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Autore: Anown    30/10/2017    0 recensioni
Sachiko annoiata, decide di dare a Morishige tre possibilità di trovare Mayu e uscire dalla Heavenly Host, ma il ragazzo avrà veramente l'opportunità uscire di lì o si tratterà solo di una scusa per procurargli tre wrong and?
Questo è il mio primo tentativo di scrivere qualcosa con più di un capitolo quindi mi farebbe molto piacere ricevere almeno una recensione anche negativa e anche in ritardo. Avvertenza, non sono particolarmente brava, ma spero di fare qualcosa di abbastanza o semi decente.
Inizialmente la storia doveva essere una specie di raccolta (specie perché non si trattava di storie a se, e dovevano essere sono tutte collegate tranne una, forse) ispirati ad alcune parti di book of shadows (quindi spoiler) invece alla fine ciò che nella mia testa entrava in un capitolo in realtà non ci stava affatto... insomma ad una raccolta non ci somiglia più molto... ansi, probabilmente non ci somiglia affatto.
Nota: in corsivo sono scritti i pensieri dei personaggi.
Coppie: Mayu/Morishige, Fukuroi/Mitsuki accenni: Kizami/Yuka, Sachiko/??? non è proprio serio, Sachiko è troppo piccola per queste cose...
Nota di Sachiko: piccola? è più di trent'anni che ho sette anni!
Genere: Malinconico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mayu Suzumoto, Mitsuki Yamamoto, Sachiko Shinozaki, Sakutaro Morishige, Yuuya Kizami
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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Kizami, riaprendo lentamente gli occhi, vide davanti a sé una figura difficile da distinguere… ci mise un po’ per metterla a fuoco… stava rafforzando i nodi di una corda che gli avvolgeva il corpo… Kizami era sorprendentemente disinteressato nonostante la situazione, alla fine aveva perso, non c’era molto altro da dire… era molto più attento al sangue che quella persona perdeva… lo trovava quasi divertente...

-Kizami... sono stato davvero un pessimo migliore amico, se non ti avessi lasciato fare tutte quelle cazzate senza fiatare forse...- disse tristemente Kurosaki mentre il suo sangue gocciolava sul corpo dell'amico. -Ecco, così non dovresti più essere in grado di nuocere a nessuno!- rise tristemente a lavoro finito.

-Non ti resta molto tempo, morirai dissanguato...- constatò Kizami incuriosito.

-Già...- gli rispose Kurosaki, un po' triste… anche se, in realtà appariva quasi sereno...

-Quindi passerai i tuoi ultimi momenti con me?- gli domandò sarcastico Kizami.

-E sì! Dovrai sopportarmi ancora per un po'.- rise lasciandosi sfuggire dalle labbra qualche fuoriuscita di sangue.

-Sai io... non ti capirò mai...-


Yoshikazu lo condusse sul tetto della scuola, l’aria era fredda e umida mentre il cielo sopra le loro teste era oscuro... ma non pioveva… probabilmente Sachiko voleva evitare che la pioggia rovinasse la sua cerimonia all’aperto… in qualche modo era disturbante che Sachiko si fosse messa d’impegno per andare fino in fondo…
La bambina aveva posizionato diverse sedie in modo da simulare  la posizione delle panche di una tipica chiesa cristiana… le uniche presenze sulle sedie erano una manciata di fiammelle azzurre e rosse sparse un po’ a caso, nei posti più vicino al banco disseminato da fiori e foglie marce  che doveva fungere altare c’erano due dei tre spettri bambini. Sachiko si era procurata anche uno spettro adulto dalla forma ben definita che fungesse da cerimoniere. Sembrava completamente fuori contesto… era vestito elegante, ma con abiti piuttosto datati, sembrava a dir poco a disagio in quella situazione e guardava spaventato tutti gli altri spettri presenti…
E quello? Da dove l’ha pescato Sachiko? Sembra più uno spettro bloccato qui per caso che lo spirito di una vittima di questa scuola… magari è anche il più vecchio tra i fantasmi presenti nonostante si trovi completamente alla loro mercè… Riflettè Morishige.  Durante la strada notò che Fukuroi stava cominciando ad aprire gli occhi, lo guardò piuttosto confuso, ma non disse nulla… Yoshikazu si allontanò trascinando il ragazzo biondiccio con sé...
Sachiko stava davanti all’altare ricoperta da vecchie tende logore e sporche, sorrise divertita quando notò Morishige, non era il suo solito ghigno… sembrava semplicemente che si stesse divertendo molto. Morishige rimase bloccato alle prime file di sedie, non aveva la forza di andarle incontro. La bambina si voltò un attimo a parlare con la donna dai capelli corti accanto a lei, aveva il collo orribilmente spezzato e un espressione sorridente, ma disturbante sulla testa semi-penzolante… doveva essere sua madre. Successivamente Sachiko non perse tempo ad aspettare che lui si avvicinasse e gli andò incontro. Il ragazzo prese un bel respiro e si preparò mentalmente a ciò che stava per accadere.

-Di solito è la sposa che si fa attendere… ma va bene anche così, guarda qua!- Sachiko roteò su se stessa facendo svolazzare disordinatamente gli strascichi biancastri da cui era ricoperta. Sì, sembrava decisamente di ottimo umore. -Bene, ora andiamo!- piantò le piccole unghie affilate nella mano di Morishige e ghignando cercò di condurlo all’altare… ma il ragazzo rimase fermo dov’era con i piedi ben piantati a terra.

-Ti ricordo che per sposarmi devi avere il mio consenso, non hai più alcun modo di convincermi e comunque… ti assicuro che la cosa non conviene neanche a te…- in un primo momento Sachiko si lasciò sfuggire una smorfia contrariata.

-Perchè non dovresti sposarmi? Tanto che il tuo destino è marcire fra queste mura e lo sai già... Ti va bene la convivenza, ma la parola matrimonio te la fa fare sotto? Guarda che si tratta praticamente della stessa cosa!- gli disse ridacchiando.

-Una cosa è rimanere nello stesso edificio, un'altra è rischiare che le nostre anime rimangano legate insieme per l’eternità! Forse  per te si tratta solo di un gioco per passare il tempo e non te ne rendi proprio conto, ma è questo che rischiamo! Vuoi davvero essere costretta a passare l’eternità con me vicino? La cosa potrebbe durare anche se questo posto venisse distrutto e se ci reincarnassimo. In un modo nell’altro saremmo comunque costretti a riunirci!- spiegò con tono aspro.

-Non vedo dove sarebbe il problema.- ribattè serio lo spirito. -È proprio questo che voglio, un collaboratore affidabile che rimanga sempre con me a farmi compagnia e a darmi una mano nei misfatti. Male che vada sarai sempre meglio degli altri che ho… per quanto riguarda il matrimonio… beh, è una cosa che i vivi fanno e volevo provare tanto per non farmi mancare nulla e devo dire che i preparativi sono stati piuttosto divertenti, un buon modo per rompere la routine! Se poi avrà l’effetto collaterale di assicurarmi che dovrai starmi sempre vicino in nome di un legame spirituale, ben venga! Il matrimonio dovrebbe avere a che fare con l’amore o qualcosa del genere… beh, non mi interessa innamorarmi di te, penso che sia solo una cosa stupida e imbarazzante...- disse tirando fuori la lingua in segno di disgusto. -Ma andiamo d’accordo e mi sembra sufficiente!- a quel punto sembrò aver ritrovato tutto il buon umore iniziale e si mise anche a ridacchiare. -Non dovremo nemmeno avere figli quindi tranquillo, non morirai di parto come mio padre!- rideva come se avesse detto qualcosa di molto divertente, per quanto insensata, ma a giudicare dall’espressione tesa di Morishige non era così. -Forza, andiamo da mia madre!-

-Non ho alcuna intenzione di continuare a stare nella stanza delle torture e dato che da oggi fino all’eternità, dovrò rimanere qui voglio restare il più lontano possibile da te!- ribattè duramente. -Noi non potremo mai essere in sintonia, io non sono così.-

-Allora non fingere di non volermi sposare anche per il mio bene! Ti vergogni di ciò che sei e scarichi la tutta  colpa su di me?- Morishige si sorprese un po’, Sachiko sembrava genuinamente offesa...

-Non ho mai cercato di farti pensare questo. Fra i mie difetti non c’è l’ipocrisia.- Sachiko, scettica, sollevò un sopracciglio. Morishige si dimostrò leggermente infastidito, ma continuò. -Ho semplicemente cercato di farti capire che la cosa è sconveniente anche per te, non volevo certo fingere di farlo per il tuo bene… E non voglio nemmeno scaricare su di te le mie colpe. Sì, se questo posto è così è a causa tua, ma andando a ritroso in realtà è a causa di chiunque ti abbia ucciso e causato tanto dolore da renderti ciò che sei. Ma ciò che ho fatto è colpa del mio modo di perdere il controllo… Buffo… Più o meno recentemente, secondo gli altri sono una persona capace di mantenere il controllo in ogni situazione… che fosse incredibilmente sbagliato l’ho sempre saputo, ma certe cose non me le sarei mai aspettate… In ogni caso, voglio riprendere il controllo di me stesso, mi vergogno molto di ciò che ho fatto e non voglio mai più fare niente del genere, quindi devo starti lontano.-

-Ma che c’è da vergognarsi?! Tu sei solo uno strumento nelle mani della scuola! A decretare la morte di quelle persone sono solo io! E anche lì che problema c’è? Era giusto che venissi strangolata? Che mi fosse strappata la lingua? Che quel maniaco cercasse di violentare mia madre, che lei cadesse dalle scale cercando di fuggire e il suo collo si spezzasse?! No? Eppure è andata così! Quindi perché chiunque sia abbastanza demente da capitare qui non dovrebbe fare una brutta fine?!- Morishige si sentì molto strano… in quel momento per quanto digrignasse i denti e la sua voce risultasse piuttosto bassa rispetto al solito la bambina gli fece molta... pena?

-Non posso giudicare ciò che fai dal punto di vista morale...- Sachiko sgranò gli occhi perplessa… -Pensandoci a mente fredda non hai scelta… sei morta nel dolore e nell’ira una trentina d’anni fa, non hai conosciuto altro al di fuori di questi sentimenti per tutto questo tempo e alla fine è come se tutta questa energia negativa avesse finito per prendere vita propria e  continuato ad avvelenarti… sei stata molto più alterata tu da questa scuola di quanto lo sia stato io… ormai predare gli esseri umani è la tua natura...-

-Ho fatto tutto questo per amore… la mia mamma si sentiva tanto sola...- mormorò melanconica. -Ma in realtà la cosa ha finito per divertirmi!- ma prese a ridere senza preavviso. -Avvelenata? Oh… poverina… Ma non sparare cagate! Io non sono una vittima! Io sono felice di potermi scatenare! E dovresti essere felice di poter liberare la tua natura e la tua creatività anche tu!-

-Questa non è la mia vera natura!- le ripetè arrabbiato.

-Bravo… continua a negare…- la ragazzina sorrise compiaciuta. Morishige cercò di tornare calmo capendo che altrimenti non avrebbe ottenuto nulla.

-Io... non mi sento affatto libero lasciandomi andare a certi impulsi...-

-Perchè continui a mentirmi? Ti ho osservato tanto… tu sei fatto per stare qui!- gli disse infastidita. -Il vero motivo è quella fastidiosa Suzume, non è così? Non si sono mai visti avvoltoi come noi nascondersi  e vergognarsi di ciò che sono a causa di un fragile passerotto! Diventi così noioso quando lei ti svolazza attorno! Devi smetterla di trattenerti solo per piacerle, è patetico! Sto cominciando a vergognarmi per te!-

-Noi non siamo avvoltoi… né altri rapaci o animali di alcun genere! Ormai questa è la tua natura, non puoi sfuggirgli quindi se ti convinci di essere libera e felice così è solo meglio per te, ma io non riesco a stare bene così! E anche quando ho smesso di essere vittima dell’inscurimento e ho cominciato a collaborare con te, non ho mai pensato che lo avrei fatto per sempre, era solo un modo per passare il tempo impedendomi di pensare nell’attesa che giungesse la morte e finisse tutto!- Sachiko si incupì è fra i due cadde il silenzio… perlomeno per qualche secondo...

-Li riconosci questi spiriti…?- gli domandò subdolamente.

-Naturalmente no, ai miei occhi non sono altro che fiammelle.- disse incrociando le braccia.

-Mi hai aiutato ad uccidere diversi di loro… di altri conosci più che altro le spoglie… hanno paura di me, non ti faranno niente… se mi sposerai e ti metterai sotto la mia protezione… in caso contrario niente ti salverà dal  linciaggio.- il suo sorriso gli fece accapponare la pelle, ma sapeva già dall’inizio che sarebbe finita male… decise di  non mostrarsi spaventato.

-...Che cosa aspetti a sguinzagliarli, allora?- mormorò lentamente con la gola completamente asciutta... Sachiko non si mostrò felice… non era affatto soddisfatta di come erano andate le cose… gli spiriti erano stati attorno a loro ad osservarli tutto il tempo, incuriositi e ansiosi dello sviluppo… le fiamme rosse sembrarono ravvivarsi appena la piccola aprì la bocca per dire qualcosa.

-Fermati! Dannata ladra!- urlò una voce femminile attirando l’attenzione di tutti.

-Mitsuki?!- esclamò Fukuroi che si era ripreso, osservando la compagna fuggire da una bambina azzurra che l’accusava di furto… La ragazza si fermò vedendo Sachiko… c’era d’aspettarselo, ma quella era davvero la tana del lupo e lei anche con l’aiuto di Mayu a renderla insensibile al dolore e alla stanchezza non sapeva davvero come e se se la sarebbe cavata. Non poteva nemmeno riprendersi Fukuroi con quello spettro alle calcagna. Continuò a correre girando attorno alle sedie… il prete improvvisato approfittò della confusione per tagliare la corda e qualche spirito azzurro sembrò mettersi in mezzo fra Mitsuki e la bambina, probabilmente per aiutare la prima, ma la seconda era inarrestabile.

-Yuuuukiiiiii! Se le fai del male puoi anche scordartelo che continui a rivolgerti la parola!- strillò apparentemente Mitsuki. Morishige si sgranò gli occhi per lo stupore, poi sembrò preoccupato.

-Se salvassi Mitsuki evitando al passerotto ulteriore dolore tu mi sposeresti?- tentò sospirando Sachiko.

-Si.- rispose di getto il ragazzo, Sachiko rimase molto stupita, ma lo stesso Morishige  era sorpreso.

-Eh?- esclamò Sachiko. -Lei avrà tantissime altre cose per cui soffrire e tu vorresti sacrificare la tua amata libertà per risparmiargliene una? Anche se sarà tutto inutile e Mitsuki morirà comunque? Il tuo cervello smette davvero di funzionare quando c’è quella di mezzo!-

-...Lo so.- ammise a denti stretti il ragazzo. Potrei comunque dire a Yamamoto del rituale dopo e cercare di tenere Mayu lontano dai chiunque capiti qui sperando di non soffra troppo stando in un posto del genere, no? E come dovrei fare se nel frattempo sarò costretto a servire Sachiko?  Sarò ancora abbastanza in me da farlo?È stata una scelta azzardata! Una pessima idea!

-Va bene allora…- Sachiko sorrise e si preparò a parlare con Yuki, ma la bambina raggiunse Mitsuki colpendola con forza all’addome e facendole sputare qualcosa… Yuki lo afferrò al volo.

-Contenta? Non l’ho uccisa.- disse Yuki annoiata, Mayu riuscì finalmente a uscire dal suo contenitore, ringraziò  la bambina e andò a controllare Mitsuki che si contorceva per terra a causa del dolore… poi si guardò in torno e si rese conto della situazione… Morishige tirò un sospiro di sollievo e le sorrise per la prima volta da quando aveva smesso di fotografare il suo cadavere. Sachiko invece sembrava a dir poco irritata…

-Shige-nii!- lo chiamò la ragazza. -Prima ti ho dato la mia benedizione per matrimonio solo perché ero sconvolta, ma non puoi sposarla! So che non sono affari miei, ma non mi piace per niente l’influenza che ha su di te! E comunque sono certa che ti stia solo usando!- disse decisa avvicinandosi agli sposi… ci fu qualche secondo di silenzio… Mayu si sentì in imbarazzo era come se tutti la stessero osservando in modo strano, anche Morishige e Sachiko sembravano molto perplessi, dopo un po’ Sachiko scoppiò anche a ridere istericamente. -Che c’è?! Guarda che dicevo sul serio!  - disse la ragazza confusa, poi cercò di guardarla male in un tentativo inutile di intimidirla… -E... e poi s-sei anche troppo piccola per il matrimonio e-e vi conoscete da troppo poco e… e...- peccato che finì per balbettare tutto il tempo. P-perchè ho l’impressione di aver detto qualcosa di stupido? D-devo convincerli ad evitare il matrimonio, no?

-Mayu… lui non vuole sposarla… è stato costretto fin dall’inizio…-  la informò  Mitsuki ancora incapace di alzarsi. -E comunque non credo che a uno spettro possa fregargliene qualcosa dell’età…-

-Eh?! E perché non l’hai detto prima?!- Ci sarei dovuta arrivare subito, dannazione! -Come facevo a saperlo?! Dopo quello che mi è stato raccontato su ciò che ha fatto poteva benissimo essere rimasto affascinato da Sachiko e aver accettato di sposarla!-

-Eh? Affascinato… dovrebbe essere un lolicon e sinceramente questo tipo di maniaci non mi piace proprio…- sospirò Sachiko. Morishige capendo l’andazzo della situazione si era allontanato e messo ad arrampicarsi sulla ringhiera…

-Fermo! Non fare nulla d’avventato!- urlò Mayu.

-Ascolta il passerotto e non fare idiozie!- disse Sachiko capendo che non c’era molto altro da fare… se il ragazzo metteva fine alla sua vita senza sposarla, sarebbe stato ancora più difficile stargli dietro per costringerlo, inoltre non sapeva quanto senso avrebbe avuto un matrimonio senza che almeno una delle due parti fosse in vita…

-E che alternative avrei, Mayu?-

-Devi tornare a casa ovviamente! Salutare i nostri amici anche da parte mia! Ci sono tantissime cose che potresti fare la fuori... Potrai diplomarti... trovare un lavoro... e… e… e mettere su famiglia...- disse con molta difficoltà. -Lo so, che si tratta di cose scontate, ma... d… devi farle anche per me…-

-Senza di te non ho grandi speranze… Nostri amici… sei tu che mi hai spinto a stare in quel gruppo, se non fosse stato per te non mi sarei mai avvicinato a nessuno di loro.-

-Non puoi determinare che la tua vita sarà un inferno solo perché come adolescente hai difficoltà a relazionarti! Non fare lo stupido, non puoi saperlo! E in qualche modo le cose cambieranno crescendo come sono cambiate per tante altre persone prima di te! - gli disse quasi con rabbia. -E poi loro ti volevano tutti bene… -

-Lo so… ma questo non cambia che non c’è modo che io esca vivo di qua.- si sedette sulla ringhiera e si sporse un po’ all’indietro. Mayu gli si avvicinò e lui le disse qualcosa, ma Sachiko non riuscì a sentirli, Mayu sembrava sconvolta.

-N-non è comunque detto!-

-Lo è invece, dillo anche a Yamamoto...- disse guardando la ragazza in questione tra la folla di presenze che cercava di alzarsi e andare a recuperare Fukuroi. Incontrò il suo sguardo per un attimo, ma era troppo lontano per capire in che modo lo stesse guardando e quanto fosse angosciata all’idea che quello che secondo lei poteva essere più d’aiuto per farli fuggire li avrebbe lasciati così al loro destino… era veramente furiosa…
Ti sto già dando una mano distraendo tutti, no? E poi , con o senza la possessione di Mayu, come pensavi di cavartela seguendo Yoshikazu finendo dritta, dritta fra le spire di Sachiko? Cretina...

-Come puoi decidere di toglierti la vita in questo modo? Non hai paura?!- singhiozzò Mayu rendendosi conto che presto sarebbe dovuta tornare nella sfera e non avrebbe avuto più abbastanza energie per trattenerlo. Morishige si lasciò sfuggire un respiro affannoso -Ovviamente sono spaventato, ma le alternative sono molto più dolose…- rise per un attimo… -Mi hai visto fare cose orribili e hai sentito cose orribili… ma almeno non mi hai visto posseduto da uno spirito femminile…- sospirò. Mayu stava perdendo consistenza, ma prima lo guardò malevola per un attimo… -In realtà ti ho visto mentre portavi il velo e parlavi in modo strano…- gli disse come per prendersi una piccola vendetta non potendo fare più nulla per fermarlo. Morishige la guardò imbarazzato e nervoso per un attimo, poi lei dovette rientrare e lui si buttò… la sfera di Mayu diventò una fiammella azzurra e andò a poggiarsi sul corpo del ragazzo una volta che questo fu atterrato… Sachiko si affacciò a guardare. La fiammella tremava e singhiozzava…

-Non capirò mai…- sospirò. -Ma in fondo non voglio nemmeno farlo, l’amore mi sembra un sentimento così stupido! Perché lei è triste? Ora che è morto dovrà rimanere qui con lei per forza e non potrà lasciarla sola! Perché insisteva per farlo andare via?! Mah… è completamente pazza, contenta di non essere vissuta abbastanza allungo perché il mio cervello marcisse così!- sbuffò… -Voi che ne pensate?-  si rivolse a Mitsuki che aveva caricato sulle spalle l’amico e stava per andare… I due sembrarono paralizzarsi dallo spavento… -Non sono un T-rex… vi vedo comunque anche se non vi muovete...- sospirò la bambina tornando a fissare Mayu, Mitsuki e Fukuroi ne approfittarono per tagliare la corda… -Tanto le persone da uccidere stanno per finire, sarà bello giocare ancora un po’ con loro… - sorrise la piccola.


Il matrimonio era saltato e la pioggia ricominciò. Una piccola fiammella azzurra, finito il suo ultimo affare in sospeso dentro la scuola, uscì e approfitto di essere uno spettro per volare sopra il tetto e adagiarsi li a osservare la pioggia che finiva per passarle attraverso. Era una sensazione strana… faceva solletico... ma in fin dei conti, data la sua nuova natura doveva ringraziare di poterne ancora provare… Fu piuttosto delusa dalla vista… era solo macabra… e triste… il cielo era opaco, privo sia di nuvole che di stelle e la scuola era circondata da una fitta foresta da cui provenivano strani suoni simili a sibili… ma magari si trattava solo del vento… Peccato… ho sempre voluto arrampicarmi su un tetto e guardare le stelle… il mio corpo non era abbastanza atletico per farlo, ma adesso… ah, quanto lo rimpiango…
La fiamma prese la forma di una ragazza dallo sguardo triste seduta in posizione fetale, appariva piuttosto piccola e sconsolata in quella posizione. Dalla sua mano si materializzò una sfera rosa che cominciò a passarsi da una mano all’altra giocherellando… Poi sembrò avvertire qualcosa e si girò. Un'altra fiammella stava levitando vicino il tetto, si posò poco distante dalla ragazza e prendendo anch’essa una forma umana si voltò a guardarla. La ragazza si imbronciò un po’ e tornò a guardare dritto.

-Sei ancora arrabbiata per la faccenda del suicidio? - domandò cauto il ragazzo, la ragazza non rispose… né si voltò per guardarlo -Se non vuoi vedermi devi solo dirlo...- sospirò tristemente -Vuoi che vada? - ma la ragazza scosse la testa energicamente -Non c’era possibilità che uscissi di qui… il rituale poteva essere fatto al contrario solo con un’altra persona viva con cui si aveva fatto il primo rituale e che possedeva ancora il pezzo della bambola di carta. E l’alternativa era morire di inedia o essere linciato dagli altri spiriti se non da Sachiko stessa.- sospirò… finalmente la ragazza si girò.

-Non mi hai nemmeno dato il tempo di trovare un metodo alternativo...- mormorò -Dimmi la verità… il vero motivo del suicidio è stato l’imbarazzo provocato dal fatto che ti avessi guardato mentre facevi quelle vocette strane e portavi un velo in testa. - disse con una smorfia sul volto. L’altro spettro sembrava parecchio imbarazzato…

-Non parliamone più, non è certo colpa mia se sono stato posseduto... -

-Spero che si trattasse davvero di possessione, perché io non sono una persona capace di offrirti protezione e di prendere le decisioni al posto tuo...-

-Eh? Andiamo… è ovvio che non ero davvero io a dire quelle cose!- disse agitato. -...Mayu.- inizialmente credeva che la ragazza stesse cercando di canzonarlo, ma per qualche motivo sembrava veramente a disagio…

-Pensi che se scappassimo in quella foresta riusciremmo a stare lontano dagli orrori e gli effetti nefasti di questa scuola? - domandò con lo sguardo perso nella fitta e oscura distesa di alberi che avevano davanti agli occhi. -Ho paura… ma siamo già morti, quindi che potrebbe capitarci?-

-Sarebbe troppo rischioso, ci sarà un buon motivo perché nessuno si avventura lì, no? La nostra essenza spirituale potrebbe anche non continuare a resistere troppo lontano da quest’edificio e dai nostri resti e noi potremmo svanire nel nulla. Mi risulta che i fantasmi rimangano nei luoghi infestati, non che se ne vadano a spasso… e credo che ci sia qualche buon motivo dietro... - il ragazzo le appoggiò la mano sul capo come per accarezzarglielo. -Non c’è quasi più alcun essere umano qui e non credo ne capiteranno altri così presto… sta tranquilla… - Morishige decise di cambiare discorso… -Con Yamamoto com’è andata? L’hai avvertita? - la ragazza sembrò riprendersi e annuì.

-Sì, l’ho avvertita! Ma temo anche di averla spaventata a morte… lei e Fukuroi si sono nascosti dentro un armadio appena mi hanno sentita arrivare e sembravano davvero terrorizzati quando mi sono materializzata davanti a loro… ci hanno messo un po’ per realizzare chi fossi...- raccontò preoccupata. Dopo tutta la fatica per rimanere in vita sarebbe stato davvero paradossale se fossero morti per lo spavento proprio a causa di Mayu… non voglio neanche pensare come ci sarebbe rimasta… -Inoltre l’armadio era stretto e il mio corpo li attraversava parzialmente, è stato imbarazzante… e credo che il mio contatto stesse anche per far sentire male Mitsuki… Comunque erano davvero felici oltre che increduli quando gli ho spiegato come andarsene... ma mi hanno detto che prima di farlo volevano trovare due loro compagni di classe… s-spero proprio che ce la facciano…- disse preoccupata.

-Non preoccuparti… sono sicuro che prima che le cose si mettano male, Yamamoto sarà abbastanza saggia da usare il rituale indipendentemente dal fatto che abbiano con loro Kurosaki e l’altra compagna.- Mayu sorrise leggermente apprezzando il tentativo di tranquillizzarla, ma la cosa non la rassicurava molto… e per Mitsuki andarsene senza i suoi compagni sarebbe stato terribile.

-Mi ha detto di ringraziarti… - gli disse sorridendo -Ha detto che non sei terribile e irresponsabile come  pensava… Anche se sembrava veramente infuriata con te… era molto frustrata all’idea che ti fossi tolto di mezzo lasciandola con l’acqua al collo.-

-Come se fosse stato mio dovere salvarla.- sentenziò il ragazzo, Mayu rise.

-Tutto sommato sembravano molto dispiaciuti per me… E penso davvero che tu e quei ragazzi, magari in un altra situazione sareste andati molto d’accordo… e senza il mio aiuto! Visto, non hai alcun bisogno di appoggiarti a me per farti degli amici!- sembrava quasi orgogliosa nel dirlo.

-Penso che tu abbia frainteso… non è che abbia avuto una relazione molto serena con loro… soprattutto con Yamamoto!-

-Comunque… pensavo... il tuo modo di intendere la nostra relazione è davvero strano, non ci avevo fatto caso e non me lo sarei mai aspettata…- disse sembrando un po’ a disaggio. -Non credevo che in qualche modo ti sentissi dipendente da me dal punto di vista sociale…-

-A dire la verità l’ho pienamente realizzato solo da poco anche io... Ma non si tratta di una questione sociale, non sono dipendente da te perché avendo difficoltà a relazionarmi devi farmi da tramite, darmi una spinta, tenermi compagnia semplicemente perchè mi serve una persona generica che non mi lasci da solo… è che… è che io… - Sono spaventosamente dipendente dalla tua presenza… quanto suona male? Piuttosto disturbante. Nel frattempo la ragazza lo fissava con curiosità… Dovrei avere il coraggio di dirti la verità...-Dal mio punto di vista è il tuo modo di vedere la nostra relazione ad essere strano… beh, in realtà anch’io all’inizio ero convinto di essere quello che doveva prendersi cura di te e di starti vicino, ma la verità è che sei l’unica persona persona con cui sia mai stato capace di avere un rapporto così e non riuscirei a sopravvivere se questo rapporto venisse meno… non mi serve una persona a caso con cui stare, mi serve stare con te… tu invece sei un tipo molto socievole, non hai difficoltà a stringere rapporti con gli altri in realtà  ...Ma se tu mi odiassi non cercherei mai di costringere a stare con me comunque…- il ragazzo distolse lo sguardo… stava diventando impossibile da sostenere… sentì dei singhiozzi.

-Io non potrei mai odiarti!- la ragazza cercò di abbracciarlo, ma gli passò solo attraverso… fu una sensazione strana, fastidiosa e imbarazzante… una volta ricomposti il ragazzo cercò di rendersi più consistenti e i due poterono abbracciarsi. La ragazza emise di nuovo qualche singhiozzo… -Se ti sentivi così a disagio perché non me ne hai mai parlato prima! - sembrava leggermente arrabbiata… ma sopratutto preoccupata.

-Te l'ho già detto... non è che sia così stato così facile da realizzare… - sospirò lui. - Ho fatto tutto un discorso a Sachiko sul fatto che fosse un errore rischiare che la propria anima rimanga legata a quella di qualcun altro per l’eternità e poi sono io quello ad essere dipendente dalla presenza di un’altra persona… forse un po’ ipocrita lo sono… - sarebbe dovuto risultare ironico, ma sembrava semplicemente cupo… -Ma tu… se proprio sentivi il bisogno di affidarti a qualcuno perché hai scelto proprio me?- sospirò… i due si sciolsero finalmente dall’abbraccio, Mayu si grattava nervosamente il collo, per un attimo perse consistenza e le dita le trapassarono la gola… tossì... -Ti saresti potuta avvicinare a chiunque… perché a una persona come me? - le domandò serio.

-Non si scelgono i familiari… e tu sei come un fratello per me… Shige-nii.- disse con una risatina flebile e tremolante, quasi nervosa.

-Beh, i parenti non si scelgono… ma gli amici sì… o forse intendevi che alla fine i rapporti nascono per caso?- la ragazza non fece nulla si limitò a guardare verso il basso. -...Mayu?-

-E... non si sceglie nemmeno di chi innamorarsi...- l’aria li attorno sembrò congelarsi… -Ma in realtà non capisco proprio perché non dovrei essere innamorata di te! Non sei una persona che non sopporto di cui per qualche oscura ragione sono innamorata o attratta! Sai essere una bella persona… ci si può trovare molto bene con te anche se all’inizio tendi ad essere diffidente! Non mi è servito innamorarmi di te per volerti stare vicina! Anche io mi sentirei morire se non ti avessi vicino, ero già distrutta quando ho saputo del trasloco, mentre tu non mi sei sembrato altrettanto in crisi! E una parte di me voleva che tu morissi qui perché non volevo che mi lasciassi…-

-...Questo è normale. Semplicemente non volevi rimane qui senza nessuno che conoscessi.-

-Qua ci sono sia Seiko che la professoressa! Inoltre ho fatto amicizia con Yuki ed un altra ragazza! Il problema non era rimanere qui senza nessuno che conoscessi, ma rimanere qui senza di te! Quasi quasi avrei preferito che rimanessi per sempre in infermeria col mio cadavere piuttosto che non averti nei paraggi! - ammise assumendo una colorazione rossastra -...Visto? Mi sembra che  siamo pari… Sembra malsano, ma la perdita di umanità e questo posto amplificano questo tipo di sentimenti quindi non devi preoccuparti  così tanto di quello che dovrei pensare della tua dipendenza nei miei confronti, sopratutto se è una cosa di cui ti sei accorto solo ora…-

-...Perchè non mi hai mai detto prima di esserti innamorata di me?- mormorò ancora piuttosto incredulo...

-Beh… non ne ho mai avuto il coraggio… hai sempre tenuto un comportamento più da fratello che da altro… Ma finendo in questa scuola ho deciso che una volta ritrovato te lo avrei detto… quindi…-

-Ma la concezione che hai di me è cambiata… -

-No, non è cambiato proprio niente!- gli disse con decisione. -Lasciare morire qualcuno davanti ai tuoi occhi, qualcuno che chiama disperatamente il tuo nome implorando aiuto, qualcuno che è tuo dovere proteggere in quanto più giovane di te, ti rende una cattiva persona? Bene, allora io sono una cattiva persona!- dichiarò energicamente. -Quanto può una persona in una situazione di vita o di morte, influenzata da una forza negativa che ne amplifica qualunque stato d’animo dannoso essere considerata responsabile delle sue azioni? Al massimo posso in parte considerarti colpevole del maltrattamento dei cadaveri dato che da quel punto di vista, secondo Yuki, sei un caso davvero particolare, ma per il resto, non avresti mai fatto certe cose se non fossi capitato qui e se Sachiko non si fosse fissata che  dovevi diventare il suo assistente. Questione chiusa!- dichiarò irremovibile. Morishige abbozzò un sorriso… l’importante era che almeno lei la pensasse in quel modo… -Comunque… l-la tua risposta?-

-Ormai siamo morti quindi non credo abbia molta importanza…-

-...Eh?-

-Dovremmo comunque passare l’eternità insieme… possiamo continuare a frequentarci come abbiamo sempre fatto, tanto non cambia niente, no?-

-Quindi per te il fatto che ti abbia rivelato i miei sentimenti non cambia niente?- disse tristemente confusa.

-Cambia… sono felice, ma… non ci ho veramente mai pensato, quindi… non so… certamente tu non sei meno importante per me di quanto io lo sia per te e suppongo che per un altra persona quello che ti ho detto riguardo all’aver bisogno della tua presenza e non quella di qualcun altro dovrebbe significare essere innamorati quindi, credo di amarti nello stesso modo in cui mi ami tu. Ti amo e spero che mi perdonerai per non averti salvata e per tutto quelle che ti ho fatto passare.- era piuttosto strana come dichiarazione, anche deludente in qualche modo, le sembrava più che altro che avesse risposto in un certo modo per accontentarla. Mayu era abbastanza titubante sul modo in cui doveva reagire. Il ragazzo sospirò e le avvicinò un dito al braccio, il dito le passò attraverso.

-...Che stai facendo?- Domandò un po’ curiosa.

-Riesci a riprendere consistenza?- le domandò. La ragazza annuì. Morishige ripetè l’esperimento col dito e stavolta riuscì a toccarle il braccio normalmente, si avvicinò molto al viso della ragazza, ma i due rimasero a fissarsi per qualche secondo senza sapere cosa fare… poi poggiò leggermente le proprie labbra su quelle della ragazza. Era stato un esperimento strano e lo era anche la sensazione… anche se era stato un contatto minimo un po’ bruciava, un po’ faceva solletico… Non aveva mai pensato di avere quel genere di contatto con Mayu ed era vero, per quanto lei fosse spaventosamente più importante di una normale amica e di tutte le persone che conosceva, non l’aveva mai vista, perlomeno coscientemente, come una potenziale partner eppure… non poteva dire di non essere felice della dichiarazione e dell’esperimento… la ragazza riprovò una seconda volta, poi si separarono e riscese un silenzio tombale… i due non si guardare per un po’… poi la ragazza si appoggiò leggermente al ragazzo, Morishige sorrise leggermente.


Sachiko si girò sentendo la porta aprirsi, si aspettava Yoshikazu, ma si ritrovò un visitatore inaspettato.
-Ma guarda un po’… il mio ex che torna strisciando.- disse divertita -Qual buon vento? La tua fidanzatina non si arrabbia se sa che sei tornato nella stanza delle torture? Fai le cose di nascosto?-

-Che ci sarebbe da nascondere? Tanto ormai le prede sono finite, no?- constatò guardandosi intorno.

-Fatto sta che il tuo istinto ti ha portato qui… magari nella speranza di trovare qualcosa con cui giocare…-

-Ero semplicemente venuto a trovarti.- rispose vago.

-Ma che carino! Non sei venuto invece per avere informazioni quindi? Su quel gruppetto di disgraziati che quel dannato passero ha fatto scappare via magari? Volevo tenerli per dopo e  giocarci ancora un po’ dato il drastico calo di popolazione all’interno della scuola…- sospirò indispettita. -Mi devi qualcosa in cambio, sai? Ma… sono sicura che quando torneranno persone verrai ad aiutarmi… finché sei qui non avrai possibilità di sfuggire al tuo lato oscuro… e rimarrai qui per moolto tempo! Alla fine fai comunque parte della famiglia!- gli sorrise in modo abbastanza… caloroso?

-...Sei molto più inquietante così. - commentò freddo.

-Beh, sono solo speranzosa per quanto riguarda la tua permanenza qui. - lo informò insistente. -Sai, quando le cose cominciano a farsi noiose e i dementi a diminuire non resta che affidarsi alla speranza… -

-Quindi, a te sta bene continuare all’infinito con questa routine? - mormorò il ragazzo.

-Eh? -

-...Niente, lascia perdere. - sospirò incurante.

-Come idea fa molta meno paura rispetto all’essere esorcizzati e… e cosa? Sparire nell’oblio? Reincarnarsi e non vedere mai più le persone care senza esserne consapevoli? Non mi va… e tu puoi capirmi bene da questo punto di vista… no? - il ragazzo sembrava molto pensieroso a riguardo, provò a dire qualcosa, ma alla fine si zittì. -Hanno già provato ad esorcizzarmi, ma sono ritornata dopo poco tempo... probabilmente  potrebbe farcela sul serio solo un esorcista molto potente. - disse ridacchiando leggermente -O forse non è possibile se non sono veramente convinta di potermene andare, sì, questo mi rassicura un po’. - disse allegra sedendosi sul tavolo e muovendo le gambe come se si trovasse su un’altalena.



-Mi chiedo cosa sia meglio fare per Mitsuki... - riflettè Fukuroi a voce alta, rompendo il silenzio che regava in quella camera d’ospedale….
Quelli che avevano subito meno danni erano stati Kurosaki nonostante l'emorragia, che si trovava in stanza con lui, e Mitsuki… Tohko era in stato di shock, convincerla a venire via con loro non era stato per niente facile mentre le condizioni degli arti inferiori di Fukuroi… beh, non erano perfettamente chiare…
Ci sarebbe voluto un po’ perché le condizioni dei ragazzi tornassero buone… e diverse ferite, sia fisiche che mentali non sarebbero mai guarite del tutto, con ogni probabilità...
Kurosaki  cominciò a fissarlo interrogativo. -Forse … dato il trauma, per lei sarebbe meglio cambiare scuola e non rivederci più. In questo modo potrebbe scordarsi meglio dell'accaduto. Se rimanessimo insieme dopo tutto quello che è successo, finirebbe per sentirsi in colpa per quelli che invece non ce l'hanno fatta, potrebbe chiedersi "Che diritto abbiamo noi di rimanere amici per sempre dopo la fine che hanno fatto gli altri nostri amici?” o… qualcosa del genere comunque...- mormorò il ragazzo tirandosi insistentemente una pellicina sull’anulare… a un certo punto venne via e il dito cominciò a bruciare. Il ragazzo fece una smorfia di dolore e si portò il dito alla bocca.

-Hey Masato... ma stai parlando di Mitsuki o di te?- gli chiese l'amico. -Non è così fragile, ce la farà... Sono sicuro che si sentirebbe più incolpa se gli impedissi di aiutarti soprattutto ora che rischi di diventare paraplegico... Potevi fare questo discorso se io fossi morto, magari in quel caso avresti potuto pensare "ah, dopo la morte di Kensuke non me la sento più di stare al fianco della sua Mitsuki... non posso diventare intimo con lei, mi sentirei come se avessi approfittato della sua morte per fregargliela, se fosse sopravvissuto l'avrebbe sicuramente sposata e avrebbero anche avuto dei bei bambini..." In realtà io ti avrei dato la mia benedizione dall'alto, ma beh, tu non lo avresti mai saputo...- sghignazzò il ragazzo.

-C-che diavolo dici? Ti sembra qualcosa di cui parlare in questo momento?!- balbettò turbato Fukuroi.

-S-scusa... volevo solo sdrammatizzare, so che sembra impossibile... sto male anche io, ma... hai ragione sono stato inopportuno...- deglutì il ragazzo…

-In… in effetti… scusami… - nonostante non lo mostrasse, per Kurosaki era stato veramente difficile abbandonare Kizami… e in parte si sentiva piuttosto colpevole di ciò che il suo amico d’infanzia aveva fatto...
-Potrà sembrare strano, ma… invidio un po’ Ohkawa… perdere la memoria è la cosa migliore che gli potesse capitare… non saprei davvero come avrebbe dovuto fare ad affrontare questa situazione altrimenti… - mormorò dopo qualche di silenzio. -Kensuke...-

-Si, Masato?- rispose un po’ curioso l’altro.

-Non sarai mai più inopportuno di me... io sono stato... davvero geloso di te... anche in quella situazione di vita o di morte...-

-...Eh? -

-Mentre eravamo bloccati in quella scuola… ho scoperto che Mitsuki si era lasciato col suo ragazzo… e che ne aveva parlato con te mentre io non ne sapevo proprio niente! - disse diventando completamente rosso. Kurosaki era incredulo. -Lo so! Sono un’idiota! Ma… non riuscivo davvero a non pensarci! Ho temuto di impazzire… è che… forse sono una persona con cui lei non riesce proprio a confidarsi… c-capisci? - Kurosaki, sporgendosi dal suo letto, gli diede una pacca sulla spalla con sguardo serissimo.

-Quindi... anche tu puoi pensare alle cose sbagliate nel momento più sbagliato possibile… - concluse sorpreso -Non mi sarei mai aspettato qualcosa di simile da te… -

-L-lasciamo perdere! - balbettò paonazzo.

-Masato...- sussurrò il ragazzo con colorito quasi spettrale...

-Si, Kensuke?-

-C'è Mitsuki incazzata che ci sta fissando...- bisbigliò facendo voltare lentamente l’amico.

-Eh?! D-da quanto s-sei qui?!-

-Da quanto basta...- scandì tutta arrossata, un po' per la rabbia un po' per nervosismo. -Per la cronaca...-

-Si, Mitsuki?- dissero all'unisono.

-Non ho intenzione di avere dei bei bambini con nessuno di voi due!- se ne andò sbattendo la porta… poi ritornò e afferrò l’orecchio di Fukuroi. -Ma certo che penso di potermi confidare con te! Semplicemente inizialmente non avevo voglia di parlarne con nessuno, poi non c’è stata l’occasione. - chiarì brusca, poi abbandonò sul serio la stanza.

Angolo dell’autrice.
Buon… Halloween, festa dei morti… qualunque cosa sia per voi e indipendentemente dal fatto che festeggiate o meno qualcosa…
E come non rovinare tutto pubblicando il disgraziatamente lungo capitolo conclusivo che tra l’altro non significa nemmeno che me ne andrò da questo fandom? Va beh, potete non leggerlo oggi… non leggerlo tutto in una volta( e chi ci riesce?) non leggerlo affatto(ma spero vivamente che non finisca così… sul serio…)
Comunque… mi scuso per le mie scarse capacità di scrittura, per i capitoli troppo lunghi e pesanti, il ritmo altalenante e discontinuo e per ogni probabile errore. Ma spero proprio che in qualche modo la storia e il capitolo vi sia potuto piacere, che non vi sia dispiaciuto il finale ecc… Grazie per essere arrivati fin qui… dico sul serio. Se vi va di lasciarmi un parere ne sono davvero molto contenta soprattutto perchè questa è la mia prima long...
-Come vedete, gli spettri sono molto più liberi  in un certo senso rispetto a quelli del gioco.
-Credo fosse ovvio fin dall’inizio che Morishige avrebbe fatto una brutta fine, ad un certo punto mi sono dispiaciuta e ho pensato che magari potevo farlo salvare in qualche modo, ma ci ho pensato solo per un attimo…
-Che dovesse salvarsi qualcuno della Byakudan l’avevo deciso fin dall’inizio dato che nel gioco solo il gruppo della Kisaragi la scampa. Anche se... se ne sono salvati più del previsto… anche Ohkawa, mi sembrava brutto farlo comparire per poco, malandato per di più e farlo morire...
  
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