Profumo
di limoni
Hai
sempre odiato l’atmosfera tetra dell’aula di
Pozioni. Sebbene non
ci sia più Piton a insegnare, rimane comunque un luogo buio
e
nauseabondo. Sopra la cattedra, un piccolo paiolo d’oro
borbotta e
i suoi effluvi biancastri si perdono nel soffitto incrostato di nero.
Improvvisamente, la faccia rubiconda del Professor Lumacorno si
frappone fra te i tuoi pensieri riportandoti al presente:
— Signor
Potter, —
inizia gioviale, soppesando
tra le dita tozze
il pestello che hai poggiato noncurante sul tuo bancone, insieme
all’attrezzatura scolastica, —
ho pensato che per premiare il
suo naturale
talento, —
Ignori Hermione che, dai primi
banchi, mastica
tra i denti “Principe Mezzosangue”
e lo guardi dritto
negli occhi, arrossendo imbarazzato, —
meriti una ricompensa. —
Ti
sorride bonario, facendo un cenno con la testa lucida verso il
calderone acceso, mentre si arriccia soddisfatto la punta dei baffi.
Schiarisci
la voce un paio di volte, cercando di darti un contegno, grattandoti
distrattamente la cicatrice, prima di attraversare l’aula con
passo
incerto, tenendo gli occhi bassi, come se stessi andando al patibolo.
Sai bene che non ti meriti nulla, ancor più adesso che il
libro del
‘Principe’, che per te
è quasi un amico, l’hai dovuto
lasciare nella Stanza delle Necessità
perché non cadesse
nelle mani di Piton.
— Su
forza, cosa senti? —
il
Professor
Lumacorno ti incita, poi ti
guarda con
ingordigia, aspettando impaziente la tua risposta. Esitante, avvicini
il viso al calderone e subito ti accorgi che qualcosa non quadra: hai
appena annusato l’Amortentia, il
più potente filtro
d’amore, e l’aria è satura del profumo
di limoni siciliani, se
ti impegni riesci ad individuare l’odore di sandalo e
l’aroma
dolce del patchouli. Eppure sei sicuro che la tua ragazza usi una
fragranza diversa, molto più pungente, simile alle rose
coltivate
nel giardino di tua zia Petunia. Perplesso, ci riprovi e consideri
che, effettivamente, non è lo stesso profumo: insomma, le
hai
baciato spesso i capelli negli ultimi giorni, sai di cosa parli!
Smarrito, punti gli occhi in quelli di Hermione, che sembrano
incoraggiarti; di certo, lei non immagina il perché esiti.
—
Ecco,
io… —
balbetti
impacciato,
le gote che ardono dalla vergogna, le mani
sudate impegnate a lisciare la toga nera. Con gli occhi sgranati, fai
scorrere lo sguardo terrorizzato sui compagni in attesa e ogni cosa
perde valore: la punizione da scontare ogni sabato con Piton, la tua
ricerca spasmodica per sapere cosa nasconda Malfoy, il rimorso per
aver scagliato il Sectumsempra, la coppa di Quidditch
appena vinta. Dentro la tua testa sai con certezza che hai
già
sentito questa fragranza e ti si strozza la saliva in gola quando un
ricordo affiora prepotente: durante il Ballo del Ceppo
hai
accennato dei passi di danza tra le braccia di Bill Weasley. Ed
è
così che capisci tutto e, davanti a questa nuova e
inaspettata
realtà, gli incontri con Silente, gli Horcrux e Voldemort
stesso
diventano poca cosa.
Con
orrore pensi a Ginny e sai che sei un uomo morto.
Note
dell’autrice: questa flash si
colloca appena prima
dell’ultimo incontro tra Harry e Silente descritto nel sesto
libro.
Nel
mio immaginario, se proprio Harry si deve sposare con un Weasley,
questo non può essere che Bill perché
è abbastanza raffinato e
intelligente da riscuotere appieno il suo interesse.
Questa
flash partecipa al contest “Director’s Cut! Da
drabble a flash –
contest di edite e inedite” indetto da Setsy sul forum.
Alle
autrici/ri viene richiesto
di scegliere una propria drabble e ampliarla in modo che diventi una
flash. La mia scelta è caduta
su questa:
https://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3277384,
divertitevi a scovarla all’interno del testo.
Buona
lettura e sono graditi i commenti.
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