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Autore: Violetta_    07/11/2017    1 recensioni
(Commedia, comico, giallo, introspettivo, slice of life)
Le mirabolanti avventure di una povera ragazza alle prese con la vita di tutti i giorni... o quasi.
***
(Dal capitolo 1)
Sono perseguitata dalla sfiga, dovrei perdere cinque o sei chili, dovrei reiscrivermi in palestra e questa volta frequentarla in modo serio, dovrei ammettere a me stessa che gelato, cereali al miele e nesquik non sostituisce una cena bilanciata e il mio armadio sembra la porta per Narnia.
Ho un incubo: il mio capo.
***
Avvertenze: abbattimento della quarta parete, presenza di parti comiche (alle volte demenziali) e colpi di scena.
Genere: Comico, Commedia, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Kankuro, Matsuri, Nuovo Personaggio, Sabaku no Gaara | Coppie: Shikamaru/Temari
Note: AU, Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Of AU and new characters -Sumire-'
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Tregua









<< Si mr. Yama... No non può riceverla oggi. Le fisso un appuntamento per la settimana prossima >>

Chiudo il telefono e sbuffo.

<< Ehi begli occhioni >>

Kurotsuchi mi fa cenno di avvicinarmi.

<< Che c'è? E che è questo rumore? >>

Mi indica fuori dalla finestra.

<< Gli sbirri >>

Sgrano gli occhi.



Mi sono dimenticata del disco orario!



Finisco di sistemare le carte per l'indomani con una velocità record.

<< Kuro esco prima da lavoro. Se qualcuno mi cerca inventa una scusa >>



Ok ce la posso fare!



Corro come una condannata a morte in fuga, per poco non cado dalle scale.

Cielo come corro male, sembro un bufalo de “il re leone”

Continuo a correre verso la mia macchina.

Vedo il vigile in lontananza.



No no no no....



<< Aspett... >>

Improvvisamente vedo un viso familiare avvicinarsi al vigile ed iniziare a parlarci.



Ma che ca...?



Finalmente li raggiungo col fiatone ed il cuore che mi scoppia.

Kankuro mi si avvicina con un gran sorriso.

<< Oh tesoro eccoti. Devo aver dimenticato le chiavi nella tua borsa. Me le daresti? >>

Guardo Kankuro come se gli fossero spuntate delle corna in testa.

Lui con naturalezza continua a parlare al vigile. O meglio ora che sono vicina vedo che è una donna.

<< Mi scusi sono proprio distratto. La mia ragazza me l'aveva detto di non parcheggiare qui e io invece non l'ho ascoltata >>

La vigilessa ci guarda entrambi.

Poi guarda me.

Poi scuote la testa.

<< Voi uomini siete tutti uguali. Ok per questa volta passi ma d'ora in poi dia retta alla sua ragazza. Guardi come l'ha ridotta: è tutta sudata e paonazza >>


Oooh che dolce.


Mentre si allontana Kankuro la saluta con la manina.

<< Grazie >>
<< Figurati pechegnita >>

Deglutisco avvertendo che sta per arrivare uno di quei momenti di silenzio strani, di quelli che vuoi riempire subito perché ti mettono l'ansia. E a me mette ansia un sacco di cose.
E poi parlo a vanvera.

<< Ti devo un altro favore >>



Ecco. Che vi dicevo?




<< Questo lo riscuoto subito. Ho perso il bus, mi dai uno strappo? >>
<< Io sono a lavoro in questo momento >>
<< Oh hai ragione >> dice con aria seria.

Mi blocco rigirandomi la lingua nel palato.


Ecco di nuovo che arriva il silenzio time!


Mi guardo intorno, mi allontano di qualche passo e poi prendo il cellulare.

<< Kuro di a Gaara che sono malata >>
<< Malata? Tu non ti sei mai data malata! >>
<< E oggi invece sto male! >>

Che poi non è del tutto una bugia io, mentalmente, credo di star male davvero.



*




Passeggiamo tra le vetrine dei negozi ed i piccoli bar disseminati un po' dappertutto.

<< Carino qui. Non c'ero ancora stata >> dico guardandomi intorno con le mani intrecciate dietro la schiena.
<< Qualcosa mi dice che non ti piacciono i negozi >>
<< Quelli di abbigliamento soprattutto, e riguardo ai negozi di elettronica non me la sento di tradire Sax >>

Ridacchia.

<< Se lo facessi ti guarderebbe con odio >>
<< Infatti >>

Passeggiamo in silenzio per due o tre minuti.

<< Tutto ok a lavoro? >> dice lui improvvisamente serio.
<< Che vuoi sapere di preciso? >>
<< Ti ho messo nei guai l'altro giorno? >>

Questa domanda mi coglie di sorpresa.
Scuoto le spalle.

<< Sta tranquillo. Immagino ci sia stato un buon motivo >>

Lui annuisce con un'aria un po' amareggiata.

<< In effetti si. Io... >>

Viene interrotto dalla suoneria del suo cellulare.

<< ¿Hola? >>

Mi giro a guardarlo incuriosita.

<< Sí ... sí, yo soy. Hey hola. no, yo soy de mi madre .... >>

Sta parlando spagnolo. Non ho idea di cosa dica ma quel suono ha un che di arrapante.
Cambia completamente accento quando parla spagnolo.

<< Escucha, de ese viaje ... tenemos que cancelar. No molestar a ... >>


Uuuh com'è caliente quando parla in spagnol...


Lo vedo corrucciarsi.

<< Tutto ok? >>
<< Si, scusami questioni di lavoro >>

Annuisco.

<< Tranquillo. Saranno ansiosi di riaverti alla base suppongo >>



Che battuta del cazzo Sumire. Perchè sei così cretina Sumire?



Lui si limita a ridacchiare.

<< In effetti nel mio campo sono il migliore >> dice spavaldo << ...ma dovrò farli penare per il momento >>






*






Entro in casa con le cuffiette alle orecchie mentre canticchio il ritornello di “airplanes”.

Chiudo la porta e quando mi giro vedo Matsuri intenta a leggere sul divano in salotto.

<< Ciao >>
<< Ciao >>

L'Alaska è meno fredda.

Mi tolgo le cuffiette, appendo la giacca al gancio al muro e me ne vado in cucina a bermi una birra.

Dopo qualche istante lei chiude il libro di scatto e mi viene incontro.

<< La finisci di comportarti in modo così infantile? >>

Sbatto le palpebre e butto giù l'ultimo sorso di birra.

<< Bel tentativo di far pace Matsu. Complimenti >>

Lei porta le braccia al petto e distoglie lo sguardo.

<< Questi preparativi ti stanno facendo diventare cretina >>
<< Che stai dicendo? >>
<< Sei strana ultimamente ok? Tutta perfettina... insopportabile >>

Lei si mette le mani sui fianchi ed inspira.

<< Sto cercando di organizzare il mio matrimonio. Perdonami tanto se questo non è importante come superare il livello successivo di Teccen >>
<< Tekken >>
<< Si quello che è... >>

Ci guardiamo in cagnesco per un paio di secondi, poi lei lascia scivolare le mani lungo i fianchi e sospira.

<< Senti... tregua. Ok? >>

Sembra sinceramente stanca di quella situazione, e francamente lo sono anch'io.

Mi avvicino e le scompiglio affettuosamente i capelli.

<< Ok sorellina >>

   
 
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