CAP
4
non
riusciva a distogliere lo sguardo. Perchè la guardava? Il
loro
contatto visivo venne disintegrato da qualcuno che passò tra
i
sedili e quando ne ebbe la possibilità scoprì che
quel
posto era vuoto.
Si
apprestò a scendere con Hadrian accanto.
chiese Sam
disse
con
un sorrisetto furbetto sulle labbra.
<
hei Sam come mai non sei venuta in stazione al solito posto? >
disse alex, un ragazzo bassino con i capelli rossi e gli occhi neri
ed un umorismo pazzesco.
disse lucilla, una ragazza
dai
capelli ricci e castano scuro con gli occhi azzurri, di media
statura.
tutti erano rimasti spaesati dal suo racconto
narrato
magistralmente come se fosse stata a ripeterlo davanti allo specchio
ogni giorno per 2 settimane e tutto d'un fiato.
<
comunque sono Hadrian. > disse lui accompagnando il tutto con un
sorriso smagliante. Le sue amiche spalancarono gli occhi e poco
mancava che iniziassero a sbavare. Lo guardavano come in trance. Sam
diede una gomitata a Rossella, ma lei sembrava in catalessi.
chiese lui sperando di ricevere una risposta....e quella
arrivò come se ci fosse uno stormo di anatre impazzite: qua
qua qua qua...un chiasso infernale. Sam non riusciva più a
sopportare ed iniziò a camminare. Si sentiva a disagio
là
in mezzo... iniziò a camminare con il solito i-pod alle
orecchie sul viale della stazione. Da un lato c'era un colorato muro
con i murales di ragazzi che si erano firmati con nomi tipo
“mr
yea” o “fea” che lei non aveva mai capito
e l'austero fianco
dell'edificio del liceo classico con imponenti querce che sbucavano
qua e là. Dall'altro lato c'era un enorme prato con
fiorellini
selvatici gialli e tanta erba verde, un casolare con il tetto reduce
di uno di quei ragazzi e in lontananza il mare all'orizzonte una
striscia blu, oltre i campi, dove il cielo bacia la terra. Voleva
andare via in un altro posto. Al suo fianco sfilava il futuro domani
e lei che si scopre meticcia una cosa che in realtà di per
sé
non è e non esiste, l'assurdo.
Senza
accorgersene percorse tutta la distanza e si ritrovò assorta
davanti alla porta della scuola chiusa perchè erano solo le
8,00. non c'era nessuno ancora forse perchè aveva corso
senza
rendersene conto. “Se solo Hadrian lo viene a sapere mi
uccide...”
pensò.
<
ei...ti ho vista!>
lei
si girò cautamente come se fosse stata colta in fragrante o
avesse fatto una confessione ad alta voce e temesse una reazione...
<
ma sei impazzita? Non puoi correre così!>
<
che fine hanno fatto le tue corteggiatrici?!>
<
le ho dovute liquidare con una scusa per cercarti. È stato
facile il tuo odore si sente a un miglio di distanza!e non cambiare
discorso!!!!!>
<
non mi vedrà nessuno! Non ti preoccupare paparino! >
concluse così la conversazione facendogli una linguaccia.
<
ti vuoi togliere le cuffie? Nessuno ti ha insegnato che quando
qualcuno ti parla lo devi ascoltare senza quelle cose?>
<
ops! Quella lezione devo essermela persa...comunque ti sto ascoltando
purtroppo!ho messo in pausa!>
<
allora non mi fai fare un giro?>
<
non è come le scuola americane! È tutto come lo
vedi.
Vabbè vieni che ti accontento>
<
siamo nervosette sta mattina!>
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