Il respiro nudo del vento

di KeyLimner
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Cerco
le parole
che diano un senso
al respiro
nudo
del vento.
 
Piange sola
nel buio
l’Aurora,
mentre risuona
in lontananza
l’eco di un’invisibile
arpa.
Le dita si muovono nella nebbia,
ricamando la trama
del suono.
 
Piange solo
il tenace usignolo.
Canta il ramo che offusca il suo sguardo.
Ad un battito d’ali,
il cielo.
Cosa aspetta
a spiccare il volo?
 
Danza il vento.
Danzan le foglie.
Anche l’inverno
sta ormai per finire.
Ma alla primavera che dovrà venire,
ulula ostile
un vento febbrile.
 
Cantano i sassi
al suo placido fluire,
mentre carezza
il soffice manto
di un fiume d’argento
fra le aguzze gole,
svettanti come guglie
di una cattedrale.
 
Si celebra ancora
l’antico rito.
Esce quieta
una processione d’ombre.
Circondano il solito lembo di prato,
coi loro pesanti campanacci di bronzo.
Circondano il prato che sta per fiorire.
Ancora riposano
i teneri boccioli
nell’utero caldo
della madre Terra.
 
Intonano insieme
la melodia del Tempo,
che sveglia dal sonno
la vita dormiente.
Ma alle loro spalle
un vento furente
spalanca le fauci
e inizia
a ringhiare.




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