Prompt:
doveva andarsene da lì prima che arrivassero altri lupi.
Perché allora non
riusciva a montare in sella?
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out for prompt.
Belle
manteneva lo sguardo fisso di fronte a sé, verso il
sottobosco atro che i veli
della notte rendeva ancora più spaventoso e tetro.
Era
consapevole del fatto che doveva andarsene da lì prima che
arrivassero altri
lupi, ma... perché allora non riusciva a montare in sella?
Strinse
con forza le redini di Philippe e aggrottò la fronte, in
un’espressione di pura
mestizia.
Dietro
di lei, lo sentiva ansimare, ferito e dolorante.
La
Bestia.
Il
suo carceriere.
Colui
che non le aveva nemmeno permesso di dire addio a suo padre.
Avrebbe
dovuto abbandonarlo lì, sanguinante, e fuggire il
più lontano possibile, prima
che si risvegliasse e la riportasse indietro con lui. O, peggio, la
uccidesse.
“Ma
lui mi ha salvato
la vita...”
pensò ad un tratto, “chi
altri mai l’avrebbe fatto?”.
Belle
si volse e, per un istante, incontrò gli occhi azzurri della
Bestia velati dal
gelo. Il respiro affannoso si condensava davanti alle sue zanne
sporgenti,
sollevandosi in aria in volute irregolari e sempre più
frenetiche.
“Non
posso
abbandonarlo” disse a se
stessa. “Anche se è una
Bestia, non merita di morire. In fondo... sono in
debito con lui!”.
La
fanciulla gli si accostò lentamente, sciogliendo il mantello
che le copriva le
spalle. Una lacrima le rigò il viso e, in un gesto istintivo
e delicato,
carezzò il viso peloso della Bestia.
- Stia tranquillo – gli sussurrò –
adesso la riporterò al castello e lì le
curerò le ferite.
Perché
avesse tutta quella premura, non sapeva spiegarselo. Forse era troppo
buona o
troppo ingenua, chissà. Ma ciò che veramente le
importava in quel momento, era
salvare la vita alla Bestia che aveva quasi sacrificato la sua per
difenderla.
“Forse”
si disse, mentre s’incamminava verso il castello, tenendo
Philippe per le
redini, “non è poi
così malvagio come
avevo immaginato”.
E
persa in quei pensieri si ricordò di quella volta in cui,
davanti ad una favola
bellissima, ma dalla rilegatura tutta rovinata e consunta,
pensò che i libri
non andavano giudicati dalla copertina.
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