Videogiochi > Life Is Strange
Segui la storia  |       
Autore: Matthw883    10/07/2017    2 recensioni
Questa storia è ambientata nel futuro. Un futuro dove Warren è ricco ma che non riesce ad avere una storia soddisfacente con una donna perchè nonostante tutto prova ancora amore per Max, nonostante lei sia scomparsa da anni.Visto che uno dei più grandi desideri di Warren è diventare padre, nonostante non trovi l'anima gemella egli decide di adottare una bambina. La storia ci concentra su questo rapporto.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Max Caulfield, Nuovo personaggio, Warren Graham
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
CAPITOLO 3  IL PRIMO GIORNO INSIEME

Durante il viaggio la bimba non dice neanche una parola, beh d’altronde è naturale, dobbiamo ancora conoscerci meglio, lei se ne resta li dietro a guardare fuori dal finestrino il paesaggio che ci circonda, immagino che non deve aver passato molto tempo fuori dall’orfanotrofio e che quindi sia curiosa del mondo esterno. Dopo qualche ora arriviamo finalmente a casa, esco e le apro la portiera:
-Eccoci Rose, questa d’ora in poi sarà la tua casa.-
Lei la guarda la mia villetta con occhi stupiti:
-Oh, è-è-è molto bella, il giardino è cosi grande.-
Si il giardino che c'è intorno alla mia casa è piuttosto grande e contiene molti tipi di piante, dalle palme ai cactus.
Lentamente ci avviamo all’ interno della casa e la piccola rimane sempre più a bocca aperta, le faccio fare un giro della casa, finchè non arriviamo alla sua cameretta:
-E qui è dove dormirai tu Rose, se avrai bisogno di qualcosa basta che mi chiami, la mia camera è nella stanza affianco.-
La piccola Rose si guarda intorno, spero che la sua stanza le piaccia, purtroppo è un pò spoglia, la usavo come stanza degli ospiti, percio è molto spartana, però io e lei la decoreremo. Rose mi guarda con degli occhi strani e poi mi dice:
-Ma è per me ? È veramente tutta per me ?-
-Certo piccola.-
-Grazie signor Warren, è bellissima, io non ho mai a avuto una camera tutta per me, l'ho sempre divisa con le mie compagne.-
Le sorrido:
-Ne sono contento, ma smettila di chiamarmi signor Warren, dammi del tu e se non riesci ancora a chiamarmi papà, chiamami semplicemente Warren, posso capire che non è facile per te considerarmi ancora come tuo padre.-
Annuisce:
-Bene Rose, ora svuotiamo la tua valigia e mettiamo le cose nella stanza, va bene ?-
-Si.-
Dopo aver sistemato le cose andiamo di sotto:
-Beh cosa vuoi fare adesso Rose ?-
-Ecco io...vorrei disegnare.-
Le chiedo gentilmente:
-Ti piace tanto farlo, non è vero ?-
-Si, disegnare è la cosa che più preferisco fare in assoluto.-
-Va bene allora, vado a prenderti un foglio di carta.-
Le faccio una carezza sulla testa e vado a prendere tutto l'occorrente per permetterle di disegnare in tutta tranquillità. Lei posa l'orsetto di peluche sul tavolo e inizia a disegnare, io resto li a fissarla per qualche secondo, è così dolce, ma è anche spaventosamente magra per la sua età, dovrò portarla da un dottore per farle fare una visita approfondita. Le preparo una cena abbondante:
-Dai su Rose, è ora di mangiare, ho preparato un petto di pollo per te, spero ti piaccia.-
-Si, io mangio tutto, la signora Werstroom dice che non bisogna sprecare cibo.-
-Ha ragione.-
La aiuto a mettere mia le sue cose e intanto apparecchiamo la tavola insieme, una volta apparecchiato le metto il cibo nel piatto, ma Rose non inizia a mangiare e continua a fissare il piatto di fronte a lei:
-Perchè non mangi Rose ?-
-È per me ? Questo piatto è solo per me ?-
Incuriosito le chiedo:
-Certo che è tutto per te, perchè mi fai questa domanda ?-
-Beh, all'orfanotrofio non ci hanno mai dato cosi tanto cibo, non potevamo mangiare molto.-
Ciò spiega come mai la piccola è cosi magra:
-Lo capisco Rose, ma adesso tu non sei più all'orfanotrofio, ora tu sei a casa e puoi mangiare finchè non sei sazia. Inoltre una bambina come te deve crescere.-
Spero di essermi comportato nella maniera giusta:
-Oh va bene.-
Noto con grande sorpresa che riesce tranquillamente a usare le posate, di solito i bambini di quell'età non sono in grado di tagliarsi il cibo da soli. Beh indubbiamente la Werstroom ha fatto un ottimo lavoro nell'educare questi bambini, e ne ho la conferma vedendo la grazia con la quale Rose mangia i bocconi. Tra noi è calato una sorta di silenzio che viene interrotto da lei:
-Signor Warren ?-
-Dimmi Rose.-
-In che città ci troviamo ?-
Ah è vero che idiota che sono, non le ho nemmeno detto dove abitiamo:
-Siamo a New Arcadia Bay, la città ho completato i miei studi, e dove ora crescerai tu. La città è stata quasi completamente ricostruita, fu distrutta da una tempesta dieci anni fa.-
-Oh, e tu dove ti trovavi in quel momento ?-
Forse è meglio risparmiarle i dettagli di quel drammatico evento, è ancora troppo piccola, potrei sconvolgerla:
-Te lo dirò quando sarai più grande, le bambine come te non devono pensare a queste cose, ma solo a imparare e a divertirsi.-
-Uff...va bene.-
La noto un pò delusa cosi le dico:
-Però ascolta, domani faremo un bel giro della città, così potrai vederla tutta, e inoltre andremo anche a comprare qualche bel vestito nuovo e tanti giocattoli, che ne pensi ?-
La bambina mi mostra uno dei suoi splendidi sorrisi:
-Siii, non vedo l'ora.-
-Anch'io Rose, ma ora dimmi, come si chiama l'orsetto di peluche che porti sempre con te ?-
-Si chiama Teddy, è il mio migliore amico,..forse l'unico. Ce l'ho dal giorno in cui sono nata, almeno questo mi ha detto la signora Werstroom.-
-Che altro ti ha detto la signora Werstroom riguardo a te ?-
-Mi ha detto che i miei genitori sono morti in un incidente d'auto poco dopo che sono nata.-
Come immaginavo, non le ha detto che in realtà è stata abbandonata, e come potrebbe farlo ? Come puoi spiegare a una bambina cosi dolce che i suoi genitori l'hanno abbandonata ? Meglio farle credere che siano morti:
-Oh Rose mi dispiace tanto, dai vieni qui.-
La abbraccio stretta:
-D' ora in poi non sarai più sola, ci sono io adesso qui con te.-
-Grazie signor Warren.-
-Ancora ? Ti ho detto basta con questo signore, primo perchè mi fa sentire vecchio, secondo perchè preferisco che tu mi chiami semplicemente Warren.-
-V-va bene.-
Poco dopo finiamo di mangiare, noto con piacere che Rose ha finito tutto quello che aveva nel piatto:
-Va bene Rose, ora vai pure di la a giocare, qui ci penso io.-
Lei però non se ne va, e anzi prende il suo piatto e la vedo mentre cerca di raggiungere il lavello della cucina, troppo alto per lei:
-Ma che fai ?-
-La signora Werstroom ci faceva sempre pulire i nostri piatti diceva che dobbiamo resop-respiza-responsabilizzarci ecco.-
-Ma è troppo alto per te, lascia fare a me.-
-Ma io voglio aiutarti.-
-E' molto bello da parte tua, ma credimi, non ce n'è bisogno, sono solo poche pentole, vai pure di la a disegnare che qui ci penso io.-
-Va bene.-

Saliamo,  vorrei aiutarla a vestirla. ma vedo che è già riuscita a fare tutta da sola, l'indipendenza di questa bambina mi stupisce sempre di più. Lei si mette a letto e io le rimbocco le coperte:
-Beh buonanotte Rose, domani ti aspetta una lunga giornata.-
-Buonanotte.-
Mi allontano verso la 
-Signor Warren ?-
-Dimmi Rose.-
-Grazie per avermi portata via dall'orfanotrofio. Sono contenta di essere qui con te.-
-Anch'io piccola, anch'io.-

Mi alzo abbastanza presto per preparare la colazione per Rose, uova e bacon, è quello che ci vuole per una bambina che ha bisogno di proteine.
Per fortuna il nostro primo giorno insieme è andato bene, spero che il nostro rapporto possa migliorare velocemente.
Non appena ho finito  di cucina re apparecchio la tavola per Rose che scende poco dopo:
-Ciao Rose, hai dormito bene questa notte.-
-Si, tantissimo, non ho mai avuto un letto cosi comodo.-
Le sorrido:
-Ne sono felice, ecco tieni, questa è la tua colazione.-
-Grazie.-
La piccola inizia a mangiare con gusto e io rimango per qualche momento a guardarla, ancora faccio fatica a non rimane stupito dalla somiglianza che ha con Max. Anche adesso, mentre mangia le uova mi sembra di rivedere lei, in quel momento realizzo che senza volerlo io ho preparata a Rose la colazione preferita di Max, uova e bacon,  quando andavamo a mangiare da Joyce le ordinava sempre. A proposito di Joyce, è una vita che non vado più a trovare lei e David Madsen, dovrò rimediare, dopo il tornado si è creato un rapporto strano tra me e loro, con mia madre lontana si può dire che loro sono diventati quasi la mia seconda famiglia, in particolare Joyce, riversa su di me l'amore che non può più dare a sua figlia e a Max.
Sospiro pensando a come sia cambiato la nostra vita dopo quel terribile evento:
-C'è qualcosa che non va signor Warren ?-
La voce di Rose mi riporta alla realtà:
-Oh no, niente piccola, è tutto a posto.-
-Meglio cosi,signor Warren.-
Io scuoto la testa sorridendo, proprio non gli riesce di chiamarmi papà:
-Io ho finito.-
Rose si alza dal tavolo e mi porge il piatto:
-Benissimo, allora appena ho finito di sparecchiare e lavare i piatti usciamo a fare un giro e a comprare dei vestiti va bene ?-
Lei annuisce e sorride:
-Mi raccomando, quando siamo in giro, stammi sempre vicina, okay ?-
-Va bene.-
 
Una volta usciti facciamo un giro per la città e per in negozi, le compro giocattoli e vestiti nuovi, quelli che aveva erano poco più che straccetti. La bambina sembra divertirsi molto insieme a ciò mi rende veramente felice, era tanto tempo che non provavo una felicità simile. Mentre camminiamo lei mi tiene stretta la mano, e mi fa sentire bene, mi fa veramente sentire come se fossi davvero suo padre:
-Ora dove andiamo signor Warren ?-
-Ora andiamo in panetteria, dobbiamo comprare qualcosa da mangiare, tra poco è ora di pranzo.-
-Va bene.-
La porto alla panetteria di John, il luogo dove vado sempre a comprare il pane, John ha 43 anni, ha la barba e i capelli neri e indossa sempre il suo grembiule da lavoro
-Buongiorno John.-
-Ehilà Warren, prendi sempre il solito ?-
-No, questa volta faccio decidere a lei.-
-Lei chi ?-
-Mia figlia.-
-Aspetta, aspetta, aspetta e da quando tu hai una figlia ?-
-Da ieri, l' 'ho-l'ho adottata.-
John si affaccia dal banco del negozio per fissare meglio la bambina che tiene stretta la sua mano alla mia:
-Ehi, ciao piccola, come ti chiami ?-
-Rose.-
-E quanti anni hai ?-
-Ho 4 anni e mezzo.-
-E dimmi, che cosa vorresti ?-
-Ehm...non lo so, prendo quello che di solito prende il signor Warren.-
-Signore ?-
-Si, ancora non riesce a chiamarmi papà.-
John sorride e mi porge, il pane, poi offre un dolcetto a Rose:
-Ehi dimmi Rose, ti andrebbe un dolcetto, è gratis, il tuo papà non dove pagarlo.-
Rose mi guarda come per cercare approvazione, io le annuisco e lei prende il dolcetto:
-Grazie signore.-
Mi stupisce sempre di più vedere quanto Rose sia educata e gentile:
-Ora andiamo a casa signor Warren ?-
-No, prima di andare a casa c'è un ultimo posto che voglio farti vedere.-
Decido che è arrivato il momento di  cominciare presentarla a qualcuno, è giusto che faccia la conoscenza delle persone a me più care. Decido di cominciare da Luke,sarà più facile iniziare con lui, visto che l'idea di adottare me l'ha messa in testa lui.-
 
Ci dirigiamo verso il mio negozio, il Game Planet, una volta all'ingresso mi chiede:
-Warren ?-
-Si Rose.-
-Perchè  siamo venuti qui ?-
-Perchè questo negozio è mio, e volevo fartelo vedere. Inoltre voglio presentarti una persona.-
Entriamo dentro il negozio, all'interno di esso Rose non fa altro che girarsi intorno, credo non abbia mai visto un posto simile:
-Wow, è-è cosi bello, è-è veramente tuo Signor Warren ?-
-No, adesso è nostro, nostro e del commesso laggiù. Quella persona si chiama Luke, ed è mio socio, nonchè mio amico.-
Luke non ci ha ancora visto perchè è impegnato a sistemare i giochi in uno scaffale, non appena ci vede mi lancia un grande sorriso:
-Ehi Warren, dove sei stato questi giorni ? Non ti sei fatto sentire per nulla.-
-Ecco i-io...-
-Non dire nulla ho già capito tutto, qui qualcuno ha deciso di seguire il mio consiglio, non è vero.-
-Già.-
-Bravo, hai fatto la scelta giusta, la tua è stata un azione di gran cuore.-
Luke si rivolge a Rose:
-Allora, dimmi un pò come ti chiami piccola ?-
-Rose, e ho 4 anni.-
-Beh io sono Luke, tanto piacere.-
Luke le da la mano e la bambina gliela stringe:
-Però se vuoi puoi chiamarmi zio Luke.-
-Seee buona fortuna, ancora non riesci a chiamarmi papà, figuriamoci se a  te da dello zio.-
Ci mettiamo a ridere tutti e tre, poi Luke mi chiede di avvicinarsi per parlarmi in privato:
-Ora scusaci Rose, ma io e papà dobbiamo parlare in privato.-
-Va bene.-
La bambina si mette a guardare il trailer di un giochi in uno degli schermi che abbiamo predisposto nel locale mentre io e Luke andiamo nel retro:
-Guarda che ti ho capito Warren.-
Ha uno sguardo molto serio, io confuso gli chiedo:
-Che cosa ?-
-Come cosa ? Riguardo a Rose, ho capito perchè hai cambiato idea riguardo all'adozione.-
-Che intendi dire ?-
-Che intendo dire ? Che è la coppia sputata di Max, per questo l'hai adottata, altrimenti te ne saresti fregato ,ascolta Warren, è meglio per quella bambina che le dici la verità.-
-Ma quale verità, che stronzate stai dicendo ?-
-Tu in lei hai visto il tuo grande amore, tu ti illudi di riavere la tua amica. Beh, indovina, lei non è Max, non è la sua reincarnazione, è una bambina e non la tua amica.-
-NO, non è vero, i-io le voglio bene, non è solo perchè assomiglia a Max, un pò mi ricorda me quando avevo la sua età, e-e-e poi è dolce, gentile e ben educata ma non so, ma sento che tra me e lei c'è un legame, non te lo so spiegare, ma è cosi.-
-Spero che tu sappia quello che stai facendo. Piuttosto dimmi, come hai fatto ad averla in cosi breve tempo ? Ci vogliono mesi, se non anni per riuscire ad adottare.-
-In un orfanotrofio a  pochi chilometri da qui, dicono che hanno una nuova politica, che ora adottare è più facile, in effetti la cosa puzzava anche a me, ma dopotutto mi sono sembrati professionali.-
Luke sembra calmarsi:
-Va bene, scusami, è che non voglio vederti  ancora correre a verso il fantasma di Max, ti consiglio comunque di portare la bambina dal dottore, non la vedi quant'è magra ?-
-Lo so, ci avevo già pensato, infatti più tardi prenderò un'appuntamento dal pediatra. Ora scusami ma dobbiamo andare.-
-D'accordo, allora ci vediamo presto ok ?-
-Si, si.-
Prendo per mano Rose e usciamo dal negozio, sono ancora nervoso per via delle cose che mi ha detto Luke, la bambina se ne accorge e mi chiede:
-C'è qualcosa che non va signor Warren ?-
-No, no niente, va tutto bene.-
La parole di Luke mi hanno infastidito, ma non posso fare a meno di pensare che forse potrebbe avere ragione lui. Camminiamo per qualche metro finchè non sento Rose dirmi con un filo di voce:
-Signor Warren, i-io n-non m-mi s-sento tanto bene.-
-Cos'hai Rose ?-
-M-mi sento debole.-
Io mi inginocchio per vedere meglio che cos'ha, ma prima che possa rendermene conto la bambina cade verso di me, e rimane qui tra le mie braccia, priva di conoscenza.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Nuovo capitolo, in questo (e nei successivi capitoli) vedremo come si svilupperà il rapporto tra Warren, Rose e coloro che li circondano. Che è capitato a Rose ? Come reagiranno gli altri amici e familiari di Warren appena sapranno che ha adottato una bambina ? Come si svilupperà il rapporto tra Warren e la bimba ? E l'orfanotrofioè a norma ? lo scoprirete (forse) nel prossimo capitolo.
Critiche e recensioni ( se non offensive) sono sempre gradite perchè aiutano a migliorarsi
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Life Is Strange / Vai alla pagina dell'autore: Matthw883