CAPITOLO
68
Brothers
and sisters
Erano
le sei del pomeriggio e Scorpius cominciava ad essere preoccupato; di
lì a poco sarebbero dovuti tornare al castello, ma di Lily
non vi
era ancora traccia. Dopo aver fatto rifornimento di scherzi magici,
lui, Glorya e Liam avevano raggiunto Shane e Cassiopea da Mielandia,
trovandoli con quattro cestini pieni di roba che avevano intenzione
di acquistare. Osservandoli increduli- Liam non credeva che fosse
umanamente possibile mangiare tutte quelle schifezze per Cassiopea e
rimanere così magra- avevano fatto anche loro scorta di
dolciumi e
quant'altro.
Dopo
aver pagato si erano ritrovati fuori dal negozio, nell'aria fredda e
frizzante di febbraio, a decidere cosa fare.
-Forse
dovremmo aspettare ancora un po' che Lily torni- suggerì
Glorya, che
sperava che il ritardo dell'amica fosse causato da una chiacchierata
durata più del dovuto con il fratello.
-Però
è ora di tornare al castello, e non possiamo certo andarcene
senza
di lei- osservò Cassiopea, guardando ancora una volta
l'orologio.
-Forse
Lily ha deciso di tornare indietro insieme ad Albus-
ipotizzò Shane,
ma Scorpius bocciò subito la sua idea.
-Non
credo, se avessero già finito di fare quello che...dovevano
fare
insomma, lei ci avrebbe raggiunti qui come avevamo detto. Penso che
dovremmo andare a vedere che cosa sta succedendo- disse, pensieroso.
Tutti
annuirono, e così in uno strano silenzio si avviarono verso
il pub;
mancavano un centinaio di metri alla meta, quando scoprirono da soli
che cosa aveva trattenuto Lily così a lungo.
Un
James Potter estremamente arrabbiato fronteggiava una Lily
altrettanto irata; i due si stavano urlando addosso, incuranti della
piccola folla che si era creata attorno a loro.
-Perché
diavolo devi sempre comportati così da stronza, me lo
spieghi? Io
davvero non ti capisco!- stava urlando James, che torreggiava sulla
sorella di trenta centimetri buoni.
-Perché
io sono fatta così! Te ne vuoi fare una ragione
sì o no?- urlò di
rimando Lily, così furiosa da aver perso il tipico
autocontrollo che
la caratterizzava. D'istinto, Glorya, Cassiopea e Scorpius fecero per
dividere i due litiganti, ma Liam con la sua solita capacità
di
capire le sfumature dell'animo umano, li bloccò sussurrando:
-Aspettate,
credo che quei due abbiano proprio bisogno di dirsi in faccia tutto
quello che pensano-.
Non
troppo convinti, i tre gli diedero retta, notando che fra la gente
che assisteva alla litigata c'era anche Albus, il quale osservava
Lily e James con la faccia rassegnata di chi non aveva più
alcuna
speranza di assistere ad un riappacificazione; aveva organizzato
quell'incontro in gran segreto credendo di aiutarli a riavvicinarsi,
ma ormai temeva che non sarebbe servito a nulla e che anzi i due
avrebbero finito per prendersela con lui per averli ingannati e
spinti a confrontarsi.
-Non
ci riesco, è evidente che non ci riesco! Ogni volta che
provo a
pensare che magari sotto sotto tu non sei
così...così....odiosa, tu
fai qualcosa che mi conferma che sei fatta esattamente in questo
modo. Che cosa hanno sbagliato mamma e papà con te?- rispose
James,
sempre più arrabbiato man mano che ripensava a tutte quelle
occasioni in cui Lily aveva dimostrato di essere completamente
l'opposto di quello che tutti loro Potter erano; se la vedeva ancora
davanti agli occhi da bambina, con la trecce ed un ginocchio
sbucciato; lo guardava con quegli occhioni blu teneri e gli chiedeva
se poteva darle un bacino per farle passare il dolore.
La
ragazza che ora lo fissava con le guance rosse per la furia non
conservava niente di quella bambina che lui ricordava; pur
sforzandosi, James non era mai riuscito a capire perchè
e
soprattutto quando
lei era cambiata così drasticamente.
Come
aveva fatto a non accorgersene?
-Che
cosa hanno...- ripeté incredula Lily, -che cosa hanno
sbagliato? Sai
cosa ti dico James, non mi interessa quello che pensi di me. Non mi
interessa se mi consideri una stronza senza cuore, posso vivere
benissimo anche senza di te! Non riesci ad accettarmi? Pazienza! Non
ho mai chiesto l'approvazione di nessuno di voi!
Solo,
fatti una domanda: perchè Albus riesce volermi bene lo
stesso?
Perché mamma e papà hanno capito che io sono
così, non perchè
abbiano commesso chissà quale terribile errore
nell'educarmi, ma
semplicemente perchè io nel profondo sono fatta in questo
modo e
niente e nessuno potrà mai spingermi a cambiare e nonostante
io non
sia la figlia che avrebbero desiderato mi amano comunque? Non ti
accorgi che solo tu non riesci ad andare oltre il tuo stupido
orgoglio?- aggiunse, ansimando leggermente per aver parlato
così in
fretta da non aver ripreso neanche fiato.
James
tacque, ferito, e un silenzio carico di tensione cadde fra chi stava
assistendo alla scena; tutti aspettavano che lui rispondesse alla
domanda, ma James non sembrava in grado di farlo. Incapace di
trattenersi, Lily aggiunse con un tono di voce così deluso
che
Scorpius avrebbe voluto raggiungerla, prendersela fra le braccia e
portarla via da quel fratello che non era in grado di amarla per
quella che era:
-Quando
ti ho visto entrare nel pub, per uno stupido, stupidissimo breve
attimo, sono stata felice. Perché sei mio fratello, e io non
sono
più la bambina così desiderosa di distinguersi da
arrivare a ferire
tutti voi. So che...so che non sono esattamente la persona
più dolce
di questa terra, e non mi sognerei mai di abbracciarvi o di ammettere
che effettivamente la gran parte di voi è mia parente,
però io sono
cresciuta, James. E mentre tu eri troppo occupato a vedere solo le
cose che non ti piacciono di me, io ho imparato ad essere me stessa
senza dover necessariamente disprezzare te, Albus e tanto meno mamma
e papà. Se non puoi volermi bene, almeno non giudicarmi e
lasciami
in pace- concluse, a voce bassa.
-Ma
non capisci?- disse James abbassando a sua volta il tono, come se la
rabbia avesse lasciato posto ad una stanchezza tremenda, -non capisci
che è proprio perchè ti voglio bene che non
riesco a comprendere
come siamo arrivati a questo punto?
Come
potrei non volerti bene? Sei mia sorella- concluse, con una tale
dolcezza che Lily non avrebbe creduto che James avesse davvero detto
quelle parole, se non lo avesse visto con i propri occhi. Per un
attimo, pensò di dirgli che anche lei gli voleva bene, anche
se
erano diversi, anche se litigavano sempre, anche se non riuscivano a
comprendersi e ad accettarsi fino in fondo; pensò di
abbracciarlo,
di rannicchiarsi a palla su di lui come quando erano piccoli. Ma non
lo fece: era come se una forza invisibile la tenesse inchiodata
lì
dov'era, e lei non riusciva a muoversi per quanto la parte emotiva
-quella minuscola parte sentimentale che ogni tanto provava a farsi
sentire- le stesse dicendo di farlo.
Ora
era il suo turno di essere fissata con attenzione da tutti quanti: da
Albus, che sperava che per una volta lei mettesse da parte quella
maschera di ghiaccio che si era costruita; da Scorpius e dalle sue
amiche, che in quel momento vedevano nei suoi occhi quella parte di
anima irraggiungibile che poche volte avevano avuto la fortuna di
sfiorare; dalla piccola folla di compagni di Hogwarts lì
fermatasi
ad assistere a quello spettaccolo, neanche si trattasse di una
partita di Quidditch, giusto per avere qualcosa di cui spettegolare
il giorno dopo, e che la conoscevano per essere la ragazza
più
stronza e fredda della scuola.
-Beh...in
questo caso credo che potremmo...- cominciò Lily indecisa su
cosa
dire, ma conscia che non poteva rimanere ancora in silenzio,
-potremmo...stringerci la mano in segno di pace?- propose, incerta e
la tensione si spezzò, in una risata generale di fronte a
quella
frase così formale, eppure così significativa: a
modo suo, Lily
voleva comunicare a James che era tutto a posto, che potevano
lasciarsi alle spalle le incomprensioni e le liti, se lui avesse
accettato di prendere quella piccola mano gelata che lei gli stava
tendendo.
James
sorrise, non più arrabbiato per quel suo modo di fare
così freddo,
e replicò in una comica imitazione del suo tono formale:
-Credo
che una stretta di mano sia appropriata-.
Un
minuscolo sorriso illuminò il volto di Lily mentre James
afferrava
la sua mano; gliela strinse, sentendo quanto fosse calda, e stava per
tirarsi indietro quando inaspettatamente lui la tirò verso
di se,
per stringerla in un abbraccio che sapeva di affetto e di perdono, di
fratellanza e di accettazione.
-Ehi!
Non ho mai parlato di abbracci!- protestò Lily con la faccia
affondata nel suo mantello, mentre la piccola folla cominciava a
disperdersi in un chiacchiericcio rilassato.
-Non
mi interessa di cosa non hai parlato- la rimbeccò James per
poi
lasciarla andare prima che lei raggiungesse la sua soglia di
sopportazione da contatto fisico.
In
quella, vennero raggiunti da Albus ed Amy- che mai avrebbe scordato
quel San Valentino così pazzesco- e da Scorpius seguito dal
resto
del gruppetto.
Non
appena videro arrivare il fratello, James e Lily si misero fianco a
fianco a fissarlo con occhi socchiusi; Albus arretrò di un
passo di
fronte a quelle espressioni così minacciose, non essendo del
tutto
sicuro che alla fine uno Schiantesimo non se lo sarebbe beccato.
-Tu!-
esordì James.
-Ci
hai ingannati!- aggiunse Lily, -facendoci venire qui con una scusa!-
-Senza
dirci nulla!-
-Potevamo
affatturarci!-
-Potevo
darle fuoco ai capelli!- rincarò James.
-Tu
cosa?-
sibilò Lily spostando la propria attenzione da Albus a
James; tutti
ridacchiarono, avendo cura di non farsi sentire dai due.
-Non
lo avrei fatto veramente...è
ovvio...potrei averci pensato- ammise James con un sorriso malandrino
che quasi fece incurvare anche le labbra di Lily. Quasi.
-Cos'hai
da dire a tua discolpa?- domandò James ad Albus in tono
accusatorio.
Albus arrossì, poi decise di puntare sulla pena.
Sfoderò
i suoi migliori occhi da cucciolo e rispose:
-Che
vi voglio tanto bene?- tentò, incerto.
Era
così tenero che né James né Lily
ebbero cuore di continuare ad
infierire.
-Per
questa volta, sei perdonato- aggiunse con sufficienza Lily; poi,
decidendo che per quel giorno ne aveva avuto abbastanza di dolcezza e
tenerezza fraterna si rivolse a Scorpius e alle sue amiche:
-Torniamo
al castello, prima che io rinsavisca e decida che dopotutto posso
fare a meno di un fratello impiccione e di un potenziale pazzo
piromane attentatore di capelli- disse, rivolgendo un'ultima occhiata
ai due soggetti con lei imparentati; questi le mostrarono due
identici ghigni Potter, cui lei rispose con un piccolo sorriso.
*******
La
giornata ebbe una perfetta conclusione con un ottimo banchetto:
Cassiopea mangiò come se avesse patito la fame per mesi,
Glorya si
servì inaspettatamente di una doppia porzione di patate al
forno con
arrosto e persino Lily non poté resistere di fronte ad uno
squisito
pasticcio di carne.
-Che
ti prende?- le domandò infatti Cassiopea osservandola mentre
si
riempiva nuovamente il piatto; di fronte a lei, Glorya stava
chiacchierando con Derek, chiedendogli come fosse andata la giornata
con Rose e raccontandogli a sua volta della maratona di shopping cui
il povero Liam era stato sottoposto. Mentre lo ascoltava
distrattamente, si accorse di essere contenta per Lily.
Sapeva
quanto fosse bello avere di nuovo un fratello su cui appoggiarsi,
anche se il rapporto fra Lily e James era decisamente diverso da
quello che la legava al ragazzo che con un mezzo sorriso sulle labbra
le stava parlando in quel momento.
-Ho
fame. Quella misera insalata di oggi non mi ha saziata
granché-
ammise Lily con fare quasi colpevole; al suo fianco, Scorpius fece
una mezza risatina e disse:
-L'avevo
detto io...ma tu no, testarda peggio di un troll-.
Ricevette
in cambio un'occhiata fulminante, e così per addolcirla lui
le passò
una mano intorno alla vita per avvicinarla un po' di più.
Non
sapevano di essere osservati.
Claire
non aveva dimenticato le velate minacce di Lily e scrutandoli da
lontano, così complici e vicini, le si
attorcigliò lo stomaco per
la rabbia. Era abituata ad avere tutto quello che voleva ed era
disposta a fare qualunque cosa per raggiungere il proprio obiettivo;
era stata questa determinazione a portarla ad essere una campionessa
nel Quidditch.
Ed
in quel momento il suo obiettivo era riprendersi Scorpius, a
qualunque costo. Doveva solo trovare un modo per riuscirci senza che
questo le costasse il posto da insegnante...ed il primo passo era
trovarsi degli alleati. Qualcuno che come lei detestasse vedere Lily
e Scorpius insieme.
Ascoltando
pensierosa il professor Lumacorno cianciare a riguardo di una nuova
pozione di sua invenzione, Claire decise che l'indomani avrebbe
cominciato a fare discrete domande in giro; considerando quanto erano
popolari quei due, non sarebbe stato difficile trovare qualcuno che
le desse le informazioni necessarie.
E
avrebbe cominciato da lì.
Angolo
Autrice
Eccomi
qui con un nuovo capitolo, a neanche un mese dalla pubblicazione
dell'ultimo (lo ammetto, sono stupita persino io).
Come
al solito, spero che vi possa piacere e che troverete il tempo di
condividere con me le vostre opinioni, e perchè no, anche le
vostre
critiche.
Ci
tenevo a ringraziare pubblicamente le 11
persone che hanno recensito: appena possibile vi risponderò
singolarmente, ma intanto volevo urlarvi un gigantesco GRAZIE.
Senza le vostre recensioni probabilmente mi sarei scoraggiata e sarei
tornata a nascondermi sotto terra, invece le vostre parole mi hanno
ispirata e spronata a scrivere ancora e ancora fino a tirare fuori
questo capitolo.
Che
dire, a presto e grazie ancora a tutte voi.
Con
affetto, sempre vostra
Miss_Slytherin
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