Secret
<<
Sei stupido per caso? >>
<<
Si può sapere che ti prende? Che ho fatto? >>
“Che
ho fatto?”
“Che
ho fatto?”
Aveva
pure il coraggio di chiederlo.
***
Quella
mattina...
<<
Ragazzi sono così contenta. Non mi era mai capitato di vincere
qualcosa >>
Masumi
aveva partecipato ad un piccolo concorso di arti miste ed aveva vinto
un soggiorno in un resort.
Aveva
invitato i suoi amici più cari e Goro, che nella sua infinità bontà
e con grande senso di altruismo, si era offerto di accompagnarli in
cambio di un biglietto.
A
quel punto mancava solo il dettaglio del mezzo di trasporto, dato che
i ragazzi avevano saggiamente fatto notare che con una macchina sola
mancava il posto per una persona e Goro aveva risolto chiedendo una
mano al suo allievo migliore dato che “quel caro ragazzo era sempre
disponibile”.
Altro
piccolissimo, microscopico dettaglio: avevano parlato del viaggio
davanti ai bambini che ovviamente alla parola “piscina” si erano
messi a fare il diavolo a quattro per poter andare anche loro.
E
chissà come mai a Subaru era venuta voglia di farsi una nuotata, ed
aveva chiesto il passaggio ad Agasa poiché la sua macchina era dal
meccanico.
Quindi
una divertente gita tra liceali si era trasformata in una specie di
viaggio della speranza.
Masumi
era seduta sul sedile anteriore accanto a Tooru, mentre Shiho stava
dietro, da sola.
Mentre
tutti erano stretti come sardine lei si era trovata con tre posti
liberi nell'unica macchina con l'aria condizionata funzionante.
Mica
scema la ragazza.
<<
Grazie per il passaggio Amuro >> disse Masumi guardando il
paesaggio dal finestrino.
Il
ragazzo le rivolse un sorriso cordiale.
<<
Ma figurati ci fa piacere >>
Shiho
si irrigidì avvertendo come una sensazione di pericolo.
<<
“Ci fa”? >> domandò Masumi non afferrando bene il
soggetto.
Amuro
fece un gran sorriso.
<<
Si insomma a me e a Sh... >>
La
scienziata gli diede un potente calcio attraverso il sedile puntando
al centro della spina dorsale e fece un rumore sordo tanto che Masumi
si voltò allarmata.
<<
Shiho va tutto bene? >>
<<
Si si... una staffa >>
<<
Ok... stavi dicendo Amuro? Fa piacere a te e a “Sh”...? >>
<<
...Sensei. Sia a me che a Mouri sensei fa piacere accompagnarvi >>
Masumi
fece un piccolo sorriso chiudendo gli occhi.
<<
Ah... beh molte grazie >>
Rei
diede una rapida occhiata allo specchietto retrovisore e notò che
gli occhi di Shiho erano molto simili a quelli di un killer assetato
di sangue.
Come
Chianti il lunedì mattina.
*
Dopo
cinque ore, sette pause pipì, altrettante pause sigaretta e una
mezza crisi isterica da parte di Sonoko che aveva dimenticato il suo
pareo preferito, finalmente il gruppo si trovò nella hall
dell'hotel.
Ad
accoglierli fu il signor Futoba, il proprietario, che quando vide un
corteo di nove persone più tre bambini sbiancò all'istante.
<<
Signorina mi scusi... il premio era riservato soltanto a cinque
persone, noi non... >>
<<
Stia tranquillo pagherò la differenza. Il fatto è che ho davvero un
sacco di amici >> disse Masumi con un gran sorriso portando una
mano dietro il collo.
<<
Ok, se le cose stanno così, non ci sono problemi >>
Genta
agitò la mano in direzione della ragazza.
<<
Ehi Masumi! Andiamo in piscina? >>
La
ragazza alzò il braccio agitando la mano.
<<
Si arriv... >>
<<
E come pensi di pagare la differenza? >>
Gelò
all'istante sobbalzando. Poi si voltò incrociando il sorrisino
sornione di Subaru che la fissava con un occhio socchiuso.
<<
Ho dei soldi da parte nii... >>
<<
Oh e scommetto che mamma sarà entusiasta di scoprire che spendi così
i tuoi risparmi >>
Ammutolì
un paio di istanti.
<<
Non hai intenzione di dirglielo. Vero? >>
<<
Non ne ho bisogno. Sappiamo entrambi che lo scoprirà da sola >>
La
ragazza abbassò lo sguardo arrossendo.
<<
… a meno che non ti dia una mano io >> continuò il ragazzo
spostando la testa di lato.
Lei
sorrise. Non sapeva se lo stava facendo per affetto fraterno o perché
ci provava un sottile piacere a fregare l'impassibile e glaciale Mary
Sera. Ma dopotutto lei ci guadagnava ed andava bene così.
<<
Ti ringrazio molto. Andiamo in piscina? >>
<<
Spiacente, non posso correre il rischio di bagnare >> si indicò
il collo coperto da una maglia a collo alto << ...tu sai cosa
>>
Lei
scosse le spalle.
<<
Come vuoi >>
<<
E indossa un costume decente! >> disse alzando l'indice.
Roteò
gli occhi al cielo.
<<
Cooome vuoi! >>
*
<<
Tooru ti va di venire a fare una nuotata? >>
Il
ragazzo si sistemò gli occhiali da sole sugli occhi e portò le mani
dietro la nuca.
<<
Grazie Sonoko ma sto bene qui >> attese che la ragazza si
allontanasse << ...a meno che tu non voglia andare >>
mormorò alla persona sulla sdraio accanto alla sua.
Shiho
lo guardò di sottecchi con aria severa mentre finiva di spalmarsi la
crema solare sulle braccia.
<<
Shut up! >> sibilò.
Rei
sbuffò.
<<
Si può sapere perché sei arrabbiata con me? >>
La
ragazza roteò gli occhi al cielo.
<<
Insomma che ho fatto? >> insistette lui.
<<
Abbassa la voce! Sei stupido per caso? >>
<<
Ok >> disse mormorando << Ma si può sapere che ti
prende? Che ho fatto? >>
<<
Hai anche il coraggio di chiederlo? >>
Ok
il bacio.
Ok all'appuntamento.
Ok alla relazione.
Ma
dirlo a tutti no. Assolutamente no!
Stava
per dirlo a Masumi, ok lo poteva tollerare un piccolo errore, una
piccola svista.
Ma
poi -il cretino- stava per rivelare la verità a Shinichi facendole
prendere un colpo.
L'aveva
visto pochi minuti prima all'ingresso della piscina e per fortuna era
riuscita a fermarlo in tempo.
Ma
che credeva che dopo due bacetti avrebbe potuto fare i suoi comodi?
Ah che illuso!
<<
Shiho... >> continuò lui cercando di chiarire.
In
quel momento Shinichi si sedette nella sdraio accanto alla ragazza e
Rei giurò di vedere del panico nei suoi occhi pervinca.
<<
Shiho-san. O se preferisci Miyano-san >> disse la scienziata a
voce alta per farsi sentire dal Kudo.
Shinichi
guardò Amuro confuso.
<<
Che succede? >>
<<
Ha dimenticato la crema solare e io non gliela do la mia. Non mi
sembra un tipo così a rischio scottature >> mentì guardando
il ragazzo in modo da far passare il messaggio “reggimi il gioco o
ti affogo in piscina”.
Rei
si sdraiò più comodamente.
Certo
tenere il segreto aveva i suoi lati eccitanti. Però era anche un po'
offensivo, sembrava quasi che si vergognasse.
Ovviamente
non intendeva dirlo a tutti, ci sarebbero state troppe complicazioni
sia a lavoro sia -e quella era la motivazione più importante- con la
sua missione sotto copertura. Però avrebbe voluto farlo sapere a
persone fidate come la piccola Akai, o a Shinichi ed Agasa.
Almeno
loro.
<<
Sei seria? >> domandò innocentemente Shinichi.
<<
Ovvio >> rispose lei con naturalezza, ma un orecchio attento ed
informato dell'intera situazione riuscì a carpire il doppio senso di
quel tono.
Rei
incrociò le braccia al petto.
Non
voleva farlo sapere? Ok. Nessun problema.
<<
Quanto sei cattiva Shiho. Tranquillo Amuro vado a prenderti la mia
>>
disse il ragazzo andando verso il suo zaino.
<< Molto
gentile Shinichi >> disse con un sorrisetto assottigliando gli
occhi nascosti dagli occhiali da sole.
*
L'ora
di cena si era dimostrata alquanto movimentata.
I
bambini non avevano fatto altro che correre per la sala studiando
ogni singolo piatto del buffet, le ragazze si erano messe a
spettegolare.
<<
Le nostre compagne diventeranno verdi di invidia quando sapranno che
siamo qui >> disse Sonoko con una mano davanti le labbra.
<<
Ah non mi interessa. Per me quello che conta è essere qui con voi
>>
disse Masumi prendendo del sashimi con le hashi.
<<
Sono un po' preoccupata per papà >> mormorò Ran guardando
verso il balcone.
Goro
si era ubriacato. Si era messo a cantare al centro della sala
trascinando con se anche Amuro che con sua infinita pazienza lo aveva
trascinato fuori per fargli prendere una boccata d'aria fresca.
<<
Sono certa che sta bene. Non è una novità che faccia così >>
<<
Difatti sta benissimo >>
Sonoko
diventò incandescente ritrovandosi Amuro alle sue spalle che la
guardava con un gran sorriso mentre Goro sorseggiava dell'acqua
fresca.
Ran
incrociò le braccia guardando storto il genitore.
<<
Papà stai rovinando la cena ad Amuro-san >>
<<
Tranquilla Ran. Adesso io e il maestro scendiamo nella hall >>
<<
Ah ma non voglio scendere. Andiamo al bar... ho visto certe signorine
niente male... >>
Subaru
guardò con la coda dell'occhio Shinichi.
<<
Tu sei cosciente che quello diventerà tuo suocero? >>
Il
ragazzo rabbrividì.
<<
Lasciamo perdere, ti prego >>
Ran
assottigliò lo sguardo.
<<
Papà ci sono i bambin... >>
<<
Non è poi una cattiva idea >> disse Amuro interrompendola
<<
… dopotutto mi pare che stia meglio >>
Shiho
si irrigidì colta da uno strano dubbio. Il tono del biondo era
piuttosto ambiguo.
Non
era una cattiva idea andare a bere o andare a vedere le “signorine
niente male”?
<<
Allora noi andiamo >> per una frazione di secondo gli occhi del
giovane apprendista si incrociarono con quelli della scienziata
<<
a dopo >> disse con un tono di voce che lei non riuscì proprio
a decifrare.
*
Nonostante
la cena fosse stata alquanto caotica e a tratti imbarazzante, niente
era stato paragonabile al momento della suddivisione delle camere.
Erano
rimaste quattro stanze, tutte triple.
Sonoko
mise le mani sui fianchi indicando i detective boys.
<<
Beh i bambini possono dormire insieme >>
Quella
frase scatenò le ire di Ayumi che iniziò a gridare alzando i pugni.
<<
Io voglio dormire con delle ragazze. Voglio stare con Shiho nee!
>>
disse convinta << ...sono grande ormai >>
Shiho
si chinò avvicinando la mano a quella della bambina.
<<
Va bene, sono d'accordo con te. Allora andiamo nella 312. Ok? >>
La
bambina annuì tutta contenta prendendole la mano e seguendola per il
corridoio.
Ran
si rigirò la schedina elettronica tra le mani.
<<
Io e Sonoko andiamo nella 313. Vieni pure tu Masumi? >>
<<
Se non vi dispiace io vado con Shiho ed Ayumi >>
<<
Ok >> disse le ragazza agitando la mano << Notte gente
>>
Adesso
che le ragazze erano sistemati mancavano solo i maschietti.
E
Shinichi non riuscì a capire esattamente il perché ma venne colto
da uno strano senso di ansia.
*
<<
Ad Ayumi piace tanto questo letto >> disse la piccola tastando
il lenzuolo.
Shiho
intanto le sprimacciava il cuscino.
<<
Hai freddo? Vuoi un'altra coperta? >>
Lei
scosse la testa.
<<
No, sto bene così >>
La
ragazza le accarezzò la testa scompigliandole appena i capelli.
<<
Vuoi il tuo peluche? >>
<<
Iee. Se ci sei tu in camera
con me, non ho paura >>
Masumi
guardava di sottecchi quel dolce quadretto mentre si metteva una
canotta leggera che fungeva da pigiama.
Non
avrebbe mai definito Shiho un tipo dolce però in quel momento
dovette ricredersi.
Era
affettuosa ed anche molto premurosa con la bambina.
Per
un piccolo, piccolissimo istante, le tornò in mente un breve periodo
della sua infanzia, quando mamma Mary le rimboccava le coperte
dandole un dolce bacio sulla guancia.
Shiho
somigliava davvero molto a sua madre. Forse era anche per questo che
le voleva molto bene.
Shiho
si voltò sentendosi osservata.
<<
Tutto ok Masumi? >>
<<
Si si... ero sovrappensiero >>
*
<<
Togliti quella cazzo di maschera. Sei ridicolo >>
Nonostante
prestasse sempre molta attenzione a mantenere il controllo, si notò
un piccolo tic all'occhio destro di Subaru.
Shinichi
sistemò il cuscino e si sdraiò nel letto coprendosi con le morbide
coperte.
<<
Ah che comodo questo materasso! Ragazzi visto che ci troviamo in
questa situazione che ne dite di passarci delle informazioni su.. ?
>>
<<
Lo sapete che sono armato. Si? >>
Shinichi
ammutolì. Quando Rei si arrabbiava era meglio assecondarlo.
E
quella sera stranamente aveva come la sensazione che gli girassero
parecchio.
Purtroppo
Akai non era dello stesso avviso.
<<
Lo sono anch'io >> disse fronteggiandolo.
Shinichi
realizzò esattamente da cosa dipendesse quel senso di ansia di
qualche minuto prima.
<<
Beeene siete tutti e due armati. Vi devo ricordare che fuori da
questa camera ci sono delle persone innocenti? Tipo ragazze...
bambini... anziani... >>
Akai
e Furuya continuavano a fissarsi con odio.
<<
Ragazzi >> tentò nuovamente Shinichi.
Dopo
un'altra manciata di secondi di scambio di sguardi di puro odio, Rei
chiuse gli occhi e digrignò i denti.
<<
Datti una calmata Kudo. Credo che andrò a fare una passeggiata >>
<<
Ma Amuro... >>
<<
Fate sogni d'oro piccioncini >>
Uscì
sbattendo violentemente la porta lasciando i due ragazzi ammutoliti.
<<
Dovremmo fare qualcosa? >>
<<
Lascialo stare. Appena gli verrà sonno verrà a dormire >>
*
Rei
era uscito per fare una passeggiata e per fumarsi una sigaretta,
giusto per schiarirsi le idee e farsi passare il nervoso.
Era
arrivato sino al parcheggio e poi era tornato all'hotel con l'idea di
farsi una bella dormita.
Stava
attraversando il corridoio del secondo piano quando venne scosso da
un urlo.
Si
voltò di scatto seguendo quella voce e vide la piccola Ayumi correre
terrorizzata.
Si
inginocchiò stingendola a se ed accarezzandole i capelli.
<<
Piccola che è successo? >>
<<
C'è un... un... >>
Piccina
era così sconvolta che riusciva a malapena a boccheggiare.
<<
Ayumi! >>
Shiho
era scesa dal letto non appena aveva notato che la bambina non
tornava dal bagno e si era messa a correre non appena sentito l'urlo.
Si
tranquillizzò non appena la vide tra le braccia dell'agente.
<<
Amuro-san che è successo? >>
Il
ragazzo fece spallucce confuso quanto lei ed aspettò che la bambina
si calmasse.
<<
Fudoba-san è a terra di fronte la sua camera >>
*
<<
E qui ci sono le telecamere >>
La
polizia e l'ambulanza non si erano fatte attendere.
<<
Allora... Il proprietario solitamente dorme in questa stanza ... il
personale fa turni di 24 ore ma nessuno ha visto nulla >>
disse Takagi ricontrollando il suo block notes.
<<
Già... l'assassino dev'essere uno in gamba. Ma io lo sono di più
>>
disse Goro ridacchiando e gongolando.
<<
Certo maestro >> disse Amuro in piedi dietro di lui.
Takagi
si avvicinò all'ispettore Megure.
<<
Fudoba Watanabe,
56 anni, proprietario dell'hotel >>
<<
Ispettore … >>
I
due si voltarono riconoscendo la ragazza.
<<
...vorrei dare una mano con le indagini >>
<<
Ma certo Myiano-san, può fare i primi rilevamenti mentre arriva la
scientifica >>
<<
Wakatta >>
Rei
alzò la testa e mise le mani in tasca.
<<
Dovresti fare attenzione Miyano-san. Una ragazzina come te non
dovrebbe girare per l'hotel tutta sola con un assassino a piede
libero >>
La
ragazza alzò un sopracciglio piccata.
Aveva
capito il giochetto: dato che non vinceva il punto di rivelare la
loro relazione ad almeno un elemento della cerchia, allora si era
deciso a farle quei piccoli dispetti.
Qualche
parolina, qualche frecciatina...
Quando
faceva così era irritante quanto Akai.
<< Farò
attenzione >> disse con un piccolo sorriso.
Aaah
ma non sapeva che lei sapeva giocare benissimo a quel gioco.
*
Era
in corridoio al piano di sotto da ormai una buona mezz'ora, aveva
fatto i primi rilevamenti e consegnato tutto all'ufficiale Tome che
nel frattempo era arrivato col suo team.
<<
Miyano-san è stata davvero preziosa >>
<<
Non ho fatto nulla di speciale Tome-san >>
<<
Analizzeremo tutto in laboratorio. Ma lei e deve rimanere qui >>
<<
Certo capisco. Allora torno di sotto. Buon lavoro >>
<<
Oyasumi
Nasai
>>
La
ragazza aveva girato per il corridoio dirigendosi verso le scale.
Vista
la situazione tutti gli ospiti dell'hotel erano stati fatti scendere
nella hall e i corridoi erano completamente vuoti.
Improvvisamente
si sentì tirare per un braccio e si ritrovò spalle contro il muro e
due forti braccia che la braccavano.
Per
due secondi si spaventò davvero, ma poi riconobbe quegli occhioni
azzurri leggermente socchiusi a formare un'espressione irritante.
<<
Molto simpatica Miyano-san >>
<< Non so di che
stai parlando >> disse lei con un mezzo sorriso facendo la
finta tonta.
Un
po' gli piaceva irritarlo in quel modo. Era carino quando metteva il
broncio, e poi era molto divertente tenergli testa.
Lui
assottigliò ulteriormente gli occhi e fece un sorrisetto sornione.
<<
Certo sarebbe imbarazzante se adesso gli agenti scendessero e ci
beccassero in questa posiz... >>
Prima che potesse
finire la frase Shiho portò i pugni al petto e fece un urletto
spaventato.
Rei
fu così sorpreso da quella reazione che indietreggiò di un paio di
passi con la bocca semiaperta.
In
quel preciso istante Goro, Takagi e il resto del gruppo si misero a
correre verso di loro.
<<
Che è successo? >> domandò Goro in ansia.
Shiho
assunse una posa adorabile, paragonabile a quella di una bambina
spaventata, e girò il capo guardando il detective con due occhioni
innocenti.
<<
Scusate non volevo allarmare nessuno. E' sono che Amuro-san è
sbucato all'improvviso nel corridoio e mi sono spaventata >>
Rei
la fissò intensamente completamente sconcertato.
<<
Insomma Tooru che modi sono? >> domandò Goro severo.
<<
Ma io... >>
<<
Certo che sei proprio infantile >> continuò scuotendo la
testa.
Shiho lo fissò per due secondi e fece un sorrisino
soddisfatto, poi gli diede le spalle dirigendosi verso il gruppo.
L'agente
PSB assottigliò gli occhi.
Ma
che piccola vipera.
*
Dopo
le dovute indagini, svolte prevalentemente da Shinichi e Subaru, la
cameriera si decise a confessare gettandosi a terra e mettendosi a
piangere.
<<
Ha licenziato mio padre pur sapendo che era in difficoltà, così mi
sono fatta assumere aspettando il momento giusto >>
<<
Non penso che suo padre sarà fiero di lei >> disse Shinichi
con la sua solita verve teatrale.
Amuro
approfittò di quel momento di distrazione generale, incrociò le
braccia al petto continuando a fissare la ragazza in lacrime e si
avvicinò a Shiho.
<<
Sai essere peggio di Vermouth >> mormorò.
Lei
incrociò le dita delle mani dietro la schiena guardando anche fisso
di fronte a se.
<<
Molti direbbero che questo è un complimento >>
<<
Non io … >> disse con un tono grave.
Shiho
si umettò le labbra portando una mano sul fianco e inclinando la
testa di lato.
<<
Sembra che tu la conoscessi bene >>
<<
Lavoravamo insieme nella divisione ricerca. Ero la sua spalla >>
Quella
notizia la lasciò con una strana sensazione allo stomaco.
Per
un piccolissimo secondo le venne il sospetto che fosse l'ennesima
ripicca, ma le bastò guardare il disprezzo nei suoi occhi per capire
che non era un trucco.
Chiuse
gli occhi e fece spallucce.
<<
Non ti invidio per niente >> si limitò a dire con calma,
chiudendo lì il discorso.
Mentre
l'assassina veniva scortata fuori dall'agente Megure, Ran si avvicinò
a suo padre.
<<
Forse sarebbe meglio tornare a casa. I bambini saranno terrorizzati
>>
L'uomo
spalancò gli occhi.
<<
Ma … è notte fonda! >>
<<
E allora? Io non ho intenzione di dormire in questo posto dopo che è
stato assassinato un uomo. Mi vengono i brividi solo a pensarci >>
Sonoko
alzò la mano.
<<
Si anche a me >>
L'uomo
sbuffò.
<<
Ragazze ma non potete aspettare fino a domani? >>
<<
Su maestro non possiamo certo costringere a star qui delle ragazze
spaventate >> disse indicando con lo sguardo Shiho che ricambiò
con un sorrisino tirato.
Goro
portò una mano sulla testa scompigliandosi i capelli con fare
nervoso.
<<
Ok Ok. Ce ne andiamo... >>
*
Amuro
fu il primo a raggiungere la macchina, si era seduto al volante in
attesa che tutti gli altri fossero pronti.
Si
voltò verso Shiho che intanto lo fissava fuori dal finestrino.
<<
Non sali in macchina? >>
Le
fece un dolce ed adorabile sorriso.
<<
Non pensare di cavartela così Rei-chan >>
Vide
trasformarsi quel sorriso in un'espressione fin troppo inquietante.
Poi
la vide alzare un braccio e fare cenno al piccolo gruppo che stava
raggiungendo le rispettive macchine poco lontano da loro.
<<
Subaru-san! Salgo io in macchina col dottor Agasa. Amuro-san si è
offerto di darti un passaggio >>
Rei
sbiancò.
<<
Che? >>
Shinichi
e Akai si guardarono perplessi per due secondi.
<<
Ontoni? >> domandò l'universitario portando una mano
sulla nuca.
<<
Si si. Preferisco stare in macchina coi ragazzi >>
Furuya
la fissò con gli occhioni spalancati.
<<
No... no no no... >>
Shiho
abbassò lo sguardo guardandolo in modo piuttosto inquietante.
<<
Oh yes, my darling >>
Intanto
l'Okya si stava avvicinando alla macchina.
<<
Divertiti >> disse Shiho mentre si dirigeva verso il maggiolino
dove si potevano intravedere i bambini addormentati nel sedile
posteriore.
Shinichi
era ancora assorto dalla scena e aveva portato due dita sotto il
mento come faceva quando le cose non gli quadravano.
<<
Allora Kudo hai intenzione di andare in macchina o dobbiamo rimanere
qui? >> chiese Shiho mentre si accomodava molto elegantemente
sul sedile anteriore accanto ad Agasa.
Mentre
il suo più acerrimo nemico e sua sorella prendevano posto nella
Mazda, Rei fulminò con lo guardo Shiho per l'ultima volta, ma non
sortì il minimo effetto se non quello di ricevere un suo piccolo ed
antipatico sorriso.
Accese
il motore sbuffando seccato.
Capì
che tirare la corda con lei era del tutto inutile, anzi sembrava
quasi controproducente.
Angolo
dell'autrice.
Povero Rei... per
una volta che si ribella, finisce col fare da autista ad Akai...
Spero
che vi sia piaciuto anche questo capitoletto.
Ciao
ciao.
Violetta_
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