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VIRGILIO
SALVA DANTE
Virgilio salva Dante.
Facile a dirsi, io però
non so cosa pensare, cosa fare, cosa inventarmi.
È tutto buio, l'unica
cosa che percepisco è il sibilare acuto del vento tra gli
alberi. Non so cosa siano, forse querce, forse pini, forse qualcosa
che non conosco.
Annienta, quest'oscurità;
le tenebre avvolgono, mangiano, risucchiano. Paiono proiettarsi, ma è
solo un'illusione ottica, solo il realizzarsi del desiderio morboso
che la mia mente elabora per convincersi che sì, c'è la
luna in cielo.
Ma non c'è, non
stanotte.
Sento freddo, il vento crea
mulinelli, fa vorticare il mondo che mi circonda, spazza via il nulla
che mi abbraccia.
Forse sto impazzendo, non
ricordo di essere mai arrivata qui.
In lontananza, un lupo
ulula, o probabilmente si tratta di un cane, forse un cane da caccia.
Forse arriverà, qui, a breve; allora dilanierà la mia
carne come il più tenero degli spuntini e si leccherà i
baffi con pura soddisfazione.
Il cane è il migliore
amico dell'uomo, il lupo il suo peggior carnefice.
Non
so neanche a cosa sto pensando, non so se sto pensando, tutto
vortica, è scombinato nella mia
mente annebbiata.
Poi lo sento: è un
suono cupo ma anche familiare, un suono che subito mi attira. Non
saprei spiegarmi perché lo sento in mezzo a una foresta, a un
bosco, a un assembramento tanto fitto di alberi dimenticati in chissà
quale landa sperduta del mondo.
Non so neanche dove potrei
trovarmi, ora non è così importante.
Continuo a sentirlo, quel
suono.
Sono note, sei note per la
precisione. Comincio a dirigermi verso quel guazzabuglio così
familiare...
Sei note, un giro di basso,
ora capisco.
Ripetuto all'infinito, come
se la puntina di un vecchio giradischi si fosse incantata e non
permettesse al vinile di procedere nel suo solito corso.
Chi può avere un
giradischi nel bosco? Dev'essere qualcuno di molto particolare,
qualcuno che forse potrebbe aiutarmi. Salvarmi.
Anche se non so se voglio
essere salvata, non ho paura, non mi sento intimorita. Forse
appartengo da sempre a questo luogo e non lo sapevo finché non
mi ci sono ritrovata.
Ossessivo, ripetitivo,
morboso, ecco cos'è questo rumore. Sta diventando quasi
assordante, man mano che mi avvicino.
Allora
noto una piccola capanna, illuminata da un tenue chiarore, come
quello di una candela o di una lampadina a basso voltaggio. Chissà
chi può abitare in un posto così singolare. Mi vengono
in mente i sette nani di
Biancaneve e una risata isterica, ma breve, fuoriesce dalle mie
labbra schiuse.
I miei passi prendono
inspiegabilmente il ritmo del giro di basso che si espande sempre più
corposo nell'aria, impregnandone ogni anfratto e rendendo quasi
impossibile udire altri suoni.
Sei note, sei passi, sei
note, sei passi.
Virgilio salva Dante.
Mi accosto all'ingresso,
privo di porta, come se il padrone di casa volesse accogliere
chiunque e non temesse l'intrusione di qualcuno che non conosce.
Mi appoggio con la mano
destra allo stipite scardinato da tempo e noto una figura immobile,
seduta al centro dell'unica stanza presente, un ambiente spoglio e
sudicio.
«Sei Virgilio?»
mi ritrovo a chiedere.
Mi rendo conto che il
padrone di casa è un uomo alto e magro. Tra le braccia stringe
qualcosa che subito riconosco come un basso. È lui che, sempre
con gli stessi movimenti meccanici e morbosi, esegue sempre le stesse
sei note.
I suoi polpastrelli
sanguinano copiosamente.
«Sei Virgilio?»
ripeto con più forza, anche se la mia voce trema come quella
di un uccellino impaurito.
Non ho paura, mi chiedo
piuttosto cosa spinga quell'uomo a farsi sanguinare le dita, cosa gli
impedisca di smettere di suonare.
Mi rendo conto che sto pian
piano assorbendo quelle note e che mi stanno perforando il cervello.
Mi sono stancata di udirle, perché non smette?
«Virgilio, basta, ti
prego...»
Lui, senza smettere di
suonare, si alza con il basso tra le braccia e si avvicina lentamente
a me.
L'intensità delle
vibrazioni aumenta vertiginosamente, così mi porto le mani
alle orecchie e le premo su di esse, scuotendo appena il capo. Faccio
un passo indietro e vado a sbattere contro lo stipite della porta.
«Basta, basta, basta!»
grido.
Virgilio non arresta il suo
operato, il suo viso è disteso in un sorriso sereno, anche se
ho l'impressione che ci sia qualcosa che non va. Scorgo un accenno di
sofferenza nei suoi occhi quasi inespressivi, ma subito quell'ombra
scompare.
Virgilio mi raggiunge in
fretta, prima che possa compiere degli altri passi o movimenti.
Qualcosa luccica nella sua
mano destra, forse è un plettro...
Smette di botto di suonare e
io penso che possa essere un buon segno. Sposto lentamente le mani
dalle orecchie e accenno un sorriso.
Questo mi si congela sulle
labbra quando sento una puntura feroce sulla coscia, il che mi fa
piegare in avanti a causa dell'intenso dolore che provo.
Mentre il gelo si fa spazio
nelle mie vene con infinita prepotenza, lui ricomincia a suonare
quelle sei note.
Mi ha salvato, probabilmente
è così che doveva andare, da sempre.
Ecco perché non ho
avuto paura.
Virgilio salva Dante.
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Salve
a tutti!
Questo
breve racconto nonsense ha una sua storia: ero di fronte al pc con la
pagina bianca di fronte a me, ero bloccata. Volevo scrivere ma non
riuscivo a produrre alcunché, non sapevo che pesci prendere.
Vi capita mai?
Allora
ho chiesto alla mia amica/salvatrice Hanna McHonnor di darmi
un prompt e lei ha scritto testuali parole:
«Hai
presente la selva oscura di cui parla Dante? Ecco, tu sei lì,
persa, sola, al buio, che cosa ti salva? Virgilio salva Dante. Tu
vedi qualcuno, senti qualcosa (tipo melodia) o trovi la via per
uscire da sola?»
Se
non fosse per lei, non sarei riuscita a scrivere niente di niente,
per questo devo ringraziarla infinitamente e devo dire che mi è
servito molto produrre qualcosa di diverso dal solito.
Lei
mi ha dato lo spunto, poi mi è venuto in mente che
recentemente ho provato l'emozione di suonare il basso e... tutto è
venuto da sé, o quasi.
Avevo
in mente una melodia ben precisa mentre scrivevo, quelle sei note
sono piuttosto importanti per me, ma non sto qui a specificare di
cosa si tratta. Chi mi conosce, lo saprà decifrare, per gli
altri... be', lascio spazio all'immaginazione, che è una
buonissima compagna e consigliera in questi casi ^^
Non
ho altro da aggiungere, spero soltanto che vi sia piaciuto! Se vi va,
fatemi sapere cosa ne pensate :3
Alla
prossima ♥
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