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“Ouch.”
“Non muoverti.”
“Ci sto prov
– ah! Maledizione, Sirius!”
“Devo dedurre che sei ancora
tanto spudoratamente ingrato da lamentarti? D’accordo, beccati questa.”
“Nngah! Che cosa diavolo stai usando, whisky incendiario?!”
“Anche. Sapevi
che combinato ai bisognini di Mrs. Purr genera un unguento apposito per lupi mannari?”
“Questo non è, ghnn,
divertente.”
“Ma è la
verità! Rende lucido il pelo.”
“Va bene. Basta così. Dammi questo affare.”
“Cosa…?”
“Sei ufficialmente la peggior infermiera
del mondo. Ti licenzio. E ora levati di torno.”
“Andiamo, non fare il solito te
del mattino dopo. Non hai idea di quanto mi ferisca,
ogni volta. È deprimente sapere di essere solo uno
squallido diversivo notturno che mandi via a pedate quando smette di leccarti
l’orecchio.”
“Tu non fai questo a Moony.”
“Beh, chi può dirlo, mio trasformato amico.”
“Non lo fai. Non sento il tuo
odore in quel modo.”
“Sarebbe a dire?”
“Sarebbe – ow! Dannato balsamo!”
“Te l’ho detto che non potevi
fare da solo. Aspetta, no, forse l’ho solo pensato.
Quello, e qualcosa sul fatto che offri a Madame Pomfrey
un sacco di parti personali e private
che una donna della sua età non dovrebbe essere autorizzata neanche a immaginare.”
“Di che accidenti stai parlando?
Lei lo fa per mestiere, e a me serve davvero, uhrr, davvero una mano.”
“Moony,
Moony, stiamo migliorando con le addizioni, vero?
Questo sarebbe precisamente il motivo per cui io sono
qui!”
“Per le addizioni?”
“… da’ qua.”
“Chhgr.”
“È divertente, tiri fuori suoni
diversi ogni volta che cambio zona!”
“Mi rincuora immensamente sapere
che almeno tu – ah! – stai
trascorrendo un piacevole – gah! Dove stai…?”
“Interessante. Così, questo è il
suono di qui. Vediamo un po’ cosa succede se…”
“Pff. Sirius, mi sembra di ricordare qualcosa
sul tuo essere qui per aiutare, non giocare al dannato Allegro Chirurgo in
versione pervers – ah!”
“Mh – mh, l’allegro chi?”
“Lascia perdere. Solo, lascia
perdere.”
“…”
“Hanf.”
“Wow.”
“Quello non era… che accidenti stai facendo?”
“Ouhr.
Ih. Scusa.”
“Al diavolo.”
“È che… stavo solo…”
“Solo cosa?
Questo è il tuo ennesimo mettere le mani e la lingua in posti sbagliati – ti prego, ti prego, non farmi ripensare a quello che ho detto.”
“Ti comporti come se dovesse esserci qualcosa di più.”
“No. No! Santo Merlino.”
“Ascolta.”
“Nnnngh. Cosa?”
“I suoni che fai. No, aspetta.
Non quelli. Me, ascolta me.”
“E
dovrebbe essere consolante.”
“Non l’ho mai detto. Non sono
come te – non ho questa schifosa presunzione di sapere cosa farebbe star meglio
chicchessia. Volevo dirti quanto quella cosa mi avesse fatto
infuriare da secoli, e tu semplicemente non hai ascoltato.”
“Così, è in qualche modo per la
mia presunzione se le tue mani sono finite a frugare inopportunamente tra le
mie gambe?”
“Non erano esattamente le gambe.”
“Lo so, oh.”
“Questo non c’entra niente. Senti, mi spiace, okay? Ma tu sei Moony. Sei terribilmente te, e sai
che non lo intendevo quando – quando ti ho chiesto di essere più Peter, vero? Perché quello mi
farebbe a pezzi.”
“Sul serio?”
“Parola. Tanto varrebbe diventare
Snivellus.”
“Non sapevo che la mia identità, nonché la mia incapacità in Trasfigurazione, contasse così
tanto per te.”
“Beh, questo è più o meno il
problema, uh? Non lo sai.”
“…”
“Aspetta. La scorsa luna, te lo
ricordi? Quando Prongs e Wormtail
sono rimasti in punizione per quella faccenda delle rane.”
“Non mi hai mai spiegato come hai
fatto a farla franca, tu.”
“Chiamiamola, ‘forte
motivazione’?”
“O, più prosaicamente, ‘darsela a gambe’. Sei stato
orrendo.”
“E
dovresti essermi grato. Ad ogni modo, quello che James
ha visto quando, quando è arrivato, e, e tutto quel coprire la faccia di Peter come se potessimo far bruciare i suoi occhi
innocenti, mentre lo sappiamo tutti che sotto le sue coperte non succedono solo
guerre di briciole, il che difficilmente lo classifica
come ‘innocente’ affatto, e in ogni
caso, diavolo!, cosa credeva stessimo facendo, in nome di… eravamo vestiti.”
“Forse ti sentiresti meglio se
arrivassi al punto.”
“Lo hai fatto di nuovo. Lo hai
fatto di nuovo! Non posso crederci. Ti dico quanto mi faccia
infuriare il tuo supporre di sapere sempre tutto, e tu lo fai di nuovo!”
“Beh, scusa. Scusa tanto. Ma
questo non cambia il fatto che eri tu quello sdraiato
fra le mie gambe mentre avresti solo dovuto – stavo per trasformarmi, Pads! E cosa
maledizione era quello?!”
“L’hai detto tu. Mettere le mani
in posti sbagliati.”
“…”
“Beh? Non ho menzionato la
lingua, perciò non arrabbiarti.”
“Le mie ferite si stanno
chiudendo.”
“E tu
che non volevi credere all’unguento di Mrs. Purr! Te
l’ho detto che fa miracoli.”
“Le mie ferite si stanno
chiudendo, infette, perché tu hai
smesso di occupartene.”
“Oh!”
“GYAAAH! Sirius,
maledetto, ‘fanculo.”
“Prima ti lamenti che ti
trascuro, poi che ti guarisco! Sei un accidentato percorso di dolorosa
accettazione con meta il perdono e la professione di un imperituro, represso
amore.”
“Non ho mai conosciuto un ragazzo
che parlasse tanto quanto fai tu.”
“E io non ne ho mai conosciuto
uno che si lamentasse come fai tu.”
“E che fosse contemporaneamente
un lupo mannaro.”
“E che
fosse contemporaneamente un lupo mannaro. Vedi? Il mondo è pieeeno
di cose che non possiamo immaginare!”
“Ma a
volte loro ci trovano. A volte, dico. Accadono.”
“L’inimmaginabile. O inimmaginato?”
“Accade.”
“Già. E
poi tutto diventa una confusa massa di, che so. Umili capelli.”
“Scuri.”
“Non così scuri.”
“Oh, sì, invece. Molto scuri.”
“…”
“È la prima volta in sei anni che
ti lascio senza parole.”
“È la prima volta in sei anni che
segui davvero un mio discorso. Fa quasi paura.”
“Vero, mh?
Non dovrei continuare a frequentarti. Sei pericoloso per…”
“Remus.”
“Sì, beh. Il senso è quello. Non
uso parlare di me in terza persona, però…”
“Remus.
Non Moony.”
“Oh. È un… cambiamento.”
“Ti dispiace?”
“Mi dispiace
quando non parli chiaro.”
“A me dispiace
quando hai il raffreddore e tiri su col naso per non disturbare gli
altri soffiandotelo, senza sapere che così facendo sei molto più irritante.”
“Oh Godric,
dici sul serio? È così fastidioso?
Avreste dovuto dirmelo anni fa, prima che prendessi l’abitudine e diventasse un
mio tratto distintivo!”
“Non c’è problema. Io adoro tutti i tuoi tratti distintivi.”
“…”
“Credo dovresti
rivestirti.”