Nichilista

di Jist
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Mamma lesse le mie poesie
e mi chiese cosa provavo.
Le dissi che provavo
proprio ciò che c'era scritto.

Sorse la preoccupazione
nei suoi occhi smeraldo.
La continua domanda
di come stavo in quel momento.

E si tormentava
della mia tristezza;
la inalava continuamente,
come fosse sua.

Eppure io mi sentivo così,
persa in una goccia di rugiada;
annegavo nel mare
che meglio conoscevo.

La vita mi pareva così ardua,
che se avessi dovuto spiegarla,
la lingua mi si sarebbe accartocciata
nell'istante in cui avrei iniziato a narrarla.

Non è cambiato molto ora.
Continuo a sbattere la testa
contro un muro che non c'è,
giocando da sola a mosca cieca.

E se è vero che gli adolescenti
sono così fragili,
dunque vorrei poter uscire per un attimo
da questa vita di continui sbandi.

Ho preso il biglietto
per salire su questa giostra
che continua a girare,
ma invece di farmi divertire,
mi fa venire la nausea.




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