14
Selenis si
rigirò
nel letto
e aprì gli occhi. Le ci volle qualche istante
perchè
realizzasse dove fosse, cioè non nel suo luminoso
appartamento,
ma dentro
il camper che li stava temporaneamente ospitando ad Hammerhead.
Quando si
abituò alla semioscurità della stanzetta che
occupava con
gli altri, visualizzò il profilo arruffato delle teste di
Prompto
e Noctis che dormivano a poca distanza da lei; di Ignis e Gladio
invece nessuna traccia.
Ancora
intontita la
principessa scivolò in fondo al letto e, recuperate le
proprie scarpe
abbandonate lì la sera prima, si alzò,
afferrò la corta
giacchetta di pelle e guadagnò la porta.
Nel locale
adiacente trovò i due ragazzi mancanti.
-
Buongiorno – la salutò Ignis davanti ai fornelli.
- Giorno –
rispose Selenis trattenendo uno sbadiglio.
- Ehi, dormigliona
– la accolse Gladio stringendola brevemente per le spalle e
dandole un bacio sui capelli.
Nonostante
la mole, la gentilezza e la premura con la quale la trattava erano
sempre incredibili.
- È tanto
tardi? – chiese Selenis, lasciandosi cadere sul divanetto
davanti al tavolo del cucinino.
- No,
sono solo le sette e mezzo – rispose Ignis, mettendole
davanti una
tazza di caffè e un piatto di uova accompagnato da riso
bollito.
- Gli altri due?
– domandò Gladio.
- Nessun cenno di vita
– replicò la ragazza soffocando l'ennesimo
sbadiglio dietro la mano.
- È
arrivato il mio momento allora – asserì
l’Amicitia dirigendosi con passo pesante verso la stanza.
Selenis
iniziò a fare colazione mentre di là si scatenava
la Gladio-sveglia.
- Come sono?
– le domandò Ignis appoggiato al bordo del
lavandino con le gambe accavallate.
- Ottime!
– rispose la ragazza – Ci hai aggiunto qualcosa di
particolare?
– s’informò prendendo un’altra
cucchiaiata di
uovo e riso.
- Ho cotto il riso nel
brodo della zuppa di ieri sera – le spiegò il
giovane.
- Sei incredibile
– si complimentò la principessa.
- Ti ringrazio
– replicò Ignis con un sorriso – Sei
riuscita a riposare stanotte? –
- Sì,
nonostante la sorpresa di sapere che Prompto russa – rispose
la
giovane perplessa – per essere la prima volta che dormo fuori
Insomnia è andata bene – aggiunse
guardando il ragazzo per rassicurarlo.
- Mi fa piacere
sentirlo – asserì lui, annuendo con il capo.
- Tu sei un pazzo
squilibrato –
Prompto
irruppe nel
cucinino seguito a ruota da Gladio e da Noctis, che come al solito
sembrava più addormentato che sveglio nonostante camminasse.
Il ragazzo
biondo si sedette davanti a Selenis imbronciato, mentre
l’Amicitia se la rideva sotto i baffi.
- Selis!
Non potevi fermarlo?! – esclamò da sotto il suo
immancabile ciuffo – Una cosa è doversi alzare,
un’altra è rimanere traumatizzato a vita!
– si
lamentò gettando un’occhiataccia a Gladio.
- Che
vuoi che ti dica? – replicò Selenis con un sorriso
divertito
mentre Noctis prendeva posto accanto a lei e crollava con la testa
sulla sua spalla.
- Siete
una coppia perfetta voi due – borbottò Prompto
rigirando
la forchetta nelle uova che Ignis gli aveva appena messo davanti.
- Lo
prendo come un complimento – rispose la principessa
strizzando
l’occhio a Gladio – Ohi, Noct! – aggiunse
subito dopo
alzando leggermente la spalla che faceva da cuscino al ragazzo.
- Mhhh
– biascicò lui senza accennare a
muoversi.
- Se il buongiorno si
vede dal mattino.. – commentò Ignis scuotendo la
testa.
- Di
sicuro, a quest’ora del suddetto mattino, non può
essere
“buono” – disse con voce impastata il
principe
accettando di buon grado la tazza di caffè che gli veniva
offerta.
Proprio in
quel momento
si sentì bussare alla porta del camper e un istante dopo la
testa bionda di Cindy spuntò all’interno.
- Buongiorno
ragazzi! – cinguettò allegra come sempre
– La vostra
piccolina è pronta e il nonno vi sta aspettando –
annunciò con una strizzatina d’occhio prima di
ritirarsi.
- Addio alla colazione
– mormorò affranto Prompto.
- Meglio non far
aspettare il vecchio – disse Gladio.
- Dai Noct, andiamo
–
Selenis
spinse il cugino giù dal divanetto e tutti assieme
raggiunsero il garage.
La mattina
era splendida
e il sole implacabile già a quell’ora. La Regalia,
scintillante come non mai, li aspettava appena fuori
dall’officina. Cid era seduto sotto un grande ombrellone a
godersi quella che sembrava essere una meritata siesta.
- Visto
che splendore? – esordì Cindy girando attorno alla
macchina – Ed è prontissima a partire –
aggiunse.
- Vedete di trattarla
con cura – li ammonì il vecchio meccanico
alzandosi dalla sua postazione.
- Vi ringraziamo per
il vostro lavoro, ci spiace avervi arrecato disturbo – disse
Ignis.
- Ah
lascia stare – replicò Cid con un gesto della mano
–
Tu principessa, vieni un attimo – aggiunse rivolgendosi a
Selenis
che stava ammirando il suo riflesso nei cerchioni dell’auto.
- Arrivo –
rispose affrettandosi a seguire l’uomo.
Cid la
accompagnò
qualche metro più in là, verso un grande telo che
copriva...
qualsiasi cosa ci fosse sotto. Gli altri ragazzi li seguirono, curiosi
di sapere cosa il vecchio avesse da dire alla loro amica.
- Questa
ce l’ho da diverso tempo – affermò il
meccanico,
afferrando un lembo del telo a tirandolo via – tuo padre me
la
lasciò ai tempi – spiegò.
Quando la
stoffa venne
tolta con un morbido fruscio, al di sotto apparve una moto dalle forme
solide e dalle curve sinuose. La carrozzeria brillava sotto al sole,
rivelando un colore indefinito tra il nero antracite e il blu
oltremare. La marmitta cromata faceva bella mostra di sé,
così come il sedile in pelle di una tonalità
più
chiara rispetto al resto.
- È…
- mormorò la ragazza senza parole.
- Incredibile!
– esclamò Prompto per tutti.
- Per
questa vale lo stesso discorso dell’auto, deve essere
trattata
con i guanti, non è una moto come le altre – disse
Cid con
tono di rimprovero.
- Cioè
posso prenderla? – domandò allibita Selenis.
- Certo! Se no per
quale diamine di motivo te l’avrei mostrata!? –
sbottò Cid.
- Grazie...
è stupenda! – disse la principessa con un sorriso
a trentadue denti.
- Questo è
un piccolo extra –
Cindy si
fece avanti, reggendo un casco integrale in tinta con il resto del
mezzo.
- C’è
un microfono all’interno, in modo che si possa comunicare
direttamente con l’auto – spiegò
mettendo in mano il
casco a Selenis.
- Questo sì
che è utile – commentò Gladio facendo
un fischio.
- Potresti guidarla
fino a Galdin – propose Noctis.
- Sì, ma..
– tentennò la principessa.
- Facciamo
servizio anche su strada – la interruppe Cindy – Se
avete necessità di riportare
entrambe ad Hammerhead basta fare un fischio – disse.
- Allora non me lo
faccio ripetere due volte! – assentì Selenis
eccitata, facendo per calarsi il casco sulla testa.
- Ohi,
ohi! Ferma! – la bloccò Prompto – Voglio
prima fare
una foto! – aggiunse, tirando fuori la sua immancabile
macchinetta
che consegnò a Cindy.
Selenis
spinse la moto di
fianco alla Regalia. Quando ognuno trovò la posa che
preferiva,
la meccanica premette il bottone per lo scatto e la loro immagine venne
impressa per sempre.
- Noi
allora andiamo! – si congedò Noctis mentre i suoi
amici prendevano
posto sull'auto – Grazie di tutto – aggiunse
rivolgendosi ai due
meccanici.
- Prima che vi
mettiate in strada, potreste farmi un favore? –
domandò la ragazza bionda.
- Certo! –
esclamò subito Prompto dal lato passeggero.
- Dovreste
consegnare della merce al proprietario del motel che troverete
sulla strada per Galdin. Ho già caricato tutto nel
bagagliaio
– spiegò molto tranquillamente –
è
l’unico che c’è, quindi non
potete sbagliarvi – disse.
- Va bene –
assentì Noctis aprendo la portiera e sedendosi di fianco a
Gladio.
- Si va? –
chiese Selenis con la voce attutita dall’imbottitura del
casco.
- Prego – la
invitò Ignis facendole cenno di partire.
La
principessa rivolse un
sorriso smagliante al gruppo, come quello di una bambina al mattino di
Natale, e premuto il pulsante sul casco che le chiuse la visiera, diede
gas.
Con un rombo, entrambi i motori delle due vetture si scaldarono e un
istante più tardi furono in strada.
- Qual è il
bottone per comunicare? – domandò Prompto
guardando il quadro sul cruscotto.
- Credo sia questo
– rispose Ignis premendone uno vicino alla radio.
- Selis? Ci senti?
– chiese Noctis sporgendosi avanti.
- Forte e chiaro
–
La voce
della ragazza, che viaggiava poco più avanti di loro,
scaturì dalle casse audio della Regalia.
- Com’è
la moto? – s’informò Gladio.
- Per
usare un’espressione alla Prompto, una figata! –
esclamò Selenis accompagnando le parole con
un’impennata.
- Ti pregherei di fare
attenzione – replicò Ignis infastidito.
- Eddai Iggy!
– rise la giovane scalando di marcia e affiancandosi
all’auto.
- Quando dista il
motel della consegna? – chiese Prompto voltandosi di tre
quarti per guardare i due passeggeri posteriori.
- Fammi
dare un’occhiata - rispose Noctis aprendo la cartina che
Cindy gli aveva dato – Non molto –
asserì una volta
trovata la loro posizione – un paio d’ore e
dovremmo
esserci – aggiunse ripiegandola.
- Ottimo! Giusto in
tempo per pranzo! – commentò Selenis tornando a
precederli per lasciare la carreggiata libera.
La
principessa si stava
davvero divertendo un mondo. Suo padre era sempre stato appassionato di
moto e in qualche modo le aveva trasmesso lo stesso amore per le due
ruote. Dover abbandonare il suo mezzo preferito a Insomnia le era
costato un certo sacrificio, e quindi il regalo che Cid le aveva
"involontariamente" fatto, l’aveva messa su di giri. In sella alla moto,
così come le succedeva a cavallo di Boko, si sentiva libera.
Il
rumore del vento, la sensazione dell’asfalto sotto le ruote,
il
rombo del motore quando cambiava marcia erano cose capaci di
emozionarla e di farle dimenticare i suoi guai. Quella sensazione di
pericolo imminente era rimasta ad Hammerhead non appena la
strada aveva iniziato a scorrere sotto di lei.
Poco dopo
l’una del pomeriggio, il gruppo di viaggiatori
arrivò al motel citato di Cindy. Ignis
parcheggiò la Regalia davanti all’insegna della
località e Selenis smontò dalla moto.
- Ti invidio un
po’ – confessò Noctis alla cugina mentre
si dirigevano verso la reception dell’albergo.
- Se
rimediamo un casco in più posso caricarti dietro –
rise
lei, liberandosi la testa dalla protezione e scuotendo i capelli per
ravvivarli.
Il
proprietario del Motel
ringraziò i ragazzi per l’incombenza che si erano
presi e
gli disse di prendersela pure comoda perché avrebbe
scaricato
lui il pacco dal bagagliaio.
- Allora che ne dite
di andare a mangiare qualcosa al Crow’s Nest? –
propose Prompto.
- Se vuoi mettere su
peso, certo – disse Ignis.
- Lo so, lo so
– borbottò il ragazzo.
- Beh,
ma io ho fame! – replicò Selenis – Ed
è
l’unico ristorante prima di Galdin – aggiunse
mettendo il
broncio come Prompto.
- Ma dimmi te
– sorrise divertito Ignis.
- Oh Umbra!
–
I tre
ragazzi si
voltarono verso Noctis, al quale si stava facendo incontro un
grosso cane con un bel pelo nero e fulvo. Umbra e la gemella Pryna,
erano stati
una presenza costante nelle loro vite da quando Tenebrae era stata
assoggettata al controllo imperiale. I due cani, che appartenevano a
Lunafreya, erano incaricati di portare le missive della giovane
ragazza,
ed era quindi grazie a loro se Selenis e Noctis avevano ancora potuto
mantenere i contatti con la loro amica.
- Guardate,
ci ha portato qualcosa! Bravo cucciolone! – lo accolse
Prompto
quando il cane si fermò davanti a loro e si sedette composto.
- Certo che ha proprio
fiuto – commentò Gladio.
- Ciao bello
– lo salutò Selenis grattandolo dietro un orecchio.
- Si direbbe che ha
naso per le ricerche – soggiunse Ignis
- Ma come fai a
trovarci sempre? – domandò retoricamente Prompto.
Era vero;
dovunque loro
fossero, Umbra non sbagliava mai una consegna. Quando Selenis si era
trasferita a vivere da sola, la prima lettera di Luna era arrivata
dritta al suo nuovo indirizzo. Più che avere un fiuto
eccezionale sembrava essere dotato di un sesto senso fuori dai normali
canoni.
Nel
frattempo Noctis aveva recuperato dal dorso dell’animale il
quaderno che stava trasportando.
La
principessa sapeva
già di cosa si trattava e sorrise, felice per il cugino. Non
gli
aveva mai chiesto cosa la ragazza gli raccontasse e non aveva mai
voluto saperlo, le bastava vedere il viso rilassato di Noct per
sentirsi appagata.
- Ehi
Umbra? – la principessa attirò
l’attenzione del cane che
restò a guardarla in attesa – Niente per me?
–
chiese.
Umbra
abbaiò una volta in un chiaro segno di diniego.
- Non
è che la tua padrona si è dimenticata di me?
–
disse sorridendo ironica mentre Noctis legava di nuovo il diario al suo
posto.
- Ecco qui, stai
attento – si raccomandò il principe.
I ragazzi
salutarono il cane, che trotterellando si allontanò nella
stessa direzione da cui era venuto.
- So che tanto non me
lo dirai… - cominciò Prompto.
- Allora non chiedere
– lo anticipò Noctis.
- Ma
cos’era? – proseguì imperterrito il
giovane.
- Su, andiamo a
mangiare! – si intromise Selenis prendendo a braccetto
Prompto.
- Ehi! –
protestò lui.
- Ahhh
l’amore – rise Gladio scompigliando i capelli di un
evidentemente infastidito Noctis.
Il gestore
del
Crow’s Nest di turno li accolse con un sorriso cordiale,
lasciandogli cinque menù sul tavolino che avevano occupato.
Dopo un’attenta scelta l’ordinazione fu fatta, e
ben presto i
ragazzi si ritrovarono davanti i loro hamburger fumanti con contorno di
patatine e salse varie.
- Come dife che
farà il pofto di Galdin? – domandò
Prompto con la bocca piena.
- Dicono che sia un
paradiso e che il ristorante sia molto famoso – rispose
Gladio intingendo una patatina nel ketchup.
- Allora
deve essere una meta molto ambita – commentò
Selenis
cercando di addentare il panino senza perdere tutto il contenuto dal
retro.
- Sì,
eppure dicono che non regga il confronto con Altissia –
replicò Ignis con l’hamburger in mano.
- Sul serio?!
– esclamò la giovane stupita.
- Già
e… - il ragazzo si interruppe guardando con accondiscendenza
mista ad esasperazione, l’andirivieni della mano di Noctis
che
stava letteralmente scorporando la verdura dal suo panino
–
Noct – lo rimproverò.
Il principe
facendo
orecchie da mercante e con espressione neutra, proseguì nel
suo
intento guadagnandosi un lungo sospiro da parte dell’amico.
- Non
cambierà mai – commentò la principessa,
ormai ben
abituata all’avversione del cugino per qualsivoglia verdura.
- Ignis, smettila di
viziarlo, o continuerà a fare lo schizzinoso con il cibo
–
asserì invece Gladio.
- Grazie per il
consiglio, perché non lo dici direttamente a lui?
– replicò il ragazzo seccato.
- E perché
dovrei? – ribattè l’amicitia scuotendo
la testa.
- Perché io
glielo dico già ogni giorno – fu la risposta del
cuoco.
Selenis
proseguiva a
mangiare le sue patatine godendosi lo spettacolo. Gladio e Ignis
avevano due caratteri molto diversi, che non era raro veder entrare in
conflitto, e ogni volta era uno spasso, anche perché erano
soliti battibeccare sulle questioni più futili.
- Sei proprio un
tenerone – commentò Gladio scambiandosi uno
sguardo di fuoco con l’amico.
- Ignis, Gladio,
smettetela di litigare – li rabbonì Prompto.
- Non stiamo
litigando! – risposero i due interessati in coro.
- Mph –
Selenis trattenne a stento una risata guadagnandosi un paio di
espressioni corrucciate.
- Su, state buoni
- disse Noctis
- Senti chi parla
– ribattè Gladio.
Mentre i
suoi amici
continuavano la costruttiva chiacchierata sulle abitudini alimentari
del loro principe, Selenis tirò fuori dalla tasca degli ampi
pantaloni il suo cellulare. Lo accese brevemente
per vedere se avesse ricevuto notifiche, ma tutto era esattamente
uguale a prima. Con un sospiro mise il blocco e lo fece
sparire nuovamente nelle pieghe della stoffa.
-
Aspetti un
messaggio? –
Selenis
alzò la testa verso Noctis che le aveva appena posto la
domanda.
- Avevo scritto a Nyx
per dirgli che sarei partita, ma non mi ha ancora risposto –
disse la ragazza.
- Nyx?
– s’intromise Prompto – Il Kingsglave che
ti ha fatto
da istruttore prima di Gladio? – chiese curioso.
- Sì, lui
–
- Ho sentito che
è stato richiamato dal fronte – soggiunse
l’Amicitia allacciandosi al discorso.
- È stato
assegnato alla guardia della cittadella – assentì
la ragazza.
- Hanno
subito un duro colpo con quel deamon – commentò
Ignis che
ovviamente era informato su qualsiasi bollettino di guerra esistesse.
- Sei preoccupata?
– domandò Noctis sbocconcellando una patatina.
- Non so se la mia
è preoccupazione o paranoia – si
schermì la ragazza con un sorriso.
- Allora sbrighiamoci
a tornare da Altissia – disse Prompto facendole
l’occhiolino.
- A
tal ragione sarebbe meglio metterci di nuovo in marcia, il traghetto
non ci aspetterà se ritardiamo – asserì
Ignis
pulendosi la bocca nel tovagliolo.
- Siete diretti a
Galdin? –
Il gruppo si
voltò verso uno degli avventori seduto al bancone che si era
girato verso di loro.
- Sì
– rispose Gladio.
- Allora
fate attenzione – proseguì l’uomo sulla
cinquantina
– ho sentito dire che è stata avvistata
un’aeronave
Imperiale sulla strada che porta alla baia –
spiegò.
I cinque
ragazzi si scambiarono uno sguardo preoccupati.
- Grazie per
l’informazione – disse Ignis mentre si alzavano.
- Dovere –
replicò il cliente – di questi tempi è
meglio essere accorti – aggiunse.
**
La statale
che conduceva a
Galdin era immersa nel verde. I pini marittimi avevano preso il
sopravvento,
così come i bassi arbusti caratteristici del clima costiero
che
si alternavano a pareti scoscese di rocce brunite. C’erano
parecchie curve che di sicuro non disturbavano Selenis alla guida della
moto. Più si facevano strette e più la ragazza di
divertiva, con evidente disappunto di Ignis che spesso e volentieri si
lamentava del suo fare imprudente.
- Sarebbe saggio
arrivare interi ad Altissia – borbottò.
- Ci arrivo, ci arrivo
– replicò la ragazza dalle casse
dell’auto.
- Un
po’ di brio non guasterebbe nemmeno a noi –
sbadigliò Noct appena riemerso da un sonnellino sul sedile
posteriore.
- Allora basta
lasciare alla guida Prompto – commentò Gladio con
un ghigno.
- Ehi? Che vorresti
dire?! – saltò su l’interessato
voltandosi a guardare l’amico.
- Diciamo che non sei
la persona più indicata da mettere al volante –
disse il principe con un sorriso di scuse.
- Davvero?! No, dici
davvero? – domandò offeso il ragazzo biondo.
- Con voi
l’unico a non potersi annoiare è Iggy –
rise la ragazza.
- Con mia somma gioia
– commentò il cuoco.
La loro
allegra chiacchierata venne improvvisamente interrotta
dall’inconfondibile rumore di un motore Magitek.
- È vicino
– disse Gladio scrutando il cielo chiaro.
- Vado a dare
un'occhiata più avanti – asserì Selenis
aumentando la velocità.
- Fai attenzione
– la avvertì Noctis.
- Certo – la ragazza
distanziò così la Regalia.
Il rumore era sempre più vicino e
ben presto la giovane scorse sopra di lei l’aeronave in
questione. Era il modello base di Nifelheim, quello che solitamente
veniva usato per portare le truppe di fanteria sul campo di battaglia.
Selenis
aumentò
ulteriormente la velocità, lasciandosi finalmente alle
spalle le strette
pareti rocciose del Canyon che stavano percorrendo, per ritrovarsi tra
ampi pascoli verdeggianti.
A circa un chilometro dalla
strada, il mezzo del nemico si stava fermato proprio sopra quella che
sembrava una coppia intenta a scattarsi una foto.
La
principessa li vide
alzare gli occhi al cielo, mentre la giovane metteva mano al capello di
paglia per non farlo volare via. In un attimo il portello posteriore
del velivolo si aprì e da esso piovve letteralmente uno
squadrone di Magitek.
La prima ad
urlare fu la ragazza che, trascinata dal proprio compagno, si diede
alla fuga.
Selenis non
ci pensò un secondo di più e, abbandonata la
strada asfaltata, si
diresse a tutta velocità verso i soldati.
- Ragazzi! Un plotone
è appena atterrato – esclamò nel
microfono integrato nel casco.
- Aspettaci, siamo
quasi lì! – fu la risposta di Ignis.
- Non posso
– replicò la ragazza – stanno attaccando
una coppia di civili – spiegò.
- Merda! –
sbottò Gladio.
- Cerco di rallentarli
intanto che voi arrivate – disse Selenis facendo apparire una
lancia nella mano sinistra.
La coppia
era riuscita a
guadagnare un discreto terreno, ma così facendo avevano
inevitabilmente attirato l’attenzione
degli Imperiali..
Dalla formazione a freccia che questi ultimi avevano
assunto, un singolo componente si staccò
correndo nella loro direzione.
Selenis si
diresse verso di lui, e
proprio quando mancano pochi metri all’inevitabile scontro
con i
due giovani, la ragazza gli piombò addosso, trafiggendolo
con la
lancia.
La coppia si arrestò, guardando spaventata la nuova venuta.
La
principessa, messo un piede a terra, aveva fatto virare rapidamente la
moto e si era arrestata a poca distanza da loro.
- Fuggite!
– urlò all’indirizzo dei ragazzi una
volta che si fu
tolta il casco – Andate verso la strada! – aggiunse.
I due
giovani ripresero la loro corsa verso la statale dove sicuramente
avrebbero trovato aiuto.
Selenis
invece scese dal
suo mezzo, abbandonando il casco a terra e scrollando dalla lancia i
resti dell’imperiale che erano rimasti attaccati.
Il plotone
stava già dirigendosi verso di lei con un intento ben
chiaro... La
principessa sorrise, cambiò la propria arma in uno spadone e
poi scattò verso di loro.
Con una
spazzata
circolare ne mandò più della metà a
gambe
all’aria, proprio mentre sopraggiungevano i suoi amici.
- Maledizione
Selenis! – esordì Gladio abbattendo un nemico con
lo spadone
– Non spegnere mai più il contatto radio a quel
modo!
– ruggì.
- Scusami
sai, ma era un po’ occupata a non far uccidere una giovane
coppietta di fidanzati da questi qui – replicò
caustica la
ragazza scambiandosi l’arma con Noctis per attaccare assieme
a lui un Imperiale.
- Selis, Gladio,
niente bisticci – li ammonì Prompto prendendo la
mira con le sue pistole.
- Non stiamo
litigando! – sbottarono all’unisono i due
interessati.
- Questo
discorso mi pare di averlo già sentito –
commentò
Ignis, colpendo di spalle uno degli androidi con una coppia
di
daghe.
C’era
una tale
alchimia nel loro gruppo durante i combattimenti, che ormai non
facevano
più caso a come si dovevano muovere, lo facevano e basta.
Erano
come un moto ondoso che si adatta perfettamente alla costa contro la
quale si sta infrangendo. Non che potessero sempre prendersi il lusso
di chiacchierare amabilmente durante gli scontri, ma per quel gruppo di
Magitek non era un problema.
- Quello
è mio! – esclamò Selenis puntando
l’unico
soldato rimasto che imbracciava lo stendardo Imperiale.
La giovane
si proiettò in avanti, riapparendo esattamente di fronte al
nemico.
Stava per
calare il colpo decisivo, quando il mondo si capovolse. Come le era
già
successo più di una volta, ciò che la circondava
scomparve
e venne catapultata da un’altra parte e in un’altra
situazione.
Si
trovò a fissare
un’enorme parete di cristallo dove, oltre ad essa, un paio di
figure
completamente sfocate sembravano esitare. Selenis si
concentrò
sulla sagoma più magra, che sembrava avere i capelli biondi
ed
assomigliare incredibilmente a Lunafreya..
“Luna”
penso con certezza la ragazza, senza capire se il pensiero fosse suo o
di qualcun altro.
Poi
l'attenzione di
Selenis venne catturata da un movimento dal basso. Chinato quindi lo
sguardo, la principessa focalizzò la cima di una lama che le
spuntava dal ventre. La punta,
scintillante di sangue, sporgeva di diversi centimetri, trapassandola
da
parte a parte.
Con un rumore di carne lacerata, questa venne
improvvisamene estratta e solo in quel momento, un
dolore sordo, accecante, si propagò per il suo
corpo.
Selenis si
mise a gridare come non aveva mai fatto in vita sua.
- Selis! –
Quel
richiamo la
riportò di botto alla realtà. La luce del sole
tornò, così come le facce al limite della
preoccupazione
dei suoi amici.
La ragazza
era sdraiata
sulla schiena, con le mani di Gladio ben salde sulle spalle, come se
poco prima si fosse dibattuta talmente tanto da averne avuto bisogno.
Non appena
il ragazzo la
liberò, Selenis si tirò a sedere di scatto,
abbassando lo
sguardo sul ventre lasciato scoperto dalla canotta aderente che
terminava qualche centimetro sotto al seno. La pelle era liscia e
pulita, non c’era traccia della
profonda ferita che avrebbe dovuto avere, né del sangue che
le
avrebbe dovuto imbrattare i vestiti. Anche il dolore che aveva provato
si stava ormai trasformando in un eco lontano. Eppure era parso tutto
così reale.. doveva esserlo!
Un rivolo di
sudore le colò lungo una tempia mentre alzava lo sguardo
sugli astanti.
- Cos’è
successo? – mormorò.
- Ci hai fatto
prendere un colpo! – replicò Noctis
inginocchiatosi vicino a lei.
- Stavi
per colpire quel Magitek quando sei crollata a terra e ti sei messa a
gridare come se stessi bruciando viva – raccontò
Prompto pallido, indicando con il pollice alle sue spalle.
Poco
distante da loro, i
rottami del soldato Imperiale erano sparsi un po’ ovunque. La
testa, staccata dal tronco, fissava nella loro direzione con le sue
orbite vuote.
Selenis sentì
montare la nausea e distolse lo sguardo per focalizzare una mano tesa
davanti a lei.
La
principessa accettò di buon grado l’aiuto di
Ignis, tirandosi in piedi.
- Sarebbe il caso di
informarli arrivati a questo punto – le consigliò
guardandola serio.
- Informarci di cosa?
– chiese Gladio inarcando un sopracciglio.
Selenis
guardò i suoi amici in attesa di spiegazioni e prese un
profondo respiro.
- A
volte mi succede di.. – cominciò sentendosi tesa
come la
corda di un violino – avere delle visioni –
confessò.
- Visioni? –
ripetè Noctis confuso – Che genere di visioni?
–
- Non
saprei dire… sono flash talmente veloci da lasciarmi solo
una
gran confusione in testa – spiegò la ragazza
amareggiata
– sono sempre indistinte e non riesco mai a darci una
spiegazione
logica, sempre se me le ricordo… - aggiunse.
- Cioè
hai una specie di esperienza extracorporea? –
domandò
Prompto a metà tra l’eccitato e il preoccupato.
- Potremmo
dire di sì – ci pensò su Selenis
– Semplicemente il mondo scompare e io mi ritrovo a fissare
una scena
diversa – raccontò.
- Cosa hai visto
questa volta? – le chiese Gladio.
- Ho..
ho visto una barriera di cristallo e due persone dietro di essa, le
loro figure erano completamente sfocate – disse cercando di
rievocare le immagini che aveva visto – Una però
era
Lunafreya – spiegò, guardando Noctis che si
irrigidì
immediatamente – Non chiedetemi come faccio a
saperlo, ma ho
sentito che era lei – aggiunse anticipando possibili domande
– Poi ho abbassato lo sguardo e ho visto la punta di una lama
spuntarmi dalla pancia – proseguì appoggiandosi
una mano
sugli addominali in un riflesso incondizionato – Qualcuno
alle
mie spalle mi aveva trafitto... poi il dolore è esploso e
tutto
è scomparso – concluse reprimendo un brivido.
- Non sai chi sia
l’aggressore? – domandò Noctis.
- No,
non ho visto niente, non so nemmeno se ho visto il futuro o il
passato.. – replicò agitata Selenis –
Non
ci capisco niente di questo visioni! – sbottò
frustrata.
- Quando sono
cominciate? – chiese Gladio.
La
principessa si morse il labbro inferiore.
- Le ha da quando era
una ragazzina – rispose per lei Ignis.
- Perché
non ce ne hai mai parlato? – proseguì
l’Amicitia.
- Non
volevo che qualcuno si preoccupasse.. – spiegò
Selenis -
sono sempre stata diversa dalle altre ragazze e questo non faceva che
accentuarlo ulteriormente..-
- Credo di capire
ciò che dici – sospirò Noctis.
- Ora
come ora c’è poco che possiamo fare –
commentò Ignis – Sarà meglio
proseguire, potrebbero
arrivare altre truppe Magitek – aggiunse.
- Ci mancherebbe solo
questa! – esclamò Prompto mettendosi le mani nei
capelli.
- Allora
ripartiamo – assentì Gladio – ma sarebbe
meglio che lasciassi perdere la moto – disse poi rivolgendosi
a
Selenis – chiameremo Cindy per farcela lasciare a Galdin per quando
torneremo – propose.
La ragazza
annuì,
abbattuta per tutto quello che era successo e per dover rinunciare
così presto alla moto di suo padre. Così, una
volta
tornati alla Regalia parcheggiata a bordo strada, Selenis prese posto
nei
sedili posteriori tra suo cugino e Gladio.
L'Amicitia
si era chiuso
in un cupo silenzio e Selenis poteva ben immaginare a cosa stesse
pensando.
In tutti quegli anni non si era mai confidata con lui a proposito delle
sue visioni, e il fatto che l’unico a conoscenza fosse Ignis,
non
migliorava di certo le cose.
Tra di loro
c’era
sempre stata una leggera rivalità ed era passato un
po’ di
tempo perché l’Amicitia capisse che tra lei e il
ragazzo
c’era solo una profonda e salda amicizia. Di sicuro non
dubitava
di lei, ma la cosa non doveva avergli fatto piacere.
Stava
rimuginando proprio
su questo fatto, quando una mano si posò sulla sua, chiusa
in un
pugno contratto contro il ginocchio. Il palmo di Gladio la copriva per
intero, trasmettendole un calore intenso e rassicurante. Selenis
aprì la propria, intrecciando le dita con le sue e
stringendole
appena in un muto ringraziamento. Non c’era bisogno di tante
parole tra loro, così funzionava tutto perfettamente.
**
Il molo di
Galdin era davvero meritevole del soprannome di Paradiso di Leide.
Una volta percorsa
la ripida strada che scendeva dal promontorio, una baia con una
meravigliosa spiaggia di sabbia bianca, li aveva accolti.
Nella
piazzetta centrale
che fungeva anche da parcheggio, c'erano diverse vetture ferme in
sosta,
mentre sulla destra, una banchina di legno invitava i
pescatori esperti e gli aspiranti tali a cimentarsi con l'ittica. Un chioschetto che
vendeva un po’ di tutto era situato all’inizio del
pungo
pontile che arrivava fino al famoso ristorante di pesce a palafitta
sull’acqua. Il sole che stava ormai tramontando, ricopriva
tutto di
ombre rosse e dorate, dando al luogo un aspetto ancor più
paradisiaco.
- Foto!
Foto! – esclamò Prompto non appena ebbero
parcheggiato la
Regalia, dirigendosi verso la ringhiera che dava sul
belvedere.
- Possiamo dirgli di
no? – domandò Noctis – giusto per vedere
che faccia fa – aggiunse con un ghigno.
- Sei proprio un
pessimo principe – lo canzonò Gladio.
- Certo che con quella
macchina fotografica è proprio felice –
constatò Selenis con un sorriso.
- Come un bambino
– assentì Ignis.
- Questa non me la
perdo! – commentò il ragazzo biondo dopo aver
sistemato la fotocamera sul treppiede.
Qualche
secondo dopo, il
famigliare rumore dell’obbiettivo li avvisò che la
foto
era stata scattata. I ragazzi si avvicinarono tutti a Prompto per
vedere il risultato.
Selenis invece, rimase vicino alla ringhiera; la
vista del mare la ipnotizzava. Come avrebbe voluto che anche quello che
le succedeva fosse chiaro e trasparente come
quell’acqua…
invece era tutto un gran casino. Quell’ultima visione
l’aveva lasciata particolarmente scossa, sia per quanto era
stata
vivida, sia perché non era ancora riuscita a liberarsi dal
sentore che qualcosa di terribile fosse accaduto. Il fatto poi che Nyx
non le avesse ancora
mai risposto, non la aiutava di certo a scacciare via i brutti pensieri.
- Ohi Selis!
–
La ragazza
si voltò verso i suoi amici, che ora la stavano fissando in
attesa.
- Sì?
– chiese lei interdetta.
- Non hai sentito..
immaginavo – sospirò Noctis.
- Manca
ancora una mezz’oretta alla partenza del traghetto e
pensavamo di
andare a mangiare qualcosa al ristorante – disse
Ignis.
- Ottima idea!
– assentì lei – Iniziate ad andare
avanti, io arrivo subito – aggiunse.
- Va
bene – disse dopo un attimo Noctis, incamminandosi e
trascinando
con lui Prompto che non aveva afferrato il desiderio di stare un
momento da sola della principessa.
Selenis
scambiò un’occhiata con Gladio, facendogli un
leggero cenno del capo per dirgli di stare tranquillo.
Quando fu da
sola si
appoggiò con gli avambracci alla ringhiera, tornando a
fissare il
moto ondoso e i raggi morenti del sole battere su di esso; poi lo
sguardo le cadde sul suo anello.
Con
delicatezza lo
sfilò, rigirandoselo tra le dita. La pietra bianca, alla
luce,
si accendeva di riflessi dei toni del blu. Era da quando il Re le aveva
detto di tenerlo al sicuro che qualcosa nel suo modo di vederlo era
cambiato. A volte le sembrava che ci fosse una forza misteriosa al suo
interno, qualcosa che cercava di emergere. Possibile che non ci avesse
mai fatto caso prima?
Quanto
avrebbe voluto che
suo zio o suo padre le avessero dato qualche informazione in
più, un piccolo indizio che la aiutasse a capire…
Proprio in quel momento, la pietra diede un bagliore improvviso e
Selenis,
presa alla sprovvista, perse la presa su di essa che cadde di
sotto.
- No! –
esclamò sporgendosi dalla balaustra.
Si
ritrovò a
fissare la cima di un cappello nero a falda larga. Il proprietario
teneva sul palmo il suo anello, che a quanto pareva era riuscito ad
afferrare al volo. La ragazza si affrettò a scavalcare la
ringhiera saltando giù.
- Devi
fare più attenzione – esordì lo
sconosciuto –
una così bella pietra, sarebbe un peccato se andasse perduta
– disse.
L’uomo
che la
fronteggiava aveva un abbigliamento strano, se non addirittura
bizzarro. I capelli
lunghi fino alle spalle erano di un caldo castano rosso. Gli occhi
color nocciola risultavano freddi nonostante la tonalità, e
il
sorriso sardonico che aveva dipinto in volto era punteggiato da
un'ispida barbetta.
- Chi sei? –
lo apostrofò Selenis.
Forse
sarebbe stato
più educato ringraziarlo per aver recuperato il suo
gioiello, ma
la principessa non riusciva a scacciare quella sensazione di pericolo e
di nostalgia che la figura dello sconosciuto le trasmetteva.
- Puoi
chiamarmi Ardyn – rispose quello, allargando ancora di
più
il sorriso e tendendole l’anello stretto tra due dita.
- Beh,
grazie allora – replicò la giovane mentre lui
glielo
lasciava cadere sul palmo che affrettò a chiudere.
- Mi
piacerebbe fermarmi a fare conoscenza, ma ahimè, ho
incombenze
piuttosto urgenti – proseguì l’uomo
dirigendosi verso la scala
che riportava alla terrazza.
Selenis lo
osservò
sentendo crescere la sensazione di disagio, perfino l’anello
sembrava in qualche modo “teso” tra le sue dita.
- Ah,
un’ultima cosa – si bloccò Ardyn
voltandosi di nuovo verso di lei – un omaggio –
Le parole
furono accompagnate dal lancio di un piccolo oggetto luccicante che la
principessa afferrò al volo.
Era una
spilla, una spilla in commemorazione dell’investitura di
Lunafreya come sciamana.
La
principessa
alzò la testa di scatto, ma dell’uomo non
c’era
più traccia; corse sulla terrazza ma sembrava essere sparito
nel
nulla.
Ancora
leggermente
stranita da quell’incontro, la ragazza si diresse verso
l’hotel. A metà del lungo pontile che lo collegava
alla
terra ferma i suoi amici le si fecero incontro.
- Cos’è
successo? – domandò loro vedendo le espressioni
tese.
- Niente traghetto
– rispose Noctis sospirando.
- Come sarebbe a dire?
– esclamò lei.
- A
quanto pare per colpa dell’armistizio Imperiale nessuna barca
può lasciare Altissia – spiegò Ignis
con due dita
poggiate sul mento.
- Ehhh siamo punto a
capo – disse frustrato Prompto.
- Ehi, quella
cos’è? –
Selenis
abbassò lo sguardo sulla propria mano seguendo quello di
Gladio.
- Una spilla
– asserì lei.
- Te l’ha
data uno strano tizio con il cappello? – chiese
l’Amicitia.
- S.. sì,
lo avete incontrato anche voi? –
- Giusto qualche
minuto fa – soggiunse Ignis.
- Cosa voleva?
– li interrogò la ragazza.
- Avvisarci della
chiusura del porto e darci quella spilla – rispose Noctis.
- Mh..-
mugugnò Selenis pensierosa.
- Che impressione ti
ha fatto? – le domandò Ignis.
- Pessima…
- replicò funerea lei – E ora cosa facciamo?
–
- Oggi
è troppo tardi per cercare una soluzione – disse
Gladio incrociando le braccia al
petto – meglio mettere qualcosa sotto i denti e riposarci;
domattina penseremo al da farsi – propose.
- Che dice il
principe? – chiese Prompto.
- Va bene –
rispose quello facendo spallucce – non abbiamo molte
alternative – aggiunse.
E
così i cinque ragazzi decisero di pernottare a Galdin fino
al giorno successivo.
Il
ristorante e
l’hotel della baia meritavano tutti i complimenti ricevuti, e
la
cucina di pesce era semplicemente superba, cosa che mandò
quasi
in
tilt il buon Ignis già tutto preso nell'annotarsi gli
ingredienti
per poter riproporre i piatti ai suoi amici.
La camera
che gli fu
assegnata dava direttamente sul mare, ed era arredata con un paio
di sontuosi letti matrimoniali e con un comodissimo divano letto;
valeva di sicuro i soldi spesi per fermarsi a dormire. Non appena si
furono sistemati, Prompto tirò fuori il mazzo di carte che
faceva
parte del loro corredo da viaggio e diede così il via ad un
torneo di Triple Triad che vide la dominanza incontrastata di Gladio.
- Tu hai fatto un
patto con il demonio – esclamò Prompto lasciandosi
cadere sul letto di schiena.
- Si chiama
abilità – replicò Gladio con un ghigno.
- Va ben oltre quello
– soggiunse Ignis mescolando le carte.
- Voglio la rivincita
– disse Noctis squadrando l’amico.
- Uh? Anche io, anche
io! – saltò su Prompto.
- Selis? Sei dei
nostri? –
Ignis si
voltò a
guardare la ragazza seduta sul bracciolo della poltrona con una lattina
di aranciata in mano: aveva di nuovo lo sguardo perso nel vuoto.
- Selis? –
la chiamò di nuovo lui.
- Cosa?
– si riscosse la principessa – No grazie! Sei
sconfitte mi
bastano – rise alzandosi – Credo che
prenderò una
boccata d’aria – aggiunse dirigendosi verso la
porta a
vetri che dava sul balconcino della camera.
Una volta
fuori la
ragazza si fermò a rimirare il mare a quell’ora
tarda. Sulla superficie di un nero cupo, i raggi della luna vi si
infrangevano, trasformando quella che poteva essere una voragine di
oscurità in qualcosa di ipnotico e bellissimo.
Selenis
sapeva di essere
stata distratta per quasi tutta la sera, ed era anche sicura che i suoi
amici lo avessero notato, ma non riusciva a tenere la mente incollata
al
presente.
L’ultimo
incontro
con il Re e le sue parole continuavano a ronzarle in testa, e quel
tale,
Ardyn, aveva aumentato la sua agitazione.
La
principessa accarezzò la
pietra liscia del suo anello. Era sicura di quello che era successo
quel pomeriggio: il gioiello l’aveva messa in guardia da quel
tipo; sembrava pazzesco eppure era così. C’era
qualcosa in gioco di molto grosso, ma non riusciva a capire cosa e
questo la faceva sentire non poco frustrata.
La
principessa
sospirò pesantemente, stropicciandosi entrambi gli occhi,
poi
avvertì una presenza alle sue spalle. Abbassò le
mani e
con un sorriso si lasciò andare all’indietro, fino
a
poggiare la schiena sull’ampio petto di Gladio. Il suo calore
la
avvolse immediatamente come una mantella. Il ragazzo protese in avanti
le mani ad afferrare la ringhiera del balcone e Selenis
appoggiò
le proprie sulle sue, incastrando le dita tra quelle di lui.
- Come stai?
– le chiese l’Amicitia.
- Meglio –
rispose lei.
E non era
affatto una
bugia. Gladio aveva su di lei un effetto placebo, cosa che aveva
contribuito a farla innamorare di lui. Tra loro non c'era stato il
classico colpo di
fulmine, ma era stata una scoperta continua. Più lo
conosceva e più ne
apprezzava le sfaccettature. Che fosse a volte impaziente e incline a
buttarsi a testa bassa nelle questioni era un dato di fatto, ma chi non
aveva difetti? Difetti che erano in tutti i casi egregiamente
compensati con
l’attenzione e la cura che usava nei suoi riguardi.
- Selis? –
- Mh? –
- Perché
non me ne hai mai parlato? –
La
principessa sospirò. Era una domanda che si aspettava.
- Non volevo tenerti
all’oscuro di proposito – rispose lei girandosi per
vederlo in viso.
Negli occhi
di Gladio non c’era alcuna traccia di rabbia, solo una
leggera delusione.
- È
complicato… - mormorò lei con un sorriso mesto
–
Quando sono iniziate queste visioni Noct era troppo piccolo per
comprenderle e tu e Prompto non c’eravate.
L’unico su
cui potevo fare affidamento era Ignis – spiegò.
- Non ne hai mai
parlato con tuo padre? – domandò il ragazzo.
- No,
il dolore per la perdita di mia madre era ancora ben presente e
gravarlo di qualcosa di cui nemmeno io sapevo dare una spiegazione, mi
sembrava solo una crudeltà inutile – si
giustificò
Selenis – Con gli anni in qualche modo mi sono abituata,
anche
perché c’erano periodi in cui sparivano
–
proseguì – E' solo da un paio di anni che
sono tornate.. come se si stesse preparando qualcosa
all’orizzonte, qualcosa di brutto –
- Penso di aver capito
– disse Gladio superandola con lo sguardo per osservare il
mare.
- Non
ne ho più discusso nemmeno con Iggy – riprese la
principessa mentre
lui riabbassava gli occhi su di lei – Avevo… avevo
paura
che a parlarne ad alta voce queste “cose” si
sarebbero
avverate – mormorò imbarazzata – sembra
stupido, ma
ho visto cose terribili –
- Shhh
– la bloccò Gladio con gentilezza – non
ho pensato
che per te fosse stato così doloroso, ti chiedo scusa
– le
disse posandole un bacio sulla sommità della testa.
- Adesso che lo sapete
anche voi mi sento più tranquilla –
replicò Selenis abbandonandosi al suo abbraccio.
- Scopriremo cosa
vogliono dire queste visioni, ti aiuteremo noi – la
rassicurò Gladio.
Ma non ci fu
bisogno di aspettare tanto...
Campeggio dell'Autrice:
(Ho scritto questo
spazio ieri nel pomeriggio, prima di avere la notizia della morte di
Chester Bennington, che per chi non lo sapesse è il cantante
dei Linkin
Park. Se lo avessi fatto oggi avrebbe toni decisamente diversi, quindi
meglio così. Questa
band ha caratterizzato la mia adolescenza e ancora adesso erano la mia
ancora di salvezza nei momenti difficili o quando avevo semplicemente
voglia di immergermi nella musica e di cantare a squarciagola. Ho
voluto spendere due righe anche
qui per omaggiare Chester e l'importanza che ha avuto per me. Scusatemi
per il piccolo sfogo.)
The winter is here! Ah no... scusate è solo un temporale!
Dopo il piccolo omaggio al ritorno di Got passiamo alle cose serie u.u
Finalmente siamo on the road! Grazie all'impegno di Cid e Cindy ^^ e
anzi, abbiamo persino una moto!
Personalmente non sono amante delle due ruote (me la faccio sotto al
solo pensiero), ma volevo dare anche a Selis un mezzo di locomozione
come per Noctis e poi mi pareva una scelta azzeccata per lei!
Però non ho ancora trovato un nome da darle... suggerimenti?
La scena al Crow's Nest si allaccia brevemente ad uno degli episodi di
Brotherhood, ma ve ne sarete già accorti.
La strada per Gladin invece è stata piuttosto movimentata e
povera Selenis ha dovuto far i conti con l'ennesima visione.. (ma porca
miseria sempre quando combatte?! XD) Penso sia abbastanza chiaro a
tutti cos'abbia visto, ovvero gli ultimi istanti di Re Regis. La nuda e
cruda verità non tarderà ad arrivare e nel
prossimo
capitolo avremo modo di vedere come verrà affrontata la
terribile notizia.
Cantatevi da soli la Victory Fanfare perchè Ardyn
è tra
di noi! Il suo piccolo incontro (del tutto casuale eh) con la nostra
protagonista getta altre ombre sulla vicenda... cosa sa il cancelliere
a proposito della ragazza e del suo anello? Vivete e lo scoprirete!
*Angolo delle notizie random*
Se qualcuno di voi non lo sa, i doppiatori di Ignis (Adam Croasdell),
Noctis (Ray Chase), Ardyn (Daryn De paul) e Lunafreya (Amy Shiels),
assieme ad Amanda Leighton (Reynn di World of FF) sono stati nominati
ai BTVA Voice Acting Awards 2016 come "Best Vocal Ensemble in a Video
Game".
Per quanto mi riguarda, se dovessi basarmi solo su vocalità
e
accento, voterei per Adam (l'accento inglese è troppo sexy,
senza contare il doppiatore *ç*), ma se dovessi valutare la
recitazione, De Paul
tutta la vita! E' stato eccezionale con Ardyn! Un peccato che non sia
stato scelto anche Robbie Daymond (Prompto) perchè adoro
quel ragazzo!
Voi cosa ne pensate?
Se poi non avete mai giocato a World of FF vi invito caldamente a
spendere i soldi e a comprarvene una copia. E' un gioco davvero bello,
fidatevi!
Meglio se concludo adesso vah ^^"
Grazie mille a tutti i Lettori
silenziosi (lo so che ci siete u.u),
alle mie Recensiste
e a chi mi ha inserita tra le fic seguite
e
preferite in
special modo a Namieee!
Un grande abbraccio a tutti voi!
Marta
|