Avviso:
il capitolo presenta contenuti di possessione spiritica, nulla di
ciò
che è scritto è reale, fatti, persomaggi, testi e
citazioni comprese
sono interamente inventati. Nulla di ciò che avviene
è reale, ogni cosa
è puramente casuale e frutto di
fantasia, senza lo scopo di offendere,
impressionare o quant'altro, proprio per questo mi sono limitata su
alcune cose. Grazie e buona lettura.
Un Nemico inaspettato
Una
leggera brezza entrava ogni tanto attraverso la finestra della stanza
della lettura, dove si erano rinchiuse per indagare senza essere
disturbate; erano passate un paio d'ore da quando avevano cominciato a
sfogliare gli unici due libri sui maghi bianchi, leggendo delle loro
gesta e delle loro missioni, ma niente incantesimi o qualcosa che
potesse ricondurle ad Orifus.
"Niente, tanti atti eroici per il
paese, ma niente su Orifus." Ann chiuse il libro stropicciandosi gli
occhi, aveva letto così tanto che sentiva le palpebre
pesanti.
Zena sospirò alzandosi in piedi "Rimettiamoli a loro posto e
raggiungiamo le altre, forse hanno avuto più fortuna di noi."
Riconsegnarono
i testi al custode, ma per farlo persero di vist Berenice che
ricomparve con tre libri fra le braccia "Non ho resistito, li
leggerò
con cala appena rientrate in accademia." sorrise innocente.
"Sei
la solita." commentò Ann vedendola contenta come una bambina
a cui era
stato regalato un giocattolo nuovo "Meglio andare prima che ti rintani
in qualche altro scaffale."
Ringrazziarono
il custode e si incamminarono verso la via principale, ma appena
uscite, avvertirono una strana presenza intorno a loro come se qualcuno
le stesse fissando insistentemente. A qualche metro più in
là in un
vicolo, un individuo nascosto in una lunga tunica con il cappuccio
aspettava il momento propizio per attaccare, che arrivò
appena furono
abbastanza vicine. Con
un salto improvviso,
uscì allo scoperto impugnando un grosso pugnale seghettato
dritto verso
il petto di Berenice, la ragazza fu veloce e con una tripla capriola
all'indietro si portò debita distanza
dall'individuo.
"Ho
capito che non ti piace leggere, ma farmi cadere i libri mi sembra
esagerato!" disse lei indicando i libri lasciati a terra durante
l'attacco.
L'individuo non rispose e tirò fuori dalla tunica
delle Lu jiao dao, due armi corte dotate di lame incrociate a forma di
mezza luna impugnandole nella parte centrale, la castana
ghignò "Tipo
di poche parole vero?"
Zena fece roteare la catena ninja nella
mano destra pronta all'attacco "E che passa subito ai fatti
aggiungerei. Ma sarebbe più educato se ti rivelassi prima di
aggredire
la gente."
Il tipo non rispose neanche alla bionda e con un
basso ringhio scattò ancora verso Berenice, Zena
lanciò la sua catena
avvolgendogliela intorno al busto e, con una strattonata lo
tirò dalla
parte opposta contro un carretto di legno al lato della strada, il
botto fece dare alla fuga la gente lì vicino, ciò
permise alle
guerriere di estendere le loro mosse e muoversi meglio. L'essere
incappucciato si rialzò quasi subito e con un balzo si
portò davanti
Ann tentando di colpirla al volto con le lame affilate, la ragazza lo
fermò ad un soffio dal suo naso con i pugnali Sai resistendo
più che
poteva contro la sua forza inumana.
Con abilità si liberò da
quella presa cominciando uno scontro tra lame, più volte
provava a
colpirla con affondi che venivano prontemente parati dalla guerriera
"Sei resistente. Vediamo come te la cavi con questo!" lo
colpì allo
stomaco un calcio poderoso spedendolo ai piedi di Berenice.
"Pessima mossa attaccarci da solo." lo schernì afferrando il
bastone e bloccandolo al suolo con l'asta "Adesso vediamo chi sei."
La
ragazza afferrò il cappuccio nell'atto di scoprire il volto
dell'avversario, e solo allora si accorse di due inquitanti iridi rosso
sangue fissarla fino a farle congelare ogni fibra muscolare, non aveva
mai visto degli occhi così diabolici e ne restò
impietrita. L'essere ne
approfittò liberandosi dalla prigionia della ragazza
impugnando a
sua volta il bastone e spingendola via con forza.
Berenice rimase sorpresa e cercò di non perdere l'equilibrio
causato dalla forte spinta "Damn! Ha
gli occhi di un mostro!" strinse maggiormente il suo bastone pronta ad
un nuovo attacco, ma si accorse che lui stava guardando con insistenza
i libri lasciati a terra. Prima di poter formulare qualsiasi ipotesi,
l'essere scatto verso i testi prendendoli di slancio, con un braccio li
reggeva mentre con l'altra mano tirò fuori dalla tunica, una
strana
polvere violacea, Ann sgranò gli occhi riconoscendola e con
velocità
tirò un pugnale Sai contro di lui, che non fece in tempo a
colpire il
bersaglio andando a conficcarsi nel muro di legno di una casa:
l'individuo aveva mormorato qualcosa ed era sparito nel nulla in una
nube di fumo scuro.
Zena e Berenice rimasero
sconcertate, non avevano mai visto una simile stregoneria "Non posso
crederci, è scomparso!" esclamò la bionda molto
confusa e guardandosi
intorno per scorgerlo.
Ann sospirò andando a recuperare il suo
pugnale staccandolo dal muro "E' la stessa polvere di cui vi abbiamo
parlato. E' sicuramente una stregoneria di Orifus."
Berenice rimase
a fissare il punto in cui era sparito "Un'altra cosa è
sicura: voleva i
miei libri. Solo non capisco a cosa servirà la filosofia a
quel pazzo."
si grattò il mento pensierosa pensandoci più
attentamente "O magari
cercava qualocosa."
"Dobbiamo ritrovare le altre se
vogliamo scoprirlo, questa faccenda mi puzza." senteziò con
sicurezza
Zena riarrotolando la catena con abile mossa lateralemente al suo busto.
Le
altre concordarono seguendola per le vie cittadine, mentre dall'alto di
una Pogodà a cinque piani, l'essere incappucciato le
guardava
allontanarsi con un ghigno divertito scomparendo di nuovo.
***
"Staneremo
la persona posseduta e la libereremo." rispose Evelyn quando Amber le
aveva chiesto quel'era il piano. Uscite dalla palestra di Gao, si
appartarono in uno dei piccoli vicoli cittadini per decidere cosa fare.
"Se
questa persona è stata soggiocata da Orifus, potrebbe
usufruire della
magia nera." suppose Amber seduta a gambe incrociate su un barile di
legno "Potrebbe trasformarci tutte in rospi! Oppure topi!"
Tiara roteò gli occhi "Tieni a bada la fantasia, non credo
che il maniaco dell'oscurità si abbassi a questo."
"Allora illuminaci, cosa pensi che farà?"
Tiara
si girò infastidita verso il ragazzo che era appena arrivato
"Punto
primo: i maghi sono imprevedibili sopratutto se sono pazzi. Punto
secondo: perché non vai a giocare a nascondino con qualche
orso invece
che seguirci?"
"E rinunciare a scherzare con te?
Scusate il ritardo comunque, saremmo venuti prima ma David aveva un
compito da svolgere per il maestro e mi ha dato buca."
"Cosa fai qui?" si intromise Evelyn evitando una stirata di nervi
all'amica.
"Il
maestro vuole che vi affianchiamo entrambi nella missione. Conosciamo
la città da cima a fondo e potremmo aiutarvi a trovare la
persona
posseduta." spiegò avvicinandosi a Tiara e regalandole un
sorriso
"Sarebbe un vero onore per noi."
"No un momento..." Tiara si
staccò dal mauro al quale era appoggiata con uno sguardo
misto fra
l'indignato e l'incredulo "Il vostro maestro si è preso la
libertà di
affiancarvi a noi, senza consultarci?! E' paranoico forse?"
"No ma crede che più siamo e prima riusciremo a trovare
questa persona."
Le
ragazze si guardarono fra di loro non sapendo cosa dire, avevano capito
che il maestro Izumo era un tipo di poca fiducia, ma pensavano di
essere state convincenti ed essersene guadagnata almeno un po', a
quanto pare però non fu proprio così.
"Alexander,
con tutto il rispetto per la vostra accademia e il vostro maestro,
ritengo che non sia una missione adatta a voi." disse Evelyn usando un
tono non troppo duro ma ugualmente serio.
"Capiamo che è non è una missione del nostro
calibro, ma permetteteci di aiutarvi almeno per stanarlo." insistette
Alexander.
Evelyn
non era molto convinta, non avendo modo di giudicare le loro
abilità,
le era impossibile constatare qual'era il loro livello di
combattimento, ma era vero che conoscevano la città e i suoi
abitanti
meglio di loro ed essendo ninja capaci di aver tenuto testa ai ninja
d'ombra, forse poteva dar loro una possibilità.
"Essia. Ma
dovrete seguire due semplici regole." puntualizzò
indicandolo con
l'indice, al che il ragazzo si fece attento "Primo: qualsiasi cosa
succeda, seguite le nostre istruzioni e non fate gli eroi. Secondo: una
volta trovato il soggiocato lo lascerete a noi, non sappiamo se il
nemico fa utilizzo della magia nera ma in ogni caso, voi starete a
debita distanza. Tutto chiaro? Riferiscilo anche a David."
Il
ragazzo annuì con calma, anche se dentro di sé
fremeva per poter
dimostrare loro quanto valeva, tuttavia sapevano di dover dare loro
ragione, dal canto suo, Evelyn aveva addosso l'occhiata contrariata di
Tiara e il sorriso tranquillo di Amber, sapeva che se ne sarebbe
pentita ma ogni aiuto seppur minimo era prezioso.
Amber saltò giù dal barile avvicinandosi al
ragazzo con un sorriso incoraggiante "Allora, benvenuti entrambi momentaneamente nel
gruppo. Che ne dite adesso di andare a cercare il resto della squadra?"
"Abbiamo fatto prima noi Amber!"
Il
piccolo gruppo alzò lo sguardo verso il tetto vicino notando
le loro
compagne fissarli dall'alto, con una poderosa capriola atterrarono
davanti a loro prestando la loro attenzione al giovane "E lui chi
è?"
chiese Berenice guardandolo dall'alto in basso.
"Vi spiegheremo tutto. Ora però dobbiamo pensare a un
piano." ghignò vedendo le facce dei presenti incuriosite.
***
Incenerì
con una fiammata il terzo libro che gli aveva portato grazie
alla
stregoneria emanata dal suo bastone; come aveva potuto confondere degli
inutile libri di filosofia con quelli dei maghi bianchi? Era
la domanda che si poneva già da un quarto d'ora guardando
con freddezza
il suo suddito soggiocato in ginocchio davanti a lui.
"Dammi una
buona ragione per cui debba risparmiare la tua inutile vita." si
avvicinò lentamente al giovane tremolante, non potendo fare
a meno di
ghignare davanti alla sua paura.
"H-Ho fatto qu-quello che mi è
st-stato chiesto mio signore." parlò con voce tremolante a
testa bassa,
incapace di guardarlo negli occhi "Ho preso i li-libri che
ave-avevano
portato fuori..."
"E non ti è passato per quella testolina, di
controllarli prima di presentarti a me?" la sua voce era altamente
minacciosa, il ragazzo si fece piccolo piccolo sperando di scomparire
in qualche modo, lui gli girava intorno come un leone affamato
fermandosi poi davanti al suo servo.
"Potrei ucciderti subito...però...che divertimento ci
sarebbe? Potrei usarti un'ultima volta."
"Co-Cosa
intendete mi-mio signore?" alla sua domanda lo sentì
sghignazzare
perfidamente, tremò di più sudando freddo, in un
modo o nell'altro
sarebbe morto, tutto ciò che poteva fare, era restare a
guardare in che
modo e pregare di esalare l'ultimo respiro il prima possibile.
Lui non rispose e alzò il suo bastone puntadolo sulla sua
testa "Trans Demon'll memorem sepulcro
introducas me dabo pecuniam mutuo corpus!"
Dalle
sue parole, una nube scura si fece largo nella stanza prendendo la
forma di una creatura inquietante, questa andò dritta verso
il ragazzo
che non ebbe tempo di alzare la testa che venne investito dalla forza
maligna, sentendo il suo corpo bruciare e le sue urla sovrastare i
ruggiti dei draghi fuori dal castello diventando un unico suono
agghiacciante. L'entità si infiltrò con la forza
nel suo corpo,
spingendosi fin dentro la sua anima provocandogli un mutamento
terrificante: le osso schricchiolarono diventando più
robuste, due
canini appuntiti sbucarono dalla sua bocca e la pelle
diventò
biancastra, le vene al di sotto di essa furono visibili dal sangue
scuro scorrere al loro interno, mentre gli occhi divennero due pozzi
neri senza luce. Qualcosa aveva preso il posto del ragazzo, qualcosa di
oscuro e maligno.
Orifus restò a godersi la trasformazione dal
suo trono di pietra rimanendone soddisfatto "Perfetto."
commentò a se
stesso, guardando la sua creatura alzandosi in piedi e rimanendo ferma
a fissare il vuoto finché lui non gli fece cenno di
avvicinarsi "Ho un
lavoretto per te...Animeītā*."
L'essere
storse le labbra in una smorfia infastidita "Osi disturbarmi per i tuoi
insulsi giocchetti da umani?"
sottolineò l'ultima parola sapendo quanto al mago, dava
fastidio essere
paragonato agli esseri che riteneva inutili e deboli "La tua
anima
venduta al signore degli inferi non è abbastanza per
permetterti questi
piaceri."
L'uomo ghignò, sotterrando
l'impulso di rispedirlo senza tante cerimonie nel suo limbo "Neanche se
ci guadagnassi anche tu? Ho un interessante proposta da farti." sapeva
che non era facile scendere a patti con un demone, ma non
impossibile sopratutto se si offriva loro qualcosa che desideravano.
L'essere piegò la testa da un lato con un sorrisino
spettrale "Parla."
"Io
sono a conoscenza dell'incantesimo per rispedirti all'Inferno, ma ti
lascerò su questa terra se in cambio mi liberi di alcuni
scocciatori."
vide la creatura incrociare le braccia e sospirò paziente "E
potrai anche prenderti le loro anime." aggiunse per avere del tutto la
sua fiducia.
"Interessante davvero. E chi sarebbero questi scocciatori?"
Il
mago alzò una mano facendo apparire una sfera nera dal quale
scorsero
alcune immagini delle ragazze "Loro sono gli scocciatori. Liberamene e
le anime saranno tutte tue, compresa la tua permanenza in questo mondo."
Animeītā lanciò indietro la testa scoppiando in
una risata demoniaca e
grotturale "Ahahahah! Stai dicendo che i tuoi cadaveri viventi non sono
riusciti a fare niente contro delle...mortali?"
"Vuoi
davvero parlare dei miei soldati oppure andare ad impossessarti di
quelle anime il prima possibile?" tagliò corto volendo solo
che
sparisse dalla sua vista.
Il demone lo guardò torvo "Attento Orifus, non approfittare
troppo della mia pazienza."
"Non ne ho intenzione." rispose serio senza smettere di guardare la
creatura davanti a lui.
Animeītā ghignò mostrando i canini poi si
portò al centro della stanza e
come era apparso, sparì con un semplice schiocco delle dita
in una nube
nera come la notte, mentre nella stanza rieccheggiò la sua
voce
cavernosa "I loro cadaveri marciranno nel sottosuolo! Ahahahahahaha!"
Orifus ghignò a sua volta trovandosi per una volta d'accordo
con lui "Lo spero vivamente."
***
La
sera calò silenziosa in città, le guerriere si
erano rifugiate nella
piccolo alloggio che avevano preso per sostare due notti, mentre i loro
due "accompagnatori" erano di pattuglia nella città;
idearono un piano
per stanare la persona posseduta, anche se nessuno aveva insegnato loro
come affrontare una possessione, per questo quel pomeriggio i ragazzi
le portarono da un esorcista locale; l'anziana donna diede loro dei
sacchetti contenenti delle erbe di Artemisia e Betulla, piante usate
nei
riti di esorcismo per scacciare i demoni, in più
consigliò loro di
cercare di far posizionare il posseduto al centro del pentacolo, in
modo da imprigionarlo e formulare l'incantesimo.
La mezza Luna
alta in cielo era l'unica fonte di luce nella piccola piazzola davanti
all'archivio cittadino, le strade erano desolate e un silenzio tombale
dominava la calura estiva, più sopportabile dalla mancanza
dei
raggi solari. Al centro della piazzetta, mimetizzato da un telo scuro,
avevano inciso il pentacolo in modo che nessuna avesse potuto vederlo e
si erano nascosti nel buio notturno aspettando il suo arrivo: Tiara,
Ann e Zena si erano appostate sui tetti della case adiacenti, Evelyn e
Alexander attendevano in silenzio dietro le colonne portanti
dell'archivio e in un vicolo Amber e David tenevano d'occhio Berenice;
la ragazza aveva in mano un testo dei maghi bianchi in modo da attirare
l'obiettivo, se l'avesse vista da sola, le possibilità di
attirarlo
aumentavano, ma per un'ora intera fu tutto tranquillo.
Berenice
sfogliava le pagine ingiallite con finto interesse restando in piedi,
tutti i suoi sensi erano in allerta pronti a scorgere il più
piccolo
movimento, ma tutto ciò che riuscì a captare fu
solo il battito d'ali
di una civetta e lo scrosciare del fiume non lontano da lei.
Alzò di
poco lo sguardo dando un'occhiata veloce alla zona intorno a lei,
qualcosa aveva cominciato a provocarle la pelle d'oca e l'istinto le
diceva di non abbassare la guardia.
"Regola il respiro, è troppo
pesante David." bisbigliò sottovoce Amber guardando il
ragazzo che
inginocchiato vicino a lei, respirava come un bue tibetano.
"Scusami è che sono eccitato, non ci capitano spesso questo
genere di missioni."
"Ma
allora sei proprio un principiante!" scherzò
scompigliandogli i capelli
e facendolo ridacchiare "Dovresti ritenerti fortunato allora."
Sul
volto del ragazzo spuntò un piccolo sorriso, nulla di strano
se Amber
non avesse notato i canini "Certo, è proprio il mio giorno
fortunato...ma non il tuo."
La ramata sbarrò gli occhi "David...ma tu..." non ebbe il
tempo di
dire niente che si ritrovò il collo nella presa ferrea del
ragazzo,
d'istinto afferrò con entrambe le mani il braccio di lui per
cercare di allontanarlo e toccandolo, sentì la sua pelle
fredda, troppo
fredda anche per un essere umano.
"David niente cara, chiamami Animeītā!"
La
ragazza sgranò gli occhi orripilata dalla trasformazione del
ragazzo,
davanti a lei non c'era più David, ma un mostro dagli occhi
neri come
la pece, fissarla con un sorrisino diabolico "T-Tu...mo-mollami
dannato!"
"Come desideri."
Il demone la
scaraventò fuori dal vicolo con forza mostruosa, facendola
urtare contro
il suolo polveroso. A quella scena, le sue compagne accorsero
immediatamente alzandola per le spalle.
"AMBER!" Stai bene?" le chiese allarmata Zena vedendola tossire e
toccarsi il collo rosso.
La ragazza tossì un paio di volte recuperando fiato "Io sto
bene...cof...ma è lui quello che deve essere curato."
Si
girarono nella direzione in cui puntavano gli occhi di Amber e si
ammutulirono di colpo nel vedere la strana creatura uscire allo
scoperto, assomigliava a David ma erano sicure che ormai non fosse
più
lui, Alexander sbarrò gli occhi pieni di paura e
preoccupazione.
"Da-David? Che ti è successo?"
Il
demone ghignò "Stupido mortale, non mi sai
distingure da quello sciocco di tuo fratello e pretendi di essere
denominato guerriero?" con la magia demoniaca in sé,
Animeītā sollevò
il ragazzo da terra e in un attimo lo avvicinò a lui
guardandolo dritto
negli occhi, il ragazzo ringhiò di rabbia e al suo tentativo
di mettere
mano alle sue armi, scoprì di non sentire più
nessuna parte del corpo.
"Ma cosa..."
"Sforzi
del tutto vani umano. Ora fai il bravo mentre ti sbrano l'anima!" le
unghie dell'essere si trasformarono in artigli lunghi e affilati,
puntandoli dritti agli occhi del ragazzo che sudò freddo
"Addio umano."
Il
colpo partì, ma dovette fermarsi a pochi centimetri dal suo
volto per
il fastidio che sentì allo stomaco, abbassando gli occhi si
ritrovò una
spada trapassarlo, girò di poco la testa facendo
scricchiolare le ossa del collo giusto per vedere Evelyn
guardarlo con determinazione.
"Tu...come hai osato?" sibilò lasciando andare il ragazzo a
terra e concentrandosi sul gruppetto di ragazze che aveva davanti.
"Che ne dici di giocare un po' con noi?" lo
sfidò estraendo la spada e mettendosi in posizione d'attacco.
Tiara
ghignò lievemente "Abbiamo tanta voglia di sgranchirci un
po'stasera." con
eleganza sventolò il Tessen coprendo metà
faccia a mo' di principessa,
sebbene esso nascondeva delle estremità appuntite in grado
di perforare
le carni.
Il demone allargò il ghigno e sotto gli occhi delle
ragazze, la ferita si rimarginò non lasciando alcun segno
"Come
desiderate." scattò improvvisamente in avanti ad una
velocità pazzesca
cogliendole di sorpresa, prese per il collo Tiara e Ann sollevandole da
terra e catapultandole dall'altra parte della piazzetta, mandando in
frantumi alcuni barili di legno "E questo è solo l'inizio."
sibilò
malignamente vedendole doloranti a terra.
Ann strinse i denti rotolando su un fianco "Per tutti i Kami, che
volo!" rantolò riuscendo a mettersi in ginocchio con fatica.
Tiara
non era da meno e con tutto le forze, si rialzò tastandosi
la testa
"Questo è tosto..." dovette ammettere con lo sguardo furente
puntato
sul demone.
Evelyn dopo una sorpresa iniziale, strinse la spada
partendo all'attacco, l'essere si spostò di lato bloccandole
poi la
mano e stringendola fortemente; la morsa tremenda costrinse la ragazza
a mollare la presa sulla spada, il contatto con la pelle glaciale
dell'essere la fece rabbrividire, alzò lo sguardo fissando
quelle iridi
nere senza sentimenti stringendo i denti.
"Mollami mostro!" con
l'altra mano lo colpì in faccia facendolo voltare di poco ma
la presa
sul suo polso non diminuì, ma aumentò
"Da-Dannato.."
"Dì addio al tuo braccino cara."
Evelyn
sbiancò capendo le sue intenzioni, per fortuna prima che
potesse farlo,
Berenice con abile mossa lo colpì al collo con
l'estremità del Bō
allontanandolo di qualche passo e continuò a colpirlo in
vari punti
senza dargli sosta, a lei si unirono anche Zena ed Amber giusto il
tempo necessario per permettere alle loro amiche di riprendersi.
Ann
e Tiara si erano rialzate seppur con qualche ammaccatura, Evelyn
riprese la spada ignorando il dolore al polso "I colpi gli fanno poco e
niente, dobbiamo combatterlo con la magia." disse mentre le sue amiche
lo tenevano a bada più che potevano.
"Ma come facciamo ad attirarlo al pentacolo? Non ci andrà
mica da solo!"
"Lo so Ann, per questo dobbiamo attirarlo noi, la magia farà
il resto."
"E
non pensi a mio fratello? Lui è ancora intrappolato da quel
maledetto!"
intervenì Alexander faticando a trattenere la voglia di
andare a
suonargliele.
"Ci ho pensato invece, ed è proprio rispedendolo da
dove è venuto che David tornerà."
affermò posandogli una mano sulla
spalla "Non permetteremo che gli succeda niente, fidati di noi."
"CHE
NE DITE DI VENIRE A DARCI UNA MANO??" urlò Amber bloccando
con un
calcio l'ennesimo attacco del demone colpendolo poi con una ginocchiata
in pieno volto facendolo barcollare all'indietro, l'essere rispose con
le arti oscure colpendola con una potente onda d'urto, mandandola
contro una delle statue dei draghi. Amber rimase a terra stordita
mentre Animeītā rideva come non aveva mai fatto prima, da
secoli non si
divertiva così e quelle umane riuscivano a tenergli testa
nonostante
tutto, ma il gioco stava diventando monotono e decise di cambiare
metodo.
"Adesso basta con il riscaldamento." si alzò in volo
evocando un vento gelido contro le guerriere "Le vostre anime sono
MIE!!!" allargo gambe e braccia guardando il cielo notturno, il vento
aumentò così come la sensazione di freddo e le
guerriere sentirono come
se qualcosa le stesse prosciugando di tutte le energie.
"Maledetto!
Ho le braccia intorpidite! Zena riusciva a stento a muovere le dita e
le sua gambe stavano per cedere "Se qualcuno ha un'idea la dica adesso!"
Berenice allora si ricordò dei sacchetti di erbe per gli
esorcismi "L'erba! L'erba contro i demoni può fermarlo!"
Ann cadde sulle ginocchia "E co-come pensi di fare? Ci stiamo
indebolendo!"
"Hei Re del ghiaccio! Beccati questa!"
Quella
voce così spavalda poteva appartenere solo ad Amber,
riuscirono a
scorgerla sul tetto dell'archivio, al sicuro dal vento gelido con
l'arco in mano e la freccia puntata contro Animeītā. Non fece in tempo
a replicare che la ragazza scagliò la freccia centrandolo in
testa
facendolo urlare e deconcentrare dal sua magia, in questo modo le
ragazze poterono risentire la calura estiva sulla loro pelle e le forze
tornare "ZENA,
ORA!" urlò alla bionda che non se lo fece ripetere due
volte: lanciò la catena afferrando la caviglia della
creatura tirandola con forza
verso il suolo, al tempo stesso, Ann ed Evelyn tirarono via il telo
scoprendo il pentacolo e lui ci finì dritto in mezzo.
Approfittando
della situazione, Tiara sfoderò quattro kunai
impiantandoglieli con
forza nelle mani e nelle gambe bloccandolo al suolo, a finire l'opera,
Berenice gli lanciò addosso tutte le erbe contro i demoni e
rimasero in
attesa.
Animeītā urlava con voce animalesca dimenandosi il più
possibile fermandosi poi tutto insieme a fissare il vuoto, si
avvicinarono con cautela accerchiandolo e lo videro sorridere mostrando
quei canini da brividi.
"Ho perso...Ahahahaha! Ho perso!"
disse fra le risate isteriche, l'essenza delle erbe gli impediva di
fare altro, poté solo guardare le sue avversarie con un
sorriso sghembo.
"Hai
finito di fare il pazzo?" gli chiese minacciosa Tiara puntandogli
contro
il ventaglio "Ora vedi di obbedire o ti infilo quella cara erbetta dove
non batte il Sole!"
L'essere scoppiò in un'altra
risata grotturale, interrotta dal colpo all'addome infertogli con i
tirapugni appuntiti di Alexander "Lascia andare David."
ringhiò pieno
di collera.
"Oh, e se invece lo portassi con me nell'oltretomba? Ho
un sacco di amici lì che si divertiranno volentieri con lui!
Ahahahaha!"
"Io ti...."
"Adesso
fermati Alex. Così non otterrai niente." Evelyn lo
allontanò con calma,
e si inginocchio vicino alla creatura demoniaca "Lui dov'è?"
gli chiese
con voce piatta e seria.
"Gyahahaha! Siete illuse
se pensate di batterlo, egli è potente e presto lo
sarà di più." gli
occhi neri saettarono da una guerriera all'altra "Tutte voi...morirete,
la domanda è...in che modo volete farlo? Ahahahahaha!"
Evelyn estrasse la spada puntandogliela alla gola "Però so
il modo in cui morirai tu. Te lo richiedo: lui dov'è?"
Animeītā alzò di scatto la testa ritrovandosi faccia a
faccia con la ragazza
"Che gusto ci sarebbe se te lo dicessi?" bisbigliò provando
immenso
piacere nel provocarla.
Evelyn assottigliò gli
occhi e si alzò rinfoderando la spada "Siete pronte?" chiese
rivolta
alle ragazze che annuirono mettendo avanti ognuna la sua mano e
chiudendo gli occhi. Era il momento di farla finita.
"In nomine deorum non ut
reverterentur ad te tu fundasti, in nomine deorum non ut reverterentur
ad te tu fundasti..."
le parole rituali ebbero un effetto quasi immediato,
Animeītā urlava
d'odio mentre il suo spirito maligno veniva strappata via a forza dal
suo ospite; dal corpo uscì un'ombra scura slanciata
e dai lunghi
artigli, i canini si erano allungati pronti a perforare la trachea
delle ragazze che, aumentarono la potenza del rito ripetendo
più
velocemente la formula e unendo le loro mani.
Alexander era
rimasto a guardare in disparte e senza parole, mai aveva visto una cosa
simile e l'unica cosa che voleva era rivedere suo fratello vivo; si
sentiva impotente e inutile, nonostante sia stato sempre al suo fianco,
non si era mai accorto della possessione di David e non osò
neanche
pensare da quanto tempo andava avanti. Guardando la scena
dell'esorcismo, capì quanto potesse essere meschino Orifus e
fin dove
era capace di arrivare pur di ottenere ciò che voleva;
strinse i pugni
con rabbia, aveva fallito sia come fratello maggiore che come
guerriero, e questo non riusciva a sopportalo.
Un
urlo più forte degli altri lo fece svegliare dai suoi
pensieri, alzando
il viso, vide che l'essere era avvolto da una strana luce dorata
talmente forte che persino le ragazze dovettero chiudere gli occhi per
l'immenso bagliore che dava, essa si portò via Animeītā e
lasciò il
corpo di David a terra. Il ragazzo lo raggiunse subito tentando di
svegliarlo smuovendolo un po'.
"David? Hei fratello, mi senti?"
"E'
svenuto Alex. Ospitare quel mostro gli è costato energia, ma
si
riprenderà non preoccuparti." lo tranquillizzò
Ann esaminando il corpo
del ragazzo ancora dormiente.
Berenice ripose il suo bastone dietro
la schiena tirando un sospiro di sollievo "Wow, non avevamo mai
combattuto contro un demone prima. E' stato incredibile."
Amber si
imbronciò contrariata "Ma non aveva il diritto di fare del
male a
David." al che le vennero rivolte occhiate strane "Che c'è?"
Evelyn
sorrise appena "Ok, ne riparliamo più tardi Amber. Ora
portiamo David
all'accademia, ha bisogno di riposare e anche noi. E' stata una lunga
notte per tutti."
Tutti furono molto d'accordo,
Alexander mise un braccio di David attorno al suo collo e Amber fece lo
stesso con l'altro alzandolo e cominciando a camminare verso
l'accademia. Il tragitto fu silenzioso, la notte di lotta aveva
scombussolato tutti ma non aveva impedito alla stanchezza di farsi
largo nel corpo dei ragazzi, tutti sognavano di mettersi a dormire il
prima possibile, ma il karma aveva altri progetti per loro: arrivati
nei pressi dell'accademia, un gruppo di ninja era fuori il portone
parlando animatamente, anche se più che parlare sembravano
agitati. Uno
ninja vedendoli arrivare e riconoscendo Alex, si precipitò
da loro con
il fiatone, lo sguardo preoccupato misto al terrore.
Alex ebbe uno strano presentimento ma glielo chiese comunque "Hitoshi,
che succede?"
Il giapponese era visibilmente agitato "E' terribile Alex..."
"Che vuoi dire? Parla Hitoshi!"
"Non sappiamo come sia successo Alex...lo abbiamo trovato a terra..."
"Chi?"
"Alex...il maestro Izumo...è morto."
Angolo
autrice
Buoan sera cari lettori e cari lettrici! L'estate è finita
(ma guarda un po' u,u) ma io non vi mollo cari miei!
Dunque, Orifus è pigro e preferisce mandare i suoi
scagnozzi, ma le ragazze si sono dimostrate all'altezza,
sarà sempre così? Chi lo sa. E sì, il
maestro Izumo ci ha lasciato e...non vi dico altro! Crudeltà
al massimo proprio, qualcuno mi darà della sadica prima o
poi.
Mi auguro di non aver deluso le vostre aspettative e come sempre,
grazie per a chi legge e lascia un commento :) al prossimo mese :*
Stella
Animeītā: mangiatore di anime
(puramente inventato)
Lu jiao
dao
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