Autobiografia letteraria

di cartoonkeeper8
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Da piccola volevo fare la “barrista”. Lo scrivevo ovunque, fiera di avere la risposta pronta quando gli adulti mi facevano la fatidica fatale fantasiosa domanda sul mio futuro. Mio padre mi lasciò perfino sfogliare il suo libro sui cocktail, che imparai praticamente a memoria: a cinque anni è fondamentale conoscere la differenza tra un tumbler e un flûte!

Questo mio sogno rimase la mia fissazione fino in quarta elementare quando, tra la caterva di libri che io e mia madre divoravamo, m’imbattei in quelli che sarebbero diventati rispettivamente la dea della mia infanzia e la mia Bibbia: Cornelia Funke, e il suo “Cuore d’inchiostro”. Dopo i primi capitoli, un’idea cominciò a farsi strada nella mia mente: e se anche io avessi avuto il potere di dar vita a storie mozzafiato e strappalacrime, grazie ad una semplice penna tra le dita?

E fu così che il mio amore per Mo e Dita di Polvere fece nascere il mio sogno di dare una forma a quell’ammasso sconclusionato d’idee folli per darle in pasto al pubblico.

 





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