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Autore: Miss_Slytherin    12/02/2017    14 recensioni
"Lilian Luna Potter, diversa dagli altri Potter. Fredda, crudele, insensibile, apparentemente senza cuore. Questa è la sua storia, la storia di un Giglio che non è un Giglio, non è puro, non è innocente". Dal primo capitolo: "...vedo ambizione, desiderio di gloria…intelligenza anche…poi…uno spiccato senso di autoconservazione…e se non mi sbaglio quella dovrebbe essere una punta di cattiveria mista ad astuzia…".
Genere: Generale, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lily Luna Potter, Scorpius Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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                                                     CAPITOLO 68

                                                   Brothers and sisters


Erano le sei del pomeriggio e Scorpius cominciava ad essere preoccupato; di lì a poco sarebbero dovuti tornare al castello, ma di Lily non vi era ancora traccia. Dopo aver fatto rifornimento di scherzi magici, lui, Glorya e Liam avevano raggiunto Shane e Cassiopea da Mielandia, trovandoli con quattro cestini pieni di roba che avevano intenzione di acquistare. Osservandoli increduli- Liam non credeva che fosse umanamente possibile mangiare tutte quelle schifezze per Cassiopea e rimanere così magra- avevano fatto anche loro scorta di dolciumi e quant'altro.

Dopo aver pagato si erano ritrovati fuori dal negozio, nell'aria fredda e frizzante di febbraio, a decidere cosa fare.

-Forse dovremmo aspettare ancora un po' che Lily torni- suggerì Glorya, che sperava che il ritardo dell'amica fosse causato da una chiacchierata durata più del dovuto con il fratello.

-Però è ora di tornare al castello, e non possiamo certo andarcene senza di lei- osservò Cassiopea, guardando ancora una volta l'orologio.

-Forse Lily ha deciso di tornare indietro insieme ad Albus- ipotizzò Shane, ma Scorpius bocciò subito la sua idea.

-Non credo, se avessero già finito di fare quello che...dovevano fare insomma, lei ci avrebbe raggiunti qui come avevamo detto. Penso che dovremmo andare a vedere che cosa sta succedendo- disse, pensieroso.

Tutti annuirono, e così in uno strano silenzio si avviarono verso il pub; mancavano un centinaio di metri alla meta, quando scoprirono da soli che cosa aveva trattenuto Lily così a lungo.

Un James Potter estremamente arrabbiato fronteggiava una Lily altrettanto irata; i due si stavano urlando addosso, incuranti della piccola folla che si era creata attorno a loro.

-Perché diavolo devi sempre comportati così da stronza, me lo spieghi? Io davvero non ti capisco!- stava urlando James, che torreggiava sulla sorella di trenta centimetri buoni.

-Perché io sono fatta così! Te ne vuoi fare una ragione sì o no?- urlò di rimando Lily, così furiosa da aver perso il tipico autocontrollo che la caratterizzava. D'istinto, Glorya, Cassiopea e Scorpius fecero per dividere i due litiganti, ma Liam con la sua solita capacità di capire le sfumature dell'animo umano, li bloccò sussurrando:

-Aspettate, credo che quei due abbiano proprio bisogno di dirsi in faccia tutto quello che pensano-.

Non troppo convinti, i tre gli diedero retta, notando che fra la gente che assisteva alla litigata c'era anche Albus, il quale osservava Lily e James con la faccia rassegnata di chi non aveva più alcuna speranza di assistere ad un riappacificazione; aveva organizzato quell'incontro in gran segreto credendo di aiutarli a riavvicinarsi, ma ormai temeva che non sarebbe servito a nulla e che anzi i due avrebbero finito per prendersela con lui per averli ingannati e spinti a confrontarsi.

-Non ci riesco, è evidente che non ci riesco! Ogni volta che provo a pensare che magari sotto sotto tu non sei così...così....odiosa, tu fai qualcosa che mi conferma che sei fatta esattamente in questo modo. Che cosa hanno sbagliato mamma e papà con te?- rispose James, sempre più arrabbiato man mano che ripensava a tutte quelle occasioni in cui Lily aveva dimostrato di essere completamente l'opposto di quello che tutti loro Potter erano; se la vedeva ancora davanti agli occhi da bambina, con la trecce ed un ginocchio sbucciato; lo guardava con quegli occhioni blu teneri e gli chiedeva se poteva darle un bacino per farle passare il dolore.

La ragazza che ora lo fissava con le guance rosse per la furia non conservava niente di quella bambina che lui ricordava; pur sforzandosi, James non era mai riuscito a capire perchè e soprattutto quando lei era cambiata così drasticamente.

Come aveva fatto a non accorgersene?

-Che cosa hanno...- ripeté incredula Lily, -che cosa hanno sbagliato? Sai cosa ti dico James, non mi interessa quello che pensi di me. Non mi interessa se mi consideri una stronza senza cuore, posso vivere benissimo anche senza di te! Non riesci ad accettarmi? Pazienza! Non ho mai chiesto l'approvazione di nessuno di voi!

Solo, fatti una domanda: perchè Albus riesce volermi bene lo stesso? Perché mamma e papà hanno capito che io sono così, non perchè abbiano commesso chissà quale terribile errore nell'educarmi, ma semplicemente perchè io nel profondo sono fatta in questo modo e niente e nessuno potrà mai spingermi a cambiare e nonostante io non sia la figlia che avrebbero desiderato mi amano comunque? Non ti accorgi che solo tu non riesci ad andare oltre il tuo stupido orgoglio?- aggiunse, ansimando leggermente per aver parlato così in fretta da non aver ripreso neanche fiato.

James tacque, ferito, e un silenzio carico di tensione cadde fra chi stava assistendo alla scena; tutti aspettavano che lui rispondesse alla domanda, ma James non sembrava in grado di farlo. Incapace di trattenersi, Lily aggiunse con un tono di voce così deluso che Scorpius avrebbe voluto raggiungerla, prendersela fra le braccia e portarla via da quel fratello che non era in grado di amarla per quella che era:

-Quando ti ho visto entrare nel pub, per uno stupido, stupidissimo breve attimo, sono stata felice. Perché sei mio fratello, e io non sono più la bambina così desiderosa di distinguersi da arrivare a ferire tutti voi. So che...so che non sono esattamente la persona più dolce di questa terra, e non mi sognerei mai di abbracciarvi o di ammettere che effettivamente la gran parte di voi è mia parente, però io sono cresciuta, James. E mentre tu eri troppo occupato a vedere solo le cose che non ti piacciono di me, io ho imparato ad essere me stessa senza dover necessariamente disprezzare te, Albus e tanto meno mamma e papà. Se non puoi volermi bene, almeno non giudicarmi e lasciami in pace- concluse, a voce bassa.

-Ma non capisci?- disse James abbassando a sua volta il tono, come se la rabbia avesse lasciato posto ad una stanchezza tremenda, -non capisci che è proprio perchè ti voglio bene che non riesco a comprendere come siamo arrivati a questo punto?

Come potrei non volerti bene? Sei mia sorella- concluse, con una tale dolcezza che Lily non avrebbe creduto che James avesse davvero detto quelle parole, se non lo avesse visto con i propri occhi. Per un attimo, pensò di dirgli che anche lei gli voleva bene, anche se erano diversi, anche se litigavano sempre, anche se non riuscivano a comprendersi e ad accettarsi fino in fondo; pensò di abbracciarlo, di rannicchiarsi a palla su di lui come quando erano piccoli. Ma non lo fece: era come se una forza invisibile la tenesse inchiodata lì dov'era, e lei non riusciva a muoversi per quanto la parte emotiva -quella minuscola parte sentimentale che ogni tanto provava a farsi sentire- le stesse dicendo di farlo.

Ora era il suo turno di essere fissata con attenzione da tutti quanti: da Albus, che sperava che per una volta lei mettesse da parte quella maschera di ghiaccio che si era costruita; da Scorpius e dalle sue amiche, che in quel momento vedevano nei suoi occhi quella parte di anima irraggiungibile che poche volte avevano avuto la fortuna di sfiorare; dalla piccola folla di compagni di Hogwarts lì fermatasi ad assistere a quello spettaccolo, neanche si trattasse di una partita di Quidditch, giusto per avere qualcosa di cui spettegolare il giorno dopo, e che la conoscevano per essere la ragazza più stronza e fredda della scuola.

-Beh...in questo caso credo che potremmo...- cominciò Lily indecisa su cosa dire, ma conscia che non poteva rimanere ancora in silenzio, -potremmo...stringerci la mano in segno di pace?- propose, incerta e la tensione si spezzò, in una risata generale di fronte a quella frase così formale, eppure così significativa: a modo suo, Lily voleva comunicare a James che era tutto a posto, che potevano lasciarsi alle spalle le incomprensioni e le liti, se lui avesse accettato di prendere quella piccola mano gelata che lei gli stava tendendo.

James sorrise, non più arrabbiato per quel suo modo di fare così freddo, e replicò in una comica imitazione del suo tono formale:

-Credo che una stretta di mano sia appropriata-.

Un minuscolo sorriso illuminò il volto di Lily mentre James afferrava la sua mano; gliela strinse, sentendo quanto fosse calda, e stava per tirarsi indietro quando inaspettatamente lui la tirò verso di se, per stringerla in un abbraccio che sapeva di affetto e di perdono, di fratellanza e di accettazione.

-Ehi! Non ho mai parlato di abbracci!- protestò Lily con la faccia affondata nel suo mantello, mentre la piccola folla cominciava a disperdersi in un chiacchiericcio rilassato.

-Non mi interessa di cosa non hai parlato- la rimbeccò James per poi lasciarla andare prima che lei raggiungesse la sua soglia di sopportazione da contatto fisico.

In quella, vennero raggiunti da Albus ed Amy- che mai avrebbe scordato quel San Valentino così pazzesco- e da Scorpius seguito dal resto del gruppetto.

Non appena videro arrivare il fratello, James e Lily si misero fianco a fianco a fissarlo con occhi socchiusi; Albus arretrò di un passo di fronte a quelle espressioni così minacciose, non essendo del tutto sicuro che alla fine uno Schiantesimo non se lo sarebbe beccato.

-Tu!- esordì James.

-Ci hai ingannati!- aggiunse Lily, -facendoci venire qui con una scusa!-

-Senza dirci nulla!-

-Potevamo affatturarci!-

-Potevo darle fuoco ai capelli!- rincarò James.

-Tu cosa?- sibilò Lily spostando la propria attenzione da Albus a James; tutti ridacchiarono, avendo cura di non farsi sentire dai due.

-Non lo avrei fatto veramente...è ovvio...potrei averci pensato- ammise James con un sorriso malandrino che quasi fece incurvare anche le labbra di Lily. Quasi.

-Cos'hai da dire a tua discolpa?- domandò James ad Albus in tono accusatorio. Albus arrossì, poi decise di puntare sulla pena.

Sfoderò i suoi migliori occhi da cucciolo e rispose:

-Che vi voglio tanto bene?- tentò, incerto.

Era così tenero che né James né Lily ebbero cuore di continuare ad infierire.

-Per questa volta, sei perdonato- aggiunse con sufficienza Lily; poi, decidendo che per quel giorno ne aveva avuto abbastanza di dolcezza e tenerezza fraterna si rivolse a Scorpius e alle sue amiche:

-Torniamo al castello, prima che io rinsavisca e decida che dopotutto posso fare a meno di un fratello impiccione e di un potenziale pazzo piromane attentatore di capelli- disse, rivolgendo un'ultima occhiata ai due soggetti con lei imparentati; questi le mostrarono due identici ghigni Potter, cui lei rispose con un piccolo sorriso.


                                                   *******


La giornata ebbe una perfetta conclusione con un ottimo banchetto: Cassiopea mangiò come se avesse patito la fame per mesi, Glorya si servì inaspettatamente di una doppia porzione di patate al forno con arrosto e persino Lily non poté resistere di fronte ad uno squisito pasticcio di carne.

-Che ti prende?- le domandò infatti Cassiopea osservandola mentre si riempiva nuovamente il piatto; di fronte a lei, Glorya stava chiacchierando con Derek, chiedendogli come fosse andata la giornata con Rose e raccontandogli a sua volta della maratona di shopping cui il povero Liam era stato sottoposto. Mentre lo ascoltava distrattamente, si accorse di essere contenta per Lily.

Sapeva quanto fosse bello avere di nuovo un fratello su cui appoggiarsi, anche se il rapporto fra Lily e James era decisamente diverso da quello che la legava al ragazzo che con un mezzo sorriso sulle labbra le stava parlando in quel momento.

-Ho fame. Quella misera insalata di oggi non mi ha saziata granché- ammise Lily con fare quasi colpevole; al suo fianco, Scorpius fece una mezza risatina e disse:

-L'avevo detto io...ma tu no, testarda peggio di un troll-.

Ricevette in cambio un'occhiata fulminante, e così per addolcirla lui le passò una mano intorno alla vita per avvicinarla un po' di più.

Non sapevano di essere osservati.

Claire non aveva dimenticato le velate minacce di Lily e scrutandoli da lontano, così complici e vicini, le si attorcigliò lo stomaco per la rabbia. Era abituata ad avere tutto quello che voleva ed era disposta a fare qualunque cosa per raggiungere il proprio obiettivo; era stata questa determinazione a portarla ad essere una campionessa nel Quidditch.

Ed in quel momento il suo obiettivo era riprendersi Scorpius, a qualunque costo. Doveva solo trovare un modo per riuscirci senza che questo le costasse il posto da insegnante...ed il primo passo era trovarsi degli alleati. Qualcuno che come lei detestasse vedere Lily e Scorpius insieme.

Ascoltando pensierosa il professor Lumacorno cianciare a riguardo di una nuova pozione di sua invenzione, Claire decise che l'indomani avrebbe cominciato a fare discrete domande in giro; considerando quanto erano popolari quei due, non sarebbe stato difficile trovare qualcuno che le desse le informazioni necessarie.

E avrebbe cominciato da lì.




Angolo Autrice


Eccomi qui con un nuovo capitolo, a neanche un mese dalla pubblicazione dell'ultimo (lo ammetto, sono stupita persino io).

Come al solito, spero che vi possa piacere e che troverete il tempo di condividere con me le vostre opinioni, e perchè no, anche le vostre critiche.

Ci tenevo a ringraziare pubblicamente le 11 persone che hanno recensito: appena possibile vi risponderò singolarmente, ma intanto volevo urlarvi un gigantesco GRAZIE. Senza le vostre recensioni probabilmente mi sarei scoraggiata e sarei tornata a nascondermi sotto terra, invece le vostre parole mi hanno ispirata e spronata a scrivere ancora e ancora fino a tirare fuori questo capitolo.

Che dire, a presto e grazie ancora a tutte voi.


Con affetto, sempre vostra


Miss_Slytherin

  
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