Kizami, riaprendo lentamente gli occhi, vide davanti a sé
una
figura difficile da distinguere… ci mise un po’
per metterla a fuoco… stava rafforzando i nodi di una corda
che gli avvolgeva il corpo… Kizami era sorprendentemente
disinteressato nonostante la situazione, alla fine aveva perso, non
c’era molto altro da dire… era molto
più attento al sangue che quella persona perdeva…
lo trovava quasi divertente...
-Kizami... sono stato davvero un pessimo migliore amico, se non ti
avessi lasciato fare tutte quelle cazzate senza fiatare forse...- disse
tristemente Kurosaki mentre il suo sangue gocciolava sul corpo
dell'amico. -Ecco, così non dovresti più essere
in grado di nuocere a nessuno!- rise tristemente a lavoro finito.
-Non ti resta molto tempo, morirai dissanguato...- constatò
Kizami incuriosito.
-Già...- gli rispose Kurosaki, un po' triste…
anche se, in
realtà appariva quasi sereno...
-Quindi passerai i tuoi ultimi momenti con me?- gli domandò
sarcastico Kizami.
-E sì! Dovrai sopportarmi ancora per un po'.- rise
lasciandosi sfuggire dalle labbra qualche fuoriuscita di sangue.
-Sai io... non ti capirò mai...-
Yoshikazu lo condusse sul tetto della scuola, l’aria era
fredda e umida mentre il cielo sopra le loro teste era oscuro... ma non
pioveva… probabilmente Sachiko voleva evitare che la pioggia
rovinasse la sua cerimonia all’aperto… in qualche
modo era disturbante che Sachiko si fosse messa d’impegno per
andare fino in fondo…
La bambina aveva posizionato diverse sedie in modo da
simulare la posizione delle panche di una tipica chiesa
cristiana… le uniche presenze sulle sedie erano una manciata
di fiammelle azzurre e rosse sparse un po’ a caso, nei posti
più vicino al banco disseminato da fiori e foglie
marce che doveva fungere altare c’erano due dei tre
spettri bambini. Sachiko si era procurata anche uno spettro adulto
dalla forma ben definita che fungesse da cerimoniere. Sembrava
completamente fuori contesto… era vestito elegante, ma con
abiti piuttosto datati, sembrava a dir poco a disagio in quella
situazione e guardava spaventato tutti gli altri spettri
presenti…
E quello? Da dove l’ha pescato Sachiko? Sembra
più
uno spettro bloccato qui per caso che lo spirito di una vittima di
questa scuola… magari è anche il più
vecchio tra i fantasmi presenti nonostante si trovi completamente alla
loro mercè… Riflettè
Morishige. Durante la strada notò che Fukuroi
stava cominciando ad aprire gli occhi, lo guardò piuttosto
confuso, ma non disse nulla… Yoshikazu si
allontanò trascinando il ragazzo biondiccio con
sé...
Sachiko stava davanti all’altare ricoperta da vecchie tende
logore e sporche, sorrise divertita quando notò Morishige,
non era il suo solito ghigno… sembrava semplicemente che si
stesse divertendo molto. Morishige rimase bloccato alle prime file di
sedie, non aveva la forza di andarle incontro. La bambina si
voltò un attimo a parlare con la donna dai capelli corti
accanto a lei, aveva il collo orribilmente spezzato e un espressione
sorridente, ma disturbante sulla testa semi-penzolante…
doveva essere sua madre. Successivamente Sachiko non perse tempo ad
aspettare che lui si avvicinasse e gli andò incontro. Il
ragazzo prese un bel respiro e si preparò mentalmente a
ciò che stava per accadere.
-Di solito è la sposa che si fa attendere… ma va
bene anche così, guarda qua!- Sachiko roteò su se
stessa facendo svolazzare disordinatamente gli strascichi biancastri da
cui era ricoperta. Sì, sembrava decisamente di ottimo umore.
-Bene, ora
andiamo!- piantò le piccole unghie affilate nella mano di
Morishige e ghignando cercò di condurlo
all’altare… ma il ragazzo rimase fermo
dov’era con i piedi ben piantati a terra.
-Ti ricordo che per sposarmi devi avere il mio consenso, non hai
più alcun modo di convincermi e comunque… ti
assicuro che la cosa non conviene neanche a te…- in un primo
momento Sachiko si lasciò sfuggire una smorfia contrariata.
-Perchè non dovresti sposarmi? Tanto che il tuo destino
è marcire fra queste mura e lo sai già... Ti va
bene la convivenza, ma la parola matrimonio te la fa fare sotto? Guarda
che si tratta praticamente della stessa cosa!- gli disse ridacchiando.
-Una cosa è rimanere nello stesso edificio, un'altra
è rischiare che le nostre anime rimangano legate insieme per
l’eternità! Forse per te si tratta solo
di un gioco per passare il tempo e non te ne rendi proprio conto, ma
è questo che rischiamo! Vuoi davvero essere costretta a
passare l’eternità con me vicino? La cosa potrebbe
durare anche se questo posto venisse distrutto e se ci reincarnassimo.
In un modo nell’altro saremmo comunque costretti a riunirci!-
spiegò con tono aspro.
-Non vedo dove sarebbe il problema.- ribattè serio lo
spirito. -È proprio questo che voglio, un collaboratore
affidabile che rimanga sempre con me a farmi compagnia e a darmi una
mano
nei misfatti. Male che vada sarai sempre meglio degli altri che
ho… per quanto riguarda il matrimonio… beh,
è una cosa che i vivi fanno e volevo provare tanto per non
farmi mancare nulla e devo dire che i preparativi sono stati piuttosto
divertenti, un buon modo per rompere la routine! Se poi avrà
l’effetto collaterale di assicurarmi che dovrai starmi sempre
vicino in nome di un legame spirituale, ben venga! Il matrimonio
dovrebbe avere a che fare con l’amore o qualcosa del
genere… beh, non mi interessa innamorarmi di te, penso che
sia solo una cosa stupida e imbarazzante...- disse tirando fuori la
lingua in segno di disgusto. -Ma andiamo d’accordo e mi
sembra sufficiente!- a quel punto sembrò aver ritrovato
tutto il buon umore iniziale e si mise anche a ridacchiare. -Non
dovremo nemmeno avere figli quindi tranquillo, non morirai di parto
come mio padre!- rideva come se avesse detto qualcosa di molto
divertente, per quanto insensata, ma a giudicare
dall’espressione tesa di Morishige
non era così. -Forza, andiamo da mia madre!-
-Non ho alcuna intenzione di continuare a stare nella stanza delle
torture e dato che da oggi fino all’eternità,
dovrò rimanere qui voglio restare il più
lontano possibile da te!- ribattè duramente. -Noi non
potremo mai essere in sintonia, io non sono così.-
-Allora non fingere di non volermi sposare anche per il mio bene! Ti
vergogni di ciò che sei e scarichi la tutta colpa
su di me?- Morishige si sorprese un po’, Sachiko sembrava
genuinamente offesa...
-Non ho mai cercato di farti pensare questo. Fra i mie difetti non
c’è l’ipocrisia.- Sachiko, scettica,
sollevò un sopracciglio. Morishige si dimostrò
leggermente infastidito, ma continuò. -Ho semplicemente
cercato di farti capire che la cosa è sconveniente anche per
te, non volevo certo fingere di farlo per il tuo bene… E non
voglio nemmeno scaricare su di te le mie colpe. Sì, se
questo posto è così è a causa tua, ma
andando a ritroso in realtà è a causa di chiunque
ti abbia ucciso e causato tanto dolore da renderti ciò che
sei. Ma ciò che ho fatto è colpa del mio modo di
perdere il controllo… Buffo… Più o
meno recentemente, secondo gli altri sono una persona capace di
mantenere il controllo in ogni situazione… che fosse
incredibilmente sbagliato l’ho sempre saputo, ma certe cose
non me le sarei mai aspettate… In ogni caso, voglio
riprendere il controllo di me stesso, mi vergogno molto di
ciò che ho fatto e non voglio mai più fare niente
del genere, quindi devo starti lontano.-
-Ma che c’è da vergognarsi?! Tu sei solo uno
strumento nelle mani della scuola! A decretare la morte di quelle
persone sono solo io! E anche lì che problema
c’è? Era giusto che venissi strangolata? Che mi
fosse strappata la lingua? Che quel maniaco cercasse di violentare mia
madre, che lei cadesse dalle scale cercando di fuggire e il suo collo
si spezzasse?! No? Eppure è andata così! Quindi
perché chiunque sia abbastanza demente da capitare qui non
dovrebbe fare una brutta fine?!- Morishige si sentì molto
strano… in quel momento per quanto digrignasse i denti e la
sua voce risultasse piuttosto bassa rispetto al solito la bambina gli
fece molta... pena?
-Non posso giudicare ciò che fai dal punto di vista
morale...- Sachiko sgranò gli occhi perplessa…
-Pensandoci a mente fredda non hai scelta… sei morta nel
dolore e nell’ira una trentina d’anni fa, non hai
conosciuto altro al di fuori di questi sentimenti per tutto questo
tempo e alla fine è come se tutta questa energia negativa
avesse finito per prendere vita propria e continuato ad
avvelenarti… sei stata molto più alterata tu da
questa scuola di quanto lo sia stato io… ormai predare gli
esseri umani è la tua natura...-
-Ho fatto tutto questo per amore… la mia mamma si sentiva
tanto sola...- mormorò melanconica. -Ma in realtà
la cosa ha finito per divertirmi!- ma prese a ridere senza preavviso.
-Avvelenata? Oh… poverina… Ma non sparare cagate!
Io non sono una vittima! Io sono felice di potermi scatenare! E
dovresti essere felice di poter liberare la tua natura e la tua
creatività anche tu!-
-Questa non è la mia vera natura!- le ripetè
arrabbiato.
-Bravo… continua a negare…- la ragazzina sorrise
compiaciuta. Morishige cercò di tornare calmo capendo che
altrimenti non avrebbe ottenuto nulla.
-Io... non mi sento affatto libero lasciandomi andare a certi
impulsi...-
-Perchè continui a mentirmi? Ti ho osservato
tanto… tu sei fatto per stare qui!- gli disse infastidita.
-Il vero motivo è quella fastidiosa Suzume, non è
così? Non si sono mai visti avvoltoi come noi
nascondersi e vergognarsi di ciò che sono a causa
di un fragile passerotto! Diventi così noioso quando lei ti
svolazza attorno! Devi smetterla di trattenerti solo per piacerle,
è patetico! Sto cominciando a vergognarmi per te!-
-Noi non siamo avvoltoi… né altri rapaci o
animali di alcun genere! Ormai questa è la tua natura, non
puoi sfuggirgli quindi se ti convinci di essere libera e felice
così è solo meglio per te, ma io non riesco a
stare bene così! E anche quando ho smesso di essere vittima
dell’inscurimento e ho cominciato a collaborare con te, non
ho mai pensato che lo avrei fatto per sempre, era solo un modo per
passare il tempo impedendomi di pensare nell’attesa che
giungesse la morte e finisse tutto!- Sachiko si incupì
è fra i due cadde il silenzio… perlomeno per
qualche secondo...
-Li riconosci questi spiriti…?- gli domandò
subdolamente.
-Naturalmente no, ai miei occhi non sono altro che fiammelle.- disse
incrociando le braccia.
-Mi hai aiutato ad uccidere diversi di loro… di altri
conosci più che altro le spoglie… hanno paura di
me, non ti faranno niente… se mi sposerai e ti metterai
sotto la mia protezione… in caso contrario niente ti
salverà dal linciaggio.- il suo sorriso gli fece
accapponare la pelle, ma sapeva già dall’inizio
che sarebbe finita male… decise di non mostrarsi
spaventato.
-...Che cosa aspetti a sguinzagliarli, allora?- mormorò
lentamente con la gola completamente asciutta... Sachiko non si
mostrò
felice… non era affatto soddisfatta di come erano andate le
cose… gli spiriti erano stati attorno a loro ad osservarli
tutto il tempo, incuriositi e ansiosi dello sviluppo… le
fiamme rosse sembrarono ravvivarsi appena la piccola aprì la
bocca per dire qualcosa.
-Fermati! Dannata ladra!- urlò una voce femminile attirando
l’attenzione di tutti.
-Mitsuki?!- esclamò Fukuroi che si era ripreso,
osservando la compagna fuggire da una bambina azzurra che
l’accusava di furto… La ragazza si
fermò vedendo Sachiko… c’era
d’aspettarselo, ma quella era davvero la tana del lupo e lei
anche con l’aiuto di Mayu a renderla insensibile al dolore e
alla stanchezza non sapeva davvero come e se se la sarebbe cavata. Non
poteva nemmeno riprendersi Fukuroi con quello spettro alle calcagna.
Continuò a correre girando attorno alle sedie… il
prete improvvisato approfittò della confusione per tagliare
la corda e qualche spirito azzurro sembrò mettersi in mezzo
fra Mitsuki e la bambina, probabilmente per aiutare la prima, ma la
seconda era
inarrestabile.
-Yuuuukiiiiii! Se le fai del male puoi anche scordartelo che continui a
rivolgerti la parola!- strillò apparentemente Mitsuki.
Morishige si sgranò gli occhi per lo stupore, poi
sembrò preoccupato.
-Se salvassi Mitsuki evitando al passerotto ulteriore dolore tu mi
sposeresti?- tentò sospirando Sachiko.
-Si.- rispose di getto il ragazzo, Sachiko rimase molto stupita, ma lo
stesso Morishige era sorpreso.
-Eh?- esclamò Sachiko. -Lei avrà tantissime altre
cose per cui soffrire e tu vorresti sacrificare la tua amata
libertà per risparmiargliene una? Anche se sarà
tutto inutile e Mitsuki morirà comunque? Il tuo cervello
smette davvero di funzionare quando c’è quella di
mezzo!-
-...Lo so.- ammise a denti stretti il ragazzo. Potrei
comunque dire a
Yamamoto del rituale dopo e cercare di tenere Mayu lontano dai chiunque
capiti qui sperando di non soffra troppo stando in un posto del genere,
no? E come dovrei fare se nel frattempo sarò
costretto a servire Sachiko? Sarò ancora
abbastanza in me da farlo?È stata una scelta azzardata! Una
pessima idea!
-Va bene allora…- Sachiko sorrise e si preparò a
parlare con Yuki, ma la bambina raggiunse Mitsuki colpendola con forza
all’addome e facendole sputare qualcosa… Yuki lo
afferrò al volo.
-Contenta? Non l’ho uccisa.- disse Yuki annoiata, Mayu
riuscì finalmente a uscire dal suo contenitore,
ringraziò la bambina e andò a
controllare Mitsuki che si contorceva per terra a causa del
dolore… poi si guardò in torno e si rese conto
della situazione… Morishige tirò un sospiro di
sollievo e le sorrise per la prima volta da quando aveva smesso di
fotografare il suo cadavere. Sachiko invece sembrava a dir poco
irritata…
-Shige-nii!- lo chiamò la ragazza. -Prima ti ho dato la mia
benedizione per matrimonio solo perché ero sconvolta, ma non
puoi sposarla! So che non sono affari miei, ma non mi piace per niente
l’influenza che ha su di te! E comunque sono certa che ti
stia solo usando!- disse decisa avvicinandosi agli sposi… ci
fu qualche secondo di silenzio… Mayu si sentì in
imbarazzo era come se tutti la stessero osservando in modo strano,
anche Morishige e Sachiko sembravano molto perplessi, dopo un
po’ Sachiko scoppiò anche a ridere istericamente.
-Che c’è?! Guarda che dicevo sul serio!
- disse la ragazza confusa, poi cercò di guardarla male in
un tentativo inutile di intimidirla… -E... e poi s-sei anche
troppo piccola per il matrimonio e-e vi conoscete da troppo poco
e… e...- peccato che finì per balbettare tutto il
tempo. P-perchè ho l’impressione di aver
detto
qualcosa di stupido? D-devo convincerli ad evitare il matrimonio, no?
-Mayu… lui non vuole sposarla… è stato
costretto fin dall’inizio…- la
informò Mitsuki ancora incapace di alzarsi. -E
comunque non credo che a uno spettro possa
fregargliene qualcosa dell’età…-
-Eh?! E perché non l’hai detto prima?!- Ci
sarei
dovuta arrivare subito, dannazione! -Come facevo a
saperlo?! Dopo quello che mi è stato raccontato su
ciò che ha fatto poteva benissimo essere rimasto affascinato
da Sachiko e aver accettato di sposarla!-
-Eh? Affascinato… dovrebbe essere un lolicon e sinceramente
questo tipo di maniaci non mi piace proprio…-
sospirò Sachiko. Morishige capendo l’andazzo della
situazione si era allontanato e messo ad arrampicarsi sulla
ringhiera…
-Fermo! Non fare nulla d’avventato!- urlò Mayu.
-Ascolta il passerotto e non fare idiozie!- disse Sachiko capendo che
non c’era molto altro da fare… se il ragazzo
metteva fine alla sua vita senza sposarla, sarebbe stato ancora
più difficile stargli dietro per costringerlo, inoltre non
sapeva quanto senso avrebbe avuto un matrimonio senza che almeno una
delle due parti fosse in vita…
-E che alternative avrei, Mayu?-
-Devi tornare a casa ovviamente! Salutare i nostri amici anche da parte
mia! Ci sono tantissime cose che potresti fare la fuori... Potrai
diplomarti... trovare un lavoro... e… e… e
mettere su famiglia...- disse con molta difficoltà.
-Lo so, che si tratta di cose scontate, ma... d… devi farle
anche per me…-
-Senza di te non ho grandi speranze… Nostri
amici… sei tu che mi hai spinto a stare in quel gruppo, se
non fosse stato per te non mi sarei mai avvicinato a nessuno di loro.-
-Non puoi determinare che la tua vita sarà un inferno solo
perché come adolescente hai difficoltà a
relazionarti! Non fare lo stupido, non puoi saperlo! E in qualche modo
le cose cambieranno crescendo come sono cambiate per tante altre
persone prima di te! - gli disse quasi con rabbia. -E poi loro ti
volevano tutti bene… -
-Lo so… ma questo non cambia che non
c’è modo che io esca vivo di qua.- si sedette
sulla ringhiera e si sporse un po’ all’indietro.
Mayu gli si avvicinò e lui le disse qualcosa, ma Sachiko non
riuscì a sentirli, Mayu sembrava sconvolta.
-N-non è comunque detto!-
-Lo è invece, dillo anche a Yamamoto...- disse guardando la
ragazza in questione tra la folla di presenze che cercava di alzarsi e
andare a recuperare Fukuroi. Incontrò il suo sguardo per un
attimo, ma era troppo lontano per capire in che modo lo stesse
guardando e quanto fosse angosciata all’idea che quello che
secondo lei poteva essere più d’aiuto per farli
fuggire li avrebbe lasciati così al loro destino…
era veramente furiosa…
Ti sto già dando una mano distraendo tutti, no? E
poi , con
o senza la possessione di Mayu, come pensavi di cavartela seguendo
Yoshikazu finendo dritta, dritta fra le spire di Sachiko? Cretina...
-Come puoi decidere di toglierti la vita in questo modo? Non hai
paura?!- singhiozzò Mayu rendendosi conto che presto sarebbe
dovuta tornare nella sfera e non avrebbe avuto più
abbastanza energie per trattenerlo. Morishige si lasciò
sfuggire un respiro affannoso
-Ovviamente sono spaventato, ma le alternative sono molto
più dolose…- rise per un attimo… -Mi
hai visto fare cose orribili e hai sentito cose orribili… ma
almeno non mi hai visto posseduto da uno spirito femminile…-
sospirò. Mayu stava perdendo consistenza, ma prima lo
guardò malevola per un attimo… -In
realtà ti ho visto mentre portavi il velo e parlavi in modo
strano…- gli disse come per prendersi una piccola vendetta
non potendo fare più nulla per fermarlo. Morishige la
guardò imbarazzato e nervoso per un attimo, poi lei dovette
rientrare e lui si buttò… la sfera di Mayu
diventò una fiammella azzurra e andò a poggiarsi
sul corpo del ragazzo una volta che questo fu atterrato…
Sachiko si affacciò a guardare. La fiammella tremava e
singhiozzava…
-Non capirò mai…- sospirò. -Ma in
fondo non voglio nemmeno farlo, l’amore mi sembra un
sentimento così stupido! Perché lei è
triste? Ora che è morto dovrà rimanere qui con
lei per forza e non potrà lasciarla sola! Perché
insisteva per farlo andare via?! Mah… è
completamente pazza, contenta di non essere vissuta abbastanza allungo
perché il mio cervello marcisse così!-
sbuffò… -Voi che ne pensate?- si
rivolse a Mitsuki che aveva caricato sulle spalle l’amico e
stava per andare… I due sembrarono paralizzarsi dallo
spavento… -Non sono un T-rex… vi vedo
comunque anche se non vi muovete...- sospirò la bambina
tornando a fissare Mayu,
Mitsuki e Fukuroi ne approfittarono per tagliare la corda…
-Tanto le persone da uccidere stanno per finire, sarà bello
giocare ancora un po’ con loro… - sorrise la
piccola.
Il matrimonio era saltato e la pioggia ricominciò. Una
piccola fiammella azzurra, finito il suo ultimo affare in sospeso
dentro la scuola, uscì e approfitto di essere uno spettro
per volare sopra il tetto e adagiarsi li a osservare la pioggia che
finiva per passarle attraverso. Era una sensazione strana…
faceva solletico... ma in fin dei conti, data la sua nuova natura
doveva ringraziare di poterne ancora provare… Fu piuttosto
delusa dalla vista… era solo macabra… e
triste… il cielo era opaco, privo sia di nuvole che di
stelle e la scuola era circondata da una fitta foresta da cui
provenivano strani suoni simili a sibili… ma magari si
trattava solo del vento… Peccato… ho
sempre
voluto arrampicarmi su un tetto e guardare le stelle… il mio
corpo non era abbastanza atletico per farlo, ma adesso… ah,
quanto lo rimpiango…
La fiamma prese la forma di una ragazza dallo sguardo triste seduta in
posizione fetale, appariva piuttosto piccola e sconsolata in quella
posizione. Dalla sua mano si materializzò una sfera rosa che
cominciò a passarsi da una mano all’altra
giocherellando… Poi sembrò avvertire qualcosa e
si girò. Un'altra fiammella stava levitando vicino il tetto,
si posò poco distante dalla ragazza e prendendo
anch’essa una forma umana si voltò a guardarla. La
ragazza si imbronciò un po’ e tornò a
guardare dritto.
-Sei ancora arrabbiata per la faccenda del suicidio? -
domandò cauto il ragazzo, la ragazza non rispose…
né si voltò per guardarlo -Se non vuoi vedermi
devi solo dirlo...- sospirò tristemente -Vuoi che vada? - ma
la ragazza scosse la testa energicamente -Non c’era
possibilità che uscissi di qui… il rituale poteva
essere fatto al contrario solo con un’altra persona viva con
cui si aveva fatto il primo rituale e che possedeva ancora il pezzo
della bambola di carta. E l’alternativa era morire di inedia
o essere linciato dagli altri spiriti se non da Sachiko stessa.-
sospirò… finalmente la ragazza si girò.
-Non mi hai nemmeno dato il tempo di trovare un metodo alternativo...-
mormorò -Dimmi la verità… il vero
motivo del suicidio è stato l’imbarazzo provocato
dal fatto che ti avessi guardato mentre facevi quelle vocette strane e
portavi un velo in testa. - disse con una smorfia sul volto.
L’altro spettro sembrava parecchio imbarazzato…
-Non parliamone più, non è certo colpa mia se
sono stato posseduto... -
-Spero che si trattasse davvero di possessione, perché io
non sono una persona capace di offrirti protezione e di prendere le
decisioni al posto tuo...-
-Eh? Andiamo… è ovvio che non ero davvero io a
dire quelle cose!- disse agitato. -...Mayu.- inizialmente credeva che
la ragazza stesse cercando di canzonarlo, ma per qualche motivo
sembrava veramente a disagio…
-Pensi che se scappassimo in quella foresta riusciremmo a stare lontano
dagli orrori e gli effetti nefasti di questa scuola? -
domandò con lo sguardo perso nella fitta e oscura distesa di
alberi che avevano davanti agli occhi. -Ho paura… ma siamo
già morti, quindi che potrebbe capitarci?-
-Sarebbe troppo rischioso, ci sarà un buon motivo
perché nessuno si avventura lì, no? La nostra
essenza spirituale potrebbe anche non continuare a resistere troppo
lontano da quest’edificio e dai nostri resti e noi potremmo
svanire nel nulla. Mi
risulta che i fantasmi rimangano nei luoghi infestati, non che se ne
vadano a spasso… e credo che ci sia qualche buon motivo
dietro... - il ragazzo le appoggiò la mano
sul capo come per accarezzarglielo. -Non c’è quasi
più alcun essere umano qui e non credo ne capiteranno altri
così presto… sta tranquilla… -
Morishige decise di cambiare discorso… -Con Yamamoto
com’è andata? L’hai avvertita? - la
ragazza sembrò riprendersi e annuì.
-Sì, l’ho avvertita! Ma temo anche di averla
spaventata a morte… lei e Fukuroi si sono nascosti dentro un
armadio appena mi hanno sentita arrivare e sembravano davvero
terrorizzati quando mi sono materializzata davanti a loro…
ci hanno messo un po’ per realizzare chi fossi...-
raccontò preoccupata. Dopo tutta la fatica per
rimanere in
vita sarebbe stato davvero paradossale se fossero morti per lo spavento
proprio a causa di Mayu… non voglio neanche pensare come ci
sarebbe rimasta… -Inoltre l’armadio era
stretto e
il mio corpo li attraversava parzialmente, è stato
imbarazzante… e credo che il mio contatto stesse anche per
far sentire male Mitsuki… Comunque erano davvero
felici oltre che increduli quando gli ho spiegato come andarsene...
ma mi hanno detto che prima di farlo volevano trovare due loro compagni
di classe… s-spero proprio che ce la facciano…-
disse preoccupata.
-Non preoccuparti… sono sicuro che prima che le cose si
mettano male, Yamamoto sarà abbastanza saggia da usare il
rituale indipendentemente dal fatto che abbiano con loro Kurosaki e
l’altra compagna.- Mayu sorrise leggermente apprezzando il
tentativo di tranquillizzarla, ma la cosa non la rassicurava
molto… e per Mitsuki andarsene senza i suoi compagni sarebbe
stato terribile.
-Mi ha detto di ringraziarti… - gli disse sorridendo -Ha
detto che non sei terribile e irresponsabile come
pensava… Anche se sembrava veramente infuriata con
te… era molto frustrata all’idea che ti fossi
tolto di mezzo lasciandola con l’acqua al collo.-
-Come se fosse stato mio dovere salvarla.- sentenziò il
ragazzo, Mayu rise.
-Tutto sommato sembravano molto dispiaciuti per me… E penso
davvero che tu e quei ragazzi, magari in un altra situazione sareste
andati molto d’accordo… e senza il mio aiuto!
Visto, non hai alcun bisogno di appoggiarti a me per farti degli
amici!- sembrava quasi orgogliosa nel dirlo.
-Penso che tu abbia frainteso… non è che abbia
avuto una relazione molto serena con loro… soprattutto con
Yamamoto!-
-Comunque… pensavo... il tuo modo di intendere la nostra
relazione è davvero strano, non ci avevo fatto caso e non me
lo sarei mai aspettata…- disse sembrando un po’ a
disaggio. -Non credevo che in qualche modo ti sentissi dipendente da
me dal punto di vista sociale…-
-A dire la verità l’ho pienamente realizzato solo
da poco anche io... Ma non si tratta di una questione sociale, non sono
dipendente da te perché avendo difficoltà a
relazionarmi devi farmi da tramite, darmi una spinta, tenermi compagnia
semplicemente perchè mi serve una persona generica che non
mi lasci da solo… è che… è
che io… - Sono spaventosamente dipendente dalla
tua
presenza… quanto suona male? Piuttosto disturbante.
Nel frattempo la ragazza lo fissava con
curiosità… Dovrei avere il coraggio di
dirti la
verità...-Dal mio punto di vista è il
tuo modo di
vedere la nostra relazione ad essere strano… beh, in
realtà anch’io all’inizio ero convinto
di essere quello che doveva prendersi cura di te e di starti vicino, ma
la verità è che sei l’unica persona
persona con cui sia mai stato capace di avere un rapporto
così e non riuscirei a sopravvivere se questo rapporto
venisse meno… non mi serve una persona a caso con cui stare,
mi serve stare con te… tu invece sei un tipo molto
socievole, non
hai difficoltà a stringere rapporti con gli altri in
realtà
...Ma se tu mi odiassi non cercherei mai di costringere a stare con me
comunque…- il ragazzo distolse lo sguardo… stava
diventando impossibile da sostenere… sentì dei
singhiozzi.
-Io non potrei mai odiarti!- la ragazza cercò di
abbracciarlo, ma gli passò solo attraverso… fu
una sensazione strana, fastidiosa e
imbarazzante… una volta ricomposti il ragazzo
cercò di rendersi più consistenti e i due
poterono abbracciarsi. La ragazza emise di nuovo qualche
singhiozzo… -Se ti sentivi così a disagio
perché non me ne hai mai parlato prima! - sembrava
leggermente arrabbiata… ma sopratutto preoccupata.
-Te l'ho già detto... non è che sia
così stato così facile
da realizzare… - sospirò lui. - Ho fatto tutto un
discorso a Sachiko sul
fatto che fosse un errore rischiare che la propria anima rimanga legata
a quella di qualcun altro per l’eternità e poi
sono io quello ad essere dipendente dalla presenza di
un’altra persona… forse un po’ ipocrita
lo sono… - sarebbe dovuto risultare ironico, ma sembrava
semplicemente cupo… -Ma tu… se proprio sentivi il
bisogno di affidarti a qualcuno perché hai scelto proprio
me?- sospirò… i due si sciolsero finalmente
dall’abbraccio, Mayu si grattava nervosamente il collo, per
un attimo perse consistenza e le dita le trapassarono la
gola… tossì... -Ti saresti potuta avvicinare a
chiunque…
perché a una persona come me? - le domandò serio.
-Non si scelgono i familiari… e tu sei come un fratello per
me… Shige-nii.- disse con una risatina flebile e tremolante,
quasi nervosa.
-Beh, i parenti non si scelgono… ma gli amici
sì… o forse intendevi che alla fine i rapporti
nascono per caso?- la ragazza non fece nulla si limitò a
guardare verso il basso. -...Mayu?-
-E... non si sceglie nemmeno di chi innamorarsi...- l’aria li
attorno sembrò congelarsi… -Ma in
realtà non capisco proprio perché non dovrei
essere innamorata di te! Non sei una persona che non sopporto di cui
per qualche oscura ragione sono innamorata o attratta! Sai essere una
bella persona… ci si può trovare molto bene con
te anche se all’inizio tendi ad essere diffidente! Non mi
è servito innamorarmi di te per volerti stare vicina! Anche
io mi sentirei morire se non ti avessi vicino, ero già
distrutta quando ho saputo del trasloco, mentre tu non mi sei sembrato
altrettanto in crisi! E una parte di me voleva che tu
morissi qui perché non volevo che mi lasciassi…-
-...Questo è normale. Semplicemente non volevi rimane qui
senza
nessuno che conoscessi.-
-Qua ci sono sia Seiko che la professoressa! Inoltre ho fatto amicizia
con Yuki ed un altra ragazza! Il problema non era rimanere qui senza
nessuno che conoscessi, ma rimanere qui senza di te! Quasi quasi avrei
preferito che rimanessi per sempre in infermeria col mio cadavere
piuttosto che non averti nei paraggi! - ammise assumendo una
colorazione rossastra -...Visto? Mi sembra che siamo
pari… Sembra malsano, ma la perdita di umanità e
questo posto amplificano questo tipo di sentimenti quindi non devi
preoccuparti così tanto di quello che dovrei
pensare della tua dipendenza nei miei confronti, sopratutto se
è una cosa di cui ti sei accorto solo ora…-
-...Perchè non mi hai mai detto prima di esserti innamorata
di me?- mormorò ancora piuttosto incredulo...
-Beh… non ne ho mai avuto il coraggio… hai sempre
tenuto un comportamento più da fratello che da
altro… Ma finendo in questa scuola ho deciso che una volta
ritrovato te lo avrei detto… quindi…-
-Ma la concezione che hai di me è cambiata… -
-No, non è cambiato proprio niente!- gli disse con
decisione. -Lasciare morire qualcuno davanti ai tuoi occhi, qualcuno
che chiama disperatamente il tuo nome implorando aiuto, qualcuno che
è tuo dovere proteggere in quanto più giovane di
te, ti rende una cattiva persona? Bene, allora io sono una cattiva
persona!- dichiarò energicamente. -Quanto può una
persona in una situazione di vita o di morte, influenzata da una forza
negativa che ne amplifica qualunque stato d’animo dannoso
essere considerata responsabile delle sue azioni? Al massimo posso in
parte considerarti colpevole del maltrattamento dei cadaveri dato che
da quel punto di vista, secondo Yuki, sei un caso davvero particolare,
ma per il resto, non avresti mai fatto certe cose se non fossi capitato
qui e se Sachiko non si fosse fissata che dovevi diventare il
suo assistente. Questione chiusa!- dichiarò irremovibile.
Morishige abbozzò un sorriso…
l’importante era che almeno lei la pensasse in quel
modo… -Comunque… l-la tua risposta?-
-Ormai siamo morti quindi non credo abbia molta importanza…-
-...Eh?-
-Dovremmo comunque passare l’eternità
insieme… possiamo continuare a frequentarci come abbiamo
sempre fatto, tanto non cambia niente, no?-
-Quindi per te il fatto che ti abbia rivelato i miei sentimenti non
cambia niente?- disse tristemente confusa.
-Cambia… sono felice, ma… non ci ho veramente mai
pensato, quindi… non so… certamente tu non sei
meno importante per me di quanto io lo sia per te e suppongo che per un
altra persona quello che ti ho detto riguardo all’aver
bisogno della tua presenza e non quella di qualcun altro dovrebbe
significare essere innamorati quindi, credo di amarti nello stesso modo
in cui mi ami tu. Ti amo e spero che mi perdonerai per non averti
salvata e per tutto quelle che ti ho fatto passare.- era piuttosto
strana come dichiarazione, anche deludente in qualche modo, le sembrava
più che altro che avesse risposto in un certo
modo per accontentarla. Mayu era abbastanza titubante sul modo in cui
doveva reagire. Il ragazzo sospirò e le avvicinò
un dito al braccio, il dito le passò attraverso.
-...Che stai facendo?- Domandò un po’ curiosa.
-Riesci a riprendere consistenza?- le domandò. La ragazza
annuì. Morishige ripetè l’esperimento
col dito e stavolta riuscì a toccarle il braccio
normalmente, si avvicinò molto al viso della ragazza, ma i
due rimasero a fissarsi per qualche secondo senza sapere cosa
fare… poi poggiò leggermente le proprie labbra su
quelle della ragazza. Era stato un esperimento strano e lo era anche la
sensazione… anche se era stato un contatto minimo un
po’ bruciava, un po’ faceva solletico…
Non aveva mai pensato di avere quel genere di contatto con Mayu ed era
vero, per quanto lei fosse spaventosamente più importante di
una normale amica e di tutte le persone che conosceva, non
l’aveva mai vista, perlomeno coscientemente, come una
potenziale partner eppure… non poteva dire di non essere
felice della dichiarazione e dell’esperimento… la
ragazza riprovò una seconda volta, poi si separarono e
riscese un silenzio tombale… i due non si guardare per un
po’… poi la ragazza si appoggiò
leggermente al ragazzo, Morishige sorrise leggermente.
Sachiko si girò sentendo la porta aprirsi, si aspettava
Yoshikazu, ma si ritrovò un visitatore inaspettato.
-Ma guarda un po’… il mio ex che torna
strisciando.- disse divertita -Qual buon vento? La tua fidanzatina non
si arrabbia se sa che sei tornato nella stanza delle torture? Fai le
cose di nascosto?-
-Che ci sarebbe da nascondere? Tanto ormai le prede sono finite, no?-
constatò guardandosi intorno.
-Fatto sta che il tuo istinto ti ha portato qui… magari
nella speranza di trovare qualcosa con cui giocare…-
-Ero semplicemente venuto a trovarti.- rispose vago.
-Ma che carino! Non sei venuto invece per avere informazioni quindi? Su
quel gruppetto di disgraziati che quel dannato passero ha fatto
scappare via magari? Volevo tenerli per dopo e giocarci
ancora un po’ dato il drastico calo di popolazione
all’interno della scuola…- sospirò
indispettita. -Mi devi qualcosa in cambio, sai? Ma… sono
sicura che quando torneranno persone verrai ad aiutarmi…
finché sei qui non avrai possibilità di sfuggire
al tuo lato oscuro… e rimarrai qui per moolto tempo! Alla
fine fai comunque parte della famiglia!- gli sorrise in modo
abbastanza… caloroso?
-...Sei molto più inquietante così. -
commentò freddo.
-Beh, sono solo speranzosa per quanto riguarda la tua permanenza qui. -
lo informò insistente. -Sai, quando le cose cominciano a
farsi noiose e i dementi a diminuire non resta che affidarsi
alla speranza… -
-Quindi, a te sta bene continuare all’infinito con questa
routine? - mormorò il ragazzo.
-Eh? -
-...Niente, lascia perdere. - sospirò incurante.
-Come idea fa molta meno paura rispetto all’essere
esorcizzati e… e cosa? Sparire nell’oblio?
Reincarnarsi e non vedere mai più le persone care senza
esserne consapevoli? Non mi va… e tu puoi capirmi bene da
questo punto di vista… no? - il ragazzo sembrava molto
pensieroso a riguardo, provò a dire qualcosa, ma alla fine
si zittì. -Hanno già provato ad esorcizzarmi, ma
sono ritornata dopo poco tempo... probabilmente potrebbe
farcela sul serio solo un esorcista molto potente. - disse ridacchiando
leggermente -O forse non è possibile se non sono veramente
convinta di potermene andare, sì, questo mi rassicura un
po’. - disse allegra sedendosi sul tavolo e muovendo le gambe
come se si trovasse su un’altalena.
-Mi chiedo cosa sia meglio fare per Mitsuki... - riflettè
Fukuroi a voce alta, rompendo il silenzio che regava in quella camera
d’ospedale….
Quelli che avevano subito meno danni erano stati Kurosaki nonostante
l'emorragia, che si
trovava in stanza con lui, e Mitsuki… Tohko era in stato di
shock, convincerla a venire via con loro non era stato per niente
facile mentre le condizioni degli arti inferiori di Fukuroi…
beh, non erano perfettamente chiare…
Ci sarebbe voluto un po’ perché le condizioni dei
ragazzi tornassero buone… e diverse ferite, sia fisiche che
mentali non sarebbero mai guarite del tutto, con ogni
probabilità...
Kurosaki cominciò a fissarlo interrogativo. -Forse
… dato il trauma, per lei sarebbe meglio cambiare scuola e
non rivederci più. In questo modo potrebbe scordarsi meglio
dell'accaduto. Se rimanessimo insieme dopo tutto quello che
è successo, finirebbe per sentirsi in colpa per quelli che
invece non ce l'hanno fatta, potrebbe chiedersi "Che diritto abbiamo
noi di rimanere amici per sempre dopo la fine che hanno fatto gli altri
nostri amici?” o… qualcosa del genere comunque...-
mormorò il ragazzo tirandosi insistentemente una pellicina
sull’anulare… a un certo punto venne via e il dito
cominciò a bruciare. Il ragazzo fece una smorfia di dolore e
si portò il dito alla bocca.
-Hey Masato... ma stai parlando di Mitsuki o di te?- gli chiese
l'amico. -Non è così
fragile, ce la farà... Sono sicuro che si sentirebbe
più incolpa se gli impedissi di aiutarti soprattutto ora che
rischi di diventare paraplegico... Potevi fare questo discorso se io
fossi morto, magari in quel caso avresti potuto pensare "ah, dopo la
morte di Kensuke non me la sento più di stare al fianco
della sua Mitsuki... non posso diventare intimo con lei, mi sentirei
come se avessi approfittato della sua morte per fregargliela, se fosse
sopravvissuto l'avrebbe sicuramente sposata e avrebbero anche avuto dei
bei bambini..." In realtà io ti avrei dato la mia
benedizione dall'alto, ma beh, tu non lo avresti mai saputo...-
sghignazzò il ragazzo.
-C-che diavolo dici? Ti sembra qualcosa di cui parlare in questo
momento?!- balbettò turbato Fukuroi.
-S-scusa... volevo solo sdrammatizzare, so che sembra
impossibile... sto male anche io, ma... hai ragione sono stato
inopportuno...- deglutì il ragazzo…
-In… in effetti… scusami… - nonostante
non lo mostrasse, per Kurosaki era stato veramente difficile
abbandonare Kizami… e in parte si sentiva piuttosto
colpevole di ciò che il suo amico d’infanzia aveva
fatto...
-Potrà sembrare strano, ma… invidio un
po’ Ohkawa… perdere la memoria è la
cosa migliore che gli potesse capitare… non saprei davvero
come avrebbe dovuto fare ad affrontare questa situazione
altrimenti… - mormorò dopo qualche di silenzio.
-Kensuke...-
-Si, Masato?- rispose un po’ curioso l’altro.
-Non sarai mai più inopportuno di me... io sono stato...
davvero geloso di te... anche in quella situazione di vita o di
morte...-
-...Eh? -
-Mentre eravamo bloccati in quella scuola… ho scoperto che
Mitsuki si era lasciato col suo ragazzo… e che ne aveva
parlato con te mentre io non ne sapevo proprio niente! - disse
diventando completamente rosso. Kurosaki era incredulo. -Lo so! Sono
un’idiota! Ma… non riuscivo davvero a non
pensarci! Ho temuto di impazzire… è
che… forse sono una persona con cui lei non riesce proprio a
confidarsi… c-capisci? - Kurosaki, sporgendosi dal suo
letto, gli diede una pacca sulla
spalla con sguardo serissimo.
-Quindi... anche tu puoi pensare alle cose sbagliate nel momento
più sbagliato possibile… - concluse sorpreso -Non
mi sarei mai aspettato qualcosa di simile da te… -
-L-lasciamo perdere! - balbettò paonazzo.
-Masato...- sussurrò il ragazzo con colorito quasi
spettrale...
-Si, Kensuke?-
-C'è Mitsuki incazzata che ci sta fissando...-
bisbigliò facendo voltare lentamente l’amico.
-Eh?! D-da quanto s-sei qui?!-
-Da quanto basta...- scandì tutta arrossata, un po' per la
rabbia un po' per nervosismo. -Per la cronaca...-
-Si, Mitsuki?- dissero all'unisono.
-Non ho intenzione di avere dei bei bambini con nessuno di voi due!- se
ne
andò sbattendo la porta… poi ritornò e
afferrò l’orecchio di Fukuroi. -Ma certo che penso
di potermi confidare con te! Semplicemente inizialmente non avevo
voglia di parlarne con nessuno, poi non c’è stata
l’occasione. - chiarì brusca, poi
abbandonò sul serio la stanza.
Angolo dell’autrice.
Buon… Halloween, festa dei morti… qualunque cosa
sia per voi e indipendentemente dal fatto che festeggiate o meno
qualcosa…
E come non rovinare tutto pubblicando il disgraziatamente lungo
capitolo conclusivo che tra l’altro non significa nemmeno che
me ne andrò da questo fandom? Va beh, potete non leggerlo
oggi… non leggerlo tutto in una volta( e chi ci riesce?) non
leggerlo affatto(ma spero vivamente che non finisca
così… sul serio…)
Comunque… mi scuso per le mie scarse capacità di
scrittura, per i capitoli troppo lunghi e pesanti, il ritmo altalenante
e discontinuo e per ogni probabile errore. Ma spero proprio che in
qualche modo la storia e il capitolo vi sia potuto piacere, che non vi
sia dispiaciuto il finale ecc…
Grazie per essere arrivati fin qui… dico sul serio. Se vi va
di lasciarmi un parere ne sono davvero molto contenta soprattutto
perchè questa è la mia prima long...
-Come vedete, gli spettri sono molto più
liberi in un certo senso rispetto a quelli del gioco.
-Credo fosse ovvio fin dall’inizio che Morishige avrebbe
fatto una brutta fine, ad un certo punto mi sono dispiaciuta e ho
pensato che magari potevo
farlo salvare in qualche modo, ma ci ho pensato solo per un
attimo…
-Che dovesse salvarsi qualcuno della Byakudan l’avevo deciso
fin dall’inizio dato che nel gioco solo il gruppo della
Kisaragi la scampa. Anche se... se ne sono salvati più del
previsto… anche Ohkawa, mi sembrava brutto farlo comparire
per poco, malandato per di più e farlo morire...
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