SOMEWHERE
I BELONG
*eccomi all’ultimo cap…come prevedevo finisco insieme a
Till i collapse anche questa. Che tristess…ma tanto ne ho iniziata un’altra
nuova, sempre original, per cui non mi fermo mica! Per le amanti delle original
mi sento in dovere di indirizzarle verso la nuova Questa è la mia vita. È
sportiva ma anche molto sentimentale, mista. C’è anche Sogni amici e stronzate
sempre mista con molto sport in mezzo. Non posso non citare Smoke on the water:
tragica, drammatica, poco commerciale diciamo, molto forte. Per le amanti delle
fanfiction le indirizzo sul crossover
Irlanda the best che anche lì si abbraccia di tutto di più, è una cosa
molto comica ma saprà essere anche seria. Poi ce ne sono molte che ho iniziato
da un po’. Per le amanti di I’ll(GB) le mando su A moon appeared in the
nightsky, a cap. Ok, dopo la pubblicità generale alle mie fic e original posso
spiegarvi che l’ho fatto nel disperato caso ci fosse qualcuna che amasse il mio
stile di scrittura e si fosse affezionata a me(per Till i collapse è più o meno
successo…e mi hanno chiesto di farne altre lunghissime come quella). In questo
ultimo cap mi chiederete sicuramente il seguito poiché non è il classico finale
dove tutto si conclude e si sistema per il meglio. Anzi. Non si capisce nulla.
Ovvero se all’inizio si avevano idee su come potesse procedere la fic, qua
proprio svanisce ogni intuizione. Ma vi assicuro che è l’ultimo cap. Per
questo era una fic un po’ diversa dalle
altre. Volevo prepararvi e rispondere prima che voi mi assaliste. Spero che non
rimaniate deluse, ma i fatti sono proprio andati così e lo sono tutt’ora! A
presto e buona lettura. Baci Akane*
CAPITOLO 11:
UN RAPPORTO ESCLUSIVO
L’estate era passata
e tutti erano andati per conto proprio. Quando erano tornati a riprendere i
contatti, il bel gruppetto si era trovato con nuove persone fra le sue fila. In
special modo si poteva notare la presenza di un ragazzo molto silenzioso,
timido e riservato. Parlava proprio poco e poco attirava l’attenzione, ma
quando lo faceva era spassoso e tirava fuori qualche battuta simpatica, per cui
piaceva a tutti. Instaurò un bel rapporto d’amicizia con ognuno e non faticò ad
integrarsi. Specie per l’interesse chiaro che aveva nei confronti di una certa
bionda radicalmente cambiata.
Astrid ora appariva
divertente e allegra, sempre di base musona e sadica(per le battute poco
gentili che tirava fuori), ma molto più ammorbidita e rilassata. Non odiava più
la gente e chiunque le si avvicinasse, non si faceva comunque pestare. Era
diventata un animale da compagnia, da baraccone che faceva ridere tutti, sempre
al centro dell’attenzione…specie quando c’era Stefano.
Tutti avevano notato
il cambiamento profondo della ragazza, ora molto disponibile e socievole anche
se sempre particolarmente eccentrica e pigra. Piaceva, lo si capiva perché le
chiedevano sempre i pareri di ogni cosa seguendo i suoi consigli.
A quanto pare però
non piaceva solo a coloro che la conoscevano già, ma anche al nuovo arrivato
che si chiamava anche lui Francesco.
Era basso e magro,
moro, mingherlino e dimostrava molti meno anni di quanti avesse in realtà. Un
visetto semplicissimo ed espressioni gentili e tenere.
La guardava sempre e
non si limitava a quello per far capire la sua preferenza verso la ragazza.
Lei era mutata anche
dal punto di vista dell’aspetto. I capelli le si erano allungati parecchio e la
permanente era sparita, ora era liscia,
aveva cambiato occhiali mettendo una forma più stravagante che le donava al suo
volto tondo e agli occhi grandi. Indossava abiti sul dark tendente oppure
trasandati, magari da hip hop quando capitava. Aveva piercing e un tatuaggio al
polso.
Così era molto più
notevole e diversa. Migliorata anche sotto quel punto di vista.
Francesco si sedeva
sempre accanto a lei, non le staccava gli occhi di dosso squadrandola come un
pittore faceva con un quadro nuovo che gli interessava parecchio, ovunque fosse
lei era lui, ogni scusa era buona per parlarle e stare solo con lei e magari
anche sfiorarla.
Lentamente aveva
instaurato un rapporto che si poteva chiamare d’amicizia pur essendo lì da
poco.
Ma a lei chiaramente
non interessava, non per via di Stefano, ma semplicemente un tipo così calmo e
dolce non era per lei. Amici si, ma nulla di più.
Lui però era
chiaramente interessato a lei, tutti lo capirono ma quella volta non si
poterono far girare voci visto che da parte dell’altra non c’era proprio nulla.
Astrid l’aveva presa
bene, riguardo la lettera. Non se lo era aspettata, come tutti, ma si era
tenuta la notizia della smentita dentro lasciando a lui il compito di far
cessare le voci. Non disse nulla, nessuno dei due, di quanto accaduto in
realtà, ma semplicemente le voci smisero.
Era forte e lo
dimostrò una volta di più. Aveva il potere di imporsi di smettere con dei
determinati sentimenti e di riuscirci. Si chiamava volontà d’animo. Ormai era
come se ci avesse fatto il callo per colpa di una persona sbagliata che l’aveva
fatta soffrire molto.
Oltre a questo ebbe
anche tutta l’estate e due mesi totali di mare e rilassamento per incassare il
colpo e tornare come prima. Senza rendersi conto che era migliorata.
Era come se fosse
cresciuta e lei non se ne fosse realmente accorta. Come una rosa che fiorisce e
non sa il suo splendore finchè uno non la coglie ammirato. Lei cominciava a
‘venir fuori’ repentinamente e anche il fatto che sentimentalmente non fosse
impegnata con nessuno, che non dovesse concentrare le sue forze, la sua energia
e la sua mente per una persona da amare, forse era una sciocchezza, ma le aveva
giovato. Si era liberata di dubbi e pesi e con l’animo così leggero stava
veramente bene. Questo le aveva permesso di capire che anche se non era
fidanzata e non aveva qualcuno a cui pensare in quel senso, stava bene lo
stesso e poteva dedicarsi a se stessa. Tutto ciò le aveva giovato.
Per cui quando tornò
a casa e rivide Stefano non successe nulla.
Era maturata.
Lui se ne accorse
come tutti.
Sentiva un forte
sentimento per lui che si era imposta virare in amicizia molto profonda. Si era
imposta e a crederci ci era riuscita, perché lei era così. Nel suo carattere.
Aveva scoperto quanto bene stava sola, che aveva bisogno di stare un po’ con se
stessa e non aveva intenzione di tornare indietro.
Era rilassata a
rivederlo. Ora sapeva che pensava lui, che la riteneva una persona speciale ma
non nel senso inteso da tutti. La lusingava perché Stefano era una grande
persona.
Quindi la lasciò
spiazzata in un certo senso quando non accettò Francesco. O meglio non lo
accettò quando si accorse dell’interesse del moretto per lei.
Ormai si sapeva che
non essere visto bene dal ‘capo’ era un dramma!
Meglio suicidarsi!
Francesco non capiva
perché Stefano ce l’avesse con lui, non aveva fatto nulla, ma gli dava fastidio
come mostrasse il rapporto un po’ esclusivo che i due avevano, come se Astrid
fosse di sua proprietà. Questa fu la sensazione che ebbe il nuovo arrivato. Non
si perse d’animo ma ammise che tentare qualche approccio più profondo con la
bionda era impossibile con Stefano sempre alle ‘costole’ dell‘interessata.
Andava sempre dicendo
scherzando che erano sposati e che il rapporto era così strano ed intricato che
non sapeva spiegarlo. E altre cose del genere.
Lei lo lasciava fare,
tanto sapeva bene cosa intendesse con quelle frasi che avevano il potere di
disorientare chi non conosceva veramente il legame dei due.
Sembrava immutato di
una virgola il feeling. Ciò rilassò entrambi, avevano temuto che potesse essere
cambiato.
Astrid capì che
accadeva a Stefano quando portò una sua amica ad uscire con loro per un paio di
volte. Erano molto amiche, le due ragazze, e anche loro erano quasi esclusive
verso gli altri. A nessuno seccò la cosa, l’amica piacque subito a tutti. A
tutti tranne che ad una persona.
Stefano.
Quando lui mostrava
il suo disinteresse e la sua contrarietà verso una persona si limitava a non
cagarla nemmeno di striscio.
Fissava male il
‘criminale’ e non ci parlava. Era così freddo da far impressione. La tagliava
del tutto fuori.
Bisognava avere
carattere per rimanere nonostante tutto…e una forte motivazione. Francesco l’aveva
probabilmente visto che rimase a lungo…tutt’ora esce con loro anche se ha
dovuto eliminare il chiaro ed evidente interesse che aveva mostrato nei
confronti della bionda, solo allora Stefano gli mostrò amicizia.
Astrid provò a capire
che avesse l’amico. Era come se avesse creato una cupola intorno a lei e
cercasse in tutti i modi di proteggerla a modo suo. Era convinta non se ne
rendesse conto. Proteggerla però da cosa? Pareva l’unica a comprenderlo in
certi momenti, ma attualmente non ci riusciva.
Fu una sera in cui
parlarono casualmente che capì tutto.
Il loro rapporto
attuale, quel che pensava lui. Come stavano le cose.
Erano a casa di amici
e loro due erano appartati in una stanza a preparare del cibo e delle bevande
da portare di là. Così lui le chiese quasi indifferente continuando a
trafficare concentrato su ciò che aveva in mano:
- allora, come va? -
Lei rimase sorpresa
dalla domanda improvvisa, così spiazzata rispose sinceramente:
- beh, bene…perché?-
Lui non la guardò, si
sentiva forse imbarazzato a fare certi discorsi, ormai era semplice intuirlo.
- mah…mi sembravi
strana…più giù rispetto alle altre volte…-
Lei stette in
silenzio interrompendosi dal preparare le bevande e lo fissò diretta. Ma che
diceva?
- ma io veramente
No…cioè, va tutto bene…-
Lui si strinse nelle
spalle rimanendo della sua, così lei riflettè. Ma come poteva essere? Lei non
aveva avuto nulla di anormale, si era sempre comportata come al solito, specie
quella sera. Era una festa, fra l’altro! Che impressione poteva avere avuto?
Ebbe l’istinto di
essere spontanea e prenderlo in giro ma poi un lampo le illuminò la mente. Le
venne in mente lo stato d’animo di quei giorni. Proprio in quel periodo si era
sentita insoddisfatta del suo lavoro, del suo avvenire. Non faceva nulla, voleva
lavorare ma non aveva idea di che fare di se stessa…aveva provato quel senso
d’incompletezza ma non dovuto al fatto che non era fidanzata. Eppure l’unico
momento in cui si era sentita bene era in quelle uscite con gli amici. Non
aveva mai mostrato quanto le era accaduto. Non lo riteneva importante, sapeva
che presto ne sarebbe uscita.
Che lui avesse
avvertito quello?
Nessuno l’aveva
sentito, lui si.
Sorrise interdetta e
sorpresa ancor più di prima.
Era così strano, quel
ragazzo.
L’unico a capire
certe cose che nemmeno lei pesava a dovere.
- forse ti riferisci
al fatto che voglio trovare cosa fare della mia vita…è l’unico pensiero che
ho…-
Le parve giusto
dirlo, lui alzò lo sguardo su di lei affondando i suoi occhi di quel colore
così indefinito nei suoi. Erano penetranti e profondi entrambi.
Ci aveva preso.
- io non mi
preoccuperei…tanto lo trovi subito e appena lo trovi rimpiangerai questo
periodo in cui non hai fatto nulla!-
Non sembrò, ad udirlo,
uno che voleva tirare su e consolare o semplicemente aiutare un amica. Ma per
loro invece fu proprio così.
A modo loro.
Si capirono subito
anche quella volta.
Non erano cambiate le
cose fra loro se non in meglio.
Lei sorrise
- ne sono convinta…-
Per poi riprendere a
trafficare.
Prima c’era sempre
stato il dubbio su loro. Ora non c’era.
Non era stata
semplice gelosia quella di Stefano. Aveva sviluppato un acutezza incredibile
nei suoi confronti. Aveva in qualche modo sentito chissà cosa per cui aveva
sentito l’impulso di difenderla a modo suo da quella gente.
Quel pericolo era
paura che lei si allontanasse da lui e riuscisse ad avere quel legame che
avevano anche con altri.
Ed ogni volta che
percepiva una strana inclinazione, era il primo a sentirla.
Non sarebbero potuti
stare insieme, amarsi come tanti. L’amore era strano e diverso, mutevole come
la luna. Azzeccarci e trovare quello per sempre era un impresa riuscita a
pochi. Lasciarsi andare a quel tipo di sentimento era una scommessa troppo
rischiosa. Quel che era in gioco era più importante.
L’amicizia durava per
sempre.
Frase fatta ma vera.
Eppure non era giusto
definirlo nemmeno in quel modo, il loro rapporto.
Poiché due semplici
amici non hanno un rapporto esclusivo che mai nessuno avrebbe potuto avere.
Di fatto era più
dell’amicizia e meno dell’amore.
Qualcosa di forte e
profondo.
L’uno stava bene con
l’altro. Si capivano al volo e nel profondo. Si volevano un gran bene ma non
era quell’amore fin troppo rischioso.
Sapevano che il loro
sarebbe stato un qualcosa di duraturo che nessuno avrebbe sporcato e
contaminato.
Si sarebbero protetti
inconsciamente a vicenda coi loro metodi personali.
Si sarebbero compresi
subito e avrebbero poi dato il sollievo derivato da ciò.
Poteva esistere un
legame così particolarmente profondo e forte?
Contro tutte le
teorie conosciute e le esperienze, sembrava assolutamente di si.
Finchè loro sarebbero
stati così tutto sarebbe andato bene.
Meglio che se fossero
stati fidanzati.
Semplicemente questo.
FINE
NdAkane: ragazzi, che
piaccia o no così sono andate le cose, così sono i fatti e sono tutt’ora.
Questa è la mia storia. Se si verificheranno sviluppi, ne dubito, aggiungerò
subito un nuovo cap…ma non sperateci. Vi ringrazio tutti di avermi sostenuta e
letta fin qua. Il titolo alla fine c’entrava poco con la fic, ma mi piacciono i
Linkin Park, per cui…altro da dire non credo di avere se non ci vediamo in
altre fic e racconti…insomma…insomma…ci si vede in giro, belli! Baci Akane