Ringrazio anche solo chi legge.
Cap.7 Jack racconta la
verità ai Guardiani
Jack congelò i folletti
davanti alla porta, rimanendo
acquattato nella neve davanti all’ingresso.
< Oggi ho visto
l’aurora boreale attivata. Ergo ha
richiamato tutta la ‘compagnia’. Lo sapevo
è bastato far credere che anche
quest’anno volessi attentare al Natale, per farli radunare
tutti > pensò.
“Oh, mio adorato. Fai sul
serio?” gli sibilò Pitch all’orecchio,
passandogli la mano tra i corti capelli argentei.
Jack arrossì e
rabbrividì, scostandosi.
“Perché?”
bisbigliò.
“I folletti sono uno
specchietto per le allodole confezionato per i
bambini. Sono gli uomini delle nevi che fanno tutto il lavoro e non
basteranno
trucchetti del genere per fermarli” disse Pitch.
Jack corrugò le
sopracciglia argentee.
“Idee migliori?”
domandò
*****
“Natale è
più importante!” borbottò Nord, tenendo
i pugni
serrati appoggiati sui fianchi.
Alle sue spalle, sopra il camino in
cui sfrigolava un fuoco
scoppiettante, erano appese due sciabole e c’era un arazzo
rappresentante una
sua battaglia.
Dirimpetto c’era il
coniglio di Pasqua, che lo fissava con
una smorfia e un’espressione accigliata. Teneva le braccia
strette al petto
muscoloso.
“Pasqua è una
festa ugualmente importante!” ribatté secco
quest’ultimo.
“Oh, andiamo, tutti sanno
che Natale conta di più” ribadì
Nord.
Un forte vento si alzò,
alcuni folletti si nascosero sotto
il tavolo portando con loro i biscotti.
Gli uomini delle nevi grugnirono,
accerchiando Babbo Natale
e gl’indicarono il pianeta.
Fiocchi di neve iniziarono a
ondeggiare nella stanza. La
raffigurazione del globo sospesa a metà salone, grande fino
al tetto, si ricoprì
di filamenti d’oscurità che
l’avvilupparono completamente.
Altri folletti iniziarono a correre
per tutta la stanza,
facendo ondeggiare i campanelli sui loro cappellini rossi a punta.
Nord sfoderò la spada,
intravedendo un’ombra acquattata a
una delle tre finestre dalla forma orientale. Si udì una
risata e Calmoniglio
lanciò il suo boomerang, questo trafisse un grumo di
oscurità e tornò indietro,
il coniglietto pasquale lo riprese al volo.
Sandy-man arrivò
dall’altra stanza, volando, lasciando delle
scie d’oro al suo passaggio, in piedi su una nuvoletta di
sabbia dorata.
Seguito dalla fatina dei denti che gli volava intorno, muovendosi a
scatti, con
gli occhi sporgenti e le dita delle mani febbricitanti.
“Che diamine
succede?” domandò quest’ultima.
“L’omino
degl’incubi è qui” ringhiò
Nord.
La fatina dei denti fu scossa da
tremiti e nascose le sue
fatine dietro di sé.
Le candele iniziarono a spegnersi una
dopo l’altra.
“Pitch Black…
è qui” esalò la fatina dei denti.
“Felici di
vedermi?” domandò Pitch, comparendo seduto sopra
il globo.
“All’attacco!”
gridò Nord, puntando la spada nella sua
direzione. Il Coniglio Pasquale afferrò una serie di bombe
uova.
Jack atterrò al centro del
cerchio dipinto sul pavimento di
marmo grigio e alzò le braccia, teneva il proprio bastone in
una mano e la
rappresentazione della figlia di Pitch nell’altra.
“Aspettate!”
sbraitò. Sgranò gli occhi e fu scosso da
tremiti. “È vero, lui è pazzo e
cattivo, ma c’è una bambina da salvare!”
gridò con voce rauca. Tutti i guardiani si voltarono verso di lui.
Pitch gli atterrò alle
spalle e inarcò un sopracciglio.
“Non mi hai descritto in
modo molto lusinghiero” si lamentò.
La fatina dei denti
abbracciò Jack e lo trascinò con sé,
guardando Black con gli occhi sottili.
“Che gli hai fatto?!
È sconvolto, poverino, trema e…”.
Aprì
la bocca di Jack, che mugugnò e vi guardò dentro.
“… fortunatamente i suoi
denti sono salvi. Non si sono scheggiati, buon per te”
borbottò.
Jack si liberò dal suo
abbraccio e ansimò, indietreggiando.
“Voi siete guardiani,
dovete salvarla… anzi, dovete salvarli
tutti!” gridò.
< Non voglio che si facciano
ammazzare dall’uomo della
luna, perciò, se li faccio preparare dall’inizio,
riusciranno a vincere >
pensò Jack.
Pitch indietreggiò e si
appoggiò al pannello dei comandi.
“Non ti ascolteranno.
Credono troppo nella buona fede del
loro ‘signore’ per ascoltare le tue
parole” disse acido.
Nord si avvicinò e prese
la raffigurazione della ragazzina e
la guardò.
“È prigioniera
dove?” domandò con forte accento russo.
Jack rabbrividì guardando
i tatuaggi sulle braccia nerborute
dell’uomo.
Sandy-man gli fece comparire un
giacchetto di sabbia dorata.
“Come facciamo a sapere che
non è alleato anche lui nel
trucco? Io non mi fido” ringhiò il Coniglio
Pasquale, puntando il boomerang
nella sua direzione.
“Rilassati e dicci le cose
come stanno” lo invogliò la
fatina dei denti.
Jack annuì.
“Però, sappiate
che l’Omino della luna è colui che vi ha
dato i poteri, quindi capiremo se non vorrete aiutarci. Non so nemmeno
cosa
potreste fare senza” mormorò.
“L’Omino ci ha
reso guardiani, ma sono i bambini e le loro
speranze a darci la forza. Lui non può toglierceli. Ora
parla” ordinò Nord.
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