10. Matrimonio
Le mani in
una stretta
di fiducia, il passo leggermente saltellato della bambina; niente,
assolutamente niente in quella giornata avrebbe lasciato presagire il
disastro che si sarebbe abbattuto su di loro, o forse era l'ottimismo a
non permettere loro di sentire la presenza della morte che si propagava
nell'aria, rapidamente, inevitabilmente.
- La canti quella filastrocca? - domandò la piccola.
- Quale? -
- Quella che hai
inventato tu -
" Camminando per la
strada ho trovato un piccolo quaderno....
la la la
la... un piccolo
quaderno nero e grazioso...
la la la
la... il proprietario
era un uomo....
la la
la.... un uomo brutto e
rozzo...
la la
la... immortale e
assassino.... "
Qui
iniziava il verso che piaceva alla bimba.
"... innamorato di una
umana....
la la
la quell'umana
ero io...."
La donna si fermò e rivolse un sorrise nostalgico alla
figlia.
- Ti fermi sempre
lì! - protestò quest'ultima.
Non rispose. Dopotutto
aveva ragione: non riusciva mai ad andare avanti. Non ricordava. - mi
dispiace ma io non ricordo come finisca questa storia - si
scusò.
- Ma se l'uomo era
brutto, rozzo, immortale e assassino non finisce di sicuro bene, vero? -
- Forse. Ma potrebbe
darsi che per amore della ragazza lui cambi -
- Perché
lui ama - sussurrò la piccola - allora l'amore è
potente -
- Sì. Non
puoi vivere senza aver amato qualcosa o qualcuno - confermò
la madre.
- Ah sì? Ma
si può odiare! -esclamò la ragazzina agitando le
mani.
- Non puoi odiare
senza aver amato -
- Ma...-
- Lo capirai
crescendo, tutto al suo tempo - rispose serena la donna accarezzando la
testa della bambina.
Proseguirono il resto della strada in silenzio. Non mancava molto alla
loro destinazione.
Chissà
quanto era cambiato Henry. Da tempo entrambe non lo vedevano e
sentivano la sua mancanza; lui portava sempre allegria e spensieratezza
nella casa, stati d'animo che madre e figlia non riuscivano a tenere,
dato che la bambina era fin troppo intelligente per la sua
età e la donna qualche volta non sapeva come comportarsi.
La ragazzina non aveva
mai visto l'aeroporto di Tokyo. Non credeva ci fosse tanta gente. Non
sapeva nemmeno se sarebbe riuscita a riconoscere suo padre.
Sua madre le
afferrò ancora più forte la mano e
insieme si fecero spazio tra la folla.
- Arrivi
internazionali - sussurrò la donna. Aveva lo sguardo vuoto.
Il corridoio era semi
deserto, alcuni imprenditori inglesi discutevano animatamente sugli
andamenti negativi della borsa. La bambina sapeva parlare benissimo
l'inglese, glielo avevano insegnato sua madre e Henry.
Si sentivano i loro
passi, andavano di fretta, la voce automatica aveva appena detto che il
volo 00367 dall'Irlanda era atterrato.
Poi accade tutto
d'improvviso.
- Urgh! - la donna
lasciò andare la mano della piccola e si toccò il
petto, poi cadde a terra. Gli occhi spalancati fissavano senza alcuna
espressione il tetto bianco.
Il nulla.
Gli occhi scuri si girarono fino a incontrare quelli verdi di sua
figlia.
Esalò l'ultimo respiro.
La bambina posò l'orecchio sul petto della mamma. Ogni
volta, di sera, quando non riusciva a dormire, si avvicinava al petto
di sua madre a sentire il suo battito cardiaco, quel suono
così meccanico e ripetitivo, che dava sicurezza.
Ma ora il suono della
vita non c'era.
- Oh my God! -
Non riusciva a
respirare abbastanza.
- Anf... anf -
Non riusciva a
parlare, a pensare.
- Anf... anf -
Sentiva il bruciore
negli occhi farsi più forte.
- A doctor! A doctor!
- urlavano. Ma lei non riusciva a concentrarsi, non li capiva, non li
sentiva. Il battito non c'era!
Una figura alta e
snella comparve nel corridoio, ma lei non riusciva a distinguerlo,
sembrava un altro di quegli uomini che parlavano di
economia. Qualcuno che non poteva fare niente per aiutare la sua mamma.
Impotente
Le lacrime avevano
coperto la sua vista... ma lei voleva vedere Henry!
- Oka san*... I love
you - sussurrò. Ma non poteva sentirla.
La bambina chiuse gli
occhi e si lasciò cullare dalle tenebre, accanto al corpo di
sua madre, mentre vedeva il padre avvicinarsi di corsa.
Non lo avrebbe mai
più rivisto.
***
Si
svegliò di soprassalto, sperando di non aver pianto. Da anni
non rivedeva quelle scene ancora troppo nitide nella sua memoria,
ancora capaci di ferirla moltissimo. Tutti dicono che il dolore per la
perdita di una persona cara non vada mai via, ma con il tempo
diminuisca. Ma a lei non era successo niente di tutto ciò.
La sua sofferenza si era fatta più pesante con il passare
del tempo, il rifiuto da parte dei suoi familiari di prenderla con
loro, dicendo che non avevano i mezzi adatti, l'orfanotrofio, gli
scherzi per il suo aspetto singolare e per la sua perspicacia, la
serietà delle monache, lo stupro. E ora L e Kira. Cosa
scegliere? L'assassino che dice di uccidere per la giustizia o il
detective che cerca di scovarlo perché ritiene malvagio e
sbagliato uccidere anche se le vittime sono dei criminali?. Ma alla
fine erano molto simili: entrambi ritenevano di essere la giustizia.
Che giustizia doveva scegliere?
- Ehi sei lì? - domandò. Si accorse di avere la
voce leggermente incrinata.
- Sì -
- Hai mai ucciso? Hai
mai rubato o stuprato qualcuno? - chiese Hikaru.
- Certo che no -
rispose L, leggermente infastidito da quelle domande.
- Allora... dimmi
perché temi Kira - replicò la prigioniera - tu
non sei un criminale, non ti ucciderà -
- Ha già
ucciso persone innocenti -
- Perché
loro lo avevano ostacolato -
- Ti sembra una
giustificazione? -
- No. Ma nemmeno tu
sei del tutto innocente, ti sembra che per catturare un criminale tu
possa violare i miei diritti? Non hai nemmeno prove! -
- E' diverso -
- Perché?
Perché non hai ucciso nessuno? Cosa credi? Pensi
di essere migliore di Kira perché hai catturato i criminali,
perché sei dalla parte della polizia? Tu non sei diverso da
quel criminale! Voi sfruttate la gente, non v'importa se muoio, voi
desiderate solo arrivare al vostro obiettivo! I mezzi non hanno
importanza vero? ciò che conta è lo scopo, il tuo
nobile scopo! -
- E' il mio lavoro,
Hikaru. Io,poi, non ho mai ucciso nessuno -
- Le persone possono
essere uccise in tanti modi, sai? - rispose - non c'è
bisogno di premere il grilletto per rendersi colpevoli delle loro morti
-
L non rispose. Si limitò ad osservare la ragazza. Aveva
ragione?
***
- Wahhh! faccio
tardi!! -
Yuki si
alzò velocemente dal letto, indossò in fretta e
furia la sua divisa scolastica, sistemò i capelli con cura,
poi scese in cucina, mangiò qualche biscotto e
uscì di casa con lo zaino in spalla. Dietro di lei, Dalil la
guardava con serietà.
La strada era deserta
a quell'ora del mattino, ma lei usciva sempre presto, perché
prendeva la via che conduceva a casa Yagami: osservava ogni mattina il
risveglio di Light, che consisteva nel alzare le tende.
Non riusciva mai a
vederlo, ma il solo fatto di sapere che sopra di lei, Light
si stava cambiando la faceva sentire diversa, l'aiutava ad
affrontare la sua giornata.
Ora però
lei aveva gli occhi! E lui l'avrebbe cercata. Il suo sogno d'amore si
sarebbe realizzato.
Rise.
- Andiamo- la
esortò Dalil.
Lei annuì e
si avviò per la strada saltellando. Non era diretta al Liceo.
Uscì con
anticipo e camminò tranquillo godendosi l'aria primaverile,
tanto arrivava sempre in tempo per l'università.
Ormai era sicuro che L
non si sarebbe presentato, era impegnato a parlare con
Hikaru, peccato che non sarebbe mai riuscito a farle dire niente. Non
sarebbe stata di certo lei a tradire il loro accordo.
- Ma sei
così sicuro che non dirà niente? non
è forse meglio ucciderla? - domandò Ryuk. Era
diventato facile per lui capire i pensieri di Light. Doveva solo
concentrarsi a pensare qualcosa di molto intelligente, per questo
qualche volta non ci riusciva.
- Ma come Ryuk!? Mi
segui da tempo e non hai ancora capito i miei metodi? - gli
rinfacciò Light. Bé in effetti lo
shinigami aveva un po' capito come funzionava la testa di Kira ma non
si potevano chiedere dei miracoli. - Se la uccido ora, sarebbe come
presentarmi da L e dire: Ciao, avevi proprio ragione io sono Kira e
Hikaru è la mia collaboratrice. - rispose con ironia il
genio.
- Ah... non ci avevo
pensato -
- Light Kun? -
domandò una voce alla sua sinistra. Si voltò.
Non sapeva che
espressione assumere. Sorpreso, irritato, sollevato... non sapeva.
- Yu... Yuki - si
limitò a rispondere come un ebete.
- Ci si rivede, Kira -
lo salutò Dalil offesa.
Non rispose.
- Ma come lui ti
può vedere? - chiese la ragazza girandosi verso lo shinigami.
- E' una lunga storia,
vero Yagami? -
- Posso sapere che... -
- Ho trovato il
quaderno di Dalil e ho fatto lo scambio. So che ti servono gli occhi -
Se prima era diventato
pallido, ora temeva di perdere conoscenza. Ora aveva gli occhi. L
sarebbe morto.
-Fidati!
Farò qualunque cosa tu mi chieda... se devo dimezzare ancora
la mia vita lo farò... lo giuro... ucciderò chi
mi chiederai... non m'importa! -
Light non capiva,
nessuna persona normale avrebbe detto una cosa del genere.
- Suppongo
però di doverti ripagare in qualche modo, no? -
domandò. Non c'era nessuno per strada, era un luogo
perfetto. Se il prezzo fosse stato troppo alto, lui avrebbe fatto finta
di scrivere ciò che lei doveva fare, mentre invece scriveva
il suo nome e la uccideva.
Yuki
arrossì.
- In effetti... -
disse non trovando il coraggio di proseguire.
Dalil la
guardò con disprezzo, le persone come lei dovevano morire.
Lo meritavano.
- Cosa? - chiese il
ragazzo.
Chiuse gli occhi.
- Voglio che tu mi
sposi -
Per poco Light non
affondò nelle viscere della terra. Non era possibile. Una
richiesta così sciocca. Non ci credeva, non
pensava ci fossero delle persone tanto idiote.
- Sposarti? - era
allibito da quella richiesta e non sapeva come rispondere.
< Calmati e
pensa. Innanzitutto, sicuramente, Dalil lo ha fatto apposta. Ma quale
è il suo obbiettivo? Salvare Hikaru.. Certo così
potrebbe comandare le azioni di Yuki e non metterebbe a rischio la sua
vita. No... se è così sono fregato. Se dico di no
mi uccide... ma così non farebbe altro che allungare la vita
a Hikaru dato che io ho deciso di ucciderla, quando la sua scomparsa
diventerà di dominio pubblico. Questo shinigami è
troppo furbo. Devo ucciderlo, ma gli occhi mi servono e a quanto pare
Yuki darà più retta a me visto che mi ama... devo
renderla completamente succube al mio volere >
- Non sei
maggiorenne... hai la stessa età di Hikaru, no? -
domandò Light
- Sì... ma
aspetterò... voglio solo la tua promessa e il tuo amore -
< Amore... che
stupida! >
- E va bene, Yuki -
La ragazza si
avvicinò a Light, gli occhi luminosi esprimevano una
felicità immensa. Ma a Kira ciò non importava,
lui l'avrebbe uccisa, dopo averla sfruttata.
La ragazza lo
abbracciò.
- Oh Light... -
sussurrò.
Rispose
all'abbraccio e avvicinò le sue labbra
all'orecchio della sua "futura moglie".
- Ascoltami, Yuki.
Devo proprio andare ma tu sei davvero importante, perciò
vieni a casa mia dopo le tre, dobbiamo parlare -
- Okay - la sua voce
tremava.
- Ora vai a scuola. Ci
vediamo più tardi -
***
... Non bisogna
premere il grilletto per rendersi colpevoli delle loro morti... Quante
persone aveva sacrificato L per il suo " nobile" scopo? Dodici agenti
del FBI... Naomi Misora... quanti altri ancora avrebbe dovuto
sacrificare?
- Hai una faccia strana oggi, Ryuzaki - affermò Wammy
avvicinandosi a lui.
- Perché?
-chiese di rimando il detective.
- Speravo me lo
dicessi tu -
- Hikaru ha detto che
sono come Kira -
- Bé, una
volta anche tu lo hai affermato, hai detto che tu e Kira siete
infantili e orgogliosi, detestate perdere. Non posso che confermarlo -
replicò l'anziano.
- Non hai capito. Lei
si riferiva alla malvagità. -
- Non mi sembra che tu
abbia mai dato retta al parere di coloro che ritenevi criminali -
- Lei sa come
è fatto Kira.... -
- Ora capisco.
Perciò ritieni che lei abbia provato la furia di Kira e
possa dunque compararti a lui? -
- Sì -
L'anziano sorrise sotto i baffi. Il caso Kira stava completamente
cambiando L, facendolo crescere , spingendolo a dare il suo massimo e a
confrontarsi con i pareri delle altre persone.
-Credevo non t'importasse ciò che pensava la gente di te -
- Infatti è
così, solo che non voglio essere paragonato a Kira... non mi
sembra giusto... tu che ne pensi Watari? -
Wammy ricordava che
solo due volte in tutta la sua vita L gli aveva chiesto cosa pensasse
delle sue azioni. La prima era stata quando aveva deciso di diventare
detective, l'altra era proprio questa.
- Lei ha conosciuto
solo la tua parte peggiore, L -
- Allora un po'
assomiglio a Kira -
-Tutti assomigliamo un
po' a Kira ma non per questo uccidiamo senza scrupoli; io ti conosco
fin da quando sei piccolo e credo di poter affermare di conoscerti
abbastanza per poter dire che tu non sei Kira -
- Grazie, Wammy -
Dopo qualche minuto,
arrivarono Matsuda, Aizawa e Ukita. Li fece accomodare e
iniziò il colloquio.
-... poi c'è la questione di Naomi Misora. -disse Ukita a un
certo punto della conversazione. L aveva lo sguardo perso: si stava
ancora scervellando sulla questione "Hikaru", doveva assolutamente
farla parlare. Ai suoi collaboratori non aveva ancora detto niente, i
soli a sapere del suo arresto erano Mogi e Watari.
- I morti non parlano.
A questo punto che senso ha cercarla? - intervenne Matsuda, dopo
qualche commento di L e degli altri agenti.
- Anche se ora fosse
morta, in vita potrebbe aver rivelato qualcosa a qualcuno -
replicò L - E poi mi sembra strano che non sia saltato fuori
il cadavere. Se lo trovassimo forse potremmo ottenere qualche indizio -
- Ma se qualcuno
avesse saputo qualcosa da lei, non credi che a questo punto sarebbe
già venuto da noi? - domandò Ukita guardandolo
La porta si
spalancò e da essa entrò Watari nervoso e
preoccupato.
- Ryuzaki! -
- Che c'è ?
- rispose questo, credendo si fosse arrabbiato per il fatto che non
dava acqua a Hikaru da due giorni. Voleva sgridarlo in pubblico?
- Guarda su Sakura tv!
Sta accadendo una cosa terribile! -
Ascoltò il
messaggio del conduttore giapponese.
< Cosa
c'è Kira? Ora hai paura? Forse mi chiederai di rilasciare la
tua collaboratrice... o hai da dirmi qualcosa altro? >
Desiderava sapere che
cosa voleva Kira, e poi il video era vero?
Presto ne avrebbe
avuto la prova.
- Cambia! -
esclamò. Un omicidio in diretta? Solo Kira ne poteva esserne
capace.
Hibima. Morte per
arresto cardiaco.
- Vai sul canale
ventiquattro! -
Un altro morto per
arresto cardiaco.
Matsuda, Ukita e
Aizawa si disperavano per trovare un modo per fermare la trasmissione.
Hikaru! lei poteva essere di grande aiuto.
- Vado sul posto e li
fermo io -
- UKITA -
- Signori e signore,
ascoltatemi bene, non ho alcuna intenzione di uccidere persone
innocenti. Io odio il male ed amo la giustizia. Non considero la
polizia mia nemica ma mia alleata -
< Bastardo...
>
-Watari porta qui lo
schermo della ragazza- disse. Odiava ammetterlo ma aveva assolutamente
bisogno di lei. Ukita stava rischiando grosso.
- Subito! - Watari
corse.
- Nessun innocente
morirà più se rinuncerete a catturarmi. E anche
se qualcuno di voi disapprova ciò che faccio, non
verrà ucciso, a meno che non contesti pubblicamente sui
media il mio operato. Tutto ciò che vi chiedo è
di aspettare ancora un po' e vedrete che poi apprezzerete il
mondo da me realizzato -
- Ecco Ryuzaki! -
Watari era arrivato.
L accese il monitor,
Aizawa e Matsuda lo guardarono con disgusto.
- Ma Ryuzaki!-
protestarono entrambi . - Come... perché?-
- Vi presento la
collaboratrice di Kira, lei sa molte cose. Ci può aiutare ma
non dice niente -
- E' UKITA! -
gridò Aizawa che per un attimo aveva distolto l'attenzione
dal monitor di L. Accecato dall'ira e dalla consapevolezza di non poter
fare niente, si diresse alla porta.
- Non lo
faccia Aizawa... dove pensa di andare? Piuttosto faccia parlare la
ragazza... lei ci sarebbe utile-
- Tu non capisci...
vuoi che rimanga qui a far parlare quella povera ragazza che
forse non c'entra niente?! - ringhiò. - Tu non hai compagni
non puoi capire... -
- Andando
là ora, finirà solo per farsi uccidersi -
- R...Ryuzaki...
vorresti forse che me ne stessi qui davanti alla TV?! -
replicò pieno di rabbia.
- Anch'io vorrei
interrompere la trasmissione di quel video. E se riuscissimo a
confiscare tutto il materiale della busta, molto probabilmente
riusciremmo a ricavare qualche indizio su Kira. Ma se Ukita
è stato ucciso da Kira, andando là anche lei
farebbe la stessa fine. - spiegò tentando di farlo ragionare.
- Ma allora mi dici a
cosa diavolo è servito cambiare identità?!
Perché a giudicare da quanto è successo, si
direbbe che Kira sappia i nostri nomi, non è
così?! -
- Può
essere. Ma se fosse così, non credi che Kira farebbe prima a
uccidere tutti i detective del quartier generale? - domandò
L - Sono stato io a dedurre che Kira abbia bisogno di conoscere nome e
volto delle sue vittime. Ma dopo quanto abbiamo visto, non me la sento
più di escludere che gli sia sufficiente conoscerne solo i
volti, per uccidere. La sola cosa che posso affermare con certezza al
momento è che Ukita è stato ucciso
perché è andato lì. E questo prima che
le altre emittenti riprendessero l'ingresso della Sakura TV.
Ciò significa che Kira è là
dentro, o in qualche posto da cui può sorvegliare chiunque
cerchi di entrare nell'edificio. Oppure se non è
lì di persona, potrebbe aver piazzato una telecamera in zona
- aggiunse.
- Scusa tanto, ma se
Kira è da quelle parti, allora che ci stiamo a fare qua?! -
- Le sto dicendo che
se andassimo lì senza riflettere, finiremo uccisi. Cerchi di
capire -
- No che non capisco!
- urlò imbestialito Aizawa - Ukita potrebbe essere stato
assassinato! Non dicevi di essere disposto a rischiare la vita, pur di
arrestare Kira?! - afferrò L per una spalla e lo scosse
violentemente.
- R... rischiare la
via non significa affatto farsi uccidere incoscientemente. Comprendo i
suoi sentimenti ma cerchi di controllarsi. Ukita è stato
ucciso... e se lo stesso dovesse accadere a lei... - disse
Ryuzaki mentre tremava leggermente, Aizawa e Matsuda se ne accorsero,
forse si erano sbagliati sul conto di Ryuzaki, forse non era
così insensibile.
- Scusa... Ryuzaki.
Come si chiama la ragazza? - domandò dopo qualche secondo di
silenzio. In realtà non era colpa di L... ma di quella
ragazza: se avesse parlato prima ora Ukita sarebbe stato ancora accanto
a loro.
- Hikaru -
- Ma è la
figlia adottiva del sovrintende... - Matsuda non finì la
frase.
- ASCOLTAMI!
DI' CIO' CHE SAI!!! - urlò Aizawa prendendo e
attivando il microfono.
- Chi sei ?! - la
ragazza si era spaventata.
- DI' CIO' CHE SAI...
CHI E' KIRA? PARLA, PARLA -
- L!? -
provò a indovinare. Ma non poteva essere lui, innanzitutto
perché non aveva la voce camuffata e perché stava
urlando: L non urlava mai.
- Aizawa si calmi! La
sta terrorizzando! - poi Wammy diceva a lui che era malvagio.
- NO! LEI POTEVA
SALVARE UKITA! LEI POTEVA!... ASSASSINA-
- La smetta... la
smetta... -
- UN MIO AMICO E'
MORTO! KIRA NON E' LA GIUSTIZIA.... KIRA...-
- CHIUDA IL BECCO! IO
NON POSSO DIRE NIENTE! - urlò Hikaru al massimo della
disperazione. - altrimenti.... -
- PARLA! DANNAZIONE!
PARLA O... - ma Aizawa non finì la frase. Contro la porta
della Sakura tv si era schiantato un furgone cellulare della polizia.
- Cos'è
quel rumore? - chiese la ragazza disorientata.
- Ascoltami Hikaru.
Soichiro è dentro la Sakura tv e lì vi
è Kira, credi forse che lo risparmierà? - questa
volta era la voce calma di L.
- No! Soichiro no!... -
- Cosa pensi che
proveranno Sachiko, Sayu e Light... tu puoi salvare loro padre... puoi
salvare una famiglia -
Oka san, I love
you....
- ... basta non far
vedere il volto... -
- Perché ? -
- Vi è un
potere... gli occhi... basta vedere in viso qualcuno e vedi il suo nome
e la durata vitale... - Hikaru deglutì - un casco... basta
un casco che copra tutta la faccia.... -
- Un potere? -
- Salva
Soichiro e ti dico tutto... tutto ciò che io so... so cose
che nemmeno lo stesso Kira conosce! -
- D'accordo - spense
il monitor.
***
- Ma... sei stato tu
Light?! -
- Certo che no... io
non ho gli occhi: non avrei potuto uccidere quei poliziotti. E poi sono
qui, non vicino alla Sakura Tv - rispose il giovane un po' irritato.
Aveva sempre la sfortuna di usare collaboratori idioti: prima Hikaru
che si era fatta prendere in fretta, ora Yuki, che di certo era una
delle persone meno intelligenti che avesse mai incontrato, infine il
nuovo falso Kira, che superava abbondantemente l'idiozia di
Yuki.
- S.. scusa - rispose
la ragazza.
- A quanto pare
però è qualcuno che è dalla mia
parte e che ha gli occhi -
- Ma non ti serve
incontrarlo... hai già me - disse Yuki avvicinandosi a lui.
- Sì, Yuki.
Io ho te... sarai di grande aiuto perciò fai come ti ho
detto prima, d'accordo? -
- Okay... in pratica
devo uccidere criminali giapponesi che non siano del Kanto...
così tu potrai uccidere quelli che sono nel Kanto e non
correremo il rischio di uccidere gli stessi facendo così che
il quaderno perda effetto su di loro, giusto? -
- Proprio
così. Brava Yuki -
La ragazza
arrossì. Era ora di fare la richiesta.
- Light...
ecco io volevo... che tu... - ma si vergognava troppo per chiederlo.
Ma Kira era un genio. E afferrò al volo ciò che
voleva dire Yuki. La prese per un braccio la tirò verso di
sé con la rapidità di chi vuole finire al
più presto con quella tortura. La baciò ma non
c'era nessun sentimento nei suoi movimenti, come se fosse solo il
prezzo da pagare per arrivare alla realizzazione del suo mondo. Infatti
era così, ma Yuki lo amava, era ossessionata da lui e non le
importava niente, assolutamente niente. Voleva solo stare con
Light, essere amata da Light. Light era tutta la sua vita, in seguito
però, anche se l'aveva amato, sarebbe diventato la sua
distruzione.
Dalil guardava con disprezzo quella scena. L'aveva vista e rivista
quando c'era ancora Hikaru, ma con lei era diverso perché
sapeva che la sua protetta fingeva di essere invaghita di lui. Per
fortuna, Light non era mai riuscito ad essere più intimo con
Hikaru. Altrimenti sarebbe stata capace di ucciderlo seduta stante.
Invece poteva fare qualunque cosa con Yuki, a lei non cambiava, voleva
solo che Light riuscisse a uccidere L e così la sua protetta
sarebbe ritornata libera. A quel punto lo shinigami sarebbe sparito per
sempre. Non voleva cacciare nei guai Hikaru, non voleva che fosse
coinvolta nel caso Kira perché sarebbe morta e lei non
avrebbe più potuto fare niente, la promessa fatta a Kodoku
sarebbe stata infranta. Lei non provava affetto per Hikaru, lei la
voleva viva solo per una questione di affetto a Kodoku non a
quell'umana.
- Torna a casa, Yuki. I tuoi genitori potrebbero preoccuparsi. -
- D'accordo... - disse
lei tutta rossa in viso. Non credeva che Light fosse così
bravo a baciare.
- Ah, e ricorda...
aspetta che sia io a farmi vivo -
- Sì ... -
L'accompagnò fino all'ingresso e la salutò. Poi
rientrò nella sua stanza prendendo il Death Note e iniziando
a giustiziare criminali del Kanto. Con l'aiuto di Yuki, avrebbe ucciso
più criminali, cosa che per uno studente universitario, il
primo in graduatoria, sarebbe stato parecchio difficile
perché doveva già pensare allo studio. Forse
questo avrebbe sciolto qualche dubbio a L, ma sapeva fin troppo bene
che ciò non bastava. L doveva morire. E qualunque dei nuovi
due Kira l'avesse fatto: Non aveva importanza dovevano solo ucciderlo.
- Light...- era la voce di Dalil.
- Cara Dalil... non
credevo saresti venuta a parlare con me. Ho sempre pensato che tu mi
odiassi -
- Non lo faccio per
simpatia, infatti. Voglio solo che tu uccida L -
- Così
Hikaru potrà tornare libera e non morire, vero? Ecco
perché hai costretto Yuki a fare lo scambio,
perché è l'unica maniera di farlo fuori. Non ti
preoccupare lo ucciderò, mi è troppo di impiccio.
Così tu, Dalil, riavrai la libertà di Hikaru e io
il mio mondo perfetto... mi sembra un buon accordo -
- Tu non mi stai per
niente simpatico, umano - ringhiò lo shinigami;
Ryuk in disparte si godeva la scena mangiando una mela - ti uccido se
fai qualcosa che non mi piace -
- Ehi! pretendi che io
liberi Hikaru e mi minacci di morte?! sono io a possedere le redini del
gioco, ti ricordo che posso ucciderla quando voglio -
replicò.
Fu la prima volta che
Light sentì la terrificante risata di Dalil; Ryuk
rabbrividì.
- Non riuscirai a
sfiorarla nemmeno con un dito, stupido umano - lo informò
Dalil - ricordati questo: chi avrà Hikaru vincerà
la partita. -
Lo shinigami
attraversò la finestra ed sparì.
- Chi avrà
Hikaru vincerà la partita... che diamine volevi dirmi? -
rifletté Light a voce alta - inoltre io non posso
ucciderla... ma che... - poi si girò verso Ryuk - tu di
sicuro lo sai. -
Per poco lo shinigami
non s'ingozzò.
- Io non ho mai capito
niente di tradizioni del nostro mondo ma in effetti Dalil l'altra volta
aveva accennato a qualcosa di simile - rispose mantenendosi sul vago.
- Non servi proprio a
niente, Ryuk - si lamentò il giovane.
***
Camminava per una
strada affollata e saltellava ad ogni passo che faceva. Il suo piano
stava procedendo come di programma. Fra breve avrebbe conosciuto Kira,
il suo idolo, la sua giustizia. Per lui aveva dimezzato la sua vita:
sarebbe diventata la sua mano destra, aveva già ucciso per
lui, per il suo dio.
- Senti... visto che ti ho dato il mio quaderno della morte,
perché non lo usi un po' per i tuoi interessi? - disse Rem.
Allo shinigami non piaceva nemmeno un po' tutta la storia dei video e
dello scambio per aiutare Kira.
- Ma io lo uso per me
stessa. Io sono d'accordo con Kira e voglio sapere che tipo
è - rispose Misa con la sua voce sottile - proprio per
questo mi sono trasferita nel Kanto e sono andata ad abitare da sola.
Ho mandato quella roba in tv solo per farmi notare da lui. E di sicuro
ora lui s'interessa a me. Chissà magari vuole addirittura
incontrarmi! - aggiunse contenta. Sarebbe stato il massimo, non
aspettava che una risposta da Kira.
- Stai giocando col
fuoco, Misa. Lo capisci che potresti finire uccisa? - la
rimproverò lo shinigami bianco.
Quanto era fastidiosa
Rem quando ci si metteva!
- Ti dico che
andrà tutto bene! - rispose un po' scocciata - sono sicura
che Kira non farà del male a una fanciulla innocente! E se
mai dovesse capitare io sono più forte di lui visto che ho i
tuoi occhi. -
Rem tacque. Aveva un brutto presentimento.
***
Era di fronte al
monitor e guardava la ragazza, che aveva la testa leggermente piegata
mentre dormiva. Aveva il respiro regolare. Andava tutto bene.
- Ryuzaki... per quanto pensi tenerla lì? -
domandò Soichiro leggermente infastidito dalla
concentrazione di L nel guardare sua figlia.
- Non ha ancora detto
niente - sussurrò L sovrappensiero, cercando di
sincronizzare i suoi respiri con quelli tranquilli di Hikaru.
A Soichiro
ciò non sfuggì, si alzò e spense il
monitor, ne aveva abbastanza.
- Ma che sta facendo
scusi? - chiese il detective senza capire perché il
sovrintendente lo guardava così furioso.
- Bas...ta-
ringhiò. Matsuda e Aizawa erano seriamente preoccupati. Fino
a quel momento il loro capo aveva seguito ciecamente le indicazioni di
L, ma forse era giunto al limite.
- Cosa? - chiese
indifferente il detective. A lui non sembrava di aver fatto niente di
sbagliato.
- Smettila di spiarla
con quello sguardo fisso! - iniziò il sovrintendente - non
è corretto! -
- Lei una mia
sospettata, devo farlo... mi creda non sono un maniaco. - rispose
tranquillamente Ryuzaki, come se quella pesante accusa non lo toccasse
minimamente.
Soichiro parve
calmarsi.
- Sì
scusami... e che... per me è difficile... sospetti di Light
e di lei io non credo che potrò reggere... -
- Mi spiace,
sovrintendente Yagami - mosse nella tazzina il cucchiaino, che emise un
lieve tintinnio - Lei crede che sia innocente? Nel senso che non abbia
ucciso mai nessuno e che sia stata minacciata da Kira? -
domandò mettendo l'indice sulle labbra.
- Certo! Per lei
metterei la mano sul fuoco! -
- La conosce da
poco... -
- Abbastanza per
capire che non ucciderebbe mai nessuno! Ha avuto la sfortuna di
trovarsi nei posti sbagliati con le persone sbagliate... non
può pagare per crimini che non ha commesso! -
- Forse ha ragione...
se è così... sarò il primo a chiedere
scusa. - disse il detective mordendosi il pollice. Il sovrintendente
accese la televisione e insieme ai suoi uomini si ritirò in
un'altra stanza; non voleva essere di disturbo.
L la guardò
ancora per un po', poi la svegliò, senza camuffare
più la voce: non serviva più a niente.
- Hikaru...-
iniziò - svegliati.
- S...
sì...-
- Ieri è
andato tutto bene...-
- Allora Soichiro sta
bene? Sì è ripreso? -
-
Sì sta bene... -
- Glielo hai detto che
io so di Kira... vero? -
- Sì-
- Capisco...
bé dopotutto è un tuo collaboratore... -
- Lui è
convinto che tu non hai ucciso nessuno... spero che tu non lo deluda.-
- Certo che no! io non
ho mai ucciso nessuno! - disse indignata - se fossi una assassina avrei
lasciato morire Soichiro senza pensarci due volte! -
- Forse... -
- Vuoi che io ti dica
tutto ciò che so, vero? -
- Sì -
- Tu sei stato di
parola e lo sarò anch'io... avrei un'altra richiesta da
farti e poi giuro che ti dirò tutto ciò che so...
anzi sono persino disposta ad aiutarti con le indagini... -
Era una proposta
allettante...
- Che cosa vorresti? -
- Toglimi
queste cose... non ce la faccio più... ma devi venire tu...
- disse con la voce rotta dal pianto.
L non rispose subito,
la osservò per un attimo: la figura esile della ragazza
sembrava stesse crollando, forse era arrivato il momento di toglierle
la camicia di forza e portarla in una stanza più accogliente.
- Va bene... ma al
primo movimento sospetto sapi che ti manderò sulla forca -
- Okay -
Seguì Wammy
fino all'uscita dell'hotel, salì sulla limousine e si
sedette al suo solito modo. Aveva da poco congedato i poliziotti
dicendo di tornare dopo due ore, aveva consigliato al sovrintendente di
andare a casa e dire che le ricerche per trovare Hikaru andavano avanti
senza alcun risultato.
- Che cosa vuoi fare,
Ryuzaki? - aveva chiesto il signor Yagami. Nelle ultime settimane era
dimagrito, non avrebbe retto molto se andava avanti così.
- Mi serve l'aiuto di
Hikaru. -
- Ma lei è
ancora una ragazzina... così stai rovinando il suo futuro -
- Forse - aveva
risposto lui girandosi e dirigendosi verso la poltrona, allora il
sovrintendente era andato via a testa china.
Ryuzaki provava affetto per Soichiro: era una persona con alto senso
della giustizia e si fidava ciecamente della sua famiglia. Amava i suoi
cari, Sachiko, Sayu e Light e fin da subito aveva accolto Hikaru come
una della famiglia e la difendeva come aveva difeso i propri figli.
Guardò
fuori dalla finestra dai vetri oscurati, dai quali poteva guardare
senza essere visto. D'improvviso si accorse che chiunque poteva essere
Kira, invece lui sosteneva fermamente che solo Light e Hikaru avessero
le qualità giuste. Avevano un'intelligenza superiore a
quella di chiunque altro, erano perspicaci, brillanti. Light era
semplicemente perfetto, mentre la ragazza era calcolatrice e
psicologicamente resistente. Entrambi aveva un indiscutibile fascino e
non solo per la loro innegabile bellezza. Possedevano,
però, qualcosa che attirava gli altri. Presto
anche lui sarebbe diventato vittima di quel fascino misterioso.
Erano arrivati a un
luogo disabitato, con alcune case che stavano cadendo a pezzi. Era
lì che si trovava Hikaru, in uno di quei seminterrati,
legata a una camicia di forza, sola con se stessa, forse tremando di
paura . Ma a lui cosa importava? Era stato proprio lui stesso a
chiedere a Wammy di farlo.
Lentamente la
limousine perdeva di velocità. Si avvicinò alla
porta della casa prescelta, tolse le chiavi da una tasca e
aprì la porta cercando di fare il minimo rumore possibile.
- L... sei sicuro di volerla liberare di persona?
-domandò dubbioso Wammy. Il detective non si era mai esposto
così tanto, non era mai stato in prima linea.
- Non ho altra scelta,
Wammy - disse L a denti stretti - non credo così stupida da
uccidermi ora, anzi non credo proprio che abbia ancora il potere di
uccidere -
- Prima la pensavi
come una specie di semi dea - replicò l'anziano un po'
preoccupato - se è così sarebbe comunque in grado
di ucciderti -
- Forse... ma non
credo. Io continuo a pensare che lei è più
potente di Kira... ma non mi ucciderà, non lo
farà perché vuole una vendetta -
- Una vendetta? - il
maggiordomo non capiva più niente.
- Sì -
Scese le scale fino ad
arrivare a una porta di metallo, chiese a Wammy di passare la tessera
magnetica, e la porta si aprì: vide il profilo della figlia
di Soichiro.
- Sei sveglia? -
chiese, anche se sapeva già la risposta.
- Certo... non credevo
saresti arrivato così in fretta, L - rispose la ragazza.
Sorrise leggermente, sapeva benissimo che L non poteva vedere bene i
tratti della sua faccia, perciò non rischiava di essere
scoperta.
- D'ora in poi devi
chiamarmi Ryuzaki - la informò lui.
- Va bene -
Wammy iniziò a togliere i chiodi che tenevano la lastra di
ferro che copriva i suoi occhi.
Finalmente dopo giorni
di buio poteva riaprire gli occhi. Lentamente iniziava a focalizzare la
stanza che la circondava: era completamente spoglia. Poi
girò lo sguardo più a destra e questo
incrociò quello di L.
- Ce la fa a stare in piedi da sola, signorina... - Wammy si
fermò temendo di non essere ascoltato, dato che L
e Hikaru si stavano fissando intensamente, come se volessero scoprire
chi era l'altro.
- Ah! sì...
ce la faccio - rispose lei riprendendo il controllo dei suoi occhi.
Tremando fece i suoi primi passi: le faceva male ogni articolazione del
corpo. Si diresse verso il detective, che rimasse stupefatto a
guardarla, come chi vede un bambino che nasce, il miracolo della vita.
< Sono i suoi
primi passi... dopo la prigionia che le ho imposto io... sta venendo
verso di me... che vorrà mai? >
L'anziano maggiordomo
rimase in disparte come osservatore esterno della vicenda.
- E così,
tu, eri L - disse sorridendo mentre si avvicinava ancora di
più - lo sapevo... piacere di conoscerti come ciò
che veramente sei, Hideki Ryuga - aggiunse mantenendo il sorriso
stampato in faccia.
- Chiamami Ryuzaki -
- Sì.. ho
capito... idiota - disse mentre la sua mano destra colpiva in pieno il
viso di L, il quale cadde per terra tenendosi la guancia dolorante.
Hikaru si
avvicinò e iniziò a scalciare come una piccola
furia scatenata.
- MALEDETTO IDIOTA!
PUOI ANCHE UCCIDERMI! MI BASTA SOLO AVERTI PICCHIATO! -
Il detective era
talmente sorpreso da non riuscire a rispondere ai colpi: insomma una
ragazza che fino a un momento prima sembrava stesse morendo,
improvvisamente aveva iniziatò a picchiarlo con forza!
Wammy si
avvicinò di corsa prese Hikaru per le braccia e la
allontanò da L.
- Si calmi , signorina
Yagami -
- SI CALMI UN CORNO,
OKAY!? FOTETEVI BRUTTI BASTARDI!!!! CHI DIAMINE PENSATE DI ESSERE? -
Ryuzaki si
rialzò. La prese per i capelli e la trascinò
lontano dalle affabili braccia dell'anziano maggiordomo.
- AHI! Lasciami -
balbettò la ragazza mentre si dimenava furiosamente.
- Spiacente. Non
c'è colpo che non renda -
Wammy rimase
paralizzato. Non poteva nemmeno dire chi stesse vincendo
perché entrambi se le stavano suonando. Ma si
sentì in dovere di fermare quel combattimento infantile. A
tutto vi è un limite.
- RYUZAKI!
SIGNORINA HIKARU! VI SEMBRA QUESTO IL MODO DI COMPORTARSI!? -
gridò.
L per la sorpresa
lasciò andare i capelli di Hikaru, che a sua volta smise di
mordere il braccio del suo aguzzino.
- S...scusi -
risposero entrambi. Detto questo Wammy ammanettò la ragazza,
che non oppose resistenza, e seguito da Ryuzaki
entrarò nella limousine.
L controllò i danni provocati: un braccio interamente
morsicato, il labbro che sanguinava e tutti i vestiti stropicciati. Un
disastro. Beh, del resto nemmeno lei se l'era cavata con poco: a parte
molti capelli strappati, aveva la guancia sinistra ricoperta da un
grosso livido.
- Do... dove mi stai
portando? - domandò la ragazzina tremando.
- Hai freddo? - chiese
il detective.
- Non hai risposto
alla mia domanda. -
- Volevi collaborare
con il caso, no? Ti sto portando al quartier generale - la
informò.
- Spero non conciata
così!? - protestò lei - Almeno lasciami il tempo
di farmi una doccia! -
- Spiacente. Non
c'è tempo - rispose il detective con tono
perentorio.
*per chi non lo sapesse Oka san vuok dire madre in giapponese (almeno
così ho trovato sul dizionario XD)
Angolino di Hoshimi
Chiedo scusa per il ritardo. Ma il tempo non
era mai abbastanza, e per me era importante riuscire a scrivere bene
questo capitolo. Spero ch evi piacia ^^. Un grazie di cuore a tutti
coloro che leggono questa fan fiction (Grazie Mille!), a coloro che la
seguono, e quelli che l'hanno aggiunta fra i loro preferiti
^^ Vi ringrazio moltissimo. Un grazie speciale a chi resencisce ^^...
leggere le vostre recensioni mi rallegra ^^.
valerya90 : grazie
per i complimenti ^^ sono contenta ch eil capitolo i sia piaciuto.
Sì, il quaderno ce l'ha Yuki. e anche a me sta molto
antipatica... poi vedrai che ruolo avrà nella ff. Grazie
ancora ^^
sara chan 92 :
Il capitolo ti ha colpita *o* sono contenta... era quello il mio scopo.
^^ Grazie per la recensione ^^.
_NeMeSiS_ : *o*
Ciao ^^ sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto... scusami se non
ho aggiornato presto come volevi... prometto che durante l'estate
sarò puntuale... Giuro. Grazie mille!!!
Black Hayate :
perfidamente bello.... dopo aver letto la tua recensione ho ripetuto
queste parole all'infinito... perfidamente bello... XD grazie mille ^^
alla prossima ^^
sbiru94: hai
proprio raggione, L si è comporatato come un bastardo, ma
credo ch echiunque farebbe una cosa del genere se si trovasse di fronte
una persona che probabilmente è Kira.... Grazie per la
lunghissima recensione ^^.
Eowyn 1 : Ciao!!
Sono davvero contenta che ti sia piaciuta la storia, io ci sono molto
affezzionata, perché Hikaru è un personaggio che
significa molto per me. Grazie tantissime per la tua recensione ^^
Spero che tu continui a seguirmi ^^ Ciao ^^
Il prossimo capitolo lo posterò quando inizieranno le
vacanze estive, lo so che è un arco di tempo lunghissimo ma
il tempo non mi permette fare di meglio. Comunque cercherò
di postarlo prima ma non credo di riuscirci. Ah! in questo capitolo non
ci sono le frasi perché c'è già la
filastrocca e il mio cervellino non ce; la fa... con tante
frasi @o@.
Allora alla prossima ^^
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