L’atmosfera di pace creatasi fu subito disturbata dal
sopraggiungere di colui che da tempo era lì, curioso di
scoprire il vincitore tra i due fratelli Uchiha. Si fece avanti tra le
fiamme in modo irruente, per nulla rispettoso di quell’attimo
di contemplazione verso i morti, ma a lui cosa importava. Anzi
entrò in scena con tono infuriato, seccato:
- Quel deficiente di Deidara! Proprio ora doveva arrivare!-
Naruto e Neji si girarono verso di lui sconvolti, i pericoli non erano
finiti. La veste nera dalle numerose nuvole rosse erano segno evidente
della sua appartenenza all’Akatsuki, ancora lei, la
generatrice di tutti quei guai.
- E tu chi saresti?- chiese Neji con tono da sfida
- Chiamatemi pure Tobi, signori-
Arancione, era questo il colore che rispecchiava su quella veste
così scura. La strana maschera che indossava incuteva un
certo timore, non era affatto rassicurante. Su di essa vi erano strane
righe che insieme componevano un vortice, un inquietante vortice che
quasi ipnotizzava. Erano a malapena visibili i capelli scuri e
arruffati, dall’altezza a dalla voce si dimostrava un uomo
maturo.
Con gesto lento si tolse il copricapo in paglia, appoggiandolo poi a
terra con delicatezza. Il fuoco là intorno rendeva tutto
poco nitido, ma una particolarità, seppur piccola non
sfuggì agli occhi dei ragazzi: una minuscola fessura
lasciava intravedere un occhio, solo uno, ma impregnato di sangue,
scarlatto…
- Lo Sharingan…?-
Lo stupore glielo si leggeva in faccia.
- Attento Naruto, non è un tipo da sottovalutare-
Neji si accostò al compagno, pronto ad attaccare
all’istante.
- Fermi, fermi, chi vi ha detto che voglio combattere?- mise le mani
avanti per enfatizzare la sua affermazione – io non voglio
voi.
Confusione più assoluta. Non comprendevano più
nulla.
- Vorrei soltanto l’Uchiha…posso?-
I due si voltarono verso Itachi steso a terra, apparentemente morto.
- A dire il vero intendevo prendere Sasuke, ma sembra proprio che ci
abbia pensato qualcun altro a rovinare tutto…-
- Tu con lui non vai da nessuna parte!- Naruto bloccò
l’uomo con sguardo severo, intuendo che le sue intenzioni non
erano affatto buone.
- Uzumaki, ti conviene ascoltarmi…-
- No…- intervenne anche Neji facendo un passo in avanti.
Sospirò l’individuo mascherato, capendo come
stavano le cose.
- Mi costringete a farvi fuori, allora…Peccato! E io che
volevo lasciarvi ancora in vita per un altro
po’…ma alla fine meglio catturare subito la
Volpe…così da pensare al resto-
Tutti e tre in posizione. Un nuovo duello stava per iniziare.
Un calpestio frettoloso e affannato che si faceva sempre più
forte. Fu quello a disturbare il sonno dell’Hokage che
sonnecchiava sulla sua scrivania. Quella notte aveva dormito a stento,
agitata da qualcosa, un brutto presentimento nell’animo
l’aveva fatta rivoltare più di una volta nel
letto, facendole trascorrere la notte in bianco. E neppure
lì, sul quel tavolino riempito di scartoffie, non riusciva a
rilassarsi. Nervosa e preoccupata alzò di scatto la testa al
solo spalancarsi della porta:
- Signorina Tsunade! C’è un problema!-
esclamò Shizune piombando nella stanza con il fiatone.
- Lo sapevo- sussurrò a bassa voce l’Hokage e poi
rivolgendosi all’assistente – di che cosa si
tratta?-
- Riguarda il team guidato da Kakashi…uno dei componenti ha
riportato gravi ferite in seguito ad una lotta e
inoltre…pare che lo stesso Kakashi sia scomparso. Chiedono
aiuti per la ricerca.-
Tsunade fissava seria colei che parlava, tenendo le mani sotto il
mento: se lo sentiva che sarebbe successo qualcosa.
- Manda subito una squadra speciale in loro soccorso – disse
aprendo il cassetto e tirando fuori una semivuota bottiglietta di
saké – anzi, chiama anche una squadra di ninja
medico e vai pure tu con loro…-
Quelle parole corsero rapidamente alle orecchie di Shizune
così come pure il fiume di liquore che scendeva in fretta
fino a depositarsi in un bicchierino.
- Crede che sia davvero grave la situazione?- domandò
quest’ultima con lieve timore.
Avvicinò la tazzina alle bocca rubino intenta a sorseggiare:
- Ho paura…- confessò il tormento che
l’attanagliava -…sento che è accaduto
il peggio…-
Posò quel freddo vetro sulle labbra, ma uno scricchiolio la
fermò appena in tempo. In quell’istante il
bicchierino si spezzò in due e goccia dopo goccia il
saké iniziò a colare giù per il collo.
Shizune era rimasta immobile ad osservare quello strano caso e poi
mirò la bionda donna pure lei salda a contemplare quel che
era accaduto, con sguardo sorpreso e velato di terrore. Con lentezza
collocò ciò che rimaneva del piccolo recipiente
sulla scrivania in disordine accorgendosi che un minuto frammento le si
era conficcato nel pollice della mano e una sottile linea di sangue
percorreva quel dito dolorante. Nascose il ribrezzo che provava,
distogliendo lo sguardo dalla ferita e con gesto deciso
incitò l’assistente a sbrigarsi:
- Forza, non c’è tempo da perdere!-
Questa uscì dalla stanza correndo, abbandonando
l’Hokage ai suoi pensieri. Era disgustata, ma non
più per il sangue: era capitato l’irrimediabile,
l’amarezza di non conoscerne i dettagli la faceva star
peggio, l’orrore per il solo pensiero la rendeva imprigionata
in un mondo nero e terrificante…
Il venticello mattutino spostò qualche foglio da sopra il
suo tavolo, così come pure i suoi capelli aurei legati in
due soffici ciocche. L’albero che fronteggiava la finestra
dello studio tentennò lievemente facendo cadere gli ultimi
petali colorati che lo adornavano. Uno solo di questi fu capace di
accedere in quella stanza, il più piccino, il più
delicato, che volteggiando graziosamente finì sulla spalla
della donna che teneva il capo chino. Un contatto impercettibile, ma
che per lei fu ben evidente. Si toccò la spalla
massaggiandola, accarezzando quel petalo con vigore, con
sentimento…come se una mano si fosse posata su di lei, come
se quest’ultima appartenesse ad una persona a lei ben nota,
la quale era passata a salutarla prima di andarsene per sempre, un
gesto per confortarla di quell’addio. La percezione di quel
profumo floreale talmente familiare la convinsero della sua presenza in
quella stanza…cosa alquanto impossibile, eppure pareva
proprio essere così. Interrompendo quello sfregamento, si
destò dalla poltroncina affacciandosi alla finestra. I
capelli si smuovevano gentilmente spettinandola e intanto ammirava il
cielo ancora tinteggiato da qualche venatura rosea, stessa
tonalità della sua capigliatura…tutto le
ricordava lei e l’apprensione cresceva. Si era lasciata
impressionare dalla notizia appena giunta oppure era davvero
lei…era veramente la giovane allieva?
Una miriade di copie si scaraventarono contro l’avversario:
Naruto voleva toglierlo di mezzo il più rapidamente
possibile, anche se era convinto che non sarebbe stata una cosa
semplice. Infatti con velocità incredibile, bastarono pochi
colpi per eliminare tutti quegli insetti, per schiacciarli al suolo,
per far loro capire sin dall’inizio chi era il più
forte. Tra di loro c’era pure l’originale che si
ritrovò a terra, leggermente ammaccato. Nel frattempo Neji
scrutava con il Byakugan il nemico, rimanendo turbato per
l’immensa disponibilità di chakra che possedeva.
Sarebbe riuscito ad invocare chissà quali mostri, a mettere
in atto chissà quali tecniche… lo preoccupava
soprattutto il fatto che possedesse lo Sharingan che, come del resto
stava dimostrando al biondo sfidante, gli avrebbe permesso di vedere in
anticipo tutte le loro mosse. Però erano in due contro uno e
anche se non in perfetta forma, potevano sconfiggerlo insieme. Si
precipitò pure lui sull’uomo mascherato provando a
colpirlo con il Juken, cosa per niente facile. La velocità
dei suoi spostamenti era notevole, si trattava di un uomo esperto,
abile, seppur strano…
Quasi riuscì a colpirlo, ma poi quello lo sorprese con una
copia comparsa all’improvviso da dietro le alte fiamme
dell’Amaterasu e gli sganciò un calcio alle
spalle. Lo Hyuga si voltò, però, con un agile
movimento impedendogli di colpirlo e toccandolo a sua volta, facendolo
scomparire. Dietro di lui l’altro Tobi era scomparso, nessun
segno di lui.
…
Naruto nel frattempo rialzatosi si guardò intorno, rimanendo
perplesso: dove erano finite tutte quelle vampe, quel caldo atroce, il
cielo azzurro, la…terra? Si strofinò gli occhi
credendo di sognare, eppure intorno a lui regnava l’assoluto
buio, le tenebre lo avevano divorato. Toccò il suo corpo,
poi il suolo invisibile su cui sembrava camminare, alzò la
faccia al cielo, tutto si era colorato di un nero inquietante. Si
spostò credendo di trovare un’uscita, pensando a
cosa poteva essere accaduto e l’idea di essere piombato in
un’illusione dell’avversario fu la risoluzione
più logica alla quale giunse. Il fatto però che
non si vedesse nessuno, che non si avvertisse il minimo spostamento
d’aria, il solo essere in quel luogo tetro e senza vita,
rendeva il suo cuore pesante e ancor maggiormente
afflitto…ora i suoi compagni spirati erano forse nella sua
stessa condizione? Una volta chiuso gli occhi avrebbero più
visto un chiarore? O sarebbero rimasti avvolti nelle tenebre per
l’eternità…? L’angoscia si
stava impossessando di lui, riprendersi dopo la scomparsa dei suoi
più cari amici sarebbe stato più duro del
previsto… Una morsa furiosa avvinghiò il suo
braccio generando un piccolo lamento soffocato dalla sorpresa di non
scorgere nulla…una seconda stretta lo fece girare da una
parte, ma ancora il vuoto… Un ultimo male, stavolta in
corrispondenza del petto lo fece torcere su sé stesso,
stringendo la maglia e cercando di capire il perché di quel
dolore…
- Senti la sofferenza?-
Quella voce riecheggiò tutt’intorno facendo
sgranare gli occhi all’Uzumaki.
- Dove sei?-
Naruto aveva riconosciuto la voce, che aveva potuto udire solo poche
volte, ma non poteva di certo dimenticare quella del nemico.
- Dove mi hai portato?- disse non ricevendo risposta dopo la prima
domanda
- Sei in un luogo dove non c’è più
luce, dove non vi è più speranza, né
vita…-
Grugnì il biondo non capendo tutti quei giri di parole:
- Mi hai intrappolato in un’illusione, giusto?-
- Perché la definisci così…in questo
modo sminuisci tutto il suo vero valore…non si tratta di un
comune trappola…-
Una nuova fitta colpì il ragazzo facendolo tentennare e
abbassare il capo.
- Ti sei mai domandato cosa si prova quando si muore?-
Domande sempre più strane e sconfortanti che lo riportavano
ad aspri ricordi…
- Entrano in gioco una serie di turbini di emozioni, vortice di
prostrazione, amarezza, delusioni per la propria vita, una squallida
vita nella quale non si è stati capaci di realizzare i
propri sogni…non si è stati in grado di viverla
veramente…magari neanche per propria
colpa…bensì a causa di qualcun
altro…una persona della quale ci fidavamo, ma che poi ti
pugnala alle spalle o ti abbandona…fa cessare ogni
speranza…ogni desiderio di andare avanti…Ti
promette chissà quali cose
all’inizio…aiuto, conforto, amicizia…e
poi manca alla parola data.-
Il nemico sembrava scavare nei pensieri dell’Uzumaki che nel
frattempo rifletteva su quelle parole, frasi che alla fine
rispecchiavano ciò che, secondo lui, probabilmente
avrà pensato Sakura, se non Hinata… Lui le aveva
lasciate, non aveva fatto niente per loro quando erano in pericolo,
quando Hinata si è addormentata per sempre, quando Sakura se
ne è andata tra le fiamme… Aveva in questo modo
permesso che le loro vite venissero troncate, i loro progetti per il
domani, tutto quello che avrebbero voluto fare un giorno, aveva in
qualche modo aiutato la morte a compiere quel che
bramava…portare via altre anime innocenti… E la
promessa che aveva fatto? Quella per la quale aveva tanto
lottato? Un impegno che non aveva mantenuto, non solo nei
confronti di Sakura, ma neppure nei propri. Con Sasuke era svanita la
speranza e la felicità di una ragazza, non potendolo riavere
in terra ha preferito seguirlo in cielo… Per sostenerlo in
quella folle ricerca un’altra ragazza era scomparsa, ragazza
che non aveva niente a che fare con quella storia, ma che si era
offerta lo stesso, voleva con tutto il cuore fare qualcosa, era sempre
pronta ad impegnarsi e mai avrebbe mollato…perché
sapeva quanto lui tenesse a quella missione…e forse
l’aveva anche condizionata…forse l’aveva
spinta a fare più del dovuto…era colpa
sua…
- Dopotutto è lo stesso modo in cui ti sei comportato con i
tuoi amici, Naruto -
Sobbalzò, la sua riflessione fu interrotta dal riprendere di
quella voce, che pronunciando quella frase lo fece spaventare,
intimorito dalla verità, dalla tranquillità del
suo tono, dall’evidenza di essere stato lui stesso il vero
responsabile della loro fine…
- Li hai spinti a sacrificare sé stessi, li hai resi nervosi
e ansiosi di sbrigarsi perché eri tu il più
avido, il più convinto a rischiare, il più deciso
a non arrendersi anche nelle condizioni più
dure…hai voluto troppo ed ora non hai più
niente…-
I brividi correvano per le sue vene e uno strano colorito nauseante lo
ricoprì per intero. Tremava e sembrava voler urlare, ma non
ne era in grado: la sua gola era inspiegabilmente secca e a fatica
riusciva a deglutire, ingoiare la saliva era come ingerire un macigno,
impossibile da mandar giù, ed era convinto che se ci fosse
riuscito gli si sarebbe fermato in gola impedendogli di
respirare…provocandone la morte. Nome che non riusciva
più a tollerare…
- Sei stato la causa di tutto…la loro rovina…Non
c’è proprio giustizia a questo mondo, non credi? I
tuoi compagni hanno dovuto patire le pene dell’inferno prima
di lasciare questo terra…e tu, il responsabile, sei colui
che meno a sofferto alla fine…Non mi sembra
giusto…-
Levò gli occhi al cielo, come se stesse parlando con
l’Onnipotente, direttamente a lui…
- Che cosa posso fare, allora? Come posso tornare indietro?- si
fermò cercando di resistere alla lacrime e poi a voce
più alta – Come posso fare per riportarli qui?-
Qualche secondo di silenzio prima della risposta del
“Dio”:
- Non c’è un modo…puoi soltanto
raggiungerli…solo così ti farai perdonare-
Convinto, per nulla dubitante. Naruto era certo di essere stato lui il
malvagio di quella storia, colui che aveva spinto gli amici a farsi del
male, colui che aveva avuto tutti i mezzi per proteggerli, ma che non
li aveva utilizzati, colui che non era stato in grado di riportare
sulla retta via il giovane amico stordito dalla mania di
vendetta…sicuro che fosse davvero lui la persona che dovesse
pagarla nella maniera più spietata!
Ciao a tutti! Scusate l’attesa, ma…è
sempre la stessa storia! Beh, la situazione qui si fa sempre
più strana e agghiacciante… Naruto vuole
pagarla…ma cosa vorrà fare di preciso? E se lui
è nell’illusione, riuscirà Neji a
cavarsela da solo? Ci stiamo avvicinando alla resa dei conti, oramai
non manca più molto (e un po’ mi
dispiace…*piange*). Va beh, ma ancora dovrete sopportarmi
per un altro po’^_^!
Saluti a:
1 - akatsukina fur immer
2 - Alechan
3 - AmyGoku
4 - bleachnaruto
5 - ChibiGoku
6 - crybaby92
7 - Crystal
Alchemist
8 - danachan94
9 - dcran
10 - EroSennin425
11 - ery twohands
12 - GoHaN
13 - Helkamirie
14 - Hinata1992
15 - HoneyDei
16 - ila_sabaku
17 - kaitlee90
18 - Keru
19 - Kirachan95
20 - Kirara_chan
21 - kuroda9540
22 - Lebron
23 - Lele 91
24 - Liby_chan
25 - Lisa Kanzaki
26 - Lonely Angel
27 - magic_girl95
28 - naruxhina
29 - Nilan
30 -
PetaloDiCiliegio
31 - sakuraehinata
32 - sandgaara
33 - sonny
34 - Targul
35 - titans
36 -
trasgressione93
37 - Tsukiyama
38 - __JUN__
Scusate, ma vado di frettissimaaaaaaaaaaa!! Dunque ancora un bacione a
tutti e alla prossima!
Mewpower
|