Anime & Manga > Digimon > Digimon Adventure
Segui la storia  |       
Autore: kymyit    19/06/2009    4 recensioni
Qualcosa è in moto a Digiworld fin dai tempi della sua nascita e nonostante i tantissimi anni trascorsi, non si è mai risolto. Lucemon è tornato e i Demon Lords complottano per abbatterlo.
A due gemelli l'onere di custodire i suoi poteri: Yamato e Ylenia Ishida.
I due saranno loro malgrado l'occhio del ciclone, fra digimon che li vogliono morti o vivi tutti per il loro tornaconto. Se poi aggiungiamo nuovi prescelti problematici e vecchi prescelti i cui digimon sono nientemeno che i cari Dark Masters, le cose si complicano assai.
Chi la spunterà nel caos della battaglia? Lucemon? Daemon? I digiprescelti? O forse sarà solo un massacro totale?
Saga Attuale: Wrath's Showdown.
Dopo aver avuto a che fare coi redivivi Dark Masters, i digiprescelti devono affrontare il Demone dell'Ira per ostacolare il suo progetto di assorbire i poteri di Lucemon sfruttando il piccolo Risei.
Witchelny, la città magica, viene assediata. Riusciranno i prescelti a vincere salvando non solo il bambino, ma anche Ken Ichijouji e i fratelli Saiba? Perché il demone ha più di un asso nella manica.
[ATTENZIONE: Sto aggiustando la storia dai primi capitoli, cercando di non fare troppi cambiamenti drastici.
Modificato CAPITOLO 1]
Genere: Avventura, Azione, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Nuovo personaggio, Yamato Ishida/Matt
Note: Missing Moments, Otherverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Chronicles of Light and Darkness' Quest'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo 8: Tragedy's Birth - Passato e presente



When the Gods were young the burden was less
It was not grief and it was not fear
Who cast the shadow upon our age?
Who has crippled the young and blinded their eyes?
(Tragedys Birth, Primordial)





Il Lilith Castle, detto anche Castello Lunare, era il castello in cui si era ritirata Lilithmon, la Demon Lady nata dal germe della Lussuria di GranDracmon.
Era un luogo molto elegante, ma ogni singolo elemento, dai muri ai più piccoli dettagli d'arredamento, traboccava di una sensualità non indifferente. E la diabolica Sovrana non era da meno. I suoi gesti erano mirati a suscitare i bassi istinti di chiunque posasse lo sguardo sul suo splendido corpo. Sfortunatamente per lei però, i digimon che aveva innanzi non traboccavano della sua stessa sensualità, anzi.
Infatti, alla "riunione di famiglia" si erano presentati solo Barbamon, Leviamon e Daemon: un vecchio tirchio barbuto, un coccodrillo geloso e un incappucciato perennemente sull'orlo di una crisi di nervi.
Belphemon non si era fatto vivo (prevedibile), Belzeebumon era ormai fuori dal gioco, mentre Lucemon non era nemmeno stato avvisato.

I Demon Lord erano radunati intorno ad un tavolo d'ebano nero, liscio e dalle curve sinuose.
Leviamon, data la sua considerevole stazza e le fattezze di coccodrillo, stava placidamente sdraiato sopra dei morbidissimi cuscini rossi.
Barbamon faceva tintinnare avidamente le gemme che gli coprivano la veste, Daemon sghignazzava tra sé e sé, quasi a infastidire l'avido "fratello maggiore", mentre Lilithmon si limitava a ciondolare il capo, limandosi le unghie.
-Dobbiamo aspettare ancora molto?- chiese, rivolta specialmente a Daemon, col preciso intento di farlo imbestialire e divertirsi un poco.
Lui raccolse la provocazione.
-Perché lo chiedi a me, serpe? Che colpa ne ho io se quello non fa altro che dormire?- ringhiò riferendosi a Belphemon, il Demon Lord dell'Accidia.
Lei fece per ribattere spudoratamente, quando udì dei colpi decisi alla porta della sala. Aveva dato ordini di non venire disturbata durante la riunione, di conseguenza doveva trattarsi del ritardatario.
-Avanti.- disse.
Si aspettava di vedere il gigantesco corpo del Demone dell'Accidia trascinarsi svogliatamente oltre la porta, magari rotolarsi, ma a pensarci bene, era improbabile. Da sveglio Belphemon era intrattabile, sarebbe entrato sfondando la porta e cercando di ucciderla per averlo disturbato. Avrebbe distrutto mezzo castello e si sarebbe messo a dormire come un sasso prima di ferirla seriamente. Una volta era successo, ma con Leviamon, durante l'ultima riunione negli abissi marini.
Il coccodrillo aveva sollevato un polverone perché... Non se lo ricordava... Era geloso di qualcuno di loro, forse di Barbamon. Aveva fatto l'errore di fare troppo rumore e Belphemon si era svegliato.
Quando dormiva, seppur gigantesco, era proprio carino. Sembrava un cucciolo indifeso, ma guai a farsi imbrogliare da quell'aspetto "angelico".

Il viso della digimon si corrugò vedendo entrare, invece che il bestio, una figura più piccola.
-Cosa ci fai qui, Phelesmon? Non è permesso ai subordinati partecipare a queste riunioni.- tuonò.

Il digimon annuì e fece un rispettoso inchino. Poi alzò il capo e sfoggiò un orribile e maligno sorriso, avvicinandosi al tavolo.
I capelli neri come la pece si sollevavano sul capo in una scomposta cresta e gli occhi dorati brillavano inquietanti risaltando nel rosso sanguigno del viso.
Il suo aspetto era in tutto e per tutto identico a quello di un diavolo. Aveva le corna appuntite sul capo e la coda cuneiforme che teneva avvinghiata ai fianchi, come una cintura.
I suoi colori erano principalmente: cremisi, nero, bianco e oro.
Neri i guanti, gli stivali in pelle, i bracciali in ferro all'altezza dei gomiti, l'alto collo del pressoché inesistente mantello e la parte ossea delle ali. Queste invece erano cremisi come il resto del corpo e il tridente che il digimon stringeva fra le mani, come simbolo di potere che lo faceva sentire simile ai digimon che aveva davanti.
Dorati erano la spilla a forma di pipistrello che portava al petto e gli anelli alle dita.
Bianchi i simboli sul viso e il petto. Sulla tempia sinistra portava scritto il numero simbolo del maligno.

-Sembra che lei non gradisca la mia presenza, Maestra Lilithmon.- fece lui di risposta -Ma io sono veramente onorato di vederla. Anzi, deliziato è il termine giusto.-
Lei lo guardò con disgusto. Non lo sopportava proprio.
-Taglia in corto.- gli fece.
Lui incassò e rinunciò a "corteggiarla".
-Sono venuto in vece del Maestro Belphemon.-
-Dorme ancora?- gli chiese Daemon, la sua era ovviamente una domanda retorica.
-Esattamente.- fece lui con un alzata di spalle e gli occhi chiusi. -Ma presto si sveglierà. Mi ha ordinato di riferire, che sarà lui a occuparsi della Terra e che perciò, non dovrete preoccuparvi di altro se non di raggiungere i Vostri obbiettivi qui a Digiworld.-

°

Yamato aprì gli occhi.
Confuso, si, ma lentamente le forze tornavano e la macchia scura che gli pervadeva il corpo era ormai quasi del tutto svanita, liberando il suo cuore dalla costrizione che quasi l'aveva ucciso, soffocandone i battiti.
Solo la gamba sinistra non riusciva ne a sentire ne a muovere. Era ancora scura, ma non ebbe il tempo di formulare un idea su ciò che gli stava succedendo, perché fu travolto da una miriade di umani e digimon.
-E-ehi!- era a petto nudo e sentiva leggermente freddo, per di più il contatto con le mani gelide che lo sommergevano di carezze e colpetti affettuosi quasi lo infastidiva, ma in fondo, era bello essere vivi, perciò accettò di buon grado quelle pacche.
Non capiva che dicevano, perché parlavano tutti insieme, Mika gli si era gettata fra le braccia e lui l'aveva stretta forte, per poi passare a Takeru, che sprofondò il viso imbarazzato nell'incavo del suo collo.
-Fratellone...- sussurrò, sollevato.
Lui lo strinse forte. Erano rari quegli abbracci, perché entrambi erano piuttosto timidi l'uno nei confronti dell'altro.
Poi toccò a Taichi.
-Piantala di farci preoccupare!- esclamò scompigliandogli i capelli.
Ylenia gli si strinse al collo quasi soffocandolo -Pia... Piano Orso!!!- esclamò lui. La chiamava Orso perché la sua delicatezza era a livelli minimi, ma anche perché alle volte le ricordava un tenero orsacchiotto da coccolare. Lei per ripicca strinse la presa.
-Ahi! Ahi! Scherzoooo!- guaì, e dopo che la sorella lo lasciò prese a massaggiarsi il collo e le spalle.
Poi si fermò.
Sora.
Era il suo turno.
La guardò.
Gli occhi ambrati di lei parevano spenti. Però lo vide, vi era una piccola fiamma, quasi di ribellione.
La rossa aveva conosciuto il figlio del suo amato, figlio che non era certo suo.
Stava male, ma d'altro canto non poteva infuriarsi prima di conoscere la verità. Yamato non poteva dirglielo.
"Non poteva, ma ora può. Non poteva ma ora può...." se lo ripeté tante volte dentro di sé. Voleva capire e non voleva accusarlo senza sapere. E, soprattutto, voleva riabbracciarlo. Non voleva perdersi quel momento.
-Yamato!- gli si gettò al collo.
Silenzio.
La abbracciò, le schioccò un bacio sulla guancia, le mise la mano sulla nuca accarezzandole i capelli ramati. Il cappellino giallo era fra le zampette di Pyomon, che con Gabumon attendeva con ansia quell'incontro fra i due.
"Si sistemerà tutto." pensavano fiduciosi.
Sora pianse, sollevata.
-Sora...- Yamato lanciò un occhiata a Gabumon, lui annuì -Te l'hanno detto?-
La rossa riemerse appena dall'abbraccio -L'abbiamo conosciuto, Yamato...Io...-
-Perdonami...- stavolta fu il biondo a lasciarsi scappare una lacrima -Non potevo dire nulla... ma avrei dovuto...-
Sora si separò da lui e gli mise le mani sulle spalle, guardandolo faccia a faccia, facendo sfiorare le loro fronti.
-Voglio tutta la verità, ti prego...- Yamato annuì.
Poi Sora lasciò il suo posto a Gabumon che con sollievo si strinse al suo compagno. E sottovoce gli riferì che era meglio non parlare di Risei lì e che comunque il bambino stava bene.
Il biondo non capì subito che significava, ma nel momento in cui scorse oltre le sagome di Jun, Hikari e Miyako, la figura di Kokueimon, poggiato allo stipite della porta, capì.
Era lui che l'aveva attaccato. I suoi occhi... Ma quelli di chi gli ricordavano?
-Tu...- cominciò, ma il digimon lo guardò appena.
Come da ordini aveva sciolto la Doku Kage. Il suo ruolo l'aveva svolto, anche se non immaginava finisse così, considerato che il suo compito dal principio era quello di uccidere il ragazzo. Comunque, in quel momento gli premeva tornare all'Errant Castle, dove sua madre lo attendeva con trepidazione.

-Adesso basta!- Babamon prese a disperdere la folla con la sua scopa, menando colpi a manca e a destra, per poi farla ricadere sul cranio del biondo dell'Amicizia.
-Ugh...- fece lui.
-I malati devono riposare!- esclamò e ciò detto lo afferrò per le caviglie e, con l'aiuto di Jijimon, lo lanciò su una barella, per poi partire in quarta fuori dalla sala e cercare una stanza libera e sicura per lui.
Usciti dal corridoio il ragazzo incrociò gli sguardi di Vamdemon ed Etemon. Fortuna volle che i ''vecchietti'' marciassero a passo svelto, anzi, si può dire che quasi volassero per il corridoio. Tanto che nessuno disse nulla.
I due ''intrusi'' stavano nella sala d'attesa precedentemente occupata dai ragazzi, Vamdemon in piedi, accostato alla parete, Etemon seduto a braccia conserte e gambe incrociate.
Il corteo di prescelti seguì velocemente Babamon e Jijimon e Tailmon, passando, lanciò un'occhiata interrogativa verso il suo ex-Maestro e poi verso Ylenia, che percorreva il corridoio mano nella mano con Bearmon e accanto a Taichi.
Che diavolo poteva volere da lei?
Ma soprattutto, perché poco prima aveva sorriso alla bionda? Non un sorriso maligno e sbeffeggiatore, ma genuino e malinconico, come mai si sarebbe aspettata da lui.
Lui da parte sua ricambiò l'occhiata, per poi distogliere lo sguardo.
"Risei?" pensò "Chi diavolo è?! Troppe cose non tornano, dannazione!"

°

-Lady!- Pinocchimon trovò la donna oscura intenta a minacciare dei Bakemon.
Voleva fosse tutto perfetto per il ricevimento in onore di Kokueimon e, agli occhi del burattino, la sala dei ricevimenti non era mai stata così bella. Anche se in effetti, non avevano avuto modo di festeggiare da quando l’Errant Castle era stato assemblato.
Ebbene sì. Assemblato. Non costruito. Avevano messo insieme i loro territori, i loro nascondigli, ed era venuto fuori quello, non avevano tempo, di fermarsi ed edificare un castello nuovo di zecca. Inoltre era anche molto più sicuro, con lo schermo d’invisibilità e il sistema di levitazione. Il problema era fare rifornimento d’acqua marina almeno una volta al mese, ma era un dettaglio quasi trascurabile.
Lady Devimon si rivolse al piccolo burattino.
-Che vuoi nanerottolo?- lui si arrabbiò. Era tornata l’antipatica di sempre nel giro di dieci minuti, che tipa!
-Un tempo non mi avresti risposto così!- esclamò puntandole una pistola alla tempia e sparando. Lei schivò il colpo, come se niente fosse, facendo passare il proiettile fra i morbidi capelli argentati, mossi con vanità.
-Per fortuna sono tornata normale. Dovrei ringraziare quella Angewomon…- disse, poi ci ripensò e ricordando la batosta subita aggiunse –La prossima volta che la incontrerò, le strapperò i capelli a morsi e poi…- prese a farfugliare riguardo a torture e complicate mosse, finché il burattino decise di darci un taglio –Cercavo Piemon, sai dov’è?-
Lei si riscosse –Chiedi a Devimon.- disse secca.
-E lui dov’è?-
-E che ne so?-
Il burattino era ancora più sotto shock.
-Ma non eri tu quella che lo seguiva anche al bagno?- il nanerottolo si riferiva ai tempi antichi, quando un’impaurita Lady Devimon cercava di proteggere sempre e in ogni occasione il suo “dolce” fratellino.
Ovviamente l’imbarazzante riferimento suscitò le ire della Dark Lady, che, trasformato il braccio in un aguzzo spuntone, cercò di impalare il nanerottolo. E ci sarebbe riuscita se dal nulla non fosse apparso in extremis il digimon diavolo.
-Ti vedo in forma, sorella.- disse, felice della cosa.
Pinocchimon sbucò da dietro la sua schiena –Fiuuu! Salvo per un pelo!-
-Non farla imbestialire, sai quanto è tremenda…-
Dopo il suo intervento, la situazione parve placarsi.
-Dov’è Piemon?- chiese Pinocchimon e Devimon assunse un’aria preoccupata.
-Nella sua stanza, chiuso a chiave.-
-E’ successo qualcosa?- chiese la donna.
-Vamdemon ed Etemon?- chiese il demone.
-Non sono ancora tornati. Però il piano va a gonfie vele, ce l’hanno comunicato poco fa.- rispose il burattino.
-Tsk…- Devimon si guardò alle spalle, in direzione del corridoio che dava all’ala del castello dove vi erano i dormitori –Meglio che non rientrino subito.-
Gli altri due si allarmarono.
-Insomma, Devi, che succede?- chiese Lady Devimon.

°

-Piemon, ne sei sicuro?- chiese Dynasmon, la cui stazza era circa due volte quella del pierrot.
-Se non ne fossi sicuro, non sarei venuto fin qui.- rispose col suo solito sorriso ambiguo.
-Sei un tipo strano tu….- fece Lord Knightmon
-Credo sia l’unica occasione che avrete per impadronirvi della Chiave della Luce. Per quella delle Tenebre sarà solo questione di tempo.-
-Ma se prenderemo prima la Luce, che farete voi?- chiese Craniummon, sospettoso.
Piemon sorrise.
-Cercherò di ottenere la Chiave delle Tenebre, in modo che voi verrete a prenderla.-
-E tutto in cambio di…?-Dynasmon lo invitò a continuare.
Piemon riprese a sorridere.
-Voglio condividere il potere con voi.- certo, come no. Si vedeva lontano un miglio che mentiva. Per colpa della corruzione da parte della Superbia di Lucemon, era diventato tremendamente orgoglioso, ma aveva anche sviluppato una doppia personalità. Ma perché questa sua seconda identità pareva così desiderosa di seguire Lucemon? Certo però, che pareva poco disposto a dividere l’ammirazione del piccolo angelo caduto con loro.
Puntava in alto, ma, fortuna per loro, non così in alto.
-Ehi!- riprese Craniummon –Sospettano qualcosa?-
-Probabile, per questo tornerò indietro immediatamente. Portate i miei saluti a Lucemonsama.- detto ciò sparì, mentre Lord Knightmon diceva –Saluta Kokue… Maleducato. Possibile che non ascolti mai????-
Il cavaliere rosa era amareggiato. Non sopportava proprio Piemon per com’era diventato. E pensare che un tempo faceva anche discorsi intelligenti, mentre ora… Ora non capiva che gli passava per la zucca.

°

Gennai riaccompagnò il gruppo nel laboratorio da dove avevano osservato la battaglia precedentemente, e stavolta vi era anche Yamato.
I tre intrusi erano tenuti sotto stretta sorveglianza all’esterno della città, ma in ogni caso, non era loro intenzione attaccare Bernika. Volevano Ylenia e una volta che Gennai avesse messo in chiaro come stavano le cose coi prescelti, se ne sarebbero andati con lei.
-Fra poco sapranno la verità.- disse, quasi malinconico, Etemon.
-Non tutta…- disse Vamdemon, sistemandosi la mascherina sul viso.
-Ma lui… E’ ancora in circolazione?-
Il vampiro lanciò un occhiata al suo allievo, che capì all’istante di doversi allontanare. Quei discorsi erano privati.
Nessun problema. Aveva parecchi pensieri per la testa, così non gli dispiacque affatto il doversi allontanare.
Sentiva una strana preoccupazione, come se una persona vicino a lui fosse in pericolo. Ma era strano.
Sua madre? Suo padre? Vamdemon, Devimon, Pinocchimon? Chi?
No. Erano forti e sapevano cavarsela meglio di lui.
Ma allora chi?
Si sorprese a pensare ad Azusa Miwako, sulla Terra.
“Chissà poi perché penso a lei… tsk…” rise di se stesso.

-E’ al servizio di Belphemon.- disse il vampiro –Non so altro. Ma sicuramente è più attivo del suo padrone.-
-Belphemon…- ripeté meccanicamente Etemon –Il Demone dell’Accidia… Non sembra pericoloso. Da l’impressione di uno che fa fare tutto il lavoro agli altri.-
Vamdemon si strinse nelle spalle. Sicuramente l’avrebbe rincontrato. Voleva dimostrargli che, a differenza sua, lui non dipendeva da nessuno. Ecco perché voleva assolutamente stroncare definitivamente quel dannato legame con Lucemon.
Se poi sarebbe riuscito ad eliminare anche quella persona e Daemon, i conti col suo passato sarebbero stati definitivamente chiusi.

I prescelti entrarono nel piccolo laboratorio.
Vi era Risei, che ciondolava i piedi seduto al tavolino, mangiucchiando qualcosa.
Il bimbo inghiottì di fretta quello che aveva in bocca, quando ad entrare fu Yamato sostenuto da Takeru.
-Papà!!- esclamò, gettandoglisi al collo.
-Oh, Risei!- il prescelto dell’Amicizia strinse a sé il piccolo.
Il suo bambino!
Era così strano definirlo tale e abbracciarlo con tanto amore, ma nonostante tutto era suo figlio, no?
-Ho avuto tanta paura per te!- esclamò il bambino –E mi sei anche mancato tanto!-
Il prescelto gli accarezzò i capelli.
-Ora sono qui, tranquillo.-
Erano così dolci.
Gennai però doveva parlare loro, perciò chiese a tutti di sedersi e disporsi all’ascolto, cosa che tutti fecero, anche il bambino, che si sedette accanto a suo padre.
Il saggio prese posto in una sedia vicino al monitor e pigiò il tasto di accensione.
Quello che apparve ai digiprescelti fu una mappa grigia, composta da piccole chiazze di diversi colori legate tra loro da fili bianchi.
-Questo che vedete, è Digiworld ai giorni nostri.-
-Ma com'è potuto succedere?- chiese Mimi.
-La sconfitta di BelialVamdemon, ha dato il via a quella che sarà la vostra missione più grande.-
I digiprescelti annuirono. Quello l'avevano capito.
-Ma vi stupirà sapere che Vamdemon ha organizzato tutto col solo obbiettivo di contrastare Lucemon.-
-Spiegati meglio. - chiese Iori stupito.
-Voglio dire.... Ok. E' il caso che riparta dall'inizio. Dunque....- pigiò altri tasti e nello schermo sparì la mappa di Digiworld per aprirsi quella che era una presentazione simile a quelle realizzate con Power Point, o almeno così parve ai prescelti esperti di computer.

-Digiworld è nato in contemporanea alla nascita del primo computer sulla terra. A quel tempo esistevano solo cinque digimon, ovvero i Supremi.-
-Cinque?- chiese Miyako -Pensavamo fossero quattro.-
Sullo schermo apparvero delle sagome che ricordavano molto i quattro animali sacri: il drago, la fenice, la tartaruga e la tigre. Le sagome erano disposte nei punti cardinali all'interno di una sfera e al centro c'era un'altra figura.
-I Supremi si occupano della protezione di Digiworld e ognuno di loro controlla una determinata zona: Qinglongmon il Drago Azzurro che controlla l'Est, Zhuqiaomon la Fenice Rossa per il Sud, Baihumon la Tigre Bianca dell'Ovest e Xuanwumon la Tartaruga Nera a Nord.
Il quinto Supremo, Huanglongmon, viene risvegliato dall'unione dei poteri degli altri Supremi ogni qualvolta Digiworld affronti una grave crisi.-
I digiprescelti rimasero in silenzio.
-I Supremi cominciarono a popolare Digiworld creando le prime digiuova e i digimon che nacquero erano tutti di tipo Dati. Non esistevano digimon di tipo Virus e di conseguenza non aveva senso che esistessero gli Antivirus. Purtroppo con la nascita del primo virus del computer sulla Terra, nacque anche il primo digimon Virus. Il peggiore. L'origine dei mali.-
-Lucemon?- azzardò Daisuke
-No. Un Kuramon.-
-CHEEEEEE?- Daisuke trasalì -Quella medusa con le lenti a contatto è l'origine di tutti i mali???-
-Ehm... Si...- fece Gennai, con la solita gocciolina di sudore che colava dalla fronte. -Ma non quella medusa che conoscete voi. Non c'entra nulla con Diaboromon. Anche i Supremi fecero l'errore di considerarlo un piccolo digimon innocuo. Era piccolo e dolce e nonostante fosse diverso dagli altri, non pareva pericoloso. Anzi a dire di Qinglongmon era tenerissimo e coccoloso. Ma col passare del tempo, i Cinque si accorsero che Kuramon aveva cominciato ad evolversi con una velocità superiore rispetto agli altri digimon, che impiegavano anche diversi decenni per passare da uno stadio all'altro. Inoltre, era un autentico flagello. Ovunque passava seminava discordie e più cresceva, più le discordie si tramutavano in odio.
Cercarono di capire il problema, ipotizzarono che lui fosse innocente, che non lo facesse apposta. Ma ben presto si resero conto, che lui si divertiva a causare tutti quei guai.
Non c'era un briciolo di bontà in lui, nonostante l'amore con cui l'avevano cresciuto.-
I digiprescelti rimasero rapiti dalle parole dell'uomo che continuava il racconto.
-Ormai Kuramon aveva raggiunto il livello mega: GranDracmon e aveva corrotto tantissimi digimon. Questi cambiarono radicalmente e la loro tipologia era ormai differente, perciò furono chiamati Virus. Seminavano terrore e odio e i Supremi crearono i digimon Antivirus per contrastarli.
Anche questi non erano del tutto immuni all'influenza di GranDracmon, perciò i Supremi decisero che avrebbero dovuto intervenire di persona.
Huanglongmon ricevette il potere degli altri quattro e dopo una lotta estenuante, riuscì a sconfiggere e distruggere GranDracmon. Ma non finì lì. I dati di GranDracmon si divisero ai sette angoli di Digiworld e contaminarono sette digiuova. Da quelle Digiuova nacquero Lucemon, Daemon e gli altri Demon Lords.-
-E noi dobbiamo sconfiggerli tutti e sette?- chiese Mamoru arrivando al sodo.
Gennai annuì.
-Purtroppo si. Lucemon e Daemon stanno facendo sentire la loro influenza su Digiworld, ma degli altri non ci sono segni di vita. E non è un bene.-
-E così Daemon è tornato?- fece Daisuke. Yamato, Gabumon e Risei si incupirono.
-Non è possibile che siano stati sconfitti da qualcuno?- chiese Jun
-No. Se così fosse stato, se ne avrebbero notizie. E' quasi impossibile sconfiggerli. Daemon non è morto nonostante sia stato eliminato da UlforceVeedramon ed è riuscito a lasciare il Dark Ocean di Dagomon.-
Hikari rammentò del piccolo uovo nero che Dagomon gli aveva consegnato.
Credeva che fosse un sogno, visto che la mattina l'oggetto era scomparso. Ne aveva parlato con Taichi, ma senza l'oggetto incriminato, non avrebbero potuto conoscerne il significato. Era il caso di parlarne a Gennai.
-Ma come avrà fatto a fuggire dal Dark Ocean?- si chiese Ken preoccupato.
-Dagomon è morto.- disse Hikari
-Eh?- fece Miyako.
-Credevo fosse un sogno, ma lui mi è apparso. Mi ha detto che i nostri mondi erano in pericolo e mi ha consegnato un uovo nero. Ma non so cosa sia. Non l'ho neanche più.-
-Non l'avrai mica perso?- le chiese la Inoue inarcando il sopracciglio.
-Ma figurati.- le fece Hikari -La mattina non ce l'avevo più. L'ho cercato ovunque, senza risultato.-
-Probabilmente era qualcosa di molto importante e al momento giusto ne verremo a conoscenza.- fece Gennai
-Toglimi una curiosità.- disse Koushirou -L'entità che ha posseduto Hikari e che ci ha parlato di come ci avete scelto, chi era?-
-Era Huanglongmon. Quando voi avete combattuto contro i Dark Masters lui era immerso nel suo sonno, ma non poteva ignorare cosa vi stava succedendo.-
Calò il silenzio, che il prescelto del Coraggio interruppe.
-L'abbiamo polverizzato...- disse Taichi sprezzante, riferendosi a Daemon -E non è servito. L'abbiamo spedito nel mare oscuro, e niente. Cosa diavolo dovremmo fare?-
-Qui entrano in gioco i nuovi Digivice.- disse Gennai -Taichi ricordi il prototipo di Digivice che ti abbiamo affidato per aiutare Agumon a evolvere in Veedramon?-
Taichi annuì.
-Bene. Il nuovo modello vi consente di purificare i digimon, oltre che svolgere tutte le varie funzioni dei precedenti modelli. Il digimon sconfitto perde i dati corrotti che vengono assorbiti all'interno dei Digivice, mentre i normali vengono ricodificati in digiuova. Ora come ora la città della rinascita non è più agibile, sono rimasti solo i piccoli che la abitavano.-
Elecmon sospirò profondamente.
-E i dati negativi? Che fine fanno?- chiese.
- I Digivice li racchiudono. Poi verranno trasferiti alla Dark Area e da lì si procederà alla loro eliminazione totale. Ma per quello c’è tempo. Prima dovete riuscire a sconfiggerli.-
Tutti annuirono, poi Yamato, quasi per assicurarsi di non aver avuto un allucinazione, si voltò verso Hiroyuki, che stava quasi in disparte in fondo alla sala.
-Che diavolo ci fai qui?-
-Mi godevo il vederti all'ospedale, fino a poco fa.- rispose "sorridendo", quasi deluso.
-Ti secca di non avermici mandato tu?- Yamato ricambio il "sorriso".
-Mmmm... un po'... - ammise l'altro.
Yamato scosse la testa. Non si aspettava che quel tipo fosse diventato un digiprescelto, ma d'altro canto era possibilissimo, non era un ragazzo cattivo.

-Come vi dicevo.- riprese il saggio -Dalle digiuova che GranDracmon contaminò, nacquero sette digimon. I Supremi le trovarono e cercarono di crescere i piccoli digimon indirizzandoli nella retta via. Fu inutile. Tutti avevano un vizio più forte di loro. Erano i sette peccati capitali incarnati.-
-I sette peccati capitali...- fece Takeru
-Aspetta...- cominciò Daisuke -Erano: gola, ira, gelosia... e poi?-
-Superbia, lussuria, avarizia e accidia.- concluse Jun
-Accidia?- fece Daisuke
-Più semplicemente ozio, anche se non è molto corretto.- intervenne Jou.
-E bravo il mio amore!- ribatté Jun dandogli una forte pacca alla schiena che gli fece perdere gli occhiali.
-Ops… Scusa.- ridacchiò e fece la linguaccia.
Gennai continuò, mentre Gomamon passava a Jou gli occhiali caduti -Tutti manifestavano quei vizi, ma uno di loro aveva un'indole tranquilla.-
-E Daemon non è di sicuro.- fece Yamato, ricordando il demone dell' Ira. Il loro primo incontro l'aveva terrorizzato. Se non fosse stato per Gabumon sarebbe sprofondato nelle tenebre della caverna, incapace di rialzarsi e affrontare le difficoltà. Sarebbe morto li dentro e Daemon ne sarebbe stato felice, perché avrebbe comunque raggiunto il suo scopo. Piemon avrebbe sconfitto Taichi e gli altri e tutti i loro sforzi sarebbero stati inutili.
Ma fortunatamente il suo digimon gli era sempre rimasto accanto.
E lui era lì, insieme ai suoi amici, per chiudere la partita.

-Daemon rappresenta l'Ira, quindi non era lui sicuramente quello tranquillo.- ridacchiò Gennai - Il digimon tranquillo era Lucemon, che rappresentava la Superbia.-
-Avrei detto che il tizio tranquillo era quello dell'ozio.- ridacchiò Daisuke.
Gennai sorrise e riprese -Erano tutti a livello intermedio e nonostante fossero cresciuti insieme, non sembrava che andassero d'accordo. Il loro rapporto sembrava particolarmente finto, si sopportavano insomma. A Digiworld le cose erano sempre uguali: i digimon virus venivano perseguitati anche se non facevano nulla di male. Venivano attaccati anche quei digimon che pur essendo di tipo Antivirus o Dati, avevano dei legami con i Virus.
Ed è qui che entrò in scena Apokalymon.-
-Un altra rivelazione!- esclamò teatralmente Mimi.
-Apokalymon nacque dal rimpianto e dalla sofferenza di tutti i digimon la cui vita ed evoluzione erano stati stroncati per l'egoismo degli altri. Neanche lui era malvagio, solo non provava fiducia negli altri digimon che affermavano di voler purificare il mondo senza capire qual'era il vero problema.
Vagò disperato per Digiworld, cercando di rimanere nascosto per non avere problemi, finché non incontrò due digimon: Piemon e Pinocchimon. -
-Non ci verrai a dire che anche loro erano buoni?- chiese Jou, scettico.
-Beh, buoni buoni, no. Ma se non fossero stati perseguitati fin da piccoli, sicuramente le cose sarebbero andate diversamente. Ma lasciatemi continuare. Piemon e Pinocchimon stavano vagando per Digiworld in cerca di una fissa dimora, di un posto dove vivere in pace e degli amici. Durante il loro viaggio incontrarono Vamdemon e anche lui, non era cattivo, ve lo posso assicurare.-
-Come sarebbe a dire?!- chiese Tailmon -Ho sofferto le pene dell'inferno per colpa sua.-
-So che è difficile crederci. Ma è la verità. Tutti i nemici che avete affrontato finora, in passato hanno combattuto per fare di Digiworld un mondo migliore. Tutti: Piemon, Pinocchimon, Vamdemon, Metalseadramon, Etemon, Devimon, Lady Devimon,Mugendramon, Apokalymon. Tutti, nessuno escluso. Tutti hanno fatto la loro parte e hanno combattuto per questo mondo. Perché erano loro i digimon dei primi bambini prescelti.-


Fine Capitolo 8






Spero che il capitolo sia stato di vostro gradimento, con tutte le varie rivelazioni e Yamato che finalmente esce dal coma XD
Non vedo l’ora di fare entrare in scena Phelesmon, ma sarà più avanti. Fra poco si chiude la saga coi Dark Masters e nel prossimo cap ANTICIPAZIONE (neanche tanto velata): Ylenia dovrà seguire Vamdemon, ma mica andrà da sola. E comunque continueranno il resoconto del passato di Digiworld e se ci riesco spiego com’è nato Risei, così magari vi metto il cuore in pace, credo.
Ho messo degli indizi,ma chissà se qualcuno ha capito chi è la sua “mamma” XD
Bene, ora passiamo alle recensioni.

Eden89: Lunario? XD Cmq, sono contenta ti stia simpatico. ^^ Grazie!!!
Beccacina: Modestamente XD No, dai, mille grazie!!! Troppo buona. (credo di essere masochista, per come mi complico le cose con storie intricate XD)

Grazie a tutti ^^




Kymyit

   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Digimon > Digimon Adventure / Vai alla pagina dell'autore: kymyit