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Autore: Kano_chan    21/07/2017    1 recensioni
Selenis Lucis Caelum, nipote di Re Regis e cugina di Noctis, accompagnerà quest'ultimo nel suo viaggio assieme ai suoi amici di sempre: Gladiolus Amicitia, Prompto Argentum e Ignis Stupeo Scientia. Assieme affronteranno i nuovi pericoli che si metteranno sul loro cammino.
Se avete voglia di ripercorrere la trama di FFXV con l'aggiunta di qualche novità, Something Wild fa per voi!
~~~~~
Dall'Epilogo:
"Fine"
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gladiolus Amicitia, Ignis Stupeo Scientia, Noctis Lucis Caelum, Nuovo personaggio, Prompto Argentum
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Selenis si rigirò nel letto e aprì gli occhi. Le ci volle qualche istante perchè realizzasse dove fosse, cioè non nel suo luminoso appartamento, ma dentro il camper che li stava temporaneamente ospitando ad Hammerhead.
Quando si abituò alla semioscurità della stanzetta che occupava con gli altri, visualizzò il profilo arruffato delle teste di Prompto e Noctis che dormivano a poca distanza da lei; di Ignis e Gladio invece nessuna traccia.
Ancora intontita la principessa scivolò in fondo al letto e, recuperate le proprie scarpe abbandonate lì la sera prima, si alzò, afferrò la corta giacchetta di pelle e guadagnò la porta.
Nel locale adiacente trovò i due ragazzi mancanti.

-   Buongiorno – la salutò Ignis davanti ai fornelli.
-   Giorno – rispose Selenis trattenendo uno sbadiglio.
-   Ehi, dormigliona – la accolse Gladio stringendola brevemente per le spalle e dandole un bacio sui capelli.

Nonostante la mole, la gentilezza e la premura con la quale la trattava erano sempre incredibili.

-   È tanto tardi? – chiese Selenis, lasciandosi cadere sul divanetto davanti al tavolo del cucinino.
-   No, sono solo le sette e mezzo – rispose Ignis, mettendole davanti una tazza di caffè e un piatto di uova accompagnato da riso bollito.
-   Gli altri due? – domandò Gladio.
-   Nessun cenno di vita – replicò la ragazza soffocando l'ennesimo sbadiglio dietro la mano.
-   È arrivato il mio momento allora – asserì l’Amicitia dirigendosi con passo pesante verso la stanza.

Selenis iniziò a fare colazione mentre di là si scatenava la Gladio-sveglia.

-   Come sono? – le domandò Ignis appoggiato al bordo del lavandino con le gambe accavallate.
-   Ottime! – rispose la ragazza – Ci hai aggiunto qualcosa di particolare? – s’informò prendendo un’altra cucchiaiata di uovo e riso.
-   Ho cotto il riso nel brodo della zuppa di ieri sera – le spiegò il giovane.
-   Sei incredibile – si complimentò la principessa.
-   Ti ringrazio – replicò Ignis con un sorriso – Sei riuscita a riposare stanotte? –
-   Sì, nonostante la sorpresa di sapere che Prompto russa – rispose la giovane perplessa – per essere la prima volta che dormo fuori Insomnia è andata bene – aggiunse guardando il ragazzo per rassicurarlo.
-   Mi fa piacere sentirlo – asserì lui, annuendo con il capo.
-   Tu sei un pazzo squilibrato –

Prompto irruppe nel cucinino seguito a ruota da Gladio e da Noctis, che come al solito sembrava più addormentato che sveglio nonostante camminasse.
Il ragazzo biondo si sedette davanti a Selenis imbronciato, mentre l’Amicitia se la rideva sotto i baffi.

-   Selis! Non potevi fermarlo?! – esclamò da sotto il suo immancabile ciuffo – Una cosa è doversi alzare, un’altra è rimanere traumatizzato a vita! – si lamentò gettando un’occhiataccia a Gladio.
-   Che vuoi che ti dica? – replicò Selenis con un sorriso divertito mentre Noctis prendeva posto accanto a lei e crollava con la testa sulla sua spalla.
-   Siete una coppia perfetta voi due – borbottò Prompto rigirando la forchetta nelle uova che Ignis gli aveva appena messo davanti.
-   Lo prendo come un complimento – rispose la principessa strizzando l’occhio a Gladio – Ohi, Noct! – aggiunse subito dopo alzando leggermente la spalla che faceva da cuscino al ragazzo.
-   Mhhh – biascicò lui senza accennare a muoversi.
-   Se il buongiorno si vede dal mattino.. – commentò Ignis scuotendo la testa.
-   Di sicuro, a quest’ora del suddetto mattino, non può essere “buono” – disse con voce impastata il principe accettando di buon grado la tazza di caffè che gli veniva offerta.

Proprio in quel momento si sentì bussare alla porta del camper e un istante dopo la testa bionda di Cindy spuntò all’interno.

-   Buongiorno ragazzi! – cinguettò allegra come sempre – La vostra piccolina è pronta e il nonno vi sta aspettando – annunciò con una strizzatina d’occhio prima di ritirarsi.
-   Addio alla colazione – mormorò affranto Prompto.
-   Meglio non far aspettare il vecchio – disse Gladio.
-   Dai Noct, andiamo –

Selenis spinse il cugino giù dal divanetto e tutti assieme raggiunsero il garage.
La mattina era splendida e il sole implacabile già a quell’ora. La Regalia, scintillante come non mai, li aspettava appena fuori dall’officina. Cid era seduto sotto un grande ombrellone a godersi quella che sembrava essere una meritata siesta.

-   Visto che splendore? – esordì Cindy girando attorno alla macchina – Ed è prontissima a partire – aggiunse.
-   Vedete di trattarla con cura – li ammonì il vecchio meccanico alzandosi dalla sua postazione.
-   Vi ringraziamo per il vostro lavoro, ci spiace avervi arrecato disturbo – disse Ignis.
-   Ah lascia stare – replicò Cid con un gesto della mano – Tu principessa, vieni un attimo – aggiunse rivolgendosi a Selenis che stava ammirando il suo riflesso nei cerchioni dell’auto.
-   Arrivo – rispose affrettandosi a seguire l’uomo.

Cid la accompagnò qualche metro più in là, verso un grande telo che copriva... qualsiasi cosa ci fosse sotto. Gli altri ragazzi li seguirono, curiosi di sapere cosa il vecchio avesse da dire alla loro amica.

-   Questa ce l’ho da diverso tempo – affermò il meccanico, afferrando un lembo del telo a tirandolo via – tuo padre me la lasciò ai tempi – spiegò.

Quando la stoffa venne tolta con un morbido fruscio, al di sotto apparve una moto dalle forme solide e dalle curve sinuose. La carrozzeria brillava sotto al sole, rivelando un colore indefinito tra il nero antracite e il blu oltremare. La marmitta cromata faceva bella mostra di sé, così come il sedile in pelle di una tonalità più chiara rispetto al resto.

-   È… - mormorò la ragazza senza parole.
-   Incredibile! – esclamò Prompto per tutti.
-   Per questa vale lo stesso discorso dell’auto, deve essere trattata con i guanti, non è una moto come le altre – disse Cid con tono di rimprovero.
-   Cioè posso prenderla? – domandò allibita Selenis.
-   Certo! Se no per quale diamine di motivo te l’avrei mostrata!? – sbottò Cid.
-   Grazie... è stupenda! – disse la principessa con un sorriso a trentadue denti.
-   Questo è un piccolo extra –

Cindy si fece avanti, reggendo un casco integrale in tinta con il resto del mezzo.

-   C’è un microfono all’interno, in modo che si possa comunicare direttamente con l’auto – spiegò mettendo in mano il casco a Selenis.
-   Questo sì che è utile – commentò Gladio facendo un fischio.
-   Potresti guidarla fino a Galdin – propose Noctis.
-   Sì, ma.. – tentennò la principessa.
-   Facciamo servizio anche su strada – la interruppe Cindy – Se avete necessità di riportare entrambe ad Hammerhead basta fare un fischio – disse.
-   Allora non me lo faccio ripetere due volte! – assentì Selenis eccitata, facendo per calarsi il casco sulla testa.
-   Ohi, ohi! Ferma! – la bloccò Prompto – Voglio prima fare una foto! – aggiunse, tirando fuori la sua immancabile macchinetta che consegnò a Cindy.

Selenis spinse la moto di fianco alla Regalia. Quando ognuno trovò la posa che preferiva, la meccanica premette il bottone per lo scatto e la loro immagine venne impressa per sempre.

-   Noi allora andiamo! – si congedò Noctis mentre i suoi amici prendevano posto sull'auto – Grazie di tutto – aggiunse rivolgendosi ai due meccanici.
-   Prima che vi mettiate in strada, potreste farmi un favore? – domandò la ragazza bionda.
-   Certo! – esclamò subito Prompto dal lato passeggero.
-   Dovreste consegnare della merce al proprietario del motel che troverete sulla strada per Galdin. Ho già caricato tutto nel bagagliaio – spiegò molto tranquillamente – è l’unico che c’è, quindi non potete sbagliarvi – disse.
-   Va bene – assentì Noctis aprendo la portiera e sedendosi di fianco a Gladio.
-   Si va? – chiese Selenis con la voce attutita dall’imbottitura del casco.
-   Prego – la invitò Ignis facendole cenno di partire.

La principessa rivolse un sorriso smagliante al gruppo, come quello di una bambina al mattino di Natale, e premuto il pulsante sul casco che le chiuse la visiera, diede gas. Con un rombo, entrambi i motori delle due vetture si scaldarono e un istante più tardi furono in strada.

-   Qual è il bottone per comunicare? – domandò Prompto guardando il quadro sul cruscotto.
-   Credo sia questo – rispose Ignis premendone uno vicino alla radio.
-   Selis? Ci senti? – chiese Noctis sporgendosi avanti.
-   Forte e chiaro –

La voce della ragazza, che viaggiava poco più avanti di loro, scaturì dalle casse audio della Regalia.

-   Com’è la moto? – s’informò Gladio.
-   Per usare un’espressione alla Prompto, una figata! – esclamò Selenis accompagnando le parole con un’impennata.
-   Ti pregherei di fare attenzione – replicò Ignis infastidito.
-   Eddai Iggy! – rise la giovane scalando di marcia e affiancandosi all’auto.
-   Quando dista il motel della consegna? – chiese Prompto voltandosi di tre quarti per guardare i due passeggeri posteriori.
-   Fammi dare un’occhiata - rispose Noctis aprendo la cartina che Cindy gli aveva dato – Non molto – asserì una volta trovata la loro posizione – un paio d’ore e dovremmo esserci – aggiunse ripiegandola.
-   Ottimo! Giusto in tempo per pranzo! – commentò Selenis tornando a precederli per lasciare la carreggiata libera.

La principessa si stava davvero divertendo un mondo. Suo padre era sempre stato appassionato di moto e in qualche modo le aveva trasmesso lo stesso amore per le due ruote. Dover abbandonare il suo mezzo preferito a Insomnia le era costato un certo sacrificio, e quindi il regalo che Cid le aveva "involontariamente" fatto, l’aveva messa su di giri. In sella alla moto, così come le succedeva a cavallo di Boko, si sentiva libera. Il rumore del vento, la sensazione dell’asfalto sotto le ruote, il rombo del motore quando cambiava marcia erano cose capaci di emozionarla e di farle dimenticare i suoi guai. Quella sensazione di pericolo imminente era rimasta ad Hammerhead non appena la strada aveva iniziato a scorrere sotto di lei.
Poco dopo l’una del pomeriggio, il gruppo di viaggiatori arrivò al motel citato di Cindy. Ignis parcheggiò la Regalia davanti all’insegna della località e Selenis smontò dalla moto.

-   Ti invidio un po’ – confessò Noctis alla cugina mentre si dirigevano verso la reception dell’albergo.
-   Se rimediamo un casco in più posso caricarti dietro – rise lei, liberandosi la testa dalla protezione e scuotendo i capelli per ravvivarli.

Il proprietario del Motel ringraziò i ragazzi per l’incombenza che si erano presi e gli disse di prendersela pure comoda perché avrebbe scaricato lui il pacco dal bagagliaio.

-   Allora che ne dite di andare a mangiare qualcosa al Crow’s Nest? – propose Prompto.
-   Se vuoi mettere su peso, certo – disse Ignis.
-   Lo so, lo so – borbottò il ragazzo.
-   Beh, ma io ho fame! – replicò Selenis – Ed è l’unico ristorante prima di Galdin – aggiunse mettendo il broncio come Prompto.
-   Ma dimmi te – sorrise divertito Ignis.
-   Oh Umbra! –

I tre ragazzi si voltarono verso Noctis, al quale si stava facendo incontro un grosso cane con un bel pelo nero e fulvo. Umbra e la gemella Pryna, erano stati una presenza costante nelle loro vite da quando Tenebrae era stata assoggettata al controllo imperiale. I due cani, che appartenevano a Lunafreya, erano incaricati di portare le missive della giovane ragazza, ed era quindi grazie a loro se Selenis e Noctis avevano ancora potuto mantenere i contatti con la loro amica.  

-   Guardate, ci ha portato qualcosa! Bravo cucciolone! – lo accolse Prompto quando il cane si fermò davanti a loro e si sedette composto.
-   Certo che ha proprio fiuto – commentò Gladio.
-   Ciao bello – lo salutò Selenis grattandolo dietro un orecchio.
-   Si direbbe che ha naso per le ricerche – soggiunse Ignis
-   Ma come fai a trovarci sempre? – domandò retoricamente Prompto.

Era vero; dovunque loro fossero, Umbra non sbagliava mai una consegna. Quando Selenis si era trasferita a vivere da sola, la prima lettera di Luna era arrivata dritta al suo nuovo indirizzo. Più che avere un fiuto eccezionale sembrava essere dotato di un sesto senso fuori dai normali canoni.
Nel frattempo Noctis aveva recuperato dal dorso dell’animale il quaderno che stava trasportando.
La principessa sapeva già di cosa si trattava e sorrise, felice per il cugino. Non gli aveva mai chiesto cosa la ragazza gli raccontasse e non aveva mai voluto saperlo, le bastava vedere il viso rilassato di Noct per sentirsi appagata.

-   Ehi Umbra? – la principessa attirò l’attenzione del cane che restò a guardarla in attesa – Niente per me? – chiese.

Umbra abbaiò una volta in un chiaro segno di diniego.

-   Non è che la tua padrona si è dimenticata di me? – disse sorridendo ironica mentre Noctis legava di nuovo il diario al suo posto.
-   Ecco qui, stai attento – si raccomandò il principe.

I ragazzi salutarono il cane, che trotterellando si allontanò nella stessa direzione da cui era venuto.

-   So che tanto non me lo dirai… - cominciò Prompto.
-   Allora non chiedere – lo anticipò Noctis.
-   Ma cos’era? – proseguì imperterrito il giovane.
-   Su, andiamo a mangiare! – si intromise Selenis prendendo a braccetto Prompto.
-   Ehi! – protestò lui.
-   Ahhh l’amore – rise Gladio scompigliando i capelli di un evidentemente infastidito Noctis.

Il gestore del Crow’s Nest di turno li accolse con un sorriso cordiale, lasciandogli cinque menù sul tavolino che avevano occupato. Dopo un’attenta scelta l’ordinazione fu fatta, e ben presto i ragazzi si ritrovarono davanti i loro hamburger fumanti con contorno di patatine e salse varie.

-   Come dife che farà il pofto di Galdin? – domandò Prompto con la bocca piena.
-   Dicono che sia un paradiso e che il ristorante sia molto famoso – rispose Gladio intingendo una patatina nel ketchup.
-   Allora deve essere una meta molto ambita – commentò Selenis cercando di addentare il panino senza perdere tutto il contenuto dal retro.
-   Sì, eppure dicono che non regga il confronto con Altissia – replicò Ignis con l’hamburger in mano.
-   Sul serio?! – esclamò la giovane stupita.
-   Già e… - il ragazzo si interruppe guardando con accondiscendenza mista ad esasperazione, l’andirivieni della mano di Noctis che stava letteralmente scorporando  la verdura dal suo panino – Noct – lo rimproverò.

Il principe facendo orecchie da mercante e con espressione neutra, proseguì nel suo intento guadagnandosi un lungo sospiro da parte dell’amico.

-   Non cambierà mai – commentò la principessa, ormai ben abituata all’avversione del cugino per qualsivoglia verdura.
-   Ignis, smettila di viziarlo, o continuerà a fare lo schizzinoso con il cibo – asserì invece Gladio.
-   Grazie per il consiglio, perché non lo dici direttamente a lui? – replicò il ragazzo seccato.
-   E perché dovrei? – ribattè l’amicitia scuotendo la testa.
-   Perché io glielo dico già ogni giorno – fu la risposta del cuoco.

Selenis proseguiva a mangiare le sue patatine godendosi lo spettacolo. Gladio e Ignis avevano due caratteri molto diversi, che non era raro veder entrare in conflitto, e ogni volta era uno spasso, anche perché erano soliti battibeccare sulle questioni più futili.

-   Sei proprio un tenerone – commentò Gladio scambiandosi uno sguardo di fuoco con l’amico.
-   Ignis, Gladio, smettetela di litigare – li rabbonì Prompto.
-   Non stiamo litigando! – risposero i due interessati in coro.
-   Mph – Selenis trattenne a stento una risata guadagnandosi un paio di espressioni corrucciate.
-   Su, state buoni -  disse Noctis
-   Senti chi parla – ribattè Gladio.

Mentre i suoi amici continuavano la costruttiva chiacchierata sulle abitudini alimentari del loro principe, Selenis tirò fuori dalla tasca degli ampi pantaloni il suo cellulare. Lo accese brevemente per vedere se avesse ricevuto notifiche, ma tutto era esattamente uguale a prima. Con un sospiro mise il blocco e lo fece sparire nuovamente nelle pieghe della stoffa.

-   Aspetti un messaggio? –

Selenis alzò la testa verso Noctis che le aveva appena posto la domanda.

-   Avevo scritto a Nyx per dirgli che sarei partita, ma non mi ha ancora risposto – disse la ragazza.
-   Nyx? – s’intromise Prompto – Il Kingsglave che ti ha fatto da istruttore prima di Gladio? – chiese curioso.
-   Sì, lui –
-   Ho sentito che è stato richiamato dal fronte – soggiunse l’Amicitia allacciandosi al discorso.
-   È stato assegnato alla guardia della cittadella – assentì la ragazza.
-   Hanno subito un duro colpo con quel deamon – commentò Ignis che ovviamente era informato su qualsiasi bollettino di guerra esistesse.
-   Sei preoccupata? – domandò Noctis sbocconcellando una patatina.
-   Non so se la mia è preoccupazione o paranoia – si schermì la ragazza con un sorriso.
-   Allora sbrighiamoci a tornare da Altissia – disse Prompto facendole l’occhiolino.
-   A tal ragione sarebbe meglio metterci di nuovo in marcia, il traghetto non ci aspetterà se ritardiamo – asserì Ignis pulendosi la bocca nel tovagliolo.
-   Siete diretti a Galdin? –

Il gruppo si voltò verso uno degli avventori seduto al bancone che si era girato verso di loro.

-   Sì – rispose Gladio.
-   Allora fate attenzione – proseguì l’uomo sulla cinquantina – ho sentito dire che è stata avvistata un’aeronave Imperiale sulla strada che porta alla baia – spiegò.

I cinque ragazzi si scambiarono uno sguardo preoccupati.

-   Grazie per l’informazione – disse Ignis mentre si alzavano.
-   Dovere – replicò il cliente – di questi tempi è meglio essere accorti – aggiunse.

**

La statale che conduceva a Galdin era immersa nel verde. I pini marittimi avevano preso il sopravvento, così come i bassi arbusti caratteristici del clima costiero che si alternavano a pareti scoscese di rocce brunite. C’erano parecchie curve che di sicuro non disturbavano Selenis alla guida della moto. Più si facevano strette e più la ragazza di divertiva, con evidente disappunto di Ignis che spesso e volentieri si lamentava del suo fare imprudente.

-   Sarebbe saggio arrivare interi ad Altissia – borbottò.
-   Ci arrivo, ci arrivo – replicò la ragazza dalle casse dell’auto.
-   Un po’ di brio non guasterebbe nemmeno a noi – sbadigliò Noct appena riemerso da un sonnellino sul sedile posteriore.
-   Allora basta lasciare alla guida Prompto – commentò Gladio con un ghigno.
-   Ehi? Che vorresti dire?! – saltò su l’interessato voltandosi a guardare l’amico.
-   Diciamo che non sei la persona più indicata da mettere al volante – disse il principe con un sorriso di scuse.
-   Davvero?! No, dici davvero? – domandò offeso il ragazzo biondo.
-   Con voi l’unico a non potersi annoiare è Iggy – rise la ragazza.
-   Con mia somma gioia – commentò il cuoco.

La loro allegra chiacchierata venne improvvisamente interrotta dall’inconfondibile rumore di un motore Magitek.

-   È vicino – disse Gladio scrutando il cielo chiaro.
-   Vado a dare un'occhiata più avanti – asserì Selenis aumentando la velocità.
-   Fai attenzione – la avvertì Noctis.
-   Certola ragazza distanziò così la Regalia.

Il rumore era sempre più vicino e ben presto la giovane scorse sopra di lei l’aeronave in questione. Era il modello base di Nifelheim, quello che solitamente veniva usato per portare le truppe di fanteria sul campo di battaglia.

Selenis aumentò ulteriormente la velocità, lasciandosi finalmente alle spalle le strette pareti rocciose del Canyon che stavano percorrendo, per ritrovarsi tra ampi pascoli verdeggianti.
A circa un chilometro dalla strada, il mezzo del nemico si stava fermato proprio sopra quella che sembrava una coppia intenta a scattarsi una foto.

La principessa li vide alzare gli occhi al cielo, mentre la giovane metteva mano al capello di paglia per non farlo volare via. In un attimo il portello posteriore del velivolo si aprì e da esso piovve letteralmente uno squadrone di Magitek.
La prima ad urlare fu la ragazza che, trascinata dal proprio compagno, si diede alla fuga.
Selenis non ci pensò un secondo di più e, abbandonata la strada asfaltata, si diresse a tutta velocità verso i soldati.

-   Ragazzi! Un plotone è appena atterrato – esclamò nel microfono integrato nel casco.
-   Aspettaci, siamo quasi lì! – fu la risposta di Ignis.
-   Non posso – replicò la ragazza – stanno attaccando una coppia di civili – spiegò.
-   Merda! – sbottò Gladio.
-   Cerco di rallentarli intanto che voi arrivate – disse Selenis facendo apparire una lancia nella mano sinistra.

La coppia era riuscita a guadagnare un discreto terreno, ma così facendo avevano inevitabilmente attirato l’attenzione degli Imperiali..
Dalla formazione a freccia che questi ultimi avevano assunto, un singolo componente si staccò correndo nella loro direzione.

Selenis si diresse verso di lui, e proprio quando mancano pochi metri all’inevitabile scontro con i due giovani, la ragazza gli piombò addosso, trafiggendolo con la lancia. La coppia si arrestò, guardando spaventata la nuova venuta.
La principessa, messo un piede a terra, aveva fatto virare rapidamente la moto e si era arrestata a poca distanza da loro.

-   Fuggite! – urlò all’indirizzo dei ragazzi una volta che si fu tolta il casco – Andate verso la strada! – aggiunse.

I due giovani ripresero la loro corsa verso la statale dove sicuramente avrebbero trovato aiuto.
Selenis invece scese dal suo mezzo, abbandonando il casco a terra e scrollando dalla lancia i resti dell’imperiale che erano rimasti attaccati.
Il plotone stava già dirigendosi verso di lei con un intento ben chiaro... La principessa sorrise, cambiò la propria arma in uno spadone e poi scattò verso di loro.
Con una spazzata circolare ne mandò più della metà a gambe all’aria, proprio mentre sopraggiungevano i suoi amici.

-   Maledizione Selenis! – esordì Gladio abbattendo un nemico con lo spadone – Non spegnere mai più il contatto radio a quel modo! – ruggì.
-   Scusami sai, ma era un po’ occupata a non far uccidere una giovane coppietta di fidanzati da questi qui – replicò caustica la ragazza scambiandosi l’arma con Noctis per attaccare assieme a lui un Imperiale.
-   Selis, Gladio, niente bisticci – li ammonì Prompto prendendo la mira con le sue pistole.
-   Non stiamo litigando! – sbottarono all’unisono i due interessati.
-   Questo discorso mi pare di averlo già sentito – commentò Ignis, colpendo di spalle uno degli androidi  con una coppia di daghe.

C’era una tale alchimia nel loro gruppo durante i combattimenti, che ormai non facevano più caso a come si dovevano muovere, lo facevano e basta. Erano come un moto ondoso che si adatta perfettamente alla costa contro la quale si sta infrangendo. Non che potessero sempre prendersi il lusso di chiacchierare amabilmente durante gli scontri, ma per quel gruppo di Magitek non era un problema.

-   Quello è mio! – esclamò Selenis puntando l’unico soldato rimasto che imbracciava lo stendardo Imperiale.

La giovane si proiettò in avanti, riapparendo esattamente di fronte al nemico.
Stava per calare il colpo decisivo, quando il mondo si capovolse. Come le era già successo più di una volta, ciò che la circondava scomparve e venne catapultata da un’altra parte e in un’altra situazione.
Si trovò a fissare un’enorme parete di cristallo dove, oltre ad essa, un paio di figure completamente sfocate sembravano esitare. Selenis si concentrò sulla sagoma più magra, che sembrava avere i capelli biondi ed assomigliare incredibilmente a Lunafreya..

“Luna” penso con certezza la ragazza, senza capire se il pensiero fosse suo o di qualcun altro.

Poi l'attenzione di Selenis venne catturata da un movimento dal basso. Chinato quindi lo sguardo, la principessa focalizzò la cima di una lama che le spuntava dal ventre. La punta, scintillante di sangue, sporgeva di diversi centimetri, trapassandola da parte a parte.
Con un rumore di carne lacerata, questa venne improvvisamene estratta e solo in quel momento, un dolore sordo, accecante, si propagò per il suo corpo.

Selenis si mise a gridare come non aveva mai fatto in vita sua.

-   Selis! –

Quel richiamo la riportò di botto alla realtà. La luce del sole tornò, così come le facce al limite della preoccupazione dei suoi amici.
La ragazza era sdraiata sulla schiena, con le mani di Gladio ben salde sulle spalle, come se poco prima si fosse dibattuta talmente tanto da averne avuto bisogno.
Non appena il ragazzo la liberò, Selenis si tirò a sedere di scatto, abbassando lo sguardo sul ventre lasciato scoperto dalla canotta aderente che terminava qualche centimetro sotto al seno. La pelle era liscia e pulita, non c’era traccia della profonda ferita che avrebbe dovuto avere, né del sangue che le avrebbe dovuto imbrattare i vestiti. Anche il dolore che aveva provato si stava ormai trasformando in un eco lontano. Eppure era parso tutto così reale.. doveva esserlo!
Un rivolo di sudore le colò lungo una tempia mentre alzava lo sguardo sugli astanti.

-   Cos’è successo? – mormorò.
-   Ci hai fatto prendere un colpo! – replicò Noctis inginocchiatosi vicino a lei.
-   Stavi per colpire quel Magitek quando sei crollata a terra e ti sei messa a gridare come se stessi bruciando viva – raccontò Prompto pallido, indicando con il pollice alle sue spalle.

Poco distante da loro, i rottami del soldato Imperiale erano sparsi un po’ ovunque. La testa, staccata dal tronco, fissava nella loro direzione con le sue orbite vuote.
Selenis sentì montare la nausea e distolse lo sguardo per focalizzare una mano tesa davanti a lei.
La principessa accettò di buon grado l’aiuto di Ignis, tirandosi in piedi.

-   Sarebbe il caso di informarli arrivati a questo punto – le consigliò guardandola serio.
-   Informarci di cosa? – chiese Gladio inarcando un sopracciglio.

Selenis guardò i suoi amici in attesa di spiegazioni e prese un profondo respiro.

-   A volte mi succede di.. – cominciò sentendosi tesa come la corda di un violino – avere delle visioni – confessò.
-   Visioni? – ripetè Noctis confuso – Che genere di visioni? –
-   Non saprei dire… sono flash talmente veloci da lasciarmi solo una gran confusione in testa – spiegò la ragazza amareggiata – sono sempre indistinte e non riesco mai a darci una spiegazione logica, sempre se me le ricordo… - aggiunse.
-   Cioè hai una specie di esperienza extracorporea? – domandò Prompto a metà tra l’eccitato e il preoccupato.
-   Potremmo dire di sì – ci pensò su Selenis – Semplicemente il mondo scompare e io mi ritrovo a fissare una scena diversa – raccontò.
-   Cosa hai visto questa volta? – le chiese Gladio.
-   Ho.. ho visto una barriera di cristallo e due persone dietro di essa, le loro figure erano completamente sfocate – disse cercando di rievocare le immagini che aveva visto – Una però era Lunafreya – spiegò, guardando Noctis che si irrigidì immediatamente – Non chiedetemi come faccio a saperlo, ma ho sentito che era lei – aggiunse anticipando possibili domande – Poi ho abbassato lo sguardo e ho visto la punta di una lama spuntarmi dalla pancia – proseguì appoggiandosi una mano sugli addominali in un riflesso incondizionato – Qualcuno alle mie spalle mi aveva trafitto... poi il dolore è esploso e tutto è scomparso – concluse reprimendo un brivido.
-   Non sai chi sia l’aggressore? – domandò Noctis.
-   No, non ho visto niente, non so nemmeno se ho visto il futuro o il passato.. – replicò agitata Selenis – Non ci capisco niente di questo visioni! – sbottò frustrata.
-   Quando sono cominciate? – chiese Gladio.

La principessa si morse il labbro inferiore.

-   Le ha da quando era una ragazzina – rispose per lei Ignis.
-   Perché non ce ne hai mai parlato? – proseguì l’Amicitia.
-   Non volevo che qualcuno si preoccupasse.. – spiegò Selenis - sono sempre stata diversa dalle altre ragazze e questo non faceva che accentuarlo ulteriormente..-
-   Credo di capire ciò che dici – sospirò Noctis.
-   Ora come ora c’è poco che possiamo fare – commentò Ignis – Sarà meglio proseguire, potrebbero arrivare altre truppe Magitek – aggiunse.
-   Ci mancherebbe solo questa! – esclamò Prompto mettendosi le mani nei capelli.
-   Allora ripartiamo – assentì Gladio – ma sarebbe meglio che lasciassi perdere la moto – disse poi rivolgendosi a Selenis – chiameremo Cindy per farcela lasciare a Galdin per quando torneremo – propose.

La ragazza annuì, abbattuta per tutto quello che era successo e per dover rinunciare così presto alla moto di suo padre. Così, una volta tornati alla Regalia parcheggiata a bordo strada, Selenis prese posto nei sedili posteriori tra suo cugino e Gladio.
L'Amicitia si era chiuso in un cupo silenzio e Selenis poteva ben immaginare a cosa stesse pensando. In tutti quegli anni non si era mai confidata con lui a proposito delle sue visioni, e il fatto che l’unico a conoscenza fosse Ignis, non migliorava di certo le cose.
Tra di loro c’era sempre stata una leggera rivalità ed era passato un po’ di tempo perché l’Amicitia capisse che tra lei e il ragazzo c’era solo una profonda e salda amicizia. Di sicuro non dubitava di lei, ma la cosa non doveva avergli fatto piacere.
Stava rimuginando proprio su questo fatto, quando una mano si posò sulla sua, chiusa in un pugno contratto contro il ginocchio. Il palmo di Gladio la copriva per intero, trasmettendole un calore intenso e rassicurante. Selenis aprì la propria, intrecciando le dita con le sue e stringendole appena in un muto ringraziamento. Non c’era bisogno di tante parole tra loro, così funzionava tutto perfettamente.

**

Il molo di Galdin era davvero meritevole del soprannome di Paradiso di Leide. Una volta percorsa la ripida strada che scendeva dal promontorio, una baia con una meravigliosa spiaggia di sabbia bianca, li aveva accolti.
Nella piazzetta centrale che fungeva anche da parcheggio, c'erano diverse vetture ferme in sosta, mentre sulla destra, una banchina di legno invitava i pescatori esperti e gli aspiranti tali a cimentarsi con l'ittica. Un chioschetto che vendeva un po’ di tutto era situato all’inizio del pungo pontile che arrivava fino al famoso ristorante di pesce a palafitta sull’acqua. Il sole che stava ormai tramontando, ricopriva tutto di ombre rosse e dorate, dando al luogo un aspetto ancor più paradisiaco.

-   Foto! Foto! – esclamò Prompto non appena ebbero parcheggiato la Regalia, dirigendosi verso la ringhiera che dava sul belvedere.
-   Possiamo dirgli di no? – domandò Noctis – giusto per vedere che faccia fa – aggiunse con un ghigno.
-   Sei proprio un pessimo principe – lo canzonò Gladio.
-   Certo che con quella macchina fotografica è proprio felice – constatò Selenis con un sorriso.
-   Come un bambino – assentì Ignis.
-   Questa non me la perdo! – commentò il ragazzo biondo dopo aver sistemato la fotocamera sul treppiede.

Qualche secondo dopo, il famigliare rumore dell’obbiettivo li avvisò che la foto era stata scattata. I ragazzi si avvicinarono tutti a Prompto per vedere il risultato.
Selenis invece, rimase vicino alla ringhiera; la vista del mare la ipnotizzava. Come avrebbe voluto che anche quello che le succedeva fosse chiaro e trasparente come quell’acqua… invece era tutto un gran casino. Quell’ultima visione l’aveva lasciata particolarmente scossa, sia per quanto era stata vivida, sia perché non era ancora riuscita a liberarsi dal sentore che qualcosa di terribile fosse accaduto. Il fatto poi che Nyx non le avesse ancora mai risposto, non la aiutava di certo a scacciare via i brutti pensieri.


-   Ohi Selis! –

La ragazza si voltò verso i suoi amici, che ora la stavano fissando in attesa.

-   Sì? – chiese lei interdetta.
-   Non hai sentito.. immaginavo – sospirò Noctis.
-   Manca ancora una mezz’oretta alla partenza del traghetto e pensavamo di andare a mangiare qualcosa al ristorante – disse Ignis.
-   Ottima idea! – assentì lei – Iniziate ad andare avanti, io arrivo subito – aggiunse.
-   Va bene – disse dopo un attimo Noctis, incamminandosi e trascinando con lui Prompto che non aveva afferrato il desiderio di stare un momento da sola della principessa.

Selenis scambiò un’occhiata con Gladio, facendogli un leggero cenno del capo per dirgli di stare tranquillo.
Quando fu da sola si appoggiò con gli avambracci alla ringhiera, tornando a fissare il moto ondoso e i raggi morenti del sole battere su di esso; poi lo sguardo le cadde sul suo anello.
Con delicatezza lo sfilò, rigirandoselo tra le dita. La pietra bianca, alla luce, si accendeva di riflessi dei toni del blu. Era da quando il Re le aveva detto di tenerlo al sicuro che qualcosa nel suo modo di vederlo era cambiato. A volte le sembrava che ci fosse una forza misteriosa al suo interno, qualcosa che cercava di emergere. Possibile che non ci avesse mai fatto caso prima?
Quanto avrebbe voluto che suo zio o suo padre le avessero dato qualche informazione in più, un piccolo indizio che la aiutasse a capire…
Proprio in quel momento, la pietra diede un bagliore improvviso e Selenis, presa alla sprovvista, perse la presa su di essa che cadde di sotto.


-   No! – esclamò sporgendosi dalla balaustra.

Si ritrovò a fissare la cima di un cappello nero a falda larga. Il proprietario teneva sul palmo il suo anello, che a quanto pareva era riuscito ad afferrare al volo. La ragazza si affrettò a scavalcare la ringhiera saltando giù.

-   Devi fare più attenzione – esordì lo sconosciuto – una così bella pietra, sarebbe un peccato se andasse perduta – disse.

L’uomo che la fronteggiava aveva un abbigliamento strano, se non addirittura bizzarro. I capelli lunghi fino alle spalle erano di un caldo castano rosso. Gli occhi color nocciola risultavano freddi nonostante la tonalità, e il sorriso sardonico che aveva dipinto in volto era punteggiato da un'ispida barbetta.

-   Chi sei? – lo apostrofò Selenis.

Forse sarebbe stato più educato ringraziarlo per aver recuperato il suo gioiello, ma la principessa non riusciva a scacciare quella sensazione di pericolo e di nostalgia che la figura dello sconosciuto le trasmetteva.

-   Puoi chiamarmi Ardyn – rispose quello, allargando ancora di più il sorriso e tendendole l’anello stretto tra due dita.
-   Beh, grazie allora – replicò la giovane mentre lui glielo lasciava cadere sul palmo che affrettò a chiudere.
-   Mi piacerebbe fermarmi a fare conoscenza, ma ahimè, ho incombenze piuttosto urgenti – proseguì l’uomo dirigendosi verso la scala che riportava alla terrazza.

Selenis lo osservò sentendo crescere la sensazione di disagio, perfino l’anello sembrava in qualche modo “teso” tra le sue dita.

-   Ah, un’ultima cosa – si bloccò Ardyn voltandosi di nuovo verso di lei – un omaggio –

Le parole furono accompagnate dal lancio di un piccolo oggetto luccicante che la principessa afferrò al volo.
Era una spilla, una spilla in commemorazione dell’investitura di Lunafreya come sciamana.
La principessa alzò la testa di scatto, ma dell’uomo non c’era più traccia; corse sulla terrazza ma sembrava essere sparito nel nulla.
Ancora leggermente stranita da quell’incontro, la ragazza si diresse verso l’hotel. A metà del lungo pontile che lo collegava alla terra ferma i suoi amici le si fecero incontro.

-   Cos’è successo? – domandò loro vedendo le espressioni tese.
-   Niente traghetto – rispose Noctis sospirando.
-   Come sarebbe a dire? – esclamò lei.
-   A quanto pare per colpa dell’armistizio Imperiale nessuna barca può lasciare Altissia – spiegò Ignis con due dita poggiate sul mento.
-   Ehhh siamo punto a capo – disse frustrato Prompto.
-   Ehi, quella cos’è? –

Selenis abbassò lo sguardo sulla propria mano seguendo quello di Gladio.

-   Una spilla – asserì lei.
-   Te l’ha data uno strano tizio con il cappello? – chiese l’Amicitia.
-   S.. sì, lo avete incontrato anche voi? –
-   Giusto qualche minuto fa – soggiunse Ignis.
-   Cosa voleva? – li interrogò la ragazza.
-   Avvisarci della chiusura del porto e darci quella spilla – rispose Noctis.
-   Mh..- mugugnò Selenis pensierosa.
-   Che impressione ti ha fatto? – le domandò Ignis.
-   Pessima… - replicò funerea lei – E ora cosa facciamo? –
-   Oggi è troppo tardi per cercare una soluzione – disse Gladio incrociando le braccia al petto – meglio mettere qualcosa sotto i denti e riposarci; domattina penseremo al da farsi – propose.
-   Che dice il principe? – chiese Prompto.
-   Va bene – rispose quello facendo spallucce – non abbiamo molte alternative – aggiunse.

E così i cinque ragazzi decisero di pernottare a Galdin fino al giorno successivo.
Il ristorante e l’hotel della baia meritavano tutti i complimenti ricevuti, e la cucina di pesce era semplicemente superba, cosa che mandò quasi in tilt il buon Ignis già tutto preso nell'annotarsi gli ingredienti per poter riproporre i piatti ai suoi amici.
La camera che gli fu assegnata dava direttamente sul mare, ed era arredata con un paio di sontuosi letti matrimoniali e con un comodissimo divano letto; valeva di sicuro i soldi spesi per fermarsi a dormire. Non appena si furono sistemati, Prompto tirò fuori il mazzo di carte che faceva parte del loro corredo da viaggio e diede così il via ad un torneo di Triple Triad che vide la dominanza incontrastata di Gladio.

-   Tu hai fatto un patto con il demonio – esclamò Prompto lasciandosi cadere sul letto di schiena.
-   Si chiama abilità – replicò Gladio con un ghigno.
-   Va ben oltre quello – soggiunse Ignis mescolando le carte.
-   Voglio la rivincita – disse Noctis squadrando l’amico.
-   Uh? Anche io, anche io! – saltò su Prompto.
-   Selis? Sei dei nostri? –

Ignis si voltò a guardare la ragazza seduta sul bracciolo della poltrona con una lattina di aranciata in mano: aveva di nuovo lo sguardo perso nel vuoto.

-   Selis? – la chiamò di nuovo lui.
-   Cosa? – si riscosse la principessa – No grazie! Sei sconfitte mi bastano – rise alzandosi – Credo che prenderò una boccata d’aria – aggiunse dirigendosi verso la porta a vetri che dava sul balconcino della camera.

Una volta fuori la ragazza si fermò a rimirare il mare a quell’ora tarda. Sulla superficie di un nero cupo, i raggi della luna vi si infrangevano, trasformando quella che poteva essere una voragine di oscurità in qualcosa di ipnotico e bellissimo.
Selenis sapeva di essere stata distratta per quasi tutta la sera, ed era anche sicura che i suoi amici lo avessero notato, ma non riusciva a tenere la mente incollata al presente.
L’ultimo incontro con il Re e le sue parole continuavano a ronzarle in testa, e quel tale, Ardyn, aveva aumentato la sua agitazione.
La principessa accarezzò la pietra liscia del suo anello. Era sicura di quello che era successo quel pomeriggio: il gioiello l’aveva messa in guardia da quel tipo; sembrava pazzesco eppure era così. C’era qualcosa in gioco di molto grosso, ma non riusciva a capire cosa e questo la faceva sentire non poco frustrata.
La principessa sospirò pesantemente, stropicciandosi entrambi gli occhi, poi avvertì una presenza alle sue spalle. Abbassò le mani e con un sorriso si lasciò andare all’indietro, fino a poggiare la schiena sull’ampio petto di Gladio. Il suo calore la avvolse immediatamente come una mantella. Il ragazzo protese in avanti le mani ad afferrare la ringhiera del balcone e Selenis appoggiò le proprie sulle sue, incastrando le dita tra quelle di lui.

-   Come stai? – le chiese l’Amicitia.
-   Meglio – rispose lei.

E non era affatto una bugia. Gladio aveva su di lei un effetto placebo, cosa che aveva contribuito a farla innamorare di lui. Tra loro non c'era stato il classico colpo di fulmine, ma era stata una scoperta continua. Più lo conosceva e più ne apprezzava le sfaccettature. Che fosse a volte impaziente e incline a buttarsi a testa bassa nelle questioni era un dato di fatto, ma chi non aveva difetti? Difetti che erano in tutti i casi egregiamente compensati con l’attenzione e la cura che usava nei suoi riguardi.

-   Selis? –
-   Mh? –
-   Perché non me ne hai mai parlato? –

La principessa sospirò. Era una domanda che si aspettava.

-   Non volevo tenerti all’oscuro di proposito – rispose lei girandosi per vederlo in viso.

Negli occhi di Gladio non c’era alcuna traccia di rabbia, solo una leggera delusione.

-   È complicato… - mormorò lei con un sorriso mesto – Quando sono iniziate queste visioni Noct era troppo piccolo per comprenderle e tu e Prompto non c’eravate.
L’unico su cui potevo fare affidamento era Ignis – spiegò.
-   Non ne hai mai parlato con tuo padre? – domandò il ragazzo.
-   No, il dolore per la perdita di mia madre era ancora ben presente e gravarlo di qualcosa di cui nemmeno io sapevo dare una spiegazione, mi sembrava solo una crudeltà inutile – si giustificò Selenis – Con gli anni in qualche modo mi sono abituata, anche perché c’erano periodi in cui sparivano – proseguì – E' solo da un paio di anni che sono tornate.. come se si stesse preparando qualcosa all’orizzonte, qualcosa di brutto –
-   Penso di aver capito – disse Gladio superandola con lo sguardo per osservare il mare.
-   Non ne ho più discusso nemmeno con Iggy – riprese la principessa mentre lui riabbassava gli occhi su di lei – Avevo… avevo paura che a parlarne ad alta voce queste “cose” si sarebbero avverate – mormorò imbarazzata – sembra stupido, ma ho visto cose terribili –
-   Shhh – la bloccò Gladio con gentilezza – non ho pensato che per te fosse stato così doloroso, ti chiedo scusa – le disse posandole un bacio sulla sommità della testa.
-   Adesso che lo sapete anche voi mi sento più tranquilla – replicò Selenis abbandonandosi al suo abbraccio.
-   Scopriremo cosa vogliono dire queste visioni, ti aiuteremo noi – la rassicurò Gladio.

Ma non ci fu bisogno di aspettare tanto...



Campeggio dell'Autrice:

(Ho scritto questo spazio ieri nel pomeriggio, prima di avere la notizia della morte di Chester Bennington, che per chi non lo sapesse è il cantante dei Linkin Park. Se lo avessi fatto oggi avrebbe toni decisamente diversi, quindi meglio così. Questa band ha caratterizzato la mia adolescenza e ancora adesso erano la mia ancora di salvezza nei momenti difficili o quando avevo semplicemente voglia di immergermi nella musica e di cantare a squarciagola. Ho voluto spendere due righe anche qui per omaggiare Chester e l'importanza che ha avuto per me. Scusatemi per il piccolo sfogo.)

The winter is here! Ah no... scusate è solo un temporale!
Dopo il piccolo omaggio al ritorno di Got passiamo alle cose serie u.u

Finalmente siamo on the road! Grazie all'impegno di Cid e Cindy ^^ e anzi, abbiamo persino una moto!
Personalmente non sono amante delle due ruote (me la faccio sotto al solo pensiero), ma volevo dare anche a Selis un mezzo di locomozione come per Noctis e poi mi pareva una scelta azzeccata per lei! Però non ho ancora trovato un nome da darle... suggerimenti?
La scena al Crow's Nest si allaccia brevemente ad uno degli episodi di Brotherhood, ma ve ne sarete già accorti.
La strada per Gladin invece è stata piuttosto movimentata e povera Selenis ha dovuto far i conti con l'ennesima visione.. (ma porca miseria sempre quando combatte?! XD) Penso sia abbastanza chiaro a tutti cos'abbia visto, ovvero gli ultimi istanti di Re Regis. La nuda e cruda verità non tarderà ad arrivare e nel prossimo capitolo avremo modo di vedere come verrà affrontata la terribile notizia.
Cantatevi da soli la Victory Fanfare perchè Ardyn è tra di noi! Il suo piccolo incontro (del tutto casuale eh) con la nostra protagonista getta altre ombre sulla vicenda... cosa sa il cancelliere a proposito della ragazza e del suo anello? Vivete e lo scoprirete!
*Angolo delle notizie random*
Se qualcuno di voi non lo sa, i doppiatori di Ignis (Adam Croasdell), Noctis (Ray Chase), Ardyn (Daryn De paul) e Lunafreya (Amy Shiels), assieme ad Amanda Leighton (Reynn di World of FF) sono stati nominati ai BTVA Voice Acting Awards 2016 come "Best Vocal Ensemble in a Video Game".
Per quanto mi riguarda, se dovessi basarmi solo su vocalità e accento, voterei per Adam (l'accento inglese è troppo sexy, senza contare il doppiatore *ç*), ma se dovessi valutare la recitazione, De Paul tutta la vita! E' stato eccezionale con Ardyn! Un peccato che non sia stato scelto anche Robbie Daymond (Prompto) perchè adoro quel ragazzo!
Voi cosa ne pensate?
Se poi non avete mai giocato a World of FF vi invito caldamente a spendere i soldi e a comprarvene una copia. E' un gioco davvero bello, fidatevi!
Meglio se concludo adesso vah ^^"
Grazie mille a tutti i Lettori silenziosi (lo so che ci siete u.u), alle mie Recensiste e a chi mi ha inserita tra le fic seguite e preferite in special modo a Namieee!

Un grande abbraccio a tutti voi!
Marta
  
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