26
Tre giorni dopo, tangenziale
nord di Lestallum.
Il sole
cocente picchiava
implacabile sopra le teste degli occupanti della Regalia. Il gruppo era
ripartito subito da Capo Caem alla volta del lago Vesper, ma
ciò
aveva significato dover tornare fino a Lestallum, oltrepassarla e
puntare verso nord ovest.
Selenis
osservava il
paesaggio scivolarle davanti agli occhi mentre, con il mento
appoggiato sul braccio piegato, cercava di placare la sua agitazione.
Erano ormai tre giorni che non aveva notizie di Gladio. La
mattina della sua sparizione aveva tentanto di contattarlo al
cellulare, trovandolo però spento. Nulla di cui stupirsi in
realtà, se lo era aspettato, e dopo
quel primo tentativo non
ci aveva più provato, accettando il fatto che se ne fosse
andato
per un buon motivo e seppellendo la rabbia provata. Inevitabilmente
però, durante le lunghe soste forzate sulla
Regalia, il suo cervello non trovava requie,
permettendo alla fantasia di vagare a briglia sciolta.
Stava
combattendo? Stava cercando qualcosa? Doveva incontrare qualcuno?
Quando sarebbe tornato? Sarebbe tornato?
Tutte
domande a cui non poteva dare una risposta.
La ragazza sospirò pesantemente contro la
propria pelle, accorgendosi solo in quel momento che qualcuno la stava
interpellando.
-
Selis? –
La
principessa
sollevò la testa, voltandosi verso Noctis che occupava
assieme a
lei il sedile posteriore. Dal tono di voce non doveva essere la
prima volta che la chiamava.
-
Scusatemi, dicevate?
–
-
Si
sta facendo buio, pensavamo di fermarci al prossimo motel –
spiegò Ignis guardandola dallo specchietto retrovisore.
-
Sì,
certo, va benissimo – assentì lei.
Tre quarti
d’ora
più tardi parcheggiarono la Regalia alla stazione di
servizio.
I quattro amici
approfittarono della presenza dell’immancabile
Crow’s
Nest per cenare e poi si ritirarono nella camera presa in affitto
per quella notte. Seppure la mancanza di Gladio non avesse modificato
la loro tabella di marcia e i loro obiettivi, la sua assenza era
comunque tangibile. Nessuno
propose la consueta partita a carte del dopo cena, ma anzi, ognuno di
loro stette per proprio conto. Noctis prese ad armeggiare con il
cellulare mentre Prompto si occupava della pulizia della sua amata
fotocamera. Ignis si sedette a leggere il quotidiano trovato in camera
e Selenis invece occupò il letto, tuffandosi nella lettura
di un
libro riguardante Altissia.
Lo aveva
acquistato nel
negozio della stazione di servizio. Era una
guida approfondita sulla città, che oltre ad elencare i
punti di
interesse con meravigliose immagini, ne raccontava la storia, dalla
fondazione fino alla
stipula del protettorato di Accordo con gli Imperiali. A seguito della
sua stipula,
la città
aveva potuto mantenere la propria indipendenza, ma in cambio sarebbe
per sempre vissuta con l'occhio di Nifelheim puntato addosso.
Probabilmente era stato il risultato di una
scelta attentamente ponderata, ma Selenis non riusciva a vederla allo
stesso modo, a differenza dell’attuale Cancelliera, che
invece
difendeva il
protettorato con le unghie e con i denti.
La
principessa si stava
perdendo nelle foto della zona commerciale, quando il materasso sul
quale era sdraiata a pancia in giù si curvò sotto
il peso
di un’altra persona.
-
Iggy,
so di cosa vuoi parlare, ma non penso proprio che sia il caso di aprire
l'argomento – esordì la ragazza senza alzare gli
occhi dal
libro.
Erano
rimasti solo loro in camera, dopo che Prompto aveva deciso di seguire
Noctis per prendere una boccata d’aria.
-
Invece secondo il
mio intuito, faresti molto bene a parlarne –
replicò tranquillamente il giovane.
Selenis non
rispose,
proseguendo ostinatamente nella sua lettura. Quando però
vide
che l’amico non voleva saperne di lasciar perdere,
esalò un
lungo sospiro, chiudendo il libro e affondando la faccia nel cuscino.
-
Perché
vuoi perseguitarmi? – gli chiese esasperata, voltando la
testa e
osservandolo con la coda dell’occhio.
-
Perché
il fatto che Gladio se ne sia andato, che tu lo voglia o no, sta
influenzando in modo decisamente negativo il tuo umore –
rispose
Ignis seduto sul bordo del letto.
-
E
me ne puoi dare torto? – ribattè lei tirandosi a
sedere
– Iggy, se n'è andato senza dirmi niente!
–
esclamò – Mi sta bene che avesse qualcosa di
segreto da fare altrove, ma non posso lasciar correre che non
me
ne abbia parlato prima! –
-
Tu lo sai
perché lo ha fatto – asserì il giovane
guardandola negli occhi.
-
E perché?
Sentiamo. –
-
Perché se
lui ti avesse detto cosa aveva intenzione di fare, tu lo avresti
seguito immediatamente – rispose Ignis.
Selenis
cercò di ribattere, ma alla fine dovette abbassare lo
sguardo.
-
Avrai anche ragione,
ma… -
-
Ma
lo ami e il fatto che non ti abbia parlato apertamente ti lascia lo
stesso l’amaro in bocca – concluse lui
sorridendole.
-
Sei troppo
intelligente, mi irriti – sbuffò la ragazza
arricciando il naso indispettita.
-
Ciò
non cambia il fatto che abbiamo bisogno di te e delle tue
capacità
– la ammonì lui – Tutti abbiamo le
nostre
preoccupazioni, non sei sola – aggiunse con tono
più
morbido.
-
Lo so, ti chiedo
scusa... – disse Selenis amareggiata.
Era stata
una stupida....
Stava perdendo di vista il loro obiettivo per un banale screzio che
aveva la soluzione a portata di mano.
Non appena Gladio si sarebbe ripresentato loro, è ovvio.
-
Anzi,
sai cosa? – esclamò tutto d’un tratto la
ragazza
– Vado a scusarmi anche con Noctis e Prompto. Si sono fatti
in
quattro per aiutarmi, ma ero così presa da me stessa da non
accorgermene neppure.. – disse alzandosi dal letto.
-
Mi sembra una delle
cose più sensate che tu abbia detto ultimamente –
commentò il giovane.
-
Grazie Iggy
– aggiunse grata Selenis, stringendogli una spalla per poi
avviarsi verso la porta.
Una volta
fuori dalla
camera, la ragazza non dovette andare lontano per trovare i
suoi due amici. La voce di Prompto la sorprese arrivandole dall'alto.
-
Da
quant’è che siamo amici? Vediamo…
dall’inizio
delle superiori, quindi sono.. cinque anni? – stava dicendo
il
ragazzo che doveva trovarsi sul tetto del motel.
-
Sì, ma
noi ci conosciamo da molto prima. Sin dalle elementari, no? –
replicò la voce di Noctis.
-
Eh? Te lo ricordi
ancora?! –
-
È
difficile dimenticare quando tutti ti fissano.. –
-
Beh, sai, non
è esattamente semplice stare in presenza di un principe
–
-
E quando ci siamo
rivisti alle superiori, ti comportavi come se quella fosse la prima
volta! –
-
È
stata la prima volta che ho avuto il coraggio di dirti qualcosa..
sembra ieri! – esclamò il pistolero con nostalgia.
-
Potevi dire qualcosa
anche prima – ribattè l’amico.
-
Oh Noct.. proprio
non vuoi capire – sospirò Prompto - prima di
allora ero… no, niente… -
Selenis
sorrise. Si
ricordava bene di Prompto all'epoca delle elementari e di
come si fossero casualmente conosciuti.
Così come per Noctis, anche lei lo aveva rivisto solo anni
dopo,
completamente
cambiato. Era riuscito a raggiungere lo scopo che si era prefissato e
finalmente aveva trovato il coraggio di avvicinarsi a Noct.
-
Ehi, non puoi
fermarti così a metà! –
protestò il principe.
-
Sì,
lo so – rise Prompto prima di proseguire – Allora
ero
incredibilmente timido. Non riuscivo a parlare con le persone, quindi
non c’era da sorprendersi se non avessi amici, o almeno
nessun
vero amico - confessò - Ero sempre da solo e
c’erano dei
momenti in cui mi sentivo… inutile – ammise con
tristezza.
-
Era questo a
preoccuparti? – domandò Noctis.
-
Voglio
dire… quando mi guardi ti viene da pensare che io non sia
altro
che un allegro e divertente giullare – rispose il ragazzo -
Ma non
è il mio vero io. Dietro le mie risate e la mia parlantina,
c’è un groviglio di ansia –
Selenis non
voleva origliare questa sua confessione, ma quando si voltò
per rientrare in stanza, si
trovò faccia a faccia con Ignis.
Il ragazzo
le fece segno con l’indice posato sulle labbra di fare
silenzio.
-
Mi
sono sempre sentito inferiore rispetto a voi ragazzi –
proseguì intanto Prompto - Non sono di sangue reale, non
sono
forte.. non sono niente in realtà – disse - A
differenza
di Gladio non sono bravo con gli altri. Il modo con cui lui riesce a
legare con loro è di un altro livello –
spiegò - e
a differenza di Ignis non sono così intelligente e non
saprei
cucinare neppure se ne andasse della mia sopravvivenza…
senza
contare che non ho neppure la perseveranza o il coraggio di
Selis
–
In un ambito
diverso quelle affermazioni avrebbero fatto sorridere i due
ragazzi al piano di sotto, ma le parole di Prompto facevano capire
quanto il giovane soffrisse per quella situazione.
-
Ma
quando siamo tutti assieme, è così divertente che
me ne
scordo – riprese il pistolero - Poi però la
realtà
mi colpisce come un getto di acqua ghiacciata e mi ricordo come stanno
realmente le cose – asserì calando di nuovo il
tono - In
ogni momento cerco disperatamente di guadagnarmi questo posto, di
provare quanto valgo! – concluse con una punta di
frustrazione.
-
Pensa
pure quello che vuoi, ma per me, così come sei, è
abbastanza – replicò Noctis del tutto tranquillo.
-
Quindi, pensi
davvero che io vada bene? – esclamò sorpreso
Prompto.
-
Certo!
Qualcos’altro? –
-
Eh? No! Mi dispiace
di essere diventato così serio tutto d’un tratto
–
-
Lo
dovesti sapere ormai. Pensi davvero che avrei perso tempo per uno
sfigato qualsiasi? – lo prese in giro il principe.
-
Ehi,
cos’è? Sei arrabbiato fratello? - rise il ragazzo
biondo -
Sul serio.. grazie per aver perso tempo con questo sfigato…
ahhhh! mi sento molto meglio dopo essermi tolto questo peso dal petto!
– esclamò alla fine sollevato.
-
Felice di sentirtelo
dire -
Selenis
alzò gli
occhi verso Ignis che la guardava con un'espressione che diceva:
“vedi che non sei la sola?”.
Aveva ragione…. Tutti
loro nascondevano le proprie ansie e le proprie paure per non
appesantire il viaggio. Questo però non voleva
dire che dovessero tenersi tutto dentro senza parlarne
mai; erano e sarebbero rimasti per sempre una grande famiglia.
La ragazza,
senza fare rumore, rientrò nella camera.
-
Ho
paura che non ritorni Iggy… lo so che se la sa cavare da
solo,
ma l’idea di non sapere dove sia e cosa stia facendo mi fa
impazzire – esclamò con foga all'amico che l'aveva
seguita.
Le mani del giovane
andarono a posarsi sulle sue spalle, stringendogliele con delicatezza.
-
Tornerà
– affermò con sicurezza – Gladio
può essere avventato a
volte, ma non quando si tratta di te – le disse –
sa che lo
stai aspettando e non ti lascerà indietro –
La
principessa
chinò la testa, appoggiando la fronte contro lo sterno del
ragazzo. Non si era resa conto che fino a quel momento, il fatto che
Gladio non fosse lì l’avesse fatta sentire
irragionevolmente sola.
-
Raggiungiamo quei
due, cosa dici? – propose la principessa dopo un momento
sollevando la testa.
Ignis le
sorrise. La vecchia Selenis era finalmente tornata.
-
Mi sembra
un’ottima idea – affermò lui.
Trovarono i
due ragazzi
seduti sotto l’insegna del motel. Prompto stava raccontando
qualcosa a
Noctis, gesticolando come suo solito e facendo letteralmente piegare in
due dal ridere l’amico.
-
Possiamo unirci a
voi? – chiese Selenis mostrando le bottiglie di cola che
avevano portato.
-
Certo! –
esclamò il pistolero.
-
Ci voleva proprio!
– commentò Noctis accettando di buon grado la
bibita che Ignis gli stava porgendo.
-
Ragazzi,
vi devo delle scuse – esordì la principessa dopo
un
momento – So che negli ultimi giorni non sono stata la stessa
e
il motivo credo
sia chiaro a tutti – spiegò facendo ruotare tra le
mani la
bottiglia fredda.
-
È
comprensibile – rispose Noctis.
-
Però se
hai un problema puoi sempre parlarcene – aggiunse Prompto.
-
Sì, hai
ragione – sorrise Selenis.
-
A tal proposito
vorrei fare un brindisi! – annunciò a quel punto
il principe - Agli amici!
– esclamò alzando la sua bibita.
-
Agli amici!
– concordarono Ignis e Prompto.
-
Anche a quelli
assenti – aggiunse Selenis.
-
Sì, anche
a quelli assenti – le fece eco Noctis.
-
Giuro che quando si
ripresenta gli faccio il culo… - sbottò la
ragazza dopo aver preso una lunga sorsata di cola.
-
Penso che tu ne
abbia tutto il diritto – convenne Ignis.
I quattro
ragazzi si misero a ridere, con il cuore un po’
più leggero rispetto a prima.
***
Il giorno
seguente il
gruppo di amici venne accolto da un cielo grigio cenere. Un muro di
nuvole uniformi nascondevano il sole e il suo tepore. Il clima
peggiorò ulteriormente quando, a metà pomeriggio,
imboccarono la strada che portava al lago Vesper e alle paludi che lo
circondavano.
Una fitta
nebbia carica
di umidità li costrinse ad alzare il tettuccio della Regalia
e a
proseguire il viaggio ben chiusi al suo interno.
Nonostante
il tempo non
fosse dei migliori, a destare una certa preoccupazione tra i quattro
ragazzi, fu piuttosto la scomparsa del blocco Imperiale che era stato
annunciato solo il giorno prima.
-
Ehi,
aspetta… che fine ha fatto il blocco? –
domandò Prompto una volta che le porte che chiudevano il
tunnel
per il lago si aprirono davanti a loro.
-
Hanno
aperto apposta per noi… non vedevano l’ora che
arrivassimo
– commentò Ignis seduto sul sedile del passeggero.
-
Scommetto che
c’è il nostro amico ad aspettarci. –
asserì il pistolero.
-
Credo che vincerai
la scommessa – disse cupa Selenis.
-
Avverti qualcosa?
– le chiese Ignis vedendola coprire il suo anello
con una mano.
-
Sì
– rispose lei.
-
Beh,
finchè ci apre le porte a me sta bene –
osservò Noctis alla guida.
-
Sempre
che non voglia chiuderci dentro – replicò Ignis
–
Senza contare che siamo uno in meno.. se almeno il generale fosse qui
– disse riferendosi a Cor.
-
Oh è
vero! Che fine ha fatto? – si interrogò Prompto.
-
Da
quanto ho capito, ha sospeso la ricerca dei mausolei per aiutare i
cacciatori ad eliminare alcune belve particolarmente moleste
–
spiegò il ragazzo.
-
Non
c’è tregua per l’immortale –
asserì Noctis.
La lunga
galleria nel
frattempo era finita. La strada proseguiva, degradando dolcemente in
mezzo ad un paesaggio roccioso frammentato dalla vegetazione e
parzialmente nascosto dagli spessi banchi di
nebbia.
-
Noct, rallenta!
–
Selenis si
sporse verso di lui dal sedile posteriore.
-
Cosa succede?
– esclamò allarmato Prompto.
-
Guardate
là – disse la ragazza indicando verso il ponte che
stavano per raggiungere.
-
Quello..-
-
È un
blindato magitek – concluse Ignis per il principe.
Nella
foschia si
delineava una figura spigolosa, ritta su di un paio di gambe meccaniche
esattamente al centro del ponte. Altre due ombre più piccole
facevano intendere che ci fossero anche dei soldati.
-
Che si fa?
Attacchiamo? – domandò Noctis.
-
Non
sarebbe la scelta più saggia vista l’assenza di
Gladio..
– rispose Ignis aggiustandosi gli occhiali sul naso.
-
Aspettate..-
Selenis
armeggiò con la tasca del sedile e ne estrasse una cartina.
-
Se
non ho visto male… eccola! – esclamò
d’un
tratto indicando un punto – Dovrebbe esserci una strada
secondaria che costeggia il lago e che si ricongiunge al ponte da sud
– disse facendo scorrere il dito sul tratto – Non
è battuta ma credo che la Regalia non abbia problemi a
percorrerla, in questo modo eviteremmo il blocco.. Che
c’è? – domandò poi, notando
come Prompto la
guardava.
-
Ogni tanto penso che
tu sia un misto tra Iggy e Gladio – rispose il ragazzo.
-
Non so se devo
prenderlo come un complimento.. - replicò incerta la
principessa.
-
E sia, passiamo di
qui – concordò Noctis riaccendendo il motore.
La Regalia
scivolò via silenziosa per la strada alternativa protetta
dalla nebbia.
Nel giro di
pochi minuti, come previsto,
si affiancarono al lago. Nonostante la scarsa visibilità, si
poteva facilmente intuire che il lago Vesper fosse piuttosto ampio,
circondato da una fitta vegetazione paludosa fatta di cipressi calvi,
palme e canne acquatiche.
-
Deve essere un buon
posto per la pesca – commentò Noctis quando
scesero
dall’auto esattamente davanti al sentiero che, secondo gli
appunti di Jared, doveva condurre alle rovine.
-
Purtroppo questo non
è il momento migliore per pensarci –
replicò Ignis.
-
Potremmo tornarci in
un secondo momento, con Gladio magari! – propose Prompto.
-
Onestamente io spero
di non tornarci mai più... – storse il naso
Selenis.
L’aria
era umida e
stagnante, e la terra era scivolosa per colpa del fango. Probabilmente
con il
bel tempo il panorama sarebbe stato sicuramente diverso, ma onestamente
la ragazza non riusciva a trovare un singolo motivo per voler capitare
una seconda volta in quel posto.
-
Proseguiamo?
– li invitò Ignis.
-
Sicuro –
La strada si
inoltrava
all’interno della palude e ad ogni
metro fatto sembrava che la luce venisse risucchiata sempre di
più, nonostante mancassero almeno un paio d’ore al
tramonto. Per lo meno, il fatto di iniziare a trovare colonne ed archi
in rovina, fugò ogni dubbio sulla correttezza della loro
meta.
-
Non riesco a capire
come mai il Mithril si trovi in un posto simile..- disse Prompto mentre
avanzavano lungo il sentiero.
-
Potrebbero essere i
resti di una città – azzardò Noctis.
-
Mi
sembra improbabile che qualcuno abbia potuto stanziarsi in questa zona
– replicò Ignis abbassandosi per schivare un ramo
sbucato
dalla nebbia.
-
Era
una base militare secoli addietro – intervenne Selenis
– Il
Mithril veniva impiegato per la costruzione di macchina
belliche e ciò che n’è rimasto
è stato poi usato
per creare alcune auto e, a quanto pare, anche un pezzo della barca del
Re
– spiegò.
-
Wow Selis! Sai un
sacco di cose! – esclamò Prompto ammirato.
-
G.. già
– rispose la ragazza confusa.
-
Selis? –
soggiunse Ignis alla strana reazione della principessa.
-
Oh guardate! Ci
avevo azzeccato per davvero – li interruppe il pistolero.
A qualche
metro di
distanza, comodamente appoggiato al fianco di una colonna, il
cancelliere Imperiale Izunia sembrava attendere proprio loro.
-
Signori, ma che
bella sorpresa! – esordì sorridendo.
-
Ve l’ho
detto che ci aspettava – disse Prompto.
-
Insieme ai miei
amici dell’Impero per di più – aggiunse
l’uomo.
-
Splendido... -
replicò con sarcasmo Ignis.
-
Ma non temete.
Metterò una buona parola per voi – li
rassicurò Ardyn.
-
Già
che ti sei scomodato potevi anche dirgli di togliere quel blindato dal
ponte – ribattè Selenis guardandolo storto.
-
Non
sono onnipotente mia cara – sorrise lui – Forza,
venite.
Non allontanatevi troppo. Se restate indietro, la prossima volta potrei
non revocare il posto di blocco – aggiunse proseguendo per la
strada.
-
Grazie per
l’avvertimento – sospirò Noctis.
-
Meglio
evitare i guai visto che siete rimasti solo in quattro –
proseguì l’uomo rallentando l’andatura
– Che
n’è stato del vostro amico con la giacca di pelle?
– domandò rivolgendosi a Selenis.
La ragazza
non riuscì a reprimere un brivido di paura a quelle parole,
ma rimase zitta.
-
Non
è stato carino a lasciarvi da soli –
continuò Ardyn
fingendosi dispiaciuto – Oh cielo! Ho messo il dito nella
piaga?
– domandò innocentemente nel vedere la principessa
irrigidirsi.
-
Non
è cosa che ti riguardi – replicò Ignis,
affiancando
la ragazza e celandola parzialmente alla vista del cancelliere.
-
Vedo
che c’è comunque un degno rimpiazzo –
commentò con un ghigno l’uomo – Allora
parliamo del
perché siete qui! – asserì troncando il
discorso
precedente – Non siete archeologi… E' per il
Mithril
forse? – azzardò.
-
Ci legge nel
pensiero! – esclamò Prompto.
-
Sapete, il Mithril
è una risorsa preziosa, non possiamo permettere che cada
nelle mani sbagliate – spiegò.
-
Ma lascerai che cada
nelle nostre, vero? – replicò Noctis.
-
Ah! Non
l’ho mai detto – si meravigliò Ardyn.
-
Ovviamente non lo
hai fatto… - commentò Prompto.
-
Che divertimento ci
sarebbe? – ribattè l’uomo –
Pensavo voleste scovarlo da soli-
La
"chiacchierata" li aveva finalmente condotti davanti
all’ingresso delle famose rovine.
A
presidiarlo
c’erano diversi soldati fermi sotto le potenti luci dei
riflettori, accese per tenere lontano i deamon che sarebbe arrivati a
breve con il calar del sole. Nel mezzo esatto delle colonne che
delimitavano l'ingresso, c’era una donna.
Indossava
un’armatura da toni scuri del nero e del rosso. I capelli
chiari,
tenuti morbidamente dietro la testa da un fermaglio, erano in contrasto
con gli spallacci appuntiti che richiamavano le scaglie di un drago.
Una fascia bianca le
ricadeva sul davanti dei pantaloni di pelle e recava un simbolo che
Selenis aveva visto solo di sfuggita.
-
Non temete, ci
vorrà solo un attimo – affermò Ardyn
prima di avvicinarsi alla donna.
Mentre il
cancelliere conversava con lei, i ragazzi ne approfittarono per
osservare incuriositi il sito.
La
vegetazione della
palude s'infrangeva all'improvviso contro l'alto muro reso
lucido dall’umidità. I lastroni di pietra da cui
era
composto, erano coperti da un sottile strato di muschio, che gli
conferiva un aspetto decisamente antico. La superficie
dell'arco d'ingresso era stata invece invasa dall’edera
mentre le
due colonne che lo fiancheggiavano erano intarsiate di simboli ignoti.
-
Tutto a posto,
potete venire! – li chiamò Ardyn dopo qualche
istante di attesa.
-
Quindi? –
gli chiese Noctis quando lo raggiunsero.
-
Però
che diffidenti questi soldati, non permettono che si entri senza
sorveglianza! – rispose il cancelliere – Date retta
a me, accettate la
scorta. State tranquilli, ho pensato a tutto –
affermò.
-
È sempre
più difficile fidarsi di te – osservò
Selenis incrociando le braccia al petto.
-
Nonostante
io sia il cancelliere non ho alcun potere sull’esercito, ma
ho
molti amici – replicò l’uomo affabile
– Capitano Higwind, li
affido a te – aggiunse rivolgendosi alla donna, per poi
accomiatarsi da loro.
-
E
così voi sareste le nuove reclute inviate per
l’addestramento speciale – esordì
quella, dando adito
alla bugia messa in piedi dal cancelliere – Bella trovata per
un principe
in fuga con il suo seguito – commentò divertita.
I quattro amici, nel sentire quelle parole, si misero in guardia.
- Tranquilli, una mercenaria come me non ci
guadagnerebbe niente
consegnandovi – li rassicurò però
Aranea – Ehi, ma una volta non
eravate quattro ragazzi? – aggiunse guardando confusa
Selenis.
-
L’altra
volta non ero con loro – rispose semplicemente la
principessa.
-
Allora sono Aranea,
piacere – si presentò la donna con un cenno del
capo.
-
Il tuo nome non mi
è di certo nuovo – replicò la giovane
– Io sono Selenis –
-
Neppure il tuo se
è per questo. La nipote del Re? Inizio a sentirmi in
soggezione! – scherzò la donna.
-
Sarebbe il caso di
proseguire, non credete? – intervenne Noctis spazientito.
-
Frena principino
– lo bloccò lei – L’ingresso
è chiuso – disse.
-
Come chiuso?!
– esclamò Prompto – E come facciamo ad
aprirlo? –
-
Dobbiamo solo
aspettare che cali il sole e si aprirà da solo –
rispose Selenis sorprendendo tutti.
-
Esatto
– affermò Aranea – Quindi mettetevi
comodi –
aggiunse, accomiatandosi per raggiungere i suoi uomini.
Selenis la
seguì
con
lo sguardo e poi, sentendosi osservata si voltò, trovando
Ardyn
a fissarla. Quando lui vide che lo guardava, le sorrise. La ragazza si
affrettò ad abbassare gli occhi e a varcare l’arco
d’ingresso.
Un viale
costeggiato da
alte colonne avvolte da rampicanti, proseguiva all’interno.
Il
pavimento era interamente allagato dall'acqua della palude, ma al di
sotto della superficie brillavano le piastrelle in perfette condizioni.
Diversi cipressi avevano invaso il cortiletto che adornava il viale,
rendendolo lugubre e ombroso. Un tempo doveva essere stato bellissimo;
lo si poteva
capire dagli intarsi e dalla cura del taglio usato per le pietre che lo
componevano. Ma ormai non era altro che un rudere...
La
principessa si sedette
su quello che restava del muretto di cinta, illuminato dalla luce del
sole morente che filtrava
dall’arco d'ingresso. Prompto invece, si
avvicinò alla solida parete coperta di incisioni che
costituita
la porta delle rovine sotterranee. La percorse in lungo e in largo,
setacciandola con le dita alla ricerca di una fessura o di una
qualsiasi scanalatura.
-
Giuro
che se non ci avessi detto tu che qui c’è un
accesso, non
ci crederei – affermò quando la sua ispezione non
diede
alcun frutto – Come fai a sapere tutte queste cose? Dove le
hai lette? – domandò curioso.
-
Da nessuna parte
– rispose stolidamente Selenis, mordicchiandosi
l’unghia del pollice.
-
Come sarebbe a dire
da nessuna parte? – replicò Noctis corrugando la
fronte.
-
Sarebbe a dire che
non ho idea di come io faccia a
saperlo – rispose la ragazza – Lo so e
basta… -
-
È
strano.. parecchio – commentò Prompto sedendosi di
fianco a lei.
-
In che senso?
– intervenne Ignis posizionandosi davanti alla ragazza.
-
È
quello che non so dirti – replicò la principessa
battendo i talloni
nervosamente contro il muretto – Quando Prompto ha fatto la
domanda mi è venuto spontaneo rispondere –
spiegò
– E se te lo stai chiedendo no, non è il frutto di
una visione –
-
Potrebbe
essere l’anello? – azzardò Noctis,
fissando la pietra
al dito della ragazza come se dovesse mettersi a parlare da un momento
all’altro.
-
Non ho notato nulla
di strano... Sembra quasi che io abbia acquisito dei ricordi non miei
– rispose la giovane.
-
Beh, anche se inizi
a inquietarmi continuo a volerti bene, non preoccuparti – le
disse Noctis con un ghigno.
-
Grazie tante eh!
– sorrise Selenis dandogli un colpetto con la punta della
scarpa.
-
Oh oh! Ragazzi
guardate! –
Prompto
diede di gomito
alla principessa indicando la parete di fianco a loro.
Quest’ultima infatti si era accesa; nel vero senso della
parola. Tutte le
iscrizioni che la percorrevano da cima a fondo si erano illuminate di
una luce rossa pulsante. Dopo pochi secondi, con un rumore di pietra e
ferro che sfregano tra loro, il muro si alzò, rivelando un
accesso che dava su un corridoio completamente buio.
-
A quanto pare
è ora –
I quattro
ragazzi si
voltarono verso Aranea appena sopraggiunta. La donna ora indossava,
calato sul volto, un elmo che andava a completare la sua armatura dalle
fattezze di drago.
-
Che
vi avevo detto? – disse il pistolero – Lo sapevo
che questo
posto era sospetto, a volte bisogna seguire l’istinto!
– si
vantò mentre seguiva gli altri all’interno.
-
Sì,
saremmo persi senza di te... – commentò sarcastica
la Higwind.
Torce alla
mano per fendere l'oscurità,
il gruppo cominciò la discesa verso la serie di rampe di
scale
che si inoltravano nelle misteriose rovine.
Campeggio dell'Autrice:
Buon sabato a tutti ^^
Eccomi tornata con un nuovo capitolo!
Il viaggio dei quattro ragazzi prosegue anche con l'assenza di Gladio.
Ciò ha delle ovvie ripercussioni sull'umore di Selenis che,
rosa dall'ansia, si scorda di non essere l'unica "sulla barca".
Per fortuna c'è Ignis a ricordarglielo! E via di ship tra
loro due ancora una volta xD
Ho pensato fosse l'occasione buona per inserire all'interno della fic
una parte del gioco che, pur restando secondaria, a me è
piaciuta molto; ovvero il dialogo tra Noctis e Prompto. Mi aveva
già commossa parecchio ancora prima di sapere le origini del
nostro pistolero preferito e qui, ho voluto che fosse d'ispirazione a
Selenis per rammentarsi di non essere la sola a sentirsi sconfortata o
inadeguata in certe situazioni, ma che in realtà
è perfettamente normale. Infine, Aranea ha fatto la sua
ufficiale comparsa e con il prossimo capitolo vedremo le due ragazze
interagire tra di loro ^^
Detto questo ringrazio tantissimo tutti i miei Lettori e le mie Recensiste di
fiducia u.u
Buon week a todos!
Marta
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