Ok
Ok, credo che
questa sia una delle cose più angst che ho scritto (anche se la mia beta di
fiducia la definisce “angst costruttivo” XD) e sinceramente non so nemmeno io da
dove mi sia saltata fuori. È vagamente ispirata a "Because of You" di Kelly
Clarkson, ma non credo di poterla definire una song-fic… è più un tentativo di
scavare nella psicologia contorta di Fay, da leggersi con il sottofondo di
quella canzone. Spero di essere riuscita a scrivere qualcosa di apprezzabile.
Missing moment
tra il cap. 112 e il cap. 113
Spoiler sul
passato di Fay
Droplets of
Sorrow
Te ne stai
seduto sul tetto dell’unico palazzo rimasto in piedi, una torre altissima che
svetta imponente su un deserto di rovine, martellato continuamente da una
pioggia acida quasi incessante. Hai scelto di rifugiarti lì perché trovi che sia
un luogo amaramente consono a te: solitario e desolato, una postazione elevata
per dominare sul niente, in cima ad un edificio che ha un’apparenza di forza ma
che in realtà è dannatamente fragile.
Il cielo è
grigio, piove come sempre, ma non è che la cosa ti interessi più di tanto: vieni
da un mondo in cui il sole praticamente non esisteva, quindi non ti crea alcun
problema non vederlo nemmeno in questo paese. Anzi, forse è meglio che sia così,
perché almeno potrà aiutarti a ricordare chi sei, da dove vieni e perché sei
capitato dentro questo assurdo viaggio. Ma soprattutto potrà aiutarti a non
toglierti mai da davanti agli occhi il tuo passato, perché una cosa del genere
proprio non te la puoi permettere.
Ci hai già
provato e guarda cos’è successo.
Ti torna alla
mente la discussione di poco fa con Kurogane e fai scivolare involontariamente
la mano sul braccio, lì dove lui ti ha stretto con tutta la sua forza. Fa ancora
male e, se ripensi al perché l’ha fatto e alle parole che ti ha detto, fa male
anche di più.
“Non mi
interessa il tuo passato, quindi smettila di fare l’idiota e vivi per il
presente”
Già, a lui non
importa del tuo passato, ma per te non è così… come fai a dimenticare quello che
è stato, tutto il male che hai provocato, tutto il dolore che hai arrecato?
Per causa tua
Fay è morto, i tuoi genitori sono morti, gli abitanti di Valeria sono morti… e
poi re Ashura, l’unico che ti ha amato, lui è impazzito, ha ucciso gli abitanti
di Celes e voleva che tu…
I
will not make the same mistakes that you did
And I will not let myself cause my heart so much misery
I’ve learned the hard way to never let it get that far
Ashura ti ha
salvato da quella torre maledetta, ti ha teso una mano quando ormai eri
sull’orlo, della disperazione (o forse l’avevi già oltrepassato da un pezzo) e
ti ha voluto bene come un figlio. Ma poi ha improvvisamente perso il senno e si
è trasformato in… no, non hai la forza di definirlo mostro… sei tu il vero
mostro, perché non hai il minimo dubbio che tutto sia successo a causa tua. Non
sono i gemelli a portare sfortuna, sei tu!
Che sia forse
questa la seconda maledizione che grava su di te e che non puoi ricordare? Sei
forse condannato a far soffrire tutti coloro che ami e che, come Ashura,
compiono l’errore di avvicinarsi a te? Ormai dovresti averlo capito: già una
volta il destino ti ha dimostrato che tu non meriti di essere amato, perché la
tua sola esistenza è male e genera dolore in chi ti sta intorno. Non puoi
permetterti e permettere ad altri di instaurare un rapporto profondo con te. Se
vuoi bene a Kurogane (e gliene vuoi, non puoi negarlo), devi convincerlo a
smettere di preoccuparsi per te, devi allontanarlo…
I
lose my way and it's not too long before you point it out
I cannot cry
I'm
forced to fake a smile, a laugh everyday of my life
Non hai
mantenuto la promessa che ti eri fatto dopo aver sigillato Ashura ed essere
fuggito da Celes. Hai perso te stesso, ti sei perso dentro un paio di occhi
rossi come il fuoco, con cui hai scherzato fin ben oltre il limite consentito. E
lui lo sa.
E ora ti ritrovi
incapace di dominarti e di continuare a celare ciò che nessuno dovrà mai
scoprire. E lui lo sa.
Quello che non
sa, quel ninja così testardo, è che a volte l’ignoranza è la difesa migliore. Tu
non vuoi che lui rimanga coinvolto nella tua vita, quindi devi tenerlo lontano:
non devi più permettergli di leggere dietro i sorrisi (da sempre e ogni volta di
più) falsi che ti stampi in faccia, oltre le risate e l’allegria superficiale
con cui affronti il mondo…
My
heart can't possibly break
When it wasn't even whole to start with
E se ora pensi
che ti si spezza il cuore a prendere questa decisione, per quanto giusta essa
sia… beh, te lo meriti. È la dimostrazione, una volta di più, che tu non sei
fatto per la felicità. E che sei un ingenuo. Perché tu non hai mai avuto un
cuore da aprire agli altri, un cuore che si possa spezzare per un rapporto
forzatamente troncato.
Il tuo cuore
venne spezzato tanti anni fa, quando ti separarono da Fay, e da allora a te sono
rimasti solo i cocci. E lo sai. E allora perché hai creduto di poter permettere
a quel ninja di sfiorarlo, il tuo cuore? Di entrarci e di rimanerci? Perché hai
osato quasi desiderare che questo accadesse? Stupido e illuso!
Cosa credi di
essere in grado di dargli in cambio del suo amore? Lo sai che ogni dono va
ricambiato con un altro di eguale valore. Tu cosa puoi dargli? Tu, che hai
portato solo morte ogni giorno della tua maledetta vita!
I
watched you die, I heard you cry every night in your sleep
I was so young
You should have known better than to lean on me
Ricordi Fay?
Ricordi quando lo vedesti cadere giù da quella dannata torre? Il suo volo
sembrava non dover finire mai, ma lui sorrideva mentre andava incontro alla
morte. Per te. Anche dopo anni di separazione, passati a urlarvi frasi rese
sconnesse dal vento, lui non aveva smesso di amarti, fino al punto di dare la
sua vita per salvare la tua. E tu cosa gli hai dato in cambio? Non sei nemmeno
stato in grado di dirgli addio mentre agonizzava davanti a te.
Ricordi Ashura?
Ricordi quando, con le mani imbrattate di sangue e il volto distorto dalla
follia, ti chiese di ucciderlo? Nei suoi occhi c’era una preghiera smisurata,
rivolta a te: voleva che tu lo uccidessi, così da poterti liberare di almeno una
delle maledizioni che ti gravavano addosso. Ha messo la sua vita nelle tue mani.
E tu cosa gli hai dato in cambio? Non sei nemmeno stato in grado di esaudire il
suo ultimo desiderio, ma vigliaccamente l’hai rinchiuso in una prigione di
ghiaccio e sei fuggito.
And
now I cry in the middle of the night
For the same damn thing
E adesso stai
per rifare lo stesso errore, Yuui! Kurogane non è stupido, è arrivato fin troppo
bene a vedere dietro quella maschera che ti stai sforzando di indossare da che
hai cominciato a viaggiare con loro. E non cercare di raccontarti che forse non
è completamente una maschera, che forse con loro hai creduto (ti sei illuso) di
poter davvero ricominciare a vivere e ad essere felice come prima che ti
separassero da tuo fratello – anzi, felice come forse non sei mai stato, libero
dall’aura di sventura che a Valeria aleggiava attorno a voi gemelli.
Ti rendi conto
da solo che ormai sei arrivato all’apice di quella felicità illusoria che ti è
concessa: hai potuto viaggiare liberamente tra le dimensioni, hai recitato alla
perfezione la parte che hai scelto, ingannandoli tutti (a parte quel ninja - ma
se ti ha capito è solo colpa tua, perché davanti a lui non riesci a tenere su un
minimo di difesa), sei perfino riuscito a costruirti un surrogato di famiglia
felice, patetica pantomima di quella che non hai mai avuto. Ora basta però.
Se non vuoi che
anche queste persone, con cui ti sei trovato a condividere un tratto della tua
maledetta vita, vengano coinvolte nella tua sventura quando il sovrano si
sveglierà (perché non puoi essere così ingenuo da credere che dormirà in
eterno), devi separati da loro. E devi farlo ora, prima che sia troppo tardi.
Perché quando arrivi in cima poi puoi solo cadere giù, e ti farai tanto più male
quanto più alto è il punto cui sei arrivato.
Ti alzi,
lasciando la sicura protezione della tettoia e avvicinandoti al bordo del tetto,
incurante della pioggia acida che ti corrode gli abiti e ti brucia la pelle. Il
vuoto sotto di te ti attira inesorabilmente. Se ora cadessi giù da qui, come Fay
cadde da quella maledetta torre, forse…
Ti accosci, con
le braccia distese sulle ginocchia, dondolando avanti e indietro, quasi
ipnotizzato dall’altezza, in equilibrio precario sul cornicione.
Because of you I never stray too far from the sidewalk
Because of you I learned to play on the safe side so I don't get hurt
Because of you I try my hardest just to forget everything
Vorresti volare
giù, sfracellarti al suolo e non pensare finalmente più a nulla, lasciarti alle
spalle una volta per sempre tutto il dolore… ma non puoi. Non puoi morire: non
ti meriti una soluzione così semplice, una via di fuga in fondo così comoda.
Puoi solo
sperare che qualcun altro ti uccida, ma nel frattempo sei condannato a vivere
perché sei legato da due promesse: quando prendesti il nome di tuo fratello gli
promettesti che avresti trovato un modo di farlo tornare in vita… e poi devi
esaudire il desiderio di Ashura, trovare la forza di ucciderlo quando si
sveglierà dalla sua prigione di ghiaccio.
È solo per
adempiere a queste promesse che la tua miserabile vita può ancora pretendere di
avere un senso. Tu non ti meriti di essere felice: quindi ora metti a tacere
Yuui e quei sorrisi che si stavano facendo troppo veri e fa in modo che Fay
continui ad inseguire gli obiettivi che si è posto, ciò per cui nacque, vive e
morirà.
Because of you I don't know how to let anyone else in
Because of you I'm ashamed of my life because it's empty
Because of you I am afraid
Yuui, tu non sei
in grado di accogliere uno come Kurogane, la schiettezza dei suoi sentimenti, la
sua forza e la fiducia smisurata che ripone in te. Non sapresti dargli nulla in
cambio perché tu non hai nulla, non sei nulla! Lui non ti conosce per quello che
sei davvero: crede di conoscere lo stupido mago che non usa la magia e lo prende
sempre in giro con nomignoli stupidi, ma non conosce il vero Fay, l’essere
indegno che ha rubato e distrutto mille vite. Forse se glielo raccontassi non
vorrebbe più starti accanto… e sarebbe la cosa migliore. Se solo avessi il
coraggio di parlargli chiaramente, invece di nasconderti sempre dietro un
sorriso…
“Ho aspettato
per tanto tempo qualcuno che mi portasse via”, così gli dicesti quel giorno…
qualcuno che ti portasse via da Valeria, via da quella torre, via da te stesso e
dalla tua dannatissima esistenza…
Il vuoto là
sotto si fa sempre più affascinante… l’idea di volare giù finalmente sciolto da
ogni catena, i primi veri istanti di libertà della tua vita…
Improvvisamente,
tutto diventa nero; per la sorpresa ti sbilanci in avanti, un attimo di paura
quando capisci che stai finendo giù per davvero. Poi senti una mano salda
afferrarti per il colletto e cadi malamente indietro sul pavimento.
Ci metti un po’
a realizzare che hai un mantello o qualcosa di simile sugli occhi a impedirti la
visuale e che qualcuno (Kurogane, non può che essere lui) ti ha appena evitato
di finire sfracellato parecchi metri più sotto.
“Ehi, stupido
mago! Cosa avevi intenzione di fare?”
Ti giri e un
luce ti illumina il viso quando vedi l’espressione accigliata del ninja; ma tu
lo conosci e dietro quel cipiglio lo vedi che era un po’ preoccupato per te – e
ti fa male e piacere insieme, e ancora una volta non capisci più da che parte
stare. Gli regali il tuo solito sorriso e lo vedi rilassarsi impercettibilmente.
“Ciao Kuro-rin!
Che carino sei stato a venirmi a cercare! ♥ ”
“Smettila
idiota! Piuttosto torniamo dentro, questa pioggia è terribilmente fastidiosa…”
Mentre parla ti
ha già voltato le spalle e si è incamminato verso le scale; lo raggiungi
rapidamente e gli giri intorno saltellando come tuo solito. Lui sbuffa, ma non
dice nulla.
È solo quando
arriva all’ingresso delle scale che portano di sotto che si blocca, occupando
per intero la porta.
“Ricordati una
cosa, mago” ti apostrofa con quel suo tono severo, che però non vuole essere un
rimprovero. Ti fermi poco distante da lui e, senza sapere perché, quasi
trattieni il respiro “Quale che sia il tuo problema, che tu lo voglia tenere per
te o no, buttarsi giù da un tetto non è il modo per risolverlo, capito?”
Le sue parole ti
fulminano, lasciandoti interdetto. Non te le aspettavi e sinceramente ti fanno
anche un po’ paura, perché ancora una volta il ninja è arrivato oltre la tua
maschera con una facilità disarmante e, ancora una volta, non ha preteso nulla
in cambio della mano che ti sta tendendo.
Abbozzi un
sorriso sincero ma, prima che tu riesca a mettere assieme una qualsiasi replica,
lui è ormai sparito nella tromba delle scale. Ti stringi sulla testa il mantello
che ti ha portato, mentre con tutto il cuore rivolgi a chissà chi l’assurda
preghiera che, qualunque cosa succeda, lui rimanga sempre accanto a te.
“Grazie…”
Lui non può già
più sentire il tuo sussurro, quindi non può guardarti strano per quella risposta
così poco da te, ma in fondo ti rendi conto da solo che quel ringraziamento che
hai appena mormorato (e che dà voce soltanto ad una minima parte dei tuoi
pensieri) è del tutto incoerente con quanto ti sei detto fino ad un attimo fa,
ma al momento (follemente, forse) non te ne importa nulla.
Adesso vuoi solo
provare a continuare ad illuderti (a credere) che non è già scritto che tu debba
per forza cadere in picchiata da un momento all’altro… Sai novello Icaro,
perennemente in fuga da un labirinto di colpa e dolore, forse il sole non è
ancora così vicino e le tue ali di cera possono resistere ancora un po’… e se
stai attento, magari riesci a continuare il tuo pazzo volo…
In fondo non è
detto che in cima ad una salita ci sia sempre un baratro… ma se anche ci fosse
vuoi rischiare ugualmente, per non perderti lo spettacolo che si gode dal picco
più alto subito prima di precipitare. E mentre cadi giù, potrai sempre sperare
(forse invano – ma non fa nulla, lo farai lo stesso) che sotto ci sia lui a
prenderti al volo per impedirti di farti troppo male. Ma anche se lui non ci
sarà e la tua caduta sarà delle più rovinose, tu sarai comunque felice (per la
prima volta nella tua vita), perché avrai scelto liberamente di cadere e
soprattutto perché l’avrai fatto per poter stare fino all’ultimo con loro.
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