Ringrazio anche solo chi legge.
Cap.4
Spiegazioni
"Quindi
Tony è il tuo fratellino?" domandò la maestra.
Lex strinse la mano del bambino e si umettò le labbra con la
lingua.
"No,
il mio fratellino è morto in culla anni fa" rispose Lex. La
signora si massaggiò il collo e sospirò.
"E'
per questo che ti sei tanto affezionata al piccolo Tony?"
domandò. Il bambino più piccolo roteò
gli occhi.
"Continuo
a pensare che era più utile prendere le ciambelle" si
lamentò.
"Tony
è il figlio del migliore amico di mio padre. Come sa, i
nobili nascono ancora in casa, e quando lui è venuto al
mondo, io e mio padre eravamo in visita a Villa Stark"
spiegò Lex.
La
donna cercò di accarezzare la testa del piccolo Tony, che si
nascose dietro la gamba del più grande.
"Lo
difendi davvero troppo. L'hai solo visto e ti sei affezionato? Sicuro
non sia per il trauma della perdita del tuo fratellino? E'
perfettamente naturale" disse.
Congiunse
le mani al seno.
"In
ogni caso, anche se sei maggiorenne, non posso lasciarti portare via il
piccolo Tony senza la firma di un genitore" disse con voce cinguettante.
"Non
si preoccupi. Il signor Jarvis è venuto a prenderlo come
tutti i giorni. Mi sono solo unito, visto che in questo momento ci sono
le vacanze natalizie" la rassicurò Lex, indicando il
maggiordomo vicino a una lussuosa macchina nera con la testa.
Tony
lanciò uno sguardo ad Edwin, strinse le labbra e
tirò la manica a Lex.
"Hai
finito di umiliarla? Il negozio di ciambelle chiude, poi" disse.
Edwin
si avvicinò, prese la mano dell'insegnante e la
agitò su e giù.
"Le
siamo grati per il duro lavoro che fa. Il signor Stark sarà
lieto di ricompensarla per il tempo speso con il signorino.
Arrivederci".
Fece
voltare i due più giovani e li spinse verso l'esterno.
Lex
si abbassò e prese il bambino tra le braccia, stringendolo a
sé, gli diede un bacio sulla fronte.
"Fratellino,
l'affetto non è qualcosa che si può controllare.
Non cercare sempre un motivo per tutto, alcune cose è belle
sentirle, non capirle" gli disse gentilmente.
Tony
gli si accoccolò in braccio, sporse le labbra mugugnando.
"Ma
Lex, discutere con quell'oca non aveva senso!".
Edwin
aprì la macchina, entrò al posto di guida.
"Non
parlate così degli insegnanti, pagarle ogni volta
è abbastanza seccante".
Lex
e Tony si accomodarono nei sedili posteriori, allacciò la
cintura a Tony e gli prese la mano nella sua.
"Non
possiamo essere entrambi ragazzi a modo, è giusto che almeno
lui si diverti" lo giustificò.
Tony
dondolò i piedi stringendo la mano di Lex nella propria,
sentiva le dita fredde dell'altro morbide sotto le proprie calde.
"Tu
non sei a modo, fai solo finta" si lamentò.
Edwin
sospirò mettendo in modo e fece partire la limousine,
guidava tenendo il capo rivolto verso lo specchietto in modo da
guardare i due passeggeri.
"Signorino
Stark, moderi i suoi modi. Anche solo fingere educazione è
utile, perfino suo padre lo sa".
"Motivo
in più per non farlo" borbottò sottovoce.
Lex ridacchiò scuotendo il capo.
"Non cambierai mai" sussurrò.
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