Il
mattino dopo mi
svegliai mezz ora prima della sveglia. Così la disattivai e
scesi
dal letto per preparare la colazione. Mi sentivo stanchissima, troppe
novità in troppo poco tempo e quel giorno avrei avuto sia il
turno
di giorno che di notte al nuovo lavoro e dovevo trovare un modo per
convincere John a tenere Luke. Non mi fidavo di Eliah, per nulla.
Una passeggiata insomma.
Quella
mattina preparai i
plumcake salati e dopo averli infornati andai a svegliare Luke. In
corridoio incontrai Eliah vestito di tutto punto con un abito grigio
metallizzato "Buongiorno" mi disse a disagio.
"Buongiorno.
Ti
fermi a fare colazione con noi?Ho appena infornato i plumcake"
lo informai. Guardai l'ora mancavano pochi minuti alle 8 e io dovevo
svegliare Luke, la parte migliore della giornata.
"Certo"
disse
lui grattandosi il collo. Era palese il suo disagio.
"Se
devi scappare te
ne lascio qualcuno per domani" dissi indifferente.
"No,
no va bene. Ho
qualche minuto prima di andare al lavoro" disse passandomi
accanto e dirigendosi in cucina.
Io
andai in camera, mi
vestì e svegliai Luke. Lui si impuntò per
vestirsi da solo e lo
lasciai fare. Dopo essermi spruzzata qualche goccia di profumo mi
recai in cucina con Luke per fare colazione.
La
scena che mi si parò
davanti mi fece scoppiare a ridere: Eliah si era messo il mio
grembiule rosa sopra l'abito elegante e con movimenti impacciati e
senza scottarsi cercava di tirare fuori dagli stampi i plumcake.
Lui
mi guardò
imbarazzato e finì di togliere il plumcake scottandosi. Io
mi
avvicinai e gli presi la mano posandola sotto l'acqua.
Quella
che all'inizio
sembrava essere una situazione normale divenne imbarazzante: io ero
davanti a lui che gli tenevo la mano protesa verso il rubinetto e
lui era appiccicato alla mia schiena.
Subito
dopo lui avvolse
l'altro braccio intorno alla mia vita e mi attirò a se. Mi
annusò i
capelli e mi strinse più forte. Io incazzata
mollaì bruscamente il
suo braccio e lo spinsi via guardandolo con rabbia "non provarci
più" gli intimai.
Lui
abbassò lo sguardo e
poi si levò il grembiule. Prese la valigetta, che non avevo
notato
avesse pochi istanti prima, prese le chiavi e se ne andò.
Spostai
lo sguardo verso
Luke che mi guardava incuriosito e gli feci un sorriso "facciamo
colazione?" gli chiesi.
Lui
sorrise e annuì.
Mangiammo in tranquillità e poi lo accompagnai alla scuola
materna
per poi recarmi al ristorante.
La
mattinata passò
velocemente, e prima delle 14 avevo raccolto alcune mance
consistenti.
Finito
il turno andai a
prendere Luke a scuola e lo portai a casa . Non si sentiva alcun
rumore, segno che Eliah doveva essere sicuramente ancora al lavoro.
Avrei
avuto qualche
minuto per rinfrescarmi e per chiamare papà. Lui e mamma
stavano
ancora insieme ma io e lei non ci vedevamo da anni. Non
accettò mai
che avessi deciso di tenere Luke e quindi all'epoca decisi di
troncare i rapporti. Non avevo bisogno di qualcuno che mi stressasse.
Lasciai
il bimbo giocare
in salotto e io andai a farmi una doccia veloce. Mi cambiai e chiamai
John.
Ma
non mi risopse lui
bensì Eliah "Pronto Rose è tutto ok?" disse in
apprensione.
"Ciao..
si è tutto
ok. C'è papà?" chiesi .
"Ehm..
si. Aspetta,
te lo passo" mi fece attendere qualche minuto e poi mi passò
John.
"Tesoro
è successo
qualcosa?"
"No
papà. Volevo
chiederti se potevi tenere Luke sta sera. Ho il primo turno al nuovo
lavoro" dissi mordicchiandomi un pollice. Fa che accetti, ti
prego.
"Tesoro
non posso
tenere Luke sta sera, ho una cena di lavoro" disse dispiaciuto.
Cavoli!
"Passamela"
sentì Eliah in sottofondo "posso tenerlo io Luke" disse
deciso.
"Non
mi sembra il
caso.." dissi dubbiosa. Perchè vorrebbe stare con lui? Non
avrà
mica scoperto che è suo figlio?
"Sarei
comunque a
casa. Per che ora dovresti tornare?"
"Non
so se lasciarlo
con te sta sera. Forse chiamerò una baby sitter". Non mi
fido
di lui.
"Non
serve davvero.
Dammi un po' di fiducia, non gli succederà nulla. Te lo
prometto."
"Ok...
Tornerò per
mezzanotte circa. Tu per che ore arriverai a c.. qui?" non
volevo chiamare casa quest appartamento. Non se c'era anche lui.
"Per
le 18 sarò a
casa. A dopo"
"Ciao"
mormorai
chiudendo la chiamata.
Passai
il resto del tempo
a giocare con Luke e poi aspettai l'arrivo di Eliah.
Prima
di uscire di casa
dissi a Luke di chiamarmi in caso di necessità e diedi il
bacio
della buonanotte a Luke "ti voglio bene" gli sussurrai sui
capelli.
"Anche
io mamma"
disse lui sorridendo.
Lo
abbracciai e poi mi
avvicinai alla porta. Eliah mi seguì fino all'uscio. Gli
feci le
ultime raccomandazioni e poi uscì di casa.
Il
mio nuovo lavoro era
quello di cassiera in un negozio aperto 24/7. Era piccolo ma davvero
accogliente e mi permetteva di avere un salario in più
almeno fino a
quando non avrei potuto ottenere un lavoro in ufficio, con un salario
più alto. Ma fino ad allora avrei dovuto arrangiarmi, mi
mancava
poco alla laurea in economia. Dovevo dare solo l'ultimo esame e poi
avrei potuto inviare un po' di curriculum in giro.
Finito
il turno mi
cambiai e salutai Jeremy, un omone grande e grosso che era il capo
della security.
Uscì
nel parcheggio e
presi la macchina, il quartiere era tranquillo quindi non c'erano
grossi pericoli di cui preoccuparsi.
Tornata
a casa vidi le
luci del salotto accese. Possibile che sia rimasto in piedi ad
aspettarmi? Quella notte non mi aveva chiamata nemmeno una volta
quindi dedussi che fosse tutto ok. Ma non ero lo stesso tranquilla.
Aprì
la porta d'
ingresso e mi levai il giubbotto e le scarpe per poi fiondarmi in
camera. Volevo solo farmi una doccia e sprofondare nel mio letto.
Luke non riusciva ancora a dormire nel suo; diceva che aveva paura
del mostro sotto il letto e che con me si sentiva al sicuro.
Quindi
quando vidi che
Luke non era a letto mi prese un colpo. Corsi in salotto
"Dov'è
mio figlio?"
chiesi in preda al panico.
"Sta
dormendo"
mi guardò confuso.
"No,
non è nella
mia stanza. Dov'è?" chiesi rabbiosa.
"Non
è nella tua
stanza perchè è nel suo letto. Vieni a vedere" si
alzò dal
divano su cui si era seduto e mi precedette nel corridoio. Arrivati
davanti alla porta socchiusa della camera di Luke lo vidi a letto.
Rilasciai
un sospiro di
sollievo e poi chiusi la porta.
Mi
lasciai cadere a
terra. L'adrenalina stava scemando. "Mio Dio" dissi
mettendomi le mani tra i capelli.
Lui
era ancora in piedi.
Mi tese un braccio "dai, alzati" disse.
Io
mi rannicchiai di più
"Un secondo" gli dissi.
Lui
si sedette vicino a
me "sei troppo apprensiva. Finirai per sentirti male di questo
passo"
Scossi
la testa "come
hai fatto?" gli chiesi. Nemmeno John era riuscito a farlo
dormire nel suo letto.
"A
fare cosa?"
chiese curioso.
"È
la prima volta
che dorme nel suo letto" dico guardandolo negli occhi.
"Ah,
la faccenda del
mostro.. si l'ho aiutato a scacciarlo. Anche io da piccolo avevo
paura del mostro sotto il letto. Quindi l'ho aiutato a mandare via la
paura"
"Si
ma come?"
chesi.
"Segreto"
disse
sorridendo.
"Ok..
io mi vado a
fare una doccia" dissi alzandomi e lui con me"buonanotte".
"Aspetta"
disse
lui avvicinandosi a me "Possiamo parlare?".
"Senti..sono
stanca.
Non ne possiamo parlare domani?" chiesi stropicciandomi gli
occhi.
Lui
sbuffò passandosi
una mano sul viso "non so se riuscirò ad averne il coraggio
domattina".
Poco
dopo mi attirò a se
e mi abbracciò "Mi dispiace molto per quella notte".
Io
mi immobilizzai, avevo
la nausea. Non mi doveva toccare. Cercai di divincolarmi e pochi
secondi dopo lui mi lasciò andare.
Avevo
le lacrime agli
occhi, non ero ancora riuscita a superare quel giorno, a lasciarmelo
alle spalle. Essere toccata da un uomo che non fosse John mi faceva
sentire sporca.
Feci
un passo indietro e
scappai in camera. Lui mi inseguì ma io riuscì a
chiudere la porta
alle spalle prima che lui potesse fermarmi.
Dopo
aver avuto Luke per
me fu difficile rapportarmi con l'altro sesso. Gli uomini mi
spaventavano, avevo paura che mi potesse succedere la stessa cosa che
era successa con Eliah.
"Ti
prego aprimi. Mi
dispiace così tanto Rosy. Non sono più quel
ragazzo. Voglio solo
spiegarti perchè è successo e chiederti scusa"
Le
lacrime scendevano
copiose, il mio cuore batteva velocemente. Avevo paura.
"Ok,
non importa.
Non devi per forza aprirmi. Mi metterò qui, in ginocchio e
ti
spiegherò perchè ti ho fatto tutto quello" fece
una breve
pausa e poi riprese con voce roca " all'epoca io ti amavo
profondamente e ti odiavo allo stesso tempo. Tu eri così
bella e
pura e.. non potevi essere mia. Eri e sei la mia sorellastra e il non
poterti avere mi faceva uscire fuori di testa. All'inizio speravo che
i nostri genitori si lasciassero così che potessi dirti
quello che
provavo ma quando si sono sposati volevo solo distruggerti. Poi ho
saputo che tu ti eri fatta uno dei miei migliori amici e
così mi
sono ubriacato e quando ti ho visto io ho dato di matto. Non riuscivo
ad accettarlo, volevo averti e così ho fatto. Mi dispiace
così
tanto, ero depresso e autolesionista all'epoca. Soffrivo e volevo che
soffrissi anche tu. Ma ora mi sento così in colpa e vorrei
cancellare
tutto quello che ti ho fatto" poi mormorò qualcos altro e
infine si appoggiò alla porta.
"Lui
è tuo figlio"
dissi appoggiando il viso alla porta ancora chiusa.
Poi
la aprì, lui era in
ginocchio, gli occhi spalancati.
"Davvero?"
chiese ancora in ginocchio. Annuì. Mi strinsi nelle spalle e
distolsi lo sguardo.
"Non..non
sei
costretto a stare con noi. Noi" tirai su con il naso e mi
asciugai gli occhi "noi ci troveremo un'altra casa. Io ho due
lavori, ce la possiamo permettere e tu potrai vivere la tua vita in
pace".
Poi
lo guardai, era
sconvolto. Era ancora in ginocchio e mi guardava. Poi sorrise "o
mio Dio. Dimmi che non stai scherzando" poi si alzò e
cercò di
avvicinarsi a me per abbracciarmi ma io stesi un braccio davanti a me
"non sopporto di essere toccata" lui si fermò, un po'
deluso " e comunque no, non sto scherzando. È tuo figlio".
"È
un bambino
bellissimo" disse "ed è nostro figlio" il suo viso si
illuminò.
"Grazie"
poi
disse "grazie per averlo tenuto" i suoi occhi divennero
lucidi.
"Non
avrei mai
abortito" sussurrai "era mio figlio, una creatura
innocente. E non se lo meritava" sospirai " Senti...non sei
costretto a fare da padre a Luke. Noi ce la siamo cavata fino ad ora.
Lui non sa chi è suo padre quindi.."
"Io
voglio esserci"
mi interruppe.
"Cosa?
Sul serio?"
ero incredula. Davvero avrebbe voluto far parte della vita di Luke?
"Si
voglio far parte
della vostra vita e non voglio più perdermi nessun momento
della
vita di Luke e.. voglio passare con te e con Luke ogni istante. Io
non ho mai smesso di amarti Rosaly. Probabilmente tu mi odi e non ti
biasimo per questo. Ma vorrei stare con te e con nostro figlio".
"Vuoi
dire che.. che
vuoi formare una famiglia con me e Luke?" dissi allibita.
"Si"
disse lui
convinto.
"Ma...io
non ti
voglio. Luke non ha bisogno di te" dissi arrabbiata "noi
non abbiamo bisogno di te, non ne abbiamo mai avuto bisogno".
"Rose,
per favore.
Ragiona, lui ha bisogno di un padre. Non lasciarti accecare dal tuo
odio per me. Sicuramente non mi rivuoi nella tua vita ma non privare
Luke di suo padre" mi implorò.
Io
lo guardai arrabbiata.
Come poteva chiedermelo? Luke però aveva bisogno di un padre
quindi
alla fine mi arresi.
"Noi
non saremo mai
una famiglia" dissi gelida "ma hai ragione non posso
precludere a Luke la possibilità di conoscere suo padre
quindi puoi
fare parte della sua vita"
"Oh..ok,
ok"
"
Ora scusa ma sono
distrutta, ne riparleremo in un altro momento"
Lui
concordò e se ne
andò a letto.
Quella
notte la passai a
sognare, più che sogni erano incubi spaventosi su Eliah che
tornava
a drogarsi e a bere e picchiava Luke.
Mi
svegliai di
soprassalto verso le 4 e solo verso le 5 decisi di alzarmi dal letto.
Mi
recai nella stanza di
Luke e controllai che stesse bene.
Tirai
un sospiro di
sollievo quando lo sentì russare un pochino. Doveva essere
proprio
stanco.
Così
andai in cucina e
lì vi trovai Eliah, vestito come il giorno precedente. Era
pallido e
provato e sembrava non esser riuscito a dormire come me.
"Ehi"
mi disse
vedendomi
"Buongiorno,
non
riesci a dormire?" gli chiesi.
"Sono
stato sveglio
tutta la notte. Stavo pensando a come potessimo dire a Luke che sono
suo padre" si passo una mano sul viso e poi mi guardò "E
tu? Problemi d'insonnia?"
"Già.."
La
conversazione finì lì
e io ritornai a letto. Avremmo dovuto trovare un modo per dirlo a
Luke e non sarebbe stato semplice.
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