23. Il limite ultimo
«Ho deciso che diverrò Hokage».
Non che ti aspettassi comprensione o appoggio da parte loro.
Gli sguardi allibiti con cui ti scrutano confermano l’incolmabile distanza che vi divide.
Eppure è una logica elementare, non vi sono trucchi o inganni di sorta: il potere è, ed è sempre stato, l’unico mezzo idoneo a garantire la pace tra i popoli.
Ma l’odio, l’odio fa parte dell’uomo; si annida, nasce e muore dove anche l’amore ha la sua sede e tu sei pronto ad accettarlo, per quanto immenso esso sia.
La loro opinione, comunque, ha poca importanza. Inutile spiegare a chi non vuol capire.
Eppure lui è ancora lì. Non v’è traccia di stupore nei suoi occhi.
«Ti sbagli, Sasuke. Sarò io il nuovo Hokage». Il torno è fermo. Non fa una piega.
Razza di impertinente.
Abbassi lo sguardo e internamente sorridi.
In un modo o nell’altro, il cerchio si chiude: sarà sempre Naruto, il tuo ostacolo più grande.
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