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Autore: Kano_chan    14/10/2017    2 recensioni
Selenis Lucis Caelum, nipote di Re Regis e cugina di Noctis, accompagnerà quest'ultimo nel suo viaggio assieme ai suoi amici di sempre: Gladiolus Amicitia, Prompto Argentum e Ignis Stupeo Scientia. Assieme affronteranno i nuovi pericoli che si metteranno sul loro cammino.
Se avete voglia di ripercorrere la trama di FFXV con l'aggiunta di qualche novità, Something Wild fa per voi!
~~~~~
Dall'Epilogo:
"Fine"
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gladiolus Amicitia, Ignis Stupeo Scientia, Noctis Lucis Caelum, Nuovo personaggio, Prompto Argentum
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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26


Tre giorni dopo, tangenziale nord di Lestallum.

Il sole cocente picchiava implacabile sopra le teste degli occupanti della Regalia. Il gruppo era ripartito subito da Capo Caem alla volta del lago Vesper, ma ciò aveva significato dover tornare fino a Lestallum, oltrepassarla e puntare verso nord ovest. 
Selenis osservava il paesaggio scivolarle davanti agli occhi mentre, con il mento appoggiato sul braccio piegato, cercava di placare la sua agitazione.
Erano ormai tre giorni che non aveva notizie di Gladio. La mattina della sua sparizione aveva tentanto di contattarlo al cellulare, trovandolo però spento. Nulla di cui stupirsi in realtà, se lo era aspettato, e dopo quel primo tentativo non ci aveva più provato, accettando il fatto che se ne fosse andato per un buon motivo e seppellendo la rabbia provata. Inevitabilmente però, durante le lunghe soste forzate sulla Regalia, il suo cervello non trovava requie, permettendo alla fantasia di vagare a briglia sciolta.

Stava combattendo? Stava cercando qualcosa? Doveva incontrare qualcuno? Quando sarebbe tornato? Sarebbe tornato?
Tutte domande a cui non poteva dare una risposta.
La ragazza sospirò pesantemente contro la propria pelle, accorgendosi solo in quel momento che qualcuno la stava interpellando.


-    Selis? –

La principessa sollevò la testa, voltandosi verso Noctis che occupava assieme a lei il sedile posteriore. Dal tono di voce non doveva essere la prima volta che la chiamava.

-    Scusatemi, dicevate? –
-    Si sta facendo buio, pensavamo di fermarci al prossimo motel – spiegò Ignis guardandola dallo specchietto retrovisore.
-    Sì, certo, va benissimo – assentì lei.

Tre quarti d’ora più tardi parcheggiarono la Regalia alla stazione di servizio.
I quattro amici approfittarono della presenza dell’immancabile Crow’s Nest per cenare e poi si ritirarono nella camera presa in affitto per quella notte. Seppure la mancanza di Gladio non avesse modificato la loro tabella di marcia e i loro obiettivi, la sua assenza era comunque tangibile. Nessuno propose la consueta partita a carte del dopo cena, ma anzi, ognuno di loro stette per proprio conto. Noctis prese ad armeggiare con il cellulare mentre Prompto si occupava della pulizia della sua amata fotocamera. Ignis si sedette a leggere il quotidiano trovato in camera e Selenis invece occupò il letto, tuffandosi nella lettura di un libro riguardante Altissia.

Lo aveva acquistato nel negozio della stazione di servizio. Era una guida approfondita sulla città, che oltre ad elencare i punti di interesse con meravigliose immagini, ne raccontava la storia, dalla fondazione fino alla stipula del protettorato di Accordo con gli Imperiali. A seguito della sua stipula, la città aveva potuto mantenere la propria indipendenza, ma in cambio sarebbe per sempre vissuta con l'occhio di Nifelheim puntato addosso. Probabilmente era stato il risultato di una scelta attentamente ponderata, ma Selenis non riusciva a vederla allo stesso modo, a differenza dell’attuale Cancelliera, che invece difendeva il protettorato con le unghie e con i denti.
La principessa si stava perdendo nelle foto della zona commerciale, quando il materasso sul quale era sdraiata a pancia in giù si curvò sotto il peso di un’altra persona.

-    Iggy, so di cosa vuoi parlare, ma non penso proprio che sia il caso di aprire l'argomento – esordì la ragazza senza alzare gli occhi dal libro.

Erano rimasti solo loro in camera, dopo che Prompto aveva deciso di seguire Noctis per prendere una boccata d’aria.

-    Invece secondo il mio intuito, faresti molto bene a parlarne – replicò tranquillamente il giovane.

Selenis non rispose, proseguendo ostinatamente nella sua lettura. Quando però vide che l’amico non voleva saperne di lasciar perdere, esalò un lungo sospiro, chiudendo il libro e affondando la faccia nel cuscino.

-    Perché vuoi perseguitarmi? – gli chiese esasperata, voltando la testa e osservandolo con la coda dell’occhio.
-    Perché il fatto che Gladio se ne sia andato, che tu lo voglia o no, sta influenzando in modo decisamente negativo il tuo umore – rispose Ignis seduto sul bordo del letto.
-    E me ne puoi dare torto? – ribattè lei tirandosi a sedere – Iggy, se n'è andato senza dirmi niente! – esclamò – Mi sta bene che avesse qualcosa di segreto da fare altrove, ma non posso lasciar correre che non me ne abbia parlato prima! –
-    Tu lo sai perché lo ha fatto – asserì il giovane guardandola negli occhi.
-    E perché? Sentiamo. –
-    Perché se lui ti avesse detto cosa aveva intenzione di fare, tu lo avresti seguito immediatamente – rispose Ignis.

Selenis cercò di ribattere, ma alla fine dovette abbassare lo sguardo.

-    Avrai anche ragione, ma… -
-    Ma lo ami e il fatto che non ti abbia parlato apertamente ti lascia lo stesso l’amaro in bocca – concluse lui sorridendole.
-    Sei troppo intelligente, mi irriti – sbuffò la ragazza arricciando il naso indispettita.
-    Ciò non cambia il fatto che abbiamo bisogno di te e delle tue capacità – la ammonì lui – Tutti abbiamo le nostre preoccupazioni, non sei sola – aggiunse con tono più morbido.
-    Lo so, ti chiedo scusa... – disse Selenis amareggiata.

Era stata una stupida.... Stava perdendo di vista il loro obiettivo per un banale screzio che aveva la soluzione a portata di mano. Non appena Gladio si sarebbe ripresentato loro, è ovvio.

-    Anzi, sai cosa? – esclamò tutto d’un tratto la ragazza – Vado a scusarmi anche con Noctis e Prompto. Si sono fatti in quattro per aiutarmi, ma ero così presa da me stessa da non accorgermene neppure.. – disse alzandosi dal letto.
-    Mi sembra una delle cose più sensate che tu abbia detto ultimamente – commentò il giovane.
-    Grazie Iggy – aggiunse grata Selenis, stringendogli una spalla per poi avviarsi verso la porta.

Una volta fuori dalla camera, la ragazza non dovette andare lontano per trovare i suoi due amici. La voce di Prompto la sorprese arrivandole dall'alto.

-    Da quant’è che siamo amici? Vediamo… dall’inizio delle superiori, quindi sono.. cinque anni? – stava dicendo il ragazzo che doveva trovarsi sul tetto del motel.
-    Sì, ma noi ci conosciamo da molto prima. Sin dalle elementari, no? – replicò la voce di Noctis.
-    Eh? Te lo ricordi ancora?! –
-    È difficile dimenticare quando tutti ti fissano..  –
-    Beh, sai, non è esattamente semplice stare in presenza di un principe –
-    E quando ci siamo rivisti alle superiori, ti comportavi come se quella fosse la prima volta! –
-    È stata la prima volta che ho avuto il coraggio di dirti qualcosa.. sembra ieri! – esclamò il pistolero con nostalgia.
-    Potevi dire qualcosa anche prima – ribattè l’amico.
-    Oh Noct.. proprio non vuoi capire – sospirò Prompto - prima di allora ero… no, niente… -

Selenis sorrise. Si ricordava bene di Prompto all'epoca delle elementari e di come si fossero casualmente conosciuti.
Così come per Noctis, anche lei lo aveva rivisto solo anni dopo, completamente cambiato. Era riuscito a raggiungere lo scopo che si era prefissato e finalmente aveva trovato il coraggio di avvicinarsi a Noct.


-    Ehi, non puoi fermarti così a metà! – protestò il principe.
-    Sì, lo so – rise Prompto prima di proseguire – Allora ero incredibilmente timido. Non riuscivo a parlare con le persone, quindi non c’era da sorprendersi se non avessi amici, o almeno nessun vero amico - confessò - Ero sempre da solo e c’erano dei momenti in cui mi sentivo… inutile – ammise con tristezza.
-    Era questo a preoccuparti? – domandò Noctis.
-    Voglio dire… quando mi guardi ti viene da pensare che io non sia altro che un allegro e divertente giullare – rispose il ragazzo - Ma non è il mio vero io. Dietro le mie risate e la mia parlantina, c’è un groviglio di ansia – 

Selenis non voleva origliare questa sua confessione, ma quando si voltò per rientrare in stanza, si trovò faccia a faccia con Ignis.
Il ragazzo le fece segno con l’indice posato sulle labbra di fare silenzio.

-    Mi sono sempre sentito inferiore rispetto a voi ragazzi – proseguì intanto Prompto - Non sono di sangue reale, non sono forte.. non sono niente in realtà – disse - A differenza di Gladio non sono bravo con gli altri. Il modo con cui lui riesce a legare con loro è di un altro livello – spiegò - e a differenza di Ignis non sono così intelligente e non saprei cucinare neppure se ne andasse della mia sopravvivenza… senza contare che non ho neppure la perseveranza o il coraggio di Selis –

In un ambito diverso quelle affermazioni avrebbero fatto sorridere i due ragazzi al piano di sotto, ma le parole di Prompto facevano capire quanto il giovane soffrisse per quella situazione.

-    Ma quando siamo tutti assieme, è così divertente che me ne scordo – riprese il pistolero - Poi però la realtà mi colpisce come un getto di acqua ghiacciata e mi ricordo come stanno realmente le cose – asserì calando di nuovo il tono - In ogni momento cerco disperatamente di guadagnarmi questo posto, di provare quanto valgo! – concluse con una punta di frustrazione.
-    Pensa pure quello che vuoi, ma per me, così come sei, è abbastanza – replicò Noctis del tutto tranquillo.
-    Quindi, pensi davvero che io vada bene? – esclamò sorpreso Prompto.
-    Certo! Qualcos’altro? –
-    Eh? No! Mi dispiace di essere diventato così serio tutto d’un tratto –
-    Lo dovesti sapere ormai. Pensi davvero che avrei perso tempo per uno sfigato qualsiasi? – lo prese in giro il principe.  
-    Ehi, cos’è? Sei arrabbiato fratello? - rise il ragazzo biondo - Sul serio.. grazie per aver perso tempo con questo sfigato… ahhhh! mi sento molto meglio dopo essermi tolto questo peso dal petto! – esclamò alla fine sollevato.
-    Felice di sentirtelo dire -

Selenis alzò gli occhi verso Ignis che la guardava con un'espressione che diceva: “vedi che non sei la sola?”.
Aveva ragione…. Tutti loro nascondevano le proprie ansie e le proprie paure per non appesantire il viaggio. Questo però non voleva dire che dovessero tenersi tutto dentro senza parlarne mai; erano e sarebbero rimasti per sempre una grande famiglia.

La ragazza, senza fare rumore, rientrò nella camera.

-    Ho paura che non ritorni Iggy… lo so che se la sa cavare da solo, ma l’idea di non sapere dove sia e cosa stia facendo mi fa impazzire – esclamò con foga all'amico che l'aveva seguita.

Le mani del giovane andarono a posarsi sulle sue spalle, stringendogliele con delicatezza.

-    Tornerà – affermò con sicurezza – Gladio può essere avventato a volte, ma non quando si tratta di te – le disse – sa che lo stai aspettando e non ti lascerà indietro –

La principessa chinò la testa, appoggiando la fronte contro lo sterno del ragazzo. Non si era resa conto che fino a quel momento, il fatto che Gladio non fosse lì l’avesse fatta sentire irragionevolmente sola.

-    Raggiungiamo quei due, cosa dici? – propose la principessa dopo un momento sollevando la testa.

Ignis le sorrise. La vecchia Selenis era finalmente tornata.

-    Mi sembra un’ottima idea – affermò lui.

Trovarono i due ragazzi seduti sotto l’insegna del motel. Prompto stava raccontando qualcosa a Noctis, gesticolando come suo solito e facendo letteralmente piegare in due dal ridere l’amico.

-    Possiamo unirci a voi? – chiese Selenis mostrando le bottiglie di cola che avevano portato.
-    Certo! – esclamò il pistolero.
-    Ci voleva proprio! – commentò Noctis accettando di buon grado la bibita che Ignis gli stava porgendo.
-    Ragazzi, vi devo delle scuse – esordì la principessa dopo un momento – So che negli ultimi giorni non sono stata la stessa e il motivo credo sia chiaro a tutti – spiegò facendo ruotare tra le mani la bottiglia fredda.
-    È comprensibile – rispose Noctis.
-    Però se hai un problema puoi sempre parlarcene – aggiunse Prompto.
-    Sì, hai ragione – sorrise Selenis.
-    A tal proposito vorrei fare un brindisi! – annunciò a quel punto il principe - Agli amici! – esclamò alzando la sua bibita.
-    Agli amici! – concordarono Ignis e Prompto.
-    Anche a quelli assenti – aggiunse Selenis.
-    Sì, anche a quelli assenti – le fece eco Noctis.
-    Giuro che quando si ripresenta gli faccio il culo… - sbottò la ragazza dopo aver preso una lunga sorsata di cola.
-    Penso che tu ne abbia tutto il diritto – convenne Ignis.

I quattro ragazzi si misero a ridere, con il cuore un po’ più leggero rispetto a prima.


***

Il giorno seguente il gruppo di amici venne accolto da un cielo grigio cenere. Un muro di nuvole uniformi nascondevano il sole e il suo tepore. Il clima peggiorò ulteriormente quando, a metà pomeriggio, imboccarono la strada che portava al lago Vesper e alle paludi che lo circondavano.
Una fitta nebbia carica di umidità li costrinse ad alzare il tettuccio della Regalia e a proseguire il viaggio ben chiusi al suo interno.
Nonostante il tempo non fosse dei migliori, a destare una certa preoccupazione tra i quattro ragazzi, fu piuttosto la scomparsa del blocco Imperiale che era stato annunciato solo il giorno prima.  

-    Ehi, aspetta… che fine ha fatto il blocco? – domandò Prompto una volta che le porte che chiudevano il tunnel per il lago si aprirono davanti a loro.
-    Hanno aperto apposta per noi… non vedevano l’ora che arrivassimo – commentò Ignis seduto sul sedile del passeggero.
-    Scommetto che c’è il nostro amico ad aspettarci. – asserì il pistolero.
-    Credo che vincerai la scommessa – disse cupa Selenis.
-    Avverti qualcosa? –  le chiese Ignis vedendola coprire il suo anello con una mano.
-    Sì – rispose lei.
-    Beh, finchè ci apre le porte a me sta bene – osservò Noctis alla guida.
-    Sempre che non voglia chiuderci dentro – replicò Ignis – Senza contare che siamo uno in meno.. se almeno il generale fosse qui – disse riferendosi a Cor.
-    Oh è vero! Che fine ha fatto? – si interrogò Prompto.
-    Da quanto ho capito, ha sospeso la ricerca dei mausolei per aiutare i cacciatori ad eliminare alcune belve particolarmente moleste – spiegò il ragazzo.
-    Non c’è tregua per l’immortale – asserì Noctis.

La lunga galleria nel frattempo era finita. La strada proseguiva, degradando dolcemente in mezzo ad un paesaggio roccioso frammentato dalla vegetazione e parzialmente nascosto dagli spessi banchi di nebbia.

-    Noct, rallenta! –

Selenis si sporse verso di lui dal sedile posteriore.

-    Cosa succede? – esclamò allarmato Prompto.
-    Guardate là – disse la ragazza indicando verso il ponte che stavano per raggiungere.
-    Quello..-
-    È un blindato magitek – concluse Ignis per il principe.

Nella foschia si delineava una figura spigolosa, ritta su di un paio di gambe meccaniche esattamente al centro del ponte. Altre due ombre più piccole facevano intendere che ci fossero anche dei soldati.

-    Che si fa? Attacchiamo? – domandò Noctis.
-    Non sarebbe la scelta più saggia vista l’assenza di Gladio.. – rispose Ignis aggiustandosi gli occhiali sul naso.
-    Aspettate..-

Selenis armeggiò con la tasca del sedile e ne estrasse una cartina.

-    Se non ho visto male… eccola! – esclamò d’un tratto indicando un punto – Dovrebbe esserci una strada secondaria che costeggia il lago e che si ricongiunge al ponte da sud – disse facendo scorrere il dito sul tratto – Non è battuta ma credo che la Regalia non abbia problemi a percorrerla, in questo modo eviteremmo il blocco.. Che c’è? – domandò poi, notando come Prompto la guardava.
-    Ogni tanto penso che tu sia un misto tra Iggy e Gladio – rispose il ragazzo.
-    Non so se devo prenderlo come un complimento.. - replicò incerta la principessa.
-    E sia, passiamo di qui – concordò Noctis riaccendendo il motore.

La Regalia scivolò via silenziosa per la strada alternativa protetta dalla nebbia.
Nel giro di pochi minuti, come previsto, si affiancarono al lago. Nonostante la scarsa visibilità, si poteva facilmente intuire che il lago Vesper fosse piuttosto ampio, circondato da una fitta vegetazione paludosa fatta di cipressi calvi, palme e canne acquatiche.

-    Deve essere un buon posto per la pesca – commentò Noctis quando scesero dall’auto esattamente davanti al sentiero che, secondo gli appunti di Jared, doveva condurre alle rovine.
-    Purtroppo questo non è il momento migliore per pensarci – replicò Ignis.
-    Potremmo tornarci in un secondo momento, con Gladio magari! – propose Prompto.
-    Onestamente io spero di non tornarci mai più... – storse il naso Selenis.

L’aria era umida e stagnante, e la terra era scivolosa per colpa del fango. Probabilmente con il bel tempo il panorama sarebbe stato sicuramente diverso, ma onestamente la ragazza non riusciva a trovare un singolo motivo per voler capitare una seconda volta in quel posto.

-    Proseguiamo? – li invitò Ignis.
-    Sicuro –

La strada si inoltrava all’interno della palude e ad ogni metro fatto sembrava che la luce venisse risucchiata sempre di più, nonostante mancassero almeno un paio d’ore al tramonto. Per lo meno, il fatto di iniziare a trovare colonne ed archi in rovina, fugò ogni dubbio sulla correttezza della loro meta.

-    Non riesco a capire come mai il Mithril si trovi in un posto simile..- disse Prompto mentre avanzavano lungo il sentiero.
-    Potrebbero essere i resti di una città – azzardò Noctis.
-    Mi sembra improbabile che qualcuno abbia potuto stanziarsi in questa zona – replicò Ignis abbassandosi per schivare un ramo sbucato dalla nebbia.
-    Era una base militare secoli addietro – intervenne Selenis – Il Mithril veniva impiegato per la costruzione di macchina belliche e ciò che n’è rimasto è stato poi usato per creare alcune auto e, a quanto pare, anche un pezzo della barca del Re – spiegò.
-    Wow Selis! Sai un sacco di cose! – esclamò Prompto ammirato.
-    G.. già – rispose la ragazza confusa.
-    Selis? – soggiunse Ignis alla strana reazione della principessa.
-    Oh guardate! Ci avevo azzeccato per davvero – li interruppe il pistolero.

A qualche metro di distanza, comodamente appoggiato al fianco di una colonna, il cancelliere Imperiale Izunia sembrava attendere proprio loro.

-    Signori, ma che bella sorpresa! – esordì sorridendo.
-    Ve l’ho detto che ci aspettava – disse Prompto.
-    Insieme ai miei amici dell’Impero per di più – aggiunse l’uomo.
-    Splendido... - replicò con sarcasmo Ignis.
-    Ma non temete. Metterò una buona parola per voi – li rassicurò Ardyn.
-    Già che ti sei scomodato potevi anche dirgli di togliere quel blindato dal ponte – ribattè Selenis guardandolo storto.
-    Non sono onnipotente mia cara – sorrise lui – Forza, venite. Non allontanatevi troppo. Se restate indietro, la prossima volta potrei non revocare il posto di blocco – aggiunse proseguendo per la strada.
-    Grazie per l’avvertimento – sospirò Noctis.
-    Meglio evitare i guai visto che siete rimasti solo in quattro – proseguì l’uomo rallentando l’andatura – Che n’è stato del vostro amico con la giacca di pelle? – domandò rivolgendosi a Selenis.

La ragazza non riuscì a reprimere un brivido di paura a quelle parole, ma rimase zitta.

-    Non è stato carino a lasciarvi da soli – continuò Ardyn fingendosi dispiaciuto – Oh cielo! Ho messo il dito nella piaga? – domandò innocentemente nel vedere la principessa irrigidirsi.
-    Non è cosa che ti riguardi – replicò Ignis, affiancando la ragazza e celandola parzialmente alla vista del cancelliere.
-    Vedo che c’è comunque un degno rimpiazzo – commentò con un ghigno l’uomo – Allora parliamo del perché siete qui! – asserì troncando il discorso precedente – Non siete archeologi… E' per il Mithril forse? – azzardò.
-    Ci legge nel pensiero! – esclamò Prompto.
-    Sapete, il Mithril è una risorsa preziosa, non possiamo permettere che cada nelle mani sbagliate – spiegò.
-    Ma lascerai che cada nelle nostre, vero? – replicò Noctis.
-    Ah! Non l’ho mai detto – si meravigliò Ardyn.
-    Ovviamente non lo hai fatto… - commentò Prompto.
-    Che divertimento ci sarebbe? – ribattè l’uomo – Pensavo voleste scovarlo da soli-

La "chiacchierata" li aveva finalmente condotti davanti all’ingresso delle famose rovine.
A presidiarlo c’erano diversi soldati fermi sotto le potenti luci dei riflettori, accese per tenere lontano i deamon che sarebbe arrivati a breve con il calar del sole. Nel mezzo esatto delle colonne che delimitavano l'ingresso, c’era una donna.
Indossava un’armatura da toni scuri del nero e del rosso. I capelli chiari, tenuti morbidamente dietro la testa da un fermaglio, erano in contrasto con gli spallacci appuntiti che richiamavano le scaglie di un drago. Una fascia bianca le ricadeva sul davanti dei pantaloni di pelle e recava un simbolo che Selenis aveva visto solo di sfuggita.

-    Non temete, ci vorrà solo un attimo – affermò Ardyn prima di avvicinarsi alla donna.

Mentre il cancelliere conversava con lei, i ragazzi ne approfittarono per osservare incuriositi il sito.
La vegetazione della palude s'infrangeva all'improvviso contro l'alto muro reso lucido dall’umidità. I lastroni di pietra da cui era composto, erano coperti da un sottile strato di muschio, che gli conferiva un aspetto decisamente antico. La superficie dell'arco d'ingresso era stata invece invasa dall’edera mentre le due colonne che lo fiancheggiavano erano intarsiate di simboli ignoti.

-    Tutto a posto, potete venire! – li chiamò Ardyn dopo qualche istante di attesa.
-    Quindi? – gli chiese Noctis quando lo raggiunsero.
-    Però che diffidenti questi soldati, non permettono che si entri senza sorveglianza! – rispose il cancelliere – Date retta a me, accettate la scorta. State tranquilli, ho pensato a tutto – affermò.
-    È sempre più difficile fidarsi di te – osservò Selenis incrociando le braccia al petto.
-    Nonostante io sia il cancelliere non ho alcun potere sull’esercito, ma ho molti amici – replicò l’uomo affabile – Capitano Higwind, li affido a te – aggiunse rivolgendosi alla donna, per poi accomiatarsi da loro.
-    E così voi sareste le nuove reclute inviate per l’addestramento speciale – esordì quella, dando adito alla bugia messa in piedi dal cancelliere – Bella trovata per un principe in fuga con il suo seguito – commentò divertita.

I quattro amici, nel sentire quelle parole, si misero in guardia.

-    Tranquilli, una mercenaria come me non ci guadagnerebbe niente consegnandovi – li rassicurò però Aranea – Ehi, ma una volta non eravate quattro ragazzi? – aggiunse guardando confusa Selenis.

-    L’altra volta non ero con loro – rispose semplicemente la principessa.
-    Allora sono Aranea, piacere – si presentò la donna con un cenno del capo.
-    Il tuo nome non mi è di certo nuovo – replicò la giovane – Io sono Selenis –
-    Neppure il tuo se è per questo. La nipote del Re? Inizio a sentirmi in soggezione! – scherzò la donna.
-    Sarebbe il caso di proseguire, non credete? – intervenne Noctis spazientito.
-    Frena principino – lo bloccò lei – L’ingresso è chiuso – disse.
-    Come chiuso?! – esclamò Prompto – E come facciamo ad aprirlo? –
-    Dobbiamo solo aspettare che cali il sole e si aprirà da solo – rispose Selenis sorprendendo tutti.
-    Esatto – affermò Aranea – Quindi mettetevi comodi – aggiunse, accomiatandosi per raggiungere i suoi uomini.  

Selenis la seguì con lo sguardo e poi, sentendosi osservata si voltò, trovando Ardyn a fissarla. Quando lui vide che lo guardava, le sorrise. La ragazza si affrettò ad abbassare gli occhi e a varcare l’arco d’ingresso.
Un viale costeggiato da alte colonne avvolte da rampicanti, proseguiva all’interno. Il pavimento era interamente allagato dall'acqua della palude, ma al di sotto della superficie brillavano le piastrelle in perfette condizioni. Diversi cipressi avevano invaso il cortiletto che adornava il viale, rendendolo lugubre e ombroso. Un tempo doveva essere stato bellissimo; lo si poteva capire dagli intarsi e dalla cura del taglio usato per le pietre che lo componevano. Ma ormai non era altro che un rudere...
La principessa si sedette su quello che restava del muretto di cinta, illuminato dalla luce del sole morente che filtrava dall’arco d'ingresso. Prompto invece, si avvicinò alla solida parete coperta di incisioni che costituita la porta delle rovine sotterranee. La percorse in lungo e in largo, setacciandola con le dita alla ricerca di una fessura o di una qualsiasi scanalatura.

-    Giuro che se non ci avessi detto tu che qui c’è un accesso, non ci crederei – affermò quando la sua ispezione non diede alcun frutto – Come fai a sapere tutte queste cose? Dove le hai lette? – domandò curioso.
-    Da nessuna parte – rispose stolidamente Selenis, mordicchiandosi l’unghia del pollice.
-    Come sarebbe a dire da nessuna parte? – replicò Noctis corrugando la fronte.
-    Sarebbe a dire che non ho idea di come io faccia a saperlo – rispose la ragazza – Lo so e basta… -
-    È strano.. parecchio – commentò Prompto sedendosi di fianco a lei.
-    In che senso? – intervenne Ignis posizionandosi davanti alla ragazza.
-    È quello che non so dirti – replicò la principessa battendo i talloni nervosamente contro il muretto – Quando Prompto ha fatto la domanda mi è venuto spontaneo rispondere – spiegò – E se te lo stai chiedendo no, non è il frutto di una visione –
-    Potrebbe essere l’anello? – azzardò Noctis, fissando la pietra al dito della ragazza come se dovesse mettersi a parlare da un momento all’altro.
-    Non ho notato nulla di strano... Sembra quasi che io abbia acquisito dei ricordi non miei – rispose la giovane.
-    Beh, anche se inizi a inquietarmi continuo a volerti bene, non preoccuparti – le disse Noctis con un ghigno.
-    Grazie tante eh! – sorrise Selenis dandogli un colpetto con la punta della scarpa.
-    Oh oh! Ragazzi guardate! –

Prompto diede di gomito alla principessa indicando la parete di fianco a loro. Quest’ultima infatti si era accesa; nel vero senso della parola. Tutte le iscrizioni che la percorrevano da cima a fondo si erano illuminate di una luce rossa pulsante. Dopo pochi secondi, con un rumore di pietra e ferro che sfregano tra loro, il muro si alzò, rivelando un accesso che dava su un corridoio completamente buio.  

-    A quanto pare è ora –

I quattro ragazzi si voltarono verso Aranea appena sopraggiunta. La donna ora indossava, calato sul volto, un elmo che andava a completare la sua armatura dalle fattezze di drago.

-    Che vi avevo detto? – disse il pistolero – Lo sapevo che questo posto era sospetto, a volte bisogna seguire l’istinto! – si vantò mentre seguiva gli altri all’interno.
-    Sì, saremmo persi senza di te... – commentò sarcastica la Higwind.

Torce alla mano per fendere l'oscurità, il gruppo cominciò la discesa verso la serie di rampe di scale che si inoltravano nelle misteriose rovine.



Campeggio dell'Autrice:

Buon sabato a tutti ^^

Eccomi tornata con un nuovo capitolo!
Il viaggio dei quattro ragazzi prosegue anche con l'assenza di Gladio. Ciò ha delle ovvie ripercussioni sull'umore di Selenis che, rosa dall'ansia, si scorda di non essere l'unica "sulla barca".
Per fortuna c'è Ignis a ricordarglielo! E via di ship tra loro due ancora una volta xD
Ho pensato fosse l'occasione buona per inserire all'interno della fic una parte del gioco che, pur restando secondaria, a me è piaciuta molto; ovvero il dialogo tra Noctis e Prompto. Mi aveva già commossa parecchio ancora prima di sapere le origini del nostro pistolero preferito e qui, ho voluto che fosse d'ispirazione a Selenis per rammentarsi di non essere la sola a sentirsi sconfortata o inadeguata in certe situazioni, ma che in realtà è perfettamente normale. Infine, Aranea ha fatto la sua ufficiale comparsa e con il prossimo capitolo vedremo le due ragazze interagire tra di loro ^^
Detto questo ringrazio tantissimo tutti i miei Lettori e le mie Recensiste di fiducia u.u

Buon week a todos!
Marta
  
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