Sotto il velo sta la sposa.
Kizami stava inseguendo Yuka, la quattordicenne era troppo lenta e lui
l’avrebbe sicuramente catturata se…
-Un lolicon… che fastidio. Yoshikazu, uccidilo e fanne un
bel manichino, al laboratorio di scienze ne manca uno.-
ordinò Sachiko…
Poi quando il tempo venne riavvolto la prima volta…
-Ora sembra addirittura innamorato della ragazzina… il
livello lolicon è salito… Yoshikazu, sai cosa
fare!-
Poco prima che iniziasse la nostra splendida(citazione necessaria)
storia...
-In fin dei conti penso che Morishige sarebbe un buon collaboratore,
gli serve solo la spinta giusta. Potrei giocarci un
po’…- riflettè ad alta voce Sachiko.
-Ma… Kizami sarebbe più adatto… e non
gli servirebbe neanche una spinta…- fece notare Yuki. -Come
mai sembri avere una simpatia particolare per quel ragazzino?-
domandò perplessa.
-Uhm… simpatia? io sono un tipo imparziale!- rispose
infastidita Sachiko. -Per dimostrarlo e non fare favoritismi
lascerò a Kizami la memoria quasi intatta, chissà
che questo non comporti qualche conseguenza interessante…-
-Ehm… ti dico che non dimostreresti niente…-
Tempo dopo...
-Prima ti lamentavi di Kizami che era un lolicon… e ora
vorresti sposare Morishige?- domandò la bambina fantasma
quasi inorridita -C’è qualcosa nel tuo
ragionamento che non quadra.-
-Infastidire qualcuno a cui non interessi è più
divertente.-
-…-
Tempo presente...
-Quindi… Kizami ha rapito il mio fidanzato…-
realizzò delusa la bambina dopo essere tornata con sua madre
e Yuki nel posto in cui aveva lasciato Morishige. -Ok, non avrei dovuto
essere così imparziale e dare a Kizami un trattamento
speciale.-
-…Ti rendi conto che imparziale e trattamento speciale
cozzano?-
-Yoshikazu, va a recuperare il mio fidanzato e… procuragli
anche un testimone di nozze!- Ordinò la piccola tutta
giuliva. Yuki aveva perso le speranze, ma del resto perché
provava a ragionare con lei?
A causa del forte senso di nausea che sentiva, Morishige fu costretto a
stendersi sul pavimento umido e appiccicaticcio.
M-ma che è successo? Un attimo prima cerco
inutilmente di
trattenere Kizami, perdo conoscenza e l’attimo dopo Kizami
è privo di sensi e io sono ridotto in questo stato!
Nonostante normalmente la puzza di decomposizione non gli provocasse
alcun fastidio in quella situazione trovarsi steso con resti umani vari
a poca distanza non era proprio l’ideale, ma almeno la
posizione lo aiutava a calmarsi oltre a farlo sentire un po’
meglio.
Lasciamo perdere…
Alzò le mani verso
l’alto e fissò le schegge che emergevano
parzialmente dai palmi e i polpastrelli, alcune erano davvero
grosse… Cominciò a togliersele una per una,
qualcuna era più dolorosa e ostinata a rimanere ferma
dov’era delle altre. Tutto a causa di Sachiko e
della sua
meravigliosa trovata! Se non fosse stato per quella non mi sarei
allontanato dalla stanza delle torture e… Ma che vado
dicendo? Volevo davvero rimanere in quel posto? Voglio davvero perdere
completamente me stesso? Gusti particolari o no non sono un
assassino… n-non… non lo ero… C-che
cosa ho combinato? Tutti quelli che ho ucciso e tutti quegli spettri
che ho ferito mi staranno guardando e condannando ora! …E me
lo merito... Quando ho cominciato a uccidere ero decisamente fuori di
me… ma quando ho continuato ero rinsanito almeno un
po’ e a quel punto perché smettere? Una persona
che sarebbe morta comunque in meno, una in più, che
differenza faceva? Questo è ciò che ho
pensato… non credo di poter dare tutta la colpa a quella
bambina in fin dei conti… -M-mi
dispiace… p-per
tutto…- sussurrò con un filo di voce. -Anche per
quelli che era già morti… non deve essere stato
bello guardarmi senza poter fare nulla per difendervi… o
comunque… difendere ciò che rimaneva di voi. Mi
spiace di avervi insultati… aver scavato nella vostra carne
per vedere quanto in profondità erano le ossa e di avervi
fotografato senza chiedere il permesso... Ma sul serio, almeno per
quanto riguarda voi io… io non sapevo che altro
fare… non riuscivo a f-fermarmi!- ammise con
difficoltà. -Anche se capivo di star distruggendo pure me
stesso… sono imperdonabile.- finita l’ammissione
il ragazzo si aspettava di sentirsi male, ma…
Però, che strano… Il ragazzo
sorrise realizzando
qualcosa di inaspettato. Fa male, ma non così
tanto… In realtà si rese conto che
ciò
che provava era una sorta di… sollievo? In qualche
modo
essere giudicati per qualcosa di grave che si sa di aver commesso
è molto meno angosciante di essere giudicato in base a
qualcosa di cui non hai colpa o a qualcosa che non è grave
come sembra… è assurdo…
Realizzò con amarezza. Si, ciò che ho
fatto
è vergognoso… lo è molto, ma almeno
l’ho fatto per davvero! Non come quando ipotizzano che hai
dei genitori che ti picchiano e che sei destinato a essere un poco di
buono anche tu e tutto questo film mentale perché?
Semplicemente perché non sei socievole e non riesci a fare
amicizia facilmente! Quei maledetti… Non avrò
tutto questo grande rapporto con i miei, ma non c’entra, va
bene? È il mio carattere e loro erano solo delle persone
noiose che mi giudicavano in fretta! Non mi davano neanche la
possibilità di farmi conoscere, se non mi aprivo subito
cominciavano già a giudicarmi e fare ipotesi campate
completamente per aria! Quante volte mi hanno fatto ribollire lo
stomaco per la rabbia! ...Ok… forse mi sono lasciato
trasportare… ma per certi versi mi sento meglio e... e sono
proprio condannato a essere un miserabile. Non riesco a sentire il
dolore del senso di colpa come dovrei. Ma sul serio,
prendermi la responsabilità di una colpa commessa realmente
è molto meno terribile di subire i film mentali di quei
dementi e tutto ciò è paradossale!
-Tranquilli… indipendentemente dal fatto che questo non vi
appaia come il peso peggiore portato dal mio animo, avrete la vostra
vendetta. Sono destinato a marcire qui… proprio come voi,
ricordate?- Continuo a non essere sicuro che ci siate
veramente, ma
considerando che i vostri spiriti debbano essere comunque da qualche
parte credo che vi arriverà qualcosa delle mie
parole…
Ma in fondo non conoscevo nessuno di voi, forse è per questo
che l’idea di rimanere qui col vostro odio non mi
procura particolare disagio... -In
realtà…
ripensandoci… Credo che anche se avessi trovato il corpo di
un mio conoscente per affrontare la cosa non avrei potuto far altro che
convincermi che ormai quello era un involucro vuoto, non più
la persona che conoscevo e non potevo farci assolutamente
niente… forse però la cosa non vi
consolerà particolarmente.- Beh certo…
poi se
sarei veramente riuscito ad elaborare il lutto non lo so… di
certo non nel suo caso… Il ragazzo si mise seduto
sperando
che non gli venisse più lo stimolo di vomitare.
In realtà una di voi la conosco molto bene.
Si costrinse a
ricordare mentre si grattava violentemente la base del collo. Con
lei
qui che cosa dovrei fare?
…Per quanto riguarda Sachiko invece, alla fine, credo che
allontanarmi sia stato un bene… lontano dalla camera delle
torture riesco a pensare più lucidamente almeno…
ma non abbastanza.
Il ragazzo si alzò in piedi, ma rimase con la schiena
appoggiata alla parete. Che cosa dovrei fare? Si
domandò
nuovamente poco motivato, poi si voltò verso una finestra
vicina e la sua attenzione venne attirata da una vecchia tenda
bucherellata. Si avvicinò e la prese. Mi domando
perché il matrimonio sembri avere questo ascendente
particolare sulle ragazze… davvero non capisco. Il
ragazzo
si mise la tenda in testa e guardò il suo riflesso alla
finestra, faceva una strana smorfia sorpresa.
-Perché l’ho fatto? Che cosa stupida...-
sospirò dando la colpa del proprio gesto alla stanchezza -Ma
tutta la faccenda del matrimonio in se è stupida... Che sia
colpa della società e dei residui della società
precedente alla nostra? Beh, però Sachiko appartiene a una
generazione precedente alla mia, quindi suppongo che risenta di
più dell’influsso di certe tradizioni, anche se
quando è morta era solo una bambina. Uhm… ma
perché sto parlando a voce alta?- si chiese leggermente a
disaggio. -E perché porto ancora questo in testa?- si
portò una mano al capo per toglierselo, poi
tentennò e lo lasciò dove stava. Si
avvicinò nuovamente alla finestra e ricominciò a
guardare il suo riflesso, sorrise un po’ malinconico. -E
già… ci abituano fin da bambine
all’idea che dovremo essere madri, ci regalano dei pupazzi
dalle sembianze infantili a cui dovremo badare, delle bambole che
dovremo abbellire e che dovrebbero ispirarci ad abbellirci, sembrare
carine per attirare l’attenzione… carine e
fragili… Fragili ci fanno sentire, oppure lo siamo
veramente? Ci dicono che non possiamo stare da sole, che dovremo volere
figli per forza… non volerne sarebbe innaturale…
Siamo troppo fragili e spaurite per stare sole, quindi abbiamo bisogno
di un uomo che ci protegga e in cambio noi baderemo alla casa e
metteremo al mondo la sua prole.- emise un sospiro quasi acuto, ma dopo
qualche istante rise divertito. -Però è
rassicurante! Alla fine anche io mi sento una fragile bambina bisognosa
di protezione quindi l’idea di vivere alle spalle di qualcuno
che si deve prendere economicamente cura di me e che magari
prenderà anche le decisioni al posto mio non mi da
così fastidio… spero solo che si tratti di una
persona abbastanza buona e nient’altro! E poi devo dire che
sono anche molto carina così! Il velo mi dona e mi piace il
contrasto che ha con i capelli scuri. Si, si. Le cose scure stanno
davvero bene con le cose chiare! Credo di capire la piccola Sachiko!
L’idea del matrimonio e di crearsi una famiglia è
molto enfatizzata. Essendo lei morta molto piccola non ha potuto
sperimentare molte cose e le sarà rimasta una forte
curiosità.- disse allegramente, poi vide il riflesso di tre
persone che si avvicinavano e si girò incuriosito per
guardarle. I tre avevano uno sguardo sconcertato…
-M-Morishige… di cosa stai parlando?- balbettò
atterrita Mitsuki.
-Ad… ad essere sincero… Mi fa molta
più paura così!- squittì Ohkawa.
-A parte lo scherzo, potrebbe essere posseduto… direi di
essere cauti, magari è un’entità
pericolosa.- suggerì Fukuroi dopo un attimo di completo
smarrimento.
-Ciaaao.- cantilenò il ragazzo con voce sottile.
-Fa venire i brividi!- disse Ohkawa a bassa voce. Mitsuki
cominciò a ricondurre quell’assurdo comportamento
alla tenda che il ragazzo per qualche motivo teneva in testa come un
copricapo così si avvicinò lasciando Fukuroi con
Ohkawa e provò a toglierglielo.
-E-ehy, ma che fai?- domandò con voce stridula il ragazzo
mentre faceva un movimento brusco per allontanarla.
-Potresti darmelo per favore?- domandò la ragazza per quanto
le speranze che funzionasse fossero basse, quasi inesistenti.
-No, è mio.- rispose l’altro arrossendo
vistosamente. -E poi a te non starebbe bene…- aggiunse
sottovoce mostrando la lingua.
La ragazza sospirò, era molto stanca, ma a questo punto
doveva prenderglielo con la forza, così gli andò
addosso.
-Mitsuki, stai attenta! Ricordi cosa ti ho detto? Potrebbe essere
pericoloso!- urlò Fukuroi nervoso. È
troppo
impulsiva e irruenta, speriamo bene…
-Mitsuki, ma che stai facendo?!- gli chiese Morishige con la sua voce
normale. La ragazza lo teneva bloccato contro il muro e cercava di
tirargli via la tenda dalla testa mentre il ragazzo cercava di
tenersela con una mano.
-Dovrei essere io a chiedertelo! Tutto quel parlare al femminile, di
matrimonio, figli ecc…- il ragazzo sembrava molto
disorientato.
-…Di che stai parlando? Ti senti bene?-
-Non trattarmi come se fossi io quella pazza! Collabora e dammi la
tenda.- ma il ragazzo sospirò utilizzando nuovamente una
tonalità acuta.
-P-pensi che io faccia davvero tanto ribrezzo come sposa?- chiese
improvvisamente con vocina tremolante poi però la sua
espressione mutò di nuovo e arrossendo sorrise.
-Però il tuoi modi bruschi non mi dispiacciono affatto.-
Dejavù... Mitsuki si allontanò
il più
possibile senza dire nulla.
-Vai Ohkawa, occupatene tu.- Credo sia la seconda volta che
vengo
molestata da una presenza femminile, è lo sport nazionale
del posto?!
-Eh?! Ma stai scherzando?-
-No, affatto! Io quello non lo tocco!-
-Q-quello chi?- domandò Morishige apparentemente tornato
normale mentre si massaggiava la testa -Ok… Credo ci sia
davvero qualcosa che non va…- realizzò
preoccupato.
-Ohkawa, per favore...-
-Scordatelo! E-e poi non capisco! Perché non possiamo
lasciarlo stare?-
-Ci serve!- nel frattempo il ragazzo si avvicinò incuriosito
al trio. Ohkawa si fece indietro mollando Fukuroi che nel tentativo di
non cadere si aggrappò a Morishige facendogli cadere la
tenda dalla testa. Anche il ragazzo perse l’equilibrio, ma
mentre Fukuroi venne afferrato in extremis da Mitsuki, lui cadde
semplicemente a terra.
-Era davvero così semplice alla fine?- si sfogò
incredulo
Fukuroi, Ohkawa rimase indietro, un po’ perché non
voleva avvicinarsi troppo a Morishige, un po’
perché temeva che Mitsuki fosse arrabbiata con lui per aver
mollato il compagno ferito in quel modo. Morishige rimase a terra
fissando verso il basso.
-Ho davvero detto quelle cose?- sussurrò confuso poi
guardò gli altri presenti, l’unico ad avere il
buon senso di non annuire temendo una reazione negativa del ragazzo fu
Fukuroi che guardando l’ingenuità dei due compagni
cominciò a sentirsi agitato. -E voi avete guardato tutto il
tempo?- stessa reazione di prima, Fukuroi pensava di essere
l’unico sano di mente in quel momento.
-Ragazzi, sul serio!- esclamò agitato Fukuroi richiamandoli.
-Almeno siete coscienti che non ero in me in quel momento?-
domandò… ci fu una lunga pausa…
-Magari ti sei semplicemente immedesimato troppo nella parte.- rispose
soddisfatta, ma senza particolare prepotenza la ragazza. Il ragazzo la
fissò malissimo… -È inutile che mi
guardi così, Morishige.- rispose semplicemente Mitsuki.
-Anche se… mi fa un po’ impressione il fatto che
ti mette più in imbarazzo questo rispetto a ciò
che hai combinato.- sospirò seria la ragazza. -Comunque
tranquillo, era solo per scherzare… non mai sentito parlare
di un attore dilettante che si immedesima troppo nel ruolo dando vita
ad una performance come questa.- Morishige inizialmente si
infastidì un po’, ma si ridimensionò
quasi subito. Era uno studente membro di un club, non lo si poteva
definire in altro modo se non dilettante. E neanche
particolarmente
talentuoso... Pensò un po’ frustrato.
Poi Ohkawa ritornò ad aiutare Mitsuki a reggere Fukuroi,
sotto gli occhi severi della ragazza. Morishige lo squadrò
sorpreso. È illeso? A giudicare dai suoi lamenti
ero
fermamente convinto che Kizami lo stesse massacrando…
-Passando a cose serie… dovresti unirti a noi per tornare a
casa.- gli disse Mitsuki con tutta la calma e la serietà di
cui in quel momento disponeva. Morishige reagì come se
avesse sentito qualcosa di assurdo.
-Tornare a casa...- mormorò. Pensa davvero che sia
possibile
o e tutto un bluff? Ma cosa spera di ottenere esattamente?
-Mi avete
appena conosciuto e non avete davvero alcun motivo per fidarvi di
me… ansi. Cosa c’è sotto?-
domandò leggermente incuriosito. Diede una veloce occhiata
ai tre. Fukuroi e Ohkawa non sembravano molto sicuri di cosa Mitsuki
avesse in mente. -Se vuoi sfruttarmi per il mio legame con Sachiko, mi
spiace deluderti, ma oltre a non disporre di nulla che potrebbe
rivelarsi utile contro di lei, in questo momento evitarla è
una delle poche priorità che ho… inoltre sei
davvero un’illusa se pensi che possa avere qualche ascendente
su quella bambina.- Mitsuki lo ascoltò, ma non si scompose.
-Non voglio sfruttarti, tutto ciò che mi serve è
la tua calma.- Mitsuki affidò Fukuroi a Ohkawa e si
allontanò con Morishige per parlare. Ohkawa li osservava
irrequieto, e un po’ anche Fukuroi lo faceva...
-La mia calma? Ti ricordi cosa sono stato capace di fare, vero?- le
ricordò perplesso.
-Sei comunque più capace di riflettere sotto stress di me,
inoltre sono fiduciosa che dopo lo shock che hai subito
scoprendo che fra i cadaveri da te fotografati c’era anche
l’amica che stavi cercando, saprai trattenerti.- vedendo il
ragazzo ragazzo allarmarsi si sbrigò ad aggiungere : -Sono
stata posseduta da Mayu Suzumoto, per questo ne sono a
conoscenza… ma credo che l’avessi già
intuito...- il ragazzo annuii leggermente.
-Su cosa ti serve che io rifletta?- domandò sospettoso. -Non
sai veramente come uscire di qui e credi che io possa aiutati?-
ipotizzò liberamente, ormai sospettava che il bluff non
servisse per costringerlo a collaborare, ma a tenere a bada e
rassicurare i suoi compagni, anche a giudicare dal fatto che per
parlargli lo aveva fatto allontanare. -Comunque, continuo
a non capire cosa ti aspetti da me, una via d’uscita potrebbe
anche semplicemente non esistere...- sperò di scoraggiarla e
di potersela levare dai piedi...
-Lo sai anche tu che non è così, o comunque
avresti già dovuto capirlo… Perchè
altrimenti un cameraman verrebbe qui appositamente per filmare? Nessuno
verrebbe spontaneamente in un posto del genere se non fosse sicuro che
una via d’uscita esiste e non la conoscesse...- lei
sperò che Morishige avesse incontrato l’uomo anche
in quella linea temporale o che comunque le sue parole gli facessero
tornare in mente qualcosa e a giudicare dall’espressione che
il volto del ragazzo assunse era proprio così, di fatti le
stesse parole della ragazza erano per lui familiari. -Questo fatto lo
so perché questa non è la prima linea temporale
in cui ci incontriamo...- per la prima volta da quando si erano rivisti
il tono di Mitsuki si fece titubante. -Forse potrà sembrarti
assurdo… o forse ne sai anche più di me, ma dopo
tutte le cose assurde che abbiamo visto accadere in questo posto,
credere a ciò che sto per dirti non dovrebbe essere
così assurdo. Da quando siamo qui è come se il
tempo si fosse resettato, noi ci siamo già incontrati in un
altra linea temporale, anzi, forse in più di una! In una in
particole Fukuroi era morto, ci trovavamo con Kurosaki e questo
cameraman che a quanto pare tu conoscevi già… Lui
ci ha spiegato in che modo saremmo dovuti uscire, ma di tutto questo ho
ricordi molto frammentati e più mi sforzo più
sento che quel poco che potrei riuscire a ricordare mi sfugge
inesorabilmente dalle mani… pensavo che magari, con la tua
calma avresti potuto avere più successo di me ed essermi
d’aiuto.- nonostante il sospiro che fece, il ragazzo sembrava
crederle…
-Beh, non sono nemmeno riuscito a capire che il signor Taguchi doveva
sapere qualcosa nonostante fosse evidente, ero troppo occupato ad
essere scocciato dal suo chiacchierare parlando di cose che
non mi interessavano…- sembrava piuttosto imbarazzato per
quell'errore... -Certo, anche lui di tutto quello che
poteva dirmi poteva darmi un informazione utile, ma non gli
è proprio passato dall’anticamera del
cervello…- disse frustrato. -In ogni caso, al posto tuo non
farei tanto affidamento su di me a questo punto...- cercò di
andarsene, ma la ragazza lo afferrò saldamente per il polso.
-Ti sbagli, sei più che capace di ricordare e arrivarci con
l’intuito prima di me! Magari eri troppo occupato a pensare a
Suzumoto per capire che era il caso chiedere informazioni a quel tizio,
ma anche se probabilmente non lo ricordi, c’è
stato un momento in cui nonostante fossi completamente fuori di me, sei
riuscito a convincermi che una maniera per uscire da questa situazione
c’era e per quel poco che ricordo con una tua intuizione sei
anche arrivato vicino al rituale corretto da fare!- disse irremovibile
la ragazza.
-Se ti ho suggerito qualcosa riguardante le bambole di carta
è solo perché è dannatamente ovvio!-
disse aspramente il ragazzo dopo averci pensato un po’ -E se
non ci sei arrivata da sola è solo perché eri
troppo sconvolta per riflettere, zuccona!- cercò di
divincolarsi dalla presa di Mitsuki, ma lei gli diede uno strattone e
lo riportò vicino.
-Ti sto solo chiedendo di rimanere con me e dirmi quando ti torna in
mente qualcosa.- gli disse autoritaria la ragazza. -Meglio di te non
può aiutarmi nessuno, non ho nulla da perdere. Hai notato
che la scuola si fa sempre più silenziosa? È come
se di vivi fossimo rimasti solo noi e pochissimi altri e considerando
la mortalità del luogo è altamente probabile, gli
spettri potrebbero farsi più spietati per contendersi le
ultime vittime… al posto del cameraman me ne sarei
già andata quindi non conto affatto di trovarlo ancora qui a
darmi spiegazioni.-
-No, è ancora qua, ma è morto.-
ribattè secco Morishige, Mitsuki inizialmente si insospettii
della completa mancanza di emozione nella voce del ragazzo
però… Nemmeno a me importa veramente
qualcosa,
divento sempre più insensibile…
-Il punto è che la situazione si farà sempre
più pericolosa e avrò più
possibilità di ricordare il rituale in breve tempo se oltre
a Kurosaki avrò nei paraggi anche te!- Mitsuki riprese fiato
e allentò la presa sul polso di Morishige, ma osservandolo
con attenzione cominciò a temere che il ragazzo non avesse
un un
vero motivo per seguirla e darle una mano. Il vantaggio che
trarrebbe
dovrebbe essere ovvio… ma sarà meglio farglielo
presente a questo punto… -Stando con noi
saresti
più al sicuro... e dovrebbe risultare più facile
anche per te ricordare…- Non sembra ancora
interessargli… -Se hai dei dubbi su qualcosa che
fai fatica
a ricordare potremmo parlarne, potrei darti qualche conferma...- Ancora
niente… p-perchè…? -Il t-tuo
desiderio
di solitudine è davvero così forte?- a causa
della frustrazione cominciò addirittura a balbettare. Non
puoi rovinare tutto ora che sono così vicina….
-O
non te ne frega davvero nulla di tornare a casa?!- Se non ti
importa
davvero nulla posso anche aspettare millenni, ma non ricorderai mai il
rituale e non mi sarai mai d’aiuto!
-Non pensi che “chi cerca trova” sia davvero un
proverbio idiota? È più probabile trovare
qualcosa quando si smette di cercarla di cercarla o ricordarsi qualcosa
quando non ci si sforza troppo… è per questo che
posso anche capire perché non riesci a ricordare il rituale
e perché sei così convinta di ottenere qualcosa
rivolgendoti a me invece… però...-
cominciò a dire distrattamente il ragazzo...
-Però non abbiamo tutto questo tempo! Non posso aspettare
che smetta di interessarmi sapere in cosa consiste il rituale! Quando
mi tornerà in mente spontaneamente saremo già
morti! Un minimo sforzo ci deve essere!- lo interruppe bruscamente la
ragazza.
-Hai ragione… Ma in realtà stavo per dire che non
interessandomi al rituale potrebbe anche tornarmi in mente, ma a quel
punto non avrei alcun motivo per comunicartelo, quindi ti
sarò del tutto inutile e faresti meglio a lasciarmi
andare...- Mitsuki si lasciò scappare una piccola risata a
causa del nervosismo, ma la cosa si chiuse quasi immediatamente.
-È questo che intendevo… sono partita con le
migliori intenzioni, ma sembro già essere sul crollo di una
crisi di nervi.- ammise stressata la ragazza. -Tu invece...-
-Idiota... sono sfinito, rassegnato, più morto che stanco!
È per questo che appaio così… non
perché stia cercando di mantenere la calma… e non
ho nemmeno più motivi per provare a farlo o per sperare in
qualcosa.- disse estremamente cupo il ragazzo.
-Mi dispiace...- mormorò la ragazza e per un attimo fu
sincera, ma… -Ma vuoi davvero rimanere qui con lo spirito di
Suzumoto ancora in giro… potrebbe non prendere bene le tue
malefatte...- attirò finalmente la completa attenzione del
ragazzo. Non sono solo una manipolatrice…
Si disse per non
sentirsi incolpa.Uscire di qui farà bene anche a
lui ed
è quello che vuole Mayu… gliel’ho
promesso, no? E comunque ho poco da farmi scrupoli! È una
situazione tragica da cui non dipende solo la mia vita...
-N-non...- Morishige sembrava voler dire qualcosa, ma per un attimo si
fermò. Poi prese un profondo respiro… -Non pensi
che sarebbe meglio che uno come me rimanesse qui a morire
piuttosto che tornare nel mondo esterno? Non pensi che possa provocare
danni? Insomma, dopo quello che ho fatto non si torna più
indietro… credevo fossi d’accordo...- Anche
se un
modo per andarsene c’è davvero non posso
fuggire… non sono mai stato coraggioso... e credo che sia
una qualità largamente sopravvalutata, ma non posso evitare
le conseguenze delle mie azioni con Mayu di mezzo. E poi…
È meglio che la mia anima rimanga vicino a lei, a costo che
ciò che ho fatto debba continuare a pesarmi per
l’eternità, piuttosto che morire fra anni
liberando la mia anima in un piano esistenziale troppo diverso
perché possa rincontrarla… Ma
se in realtà per Mayu fosse
meglio che sparissi dalla sua vit… esistenza? Se desiderasse
non rivedermi mai più e rimanendo qui per non perderla
commettessi comunque un grande atto di egoismo? Il pensiero
cominciava ad angosciarlo sul serio, nonostante la tentazione di
seguire gli altri e tornare nel proprio mondo fosse forte non si
trattava veramente di quello… Non posso accettare
l’idea di non vederla più pur non riuscendo a
sopportare l’idea di confrontarmi nuovamente con lei, ma non
posso nemmeno accettare di rimanere temendo che la mia
presenza possa infastidirla, che situazione assurda!
Si disse
torturandosi le mani alla ricerca di qualche scheggia residua da tirare
via. Le uniche certezze sono che la fuori non
c’è
più niente per me e che farei solo danno... Comunque sapevo
che non sarei stato recuperabile se mi fossi spinto troppo oltre,
sapevo che in quel caso avrei fatto meglio a non uscire più
da questo posto… quindi…
-Una volta tornato a casa avrai la possibilità di redimerti
e in caso non ci riuscissi e avessi l’impressione di poter
diventare dannoso per le altre persone… Prometto che
sarò io ad ucciderti...- promise solennemente senza il
minimo di esitazione… la ragazza sentì una fitta
improvvisa partita da sotto la tasca in cui aveva depositato la sfera
di Mayu, ma non fece una piega.
-D-dovremmo veramente fidarci lui?- Mitsuki si girò, la voce
tremolante ad aver parlato era quella di Ohkawa... mentre erano
occupati nella conversazione Ohkawa e di conseguenza anche Fukuroi si
erano lentamente avvicinati probabilmente per volontà del
primo…
-Ohkawa...- sussurrò la ragazza, non poteva sapere fino a
dove avevano sentito ed aveva paura che tutti quei discorsi potessero
rimettere in agitazione il ragazzo.
-Dopo ciò che ha minacciato di fare a Ryosuke?! Dopo
ciò che ha fatto nella stanza delle torture ad altri
malcapitati come lui e come noi? Potrebbe anche essere tutto un gioco
di quella bambina sadica!- Mitsuki non poteva rispondergli…
e non perché non gli si potesse dare che ragione, ma
perché era troppo occupata a cercare di non cadere a terra e
di non farsi scivolare la gonna… la piccola sfera che teneva
in tasca spingeva prepotentemente verso il basso… Non
ora!
Per favore! La sfera cadde a terra bucando la tasca e
cominciò a muoversi vorticosamente sul pavimento sotto gli
occhi angosciati di Mitsuki. Nel frattempo Ohkawa continuava a
parlare... -Non possiamo fidarci di qualcuno che si è messo
a torturare e uccidere...-
-T-torturare e uccidere?! Ok, potevo capire quando ti limitavi a
infastidire persone già morte, anche se puoi essere
così idiota da non capire che si, stavi maltrattando dei
corpi morti, ma che le loro anime erano perfettamente coscienti! Ma
questo è davvero troppo! C-come hai... Come hai potuto fare
una cosa simile?!- si sfogò Mayu uscendo dalla
sfera e facendo sbiancare Morishige e Mitsuki. Fukuroi
cominciò a balbettare parole confuse, ironicamente quello a
non avere particolari reazioni fu proprio Ohkawa, già troppo
agitato di suo.
-Infatti!- esclamò Ohkawa pensando forse d’aver
trovato manforte -Non mi sorprende che Sachiko abbia deciso di
sposarlo.- sentenziò il ragazzo a braccia conserte.
-Già... Eh? S-s... Spo... sposarl...- continuò a
ripetere diversi "spo" come un disco rotto. Qualunque cosa stesse per
dire prima non aveva alcuna importanza, dopo aver sentito quella parola
non riusciva più a preoccuparsi di quello che aveva fatto
Morishige… nel frattempo, nonostante quest’ultimo
il ragazzo sembrasse in preda al panico, non rispose... forse non aveva
nemmeno veramente ascoltato Mayu, era semplicemente rimasto troppo
atterrito dal vedersela comparire proprio in quel momento, non era
minimamente preparato a tutto ciò. Ora Mitsuki era
abbastanza sicura che fosse tutto andato… anche se da una
parte sperava che il fatto che il ragazzo non avesse
già tagliato la corda fosse un buon segno...
-Ma andiamo!- si sfogò deluso Ohkawa. -Yamamoto, ci ho
provato a fidarmi di te, ma io un altro Kizami nel gruppo non lo
voglio!- il ragazzo finì anche per piangere, ma invece di
Mitsuki che, data l’assurda confusione che si era venuta a
creare, sembrò non notarlo, a sentirlo fu Morishige che
ormai, pur ammettendo di meritarselo si era un po’ stufato di
essere trattato come un manico... Il ragazzo non capiva se doveva
andarsene e lasciarli soli a marcire o se fare ciò che si
era ripromesso di fare fin dall’inizio e cercare di essere
finalmente utile a Mayu. Peccato che non avesse idea né di
come aiutarla né del perché
all’improvviso avesse reagito in quel modo. Invidiava davvero
lo svenimento facile di Dante… sveniva ogni volta che la
situazione si faceva difficile da descrivere e al suo risveglio era
tutto a posto. Nel frattempo Ohkawa cercò di scappare, ma
Fukuroi tentò di fare peso e impedirglielo.
-O... Ohkawa… Morishige non è forte e pericoloso
come Kizami inoltre non abbiamo molta scelta...- mormorò
Fukuroi preoccupato per il ragazzo.
-Non sopravvivremo comunque! Questo rito per tornare a casa forse
nemmeno esiste! O comunque non lo ricorderanno mai in tempo…
In voi c’è qualcosa che non va… come
potete accettare la morte di delle persone a voi care che vi hanno
lasciato solo qualche ora fa? Lo fate per sopravvivere, ma come fate
invece a non cercare di convincervi che sia tutto un sogno? O-oppure
sono io ad avere dei problemi a non riuscirci?- il ragazzo lo osservava
spaventato e pieno di domande, ma Fukuroi non sapeva proprio cosa
dirgli.
-Ognuno ha il suo modo di reagire...- fu tutto quello che
riuscì a rispondere… -Ma per favore…
rimani qui con noi e cerchiamo di tornare a casa tutti
insieme… ti prego...- lo supplicò il compagno.
-Ah... Ok, ho capito...- sussurrò Mayu fissando il vuoto,
dopo che Morishige e Mitsuki riuscirono finalmente a farla
riprendere… più o meno... -Mi fa piacere che tu e
Sachiko siate così in sintonia! S-siete una bella coppia
e... e vi piacciono le stesse cose... torturare... sangue... i
cadaveri... Avete così tanto in comune! A differenza d-di
noi! Noi non abbiamo un bel niente in comune! Non so nemmeno
perché siamo diventati amici! N-non fraintendere, queste
lacrime... sono solo... Sono solo felice per te! Tutto qua! Tranquillo
non ti starò più in mezzo ai piedi!- la ragazza
rotolò via lontano da tutti… Morishige, dopo aver
guardato Mitsuki pieno di risentimento per aver nascosto nella sua
tasca proprio la persona che non era preparato a vedere,
cominciò ad andare via nella direzione opposta
più rassegnato e certo di non poter fare nulla di
prima…
-Fermo Shhhi… Sakutaro Morishige, fermati ho detto!- Devo
aver passato troppo tempo con Mayu in testa! Si disse Mitsuki
dopo
essersi accorta di come lo stava per chiamare. Ma il tempo di aver
finito di dire il nome e il ragazzo si era già allontanato
troppo… Perchè non l’ho
seguito?! Senza
né lui, né Kurosaki come riuscirò ad
uscire da questa situazione?! Si chiese nervosa. Beh,
inseguendolo
avrei rischiato di perdere… D-dove sono finiti Fukuroi e
Ohkawa?! Si guardò intorno terrorizzata, ma
fortunatamente i
due cominciarono a riavvicinarsi. Ohkawa aveva gli occhi molto
arrossati e sembrava anche più distrutto di prima, ma almeno
era ancora con loro…
Ma gli occhi della ragazza si riempirono di terrore quando vide alle
spalle dei due Yoshikazu… Prima che lei potesse avvertirli o
fare una qualunque cosa, il mostro colpì Ohkawa, prese
Fukuroi e si diresse verso di lei.
-No, Mitsuki non ci provare! Non fare nulla, scappa!- le
urlò Fukuroi mentre la ragazza si avvicinava. Lei non lo
ascoltò e saltò addosso a Yoshikazu nel tentativo
di liberare l’amico, ma il mostro la respinse e
continuò per la sua strada lasciandola a terra dolorante.
Mitsuki cercò di rimettersi in piedi… non aveva
idea di cosa avrebbe dovuto e potuto fare. Sentiva il bisogno di
seguire Yoshikazu, ma sapeva che non avrebbe potuto fare nulla e che
sarebbe stato tutto inutile. Si accasciò a terra distrutta.
È tutto veramente finito allora? Si
voltò un
attimo a guardare verso il corpo di Ohkawa… Era bastato un
attimo perché perdesse tutto… delle persone che
avrebbe voluto proteggere, una era stata appena freddata sotto i suoi
occhi senza che lei potesse fare nulla e l’altra era stata
rapita da un mostro… Si avvicinò un po’
strisciando… forse era uno scherzo della sua mente, ma le
sembro di vedere un piccolo oggetto muoversi vicino al
ragazzo… A quel punto la ragazza si diede una spinta in
avanti e corse verso il corpo.
Con sollievo si accorse di non aver visto male.
-Respira ancora…- mormorò con voce flebile, Mayu,
da dentro la sferetta… ma Ohkawa doveva aver subito un
brutto colpo alla testa e stava perdendo sangue.
-Non resta più tempo.- dichiarò cupa e prese
Mayu. -Devi entrare nel mio corpo e farmi di nuovo da cuscinetto.- le
ordinò.
-Ma il tuo corpo non reggerà, inoltre...-
-Tanto se non mi sbrigo saremo tutti spacciati!-
-Inoltre io non riesco più ad uscire!-
-C-cosa…?-
-Devo essermi sforzata troppo prima ed ora non riesco più a
proiettarmi fuori da questa pallina di plastica! Non riesco ad
allontanarmene ed entrare nella tua testa… mi spiace...- le
spiegò molto rammaricata. Mitsuki la osservava intensamente.
-Mi dispiace, è tutta colpa mia… se fossi rimasta
ferma nella tua tasca...-
-E se il tuo contenitore fosse direttamente dentro di me?- aveva una
strana luce negli occhi…
-Eh…?- Mitsuki si mise l’oggetto in bocca e lo
ingoiò. Avvertì quell’inconfondibile
quanto fastidiosa sensazione di tenere un anima estranea dentro il
proprio corpo oltre a un retrogusto un po’ acido, un
po’ amaro, ma soprattutto metallico… del resto
quella pallina aveva rotolato attraversando diverse pozze di sangue e
altri liquidi. Dopo aver velocemente promesso all’amico privo
di sensi di tornare a recuperarlo, corse nella direzione presa da
Yoshikazu.
“Cosa ti è saltato in mente?! E ora come dovrei
uscire dal tuo corpo?! Non resisteremo per molto in queste
condizioni!” cominciò a dirle agitata.
Q-questo in effetti potrebbe essere un grosso problema...“Si
che reggeremo! Inoltre quando saremo nuovamente nel nostro mondo
avrò tutto il tempo di... espellerti! “
pensò imbarazzata “Naturalmente l’avevo
già pianificato, è un modo per far uscire da qui
anche te… o perlomeno il tuo spirito sarà libero,
no?”
“Ah… grazie...” Probabilmente
non
ricorda che riesco a leggere anche i pensieri non indirizzati
direttamente a me…
“Ora me lo ricordo invece… e ti ricordo anche che
la cosa funziona in entrambi i sensi!”
“Ah, giusto!”
Mitsuki vide una piccola fonte luminosa bluastra in lontananza che
sembrava man mano ingrandirsi… o forse
avvicinarsi…
“Mitsuki! Schiva!” urlò Mayu, Mitsuki si
appoggiò al muro e vide la sagoma luminosa sfrecciargli a
fianco. “Scappiamo, scappiamo!” continuò
a ripetere, Mitsuki non se lo fece ripetere due volte , non si
voltò nemmeno per controllare da cosa stessero
fuggendo…
-Ridammela! È l’unico spettro sano di mente
disposto a conversare che c’è in questa scuola a
cui sono riuscita ad avvicinarmi! Non ho alcuna intenzione di passare
l’eternità tra i deliri di quella schizzata di
Sachiko e i versi di Yoshikazu e dei bambini!- disse una voce fredda e
femminile alle sue spalle.
Morishige si appoggiò con le spalle al muro. Aveva un
emicrania terribile... vide Yoshikazu avvicinarsi, anche se il primo
impulso fu scappare, rimase dov’era, si era stancato di tutta
quella situazione. L’uomo portava con se il corpo di un
ragazzo svenuto, era piuttosto insolito… guardando meglio,
Morishige, si accorse che si trattava di Fukuroi. Yoshikazu gli si
avvicinò e cercò di portare anche lui, ma
Morishige indietreggiò.
-Se vuoi portarmi da Sachiko ti seguirò spontaneamente, non
c’è alcun bisogno di trasportarmi come un sacco di
patate….- gli spiegò. Yoshikazu sembrò
d’accordo e cominciò a fargli strada.
Morishige continuò a massaggiarsi la testa per distrarsi dal
senso di nausea che finì per prenderlo completamente, ma non
vomitò… accadde qualcosa di decisamente
più strano… Si rivide con Mitsuki, il signor
Taguchi e un altro ragazzo della Byakudan… Mitsuki aveva
ragione, Taguchi aveva parlato con loro del rito, ora lui lo
ricordava… e si sentì sollevato nel capire di non
avere alcuna scelta. Gli erano stati mostrati i corpi di Seiko e la
signorina Yui, ma non c’era traccia di nessun altro dei suoi
compagni, quindi non aveva alcun modo di fare il rito, punto, sarebbe
rimasto lì. Non li biasimava per essersene andati,
probabilmente lo credevano pure morto… anche se una piccola
parte di lui era frustrata dall’essere stato lasciato
indietro... Ora doveva solo vedersela con Sachiko e cercare di
convincerla ad evitare quello sciocco rito matrimoniale…
Note:
Mi scuso per il ritardo, ma ho avuto molto da studiare… se
lo avete notato, fatta eccezione per il primo capitolo, ho sempre
cercato di aggiornare una volta al mese.
-(citazione necessaria) è una citazione(necessaria) di
nonciclopedia.
-tutta la faccenda di Morishige che comincia a comportarsi in modo
strano dopo aver messo un “velo” in testa
è ispirata al fatto che in uno spin off demenziale di corpse
party Morishige è costretto a portare un costume da
cameriera (l’ho detto che era uno spin off demenziale)e
comincia inspiegabilmente a comportarsi come tale, a parte
questo la scene non hanno altro in comune.
-Le idee espresse sul matrimonio non sono condivise
dall’autrice così come diverse idee espresse dai
personaggi nel corso della fanfiction ovviamente… detto
questo scrivere le parti riguardanti la possessione di Morishige e la
parte precedente è stato piuttosto rilassante, quasi
divertente… E di persone dal film mentale facile ne ho
incontrate abbastanza... con cui per esempio non riuscivo ad andare
d’accordo, ma che invece di farsene una ragione(è
normale, non si può piacere a tutti, l’importante
è essere educati e cortesi nel momento del bisogno anche con
chi non ci piace, no?) pensarono che l’unica spiegazione
logica al fatto che non morissi dalla voglia di passare del tempo con
loro fosse che avevo dei gravi traumi infantili e maltrattamenti in
famiglia e che stessi disperatamente chiedendo il loro aiuto
silenziosamente…
Bene, questo è veramente il penultimo capitolo, ho provato a
farne uno solo, ma come lunghezza risultava il doppio quindi, ho
preferito dividerlo.
Beh, ringrazio le persone che a quanto pare stanno continuando a
leggere, suppongo che considerando la lunghezza, la probabile
pesantezza e lo stile che lascia
abbastanza a desiderare di ogni capitolo ci sia qualcosa che vi piaccia
o vi incuriosisca o comunque vi porti a finire il capitolo senza
maledirmi… o almeno lo spero, sul serio… spero
che chiunque stia leggendo decida di leggere anche l’ultimo
capitolo, grazie a chi è arrivato fin qui, mi scuso per
eventuali errori di ogni genere. Se qualcuno avesse intenzione di
lasciarmi un parere mi fa piacere.
Ciao, ciao.
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