Dove eravamo rimasti? L’attacco a Liberio da parte di Paradis ha avuto un successo tale da portarli a firmare una pace abbastanza favorevole, ma tra gli accordi c’era quello di poter processare il Capitano di Vascello Talia Swan, traditrice, mezza eldiana e tutta Ackerman. Talia è riuscita a sfangarla al processo per tradimento imbastito da Marley e, insieme ai nostri, sta cercando di risolvere uno dei grandi dilemmi legato ai Titani: liberarsi dei poteri dei nove Titani è possibile? Vogliono provare a restituirli al mittente: il Diavolo.

"Guess Monster, erano soliti chiamarlo così sul campo da gioco, per via della sua capacità di indovinare chi avrebbe schiacciato e in quale direzione. Satori Tendou era un ragazzo fuori dall’ordinario. Intanto, detestava tutta quella formalità nel doversi chiamare per cognome. Lui era l’unico che avesse l’ardire di chiamare per nome l’asso della Shiratorizawa. Non l’aveva mai chiamato Ushijima e nemmeno Ushiwaka, ma subito, dal loro primo incontro era stato Wakatoshi-kun. In secondo luogo, la sua fisicità era qualcosa che non andava molto d’accordo con il suo ruolo di centrale: era secco e lungo, piuttosto flessibile. A inquietare però l’avversario sapeva essere il suo sguardo, con quelle iridi che più che marroni, assumevano dei sinistri toni rossicci, come i suoi capelli. In terzo luogo, era un dannatissimo otaku..."
Una storia in cui Tendou è un ragazzo normale alle prese con problemi tipici dell'adolescenza: gli amici, i primi batticuore e una piaga, quella del bullismo, che striscia nella sua vita e in quella di altre persone.

Continua "Paradis' Chronicle".
La guerra contro Marley è finita, si avviano i trattati di pace e i nostri protagonisti sono già al lavoro per trovare un rimedio e arginare il potere dei Titani: vogliono restituire al Diavolo i poteri che ha donato ad Ymir. Prima di questo, però dovranno vedersela con una questione che rischierà di mandare tutto al diavolo e far perdere loro il prezioso aiuto del Capitano di Vascello Talia Swan.
Dal testo:
"Talia era nella sua stanza. Indossò la sua alta uniforme. Non l’amava molto, non amava molto il bianco candido che la caratterizzava, ma quello era il colore della marina militare, che lo contraddistingueva dagli altri corpi d’armata. Indossò la sua casacca con le mostrine, i gradi e le decorazioni sul petto, risultato di battaglie, guerra, vite prese, vite salvate. Detestava quell’uniforme anche per la gonna stretta e le scarpe bianche, indumenti che raramente aveva il piacere di indossare. Agganciò la sciabola al fianco e indossò i guanti bianchi. I capelli li aveva stretti in una crocchia molto compatta, nessuna ciocca ribelle in vista, e aveva messo su anche il cappello. Si guardò allo specchio: avrebbe voluto essere mille miglia lontano da lì"

Secondo capitolo della saga che vede protagonista Talia Swan, originaria di Marley, che decide di dare una mano ai nostri eroi.
ATTENZIONE: pericolo spoiler, si seguono le pubblicazioni del manga in Giappone.
Dal testo:
"Fu in quel momento che, come un lampo si abbatte sul terreno durante una tempesta, Levi atterrò sull’edificio accanto a lei e Connie. Era sempre inquietante vederlo fumare per il sangue dei giganti, specie con l’uniforme nera e il dannato mantello con le Ali della Libertà cucite sopra. Questa volta però, il sangue non era solo di giganti."

[AVVISO SPOILER: Questa fanfiction nasce dopo aver letto il capitolo 102 del manga, quindi se non siete in pari, sconsiglio la lettura.]
Dal testo: «Sono il Capitano di Vascello Talia Swan, lavoro a stretto contatto con i Titani, faccio parte dell’unità speciale che li gestisce, conosco tutto quello che vi serve sapere per batterli e, nascoste sotto la mia giacca, ho tutte le mappe che possono esservi utili, mappe dei territori di Marley, ma non soltanto di quelli.»
A questo punto Levi fece cenno a un soldato alto, con i capelli chiari di verificare che le mappe ci fossero davvero, ma allo stesso tempo si mise in guardia con le sue lame. Da quello che sapevano, poteva anche essere un Titano.

[ConniexSasha]
Era sempre stato un disastro quando si parlava di sentimenti, ma questa volta era tutto più difficile.
Connie roteò ancora la matita tra le dita, prima di sospirare, una mano a reggere la sua testa, che negli ultimi giorni stava friggendo letteralmente. Come si passava da essere amici, migliori amici, ad innamorarsi di quell’amico?

Nell'intimità della loro stanza al quartier generale di un momento imprecisato dopo la sconfitta di Kira, Mello e J si la sciano andare a un quadretto quasi famigliare.
Dal testo:
"La stanza era leggermente sottosopra. Il passaggio di Mello era ben visibile nei cassetti dell’armadio lasciati socchiusi e nelle coperte rivoltate del letto. Sul suo comodino, quello con la lampada accesa, c’erano una serie di plichi, segno che ormai era tutto pronto per il lavoro del giorno dopo, bastava solo studiare ciò che Near aveva messo a punto dopo le indagini preliminari, svolte da tutti i membri del gruppo.
J si sedette sul letto, sciolse la crocchia che le incatenava i capelli neri e nel silenzio della stanza sentì scrosciare la doccia attraverso la porta del bagno, sicuramente chiusa a chiave. Dopo le ultime esperienze con Near, che dimenticava di chiedere il permesso di entrare per parlare con lui, Mello si chiudeva a doppia mandata. Non gli piaceva essere disturbato mentre svuotava la mente o anche la vescica!"

Preston A. Lodge III, il banchiere, il direttore dell'albergo di Colorado Springs, ricco, bello, raffinato... eppure qualcosa non quadra a dovere. Dopo la bancarotta del 1873, bisogna riprendere in mano la situazione, far ripartire gli affari e, possibilmente, liberarsi dai debiti. Ma come? A voi la possibilità di scoprirlo leggendo questa Fanfiction!

"Se avesse dovuto decidere da solo cosa considerare giusto e sbagliato, ‘giusto’ sarebbe stato poter finalmente agire come più gli pareva, ‘sbagliato’ dover necessariamente collaborare con quel nano malefico, caduto per errore nella candeggina."
Mello e Near, sempre e comunque rivali. Il complesso d'inferiorità contro un'autostima infallibile. Ci sarà un vincitore?
Dedicata a mia sorella, perché siamo tutti in eterna lotta, ma ci sono dei legami capaci di superare qualsiasi ostacolo, legami rari.

Dal primo capitolo: "< Ne è arrivato un altro. > disse una voce maschile alle sue spalle e una testa di uomo si affacciò nella sua visuale < E’ un ragazzino! >
Si sedette di scatto, si asciugò gli occhi e la prima cosa che vide di fronte a lui fu una grande sfera nera, liscia e lucida. Si guardò intorno. Notò alcune persone che indossavano una strana tuta nera, molto attillata, ed erano quelli con l’aria più sicura, che non tentavano di aprire porte e finestre e non si facevano domande. Poi, dall’altra parte della stanza, un mucchio di gente in abiti normali con un’espressione spaesata.
< Che è successo? Dove siamo? > chiese.
< Siamo a Tokyo. Dalla finestra si vede la torre. > disse un ciccione che si era incollato alla vetrata della finestra e continuava a provare ad aprirla, senza successo."
Ispirato a Gantz/Minus

Un amico immaginario è spesso l'unica "persona" con la quale riusciamo a rapportarci davvero. E' il prodotto della nostra mente e lo immaginiamo come più ci piacerebbe fosse un nostro amico o magari come vorremmo essere noi stessi. E' una parte di noi, è intimamente legato a noi, vive dentro di noi e Riley vive dentro Spencer.
Nei meandri della sua mente sta scrivendo un diario.

Mello è sopravvissuto a Kira. Near ha risolto magistralmente il caso grazie al suo aiuto, alla prova avuta grazie alla sua quasi-morte.
Adesso? Che cosa potrà mai fare Mello della sua vita? Come passare il tempo che gli resta da vivere?

Spin-off della fanfiction "Loser". Non è necessario leggerla, ma si capirebbe qualcosa in più.
Near, guardando una fotografia, riporterà alla mente ricordi e sensazioni. Che rapporto c'è tra lui e il suo rivale? La competitività appartiene anche al vero erede di L, oppure si tratta di un odio unilaterale di Mello? E quelle strane parole lasciate dietro quella fotografia? "Dear Mello"... perché?
Dal testo: "Near sospirò leggermente e si rigirò ancora nel letto. Si mise pancia in giù e posò la foto sul materasso, dove doveva esserci il cuscino, ma questo stava meglio sul pavimento, come lui."

ATTENZIONE: è necessario leggere prima "Sapore di cioccolato".
Dal Testo:
"Mello sentiva montare dentro una bestia rossa, grondante rabbia e sangue. la sua anima si stava ribellando e scattò. Tirò via dalle mani di J lo specchio e lo lanciò via. Finì contro uno dei computer di Matt e lo portò a terra con sé, finendo in mille pezzi. Il respiro di Mello era affannoso. Il petto si muoveva concitato, il suo volto era basso, completamente nascosto dai capelli."

Dal testo:
"Frugò nella tasca della sua giacca di pelle le chiavi dell’appartamento; le trovò in fretta e le mise nella toppa. Appena fu dentro, pensò che era meglio non accendere la luce: l’ultima volta che l’aveva fatto i suoi due coinquilini si erano lamentati, dato che avevano l’abitudine di dormire con la porta delle loro stanze aperta.
«E’ disturbante.» aveva detto uno dei due, infilandosi come un fungo nel bel mezzo di una discussione sull’argomento tra lui e l’altro abitante di quella casa."