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“Ci
servono del cioccolato fondente, della farina, delle nocciole, dello zucchero,
delle uova, del burro e della vaniglia.”
Allison
sistemò tutti gli ingredienti sul tavolo e annuì cercando una ciotola. “Abbiamo
tutto, ora ci serve solo una ciotola. E delle fruste.”
“Pensile
in alto a destra per la ciotola, secondo cassetto sotto il lavabo per le
fruste” Hope si mise a sedere sull’isola, dove le piaceva stare spesso, durante
la preparazione di pranzo e cena o anche semplicemente durante i momenti di
relax. “Quindi oggi ti senti meglio?”
La
donna le sorrise. “Sì, sto bene. Non devi preoccuparti per me, lo sai vero?”
“Ma
tu sei la mia famiglia, come la mamma, come papà e gli zii. E per la propria
famiglia ci si preoccupa, giusto?”
La
cacciatrice versò un altro po’ di farina e sospirò pensando che quelle parole
le erano familiari. “Hai sentito zio Elijah dirlo non è vero?”
“Sì,
è preoccupato per te. L’ho sentito parlare con la mamma prima” la bimba si
guardò intorno, poi tornò a guardare Allison. “Posso farti una domanda?”
“Se
vuoi chiedermi se possiamo mangiare un po’ di questa buonissima cioccolata la
risposta è sì” le disse porgendogliene un quadretto.
Hope
la prese ridacchiando. “Grazie, ma volevo chiederti un’altra cosa. A te piace
lo zio Elijah? Intendo come… come più di un amico.”
“Intendi come a Leonard piace Penny in The Big Bang
Theory?”
“Esatto.”
“Ti
dirò la verità perchè è quello che ci siamo promesse; dirci sempre la verità. Io
e lo zio Elijah ci siamo piaciuti come Penny e Leonard per un lungo tempo”
Allison mescolò energicamente, poi le chiese di passarle la teglia. “Ma non più
adesso.”
“Perché
no?”
“Beh
perché a volte l’amore si trasforma” provò a spiegarle l’altra. “Io e lo zio
Elijah ci vogliamo ancora molto bene, solo in modo diverso.”
“E
lui e la mamma?”
Allison
si strinse nelle spalle. “Dovresti chiederlo a tua madre ma una cosa posso
dirtela per certo; tuo zio Elijah è l’uomo più buono e amorevole che potrai mai
incontrare. Quindi qualunque sia il modo in cui lui e tua madre si vogliono
bene, lei è molto fortunata.”
Hope
sorrise, poi le porse il cellulare che squillava. Allison le diede un bacio
sulla guancia scusandosi mentre si allontanava per rispondere. Non si accorse
di Elijah fuori dalla cucina.
****
“Hey”
Allison fece capolino con la testa nella camera e sorrise ad Hayley. “Posso
parlarti un attimo?”
“Entra
pure.”
L’altra
si accorse solo in quel momento che la sua amica indossava la camicia di
Elijah; i polsini sbottonati, l’aria rilassata, i capelli lucenti che le
ricadevano sulle spalle. Con un mezzo sorriso ricordò quando era lei ad
indossare le camicie dell’Originale dopo che si erano stretti ed amati. In
particolare le tornò in mente un momento. Un momento di grande amore e grande
dolore.
“Stai
bene?”
Elijah
si mise a sedere su una sedia accanto a lei dopo averle baciato il capo e le
spostò dal viso una ciocca di capelli sorridendo guardandola. “Le mie camicie
stanno più bene a te che a me.”
Lei
sorrise ma era chiaro che qualcosa non andasse. Infatti quando si voltò a
guardarlo, l’Originale si accorse che i suoi begli occhi nocciola erano colmi
di lacrime.
“Cosa
c’è che non va?” le chiese accarezzandole una guancia.
“Devo
dirti una cosa” sussurrò lei, le mani tremanti si sollevarono per
poggiarsi sulla sua. “E avrei dovuto farlo già da parecchio tempo, ma con tutto
quello che è successo io… non sono riuscita a farlo.”
“Ti
ascolto amore mio” le disse lui cercando i suoi occhi per rassicurarla, per
calmare quell’ansia che sentiva nella sua voce.
Lei
deglutì a vuoto, poi fece un grosso respiro e si mise in piedi passandosi una
mano tra i capelli. “Quando stavo male, quando io e Jonas siamo rimasti da soli
mentre tu ti occupavi di Tristan… lui mi ha detto qualcosa. Qualcosa in merito
alla profezia su di te, Klaus e Rebekah.”
Elijah
corrugò la fronte, e dopo qualche secondo si alzò e la raggiunse afferrandola
delicatamente per le spalle da dietro, avvolgendola con dolcezza. Quasi fosse
un invito a continuare.
“Disse
che qualche tempo prima la Strige lo aveva contattato e lo aveva assunto per
occuparsi di una faccenda. In cambio gli offrirono protezione e visto che
aveva parecchi nemici lui accettò. Ma quando scoprì che la faccenda di cui
avrebbe dovuto occuparsi in qualche modo coinvolgeva me, si era tirato indietro
e per questo Tristan aveva iniziato a dargli la caccia” raccontò Allison. “Mi
ha detto di sapere chi sarà il responsabile della vostra fine Elijah, mi ha
detto che…”
“Lo
so” la interruppe lui stringendola poco più forte. “So ogni cosa.”
Lei
si girò rimanendo però nelle sue braccia e lo fissò confusa. “Lo sai? Cosa
sai?”
“Che
sei tu… la grande minaccia per la mia famiglia.” Elijah le accarezzò dolcemente
la schiena. Poi continuò. “Lucien me lo ha detto e mi ha detto anche altro.”
“Cosa?”
“Non
ha importanza, perché a me non importa assolutamente nulla di quella dannata
profezia.”
“Come
può non importarti?” chiese lei allontanandosi poco, dandogli di nuovo le
spalle anche se solo per un secondo.
“Non
mi importa perché so che tu non faresti mai del male a nessuno di noi.”
“E
questo basta a farti stare tranquillo?” chiese lei guardandolo. “Perché io non
sono affatto tranquilla.”
“Allison,
io ti amo e tu ami me. Sei praticamente l’unica persona al mondo che chiama mio
fratello Klaus amico, che gli vuol bene nonostante tutte le cose terribili che
ha fatto. E adori Rebekah… non ci faresti mai del male e lo sai.”
“No,
certo che non vi farei mai del male, non volontariamente. Ma che succede se
trovano il modo di manipolarmi? Di farmi fare anche quello che non voglio
fare?”
“Io
mi fido di te!” esclamò lui avvicinandosi per prenderle il viso tra le mani.
“E
che succederà quando lo diremo a Klaus? Credi che anche lui si fiderà di me
Elijah?”
“Non
deve saperlo per forza… Sai com’è fatto Niklaus, se glielo diciamo diventerà
paranoico, smetterà di fidarsi di te e…”
“Mi
ucciderà?” finì Allison per lui. “Se non glielo diremo noi lo farà Lucien
presto o tardi, come ha fatto con te. E allora si sentirà davvero tradito e sì,
mi ucciderà.”
Seguì
un minuto di lungo silenzio, poi Allison parlò di nuovo.
“Credo
che la cosa migliore da fare sia che io me ne vada,” disse facendo un grosso
respiro, vedendo gli occhi del suo bel fidanzato colorarsi di smarrimento. “Per
un po’ almeno. Questo maledetto anno sta per finire, e quando sarà finito
tornerò e finalmente ci sposeremo e saremo felici.”
“No”
Elijah scosse il capo. “È assurdo, non voglio che tu te ne vada.”
“E
credi che io voglia? Mi sento… morire al solo pensiero di starti lontana ma è
la cosa migliore da fare. Devi fidarti di me Elijah… me ne andrò e tu
racconterai tutto a Klaus in modo che non si senta tradito o ingannato
venendolo a sapere da altri. E quando questi mesi saranno trascorsi ci
prenderemo la felicità che ci spetta, tu ed io.”
“Allison…”
Lei
lo zittì con un bacio.
“Allison”
la richiamò al presente Hayley. “Stai bene?”
Lei
annuì. “Sì, non mi tratterrò molto, non voglio…” le parole le morirono in bocca
quando Elijah venne fuori dal bagno a petto nudo e con i capelli ancora umidi e
le riservò un sorriso un po’ imbarazzato. “Ho solo bisogno di una tua firma su
questi documenti” cercò di riprendere il filo del discorso guardando la sua
amica.
L’altra
si schiarì la voce notando qualcosa che avrebbe preferito non notare. “Cosa
sono?”
“Dei
documenti che devo restituire al mio avvocato e che riguardano qualcosa che
voglio fare per Hope. Un piccolo investimento per il suo futuro.”
“Allison”
Hayley scosse il capo. “Hai già fatto troppo per il futuro di Hope.”
“La
vita costa Hayley, fra dieci anni, quando sarà pronta ad andare al college, per
esempio, i prezzi saranno alle stelle ed io voglio essere certa che possa
permettersi un bell’appartamento e tutto quello che le servirà per studiare.”
“Credo
che con i duecentomila dollari che lei hai già donato potrà fare tutto questo e
molto di più” l’Ibrida piegò poco il capo. “Ma so che non cederai fin quando
non firmerò quindi dammi questi fogli, ma promettimi che è l’ultima volta.”
Allison
sorrise porgendole una penna. “Ecco la penna.”
“Ah”
intervenne Elijah che nel frattempo aveva indossato una camicia e si era
sistemato i capelli. “Non dovresti firmare senza sapere cosa stai firmando.”
La
cacciatrice si voltò a guardarlo e gli si avvicinò. Con le mani afferrò la sua
cravatta ed iniziò ad annodarla. “Credi che le farei firmare qualcosa che possa
danneggiare Hope?” domandò stringendo ben bene.
Lui scosse il capo guardando il nodo della
cravatta; un Windsor, il suo preferito… Sorrise appena. “No, questo mai. Ma
sappiamo tutti che la tua generosità a volte è davvero… spropositata.
Oltretutto sembra che tu stia nascondendo qualcosa e, chiamami paranoico se
vuoi, ma ti conosco abbastanza bene da sapere che le due cose potrebbero essere
collegate” le disse. “Sto solo suggerendo ad Hayley di leggere prima di
firmare. Tu meglio di me dovresti sapere che è così che si fa.”
Hayley
si alzò in piedi e le si mise davanti, di fianco ad Elijah. “Perché a pagina
tre di questi fogli c’è scritto testamento?”
Allison
sentì la nausea stringerle lo stomaco come una morsa. Le stava capitando sempre
più spesso e con una violenza che le rendeva impossibile ignorarla.
“Il
tuo naso sta sanguinando” le disse Elijah prendendo il fazzoletto nel suo
taschino. “Che cos’hai che non va?”
Lei
non rispose, corse in bagno e vomitò esattamente come aveva fatto la mattina
precedente. Hayley si piegò sulle ginocchia per tenerle indietro i capelli.
“Scotta”
disse ad Elijah che la guardava preoccupato. “Allison, che ti sta succedendo?”
L’altra
provò a respirare a fondo. “Chiamate anche gli altri, perché lo dirò una volta
soltanto.” Dieci minuti dopo erano tutti seduti in soggiorno. Tutti tranne Hope
che, per fortuna, dormiva.