Elena si fece scappare un singhiozzo dalle labbra, e insieme alla seconda lacrima frantumata al suolo sentì anche qualcos’altro frantumarsi: era il cuore di Ivan che s’era buttato dal suo petto al freddo marciapiede, in un disperato tentativo d’addormentarsi per non sentire dolore.

Siete così belli e così mostruosi che vorrei cancellare entrambi dalla mia vita, vorrei cancellare te e lei dagli occhi felini, dagli occhi bramosi, dagli occhi perversi.

L’unica cosa che voglio, una volta finita questa notte d’amore sotto le stelle, è che tu non debba essere costretta a rinnegare tutto.

Il Sole esplose, e tutti i fiumi e tutti i laghi e tutti i mari si tinsero d’un rosso color del sangue. Era la Fine, ed io la stringevo fra le mie braccia con l’istinto d’un protettore, la guardai e mi parve bella e fragile come non era mai stata nessuna prima di lei.

Alzò il capo e mi guardò con quei due grandi occhioni vispi che raccontavano la Primavera.
《 Li vedi questi libri? Saranno i nostri fiori quando fuori è Inverno. 》

Avevi avuto la forza di far sciogliere il ghiaccio intorno al mio infreddolito cuore, allora perché non sciogliere il ghiaccio intorno alla terra? Perché non far sciogliere i poli e ghiacciare l’equatore?

Eravamo stupendi tanto quanto insensati, forse ridicoli… io più di lei, che stavo vivendo l’illusione più bella di tutta la mia vana esistenza. Così, le ho promesso di sigillare in eterno fra quelle mura quel sentimento che mi palpitava ancora in petto.

Sembro quasi ridicola ai tuoi occhi, non è vero? Lo so, me lo dice il modo in cui mi guardi. Me lo dice il fatto che ci siamo odiati ed amati talmente tanto da distruggerci a vicenda, odiati ed amati talmente tanto che non c’è più possibilità di ricostruire qualcosa insieme.

Accese un fiammifero, e fu tutto questione di un solo attimo.

E’ andata, alla fine. E’ andata che s’erano respinti a vicenda, e ognuno aveva preso la propria strada, ottenuto i propri amori. Rimasero entrambi in silenzio, ammutoliti dalle loro stesse parole pronunciate e da quelle mai dette, da quelle che non riuscirono a scambiarsi neanche con uno sguardo.

Mi dicesti che un giorno provasti a volare: risi.

Maurizio ferma la sua automobile al segnale, e subito qualcosa attira la sua attenzione: due archi dorati vestiti d’un pezzo di stoffa.

Rimaneva così, sospesa fra ragione e religione, mentre in cuor suo sapeva già quale fosse la risposta giusta.

Rimarrò a luci spente, solo così riuscirò a sentirmi al sicuro. Cullata dalle ombre e dalle tenebre, respirerò come se non avessi mai respirato durante tutta la mia vita.

«Tornerai sul serio?»
«Ti pare che ti lascio solo? Farò il possibile. Tu aspettami.»
«Non scordarti di me.»
Sembrava impossibile, ed Isaiah non voleva crederci. Il suo Inverno iniziò nel bel mezzo di un lontano Luglio di vent’anni prima, non accennando a tregua alcuna. Questa storia parla di due linee incidenti, e di come, dopo essersi incontrate per la prima e l’ultima volta, abbiano passato tutta la loro vita a rincorrersi invano.