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Autore: Hoshimi    16/05/2009    5 recensioni
"Non siamo altro che antichi relitti, miseri pezzi di vecchi noi stessi" Hikaru è una ragazza giapponese che vive in un orfanotrofio nel centro di Tokyo, la sua vita sembra trascorrere tranquilla e monotona, finché il suo "destino" non verrà a cercarla.
Genere: Romantico, Triste, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri personaggi, L, Light/Raito
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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10. Matrimonio

Le mani in una stretta di fiducia, il passo leggermente saltellato della bambina; niente, assolutamente niente in quella giornata avrebbe lasciato presagire il disastro che si sarebbe abbattuto su di loro, o forse era l'ottimismo a non permettere loro di sentire la presenza della morte che si propagava nell'aria, rapidamente, inevitabilmente.

- La canti quella filastrocca? - domandò la piccola.

- Quale? -
- Quella che hai inventato tu -
" Camminando per la strada ho trovato un piccolo quaderno....
la la la la... un piccolo quaderno nero e grazioso...
la la la la... il proprietario era un uomo....
la la la.... un uomo brutto e rozzo...
la la la... immortale e assassino.... "
 Qui iniziava il verso che piaceva alla bimba.
"... innamorato di una umana....
la la la  quell'umana ero io...."

La donna si fermò e rivolse un sorrise nostalgico alla figlia.

- Ti fermi sempre lì! - protestò quest'ultima.
Non rispose. Dopotutto aveva ragione: non riusciva mai ad andare avanti. Non ricordava. - mi dispiace ma io non ricordo come finisca questa storia - si scusò.
- Ma se l'uomo era brutto, rozzo, immortale e assassino non finisce di sicuro bene, vero? -
- Forse. Ma potrebbe darsi che per amore della ragazza lui cambi -
- Perché lui ama - sussurrò la piccola - allora l'amore è potente -
- Sì. Non puoi vivere senza aver amato qualcosa o qualcuno - confermò la madre.
- Ah sì? Ma si può odiare! -esclamò la ragazzina agitando le mani.
- Non puoi odiare senza aver amato -
- Ma...-
- Lo capirai crescendo, tutto al suo tempo - rispose serena la donna accarezzando la testa della bambina.

Proseguirono il resto della strada in silenzio. Non mancava molto alla loro destinazione.

Chissà quanto era cambiato Henry. Da tempo entrambe non lo vedevano e sentivano la sua mancanza; lui portava sempre allegria e spensieratezza nella casa, stati d'animo che madre e figlia non riuscivano a tenere, dato che la bambina era fin troppo intelligente per la sua età e la donna qualche volta non sapeva come comportarsi.
La ragazzina non aveva mai visto l'aeroporto di Tokyo. Non credeva ci fosse tanta gente. Non sapeva nemmeno se sarebbe riuscita a riconoscere suo padre.
Sua madre le afferrò ancora più forte  la mano e insieme si fecero spazio tra la folla.
- Arrivi internazionali - sussurrò la donna. Aveva lo sguardo vuoto.
Il corridoio era semi deserto, alcuni imprenditori inglesi discutevano animatamente sugli andamenti negativi della borsa. La bambina sapeva parlare benissimo l'inglese, glielo avevano insegnato sua madre e Henry.
Si sentivano i loro passi, andavano di fretta, la voce automatica aveva appena detto che il volo 00367 dall'Irlanda era atterrato.
Poi accade tutto d'improvviso.
- Urgh! - la donna lasciò andare la mano della piccola e si toccò il petto, poi cadde a terra. Gli occhi spalancati fissavano senza alcuna espressione il tetto bianco.

Il nulla.


Gli occhi scuri si girarono fino a incontrare quelli verdi di sua figlia.


Esalò l'ultimo respiro.


La bambina posò l'orecchio sul petto della mamma. Ogni volta, di sera, quando non riusciva a dormire, si avvicinava al petto di sua madre a sentire il suo battito cardiaco, quel  suono così meccanico e ripetitivo, che dava sicurezza.

Ma ora il suono della vita non c'era.
- Oh my God! -
Non riusciva a respirare abbastanza.
- Anf... anf -
Non riusciva a parlare, a pensare.
- Anf... anf -
Sentiva il bruciore negli occhi farsi più forte.
- A doctor! A doctor! - urlavano. Ma lei non riusciva a concentrarsi, non li capiva, non li sentiva. Il battito non c'era!
Una figura alta e snella comparve nel corridoio, ma lei non riusciva a distinguerlo, sembrava un altro di  quegli  uomini che parlavano di economia. Qualcuno che non poteva fare niente per aiutare la sua mamma.
Impotente
Le lacrime avevano coperto la sua vista... ma lei voleva vedere Henry!
- Oka san*... I love you - sussurrò. Ma non poteva sentirla.
La bambina chiuse gli occhi e si lasciò cullare dalle tenebre, accanto al corpo di sua madre, mentre vedeva il padre avvicinarsi di corsa.
Non lo avrebbe mai più rivisto.

***

 Si svegliò di soprassalto, sperando di non aver pianto. Da anni non rivedeva quelle scene ancora troppo nitide nella sua memoria, ancora capaci di ferirla moltissimo. Tutti dicono che il dolore per la perdita di una persona cara non vada mai via, ma con il tempo diminuisca. Ma a lei non era successo niente di tutto ciò. La sua sofferenza si era fatta più pesante con il passare del tempo, il rifiuto da parte dei suoi familiari di prenderla con loro, dicendo che non avevano i mezzi adatti, l'orfanotrofio, gli scherzi per il suo aspetto singolare e per la sua perspicacia, la serietà delle monache, lo stupro. E ora L e Kira. Cosa scegliere? L'assassino che dice di uccidere per la giustizia o il detective che cerca di scovarlo perché ritiene malvagio e sbagliato uccidere anche se le vittime sono dei criminali?. Ma alla fine erano molto simili: entrambi ritenevano di essere la giustizia. Che giustizia doveva scegliere?

- Ehi sei lì? - domandò. Si accorse di avere la voce leggermente incrinata.

- Sì -
- Hai mai ucciso? Hai mai rubato o stuprato qualcuno? - chiese Hikaru.
- Certo che no - rispose L, leggermente infastidito da quelle domande.
- Allora... dimmi perché temi Kira - replicò la prigioniera - tu non sei un criminale, non ti ucciderà -
- Ha già ucciso persone innocenti -
- Perché loro lo avevano ostacolato -
- Ti sembra una giustificazione? -
- No. Ma nemmeno tu sei del tutto innocente, ti sembra che per catturare un criminale tu possa violare i miei diritti? Non hai nemmeno prove! -
- E' diverso -
- Perché? Perché non hai ucciso nessuno? Cosa credi? Pensi  di essere migliore di Kira perché hai catturato i criminali, perché sei dalla parte della polizia? Tu non sei diverso da quel criminale! Voi sfruttate la gente, non v'importa se muoio, voi desiderate solo arrivare al vostro obiettivo! I mezzi non hanno importanza vero? ciò che conta è lo scopo, il tuo nobile scopo! -
- E' il mio lavoro, Hikaru. Io,poi, non ho mai ucciso nessuno -
- Le persone possono essere uccise in tanti modi, sai? - rispose - non c'è bisogno di premere il grilletto per rendersi colpevoli delle loro morti -

L non rispose. Si limitò ad osservare la ragazza. Aveva ragione?


***

- Wahhh! faccio tardi!! -
Yuki si alzò velocemente dal letto, indossò in fretta e furia la sua divisa scolastica, sistemò i capelli con cura, poi scese in cucina, mangiò qualche biscotto e uscì di casa con lo zaino in spalla. Dietro di lei, Dalil la guardava con serietà.
La strada era deserta a quell'ora del mattino, ma lei usciva sempre presto, perché prendeva la via che conduceva a casa Yagami: osservava ogni mattina il risveglio di Light, che consisteva nel alzare le tende.
Non riusciva mai a vederlo, ma il solo fatto di sapere che sopra di lei,  Light si stava cambiando la faceva sentire diversa,  l'aiutava ad affrontare la sua giornata.
Ora però lei aveva gli occhi! E lui l'avrebbe cercata. Il suo sogno d'amore si sarebbe realizzato.
Rise.
- Andiamo- la esortò Dalil.
Lei annuì e si avviò per la strada saltellando. Non era diretta al Liceo.

Uscì con anticipo e camminò tranquillo godendosi l'aria primaverile, tanto arrivava sempre in tempo per l'università.
Ormai era sicuro che L non si sarebbe presentato, era  impegnato a parlare con Hikaru, peccato che non sarebbe mai riuscito a farle dire niente. Non sarebbe stata di certo lei a tradire il loro accordo.
- Ma sei così sicuro che non dirà  niente? non è forse meglio ucciderla? - domandò Ryuk. Era diventato facile per lui capire i pensieri di Light. Doveva solo concentrarsi a pensare qualcosa di molto intelligente, per questo qualche volta non ci riusciva.
- Ma come Ryuk!? Mi segui da tempo e non hai ancora capito i miei metodi? - gli rinfacciò Light. Bé in  effetti lo shinigami aveva un po' capito come funzionava la testa di Kira ma non si potevano chiedere dei miracoli. - Se la uccido ora, sarebbe come presentarmi da L e dire: Ciao, avevi proprio ragione io sono Kira e Hikaru è la mia collaboratrice. - rispose con ironia il genio.
- Ah... non ci avevo pensato -
- Light Kun? - domandò una voce alla sua sinistra. Si voltò.
Non sapeva che espressione assumere. Sorpreso, irritato, sollevato... non sapeva.
- Yu... Yuki - si limitò a rispondere come un ebete.
- Ci si rivede, Kira - lo salutò Dalil offesa.
Non rispose.
- Ma come lui ti può vedere? - chiese la ragazza girandosi verso lo shinigami.
- E' una lunga storia, vero Yagami? -
- Posso sapere che... -
- Ho trovato il quaderno di Dalil e ho fatto lo scambio. So che ti servono gli occhi -
Se prima era diventato pallido, ora temeva di perdere conoscenza. Ora aveva gli occhi. L sarebbe morto.
-Fidati! Farò qualunque cosa tu mi chieda... se devo dimezzare ancora la mia vita lo farò... lo giuro... ucciderò chi mi chiederai... non m'importa! -
Light non capiva, nessuna persona normale avrebbe detto una cosa del genere.
- Suppongo però di doverti  ripagare in qualche modo, no? - domandò. Non c'era nessuno per strada, era un luogo perfetto. Se il prezzo fosse stato troppo alto, lui avrebbe fatto finta di scrivere ciò che lei doveva fare, mentre invece scriveva il suo nome e la uccideva.
Yuki arrossì.
- In effetti... - disse non trovando il coraggio di proseguire.
Dalil la guardò con disprezzo, le persone come lei dovevano morire. Lo meritavano.
- Cosa? - chiese il ragazzo.
Chiuse gli occhi.
- Voglio che tu mi sposi -
Per poco Light non affondò nelle viscere della terra. Non era possibile. Una richiesta così  sciocca. Non ci credeva, non pensava ci fossero delle persone tanto idiote.
- Sposarti? - era allibito da quella richiesta e non sapeva come rispondere.
< Calmati e pensa. Innanzitutto, sicuramente, Dalil lo ha fatto apposta. Ma quale è il suo obbiettivo? Salvare Hikaru.. Certo così potrebbe comandare le azioni di Yuki e non metterebbe a rischio la sua vita. No... se è così sono fregato. Se dico di no mi uccide... ma così non farebbe altro che allungare la vita a Hikaru dato che io ho deciso di ucciderla, quando la sua scomparsa diventerà di dominio pubblico. Questo shinigami è troppo furbo. Devo ucciderlo, ma gli occhi mi servono e a quanto pare Yuki darà più retta a me visto che mi ama... devo renderla completamente succube al mio volere >
- Non sei maggiorenne... hai la stessa età di Hikaru, no? - domandò  Light
- Sì... ma aspetterò... voglio solo la tua promessa e il tuo amore -
< Amore... che stupida! >
- E va bene, Yuki -
La ragazza si avvicinò a Light, gli occhi luminosi esprimevano una felicità immensa. Ma a Kira ciò non importava, lui l'avrebbe uccisa, dopo averla sfruttata.
La ragazza lo abbracciò.
- Oh Light... - sussurrò.
Rispose all'abbraccio  e avvicinò le sue labbra all'orecchio della sua "futura moglie".
- Ascoltami, Yuki. Devo proprio andare ma tu sei davvero importante, perciò vieni a casa mia dopo le tre, dobbiamo parlare -
- Okay - la sua voce tremava.
- Ora vai a scuola. Ci vediamo più tardi -

***

... Non bisogna premere il grilletto per rendersi colpevoli delle loro morti... Quante persone aveva sacrificato L per il suo " nobile" scopo? Dodici agenti del FBI... Naomi Misora... quanti altri ancora avrebbe dovuto sacrificare?

- Hai una faccia strana oggi, Ryuzaki - affermò Wammy avvicinandosi a lui.

- Perché? -chiese di rimando il detective.
- Speravo me lo dicessi tu -
- Hikaru ha detto che sono come Kira -
- Bé, una volta anche tu lo hai affermato, hai detto che tu e Kira siete infantili e orgogliosi, detestate perdere. Non posso che confermarlo - replicò l'anziano.
- Non hai capito. Lei si riferiva alla malvagità. -
- Non mi sembra che tu abbia mai dato retta al parere di coloro che ritenevi criminali -
- Lei sa come è fatto Kira.... -
- Ora capisco. Perciò ritieni che lei abbia provato la furia di Kira e possa dunque compararti a lui? -
- Sì -

L'anziano sorrise sotto i baffi. Il caso Kira stava completamente cambiando L, facendolo crescere , spingendolo a dare il suo massimo e a confrontarsi con i pareri delle altre persone.


-Credevo non t'importasse ciò che pensava la gente di te -

- Infatti è così, solo che non voglio essere paragonato a Kira... non mi sembra giusto... tu che ne pensi Watari? -
Wammy ricordava che solo due volte in tutta la sua vita L gli aveva chiesto cosa pensasse delle sue azioni. La prima era stata quando aveva deciso di diventare detective, l'altra era proprio questa.
- Lei ha conosciuto solo la tua parte peggiore, L -
- Allora un po' assomiglio a Kira -
-Tutti assomigliamo un po' a Kira ma non per questo uccidiamo senza scrupoli; io ti conosco fin da quando sei piccolo e credo di poter affermare di conoscerti abbastanza per poter dire che tu non sei Kira -
- Grazie, Wammy -

Dopo qualche minuto, arrivarono Matsuda, Aizawa e Ukita. Li fece accomodare e iniziò il colloquio.

-... poi c'è la questione di Naomi Misora. -disse Ukita a un certo punto della conversazione. L aveva lo sguardo perso: si stava ancora scervellando sulla questione "Hikaru", doveva assolutamente farla parlare. Ai suoi collaboratori non aveva ancora detto niente, i soli a sapere del suo arresto erano Mogi e Watari.

- I morti non parlano. A questo punto che senso ha cercarla? - intervenne Matsuda, dopo qualche commento di L e degli altri agenti.   
- Anche se ora fosse morta, in vita potrebbe aver rivelato qualcosa a qualcuno - replicò L - E poi mi sembra strano che non sia saltato fuori il cadavere. Se lo trovassimo forse potremmo ottenere qualche indizio -
- Ma se qualcuno avesse saputo qualcosa da lei, non credi che a questo punto sarebbe già venuto da noi? - domandò Ukita guardandolo
La porta si spalancò e da essa entrò Watari nervoso e preoccupato.
- Ryuzaki! -
- Che c'è ? - rispose questo, credendo si fosse arrabbiato per il fatto che non dava acqua a Hikaru da due giorni. Voleva sgridarlo in pubblico?
- Guarda su Sakura tv! Sta accadendo una cosa terribile! -
Ascoltò il messaggio del conduttore giapponese.
< Cosa c'è Kira? Ora hai paura? Forse mi chiederai di rilasciare la tua collaboratrice... o hai da dirmi qualcosa altro?  >
Desiderava sapere che cosa voleva Kira, e poi il video era vero?
Presto ne avrebbe avuto la prova.
- Cambia! - esclamò. Un omicidio in diretta? Solo Kira ne poteva esserne capace.
Hibima. Morte per arresto cardiaco.
- Vai sul canale ventiquattro! -
Un altro morto per arresto cardiaco.
Matsuda, Ukita e Aizawa si disperavano per trovare un modo per fermare la trasmissione. Hikaru! lei poteva essere di grande aiuto.
- Vado sul posto e li fermo io -
- UKITA -
- Signori e signore, ascoltatemi bene, non ho alcuna intenzione di uccidere persone innocenti. Io odio il male ed amo la giustizia. Non considero la polizia mia nemica ma  mia alleata  -
< Bastardo... >
-Watari porta qui lo schermo della ragazza- disse. Odiava ammetterlo ma aveva assolutamente bisogno di lei. Ukita stava rischiando grosso.
- Subito! - Watari corse.
- Nessun innocente morirà più se rinuncerete a catturarmi. E anche se qualcuno di voi disapprova ciò che faccio, non verrà ucciso, a meno che non contesti pubblicamente sui media il mio operato. Tutto ciò che vi chiedo è di aspettare ancora un po' e  vedrete che poi apprezzerete il mondo da me realizzato -
- Ecco Ryuzaki! - Watari era arrivato.
L accese il monitor, Aizawa e Matsuda lo guardarono con disgusto.
- Ma Ryuzaki!- protestarono entrambi . - Come... perché?-
- Vi presento la collaboratrice di Kira, lei sa molte cose. Ci può aiutare ma non dice niente -
- E' UKITA! - gridò Aizawa che per un attimo aveva distolto l'attenzione dal monitor di L. Accecato dall'ira e dalla consapevolezza di non poter fare niente, si diresse alla porta.
 - Non lo faccia Aizawa... dove pensa di andare? Piuttosto faccia parlare la ragazza... lei ci sarebbe utile-
- Tu non capisci... vuoi che rimanga  qui a far parlare quella povera ragazza che forse non c'entra niente?! - ringhiò. - Tu non hai compagni non puoi capire...  -
- Andando là ora, finirà solo per farsi uccidersi -
- R...Ryuzaki... vorresti forse che me ne stessi qui davanti alla TV?! - replicò pieno di rabbia.
- Anch'io vorrei interrompere la trasmissione di quel video. E se riuscissimo a confiscare tutto il materiale della busta, molto probabilmente riusciremmo a ricavare qualche indizio su Kira. Ma se Ukita è stato ucciso da Kira, andando là anche lei farebbe la stessa fine. - spiegò tentando di farlo ragionare.
- Ma allora mi dici a cosa diavolo è servito cambiare identità?! Perché a giudicare da quanto è successo, si direbbe che Kira sappia i nostri nomi, non è così?! -
- Può essere. Ma se fosse così, non credi che Kira farebbe prima a uccidere tutti i detective del quartier generale? - domandò L - Sono stato io a dedurre che Kira abbia bisogno di conoscere nome e volto delle sue vittime. Ma dopo quanto abbiamo visto, non me la sento più di escludere che gli sia sufficiente conoscerne solo i volti, per uccidere. La sola cosa che posso affermare con certezza al momento è che Ukita è stato ucciso perché è andato lì. E questo prima che le altre emittenti riprendessero l'ingresso della Sakura TV. Ciò significa che Kira è là  dentro, o in qualche posto da cui può sorvegliare chiunque cerchi di entrare nell'edificio. Oppure se non è lì di persona, potrebbe aver piazzato una telecamera in zona - aggiunse.
- Scusa tanto, ma se Kira è da quelle parti, allora che ci stiamo a fare qua?! -
- Le sto dicendo che se andassimo lì senza riflettere, finiremo uccisi. Cerchi di capire -
- No che non capisco! - urlò imbestialito Aizawa - Ukita potrebbe essere stato assassinato! Non dicevi di essere disposto a rischiare la vita, pur di arrestare Kira?! - afferrò L per una spalla e lo scosse violentemente.
- R... rischiare la via non significa affatto farsi uccidere incoscientemente. Comprendo i suoi sentimenti ma cerchi di controllarsi. Ukita è stato ucciso... e se lo stesso dovesse accadere a lei...  - disse Ryuzaki mentre tremava leggermente, Aizawa e Matsuda se ne accorsero, forse si erano sbagliati sul conto di Ryuzaki, forse non era così insensibile.
- Scusa... Ryuzaki. Come si chiama la ragazza? - domandò dopo qualche secondo di silenzio. In realtà non era colpa di L... ma di quella ragazza: se avesse parlato prima ora Ukita sarebbe stato ancora accanto a loro.
- Hikaru -
- Ma è la figlia adottiva del sovrintende... - Matsuda non finì la frase.
- ASCOLTAMI! DI'  CIO' CHE SAI!!! - urlò Aizawa prendendo e attivando il microfono.
- Chi sei ?! - la ragazza si era spaventata.
- DI' CIO' CHE SAI... CHI E' KIRA? PARLA, PARLA -
- L!? - provò a indovinare. Ma non poteva essere lui, innanzitutto perché non aveva la voce camuffata e perché stava urlando: L non urlava mai.
- Aizawa si calmi! La sta terrorizzando! - poi Wammy diceva a lui che era malvagio.
- NO! LEI POTEVA SALVARE UKITA! LEI POTEVA!... ASSASSINA-
- La smetta... la smetta... -
- UN MIO AMICO E' MORTO! KIRA NON E' LA GIUSTIZIA.... KIRA...-
- CHIUDA IL BECCO! IO NON POSSO DIRE NIENTE! - urlò Hikaru al massimo della disperazione. - altrimenti.... -
- PARLA! DANNAZIONE! PARLA O... - ma Aizawa non finì la frase. Contro la porta della Sakura tv si era schiantato un furgone cellulare della polizia.  
- Cos'è quel rumore? - chiese la ragazza disorientata.
- Ascoltami Hikaru. Soichiro è dentro la Sakura tv e lì vi è Kira, credi forse che lo risparmierà? - questa volta era la voce calma di L.
- No! Soichiro no!... -
- Cosa pensi che proveranno Sachiko, Sayu e Light... tu puoi salvare loro padre... puoi salvare una famiglia -
Oka san, I love you....
- ... basta non far vedere il volto... -
- Perché ? -
- Vi è un potere... gli occhi... basta vedere in viso qualcuno e vedi il suo nome e la durata vitale... - Hikaru deglutì - un casco... basta un casco che copra tutta la faccia.... -
- Un potere? -
-  Salva Soichiro e ti dico tutto... tutto ciò che io so... so cose che nemmeno lo stesso Kira conosce! -
- D'accordo - spense il monitor.

***

- Ma... sei stato tu Light?! -
- Certo che no... io non ho gli occhi: non avrei potuto uccidere quei poliziotti. E poi sono qui, non vicino alla Sakura Tv - rispose il giovane un po' irritato. Aveva sempre la sfortuna di usare collaboratori idioti: prima Hikaru che si era fatta prendere in fretta, ora Yuki, che di certo era una delle persone meno intelligenti che avesse mai incontrato, infine il nuovo falso Kira, che superava abbondantemente  l'idiozia di Yuki.
- S.. scusa - rispose la ragazza.
- A quanto pare però è qualcuno che è dalla mia parte  e che ha gli occhi -
- Ma non ti serve incontrarlo... hai già me - disse Yuki avvicinandosi a lui.
- Sì, Yuki. Io ho te... sarai di grande aiuto perciò fai come ti ho detto prima, d'accordo? -
- Okay... in pratica devo uccidere criminali giapponesi che non siano del Kanto... così tu potrai uccidere quelli che sono nel Kanto e non correremo il rischio di uccidere gli stessi facendo così che il quaderno perda effetto su di loro, giusto? -
- Proprio così. Brava Yuki -
La ragazza arrossì. Era ora di fare la richiesta.
-  Light... ecco io volevo... che tu... - ma si vergognava troppo per chiederlo.

Ma Kira era un genio. E afferrò al volo ciò che voleva dire Yuki. La prese per un braccio la tirò verso di sé con la rapidità di chi vuole finire al più presto con quella tortura. La baciò ma non c'era nessun sentimento nei suoi movimenti, come se fosse solo il prezzo da pagare per arrivare alla realizzazione del suo mondo. Infatti era così, ma Yuki lo amava, era ossessionata da lui e non le importava  niente, assolutamente niente. Voleva solo stare con Light, essere amata da Light. Light era tutta la sua vita, in seguito però, anche se l'aveva amato, sarebbe diventato la sua distruzione.


Dalil guardava con disprezzo quella scena. L'aveva vista e rivista quando c'era ancora Hikaru, ma con lei era diverso perché sapeva che la sua protetta fingeva di essere invaghita di lui. Per fortuna, Light non era mai riuscito ad essere più intimo con Hikaru. Altrimenti sarebbe stata capace di ucciderlo seduta stante. Invece poteva fare qualunque cosa con Yuki, a lei non cambiava, voleva solo che Light riuscisse a uccidere L e così la sua protetta sarebbe ritornata libera. A quel punto lo shinigami sarebbe sparito per sempre. Non voleva cacciare nei guai Hikaru, non voleva che fosse coinvolta nel caso Kira perché sarebbe morta e lei non avrebbe più potuto fare niente, la promessa fatta a Kodoku sarebbe stata infranta. Lei non provava affetto per Hikaru, lei la voleva viva solo per una questione di affetto a Kodoku non a quell'umana.


- Torna a casa, Yuki. I tuoi genitori potrebbero preoccuparsi. -

- D'accordo... - disse lei tutta rossa in viso. Non credeva che Light fosse così bravo a baciare.
- Ah, e ricorda... aspetta che sia io a farmi vivo -
- Sì ... -

L'accompagnò fino all'ingresso e la salutò. Poi rientrò nella sua stanza prendendo il Death Note e iniziando a giustiziare criminali del Kanto. Con l'aiuto di Yuki, avrebbe ucciso più criminali, cosa che per uno studente universitario, il primo in graduatoria, sarebbe stato parecchio difficile perché doveva già pensare allo studio. Forse questo avrebbe sciolto qualche dubbio a L, ma sapeva fin troppo bene che ciò non bastava. L doveva morire. E qualunque dei nuovi due Kira l'avesse fatto: Non aveva importanza dovevano solo ucciderlo.


- Light...- era la voce di  Dalil.

- Cara Dalil... non credevo saresti venuta a parlare con me. Ho sempre pensato che tu mi odiassi -
- Non lo faccio per simpatia, infatti. Voglio solo che tu uccida L -
- Così Hikaru potrà tornare libera e non morire, vero? Ecco perché hai costretto Yuki a fare lo scambio, perché è l'unica maniera di farlo fuori. Non ti preoccupare lo ucciderò, mi è troppo di impiccio. Così tu, Dalil, riavrai la libertà di Hikaru e io il mio mondo perfetto... mi sembra un buon accordo -
- Tu non mi stai per niente simpatico, umano - ringhiò lo shinigami;  Ryuk in disparte si godeva la scena mangiando una mela - ti uccido se fai qualcosa che non mi piace -
- Ehi! pretendi che io liberi Hikaru e mi minacci di morte?! sono io a possedere le redini del gioco, ti ricordo che posso ucciderla quando voglio - replicò.
Fu la prima volta che Light sentì la terrificante risata di Dalil; Ryuk rabbrividì.
- Non riuscirai a sfiorarla nemmeno con un dito, stupido umano - lo informò Dalil - ricordati questo: chi avrà Hikaru vincerà la partita. -
Lo shinigami attraversò la finestra ed sparì.
- Chi avrà Hikaru vincerà la partita... che diamine volevi dirmi? - rifletté Light a voce alta - inoltre io non posso ucciderla... ma che... - poi si girò verso Ryuk - tu di sicuro lo sai. -
Per poco lo shinigami non s'ingozzò.
- Io non ho mai capito niente di tradizioni del nostro mondo ma in effetti Dalil l'altra volta aveva accennato a qualcosa di simile - rispose mantenendosi sul vago.
- Non servi proprio a niente, Ryuk - si lamentò il giovane.
 
***


Camminava per una strada affollata e saltellava ad ogni passo che faceva. Il suo piano stava procedendo come di programma. Fra breve avrebbe conosciuto Kira, il suo idolo, la sua giustizia. Per lui aveva dimezzato la sua vita: sarebbe diventata la sua mano destra, aveva già ucciso per lui, per il suo dio.

- Senti... visto che ti ho dato il mio quaderno della morte, perché non lo usi un po' per i tuoi interessi? - disse Rem. Allo shinigami non piaceva nemmeno un po' tutta la storia dei video e dello scambio per aiutare Kira.

- Ma io lo uso per me stessa. Io sono d'accordo con Kira e voglio sapere che tipo è - rispose Misa con la sua voce sottile - proprio per questo mi sono trasferita nel Kanto e sono andata ad abitare da sola. Ho mandato quella roba in tv solo per farmi notare da lui. E di sicuro ora lui s'interessa a me. Chissà magari vuole addirittura incontrarmi! - aggiunse contenta. Sarebbe stato il massimo, non aspettava che una risposta da Kira.
- Stai giocando col fuoco, Misa. Lo capisci che potresti finire uccisa? - la rimproverò lo shinigami bianco.
Quanto era fastidiosa Rem quando ci si metteva!
- Ti dico che andrà tutto bene! - rispose un po' scocciata - sono sicura che Kira non farà del male a una fanciulla innocente! E se mai dovesse capitare io sono più forte di lui visto che ho i tuoi occhi. -

Rem tacque. Aveva un brutto presentimento.


***

Era di fronte al monitor e guardava la ragazza, che aveva la testa leggermente piegata mentre dormiva. Aveva il respiro regolare. Andava tutto bene.

- Ryuzaki... per quanto pensi tenerla lì? - domandò Soichiro leggermente infastidito dalla concentrazione di L nel guardare sua figlia.

- Non ha ancora detto niente - sussurrò L sovrappensiero, cercando di sincronizzare i suoi respiri con quelli tranquilli di Hikaru.
A Soichiro ciò non sfuggì, si alzò e spense il monitor, ne aveva abbastanza.
- Ma che sta facendo scusi? - chiese il detective senza capire perché il sovrintendente lo guardava così  furioso.
- Bas...ta-  ringhiò. Matsuda e Aizawa erano seriamente preoccupati. Fino a quel momento il loro capo aveva seguito ciecamente le indicazioni di L, ma forse era giunto al limite.
- Cosa? - chiese indifferente il detective. A lui non sembrava di aver fatto niente di sbagliato.
- Smettila di spiarla con quello sguardo fisso! - iniziò il sovrintendente - non è corretto! -
- Lei una mia sospettata, devo farlo... mi creda non sono un maniaco. - rispose tranquillamente Ryuzaki, come se quella pesante accusa non lo toccasse minimamente.
Soichiro parve calmarsi.
- Sì scusami... e che... per me è difficile... sospetti di Light e di lei io non  credo che potrò reggere... -
- Mi spiace, sovrintendente Yagami - mosse nella tazzina il cucchiaino, che emise un lieve tintinnio - Lei crede che sia innocente? Nel senso che non abbia ucciso mai nessuno e che sia stata minacciata da Kira? - domandò mettendo l'indice sulle labbra.
- Certo! Per lei metterei la mano sul fuoco! -
- La conosce da poco... -
- Abbastanza per capire che non ucciderebbe mai nessuno! Ha avuto la sfortuna di trovarsi nei posti sbagliati con le persone sbagliate... non può pagare per crimini che non ha commesso! -
- Forse ha ragione... se è così... sarò il primo a chiedere scusa. - disse il detective mordendosi il pollice. Il sovrintendente accese la televisione e insieme ai suoi uomini si ritirò in un'altra stanza; non voleva essere di disturbo.
L la guardò ancora per un po', poi la svegliò, senza camuffare più la voce: non serviva più a niente.
- Hikaru...- iniziò - svegliati.
- S... sì...-
- Ieri è andato tutto bene...-
- Allora Soichiro sta bene? Sì è ripreso? -
 - Sì sta bene... -
- Glielo hai detto che io so di Kira... vero? -
- Sì-
- Capisco... bé dopotutto è un tuo collaboratore... -
- Lui è convinto che tu non hai ucciso nessuno... spero che tu non lo deluda.-
- Certo che no! io non ho mai ucciso nessuno! - disse indignata - se fossi una assassina avrei lasciato morire Soichiro senza pensarci due volte!  -
- Forse... -
- Vuoi che io ti dica tutto ciò che so, vero? -
- Sì -
- Tu sei stato di parola e lo sarò anch'io... avrei un'altra richiesta da farti e poi giuro che ti dirò tutto ciò che so... anzi sono persino disposta ad aiutarti con le indagini... -
Era una proposta allettante...
- Che cosa vorresti? -
- Toglimi  queste cose... non ce la faccio più... ma devi venire tu... - disse  con la voce rotta dal pianto.
L non rispose subito, la osservò per un attimo: la figura esile della ragazza sembrava stesse crollando, forse era arrivato il momento di toglierle la camicia di forza e portarla in una stanza più accogliente.
- Va bene... ma al primo movimento sospetto sapi che ti manderò sulla forca -
- Okay -  
Seguì Wammy fino all'uscita dell'hotel, salì sulla limousine e si sedette al suo solito modo. Aveva da poco congedato i poliziotti dicendo di tornare dopo due ore, aveva consigliato al sovrintendente di andare a casa e dire che le ricerche per trovare Hikaru andavano avanti senza alcun risultato.
- Che cosa vuoi fare, Ryuzaki? - aveva chiesto il signor Yagami. Nelle ultime settimane era dimagrito, non avrebbe retto molto se andava avanti così.
- Mi serve l'aiuto di Hikaru. -
- Ma lei è ancora una ragazzina... così stai rovinando il suo futuro -
- Forse - aveva risposto lui girandosi e dirigendosi verso la poltrona, allora il sovrintendente era andato via a testa china.

Ryuzaki provava affetto per Soichiro: era una persona con alto senso della giustizia e si fidava ciecamente della sua famiglia. Amava i suoi cari, Sachiko, Sayu e Light e fin da subito aveva accolto Hikaru come una della famiglia e la difendeva come aveva difeso i propri figli.

Guardò fuori dalla finestra dai vetri oscurati, dai quali poteva guardare senza essere visto. D'improvviso si accorse che chiunque poteva essere Kira, invece lui sosteneva fermamente che solo Light e Hikaru avessero le qualità giuste. Avevano un'intelligenza superiore a quella di chiunque altro, erano perspicaci, brillanti. Light era semplicemente perfetto, mentre la ragazza era calcolatrice e psicologicamente resistente. Entrambi aveva un indiscutibile fascino e non solo per la loro innegabile bellezza. Possedevano, però,  qualcosa che attirava gli altri. Presto anche lui sarebbe diventato vittima di quel fascino misterioso.
Erano arrivati a un luogo disabitato, con alcune case che stavano cadendo a pezzi. Era lì che si trovava Hikaru, in uno di quei seminterrati, legata a una camicia di forza, sola con se stessa, forse tremando di paura . Ma a lui cosa importava? Era stato proprio lui stesso a chiedere a Wammy di farlo.
Lentamente la limousine perdeva di velocità. Si avvicinò alla porta della casa prescelta, tolse le chiavi da una tasca e aprì la porta cercando di fare il minimo rumore possibile.

- L... sei sicuro di volerla liberare di persona?  -domandò dubbioso Wammy. Il detective non si era mai esposto così tanto, non era mai stato in prima linea.

- Non ho altra scelta, Wammy - disse L a denti stretti - non credo così stupida da uccidermi ora, anzi non credo proprio che abbia ancora il potere di uccidere -
- Prima la pensavi come una specie di semi dea - replicò l'anziano un po' preoccupato - se è così sarebbe comunque in grado di ucciderti -
- Forse... ma non credo. Io continuo a pensare che lei è più potente di Kira... ma non mi ucciderà, non lo farà perché vuole una vendetta -
- Una vendetta? - il maggiordomo non capiva più niente.
- Sì -
Scese le scale fino ad arrivare a una porta di metallo, chiese a Wammy di passare la tessera magnetica, e la porta si aprì: vide il profilo della figlia di Soichiro.
- Sei sveglia? - chiese, anche se sapeva già la risposta.
- Certo... non credevo saresti arrivato così in fretta, L - rispose la ragazza. Sorrise leggermente, sapeva benissimo che L non poteva vedere bene i tratti della sua faccia, perciò non rischiava di essere scoperta.
- D'ora in poi devi chiamarmi Ryuzaki - la informò lui.
- Va bene -

Wammy iniziò a togliere i chiodi che tenevano la lastra di ferro che copriva i suoi occhi.

Finalmente dopo giorni di buio poteva riaprire gli occhi. Lentamente iniziava a focalizzare la stanza che la circondava:  era completamente spoglia. Poi girò lo sguardo più a destra e questo incrociò quello di L.

- Ce la fa a stare in piedi da sola, signorina... - Wammy si fermò temendo di non essere ascoltato, dato che  L e Hikaru si stavano fissando intensamente, come se volessero scoprire chi era l'altro.

- Ah! sì... ce la faccio - rispose lei riprendendo il controllo dei suoi occhi. Tremando fece i suoi primi passi: le faceva male ogni articolazione del corpo. Si diresse verso il detective, che rimasse stupefatto a guardarla, come chi vede un bambino che nasce, il miracolo della vita.
< Sono i suoi primi passi... dopo la prigionia che le ho imposto io... sta venendo verso di me... che vorrà mai? >
L'anziano maggiordomo rimase in disparte come osservatore esterno della vicenda.
- E così, tu, eri L - disse sorridendo mentre si avvicinava ancora di più - lo sapevo... piacere di conoscerti come ciò che veramente sei, Hideki Ryuga - aggiunse mantenendo il sorriso stampato in faccia.
- Chiamami Ryuzaki -
- Sì.. ho capito... idiota - disse mentre la sua mano destra colpiva in pieno il viso di L, il quale cadde per terra tenendosi la guancia dolorante.
Hikaru si avvicinò e iniziò a scalciare come una piccola furia scatenata.
- MALEDETTO IDIOTA! PUOI ANCHE UCCIDERMI! MI BASTA SOLO AVERTI PICCHIATO! -
Il detective era talmente sorpreso da non riuscire a rispondere ai colpi: insomma una ragazza che fino a un momento prima sembrava stesse morendo, improvvisamente aveva iniziatò a picchiarlo con forza!
Wammy si avvicinò di corsa prese Hikaru per le braccia e la allontanò da L.
- Si calmi , signorina Yagami -
- SI CALMI UN CORNO, OKAY!? FOTETEVI BRUTTI BASTARDI!!!! CHI DIAMINE PENSATE DI ESSERE? -
Ryuzaki si rialzò. La prese per i capelli e la trascinò lontano dalle affabili braccia dell'anziano maggiordomo.
- AHI! Lasciami - balbettò la ragazza mentre si dimenava furiosamente.
- Spiacente. Non c'è colpo che non renda -
Wammy rimase paralizzato. Non poteva nemmeno dire chi stesse vincendo perché entrambi se le stavano suonando. Ma si sentì in dovere di fermare quel combattimento infantile. A tutto vi è un limite.
 - RYUZAKI! SIGNORINA HIKARU! VI SEMBRA QUESTO IL MODO DI COMPORTARSI!? - gridò.
L per la sorpresa lasciò andare i capelli di Hikaru, che a sua volta smise di mordere il braccio del suo aguzzino.
- S...scusi - risposero entrambi. Detto questo Wammy ammanettò la ragazza, che non oppose resistenza, e seguito da Ryuzaki entrarò  nella limousine.

L controllò i danni provocati: un braccio interamente morsicato, il labbro che sanguinava e tutti i vestiti stropicciati. Un disastro. Beh, del resto nemmeno lei se l'era cavata con poco: a parte molti capelli strappati, aveva la guancia sinistra ricoperta da un grosso livido.

- Do... dove mi stai portando? - domandò  la ragazzina tremando.
- Hai freddo? - chiese il detective.
- Non hai risposto alla mia domanda. -
- Volevi collaborare con il caso, no? Ti sto portando al quartier generale - la informò.
- Spero non conciata così!? - protestò lei - Almeno lasciami il tempo di farmi una doccia! -
- Spiacente. Non c'è tempo - rispose il detective con  tono perentorio.



*per chi non lo sapesse Oka san vuok dire madre in giapponese (almeno così ho trovato sul dizionario XD)

Angolino di Hoshimi
Chiedo scusa per il ritardo. Ma il tempo non era mai abbastanza, e per me era importante riuscire a scrivere bene questo capitolo. Spero ch evi piacia ^^. Un grazie di cuore a tutti coloro che leggono questa fan fiction (Grazie Mille!), a coloro che la seguono, e quelli  che l'hanno aggiunta fra i loro preferiti ^^ Vi ringrazio moltissimo. Un grazie speciale a chi resencisce ^^... leggere le vostre recensioni mi rallegra ^^.

valerya90 : grazie per i complimenti ^^ sono contenta ch eil capitolo i sia piaciuto. Sì, il quaderno ce l'ha Yuki. e anche a me sta molto antipatica... poi vedrai che ruolo avrà nella ff. Grazie ancora ^^

sara chan 92 : Il capitolo ti ha colpita *o* sono contenta... era quello il mio scopo. ^^ Grazie per la recensione ^^.

_NeMeSiS_ : *o* Ciao ^^ sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto... scusami se non ho aggiornato presto come volevi... prometto che durante l'estate sarò puntuale... Giuro. Grazie mille!!!

Black Hayate : perfidamente bello.... dopo aver letto la tua recensione ho ripetuto queste parole all'infinito... perfidamente bello... XD grazie mille ^^ alla prossima ^^

sbiru94:  hai proprio raggione, L si è comporatato come un bastardo, ma credo ch echiunque farebbe una cosa del genere se si trovasse di fronte una persona che probabilmente è Kira.... Grazie per la lunghissima recensione ^^.

Eowyn 1 :  Ciao!! Sono davvero contenta che ti sia piaciuta la storia, io ci sono molto affezzionata, perché Hikaru è un personaggio che significa molto per me. Grazie tantissime per la tua recensione ^^ Spero che tu continui a seguirmi ^^ Ciao ^^ 

Il prossimo capitolo lo posterò quando inizieranno le vacanze estive, lo so che è un arco di tempo lunghissimo ma il tempo non mi permette fare di meglio. Comunque cercherò di postarlo prima ma non credo di riuscirci. Ah! in questo capitolo non ci sono le frasi perché c'è già la filastrocca e il mio cervellino non ce; la fa... con tante frasi @o@.
Allora alla prossima ^^

  
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