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Autore: Mewpower    30/04/2009    1 recensioni
Un pericolo incombe su Konoa, un pericolo chiamato Akatsuki che vuole impossessarsi della forza del giovane Naruto Uzumaki. Ma un altro problema sembra preoccupare i personaggi di questa storia... Quando al sangue si mischiano le lacrime, quando alla disperazione si aggiunge l'odio, quando si è pronti a rischiare e a morire anche per amore!
Genere: Romantico, Triste, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hinata Hyuuga, Akatsuki, Naruto Uzumaki, Neji Hyuuga, Sakura Haruno
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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L’atmosfera di pace creatasi fu subito disturbata dal sopraggiungere di colui che da tempo era lì, curioso di scoprire il vincitore tra i due fratelli Uchiha. Si fece avanti tra le fiamme in modo irruente, per nulla rispettoso di quell’attimo di contemplazione verso i morti, ma a lui cosa importava. Anzi entrò in scena con tono infuriato, seccato:
- Quel deficiente di Deidara! Proprio ora doveva arrivare!-
Naruto e Neji si girarono verso di lui sconvolti, i pericoli non erano finiti. La veste nera dalle numerose nuvole rosse erano segno evidente della sua appartenenza all’Akatsuki, ancora lei, la generatrice di tutti quei guai.
- E tu chi saresti?- chiese Neji con tono da sfida
- Chiamatemi pure Tobi, signori-
Arancione, era questo il colore che rispecchiava su quella veste così scura. La strana maschera che indossava incuteva un certo timore, non era affatto rassicurante. Su di essa vi erano strane righe che insieme componevano un vortice, un inquietante vortice che quasi ipnotizzava. Erano a malapena visibili i capelli scuri e arruffati, dall’altezza a dalla voce si dimostrava un uomo maturo.
Con gesto lento si tolse il copricapo in paglia, appoggiandolo poi a terra con delicatezza. Il fuoco là intorno rendeva tutto poco nitido, ma una particolarità, seppur piccola non sfuggì agli occhi dei ragazzi: una minuscola fessura lasciava intravedere un occhio, solo uno, ma impregnato di sangue, scarlatto…
- Lo Sharingan…?-
Lo stupore glielo si leggeva in faccia.
- Attento Naruto, non è un tipo da sottovalutare-
Neji si accostò al compagno, pronto ad attaccare all’istante.
- Fermi, fermi, chi vi ha detto che voglio combattere?- mise le mani avanti per enfatizzare la sua affermazione – io non voglio voi.
Confusione più assoluta. Non comprendevano più nulla.
- Vorrei soltanto l’Uchiha…posso?-
I due si voltarono verso Itachi steso a terra, apparentemente morto.
- A dire il vero intendevo prendere Sasuke, ma sembra proprio che ci abbia pensato qualcun altro a rovinare tutto…-
- Tu con lui non vai da nessuna parte!- Naruto bloccò l’uomo con sguardo severo, intuendo che le sue intenzioni non erano affatto buone.
- Uzumaki, ti conviene ascoltarmi…-
- No…- intervenne anche Neji facendo un passo in avanti.
Sospirò l’individuo mascherato, capendo come stavano le cose.
- Mi costringete a farvi fuori, allora…Peccato! E io che volevo lasciarvi ancora in vita per un altro po’…ma alla fine meglio catturare subito la Volpe…così da pensare al resto-
Tutti e tre in posizione. Un nuovo duello stava per iniziare.


Un calpestio frettoloso e affannato che si faceva sempre più forte. Fu quello a disturbare il sonno dell’Hokage che sonnecchiava sulla sua scrivania. Quella notte aveva dormito a stento, agitata da qualcosa, un brutto presentimento nell’animo l’aveva fatta rivoltare più di una volta nel letto, facendole trascorrere la notte in bianco. E neppure lì, sul quel tavolino riempito di scartoffie, non riusciva a rilassarsi. Nervosa e preoccupata alzò di scatto la testa al solo spalancarsi della porta:
- Signorina Tsunade! C’è un problema!- esclamò Shizune piombando nella stanza con il fiatone.
- Lo sapevo- sussurrò a bassa voce l’Hokage e poi rivolgendosi all’assistente – di che cosa si tratta?-
- Riguarda il team guidato da Kakashi…uno dei componenti ha riportato gravi ferite in seguito ad una lotta e inoltre…pare che lo stesso Kakashi sia scomparso. Chiedono aiuti per la ricerca.-
Tsunade fissava seria colei che parlava, tenendo le mani sotto il mento: se lo sentiva che sarebbe successo qualcosa.
- Manda subito una squadra speciale in loro soccorso – disse aprendo il cassetto e tirando fuori una semivuota bottiglietta di saké – anzi, chiama anche una squadra di ninja medico e vai pure tu con loro…-
Quelle parole corsero rapidamente alle orecchie di Shizune così come pure il fiume di liquore che scendeva in fretta fino a depositarsi in un bicchierino.
- Crede che sia davvero grave la situazione?- domandò quest’ultima con lieve timore.
Avvicinò la tazzina alle bocca rubino intenta a sorseggiare:
- Ho paura…- confessò il tormento che l’attanagliava -…sento che è accaduto il peggio…-
Posò quel freddo vetro sulle labbra, ma uno scricchiolio la fermò appena in tempo. In quell’istante il bicchierino si spezzò in due e goccia dopo goccia il saké iniziò a colare giù per il collo. Shizune era rimasta immobile ad osservare quello strano caso e poi mirò la bionda donna pure lei salda a contemplare quel che era accaduto, con sguardo sorpreso e velato di terrore. Con lentezza collocò ciò che rimaneva del piccolo recipiente sulla scrivania in disordine accorgendosi che un minuto frammento le si era conficcato nel pollice della mano e una sottile linea di sangue percorreva quel dito dolorante. Nascose il ribrezzo che provava, distogliendo lo sguardo dalla ferita e con gesto deciso incitò l’assistente a sbrigarsi:
- Forza, non c’è tempo da perdere!-
Questa uscì dalla stanza correndo, abbandonando l’Hokage ai suoi pensieri. Era disgustata, ma non più per il sangue: era capitato l’irrimediabile, l’amarezza di non conoscerne i dettagli la faceva star peggio, l’orrore per il solo pensiero la rendeva imprigionata in un mondo nero e terrificante…
Il venticello mattutino spostò qualche foglio da sopra il suo tavolo, così come pure i suoi capelli aurei legati in due soffici ciocche. L’albero che fronteggiava la finestra dello studio tentennò lievemente facendo cadere gli ultimi petali colorati che lo adornavano. Uno solo di questi fu capace di accedere in quella stanza, il più piccino, il più delicato, che volteggiando graziosamente finì sulla spalla della donna che teneva il capo chino. Un contatto impercettibile, ma che per lei fu ben evidente. Si toccò la spalla massaggiandola, accarezzando quel petalo con vigore, con sentimento…come se una mano si fosse posata su di lei, come se quest’ultima appartenesse ad una persona a lei ben nota, la quale era passata a salutarla prima di andarsene per sempre, un gesto per confortarla di quell’addio. La percezione di quel profumo floreale talmente familiare la convinsero della sua presenza in quella stanza…cosa alquanto impossibile, eppure pareva proprio essere così. Interrompendo quello sfregamento, si destò dalla poltroncina affacciandosi alla finestra. I capelli si smuovevano gentilmente spettinandola e intanto ammirava il cielo ancora tinteggiato da qualche venatura rosea, stessa tonalità della sua capigliatura…tutto le ricordava lei e l’apprensione cresceva. Si era lasciata impressionare dalla notizia appena giunta oppure era davvero lei…era veramente la giovane allieva?


Una miriade di copie si scaraventarono contro l’avversario: Naruto voleva toglierlo di mezzo il più rapidamente possibile, anche se era convinto che non sarebbe stata una cosa semplice. Infatti con velocità incredibile, bastarono pochi colpi per eliminare tutti quegli insetti, per schiacciarli al suolo, per far loro capire sin dall’inizio chi era il più forte. Tra di loro c’era pure l’originale che si ritrovò a terra, leggermente ammaccato. Nel frattempo Neji scrutava con il Byakugan il nemico, rimanendo turbato per l’immensa disponibilità di chakra che possedeva. Sarebbe riuscito ad invocare chissà quali mostri, a mettere in atto chissà quali tecniche… lo preoccupava soprattutto il fatto che possedesse lo Sharingan che, come del resto stava dimostrando al biondo sfidante, gli avrebbe permesso di vedere in anticipo tutte le loro mosse. Però erano in due contro uno e anche se non in perfetta forma, potevano sconfiggerlo insieme. Si precipitò pure lui sull’uomo mascherato provando a colpirlo con il Juken, cosa per niente facile. La velocità dei suoi spostamenti era notevole, si trattava di un uomo esperto, abile, seppur strano…
Quasi riuscì a colpirlo, ma poi quello lo sorprese con una copia comparsa all’improvviso da dietro le alte fiamme dell’Amaterasu e gli sganciò un calcio alle spalle. Lo Hyuga si voltò, però, con un agile movimento impedendogli di colpirlo e toccandolo a sua volta, facendolo scomparire. Dietro di lui l’altro Tobi era scomparso, nessun segno di lui.

Naruto nel frattempo rialzatosi si guardò intorno, rimanendo perplesso: dove erano finite tutte quelle vampe, quel caldo atroce, il cielo azzurro, la…terra? Si strofinò gli occhi credendo di sognare, eppure intorno a lui regnava l’assoluto buio, le tenebre lo avevano divorato. Toccò il suo corpo, poi il suolo invisibile su cui sembrava camminare, alzò la faccia al cielo, tutto si era colorato di un nero inquietante. Si spostò credendo di trovare un’uscita, pensando a cosa poteva essere accaduto e l’idea di essere piombato in un’illusione dell’avversario fu la risoluzione più logica alla quale giunse. Il fatto però che non si vedesse nessuno, che non si avvertisse il minimo spostamento d’aria, il solo essere in quel luogo tetro e senza vita, rendeva il suo cuore pesante e ancor maggiormente afflitto…ora i suoi compagni spirati erano forse nella sua stessa condizione? Una volta chiuso gli occhi avrebbero più visto un chiarore? O sarebbero rimasti avvolti nelle tenebre per l’eternità…? L’angoscia si stava impossessando di lui, riprendersi dopo la scomparsa dei suoi più cari amici sarebbe stato più duro del previsto… Una morsa furiosa avvinghiò il suo braccio generando un piccolo lamento soffocato dalla sorpresa di non scorgere nulla…una seconda stretta lo fece girare da una parte, ma ancora il vuoto… Un ultimo male, stavolta in corrispondenza del petto lo fece torcere su sé stesso, stringendo la maglia e cercando di capire il perché di quel dolore…
- Senti la sofferenza?-
Quella voce riecheggiò tutt’intorno facendo sgranare gli occhi all’Uzumaki.
- Dove sei?-
Naruto aveva riconosciuto la voce, che aveva potuto udire solo poche volte, ma non poteva di certo dimenticare quella del nemico.
- Dove mi hai portato?- disse non ricevendo risposta dopo la prima domanda
- Sei in un luogo dove non c’è più luce, dove non vi è più speranza, né vita…-
Grugnì il biondo non capendo tutti quei giri di parole:
- Mi hai intrappolato in un’illusione, giusto?-
- Perché la definisci così…in questo modo sminuisci tutto il suo vero valore…non si tratta di un comune trappola…-
Una nuova fitta colpì il ragazzo facendolo tentennare e abbassare il capo.
- Ti sei mai domandato cosa si prova quando si muore?-
Domande sempre più strane e sconfortanti che lo riportavano ad aspri ricordi…
- Entrano in gioco una serie di turbini di emozioni, vortice di prostrazione, amarezza, delusioni per la propria vita, una squallida vita nella quale non si è stati capaci di realizzare i propri sogni…non si è stati in grado di viverla veramente…magari neanche per propria colpa…bensì a causa di qualcun altro…una persona della quale ci fidavamo, ma che poi ti pugnala alle spalle o ti abbandona…fa cessare ogni speranza…ogni desiderio di andare avanti…Ti promette chissà quali cose all’inizio…aiuto, conforto, amicizia…e poi manca alla parola data.-
Il nemico sembrava scavare nei pensieri dell’Uzumaki che nel frattempo rifletteva su quelle parole, frasi che alla fine rispecchiavano ciò che, secondo lui, probabilmente avrà pensato Sakura, se non Hinata… Lui le aveva lasciate, non aveva fatto niente per loro quando erano in pericolo, quando Hinata si è addormentata per sempre, quando Sakura se ne è andata tra le fiamme… Aveva in questo modo permesso che le loro vite venissero troncate, i loro progetti per il domani, tutto quello che avrebbero voluto fare un giorno, aveva in qualche modo aiutato la morte a compiere quel che bramava…portare via altre anime innocenti… E la promessa che aveva fatto? Quella per la quale aveva tanto lottato?  Un impegno che non aveva mantenuto, non solo nei confronti di Sakura, ma neppure nei propri. Con Sasuke era svanita la speranza e la felicità di una ragazza, non potendolo riavere in terra ha preferito seguirlo in cielo… Per sostenerlo in quella folle ricerca un’altra ragazza era scomparsa, ragazza che non aveva niente a che fare con quella storia, ma che si era offerta lo stesso, voleva con tutto il cuore fare qualcosa, era sempre pronta ad impegnarsi e mai avrebbe mollato…perché sapeva quanto lui tenesse a quella missione…e forse l’aveva anche condizionata…forse l’aveva spinta a fare più del dovuto…era colpa sua…
- Dopotutto è lo stesso modo in cui ti sei comportato con i tuoi amici, Naruto -
Sobbalzò, la sua riflessione fu interrotta dal riprendere di quella voce, che pronunciando quella frase lo fece spaventare, intimorito dalla verità, dalla tranquillità del suo tono, dall’evidenza di essere stato lui stesso il vero responsabile della loro fine…
- Li hai spinti a sacrificare sé stessi, li hai resi nervosi e ansiosi di sbrigarsi perché eri tu il più avido, il più convinto a rischiare, il più deciso a non arrendersi anche nelle condizioni più dure…hai voluto troppo ed ora non hai più niente…-
I brividi correvano per le sue vene e uno strano colorito nauseante lo ricoprì per intero. Tremava e sembrava voler urlare, ma non ne era in grado: la sua gola era inspiegabilmente secca e a fatica riusciva a deglutire, ingoiare la saliva era come ingerire un macigno, impossibile da mandar giù, ed era convinto che se ci fosse riuscito gli si sarebbe fermato in gola impedendogli di respirare…provocandone la morte. Nome che non riusciva più a tollerare…
- Sei stato la causa di tutto…la loro rovina…Non c’è proprio giustizia a questo mondo, non credi? I tuoi compagni hanno dovuto patire le pene dell’inferno prima di lasciare questo terra…e tu, il responsabile, sei colui che meno a sofferto alla fine…Non mi sembra giusto…-
Levò gli occhi al cielo, come se stesse parlando con l’Onnipotente, direttamente a lui…
- Che cosa posso fare, allora? Come posso tornare indietro?- si fermò cercando di resistere alla lacrime e poi a voce più alta – Come posso fare per riportarli qui?-
Qualche secondo di silenzio prima della risposta del “Dio”:
- Non c’è un modo…puoi soltanto raggiungerli…solo così ti farai perdonare-
Convinto, per nulla dubitante. Naruto era certo di essere stato lui il malvagio di quella storia, colui che aveva spinto gli amici a farsi del male, colui che aveva avuto tutti i mezzi per proteggerli, ma che non li aveva utilizzati, colui che non era stato in grado di riportare sulla retta via il giovane amico stordito dalla mania di vendetta…sicuro che fosse davvero lui la persona che dovesse pagarla nella maniera più spietata!


Ciao a tutti! Scusate l’attesa, ma…è sempre la stessa storia! Beh, la situazione qui si fa sempre più strana e agghiacciante… Naruto vuole pagarla…ma cosa vorrà fare di preciso? E se lui è nell’illusione, riuscirà Neji a cavarsela da solo? Ci stiamo avvicinando alla resa dei conti, oramai non manca più molto (e un po’ mi dispiace…*piange*). Va beh, ma ancora dovrete sopportarmi per un altro po’^_^!
Saluti a:    


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Scusate, ma vado di frettissimaaaaaaaaaaa!! Dunque ancora un bacione a tutti e alla prossima!
Mewpower

  
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