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Calvizie
galoppante di un quarantunenne con la sindrome di Peter Pan
Pirenio
(?) era un quarantunenne perennemente rinchiuso nell'adolescenza;
infatti sembrava non essere mai cresciuto a livello mentale e andava
in giro conciato come un quindicenne in preda agli ormoni. Di trovare
un lavoro non se ne parlava, del resto la sua ragazza lavorava e lui
si poteva allegramente adagiare sugli allori.
Pirenio
tuttavia stava pian piano invecchiando, anche se non lo voleva
accettare. C'era un problema in particolare che lo affliggeva e gli
toglieva il sonno: stava cominciando a soffrire di calvizie e i suoi
capelli lunghi e ribelli se ne andavano giorno dopo giorno.
Pirenio
non lo poteva proprio accettare, si sentiva ancora giovane e aitante
(?) e doveva dare quest'impressione anche ai suoi amici, che per
inciso erano sfigati quanto o più di lui.
Così
il quarantunenne cominciò a escogitare mille modi per
nascondere la sua nuca che andava spogliandosi: inizialmente si
ingegnò per incastrare cappellini, bandane, cuffiette,
canovacci della cucina, asciugamani del bagno e chi più ne ha
più ne metta per fare in modo di coprire interamente la testa
e non perdere il suo stile. Ma dopo alcuni mesi si rese conto che la
gente si sarebbe insospettita, quindi andò dal parrucchiere e
si fece fare un'orripilante frangetta per nascondere la fronte,
lasciando alcuni capelli lunghi e accorciandosi invece quelli di
sotto, poco prima del collo.
Come
potrete immaginare, sembrava un perfetto deficiente con i capelli di
tre lunghezze diverse e la gente cominciava giustamente a prenderlo
per il culo.
Intanto
l'impalcatura di stracci e straccetti vari che continuava
imperterrito a costruirsi in testa, cominciava a dare degli effetti
collaterali: tutto quel tessuto sovrapposto faceva sudare la cute di
Pirenio, quindi al suo passaggio si propagava un certo odore di
gregge con sentori di formaggio ammuffito e Vecchia Fattoria;
tuttavia lui sembrava non accorgersene e continuava a non lavarsi
spesso, da buon adolescente modello.
Un
bel giorno Pirenio era come al solito spiaggiato (?) su una panchina
del parco con i suoi amici sfigati; si stavano intrattenendo in una
conversazione del tutto priva di senso (beh, cosa ci si può
aspettare da esemplari del genere?), quando a un certo punto uno di
loro sbottò: “Pire', ma quand'è che ti togli
quegli stracci dalla testa? Tanto la calvizie te la devi tenere lo
stesso!”
Pirenio
sorrise pigramente e sembrò non badare molto al commento del
suo amico, ma si sentiva profondamente amareggiato. Non era riuscito
a preservare la sua immagine!
Dopo
tutto questo duro colpo, Pirenio spese tutti i suoi risparmi (vd.
quelli della sua ragazza) per farsi un trapianto di capelli.
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No,
vabbè, ragazzi... io sono perplessa quanto voi!
Dopo
la mia prima storia comica/nonsense “Traumi
infantili di un ventitreenne disadattato”
ho deciso di creare una serie di storie profondamente stupide e
insensate i cui protagonisti, seppur ispirati alla realtà,
sono assurdi e surreali!
Beh,
che dire? Penso che quella del ventitreenne sia venuta meglio
rispetto a questa, ma in fondo sta a voi giudicare!
Quindi
mi congedo, ringraziandovi per aver letto, e che la calvizie sia con
voi! :'3
Soul
:D
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