Salve a tutti!! ^w^ Vorrei
iniziare, oggi, ringraziando chi scrive le recensioni....sono
così felice che vi piaccia questa fic! ^^ comunicazione a
tutti: questi giorni sono sotto esami, non so quando
riuscirò a continuare a scrivere... mi auguro di continuare
presto, ho tante idee!^___^ Grazie x la pazienza e buona letteura del
Terzo capitolo!
Capitolo 3: "Incredible.."
H: "Cartherine...Elle...Armstrong?..."
C: "G-già, sono la sorella del Maggiore Armstrong...^^"
La ragazza sorrise.
<<
Così carinaaaa?!? >>
H: "A-ah, piacere Catherine... ma che fai qui? sicura di non aver
sbagliato appartamento?"
C: "Ma certo che ne sono sicura, Tenente Havoc, io sono qui per uscire
con lei, oggi, e per evitare che lei fumi!"
<<
Accidenti, il Colonnello mi aveva detto di tralasciare questo
particolare del fumo.. >>
H: "Ah, capisco... vieni, usciamo, allora.."
Havoc aveva capito il piano del Colonnello ma di fronte alla bellezza
della ragazza si infischiò altamente della scommessa tra
Mustang e Riza, e accettò di uscire con Catherine.
Uscirono dal portone e si recarono verso un bar, non troppo lontano
dall'abitazione del Tenente Havoc.
Riza e Mustang, intanto, restavano ben nascosti, e come fossero bimbi
divertiti che giocano a guardie e ladri, seguivano ogni singolo
spostamento dei due nuovi piccioncini, per assicurarsi che il Tenente
stesse lontano dal fumo.
Dopo la prima ora passata a spiarli, Mustang e Riza stavano perdendo la
pazienza...
R: "Ma quanto tempo è passato??"
M: "Uuhmm... un'ora.... che palle..."
R: "Bhè, ha ragione..."
M: "Fuori dal Quartier Generale puoi anche darmi del tu, Riza^^"
R: "A-ah...come vuole....cioè..come vuoi..."
Mustang sorrise.
Passati altri dieci minuti abbondanti il Tenente Havoc si
alzò, e tirò fuori il suo paccetto di sigarette.
R: "ECCOLO!"
<< M: No
Jean..ti prego...se fuma lo faccio licenziare! >>
Catherine fu presa per un attimo alla sprovvista: il suo piano stava
fallendo.
Si alzò anche lei, e prima che il Tenente prendesse
l'accendino.
Gli prese le mani e le portò verso il pavimento; si
avvicinò al suo viso: pochi millimetri li dividevano.
C: "Non avevamo detto niente fumo?"
La ragazza sorrise, e lo baciò.
Il Tenente, stupito, lasciò cadere le sigarette atterra, e
rispose al bacio di Catherine.
Da dietro l'angolo, intanto, Roy e Riza erano rimasti senza parole.
M: "A-ah..."
R: ".....W-wow..."
Dopo una manciata di secondi le labbra dei ragazzi si separarono.
H: "Farai così tutte le volte che mi avvicinerò
al fumo?"
Si era chinato, per raccogliere le sigarette.
C: "O//O Se ce ne sarà bisogno... potrei"
H: "Allora, dov'ero rimasto? Ah, si, l'accendino.."
Scherzando il Tenente prese in mano l'accendino, ma scoppiò
a ridere, come Catherine, che era leggermente arrossita.
H: "Ma dai, scherzo"
C: "Ahahah!!"
H: "Vieni, ti porto in un altro posto.... è già
un'ora abbondante che siamo qui^^"
C: "Va bene!"
Riza e Mustang, dal loro nascondiglio, speravano che la giornata
finisse lì, ma non fu affatto così...
Il Tenente Havoc portò quella che era la sua nuova ragazza
in un parco, non troppo lontano dal bar.
I ragazzi si sedettero su una panichina a parlare, mentre Riza e Roy si
nascosero dietro ei cespugli, ad osservarli.
H: "Qui non viene mai tanta gente.."
C: "Lo vedo, ma è un peccato... è un gran bel
posto^^"
H: "Già, io ci venivo sempre quand'ero piccolo.."
C: "Ah, capisco... chissà quanto ti divertivi!"
H: "Si, in effetti hai ragione... passavo moltissimo tempo qui,
precisamente seduto su questa panchina... per me non c'è mai
stato nulla meglio della tranquillità di qui.."
Catherine sorrise e, con Havoc, si mise ad ascoltare il silenzio che
c'era in quel momento, godendosi quel momento insieme: bastavano gli
sguardi per parlare, non servivano le parole.
D'inverno, si sa, il sole tramonta presto... era passata circa una
mezzora da quando erano arrivati al parco, e stava già
facendo buio.
H: "Ehi, sta diventando notte....ti accompagno a casa?"
C: "Ma no, non disturbarti...non ce n'è bisogno.."
H: "Invece si! Mi hai regalato uno splendido pomeriggio, come minimo,
lasciami riportarti a casa!"
C< arrossisce >: "S-se insisti così
tanto..grazie!"
Sia Havoc che Catherine sorrisero.
H: "Aspetta un secondo, arrivo subitissimo"
Il Tenente aveva seguito i movimenti di Roy e Riza per l'intero
pomeriggio, e si diresse verso il loro "nascondiglio".
R: "Arriva?"
M: "Arriva...."
Come previsto, Havoc si avvicinò al Colonnello.
H: "Grazie per avermi fatto conoscere Catherine, Colonnello Mustang...
ma comunque non c'era bisogno di tutto questo piano di spionaggio,
avevo deciso di stare lontano dal fumo per oggi, in modo da regalare
una bella serata a voi due, domani."
Senza rendersene conto, sia Roy che Riza arrossirono contemporaneamente,
R: "Tenente Havoc.. che cosa sta...dicendo?"
H: "Bah, niente, niente... non voglio far aspettare la mia ragazza, ci
si vede domattina!"
Così Havoc si allontanò, tenendo una mano dietro
la testa, proprio in segno di spensieratezza, e poco dopo
uscì dal parco, con Catherine.
Mustang e Riza poterono allora uscire da ciò che era stato
il luogo in cui avevano passato mezza giornata.
R: "Finalmente è finita.."
M: "Già...Ti accompagno a casa, dai.."
R: "N-non devi..."
M: "Infatti, non devo, lo voglio"
R: "va bene, allora... grazie.."
Anche Riza e Roy uscirono dal parco, e, una volta arrivati nel punto in
cui era parcheggiata l'auto del Colonnello, salirono.
R: "Bellissima auto, Colonnello"
M: "Grazie Riza...*sorride* eheh, è la mia tesorina.."
Inevitabilmente, la Sottotenente rise, seguita poi dal Colonnello.
M: "Ehi...ho vinto io!"
R: "A quanto pare..."
M: "E i patti sono patti.."
R: "Certamente...Siamo arrivati, quella è casa mia.."
Roy fermò l'auto: era buio ormai e non voleva lasciare che
Riza andasse da sola, di notte, così la accomagnò
fino sotto il portone.
R: "Non c'era bisogno di accompagnarmi fino qui..."
M: "Invece si.."
R: "Ma no..perchè?"
Mustang si avvicinò vertiginosamente a Riza
M: "perchè se non fossi sceso non avrei potuto.."
Non finisce la frase, era troppo vicino per resistere: la
baciò.
Senza il minimo indugio Riza ricambiò il bacio del
Colonnello, quel bacio che aspettava da sempre...
Poi l'uomo si allontanò dolcemente.
M: "Ci vediamo domani mattina"
R: "A....a domani.."
Così, lasciata col sapore di quel bacio in bocca, Riza
salì le scale, e tornò a casa..
|