Volo.

di nettie
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Mi dicesti che un giorno provasti a volare: risi. Ti presi la mano piccola ed affusolata, la strinsi forte come forse non m’era mai capitato di fare. Mi girai col cuore in gola e ti baciai, tu sorridesti trafiggendomi il cuore. Ti amai un po’ di più. Nascondesti le tue lacrime.

Mi dicesti quanto in realtà tu avessi sonno: ti baciai il capo. Mi avvicinai al tuo orecchio, t’intimai di andare a dormire per ristorarti a dovere. Quella sera ti rimboccai le coperte, tu sorridesti trafiggendomi il cuore. Ti amai un po’ di più. Nascondesti le tue lacrime.

Mi dicesti che sentivi un senso perpetuo di stanchezza addosso: ti carezzai la schiena. Ti proposi un viaggio, un fine settimana alternativo. Ti preparai una tisana per farti rilassare, tu sorridesti trafiggendomi il cuore. Ti amai un po’ di più.  Nascondesti le tue lacrime.

In realtà non mi dicesti mai tutto quel che avevi da dire, ora lo so.

Se solo avessi scoperto in tempo quelle lacrime silenti e nascoste, avrei cercato d’evitare che tu morissi dentro ogni sera.

Se solo avessi capito prima in cosa realmente consisteva quel tentativo di spiccare il volo, avrei cercato d’evitare che tu riprovassi una seconda volta.




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