II Capitolo.
Changing with You.
II CAPITOLO.
“Ciao mi chiamo Ghranam
Humbert!” si presentò il ragazzo rompendo il silenzio
gelido venutosi a creare con l’apparizione di Regina.
Emma rivolse un sorriso
all’uomo e il ragazzo continuò a presentarsi mentre Regina
e Mrs. Mills si fulminavano con lo sguardo. “Aiuto Regina con le
operazioni che non riesce ad affrontare lei da sola.”
Spiegò l’uomo.
“Di pure che sei il mio
inserviente Ghranam… E tu, dovresti essere la mia
buffona.” Regina schioccò le labbra infastidita, mentre
Emma arrossì.
Non le piaceva essere chiamata buffona, in particolare da quella donna, dal suo nuovo capo.
Era umiliante.
“Giusto madre? Mi hai
procurato una buffona, una che farà tutto quello che dico io.
È nel tuo stile, dico bene?”
“Emma è qui per
aiutarti Regina. Farà quello che vuoi tu, certo, ma nelle sue
possibilità.” Spiegò pazientemente Mrs. Mills a sua
figlia.
Emma si trovò a interviene
per placare la tensione fra le due donne: “Beh, è vero
quello che dice sua madre, Regina. Il mio compito è sicuramente
quello di renderle la vita migliore, ma…” Si fermò
perché Regina la interruppe. “Bla, bla, bla, bla. Quante
parole, signorina. Esigo silenzio.”
“Mi chiamo Emma, Emma
Blanchard-Nolan, comunque.” Si presentò Emma, Regina la
guardò fulminandola con lo sguardo.
“Per me lei sarà Miss
Swan.” Decretò alla fine. “Miss Swan?
Perché?” domandò Emma, non sapendo come comportarsi
con quella strana donna che era Regina Mills.
“Amo dare soprannomi, miss
Swan.” Fu la pratica risposta di Regina. “Comunque le avevo
detto di parlarmi il meno possibile per favore.”
Emma guardò con sguardo
fiero Regina. “Mi chiami come vuole, ma io sarò sempre
qui, ad aiutarla e a portarle conforto.” Fu la decisione finale
di Emma, che sentì Regina sbuffare e guardarla male.
Il telefono di Mrs. Mills,
squillò e la donna si defilò a rispondere lasciando
così Emma, Ghranam e Regina da soli.
“Cosa sa fare, miss
Swan?” domandò Regina e Emma sbuffò.
“Perché nella sua famiglia avete tutti un’alta
opinione delle mie capacità?” domandò
sarcasticamente Emma. “Comunque sono brava in molte cose, miss
Mills.” Fu la criptica risposta della bionda, la mora la
fissò con sguardo penetrante, prima di spostarsi con la sedia
dando le spalle a Emma.
“Cosa devo fare?”
domandò Emma a Ghranam con un fil di voce. “Credo che con
questo gesto, miss Mills voglia dire che il colloquio è
finito.” Fu la pronta risposta del ragazzo, Emma annuì
fissando lo schienale della sedia.
“C’è qualcosa che devo fare?” domandò a Regina, sentendosi coraggiosa.
La sedia si mosse e mostrò nuovamente il viso scocciato di Regina. “Una sola cosa: starsi zitta.”
***
“Deve essere terribile.” Commentò Elsa scotendo la lunga chioma bionda e fissando Emma negli occhi.
Erano nella loro stanza da letto ed
erano stese nello stesso letto -il letto di Emma- con i piedi sul muro.
Nonostante avessero da sempre saputo di non essere vere sorelle, quelle
due si volevano un gran bene e si comportavano sempre come se lo
fossero: si dicevano tutto e Elsa si comportava come una sorella
maggiore.
“Sì, quella donna
è terribile. Non so come Ghranam faccia a sopportarla.”
Sbuffò Emma accarezzando i suoi capelli biondi. “Dai
almeno c’è lui. Com’è? È carino?
È fidanzato?” chiese Elsa parlando velocemente.
Emma alzò gli occhi al
cielo. Sapeva che Elsa era in cerca di ragazzo, ma non si era fatta
un’idea precisa di Ghranam. Aveva parlato poche volte con lui.
“Sembra simpatico, è carino, e non so se è fidanzato. Indagherò.”
Elsa le fece gli occhi a cuoricino e abbracciò Emma, stritolandola. “Grazie Emma, grazie!”
Emma scosse la testa sorridendo nei
capelli biondi della sorella: da che era tornata a casa con la piccola
Anna, Elsa aveva portato gioia e confusione e sbalordimento! Mai Emma
avrebbe pensato di sentirsi chiamare zia da una cosina alta un metro e
dai capelli rossi ricci e crespi. “Figurati Elsa: voglio il
meglio per te e Anna, e se Ghranam lo è, meglio per noi.
Avrò un cognato figo!” scherzò Emma e fece per
alzarsi dal letto.
“Devo andare, ho un
appuntamento con Killian.” Spiegò con un sorriso sereno
mettendosi la sua giacca di pelle rossa, un filo di trucco e fu pronta
per uscire.
Emma arrivò allo stadio di
Storybrooke giusto in tempo; parcheggiò il suo maggiolino giallo
e scese dalla macchina entrando da una delle porte aperte e salutando
l’inserviente di turno.
Trovò Killian che si stava
allenando: si perse un attimo ad ammirare la schiena dritta del suo
ragazzo e i muscoli del corpo, il sudore che gli imperlava la fronte.
Era bello. Killian Jones era bello e lei era stata fortunata ad averlo
vicino per tutto quel tempo, anche se c’erano delle cose che non
condividevano per altre erano assai simili: adoravano entrambi la
musica rock, Killian era stato un batterista, a entrambi piacevano le
cose semplici della vita e poi stavano bene l’uno con
l’altra.
“Ciao amore!” Emma si
avvicinò all’uomo sorridendo e palesando così la
sua presenza, posando il mento sulla spalla del suo ragazzo.
“Emma.” Killian smise
di allenarsi e si stese sull’erba portando la sua ragazza su di
lui, si scambiarono un bacio, lungo e romantico.
Fu la ragazza a staccarsi da lui e ridacchiò. “Sembriamo due ragazzini.”
Killian le fece la linguaccia e poi
si fece serio: “Com’è andata Emma? Ieri sera non mi
hai proprio cercato, son rimasto solo con Liam.”
Emma sbuffò: “Ero troppo stanca! Comunque lei è una stronza. È una vera e propria dittatrice!”
“Addirittura? Dai Ems, qualche pregio lo deve avere.”
“È una bella donna,
Killian, a te piacerebbe sofisticata, ma fredda come il giaccio: pensa
che a mi ha chiamato miss Swan. Così senza nemmeno conoscerci.
Per fortuna che c’è Ghranam che è un
sant’uomo a sopportala!”
“Devo essere geloso?”
domandò Killian con un sorriso sarcastico sulle labbra. Emma
alzò le spalle. “No, lo sai che amo solo te, Killian
Jones.” Soffiò sulle labbra e Killian rise stringendosela
al petto.
***
La rutine per Emma Blanchard-Nolan
era ormai consolidata a casa di Regina: arriva intorno alle due del
pomeriggio direttamente nella Dépendance salutava Ghranam -ormai
diventato un amico per lei- che se andava da altri pazienti, e poi con
un lungo sospiro andava da Regina che si trovava affacciata al
finestrone della Dépendance a fissare il nulla davanti a
sé; provava a chiacchierare, capiva che la donna non aveva
voglia di ascoltarla e quindi si metteva a leggere, a fissare anche lei
il fuori, oppure a scrivere al cellulare con Killian.
“Non possiamo andare avanti
così!” sbuffò Emma entrando nella struttura il
mercoledì dopo cinque giorni che andavano con quel ritmo.
Regina alzò gli occhi verso di lei, e Emma si perse a osservare gli occhi neri come ebano.
“Vediamoci un film.”
Pronunciò Regina muovendo la carrozzina verso una mensola vicino
al televisore a schermo piatto.
Emma sorrise contenta: aveva
ottenuto una reazione! “Che genere di film?” domandò
alla donna andandole vicino.
“Casablanca.” Disse decisa Regina recuperando dalla mensola il DVD.
“Uh. Non l’ho mai visto!”
Regina la guardò con uno sguardo strano. “Veramente? Miss Swan lei mi delude profondamente.”
“Cos’è? È complicato?” domandò Emma ignorando la vena di leggero disprezzo.
“È un classico del
cinema, il più bel film di sempre.” Regina aveva gli occhi
umidi mentre diceva quelle parole, e Emma pensò che non avesse
mai visto creatura più bella e fragile di lei.
“Su si muova, che aspetta! Mi
dia una mano.” Sbottò Regina e Emma sbuffò,
cancellando mentalmente la parola fragile accostata a Regina; quindi
prese il DVD e lo mise nel lettore, aiutò Regina a sistemarsi,
coi diversi borbotti della donna bruna nelle orecchie, e si
sistemò pure lei sulla poltrona vicino alla sedia di Regina.
Il film partì e Emma
notò una cosa: era in bianco e nero e lei odiava i film in
bianco e nero! Però poco dopo i titoli di coda non ci fece
più caso: e si innamorò di tutto, dei luoghi, dei
personaggi e delle musiche.
Gettava sguardi a Regina per vedere
se anche lei condivideva le sue stesse emozioni, e quando la vide
piangere, come lei del resto, sotto le noti della la marsigliese,
capì che erano quelle le emozioni che doveva suscitare.
Al finale non riuscì a non
urlare un: “Eh no, cazzo. Eh no!” che non sfuggì a
Regina che la guardò interrompendo la visione del film dopo i
titoli di coda.
“Miss Swan…?”
domandò interdetta la donna bruna. “Lui la doveva seguire.
Non la doveva lasciare andare! Il mondo è ingiusto.”
Borbottò la donna bionda fissando la bruna, che sorrise per la
prima volta.
“Posso concordare con lei: il
mondo è ingiusto Miss Swan, assai ingiusto: ma se fosse finito
coi due insieme non avremmo avuto quella bellissima battuta, e il
giovane Rick Blaine non sarebbe cresciuto, come immagino ha fatto, da
che ha lasciato la signorina Laszlo al suo destino! Comunque il regista
non sapeva come finirlo, il film.” Si interruppe Regina e Emma
fece gli occhi sognanti: “Allora può essere che
c’è speranza per i due, che in un altro universo il
registra abbia scritto un finale alternativo in cui viene descritto che
Rick raggiunge la signorina Laszlo al suo destino.”
Regina rise, di una risata piena e
bella. “Ah, Miss Swan lei mi fa morire dal ridere! Potrebbe
essere sì, perché no. Comunque ho fame, resterebbe qui a
cena?”
“Cos-a? Io?” Regina non
si era mai mostrata così con lei in quei lunghi cinque giorni,
erano stati cinque giorni di inferno. Era vero che la sera -lei dai
Mills lavorava tutto il pomeriggio-, era dedicata alla sua famiglia e a
Killian, ma avrebbero capito: stava facendo qualcosa per il suo capo.
“Sì, rimarrò a
cena da lei, mi farebbe piacere.” Rispose infine Emma e Regina
sorrise, facendo incantare Emma.
Note.
Mi devo scusare per il ritardo, ma ho avuto un lutto in famiglia
-purtroppo mia zia se ne è andata la settimana scorsa-, quindi
non mi andava di scrivere. Spero tanto che questo capitolo piaccia! A
me è piaciuto molto scriverlo, perchè:
a) è piuttosto lungo
b) abbiamo il primo incontro fra Emma e Regina (che non è andato troppo bene)
c) abbiamo il primo cambiamento di Regina nei confronti di
Emma (la situazione però non sarà così tranquilla
per i capitoli successivi, anzi: Regina si dimostrerà piuttosto
"bipolare" con la nostra Miss Swan.
d)scopriamo
qualcosa in più su Elsa: a proposito, se vi da fastidio il fatto che
Anna sia la bambina di Elsa, ditemelo. Comunque il padre dovrebbe
rimanere ignoto.
In poche parole, spero che vi sia piaciuto (vorrei pareri, quindi le recensioni sono ben accette.)
Ho cambiato Nickname come potete notare (sono felice di questo!)
Ps. Ho corretto un paio di cosucce negli altri due capitoli: giusto per segnalare.
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