Il cielo era sereno quel giorno, le nuvole completamente assenti. Il
sole sorrideva felice accarezzato da un soave venticello, atteso da
tempo da coloro che più soffrivano il caldo di quel
periodo... La vita nel villaggio proseguiva tranquilla per la maggior
parte della popolazione, i bambini giocavano allegramente, altri si
allenavano con grinta e voglia di fare, i più grandicelli
avevano il lavoro a cui pensare, altri invece si godevano il riposo
tanto atteso… In quello sfondo così lieto
però vi erano delle macchie che rovinavano
l’atmosfera di felicità e di pace apparente, ombre
cupe e angosciate da ricordi tetri e dolorosi. Una lunga fila di figure
nere fronteggiava tre lapidi l’una accostata
all’altra cariche di fiori profumati e candidi che
risaltavano su quei vestiti scuri, funerari, che tutti indossavano. Uno
dopo l’altro appoggivano con lentezza quell’ultimo
dono agli amici scomparsi, chi con le lacrime agli occhi, chi invece
tentava di essere forte, sforzo inutile che rendeva l’animo
ancor più pesante. A capo di quella lunga fila vi era una
donna che aveva aperto quell’ angosciante cerimonia e che ora
stava per chiuderla. Infatti si accostò nuovamente alle
tombe toccandone una ad una. Si arrestò a contemplare
l’ultima, quella della giovane rosa dalla fronte spaziosa, il
cui ricordo le faceva sorridere il cuore, ma la cui scomparsa lo aveva
squarciato inesorabilmente. Non poteva dimostrare la sua debolezza, la
sua umanità, non ora che era di fronte a tutti, a tutte
quelle persone che avevano tanto bisogno di essere
confortate… Si girò verso la platea e il suo
sguardo finì per caso su una giovane ragazza bionda, i cui
capelli sembravano essersi scoloriti in un colore più opaco,
come se la loro luminosità se ne andasse pian piano ad ogni
fuoriuscita delle lacrime. Piangeva anche in quel momento, afflitta
dalla perdita dell’amica più cara, della nemica
più tenace, della compagna di sempre. Si copriva gli occhi
divenuti gonfi e con loro anche la bocca che vibrava senza
più alcun controllo. Una fontanella di tristezza per
un’amicizia persa, il leone che la rendeva simile
all’amica era scappato con la coda tra le gambe e un
incantesimo l’aveva tramutata in un pulcino bisognoso del
calore materno… E poi soffriva per la partenza di lui,
stavolta non sarebbe mai più tornato e il rimpianto di un
amore perduto non era altro che un’altra freccia diritta al
cuore. L’amarezza di essere ancora su quel mondo la rendeva
infelice:
- Sciocca… sei una sciocca…- era Ino
che balbettava quelle apparenti parole insensate, che solo lei poteva
capire, perché aveva intuito ciò che era
accaduto… Sakura senza Sasuke non avrebbe mai potuto vivere,
morire con lui era l’unica soluzione. Ciò che
rimaneva dei loro corpi era poco, polvere nera alternata a brandelli di
materia quasi irriconoscibile, ma l’importante era che
fossero almeno vicini, avrebbero dormito l’uno accanto
all’altra.
Mirar piangere lei, una delle più forti, rendeva tutto ancor
peggio, ma dopotutto era una delle più affezionate ai due
ninja…
Anche Kakashi era pianto, la sua lapide era accuratamente ornata di
corolle colorate come le altre due, l’unico dispiacere era
che non si sarebbe potuto piangere sul suo corpo poiché non
ritrovato.
Nonostante la sua fuga pure Sasuke non era stato
trascurato…insomma la loro mancanza si sarebbe fatta
sentire, il loro ricordo non avrebbe mai lasciato nessuno dei presenti.
Poche, ma efficaci parole vennero pronunciate dall’Hokage in
loro ricordo, con il tono un po’ smorzato, ma che si
dimostrava voler esser forte, pronto a proseguitare
nell’andare avanti, il minimo incoraggiamento per risollevare
quegli animi distrutti dal dolore. La cerimonia si concluse con un
fragoroso applauso e con calma tutti si dileguarono un poco alla volta.
Una figura rimase un po’ più delle altre a
contemplare quelle tre pietre, tenendo il capo chino in segno di
rispetto, concentrata come se stesse comunicando con le anime dei
defunti. Una voce proveniente da dietro la fece voltare:
- Non vieni a casa?-
La voce calma di Neji era paragonabile all’aria fresca di
quel mattino estivo.
- Sì…arrivo…-
Hinata fissò un attimo gli occhi del cugino cercando
lì le parole che avrebbe voluto sentire, parole di
spiegazione che da tempo attendeva, ma non c’era stata ancora
l’occasione giusta…tra le visite mediche, il
funerale…i due non avevano potuto parlare di quel
bacio…e in fin dei conti nemmeno quello era il luogo
né il momento più opportuno… Fece
qualche passo verso di lui, passandogli però accanto,
facendo strisciare involontariamente i capelli corvini lungo il braccio
del cugino.
-…Passi a trovare Naruto?-
La domanda la fece bloccare, quando c’era di mezzo lui tutto
sembrava prendere un’altra tonalità e
l’agitazione prendeva il sopravvento. Annuì con la
testa aggiungendo che quello era il suo ultimo giorno di ricovero.
Sarebbe andata a casa solo per cambiarsi d’abito, non
intendeva presentarsi da lui con le lacrime e l’angoscia che
trasmetteva quel vestito addolorante. Attese qualche secondo, tenendo
le spalle all’altro e lui fece lo stesso. Un silenzio
interminabile e di imbarazzo. Si ritrovavano soli, incapaci di
spiegarsi, di parlare… In verità Neji rifletteva
e lei attendeva ciò che doveva dirle. La decisione fu dura,
ma contro i sentimenti non si poteva andare.
- Ti voglio bene, Hinata… Sappi solo questo…-
Lei si girò appoggiando una mano al petto, il cuore pareva
voler uscire. Arrossì in volto, rimanendo immobile ad
osservare la schiena di lui. L’immagine del bacio rubato
ripiombò nella sua mente, si trattava d’amore, era
sul serio innamorato di lei.
- Io…io…- barbugliava senza giungere al dunque.
La confusione e l’ansia la stavano facendo andare in tilt e
il rossore aumentò appena lui si girò e la
fissò con quegli occhi magnetici:
- Va da lui ora.-
Un brivido la attraversò tutta. Il battito
cominciò a rallentare.
- Ma se dovesse farti soffrire…ricorda che ci
sarò sempre io-
La ragazza rimase per un attimo immobile, riuscendo a riprendere il
controllo del suo animo entrato in agitazione. Neji aveva capito che
sarebbe stato impossibile togliere Naruto dal suo cuore. Era lui che la
dominava per intero, era solo lui la persona che avrebbe potuto
renderla felice. E lui voleva la felicità di Hinata. Le
voleva bene, davvero tanto…non era un semplice sentimento
d’affetto fra cugini, era puro amore. Ma lei era troppo
lontana, irraggiungibile, poiché innamorata, troppo
innamorata di quel buffo biondino dalla testa quadra. Sorrise Neji alla
ragazza, tranquillizzando il suo animo in subbuglio e lei fece
altrettanto. Non c’era bisogno che aggiungesse altro, Neji
aveva capito tutto alla perfezione. Intraprese così di corsa
la strada di casa, abbandonando il cugino in quel giardino desolato,
ansiosa di precitarsi da Naruto, aveva assoluto bisogno di vederlo.
Le tendine della finestra ondeggiavano con grazia in sincronia con i
soffi del vento, che rinfrescava almeno in parte le membra sudate del
biondo disteso sul letto a fissare il soffitto. Sapeva che quel giorno
ci sarebbero stati i funerali, pensiero che lo rattristava, triste
anche per il fatto di non aver potuto partecipare. Teneva le gambe
piegate e le mani dietro la nuca, cercava le posizioni più
strane per riuscire a prendere sonno, almeno così non
avrebbe più dovuto pensare a nulla, la sua testa si sarebbe
liberata per lo meno per qualche ora di quei terribili ricordi e
dell’amaro di sangue che sembrava non voler lasciare la sua
bocca. Stranamente però le palpebre non volevano proprio
serrarsi, la stanchezza e la noia di stare lì steso non lo
incoraggiava per niente ad appisolarsi. Avrebbe tanto voluto fuggire da
quelle quattro mura e sdraiarsi sull’erba fresca, ma non ci
provava neanche. Non aveva voglia neppure di alzarsi. Una terribile
nausea lo colpiva ogni volta che tentava di muovere un muscolo.
Ciò che l’avrebbe fatto star meglio, forse,
sarebbe stata la visita di qualcuno, magari scambiare quattro
chiacchiere lo avrebbe tirato su. Il cigolio improvviso della porta gli
fece spostare lo sguardo e intravide così una timida figura
che faceva capolino:
- Hinata…!-
-C…ciao Naruto-kun…-
- Sei uscita dall’ospedale, allora! Ti vedo in forma.-
- Già, anche tu domani esci non è vero?-
Inizio in questo modo un’allegra conversazione, che
rasserenò l’animo di Naruto, distraendolo da
ciò che fino ad allora lo aveva fatto star male. Di tanto in
tanto finirono per ritornare a quegli angusti giorni di poco tempo
prima, ma alla fine riuscivano a svincolarsi e a ritornare a sorridere.
Hinata cadde spesso nel tranello di quegli occhi blu mare e quando lui
se ne accorgeva e la interrogava lei si trasformava in una fiamma,
divenendo ancor più impacciata e farfugliando spiegazioni
senza capo né coda.
- Lo sai che sei strana?- le disse ad un certo punto toccandole la
fronte con un dito – diventi rossa all’improvviso
come se avessi la febbre-
Al solo contatto lei perse il controllo e un improvviso mancamento la
fece accasciare sulle sue ginocchia coperte da una leggero lenzuolo.
- Ehi, ehi, che ti prende!?-
Le mise una mano dietro la testa e usando lo sgabello sul quale era
rimasta fino a quel momento seduta, la fece distendere
completamente…le sue gambe erano il cuscino della bella
addormentata. Pochi attimi dopo riaprì gli occhi. Naruto le
accarezzava con delicatezza la scura chioma, come se fosse un gattino
desideroso di affetto, e lei come risposta faceva le fusa, guardandolo
intensamente e rilassandosi per quel piacevole massaggio. Era bello
stare con lui, la tranquillità e la piacevolezza di quel
momento rendevano il mondo intorno sfocato, mentre lasciva nitida solo
l’immagine di quel ragazzo, il più bello, il
migliore…colui che amava. Avrebbe voluto rimanere in quella
posa per sempre, facendosi coccolare in quella maniera, diventare il
suo animaletto da compagnia, cosicché da stargli sempre
accanto e di ricevere quotidianamente le sue coccole. Naruto sembrava
incantato pure lui dalla morbidezza di quei capelli, rimembrando le
sfumature che li decoravano quando vien sera, la leggiadria dei suoi
lineamenti sotto il chiarore lunare, la sua dolcezza, che era in grado
di rasserenare il suo animo, il sacrificio e la determinazione che
aveva dimostrato quando tutto sembrava perduto…Proprio in
quell’attimo si ricordò di non aver fatto la cosa
più importante, non aveva detto grazie alla sua salvatrice,
a quell’angelo custode che aveva rischiato di morire al posto
suo, a quella dea che gli era sempre stata vicino e che lo aveva
allietato con la sua sola presenza, durante quelle notti di luna.
- Grazie di tutto…- quel ringraziamento imprevisto la colse
di sorpresa, ma la sincerità e la dolcezza di quelle parole
la fecero sorridere e rispondere così:
- Sono io che ti ringrazio…per essere ancora qui con
me…-
La promessa che le aveva fatto era stata mantenuta. Lui aveva lottato
duro ed era ancora in quel mondo, ci sarebbe rimasto e avrebbe
continuato a vivere…solo per lei. Si abbassò con
la schiena avvicinandosi a lei con calma, senza fretta, pregustando
l’arrivo sulle sue labbra che sapevano di rosa, profumo
leggero e gradevole, non era esagerato, era semplice come lei. Il
contatto la fece fremere e l’imbarazzo fece colorare
nuovamente le sue guance, ma il desiderio di ricevere quel bacio era
celato nel suo cuore da tempo e non poteva permettersi di perdere i
sensi nonostante la forte emozione. Le sue forme a contatto con il
petto dell’altro prolungarono il piacere di quel momento, che
parve interminabile, volevano entrambi che fosse così, e in
effetti le due bocche rimasero addoggiate l’uno
all’altra a lungo, finché si lasciarono per
riprender un minimo respiro, ma soprattutto per sospirare quelle tenere
parole:
-Ti amo, Hinata…- la fissava intensamente un po’
rosso in volto pure lui. Era lei la ragazza che gli aveva impedito di
baciare l’altra, che lo aveva portato in confusione ed ora
che era là, tra le sue braccia, era felice di
poterla stringere e di poterla ammirare, convinto stavolta che era
veramente lei l’unica ragazza del suo cuore. Hinata lo
rimirava con la stessa intensità trattenendo le lacrime di
gioia per quella dichiarazione che aveva sempre sperato sentire,
mormorando pure lei lo stesso con i singhiozzi che si bloccavano in
gola. Arrivarono altri baci l’uno più passionale
dell’altro, mentre le mani si eccitavano al solo toccare il
viso dell’altro, un tocco delicato, di vero affetto, per
nulla invogliate a strafare, bensì bramose di assaporare
ogni secondo di quel contatto e di quei respiri estranei sulla loro
pelle con assoluta flemma. E il venticello continuava a soffiare
leggiadro facendo accostare e spalancare con ritmo la finestra,
dilettanto le loro membra accalorate, ma agognanti di sentir il calore
del rispettivo amante e di provare il piacere di possederlo realmente.
E adesso piango!!! Uno perché la mia prima fanfiction ha
avuto fine e due perché adesso qualcuno mi
ammazzerà! Aiutooooooooo!!! XD Ok, oramai tutto è
venuto a galla e io vi do la conferma: ho voluto che la mia prima
storia fosse una NaruxHina, uno dei miei paring preferiti, e
l’ho dedicata a tutti i fan di questa coppia. So che ci sono
molti di voi che desideravano che il paring fosse diverso e forse
qualcuno ne era veramente convinto…però una volta
presa una decisione non potevo cambiare all’ultimo momento^^.
Mi auguro comunque che vi abbia colpito e che vi rimanga nel cuore! Vi
voglio poi preannunciare l’uscita di un capitolo extra di
questa fanfiction (che avverrà la settimana prossima!) e se
vi va leggetelo^^…e lasciate un commentino (anche con gli
insulti se volete XD). Bene, sembra proprio che siamo giunti ai saluti
e quindi…
akatsukina fur immer,
grazie!
Alechan,
grazie!
AmyGoku
, grazie!
bleachnaruto
, grazie!
ChibiGoku,
grazie!
crybaby92 , grazie!
Crystal Alchemist
, grazie!
danachan94
, grazie!
dark_angel_7
, grazie!
dcran ,
grazie!
dubhe93 , grazie!
EroSennin425
, grazie!
ery
twohands, grazie!
Faby
hale , grazie!
GoHaN , grazie!
Helkamirie
, grazie!
Hinata1992,
grazie!
HoneyDei,
grazie!
ila_sabaku
, grazie!
Keru ,
grazie!
Kirachan95
, grazie!
Kirara_chan
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kuroda9540
, grazie!
Lebron,
grazie!
Lele
91 , grazie!
Lisa Kanzaki ,
grazie!
Lonely Angel ,
grazie!
magic_girl95 ,
grazie!
May88 , grazie!
naruxhina,
grazie!
neji4ever ,
grazie!
Nilan , grazie!
sakuraehinata ,
grazie!
Saku_Nami ,
grazie!
sandgaara ,
grazie!
siete fikissimi
N4 , grazie!
sonny , grazie!
Targul , grazie!
titans , grazie!
trasgressione93 ,
grazie!
Tsukiyama ,
grazie!
__JUN__ , grazie!
Ma un saluto particolare va a:
_Alechan: Ciaoooooooooo!!! Ho bisogno di un abbraccio perché
sono tristissima T.T. Già, non posso ancora credere che
questa fanfiction sia finita…mi dispiace, però
doveva arrivare la fine! O meglio, la fine decisiva sarà
sancita dal prossimo cappy! Quindi, mi raccomando, ci sentiamo al
prossimo! (dunque ancora non ti saluto :P) Bacioni^___^ Ps:
Ehehehe, sul prossimo verrai a conoscenza della sorte di Itachi!!!
_EroSennin425: Ehilà! Allora ti voglio nuovamente
ringraziare! Soprattutto perché tu sei stato il mio primo
critico personale!!! Esatto, il primo ragazzo che si è
interessato a tal punto alla mia fanfiction da analizzarla sempre nei
più minimi particolari! Grazie molte, mi ha fatto veramente
piacere^___^. Dunque, sei contento? Sei un fan del NaruxHina, no? Beh,
fammi sapere la tua opinione e…al prossimo capitolo!
_ Lonely Angel: Ti prego, non farmi del male!!! XD Mi dispiace forse
sarai rimasta delusa dal paring…(T.T Non volevo deludere
nessuno, io!!!; Altri: Su,su *pacca sulla spalla*), ma mi auguro di
no!! Comunque volevo infinitamente ringraziarti per i complimenti e le
recensioni che hai lasciato (non fa nulla se non hai potuto recensire
sempre^^). Grazie, grazie!!! Non saluto neppure te ancora
perché…DEVI ESSERCI ANCHE ALL’ULTIMO
CAPPY! Ok?^___^ Bacioni.
Allora, non perdetevi l’ultimo capitolo e ci vediamo la
prossima settimanaaaaa!!!
Mewpower
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