22.22
-Diavolo e tu quella la chiameresti
una tinta?-
Chiese con voce leggermente
disgustata la biondina fissando
ancora stordita e dolorante i capelli ramati della ragazza che
accomodata su
una poltrona sgranava gli occhi sorpresa e assunta
un’espressione divertita
scoppiava a ridere coprendosi le labbra con una mano mentre tra le
risate
mormorava.
-Ora capisco perché Troy
ti trova affascinante! Ma guardati!
Sei in mio potere ma ti comporti come se fossi a casa di
un’amica!-
Sharpay fissò infastidita
la ragazza e puntata una mano al
suolo facendosi leva si alzò in pedi mantenendo la sua
postura eretta anche sui
tacchi vertiginosi. Si lisciò il vestito e nonostante ancora
il dolore forte
alla cute, ridusse gli occhi a due fessure scrutando minacciosamente la
sua
rivale.
-Oh e io capisco perché
Troy ti ha piantata senza pensarci
due volte! Basta sentirti ridere e anche il gracchiare di una rana
potrebbe
risuonare gradevole all’orecchio più raffinato.-
Disse acidamente incrociando le
braccia al petto. Ma a
quell’affermazione spavalda gli occhi di Elisabeth si
infiammarono di rabbia e
la ragazza si alzò con gesti lenti e misurati dalla sua
poltrona compiendo
pochi passi, portandosi così vicina alla biondina e
fissandola intensamente
negli occhi.
-Ti credi tanto importante per lui
Evans? Ti userà come ha
fatto con me, ma tu cosa hai da offrirgli oltre al sesso e a del
passatempo?
Niente…la tua vocina petulante e il tuo odioso modo di
importi alla gente.-
Sharpay rise divertita senza il
minimo intaccamento e anzi
si chinò leggermente visti i tacchi vertiginosi che la
rendevano molto più alta
della sua avversaria.
-Sarò anche una delle
tante, ma tu sei meno importante di me
visto che ha preferito una ragazza con la vocina petulante e un pessimo
modo di
rapportarsi con la gente. Devi essere davvero insopportabile per
battermi…sai
so essere davvero odiosa.-
Elisabeth sgranò gli occhi
e fissò stupefatta la ragazza
avvicinandosi poi con fare inquisitorio le assestò una
spinta in pieno petto e
Sharpay arretrò di qualche passo cadendo indietro ma prima
di toccare il suolo
riuscì ad aggrapparsi ad un mobiletto e lanciando uno
sguardo truce alla ramata
si rialzò fissandola con uno sguardo che avrebbe incenerito
chiunque.
-Tu…brutta ramata dei miei
stivali Gucci!-
Elisabeth con un ghigno
alzò una mano e schioccò le dita
dicendo a voce alta così da far risuonare la stanza della
sua voce cristallina
e un po’ civettuola.
-Steven! Peter!-
Sharpay guardò riluttante
la porta attendendo che le due
guardie del corpo entrassero per prelevarla quando da fuori prevalse un
inquietante silenzio. Elisabeth inarcò infastidita un
sopracciglio e con voce
gracchiante urlò sbattendo un piede al suolo con decisione.
-STEVEN! PETER!-
All’improvviso la porta si
spalancò e sulla soglia comparve
Troy con uno zigomo tumefatto e un espressione furibonda dipinta sul
viso. Il biondino
si pulì con uno scatto rabbioso la mano e dopo aver dato un
calcio ad un’ammasso
tutto nero ai suoi piedi che Elisabeth identificò come
essere il corpo vestito
in giacca e cravatta di Steven entrò a passo furibondo in
stanza puntando
dritto verso la ramata che urlò terrorizzata.
-Troy!-
Disse Sharpay sorpresa sgranando gli
occhi e fissandolo
prendere Elisabeth per i capelli duramente.
La ragazza dai capelli ramati si
dimenò con violenza
cercando di liberarsi quando d’un tratto Troy la spinse stesa
a terra e si
inginocchiò così di essere alla sua altezza.
-Ascoltami bene tu, puttanella da
quattro soldi. Azzardati
ancora una volta a farmi uno scherzo simile, ma prova solo ad
avvicinarti
ancora una sola volta a Sharpay o a Chad o a qualsiasi persona che mi
stia a
cuore e giuro su Dio che sputtano alla polizia con tanto di video prova
tutto
quello che accade nei bei localini di tuo padre. Vediamo se i soldi gli
saranno
utili quando Pitt testimonierà che lo mandavi in giro a
pestare la gente…-
Elisabeth sgranò gli occhi
e vide sulla porta della stanza
la figura del suo buttafuori che la guardava con ribrezzo per poi
voltarsi e
lasciare la stanza con l’intenzione di non metterci
più piede. La ragazza si chinò
e iniziò a piangere coprendosi il viso con le mani mentre
dall’altra parte
della stanza Sharpay fissava la scena raggelata. Troy lasciò
andare i capelli
rossi della ragazza e si voltò preoccupato e ansioso verso
Sharpay che quando
intercettò il suo sguardo si sciolse. Il biondo
sospirò di sollievo ed aprì le
braccia per accoglierla a se. La ragazza però seppur
rincuorata non si mosse
dalla sua posizione e l’espressione sul viso di Troy si fece
ansiosa. Il
ragazzo si avvicinò titubante allungando una mano e Sharpay
senza dire nulla
solo con un piccolo gemito gli saltò al collo stringendolo
con forza e disperazione.
-Ho avuto paura…-
Troy si separò e
inarcò un sopracciglio fissandola serio in
viso e mormorando.
-Sul serio?-
Sharpay lo fissò negli
occhi e ridacchiò per poi
circondargli il collo con le braccia e avvicinare i visi mormorando.
-No, ma nei film dicono sempre
così…-
Troy rise e annullò
definitivamente la distanza dalle loro
labbra baciandola con passione mentre Sharpay pronta subito
ricambiò quel
tocco. Sospirarono entrambi quando con dolcezza il biondino si fece
largo tra
le labbra della ragazza dai fili d’oro e sfiorò
con la lingua quella della
ragazza provocando brividi caldi sulla schiena di entrambi. Troy
sorrise e la
prese per mano separandosi da lei. Lanciò un ultimo sguardo
a Elisabeth che rannicchiata
al suolo piangeva ancora e dopo aver posato nuovamente le sue labbra
contro
quelle di Sharpay si diresse spedito verso la porta trascinando
un’innamorata
Pay dietro di lui.
-Tay…io…-
La moretta si voltò in
direzione opposta a quella del
ragazzo e iniziando a singhiozzare si strinse nelle spalle chinando il
viso.
Chad strinse un pugno in preda alla frustrazione e allungò
una mano per poterla
carezzare, ma la ragazza iniziò a tremare convulsamente. Con
un esitazione Chad
ritrasse la mano e chinò il viso. Era tutto cambiato, alla
fine aveva ottenuto
quello che voleva: l’aveva allontanata da se.
Senza dire nulla si chinò
e raccolse il suo giubbotto di
pelle infilandoselo subito e voltandosi verso la porta. Taylor sentendo
quel
rumore si mosse verso la finestra e vide il riflesso di Chad che la
guardava
silenzioso dalla soglia della porta. Voleva baciarlo, accarezzarlo,
toccarlo:
le era mancato così tanto. Lo fissò voltarsi e
percepì i suoi passi lenti e
pesanti percorrere il corridoietto e poi con una discesa più
rapida le scale.
Gemette di frustrazione e guardò fuori dalla finestra. Una
fitta pioggerella
aveva iniziato a scendere silenziosamente dal cielo e la ragazza
potè
perfettamente percepire la porta chiudersi e lo vide comparire diretto
verso la
sua moto. Ebbe un fremito e prima di poter pensare ad altro si
trovò a correre
giù dalle scale di corsa. Strinse forte la porta e quando
sentì un rombo di
accensione della moto fu percorsa da un tremito violento.
Spalancò la porta e
corse sul vialetto bagnandosi completamente le vesti e i capelli:
raggiunta la
moto vide il ragazzo rimanere immobile. Arrestò la sua corsa
ad un passo da lui
e con rapidità gli sfilò il casco per poi
fissarlo negli occhi mentre una
sottile pioggerella iniziava a bagnare anche il viso di lui.
Taylor strinse tra le mani il casco e
senza pensare ad altro
si alzò sulle punte annullando quella pesante distanza tra
le loro labbra. Subito
sentì un nodo sciogliersi nella sua gola e altre lacrime
arrivarono alle
lacrime. Tuttavia le bloccò quando le mani di Chad si
poggiarono sulla sua vita
circondandola e attirandola più stretta a se. Taylor sorrise
appena permettendo
alla lingua di Chad di penetrarle con passione nelle labbra sfiorando
la sua
lingua. Entrambi gemettero e Chad sorrise appena sollevato continuando
a
baciarla con sempre più voglia, più passione.
Si separò ansante da lei e
poggiò la sua fronte contro
quella della ragazza mormorando in preda al dolore e
all’amore.
-Ti…ti amo
Tay…ti amo…-
Taylor sorrise e mentre calde lacrime
si mescolavano con
fredde gocce di pioggia annuì debolmente per poi riunire le
loro labbra in un
tenero bacio bagnato dalla pioggia fredda e dolce.
Continua…
°&°&°&°&°&°&°
Angolino dei
ringraziamenti:
Il ritardo è stato
spaventosamente spaventoso. Mesi e mesi
di assenza per poi ricomparire così,
all’improvviso con un nuovo capitolo.
Eppure era una promessa fatta ad una cara amica, colei che
diventerà l’unica
recensitrice forse…ma la stimo e la ammiro perché
c’è sempre e perché mi ha
incoraggiata a proseguire. Non mi interessa nemmeno più se
le recensioni
caleranno ad una o due ma ci tengo perché questa storia
è diventata parte di
me. Finirà presto, uno o due capitoli ma spero che rimanga
sempre nei cuori di
coloro che l’hanno davvero amata come l’ho amata io.
Un grazie speciale a tutti voi che
leggete e a tutti quelli
che non la leggeranno più ma che l’hanno amata.
Un bacione a presto. ^^
*Armony93*
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