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Autore: valevre    15/06/2009    1 recensioni
< sei un vampiro!> le sue iridi divennero completamente verdi smeraldo. Si mise in posizione di difesa, portò le braccia davanti a se in una mossa di kung-fu che non credeva di conoscere e dai suoi stessi occhi emerse lo stupore di una nuova consapevolezza: “ se è un vampiro e non vuole uccidermi....che vuole da me?!” pensò.
Genere: Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAP 4


non riusciva a distogliere lo sguardo. Perchè la guardava? Il loro contatto visivo venne disintegrato da qualcuno che passò tra i sedili e quando ne ebbe la possibilità scoprì che quel posto era vuoto.

Si apprestò a scendere con Hadrian accanto.


chiese Sam


    < come scusa? >





disse con un sorrisetto furbetto sulle labbra.


< hei Sam come mai non sei venuta in stazione al solito posto? > disse alex, un ragazzo bassino con i capelli rossi e gli occhi neri ed un umorismo pazzesco.


disse lucilla, una ragazza dai capelli ricci e castano scuro con gli occhi azzurri, di media statura.


tutti erano rimasti spaesati dal suo racconto narrato magistralmente come se fosse stata a ripeterlo davanti allo specchio ogni giorno per 2 settimane e tutto d'un fiato.


< comunque sono Hadrian. > disse lui accompagnando il tutto con un sorriso smagliante. Le sue amiche spalancarono gli occhi e poco mancava che iniziassero a sbavare. Lo guardavano come in trance. Sam diede una gomitata a Rossella, ma lei sembrava in catalessi.


chiese lui sperando di ricevere una risposta....e quella arrivò come se ci fosse uno stormo di anatre impazzite: qua qua qua qua...un chiasso infernale. Sam non riusciva più a sopportare ed iniziò a camminare. Si sentiva a disagio là in mezzo... iniziò a camminare con il solito i-pod alle orecchie sul viale della stazione. Da un lato c'era un colorato muro con i murales di ragazzi che si erano firmati con nomi tipo “mr yea” o “fea” che lei non aveva mai capito e l'austero fianco dell'edificio del liceo classico con imponenti querce che sbucavano qua e là. Dall'altro lato c'era un enorme prato con fiorellini selvatici gialli e tanta erba verde, un casolare con il tetto reduce di uno di quei ragazzi e in lontananza il mare all'orizzonte una striscia blu, oltre i campi, dove il cielo bacia la terra. Voleva andare via in un altro posto. Al suo fianco sfilava il futuro domani e lei che si scopre meticcia una cosa che in realtà di per sé non è e non esiste, l'assurdo.

Senza accorgersene percorse tutta la distanza e si ritrovò assorta davanti alla porta della scuola chiusa perchè erano solo le 8,00. non c'era nessuno ancora forse perchè aveva corso senza rendersene conto. “Se solo Hadrian lo viene a sapere mi uccide...” pensò.


< ei...ti ho vista!>


lei si girò cautamente come se fosse stata colta in fragrante o avesse fatto una confessione ad alta voce e temesse una reazione...



< ma sei impazzita? Non puoi correre così!>


< che fine hanno fatto le tue corteggiatrici?!>


< le ho dovute liquidare con una scusa per cercarti. È stato facile il tuo odore si sente a un miglio di distanza!e non cambiare discorso!!!!!>




< non mi vedrà nessuno! Non ti preoccupare paparino! > concluse così la conversazione facendogli una linguaccia.


< ti vuoi togliere le cuffie? Nessuno ti ha insegnato che quando qualcuno ti parla lo devi ascoltare senza quelle cose?>

< ops! Quella lezione devo essermela persa...comunque ti sto ascoltando purtroppo!ho messo in pausa!>


< allora non mi fai fare un giro?>



< non è come le scuola americane! È tutto come lo vedi. Vabbè vieni che ti accontento>


< siamo nervosette sta mattina!>

  
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