2.CAPITOLO.Rivelazioni
L’anno
scolastico procedeva nel migliore dei modi. Remus e Selene passavano molto
tempo insieme per quanto riguardava i loro doveri da prefetti.
Impararono a rispettarsi. Per la
banda di Remus, nonostante Selene fosse insopportabile (infatti fino a Dicembre
aveva sottratto a Grifondoro 150 punti per varie infrazioni…) c’erano dei
vantaggi: Selene era amica di Lily Evans e questo bastava per rigare dritti, a
volte!
< Ciao! > disse Remus una mattina a colazione.
< Ciao, Remus! Tutto a posto? >
Selene aveva guardato il ragazzo in viso e aveva notato parecchi graffi che
segnavano la sua pelle.
< Sì, non è niente! >
rispose Remus che aveva capito cosa guardava. Erano esattamente quattro mesi
che Selene aveva notato le assenze periodiche di Remus, la sua aria stanca
prima e dopo le assenze e i graffi e le piccole ferite che aveva sul viso e
sulle braccia. Aveva iniziato ad avere dei sospetti il mese precedente: aveva
osservato il calendario lunare e scoperto che le sue assenze coincidevano con la
luna piena. Secondo i suoi calcoli Remus Lupin era un lupomannaro! Aveva
bisogno di conferme. Con la luna piena di Dicembre Remus saltò le lezioni e
Selene si recò da Sirius e James.
Mentre saliva
le scale del dormitorio dei ragazzi la sua mente lavorava freneticamente. Come
aveva potuto Silente permettere ad un lupomannaro di frequentare la scuola?da
quando Remus era un licantropo, se lo era davvero? Prima di quest’anno non
aveva mai notato nulla, ma forse questo era dovuto al fatto che non aveva mai frequentato
il ragazzo.
Era ancora avvolta nei suoi
pensieri quando bussò alla camera dei ragazzi del quinto anno. Ad aprire fu
Peter, perché gli altri due erano impegnati in una partita di Gobbiglie. Peter
chiuse la porta alle sue spalle e James Potter alzò lo sguardo verso di lei.
< Abbiamo fatto qualcosa per
meritarci una visita in camera dal nostro prefetto preferito? > chiese il
ragazzo.
< Remus Lupin è un
lupomannaro? > la domanda di Selene arrivò a bruciapelo: Peter rimase a
bocca aperta, Sirius e James si guardarono l’un l’altro.
< Come lo hai scoperto? >
chiese Sirius con un volto talmente serio da competere con quello della
McGranitt quando stava per infliggere una punizione.
< Il calendario lunare e le
sue assenze hanno strane coincidenze. >
< Capisco. > Sirius si alzò
in piedi e si avvicinò a Selene < Lo hai detto a qualcuno? >
< No, non sono una stupida!
Volevo prima parlare con voi e poi…io e Remus siamo amici, perché avrei dovuto
fare una cosa del genere? > Selene da un lato era spaventata: tutti (escluso
forse Peter) la guardavano con aria interrogativa e seria. Aveva quasi paura
che l’assalissero.
< Non dirlo a nessuno. >
James ruppe il silenzio e come se leggesse nella sua mente disse: < se hai
delle domande da fare, falle direttamente a lui. È meglio così! >
Il resto della
giornata passò lentamente e Selene non faceva altro che pensare al fatto che un
lupomannaro frequentasse la sua scuola e fosse anche un prefetto!
Lily cominciò a preoccuparsi per
lei quando a cena non mangiò nulla. Le chiese come stava, ma la signorina
Grissom le rispose che stava bene e la discussione si concluse lì.
Al ritorno di
Lupin alle lezioni, Selene non ebbe il coraggio di chiedergli nulla, ma Remus
evidentemente sapeva di essere stato scoperto e aspettava la prossima azione
della ragazza.
Una sera, quando la Sala Comune
si svuotò, Selene e Remus rimasero soli. Il ragazzo ormai faceva finta di
leggere, infatti il suo sguardo era fisso in attesa che la Grissom chiedesse
spiegazioni. Si era fatto molto tardi e Remus stava pensando di andarsene a
letto, quando Selene si fece coraggio. Remus narrò la sua vita da licantropo
dal principio: da quando fu morso a 6 anni, alla possibilità di frequentare la
scuola grazie al nuovo preside Silente; raccontò quindi del Platano
Picchiatore, della galleria, dei suoi tre amici diventati Animagi, della Mappa
del Malandrino e dei loro soprannomi: Lunastorta, Felpato, Ramoso e Codaliscia.
In un primo momento Selene rimase shockata da quelle rivelazioni. Alla fine
però Remus disse che le aveva raccontato tutto perché si fidava di lei e la
considerava una vera amica…