Tregua
<<
Si mr. Yama... No non può riceverla oggi. Le fisso un appuntamento
per la settimana prossima >>
Chiudo
il telefono e sbuffo.
<<
Ehi begli occhioni >>
Kurotsuchi
mi fa cenno di avvicinarmi.
<<
Che c'è? E che è questo rumore? >>
Mi
indica fuori dalla finestra.
<<
Gli sbirri >>
Sgrano
gli occhi.
Mi
sono dimenticata del disco orario!
Finisco
di sistemare le carte per l'indomani con una velocità record.
<<
Kuro esco prima da lavoro. Se qualcuno mi cerca inventa una scusa
>>
Ok
ce la posso fare!
Corro
come una condannata a morte in fuga, per poco non cado dalle scale.
Cielo
come corro male, sembro un bufalo de “il re leone”
Continuo
a correre verso la mia macchina.
Vedo
il vigile in lontananza.
No
no no no....
<<
Aspett... >>
Improvvisamente
vedo un viso familiare avvicinarsi al vigile ed iniziare a parlarci.
Ma
che ca...?
Finalmente
li raggiungo col fiatone ed il cuore che mi scoppia.
Kankuro
mi si avvicina con un gran sorriso.
<<
Oh tesoro eccoti. Devo aver dimenticato le chiavi nella tua borsa. Me
le daresti? >>
Guardo
Kankuro come se gli fossero spuntate delle corna in testa.
Lui
con naturalezza continua a parlare al vigile. O meglio ora che sono
vicina vedo che è una donna.
<<
Mi scusi sono proprio distratto. La mia ragazza me l'aveva detto di
non parcheggiare qui e io invece non l'ho ascoltata >>
La
vigilessa ci guarda entrambi.
Poi
guarda me.
Poi
scuote la testa.
<<
Voi uomini siete tutti uguali. Ok per questa volta passi ma d'ora in
poi dia retta alla sua ragazza. Guardi come l'ha ridotta: è tutta
sudata e paonazza >>
Oooh
che dolce.
Mentre
si allontana Kankuro la saluta con la manina.
<<
Grazie >>
<<
Figurati pechegnita >>
Deglutisco
avvertendo che sta per arrivare uno di quei momenti di silenzio
strani, di quelli che vuoi riempire subito perché ti mettono
l'ansia. E a me mette ansia un sacco di cose.
E
poi parlo a vanvera.
<<
Ti devo un altro favore >>
Ecco. Che vi dicevo?
<<
Questo lo riscuoto subito. Ho perso il bus, mi dai uno strappo? >>
<<
Io sono a lavoro in questo momento >>
<<
Oh hai ragione >> dice con aria seria.
Mi
blocco rigirandomi la lingua nel palato.
Ecco
di nuovo che arriva il silenzio time!
Mi
guardo intorno, mi allontano di qualche passo e poi prendo il
cellulare.
<<
Kuro di a Gaara che sono malata >>
<<
Malata? Tu non ti sei mai data malata! >>
<<
E oggi invece sto male! >>
Che
poi non è del tutto una bugia io, mentalmente, credo di star male
davvero.
*
Passeggiamo
tra le vetrine dei negozi ed i piccoli bar disseminati un po'
dappertutto.
<<
Carino qui. Non c'ero ancora stata >> dico guardandomi intorno
con le mani intrecciate dietro la schiena.
<<
Qualcosa mi dice che non ti piacciono i negozi >>
<<
Quelli di abbigliamento soprattutto, e riguardo ai negozi di
elettronica non me la sento di tradire Sax >>
Ridacchia.
<<
Se lo facessi ti guarderebbe con odio >>
<<
Infatti >>
Passeggiamo
in silenzio per due o tre minuti.
<<
Tutto ok a lavoro? >> dice lui improvvisamente serio.
<<
Che vuoi sapere di preciso? >>
<<
Ti ho messo nei guai l'altro giorno? >>
Questa
domanda mi coglie di sorpresa.
Scuoto
le spalle.
<<
Sta tranquillo. Immagino ci sia stato un buon motivo >>
Lui
annuisce con un'aria un po' amareggiata.
<<
In effetti si. Io... >>
Viene
interrotto dalla suoneria del suo cellulare.
<<
¿Hola? >>
Mi
giro a guardarlo incuriosita.
<<
Sí ... sí, yo soy. Hey hola. no, yo soy de mi madre .... >>
Sta
parlando spagnolo. Non ho idea di cosa dica ma quel suono ha un che
di arrapante.
Cambia
completamente accento quando parla spagnolo.
<<
Escucha, de ese viaje ... tenemos que cancelar. No molestar a ...
>>
Uuuh
com'è caliente quando parla in spagnol...
Lo
vedo corrucciarsi.
<<
Tutto ok? >>
<<
Si, scusami questioni di lavoro >>
Annuisco.
<<
Tranquillo. Saranno ansiosi di riaverti alla base suppongo >>
Che
battuta del cazzo Sumire. Perchè sei così cretina Sumire?
Lui
si limita a ridacchiare.
<<
In effetti nel mio campo sono il migliore >> dice spavaldo
<<
...ma dovrò farli penare per il momento >>
*
Entro
in casa con le cuffiette alle orecchie mentre canticchio il
ritornello di “airplanes”.
Chiudo
la porta e quando mi giro vedo Matsuri intenta a leggere sul divano
in salotto.
<<
Ciao >>
<<
Ciao >>
L'Alaska
è meno fredda.
Mi
tolgo le cuffiette, appendo la giacca al gancio al muro e me ne vado
in cucina a bermi una birra.
Dopo
qualche istante lei chiude il libro di scatto e mi viene incontro.
<<
La finisci di comportarti in modo così infantile? >>
Sbatto
le palpebre e butto giù l'ultimo sorso di birra.
<<
Bel tentativo di far pace Matsu. Complimenti >>
Lei
porta le braccia al petto e distoglie lo sguardo.
<<
Questi preparativi ti stanno facendo diventare cretina >>
<<
Che stai dicendo? >>
<<
Sei strana ultimamente ok? Tutta perfettina... insopportabile >>
Lei
si mette le mani sui fianchi ed inspira.
<<
Sto cercando di organizzare il mio matrimonio. Perdonami tanto se
questo non è importante come superare il livello successivo di
Teccen >>
<<
Tekken >>
<<
Si quello che è... >>
Ci
guardiamo in cagnesco per un paio di secondi, poi lei lascia
scivolare le mani lungo i fianchi e sospira.
<<
Senti... tregua. Ok? >>
Sembra
sinceramente stanca di quella situazione, e francamente lo sono
anch'io.
Mi
avvicino e le scompiglio affettuosamente i capelli.
<<
Ok sorellina >>
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