Ringrazio
anche solo chi legge.
Scritta
sentendo: https://www.youtube.com/watch?v=qxs2VNPOxHM.
Cap.4
Angeli di carta
Pan appese alla finestra
una serie di angeli di carta,
tenuti insieme da un filo sottile. Piegò di lato il capo,
facendo ondeggiare i
lunghi capelli mori.
Il suo fiato si condensava
contro il vetro della finestra
chiusa.
Udì dei passi e
si voltò, vedendo Trunks raggiungerla.
“Hai fatto una
doccia anche tu?” domandò il giovane. Le sue
gote erano leggermente rosate e si passò la mano tra i corti
capelli color
glicine.
Pan chinò il
capo e giocherellò con una ciocca mora,
sorridendo.
“Sì,
ma ho perso anche parecchio tempo perché ho trovato il
tuo gatto in corridoio. Mi ha fatto le fusa e voleva attenzioni,
perciò ho
iniziato ad accarezzarlo ed il tempo è volato”
mormorò. Alzò lo sguardo e le
sue iridi color ebano incontrarono quelle azzurro cielo del giovane.
“Io ho
approfittato del silenzio per leggere un altro po’.
Sai, Goten è uscito per unirsi all’allenamento di
Bra e papà” spiegò Trunks.
“Povero zio,
quei due lo massacreranno” disse Pan. Ridacchiò
e le sue labbra divennero di un rosso acceso. Batté le
palpebre un paio di
volte, Trunks avanzò di un altro passò. Era di
fronte a lei, a un palmo di
distanza, il suo fisico muscoloso era due volte più alto di
quello di Pan.
Sfiorò uno degli angeli di carta con l’indice.
“Ho continuato
quel libro sugli angeli metropolitani.
Decisamente forse era meglio una storia d’amore normale,
invece lei s’invaghisce
di un ex-ballerino malato di cancro” sussurrò.
Pan appoggiò la
mano sul braccio, il battito cardiaco
accelerato.
“Decisamente una
storia poco natalizia, mi dispiace”
sussurrò.
Trunks chinò la
testa, guardandola in viso, avvertì un
brivido percorrergli la schiena.
“Mi ha fatto
riflettere” mormorò.
< Insieme alle
parole di Goten > pensò.
Pan sporse leggermente il
labbro inferiore e inclinò di poco
la testa.
“Non
c’è niente di male nelle storie d’amore.
Però, sai, per
buona parte della mia vita ho pensato di essere innamorato di una
ragazza. L’ho
sempre associata a un demone ravveduto, a qualcosa di feroce e
passionale. Ho
cercato di stare con lei sin da bambino e quando finalmente ci sono
riuscito, a
legarci è stato un amore passionale. Lei, dentro, era molto
più grande di me e
questo ha quasi finito per consumarmi. Alla fine mi ha anche lasciato,
perché
in me cercava qualcosa che poi non aveva trovato. Io non sono
l’eroe salvatore
di un mondo futuristico, non sono il cavaliere dalla bianca armatura e
dalla
spada lucente.
Forse sono troppo simile a
mio padre…” spiegò Trunks.
Pan gli cinse il braccio e
se lo strinse al petto.
“Era lei che ha
sbagliato a cercare in te qualcosa che non c’era,
non vedevo quello che, invece, c’era”
mormorò.
Trunks socchiuse gli occhi.
“Penso di
essermi innamorato di un angelo dalle mille
sfaccettature, come un diamante. Però ho paura di fare io la
parte del demone,
adesso.
Sono troppo grande
rispetto a lei e, forse, solo carnale”
mormorò.
Pan gli lasciò
andare il braccio, lentamente.
“Forse dovrebbe
essere lei a deciderlo” ribatté.
Strofinò la
punta della scarpa sul pavimento.
“E non devi
demonizzare la passionalità. Lei te l’ha fatta
vivere nel modo sbagliato, ma è lì per coronare i
sogni d’amore, anche quelli
più dolci”. Aggiunse.
Trunks fletté
le gambe e arcuò la schiena, avvicinando il
suo viso a quello di lei.
“Pan, io ti
amo” ammise.
Pan chiuse gli occhi e lo
baciò, Trunks sgranò gli occhi.
Pan gli accarezzò la guancia, fece per allontanarsi e Trunks
la cinse tra le
braccia, approfondendo il bacio. Le loro lingue
s’intrecciarono, le loro labbra
si premettero, arrossandosi, e si staccarono, riprendo fiato.
“Come puoi
avermi idealizzato a tal punto da considerarmi un
angelo dopo quello che vi ho fatto passare in quel viaggio assurdo per
l’universo?”
domandò Pan.
Trunks si
raddrizzò, cullandola contro il proprio petto.
“Mi hai
sopportato quando mi sono finto morto, non hai
fiatato quando ti hanno reso bambola, ho potuto sempre contare su di te
e,
anche quando siamo tornati, ti sei presa cura di me” disse.
Pan chiuse gli occhi,
appoggiando la guancia contro di lui.
“Se vuoi che io
sia un angelo, sarò il tuo angelo, ma ti
prego, non soffrire mai per me. Ti amo anch’io”
disse con voce tremante.
“Se mi ami, ho
tutto quello che mi serve” rispose Trunks.
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