Un amore cosi grande

di Matthw883
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CAPITOLO 3  IL PRIMO GIORNO INSIEME

Durante il viaggio la bimba non dice neanche una parola, beh d’altronde è naturale, dobbiamo ancora conoscerci meglio, lei se ne resta li dietro a guardare fuori dal finestrino il paesaggio che ci circonda, immagino che non deve aver passato molto tempo fuori dall’orfanotrofio e che quindi sia curiosa del mondo esterno. Dopo qualche ora arriviamo finalmente a casa, esco e le apro la portiera:
-Eccoci Rose, questa d’ora in poi sarà la tua casa.-
Lei la guarda la mia villetta con occhi stupiti:
-Oh, è-è-è molto bella, il giardino è cosi grande.-
Si il giardino che c'è intorno alla mia casa è piuttosto grande e contiene molti tipi di piante, dalle palme ai cactus.
Lentamente ci avviamo all’ interno della casa e la piccola rimane sempre più a bocca aperta, le faccio fare un giro della casa, finchè non arriviamo alla sua cameretta:
-E qui è dove dormirai tu Rose, se avrai bisogno di qualcosa basta che mi chiami, la mia camera è nella stanza affianco.-
La piccola Rose si guarda intorno, spero che la sua stanza le piaccia, purtroppo è un pò spoglia, la usavo come stanza degli ospiti, percio è molto spartana, però io e lei la decoreremo. Rose mi guarda con degli occhi strani e poi mi dice:
-Ma è per me ? È veramente tutta per me ?-
-Certo piccola.-
-Grazie signor Warren, è bellissima, io non ho mai a avuto una camera tutta per me, l'ho sempre divisa con le mie compagne.-
Le sorrido:
-Ne sono contento, ma smettila di chiamarmi signor Warren, dammi del tu e se non riesci ancora a chiamarmi papà, chiamami semplicemente Warren, posso capire che non è facile per te considerarmi ancora come tuo padre.-
Annuisce:
-Bene Rose, ora svuotiamo la tua valigia e mettiamo le cose nella stanza, va bene ?-
-Si.-
Dopo aver sistemato le cose andiamo di sotto:
-Beh cosa vuoi fare adesso Rose ?-
-Ecco io...vorrei disegnare.-
Le chiedo gentilmente:
-Ti piace tanto farlo, non è vero ?-
-Si, disegnare è la cosa che più preferisco fare in assoluto.-
-Va bene allora, vado a prenderti un foglio di carta.-
Le faccio una carezza sulla testa e vado a prendere tutto l'occorrente per permetterle di disegnare in tutta tranquillità. Lei posa l'orsetto di peluche sul tavolo e inizia a disegnare, io resto li a fissarla per qualche secondo, è così dolce, ma è anche spaventosamente magra per la sua età, dovrò portarla da un dottore per farle fare una visita approfondita. Le preparo una cena abbondante:
-Dai su Rose, è ora di mangiare, ho preparato un petto di pollo per te, spero ti piaccia.-
-Si, io mangio tutto, la signora Werstroom dice che non bisogna sprecare cibo.-
-Ha ragione.-
La aiuto a mettere mia le sue cose e intanto apparecchiamo la tavola insieme, una volta apparecchiato le metto il cibo nel piatto, ma Rose non inizia a mangiare e continua a fissare il piatto di fronte a lei:
-Perchè non mangi Rose ?-
-È per me ? Questo piatto è solo per me ?-
Incuriosito le chiedo:
-Certo che è tutto per te, perchè mi fai questa domanda ?-
-Beh, all'orfanotrofio non ci hanno mai dato cosi tanto cibo, non potevamo mangiare molto.-
Ciò spiega come mai la piccola è cosi magra:
-Lo capisco Rose, ma adesso tu non sei più all'orfanotrofio, ora tu sei a casa e puoi mangiare finchè non sei sazia. Inoltre una bambina come te deve crescere.-
Spero di essermi comportato nella maniera giusta:
-Oh va bene.-
Noto con grande sorpresa che riesce tranquillamente a usare le posate, di solito i bambini di quell'età non sono in grado di tagliarsi il cibo da soli. Beh indubbiamente la Werstroom ha fatto un ottimo lavoro nell'educare questi bambini, e ne ho la conferma vedendo la grazia con la quale Rose mangia i bocconi. Tra noi è calato una sorta di silenzio che viene interrotto da lei:
-Signor Warren ?-
-Dimmi Rose.-
-In che città ci troviamo ?-
Ah è vero che idiota che sono, non le ho nemmeno detto dove abitiamo:
-Siamo a New Arcadia Bay, la città ho completato i miei studi, e dove ora crescerai tu. La città è stata quasi completamente ricostruita, fu distrutta da una tempesta dieci anni fa.-
-Oh, e tu dove ti trovavi in quel momento ?-
Forse è meglio risparmiarle i dettagli di quel drammatico evento, è ancora troppo piccola, potrei sconvolgerla:
-Te lo dirò quando sarai più grande, le bambine come te non devono pensare a queste cose, ma solo a imparare e a divertirsi.-
-Uff...va bene.-
La noto un pò delusa cosi le dico:
-Però ascolta, domani faremo un bel giro della città, così potrai vederla tutta, e inoltre andremo anche a comprare qualche bel vestito nuovo e tanti giocattoli, che ne pensi ?-
La bambina mi mostra uno dei suoi splendidi sorrisi:
-Siii, non vedo l'ora.-
-Anch'io Rose, ma ora dimmi, come si chiama l'orsetto di peluche che porti sempre con te ?-
-Si chiama Teddy, è il mio migliore amico,..forse l'unico. Ce l'ho dal giorno in cui sono nata, almeno questo mi ha detto la signora Werstroom.-
-Che altro ti ha detto la signora Werstroom riguardo a te ?-
-Mi ha detto che i miei genitori sono morti in un incidente d'auto poco dopo che sono nata.-
Come immaginavo, non le ha detto che in realtà è stata abbandonata, e come potrebbe farlo ? Come puoi spiegare a una bambina cosi dolce che i suoi genitori l'hanno abbandonata ? Meglio farle credere che siano morti:
-Oh Rose mi dispiace tanto, dai vieni qui.-
La abbraccio stretta:
-D' ora in poi non sarai più sola, ci sono io adesso qui con te.-
-Grazie signor Warren.-
-Ancora ? Ti ho detto basta con questo signore, primo perchè mi fa sentire vecchio, secondo perchè preferisco che tu mi chiami semplicemente Warren.-
-V-va bene.-
Poco dopo finiamo di mangiare, noto con piacere che Rose ha finito tutto quello che aveva nel piatto:
-Va bene Rose, ora vai pure di la a giocare, qui ci penso io.-
Lei però non se ne va, e anzi prende il suo piatto e la vedo mentre cerca di raggiungere il lavello della cucina, troppo alto per lei:
-Ma che fai ?-
-La signora Werstroom ci faceva sempre pulire i nostri piatti diceva che dobbiamo resop-respiza-responsabilizzarci ecco.-
-Ma è troppo alto per te, lascia fare a me.-
-Ma io voglio aiutarti.-
-E' molto bello da parte tua, ma credimi, non ce n'è bisogno, sono solo poche pentole, vai pure di la a disegnare che qui ci penso io.-
-Va bene.-

Saliamo,  vorrei aiutarla a vestirla. ma vedo che è già riuscita a fare tutta da sola, l'indipendenza di questa bambina mi stupisce sempre di più. Lei si mette a letto e io le rimbocco le coperte:
-Beh buonanotte Rose, domani ti aspetta una lunga giornata.-
-Buonanotte.-
Mi allontano verso la 
-Signor Warren ?-
-Dimmi Rose.-
-Grazie per avermi portata via dall'orfanotrofio. Sono contenta di essere qui con te.-
-Anch'io piccola, anch'io.-

Mi alzo abbastanza presto per preparare la colazione per Rose, uova e bacon, è quello che ci vuole per una bambina che ha bisogno di proteine.
Per fortuna il nostro primo giorno insieme è andato bene, spero che il nostro rapporto possa migliorare velocemente.
Non appena ho finito  di cucina re apparecchio la tavola per Rose che scende poco dopo:
-Ciao Rose, hai dormito bene questa notte.-
-Si, tantissimo, non ho mai avuto un letto cosi comodo.-
Le sorrido:
-Ne sono felice, ecco tieni, questa è la tua colazione.-
-Grazie.-
La piccola inizia a mangiare con gusto e io rimango per qualche momento a guardarla, ancora faccio fatica a non rimane stupito dalla somiglianza che ha con Max. Anche adesso, mentre mangia le uova mi sembra di rivedere lei, in quel momento realizzo che senza volerlo io ho preparata a Rose la colazione preferita di Max, uova e bacon,  quando andavamo a mangiare da Joyce le ordinava sempre. A proposito di Joyce, è una vita che non vado più a trovare lei e David Madsen, dovrò rimediare, dopo il tornado si è creato un rapporto strano tra me e loro, con mia madre lontana si può dire che loro sono diventati quasi la mia seconda famiglia, in particolare Joyce, riversa su di me l'amore che non può più dare a sua figlia e a Max.
Sospiro pensando a come sia cambiato la nostra vita dopo quel terribile evento:
-C'è qualcosa che non va signor Warren ?-
La voce di Rose mi riporta alla realtà:
-Oh no, niente piccola, è tutto a posto.-
-Meglio cosi,signor Warren.-
Io scuoto la testa sorridendo, proprio non gli riesce di chiamarmi papà:
-Io ho finito.-
Rose si alza dal tavolo e mi porge il piatto:
-Benissimo, allora appena ho finito di sparecchiare e lavare i piatti usciamo a fare un giro e a comprare dei vestiti va bene ?-
Lei annuisce e sorride:
-Mi raccomando, quando siamo in giro, stammi sempre vicina, okay ?-
-Va bene.-
 
Una volta usciti facciamo un giro per la città e per in negozi, le compro giocattoli e vestiti nuovi, quelli che aveva erano poco più che straccetti. La bambina sembra divertirsi molto insieme a ciò mi rende veramente felice, era tanto tempo che non provavo una felicità simile. Mentre camminiamo lei mi tiene stretta la mano, e mi fa sentire bene, mi fa veramente sentire come se fossi davvero suo padre:
-Ora dove andiamo signor Warren ?-
-Ora andiamo in panetteria, dobbiamo comprare qualcosa da mangiare, tra poco è ora di pranzo.-
-Va bene.-
La porto alla panetteria di John, il luogo dove vado sempre a comprare il pane, John ha 43 anni, ha la barba e i capelli neri e indossa sempre il suo grembiule da lavoro
-Buongiorno John.-
-Ehilà Warren, prendi sempre il solito ?-
-No, questa volta faccio decidere a lei.-
-Lei chi ?-
-Mia figlia.-
-Aspetta, aspetta, aspetta e da quando tu hai una figlia ?-
-Da ieri, l' 'ho-l'ho adottata.-
John si affaccia dal banco del negozio per fissare meglio la bambina che tiene stretta la sua mano alla mia:
-Ehi, ciao piccola, come ti chiami ?-
-Rose.-
-E quanti anni hai ?-
-Ho 4 anni e mezzo.-
-E dimmi, che cosa vorresti ?-
-Ehm...non lo so, prendo quello che di solito prende il signor Warren.-
-Signore ?-
-Si, ancora non riesce a chiamarmi papà.-
John sorride e mi porge, il pane, poi offre un dolcetto a Rose:
-Ehi dimmi Rose, ti andrebbe un dolcetto, è gratis, il tuo papà non dove pagarlo.-
Rose mi guarda come per cercare approvazione, io le annuisco e lei prende il dolcetto:
-Grazie signore.-
Mi stupisce sempre di più vedere quanto Rose sia educata e gentile:
-Ora andiamo a casa signor Warren ?-
-No, prima di andare a casa c'è un ultimo posto che voglio farti vedere.-
Decido che è arrivato il momento di  cominciare presentarla a qualcuno, è giusto che faccia la conoscenza delle persone a me più care. Decido di cominciare da Luke,sarà più facile iniziare con lui, visto che l'idea di adottare me l'ha messa in testa lui.-
 
Ci dirigiamo verso il mio negozio, il Game Planet, una volta all'ingresso mi chiede:
-Warren ?-
-Si Rose.-
-Perchè  siamo venuti qui ?-
-Perchè questo negozio è mio, e volevo fartelo vedere. Inoltre voglio presentarti una persona.-
Entriamo dentro il negozio, all'interno di esso Rose non fa altro che girarsi intorno, credo non abbia mai visto un posto simile:
-Wow, è-è cosi bello, è-è veramente tuo Signor Warren ?-
-No, adesso è nostro, nostro e del commesso laggiù. Quella persona si chiama Luke, ed è mio socio, nonchè mio amico.-
Luke non ci ha ancora visto perchè è impegnato a sistemare i giochi in uno scaffale, non appena ci vede mi lancia un grande sorriso:
-Ehi Warren, dove sei stato questi giorni ? Non ti sei fatto sentire per nulla.-
-Ecco i-io...-
-Non dire nulla ho già capito tutto, qui qualcuno ha deciso di seguire il mio consiglio, non è vero.-
-Già.-
-Bravo, hai fatto la scelta giusta, la tua è stata un azione di gran cuore.-
Luke si rivolge a Rose:
-Allora, dimmi un pò come ti chiami piccola ?-
-Rose, e ho 4 anni.-
-Beh io sono Luke, tanto piacere.-
Luke le da la mano e la bambina gliela stringe:
-Però se vuoi puoi chiamarmi zio Luke.-
-Seee buona fortuna, ancora non riesci a chiamarmi papà, figuriamoci se a  te da dello zio.-
Ci mettiamo a ridere tutti e tre, poi Luke mi chiede di avvicinarsi per parlarmi in privato:
-Ora scusaci Rose, ma io e papà dobbiamo parlare in privato.-
-Va bene.-
La bambina si mette a guardare il trailer di un giochi in uno degli schermi che abbiamo predisposto nel locale mentre io e Luke andiamo nel retro:
-Guarda che ti ho capito Warren.-
Ha uno sguardo molto serio, io confuso gli chiedo:
-Che cosa ?-
-Come cosa ? Riguardo a Rose, ho capito perchè hai cambiato idea riguardo all'adozione.-
-Che intendi dire ?-
-Che intendo dire ? Che è la coppia sputata di Max, per questo l'hai adottata, altrimenti te ne saresti fregato ,ascolta Warren, è meglio per quella bambina che le dici la verità.-
-Ma quale verità, che stronzate stai dicendo ?-
-Tu in lei hai visto il tuo grande amore, tu ti illudi di riavere la tua amica. Beh, indovina, lei non è Max, non è la sua reincarnazione, è una bambina e non la tua amica.-
-NO, non è vero, i-io le voglio bene, non è solo perchè assomiglia a Max, un pò mi ricorda me quando avevo la sua età, e-e-e poi è dolce, gentile e ben educata ma non so, ma sento che tra me e lei c'è un legame, non te lo so spiegare, ma è cosi.-
-Spero che tu sappia quello che stai facendo. Piuttosto dimmi, come hai fatto ad averla in cosi breve tempo ? Ci vogliono mesi, se non anni per riuscire ad adottare.-
-In un orfanotrofio a  pochi chilometri da qui, dicono che hanno una nuova politica, che ora adottare è più facile, in effetti la cosa puzzava anche a me, ma dopotutto mi sono sembrati professionali.-
Luke sembra calmarsi:
-Va bene, scusami, è che non voglio vederti  ancora correre a verso il fantasma di Max, ti consiglio comunque di portare la bambina dal dottore, non la vedi quant'è magra ?-
-Lo so, ci avevo già pensato, infatti più tardi prenderò un'appuntamento dal pediatra. Ora scusami ma dobbiamo andare.-
-D'accordo, allora ci vediamo presto ok ?-
-Si, si.-
Prendo per mano Rose e usciamo dal negozio, sono ancora nervoso per via delle cose che mi ha detto Luke, la bambina se ne accorge e mi chiede:
-C'è qualcosa che non va signor Warren ?-
-No, no niente, va tutto bene.-
La parole di Luke mi hanno infastidito, ma non posso fare a meno di pensare che forse potrebbe avere ragione lui. Camminiamo per qualche metro finchè non sento Rose dirmi con un filo di voce:
-Signor Warren, i-io n-non m-mi s-sento tanto bene.-
-Cos'hai Rose ?-
-M-mi sento debole.-
Io mi inginocchio per vedere meglio che cos'ha, ma prima che possa rendermene conto la bambina cade verso di me, e rimane qui tra le mie braccia, priva di conoscenza.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Nuovo capitolo, in questo (e nei successivi capitoli) vedremo come si svilupperà il rapporto tra Warren, Rose e coloro che li circondano. Che è capitato a Rose ? Come reagiranno gli altri amici e familiari di Warren appena sapranno che ha adottato una bambina ? Come si svilupperà il rapporto tra Warren e la bimba ? E l'orfanotrofioè a norma ? lo scoprirete (forse) nel prossimo capitolo.
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