Capitolo
8: Tragedy's Birth
- Passato e presente
When
the Gods were young the burden was less
It was not grief and it was not fear
Who cast the shadow upon our age?
Who has crippled the young and blinded their eyes?
(Tragedys Birth, Primordial)
Il Lilith
Castle, detto
anche Castello Lunare, era il castello in cui si era ritirata
Lilithmon, la Demon Lady nata dal germe della Lussuria di GranDracmon.
Era un luogo
molto
elegante, ma ogni singolo elemento, dai muri ai più piccoli
dettagli
d'arredamento, traboccava di una sensualità non
indifferente. E la
diabolica Sovrana non era da meno. I suoi gesti erano mirati a
suscitare i bassi istinti di chiunque posasse lo sguardo sul suo
splendido corpo. Sfortunatamente per lei però, i digimon che
aveva
innanzi non traboccavano della sua stessa sensualità, anzi.
Infatti, alla
"riunione di
famiglia" si erano presentati solo Barbamon, Leviamon e Daemon: un
vecchio tirchio barbuto, un coccodrillo geloso e un incappucciato
perennemente sull'orlo di una crisi di nervi.
Belphemon non
si era fatto
vivo (prevedibile), Belzeebumon era ormai fuori dal gioco, mentre
Lucemon non era nemmeno stato avvisato.
I Demon Lord
erano radunati
intorno ad un tavolo d'ebano nero, liscio e dalle curve sinuose.
Leviamon, data
la sua
considerevole stazza e le fattezze di coccodrillo, stava placidamente
sdraiato sopra dei morbidissimi cuscini rossi.
Barbamon
faceva tintinnare
avidamente le gemme che gli coprivano la veste, Daemon sghignazzava tra
sé e sé, quasi a infastidire l'avido "fratello
maggiore", mentre
Lilithmon si limitava a ciondolare il capo, limandosi le unghie.
-Dobbiamo
aspettare ancora
molto?- chiese, rivolta specialmente a Daemon, col preciso intento di
farlo imbestialire e divertirsi un poco.
Lui raccolse
la
provocazione.
-Perché
lo chiedi a me,
serpe? Che colpa ne ho io se quello non fa altro che dormire?-
ringhiò
riferendosi a Belphemon, il Demon Lord dell'Accidia.
Lei fece per
ribattere
spudoratamente, quando udì dei colpi decisi alla porta della
sala.
Aveva dato ordini di non venire disturbata durante la riunione, di
conseguenza doveva trattarsi del ritardatario.
-Avanti.-
disse.
Si aspettava
di vedere il
gigantesco corpo del Demone dell'Accidia trascinarsi svogliatamente
oltre la porta, magari rotolarsi, ma a pensarci bene, era improbabile.
Da sveglio Belphemon era intrattabile, sarebbe entrato sfondando la
porta e cercando di ucciderla per averlo disturbato. Avrebbe distrutto
mezzo castello e si sarebbe messo a dormire come un sasso prima di
ferirla seriamente. Una volta era successo, ma con Leviamon, durante
l'ultima riunione negli abissi marini.
Il coccodrillo
aveva
sollevato un polverone perché... Non se lo ricordava... Era
geloso di
qualcuno di loro, forse di Barbamon. Aveva fatto l'errore di fare
troppo rumore e Belphemon si era svegliato.
Quando
dormiva, seppur
gigantesco, era proprio carino. Sembrava un cucciolo indifeso, ma guai
a farsi imbrogliare da quell'aspetto "angelico".
Il viso della
digimon si
corrugò vedendo entrare, invece che il bestio, una figura
più piccola.
-Cosa ci fai
qui,
Phelesmon? Non è permesso ai subordinati partecipare a
queste
riunioni.- tuonò.
Il digimon
annuì e fece un
rispettoso inchino. Poi alzò il capo e sfoggiò un
orribile e maligno
sorriso, avvicinandosi al tavolo.
I capelli neri
come la pece
si sollevavano sul capo in una scomposta cresta e gli occhi dorati
brillavano inquietanti risaltando nel rosso sanguigno del viso.
Il suo aspetto
era in tutto
e per tutto identico a quello di un diavolo. Aveva le corna appuntite
sul capo e
la coda cuneiforme che teneva avvinghiata ai fianchi, come una cintura.
I suoi colori
erano
principalmente: cremisi, nero, bianco e oro.
Neri i guanti,
gli stivali
in pelle, i bracciali in ferro all'altezza dei gomiti, l'alto collo del
pressoché inesistente mantello e la parte ossea delle ali.
Queste
invece erano cremisi come il resto del corpo e il tridente che il
digimon stringeva fra le mani, come simbolo di potere che lo faceva
sentire simile ai digimon che aveva davanti.
Dorati erano
la spilla a
forma di pipistrello che portava al petto e gli anelli alle dita.
Bianchi i
simboli sul viso
e il petto. Sulla tempia sinistra portava scritto il numero simbolo del
maligno.
-Sembra che
lei non
gradisca la mia presenza, Maestra Lilithmon.- fece lui di risposta -Ma
io sono veramente onorato di vederla. Anzi, deliziato è il
termine
giusto.-
Lei lo
guardò con disgusto.
Non lo sopportava proprio.
-Taglia in
corto.- gli fece.
Lui
incassò e rinunciò a
"corteggiarla".
-Sono venuto
in vece del
Maestro Belphemon.-
-Dorme
ancora?- gli chiese
Daemon, la sua era ovviamente una domanda retorica.
-Esattamente.-
fece lui con
un alzata di spalle e gli occhi chiusi. -Ma presto si
sveglierà. Mi ha
ordinato di riferire, che sarà lui a occuparsi della Terra e
che
perciò, non dovrete preoccuparvi di altro se non di
raggiungere i
Vostri obbiettivi qui a Digiworld.-
°
Yamato
aprì gli occhi.
Confuso, si,
ma lentamente
le forze tornavano e la macchia scura che gli pervadeva il corpo era
ormai quasi del tutto svanita, liberando il suo cuore dalla costrizione
che quasi l'aveva ucciso, soffocandone i battiti.
Solo la gamba
sinistra non
riusciva ne a sentire ne a muovere. Era ancora scura, ma non ebbe il
tempo di formulare un idea su ciò che gli stava succedendo,
perché fu
travolto da una miriade di umani e digimon.
-E-ehi!- era a
petto nudo e
sentiva leggermente freddo, per di più il contatto con le
mani gelide
che lo sommergevano di carezze e colpetti affettuosi quasi lo
infastidiva, ma in fondo, era bello essere vivi, perciò
accettò di buon
grado quelle pacche.
Non capiva che
dicevano,
perché parlavano tutti insieme, Mika gli si era gettata fra
le braccia
e lui l'aveva stretta forte, per poi passare a Takeru, che
sprofondò il
viso imbarazzato nell'incavo del suo collo.
-Fratellone...-
sussurrò,
sollevato.
Lui lo strinse
forte. Erano
rari quegli abbracci, perché entrambi erano piuttosto timidi
l'uno nei
confronti dell'altro.
Poi
toccò a Taichi.
-Piantala di
farci
preoccupare!- esclamò scompigliandogli i capelli.
Ylenia gli si
strinse al
collo quasi soffocandolo -Pia... Piano Orso!!!- esclamò lui.
La
chiamava Orso perché la sua delicatezza era a livelli
minimi, ma anche
perché alle volte le ricordava un tenero orsacchiotto da
coccolare. Lei
per ripicca strinse la presa.
-Ahi! Ahi!
Scherzoooo!-
guaì, e dopo che la sorella lo lasciò prese a
massaggiarsi il collo e
le spalle.
Poi si
fermò.
Sora.
Era il suo
turno.
La
guardò.
Gli occhi
ambrati di lei
parevano spenti. Però lo vide, vi era una piccola fiamma,
quasi di
ribellione.
La rossa aveva
conosciuto
il figlio del suo amato, figlio che non era certo suo.
Stava male, ma
d'altro
canto non poteva infuriarsi prima di conoscere la verità.
Yamato non
poteva dirglielo.
"Non poteva, ma ora
può.
Non poteva ma ora può...." se lo
ripeté tante volte dentro di sé.
Voleva capire e non voleva accusarlo senza sapere. E, soprattutto,
voleva riabbracciarlo. Non voleva perdersi quel momento.
-Yamato!- gli
si gettò al
collo.
Silenzio.
La
abbracciò, le schioccò
un bacio sulla guancia, le mise la mano sulla nuca accarezzandole i
capelli ramati. Il cappellino giallo era fra le zampette di Pyomon,
che con Gabumon attendeva con ansia quell'incontro fra i due.
"Si sistemerà tutto."
pensavano fiduciosi.
Sora pianse,
sollevata.
-Sora...-
Yamato lanciò un
occhiata a Gabumon, lui annuì -Te l'hanno detto?-
La rossa
riemerse appena
dall'abbraccio -L'abbiamo conosciuto, Yamato...Io...-
-Perdonami...-
stavolta fu
il biondo a lasciarsi scappare una lacrima -Non potevo dire nulla... ma
avrei dovuto...-
Sora si
separò da lui e gli
mise le mani sulle spalle, guardandolo faccia a faccia, facendo
sfiorare le loro fronti.
-Voglio tutta
la verità, ti
prego...- Yamato annuì.
Poi Sora
lasciò il suo
posto a Gabumon che con sollievo si strinse al suo compagno. E
sottovoce gli riferì che era meglio non parlare di Risei
lì e che
comunque il bambino stava bene.
Il biondo non
capì subito
che significava, ma nel momento in cui scorse oltre le sagome di Jun,
Hikari e Miyako, la figura di Kokueimon, poggiato allo stipite della
porta, capì.
Era lui che
l'aveva
attaccato. I suoi occhi... Ma quelli di chi gli ricordavano?
-Tu...-
cominciò, ma il
digimon lo guardò appena.
Come da ordini
aveva
sciolto la Doku Kage. Il suo ruolo l'aveva svolto, anche se non
immaginava finisse così, considerato che il suo compito dal
principio
era quello di uccidere il ragazzo. Comunque, in quel momento gli
premeva tornare all'Errant Castle, dove sua madre lo attendeva con
trepidazione.
-Adesso
basta!- Babamon
prese a disperdere la folla con la sua scopa, menando colpi a manca e a
destra, per poi farla ricadere sul cranio del biondo dell'Amicizia.
-Ugh...- fece
lui.
-I malati
devono riposare!-
esclamò e ciò detto lo afferrò per le
caviglie e, con l'aiuto di
Jijimon, lo lanciò su una barella, per poi partire in quarta
fuori
dalla sala e cercare una stanza libera e sicura per lui.
Usciti dal
corridoio il
ragazzo incrociò gli sguardi di Vamdemon ed Etemon. Fortuna
volle che i
''vecchietti'' marciassero a passo svelto, anzi, si può dire
che quasi
volassero per il corridoio. Tanto che nessuno disse nulla.
I due
''intrusi'' stavano
nella sala d'attesa precedentemente occupata dai ragazzi, Vamdemon in
piedi, accostato alla parete, Etemon seduto a braccia conserte e gambe
incrociate.
Il corteo di
prescelti
seguì velocemente Babamon e Jijimon e Tailmon, passando,
lanciò
un'occhiata interrogativa verso il suo ex-Maestro e poi verso Ylenia,
che percorreva il corridoio mano nella mano con Bearmon e accanto a
Taichi.
Che diavolo
poteva volere
da lei?
Ma
soprattutto, perché poco
prima aveva sorriso alla bionda? Non un sorriso maligno e
sbeffeggiatore, ma genuino e malinconico, come mai si sarebbe aspettata
da lui.
Lui da parte
sua ricambiò
l'occhiata, per poi distogliere lo sguardo.
"Risei?"
pensò "Chi
diavolo è?! Troppe cose non tornano, dannazione!"
°
-Lady!-
Pinocchimon trovò
la donna oscura intenta a minacciare dei Bakemon.
Voleva fosse
tutto perfetto
per il ricevimento in onore di Kokueimon e, agli occhi del burattino,
la sala dei ricevimenti non era mai stata così bella. Anche
se in
effetti, non avevano avuto modo di festeggiare da quando
l’Errant
Castle era stato assemblato.
Ebbene
sì. Assemblato. Non
costruito. Avevano messo insieme i loro territori, i loro nascondigli,
ed era venuto fuori quello, non avevano tempo, di fermarsi ed edificare
un castello nuovo di zecca. Inoltre era anche molto più
sicuro, con lo
schermo d’invisibilità e il sistema di
levitazione. Il problema era
fare rifornimento d’acqua marina almeno una volta al mese, ma
era un
dettaglio quasi trascurabile.
Lady Devimon
si rivolse al
piccolo burattino.
-Che vuoi
nanerottolo?- lui
si arrabbiò. Era tornata l’antipatica di sempre
nel giro di dieci
minuti, che tipa!
-Un tempo non
mi avresti
risposto così!- esclamò puntandole una pistola
alla tempia e sparando.
Lei schivò il colpo, come se niente fosse, facendo passare
il
proiettile fra i morbidi capelli argentati, mossi con vanità.
-Per fortuna
sono tornata
normale. Dovrei ringraziare quella Angewomon…- disse, poi ci
ripensò e ricordando la batosta subita aggiunse
–La prossima
volta che la incontrerò, le strapperò i capelli a
morsi e poi…- prese a
farfugliare riguardo a torture e complicate mosse, finché il
burattino
decise di darci un taglio –Cercavo Piemon, sai
dov’è?-
Lei si
riscosse –Chiedi a
Devimon.- disse secca.
-E lui
dov’è?-
-E che ne so?-
Il burattino
era ancora più
sotto shock.
-Ma non eri tu
quella che
lo seguiva anche al bagno?- il nanerottolo si riferiva ai tempi
antichi, quando un’impaurita Lady Devimon cercava di
proteggere sempre
e in ogni occasione il suo “dolce” fratellino.
Ovviamente
l’imbarazzante
riferimento suscitò le ire della Dark Lady, che, trasformato
il braccio
in un aguzzo spuntone, cercò di impalare il nanerottolo. E
ci sarebbe
riuscita se dal nulla non fosse apparso in extremis il digimon diavolo.
-Ti vedo in
forma,
sorella.- disse, felice della cosa.
Pinocchimon
sbucò da dietro
la sua schiena –Fiuuu! Salvo per un pelo!-
-Non farla
imbestialire,
sai quanto è tremenda…-
Dopo il suo
intervento, la
situazione parve placarsi.
-Dov’è
Piemon?- chiese
Pinocchimon e Devimon assunse un’aria preoccupata.
-Nella sua
stanza, chiuso a
chiave.-
-E’
successo qualcosa?-
chiese la donna.
-Vamdemon ed
Etemon?-
chiese il demone.
-Non sono
ancora tornati.
Però il piano va a gonfie vele, ce l’hanno
comunicato poco fa.- rispose
il burattino.
-Tsk…-
Devimon si guardò
alle spalle, in direzione del corridoio che dava all’ala del
castello
dove vi erano i dormitori –Meglio che non rientrino subito.-
Gli altri due
si
allarmarono.
-Insomma,
Devi, che
succede?- chiese Lady Devimon.
°
-Piemon, ne
sei sicuro?-
chiese Dynasmon, la cui stazza era circa due volte quella del pierrot.
-Se non ne
fossi sicuro,
non sarei venuto fin qui.- rispose col suo solito sorriso ambiguo.
-Sei un tipo
strano tu….-
fece Lord Knightmon
-Credo sia
l’unica
occasione che avrete per impadronirvi della Chiave della Luce. Per
quella delle Tenebre sarà solo questione di tempo.-
-Ma se
prenderemo prima la
Luce, che farete voi?- chiese Craniummon, sospettoso.
Piemon sorrise.
-Cercherò
di ottenere la
Chiave delle Tenebre, in modo che voi verrete a prenderla.-
-E tutto in
cambio
di…?-Dynasmon lo invitò a continuare.
Piemon riprese
a sorridere.
-Voglio
condividere il
potere con voi.- certo, come no. Si vedeva lontano un miglio che
mentiva. Per colpa della corruzione da parte della Superbia di Lucemon,
era diventato tremendamente orgoglioso, ma aveva anche sviluppato una
doppia personalità. Ma perché questa sua seconda
identità pareva così
desiderosa di seguire Lucemon? Certo però, che pareva poco
disposto a
dividere l’ammirazione del piccolo angelo caduto con loro.
Puntava in
alto, ma,
fortuna per loro, non così in alto.
-Ehi!- riprese
Craniummon
–Sospettano qualcosa?-
-Probabile,
per questo
tornerò indietro immediatamente. Portate i miei saluti a
Lucemonsama.-
detto ciò sparì, mentre Lord Knightmon diceva
–Saluta Kokue…
Maleducato. Possibile che non ascolti mai????-
Il cavaliere
rosa era
amareggiato. Non sopportava proprio Piemon per com’era
diventato. E
pensare che un tempo faceva anche discorsi intelligenti, mentre
ora…
Ora non capiva che gli passava per la zucca.
°
Gennai
riaccompagnò il
gruppo nel laboratorio da dove avevano osservato la battaglia
precedentemente, e stavolta vi era anche Yamato.
I tre intrusi
erano tenuti
sotto stretta sorveglianza all’esterno della
città, ma in ogni caso,
non era loro intenzione attaccare Bernika. Volevano Ylenia e una volta
che Gennai avesse messo in chiaro come stavano le cose coi prescelti,
se ne sarebbero andati con lei.
-Fra poco
sapranno la
verità.- disse, quasi malinconico, Etemon.
-Non
tutta…- disse
Vamdemon, sistemandosi la mascherina sul viso.
-Ma
lui… E’ ancora in
circolazione?-
Il vampiro
lanciò un
occhiata al suo allievo, che capì all’istante di
doversi allontanare.
Quei discorsi erano privati.
Nessun
problema. Aveva
parecchi pensieri per la testa, così non gli dispiacque
affatto il
doversi allontanare.
Sentiva una
strana
preoccupazione, come se una persona vicino a lui fosse in pericolo. Ma
era strano.
Sua madre? Suo
padre?
Vamdemon, Devimon, Pinocchimon? Chi?
No. Erano
forti e sapevano
cavarsela meglio di lui.
Ma allora chi?
Si sorprese a
pensare ad
Azusa Miwako, sulla Terra.
“Chissà poi
perché penso a
lei… tsk…” rise di se
stesso.
-E’
al servizio di
Belphemon.- disse il vampiro –Non so altro. Ma sicuramente
è più attivo
del suo padrone.-
-Belphemon…-
ripeté
meccanicamente Etemon –Il Demone
dell’Accidia… Non sembra pericoloso.
Da l’impressione di uno che fa fare tutto il lavoro agli
altri.-
Vamdemon si
strinse nelle
spalle. Sicuramente l’avrebbe rincontrato. Voleva
dimostrargli che, a
differenza sua, lui non dipendeva da nessuno. Ecco perché
voleva
assolutamente stroncare definitivamente quel dannato legame con Lucemon.
Se poi sarebbe
riuscito ad
eliminare anche quella persona e Daemon, i conti col suo passato
sarebbero stati definitivamente chiusi.
I prescelti
entrarono nel
piccolo laboratorio.
Vi era Risei,
che
ciondolava i piedi seduto al tavolino, mangiucchiando qualcosa.
Il bimbo
inghiottì di
fretta quello che aveva in bocca, quando ad entrare fu Yamato sostenuto
da Takeru.
-Papà!!-
esclamò,
gettandoglisi al collo.
-Oh, Risei!-
il prescelto
dell’Amicizia strinse a sé il piccolo.
Il suo bambino!
Era
così strano definirlo
tale e abbracciarlo con tanto amore, ma nonostante tutto era suo
figlio, no?
-Ho avuto
tanta paura per
te!- esclamò il bambino –E mi sei anche mancato
tanto!-
Il prescelto
gli accarezzò
i capelli.
-Ora sono qui,
tranquillo.-
Erano
così dolci.
Gennai
però doveva parlare
loro, perciò chiese a tutti di sedersi e disporsi
all’ascolto, cosa che
tutti fecero, anche il bambino, che si sedette accanto a suo padre.
Il saggio
prese posto in
una sedia vicino al monitor e pigiò il tasto di accensione.
Quello che
apparve ai
digiprescelti fu una mappa grigia, composta da piccole chiazze di
diversi colori legate tra loro da fili bianchi.
-Questo che
vedete, è
Digiworld ai giorni nostri.-
-Ma
com'è potuto
succedere?- chiese Mimi.
-La sconfitta
di
BelialVamdemon, ha dato il via a quella che sarà la vostra
missione più
grande.-
I
digiprescelti annuirono.
Quello l'avevano capito.
-Ma vi
stupirà sapere che
Vamdemon ha organizzato tutto col solo obbiettivo di contrastare
Lucemon.-
-Spiegati
meglio. - chiese
Iori stupito.
-Voglio
dire.... Ok. E' il
caso che riparta dall'inizio. Dunque....- pigiò altri tasti
e nello
schermo sparì la mappa di Digiworld per aprirsi quella che
era una
presentazione simile a quelle realizzate con Power Point, o almeno
così
parve ai prescelti esperti di computer.
-Digiworld
è nato in
contemporanea alla nascita del primo computer sulla terra. A quel tempo
esistevano solo cinque digimon, ovvero i Supremi.-
-Cinque?-
chiese Miyako
-Pensavamo fossero quattro.-
Sullo schermo
apparvero
delle sagome che ricordavano molto i quattro animali sacri: il drago,
la fenice, la tartaruga e la tigre. Le sagome erano disposte nei punti
cardinali all'interno di una sfera e al centro c'era un'altra figura.
-I Supremi si
occupano
della protezione di Digiworld e ognuno di loro controlla una
determinata zona: Qinglongmon il Drago Azzurro che controlla l'Est,
Zhuqiaomon la Fenice Rossa per il Sud, Baihumon la Tigre Bianca
dell'Ovest e Xuanwumon la Tartaruga Nera a Nord.
Il quinto
Supremo,
Huanglongmon, viene risvegliato dall'unione dei poteri degli altri
Supremi ogni qualvolta Digiworld affronti una grave crisi.-
I
digiprescelti rimasero in
silenzio.
-I Supremi
cominciarono a
popolare Digiworld creando le prime digiuova e i digimon che nacquero
erano tutti di tipo Dati. Non esistevano digimon di tipo Virus e di
conseguenza non aveva senso che esistessero gli Antivirus. Purtroppo
con la nascita del primo virus del computer sulla Terra, nacque anche
il primo digimon Virus. Il peggiore. L'origine dei mali.-
-Lucemon?-
azzardò Daisuke
-No. Un
Kuramon.-
-CHEEEEEE?-
Daisuke trasalì
-Quella medusa con le lenti a contatto è l'origine di tutti
i mali???-
-Ehm... Si...-
fece Gennai,
con la solita gocciolina di sudore che colava dalla fronte. -Ma non
quella medusa che conoscete voi. Non c'entra nulla con Diaboromon.
Anche i Supremi fecero l'errore di considerarlo un piccolo digimon
innocuo. Era piccolo e dolce e nonostante fosse diverso dagli altri,
non pareva pericoloso. Anzi a dire di Qinglongmon era tenerissimo e
coccoloso. Ma col passare del tempo, i Cinque si accorsero che Kuramon
aveva cominciato ad evolversi con una velocità superiore
rispetto agli
altri digimon, che impiegavano anche diversi decenni per passare da uno
stadio all'altro. Inoltre, era un autentico flagello. Ovunque passava
seminava discordie e più cresceva, più le
discordie si tramutavano in
odio.
Cercarono di
capire il
problema, ipotizzarono che lui fosse innocente, che non lo facesse
apposta. Ma ben presto si resero conto, che lui si divertiva a causare
tutti quei guai.
Non c'era un
briciolo di
bontà in lui, nonostante l'amore con cui l'avevano
cresciuto.-
I
digiprescelti rimasero
rapiti dalle parole dell'uomo che continuava il racconto.
-Ormai Kuramon
aveva
raggiunto il livello mega: GranDracmon e aveva corrotto tantissimi
digimon. Questi cambiarono radicalmente e la loro tipologia era ormai
differente, perciò furono chiamati Virus. Seminavano terrore
e odio e i
Supremi crearono i digimon Antivirus per contrastarli.
Anche questi
non erano del
tutto immuni all'influenza di GranDracmon, perciò i Supremi
decisero
che avrebbero dovuto intervenire di persona.
Huanglongmon
ricevette il
potere degli altri quattro e dopo una lotta estenuante,
riuscì a
sconfiggere e distruggere GranDracmon. Ma non finì
lì. I dati di
GranDracmon si divisero ai sette angoli di Digiworld e contaminarono
sette digiuova. Da quelle Digiuova nacquero Lucemon, Daemon e gli altri
Demon Lords.-
-E noi
dobbiamo
sconfiggerli tutti e sette?- chiese Mamoru arrivando al sodo.
Gennai
annuì.
-Purtroppo si.
Lucemon e
Daemon stanno facendo sentire la loro influenza su Digiworld, ma degli
altri non ci sono segni di vita. E non è un bene.-
-E
così Daemon è tornato?-
fece Daisuke. Yamato, Gabumon e Risei si incupirono.
-Non
è possibile che siano
stati sconfitti da qualcuno?- chiese Jun
-No. Se
così fosse stato,
se ne avrebbero notizie. E' quasi impossibile sconfiggerli. Daemon non
è morto nonostante sia stato eliminato da UlforceVeedramon
ed
è riuscito a
lasciare il Dark Ocean di Dagomon.-
Hikari
rammentò del piccolo
uovo nero che Dagomon gli aveva consegnato.
Credeva che
fosse un sogno,
visto che la mattina l'oggetto era scomparso. Ne aveva parlato con
Taichi, ma senza l'oggetto incriminato, non avrebbero potuto conoscerne
il significato. Era il caso di parlarne a Gennai.
-Ma come
avrà fatto a
fuggire dal Dark Ocean?- si chiese Ken preoccupato.
-Dagomon
è morto.- disse
Hikari
-Eh?- fece
Miyako.
-Credevo fosse
un sogno, ma
lui mi è apparso. Mi ha detto che i nostri mondi erano in
pericolo e mi
ha consegnato un uovo nero. Ma non so cosa sia. Non l'ho neanche
più.-
-Non l'avrai
mica perso?-
le chiese la Inoue inarcando il sopracciglio.
-Ma figurati.-
le fece
Hikari -La mattina non ce l'avevo più. L'ho cercato ovunque,
senza
risultato.-
-Probabilmente
era qualcosa
di molto importante e al momento giusto ne verremo a conoscenza.- fece
Gennai
-Toglimi una
curiosità.-
disse Koushirou -L'entità che ha posseduto Hikari e che ci
ha parlato
di come ci avete scelto, chi era?-
-Era
Huanglongmon. Quando
voi avete combattuto contro i Dark Masters lui era immerso nel suo
sonno, ma non poteva ignorare cosa vi stava succedendo.-
Calò
il silenzio, che il
prescelto del Coraggio interruppe.
-L'abbiamo
polverizzato...-
disse Taichi sprezzante, riferendosi a Daemon -E non è
servito.
L'abbiamo spedito nel mare oscuro, e niente. Cosa diavolo dovremmo
fare?-
-Qui entrano
in gioco i
nuovi Digivice.- disse Gennai -Taichi ricordi il prototipo di Digivice
che ti abbiamo affidato per aiutare Agumon a evolvere in Veedramon?-
Taichi
annuì.
-Bene. Il
nuovo modello vi
consente di purificare i digimon, oltre che svolgere tutte le varie
funzioni dei precedenti modelli. Il digimon sconfitto perde i
dati corrotti che vengono assorbiti all'interno dei Digivice, mentre i
normali vengono ricodificati in digiuova. Ora come ora la
città della
rinascita non è più agibile, sono rimasti solo i
piccoli che la
abitavano.-
Elecmon
sospirò
profondamente.
-E i dati
negativi? Che
fine fanno?- chiese.
- I Digivice
li
racchiudono. Poi verranno trasferiti alla Dark Area e da lì
si
procederà alla loro eliminazione totale. Ma per quello
c’è tempo. Prima
dovete riuscire a sconfiggerli.-
Tutti
annuirono, poi
Yamato, quasi per assicurarsi di non aver avuto un allucinazione, si
voltò verso Hiroyuki, che stava quasi in disparte in fondo
alla sala.
-Che diavolo
ci fai qui?-
-Mi godevo il
vederti
all'ospedale, fino a poco fa.- rispose "sorridendo", quasi deluso.
-Ti secca di
non avermici
mandato tu?- Yamato ricambio il "sorriso".
-Mmmm... un
po'... - ammise
l'altro.
Yamato scosse
la testa. Non
si aspettava che quel tipo fosse diventato un digiprescelto, ma d'altro
canto era possibilissimo, non era un ragazzo cattivo.
-Come vi
dicevo.- riprese
il saggio -Dalle digiuova che GranDracmon contaminò,
nacquero
sette digimon. I Supremi le trovarono e cercarono di crescere i piccoli
digimon indirizzandoli nella retta via. Fu inutile. Tutti avevano un
vizio più forte di loro. Erano i sette peccati capitali
incarnati.-
-I sette
peccati
capitali...- fece Takeru
-Aspetta...-
cominciò
Daisuke -Erano: gola, ira, gelosia... e poi?-
-Superbia,
lussuria,
avarizia e accidia.- concluse Jun
-Accidia?-
fece Daisuke
-Più
semplicemente ozio,
anche se non è molto corretto.- intervenne Jou.
-E bravo il
mio amore!-
ribatté Jun dandogli una forte pacca alla schiena che gli
fece perdere gli occhiali.
-Ops…
Scusa.- ridacchiò e
fece la linguaccia.
Gennai
continuò, mentre
Gomamon passava a Jou gli occhiali caduti -Tutti manifestavano quei
vizi, ma uno di loro aveva un'indole tranquilla.-
-E Daemon non
è di sicuro.-
fece Yamato, ricordando il demone dell' Ira. Il loro primo incontro
l'aveva terrorizzato. Se non fosse stato per Gabumon sarebbe
sprofondato nelle tenebre della caverna, incapace di rialzarsi e
affrontare le difficoltà. Sarebbe morto li dentro e Daemon
ne sarebbe
stato felice, perché avrebbe comunque raggiunto il suo
scopo. Piemon
avrebbe sconfitto Taichi e gli altri e tutti i loro sforzi sarebbero
stati inutili.
Ma
fortunatamente il suo
digimon gli era sempre rimasto accanto.
E lui era
lì, insieme ai
suoi amici, per chiudere la partita.
-Daemon
rappresenta l'Ira,
quindi non era lui sicuramente quello tranquillo.- ridacchiò
Gennai -
Il digimon tranquillo era Lucemon, che rappresentava la Superbia.-
-Avrei detto
che il tizio
tranquillo era quello dell'ozio.- ridacchiò Daisuke.
Gennai sorrise
e riprese
-Erano tutti a livello intermedio e nonostante fossero cresciuti
insieme, non sembrava che andassero d'accordo. Il loro rapporto
sembrava particolarmente finto, si sopportavano insomma. A Digiworld le
cose erano sempre uguali: i digimon virus venivano perseguitati anche
se non facevano nulla di male. Venivano attaccati anche quei digimon
che pur essendo di tipo Antivirus o Dati, avevano dei legami con i
Virus.
Ed
è qui che entrò in scena
Apokalymon.-
-Un altra
rivelazione!-
esclamò teatralmente Mimi.
-Apokalymon
nacque dal
rimpianto e dalla sofferenza di tutti i digimon la cui vita ed
evoluzione erano stati stroncati per l'egoismo degli altri. Neanche lui
era malvagio, solo non provava fiducia negli altri digimon che
affermavano di voler purificare il mondo senza capire qual'era il vero
problema.
Vagò
disperato per
Digiworld, cercando di rimanere nascosto per non avere problemi,
finché
non incontrò due digimon: Piemon e Pinocchimon. -
-Non ci verrai
a dire che
anche loro erano buoni?- chiese Jou, scettico.
-Beh, buoni
buoni, no. Ma
se non fossero stati perseguitati fin da piccoli, sicuramente le cose
sarebbero andate diversamente. Ma lasciatemi continuare. Piemon e
Pinocchimon stavano vagando per Digiworld in cerca di una fissa dimora,
di un posto dove vivere in pace e degli amici. Durante il loro viaggio
incontrarono Vamdemon e anche lui, non era cattivo, ve lo posso
assicurare.-
-Come sarebbe
a dire?!-
chiese Tailmon -Ho sofferto le pene dell'inferno per colpa sua.-
-So che
è difficile
crederci. Ma è la verità. Tutti i nemici che
avete affrontato finora,
in passato hanno combattuto per fare di Digiworld un mondo migliore.
Tutti: Piemon, Pinocchimon, Vamdemon, Metalseadramon, Etemon, Devimon,
Lady Devimon,Mugendramon, Apokalymon. Tutti, nessuno escluso. Tutti
hanno fatto la loro parte e hanno combattuto per questo mondo.
Perché
erano loro i digimon dei primi bambini prescelti.-
Fine
Capitolo 8
Spero che il capitolo sia stato di
vostro
gradimento, con tutte le varie rivelazioni e Yamato che finalmente esce
dal coma XD
Non vedo l’ora di fare
entrare in scena
Phelesmon, ma sarà più avanti. Fra poco si chiude
la saga coi Dark
Masters e nel prossimo cap ANTICIPAZIONE (neanche tanto velata): Ylenia
dovrà seguire Vamdemon, ma mica andrà da sola. E
comunque continueranno
il resoconto del passato di Digiworld e se ci riesco spiego
com’è nato Risei, così magari vi metto
il cuore in pace, credo.
Ho messo degli indizi,ma
chissà se qualcuno
ha capito chi è la sua “mamma” XD
Bene, ora passiamo alle
recensioni.
Eden89: Lunario? XD Cmq, sono
contenta ti
stia simpatico. ^^ Grazie!!!
Beccacina: Modestamente XD No,
dai, mille
grazie!!! Troppo buona. (credo di essere masochista, per come mi
complico le cose con storie intricate XD)
Grazie a tutti ^^
Kymyit
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