Era ancora preso nei suoi pensieri,quando lasciò Toran
vicino al fiume,si sentiva arrabbiato,amareggiato,lei credeva davvero
di poter capire come si sentiva? Di comprendere quello che provava?
Una cosa del genere potè solo farlo arrabbiare ancor di
più,sentiva ancora la mano di Toran che sfiorava la sua
veste,che lo tratteneva per una manica,lo voleva trattenere,lui odiava
essere trattenuto,lo faceva sentire come se qualcuno cercasse di
schiacciarlo,di stritolarlo,di prendere possesso di lui.
Ma la verità era un altra,quel tocco,quella mano che ancora
prima si era appoggiata sulla sua,lo fece sentire impreparato,non
abituato ad un contatto così diretto,cosa che lo lasciava
molto impreparato,avrebbe preferito combattere contro mille avversari
senza la sua Bakusaiga,piuttosto che avere a che fare di nuovo con una
cosa del genere.
La pantera aveva cercato di superare un limite che lui aveva marcato
intorno al suo cuore,nessuno sarebbe penetrato così affondo
da comprenderlo seriamente,così che nessuno potesse
conoscere i suoi punti deboli,così che nessuno avrebbe
potuto colpirlo dove gli faceva più male.
Ma allora perché aveva accosentito di stare con lei,seppur
per poco tempo e per la scusa di un allenamento che alla fine non si
svolse mai? La sua figura gli tornava in mente con un tale potenza che
non riusciva a togliersela dalla testa,avrebbe voluto
scacciarla,mandarla via dalle sue preoccupazioni,renderla estranea ai
suoi problemi.
Ma allora perché non sentiva il bisogno di staccarsi da
lei,addormentarsi nella stessa abitazione avrebbe dovuto dargli
fastidio,eppure aveva la sensazione di stare bene con lei,lei che
mostrava dei lati che lui non aveva mai visto,la guerriera,la vecchia
rivale,forse questi lati che aveva già osservato,non era
nulla se messi a confronto di quello nuovo.
Quello della donna,ricordava ancora come nella grotta la
sinuosità di quelle curve aderivano in tutto e per tutto con
i suoi abiti zuppi d'acqua,i capelli attacchi alla pelle,mentre ancor
bagnata da quel scivolare sul ghiaccio per colpa dello yokai,la
rotondità di quel suo seno si scontrava con la mano
sinistra,in quel momento ghiacciata,di lui.
La stava tastando il petto,involontariamente certo,ma quella posizione
un pò ambigua in cui si ritrovarono,lui sopra,lei sotto,lui
dominante,lei sottomessa,lui vincitore,lei perdente,mai come in quel
momento sentì di aver violato lo spazio di lei,mentre il suo
organo,molto ironicamente,rischiò di sfiorare l'entrata di
quella femminilità,che lui non si era mai immaginato di
voler penetrare.
- Ma cosa vado a pensare?
Si chiese mentalmente,scosse la testa,mostrando un espressione tra lo
stranito e l'imbarazzato,sentiva che c'era qualcosa di sbagliato nei
suoi pensieri precedenti,ma restava sempre quel qualcosa che lo
riportava col pensiero a lei,anche li,che stava camminando in mezzo al
verde,dove per lui sembrava il luogo più pacifico
dell'esistenza,tornava col pensiero a pochi istanti fa.
Ancora quella mano che sfiorava la sua,al cui tatto gli sembrava
scottare più di un fuoco,la vicinanza a lei sembrava di
stare vicino ad un vulcano,era una ragazza in grado di usare il potere
del ghiaccio,allora perché starle accanto,in quel
momento,attaccati a quell'albero,gli sembrava di dover fronteggiare un
mare di fiamme,così che lo ustionava tanto nello stare con
Toran?
Forse il suo girovagare in mezzo a quel verde era solo una scusa per
stargli lontano,stare lontano da tutto e tutti,lontano,dove nessuno
poteva minimamente infastidirlo,dove nessuno poteva urtare la sua pace
personale,stare lontano e basta,infondo era l'unico modo che conosceva
per vivere,isolarsi dal mondo,anche se da qualche tempo le eccezzioni a
questo suo stile di vita si erano fatte comuni.
Rin era un chiaro esempio,una bambina piccola,tenera,che cercava sempre
di vedere il buono in chiunque la circondasse,ricordava ancora quando
dopo la sua ultima sconfitta per mano di inuyasha lo aveva reso
dolorante e ferito,lei lo trovò li,sotto quell'albero,mentre
lui gli ringhiava contro,aggrappandosi al loto più animale e
primitivo di lui,istinto di difesa scaturito da una situazione di
apparente necessità
Da allora non aveva permesso a nessun altro di avvicinarsi
così tanto a lui,evento più unico che raro,che
non si sarebbe ripetuto mai più;...o almeno così
pensava.
Stava succedendo di nuovo,con Toran e ciò rendeva la cosa
ancora più difficile da accettare,prima di tutto
perchè Rin era una bambina,per quanto gli potesse stare
accanto,Sesshomaru non aveva il timore che potesse comprendere cose che
più in là nell'età adulta avrebbe
potuto capire.
Ma non era solo questo il punto.
La cosa piùpreoccupante per lui era che lei aveva un modo
di fare molto diretto,lui voleva tenere i suoi problemi per se,mentre
lei cercava di entrare con forza negli argomenti che a lui davano
più fastidio parlare,se voleva trovare il modo per sembrare
ancora più; fastidiosa di come lo sembrava prima c'era
riuscita.
Mentre continuava il suo cammino senza meta,una voce si fece sentire
per la seconda volta in quella giornata.
- Vedo che qualcuno oggi e stato più socievole del solito.
- Lasciami in pace Jin,non'é il momento.
- Con te non'é mai il momento,adesso però
spiegami una cosa,perché l'hai trattata in quel modo?
- Di che stai parlando?
- Di Toran,non credi di essere stato un pò brusco? Infondo
voleva solo aiutarti.
- Dovrebbe preoccuparsi più per se stessa e il suo clan che
per me,infondo lei e qui per questo.
- Vero,ma non'é; una giustificazione sufficiente,per quale
motivo secondo te sta facendo di tutto per conquistarsi la tua
attenzione?
- Forse sta cercando un alleato in mezzo a questa storia assurda,non mi
stupirei della cosa,dato il fatto che il suo clan ha perso gran parte
del suo potere ora sta cercando alleati per la sua casata,quindi spera
in un alleanza conquistandosi la mia fiducia.
- Sicuro di non volare troppo con l'immaginazione?
- La sua è una soluzione logica ad un problema in cui
c'entrano anche gli assassini e i templari,è chiaro come il
sole che stia facendo di tutto guadagnarsi lei mie simpatie.
- Vero,ma non credo che lo faccia per le ragioni che tu credi,penso che
ci sia altro sotto.
Sesshomaru stava per rispondere a sua volta,quando all'improvviso gli
balenò una strana idea nella mente,l'atteggiamento della
pantera,il modo in cui gli stava accanto,quella mano sopra la
sua,no,non poteva essere,era troppo assurdo.
- Visto che ci sei arrivato? Non'era così difficile.
No non era vero,non ci poteva credere,era davvero possibile che il suo
rapporto con lei fosse arrivato ad un punto simile? La cosa aveva
dell'incredibile.
- No,non è vero.
- Fidati,insomma,davvero non ti sei accorto di come ti gira attorno?
- No,non lei,lei è una guerriera,una combattente,la
conosco,ci ho combattuto,non una donnicciola frivola che pensa a queste
scemenze.
- Vuoi negare che lei stia cominciando a provare qualcosa per te? Va
bene, ma non puoi negare i pensieri che stai facendo su di lei.
Sesshomaru si arrestò; di colpo,non riusciva a credere a
quello che aveva sentito,si sentiva vulnerabile a quella risposta
così personale,cominciò a pensare che quella voce
fosse un pò troppo inopportuna.
- Io non nego niente,il fatto che qualche volta penso a lei non vuol
dire niente,penso che possa essere una buona alleata,ma nulla di
più.
- Eppure quando pensi ha lei ti soffermi su punti che non riguardano in
alcun modo un valore politico verso il suo clan,la tua attenzione si
focalizza su punti più...interessanti,vuoi
forse negare che il tuo interesse verso di lei sia di tutt'altra natura?
Lo yokai si ammutolì,non sapeva cosa rispondere,poteva forse
negare a se stesso cosa gli interessava veramente? Poteva smentire le
parole di quell'entita che viveva tra i suoi pensieri? No,non poteva,la
cosa gli dava certamente sui nervi.
- Queste non sono cose che ti riguardano.
- Come se avessi scelta,la testa e tua,se non sai gestire i tuoi
pensieri puoi dare la colpa solo a te stesso,comunque non
c'é; nulla di male nel fare certi pensieri,voglio dire,tu sei
un ragazzo,lei è una ragazza,dormite sotto lo stesso
tetto,andate quasi d'accordo,poi da cosa nasce cosa.
Nell'esatto istante in cui stava per rispondere vide in mezzo agli
alberi,una figura a lui conosciuta,era Ezio,era sopra il ramo di un
albero,era appoggiato al tronco,con lei mani appoggiate alla nuca e una
gamba a penzolare nel vuoto,sembrava si stesse rilassando.
Sesshomaru fu tentato di andarse prima che si accorgesse della sua
presenza,Ezio sembrava abbastanza lontano da non accorgersi della
presenza dello yokai.
- Che pace,non trovi?
All'improvviso la voce di Ezio giunse alle orecchie di Sesshomaru con
una certa tranquillità,l'assassino scese dall'albero
atterrando sul suolo con una certa grazia,poi si
girò verso il ragazzo,che come sempre lo guardò
con aria seria e inflessibile.
Ma nonostante la solita glaciale accoglienza di Sesshomaru lui si
avvicinò; a quest'ultimo con aria sorniona,rilassata e al
contempo attenta.
- Che ci fai qui? Pensavo che il nostro allenamento fosse nel
pomeriggio.
- Ero venuto a cercarti in casa,ma tu e la ragazza non c'eravate,quindi
ho pensato di venirti a cercare qui,personalmente ero preoccupato per
quello che è successo sta mattina e quindi....
- Sto bene.
Rispose secco l'inuyokai,mentre incrociava le braccia al petto
- Me ne compiaccio,comunque,c'è una cosa di cui voglio
parlarti,vieni con me.
- Dove?
- Nel luogo dove riceverai il tuo primo vero addestramento come
assassino,andiamo.
E fu così che Sesshomaru si mise a seguire Ezio,cosa che
ormai gli accadeva molto spesso,non che la cosa lo rendesse felice,ma
tutto sommato si poteva dire che proprio come con Toran,anche i suoi
rapporti con lui erano migliorati,per quanto poco lo conoscesse.
E per quanto poco volesse conoscerlo.
L'inuyokai si era ormai abituato all'idea di vedere tutte le volte quei
cappucci sopra la testa,ormai ne aveva la nausea,eppure era una pratica
che stava usando anche lui,nonostante i lunghi capelli che doveva
nascondere tra la schiena e l'abito,cosa della quale non'era
abituato,una chioma argentea come la sua non meritava un simile
trattamento,almeno era quello che pensava lui.
La camminata del fiorentino sembrava tranquilla,cadenzata,quasi fosse
una passeggiata,mentre per Sesshomaru il suo passo era simile a quello
dell'umano solo all'apparenza,camminava contro voglia verso un luogo
che nemmeno sapeva quale fosse,sballotato qua e la tra camere nascoste
sotto biblioteche,fiumi incantevoli e adesso questo,era stanco di
vedere così tante persone che non aveva intenzione di
uccidere.
- Sesshomaru,c'é; una cosa che mi chiedevo.
- Se ti riferisci a quello che é successo prima con Yuki...
- No non sto parlando di quello.
- E allora cosa?
- Qual'è; l'idea che hai di te stesso nel mondo?
Sesshomaru era confuso,non riuscì a comprendere bene cosa
intendesse l'umano,aveva sempre delle difficoltà a intendere
cosa volesse dirgli.
- Come scusa?
- Qual'é l'idea che hai di te stesso nel mondo? Come pensi
di apparire agli occhi di chi ti circonda?
- Perchè mi fai questa domanda?
- C'è una cosa che voglio capire,dai,so che hai una risposta.
- Non ricordo di essermi mai posto il problema,tutto ciò che
ho sempre voluto nella vita era essere il più forte,il
più potente,un vero dominatore.
- Capisco.
- Ora voglio fare io una domanda a te.
- Certo,chiedi pure.
- Da quando sono giunto in questo luogo,non ho fatto altro che essere
messo alla prova,prima Toran e adesso Yuki,eppure c'è una
cosa che non mi convince,mi hai detto che anche se messo alla prova,ma
nonostante ciò sembra che lei ti conosca
già,forse solo di fama,ma penso che ci sia dell'altro.
- Teoria interessante,ma non vedo dove sia il problema,dato il mio
rango all'interno della confraternita....
- No,penso che la spiegazione sia un altra,la mia è solo un
ipotesi,ma io credo che se ciò che dici é
vero,posso intuire che non mi hai detto tutta la
verità....tu e lei sapete più cose su questa
faccenda di Akira molto più di quello che mi avete detto.
- Forse,ma prima di preoccuparti di queste cose,devi preoccuparti di
migliorare le tue capacità,non puoi pretendere di correre se
prima non impari a camminare.
- Io cammino più che bene,non sono un bambino.
Disse Sesshomaru con un pò di fastidio,quelle ultime parole
che gli erano state rivolte come se fosse infante,un ragazzino,lui? Da
quando ci aveva parlato per la prima volta aveva la sensazione che lo
stesso trattando come un lattante,uno di quello che ha appena
cominciato ha imparare le prime nozioni della vita.
- Si,tu cammini,ma nella direzione sbagliata,non puoi pretendere di
conoscere la meta se non hai una destinazione,ti sposti senza un
obbiettivo chiaro,pretendi di conoscere un strada che non hai mai
percorso,preferisci farti guidare dalla rabbia e dal capriccio che dal
buon senso,pensi di sapere tutto,ma hai ancora molto da
imparare,dimmi,pensi che questo sia il comportamento di un uomo adulto?
- Non sono un moccioso,per tanto non trattarmi come tale.
A quel punto Ezio si fermò,si girò verso lo yokai
e lo fissò nella maniera più impassibile.
- Allora perchè ti comporti come se lo fossi?
Sesshomaru non si aspettò una mossa del genere,stava per
ribattere per l'ennesima volta,quando Ezio gli puntò contro
un dito.
- Vuoi dimostrarmi che sai essere migliore di così? Va
bene,voglio darti fiducia,voglio assegnarti la tua prima vera lezione
da assassino,vieni,andiamo al villaggio.
E senza dargli nemmeno il tempo di parlare Ezio si rimise in cammino
seguito da uno sconcertato Sesshomaru,che se prima poteva solo
immaginare cosa volesse fargli fare,adesso non faceva nemmeno quello.
Senza indugiò lo segui,in balia della volontà
dell'assassino.
Dopo un pò giunsero alla soglia del villaggio,i suoni tipici
del centro abitato,il vociare della gente,le strade rese strette dai
passanti,il solito e monotono caos che Sesshomaru non ha mai
sopportato,eppure quello era l'unico luogo che ormai riconosceva come
suo rifugio.
Per niente ben voluto,per nulla affezzionato,ma in tutto quel trambusto
si sarebbe svolto la sua prova,era li che avrebbe dimostrato che
l'umano si sbagliava.
Sesshomaru girò il suo sguardo verso Ezio con fare duro e
deciso,di conseguenza l'altro fissava di fronte a se il via vai di
gente,sembrava assorto in quello che stava osservando.
- Che cosa siamo venuti a che fare qui?
- Ad apprendere la tua prima lezione,c'è una donna in questo
villaggio che porta al collo un ciondolo,nulla di speciale è
una semplice cordicella di paglia con una pietruzza verde senza alcun
valore,rubala e saprò che hai completato la tua prima
lezione.
Sesshomaru sembrava contrariato all'idea della cosa,rubare?Lui?Il
figlio del generale cane ridotto ad un comune ladro di strada?Forse un
tempo gli sarebbe stato facile giudicare una cosa del genre come
deprorevole,mostrare le proprie capacità come un qualunque
arraffatore di strada.
Ma sapeva bene che quella non era n'è il momento
n'è il luogo per fare simili giudizi,la risposta era una
sola,anche se il suo orgoglio avrebbe dovuto desistere da quella
richiesta.
- Così sia.
E senza dire una parola in più si avviò dentro la
folla,la marmaglia rumorosa e caotica,era divenuta ormai parte delle
sue giornate,chiassosa e detestabile,ma comunque meno fastidiosa del
giorno prima e comunque meno affollata del mattino,ma comunque troppa
per lui.
Si muoveva meglio e gli era più facile camminare in mezzo
agli altri,forse era per via del lavoro dei taglialegna che dovevano
spostarsi fuori dal villaggio per andare a prendere le materia
prima,oppure per via delle numerose bancarelle dei mercanti,chiudevano
momentaneamente,giusto il tempo di pranzare,riposarsi un pò
e poi ricominciare l'attività.
In un caso ho nell'altro non gli interessava,non voleva chiedersi il
perché della cosa,sapeva solo che adesso poteva muoversi
meglio,agire più in fretta e andarsene il più in
fretta possibile,però restava sempre e comunque un
problema,dove poteva trovare questa donna?
In effetti avrebbe potuto chiedere ad Ezio che aspetto aveva,che abiti
indossava,se aveva segno che la diversificava dalle altre persone,a che
razza apparteneva e altre cose del genere,solo allora si era reso conto
del grande errore che aveva fatto,quello di non essersi informato,ora
però non poteva tornare dall'assassino e fare la figura
dello stupido,doveva essere certo chi fosse il suo bersaglio.
Tuttavia,aveva un informazione,piccola,ma comunque era sempre meglio di
niente,era una donna,immaginava che fosse una contadina,come molte li
del resto,quindi,che poteva fare per trovarla?
E mentre pensava,gli venne in mente una cosa,infondo,quante contadine
avrebbero mai potuto portare al collo una cosa del genere senza essere
notate? Di sicuro il chiacchiericcio delle donne di fatica era una
delle cose più comuni da trovare,infondo sono cose che si
sanno,dove ci sono donne ci sono pettegolezzi.
Fu così che si diresse al mercato nella speranza di trovare
qualche voce utile per la sua ricerca,col cappuccio abbassato sugli
occhi e con la sua sveltezza nell'agire si incamminò
immediatamente nel luogo da lui scelto.
Ci mise poco ad arrivare,quindici minuti circa,a quell'ora era molto
meno affollato,se messo in confronto alla mattina di sicuro la via del
mercato risultava certamente più scorrevole e la
visibilità era nettamente migliorata.
C'erano diverse bancarelle e negozi aperti,così tanta scelte
nel dover cercare e così poca voglia di volerlo
fare,eppure,non sarebbe entrato da nessuna parte per capire dove
recuperare l'oggetto desiderato,ho almeno così sperava.
Passati altri cinque minuti di camminare si fermò nella
stessa piazzeta dove lui ed Ezio erano andati il giorno prima,quando
stava cercando Toran,solo per capire che alla fine era una prova ideata
esclusivamente per lui,ma quella ormai era storia passata,o quasi.
Ma qual'era la cosa che gli bruciava di più in tutta quella
faccenda? L'essere stato usato? Aver coinvolto una sua vecchia rivale?
L'aver visto quella statua così assomigliante a lui? Forse
la verità e che non lo sapeva nemmeno lui,c'era caos dentro
di lui,cominciava a far fatica a comprendere tutto quell'insieme di
cospirazioni e fantamotiche guerre segrete.
Tutta quella storia,lo infastidiva in una maniera che non aveva mai
provato in tutto la sua vita.
Si sedette su una panca di legno,si mise comodo e ascoltò
ogni voce che gli capitava a tiro,uomini e donne,giovani e vecchi,umani
e non,tutti avevano qualcosa di cui parlare,che fosse il lavoro ho il
tempo, gente che parlava nelle locande,mentre tra una parola e l'altra
inguritava un boccone caldo,mercanti che urlavano e che a stento
sembravano voler riprendere fiato,nella speranza di attirare qualche
probabile cliente.
Gente che parlava....e parlava....e parlava....e parlava ancora.
Lui si chiedeva,cosa avesse tanto la gente di cui parlare?
Perchè buona parte delle volte tendeva a sprecare il fiato
in modo così fastidioso e continuo? Lui proprio non se ne
capacitava,certi spettacoli,secondo il suo pensiero,erano la
dimostrazione che il mondo che gli stava attorno e lui erano su due
piani differenti,in certo senso avvolte sentiva di venire da un mondo
differente.
Tra le tante conversazioni n'è senti una che forse poteva
aiutarlo,erano due donne a parlare,le notò vicino ad una
bancarella,intente a discutere mentre compravano delle erbe di qualche
genere.
- Che ne dici se più tardi passiamo alla locanda della
signora Mineko?Pare che faccia un Ramen che è la fine del
mondo,forse e per merito di quella pietra che porta al collo.
- Ma no non credo che sia per merito della pietra,anche se devo
ammettere che è veramente bella,guarda,io con tutto quello
che avevo da fare oggi non ho mangiato niente,che ne dici se ci
passiamo adesso?
- E un ottima idea,compro le erbe per la minestra è andiamo.
Ecco il chiacchiericcio di donne di cui aveva bisogno,ora doveva
soltanto seguirle fino al punto desiderato,le vide finire di fare
compere e allontanarsi dal mercante,si alzò dalla panca
diretto dove avrebbe trovato il suo obbiettivo.
Seguirle non fu per nulla difficile,prese com'erano dal loro
parlare,anche se a dire il vero non c'era molto da essere
sospettosi,Sesshomaru le pedinava da una distanza considerevole e
oltretutto si mescolava alla folla con una certa
facilità,ogni tanto faceva finta di osservare da tutt'altra
parte,ma come da come sembrava andare la cosa era piuttosto facile.
Non ci mise molto arrivare,alla fine si ritrovò in una
locanda,l'edificio non era molto appariscente,sembrava una casetta
schiacciata da due negozi più grandi di lei,aveva un aspetto
umile,classica costruzione di città di campagna,mentre
osservava la struttura un aroma di brodo e ingredienti vari
stuzzicò il suo olfatto,come se la casa stessa volesse
invitarlo ad entrare,invito che lui certamente non
rifiutò...e non era solo per il cibo.
Appena entrato vide che l'interno aveva un aspetto piuttosto
accogliente,caldo,un pò rustico,ma socievole,con panche e
tavoli tipiche di una stamberga,vide che dentro c'erano umani,yokai e
hanyou condividere gli stessi posti e mangiare le stesse cose,cosa alla
quale lui non si era ancora abituato.
Si sedette ad un tavolo nella speranza di trovare la donna che stava
cercando,da quello che aveva sentito sembrava che lavorasse la
dentro,una leggera nube di vapore proveniente dalle cucine si
disperdeva leggermente per tutta l'area,sentiva ancora meglio gli odori
dei diversi ingredienti almagamati tra di loro,le tagliatelle di
frumento fresche,il brodo,miso,forse anche carne di maiale,doeveva
riconoscere che infondo infondo non era una cucina così male.
E dopo l'ennesimo nuvola di vapore la vide,era li,la sua preda...se
così la si poteva chiamare,era una donna anziana dai capelli
grigi e dall'aspetto semplice,vestiva un semplice kimono scuro e
portava i capelli grigi ben curati che gli arrivavano fino alle spalle.
Ma sopratutto quella,la collana,fili di paglia intrecciati tra di loro
con una piccola pietra verde in bella vista,l'aveva trovata ora doveva
solo prenderla.
La signora si avvicinò nella direzione del tavolo dov'era
seduto l'inuyokai e mentre lei si avvicinava lui non riuscì
a distogliere gli occhi su un particolare che gli capitò di
notare di sfuggita,gli occhi della donna erano grigi e la cosa
più strana e che nonostante stesse camminando nella sua
direzione sembrava che avesse lo sguardo perso nel vuoto.
Una volta giunta al tavolo si fermò,fece un breve inchino e
senza distogliere lo sguardo assente si rivolse all'ennesima clientela.
- Buongiorno signori,cosa desiderate?
Sesshomaru rimase sconcertato da quella bizzarra affermazione era ovvio
che era da solo.
- Due porzioni di Ramen,io lo prendo con l'uovo e per lui una porzione
semplice.
Si girò in tempo e ciò che vide era la stessa
identica persona che gli aveva affidato quello stramaledetto
incarico,Ezio,se ne stava li,seduto dall'altra parte del tavolo come se
nulla fosse,per l'ennesima volta non lo aveva sentito arrivare,a furia
di farsi soprendere in questo modo avrebbe pensato che in
realtà quel bizzarro umano fosse un fanatasma.
- Arrivano subito.
E la signora se ne andò,tornando tra i fornelli,non sarebbe
stato poi così inverosimile se fosse lei stessa a cucinare
parte delle pietanze che si preparavano li,nel mentre L'inuyokai posava
gli occhi sul volto di Ezio che,nonostante la sua entrata ad effetto
non sembrava curarsi tanto della sorpresa dello scontroso ragazzo che
aveva di fronte.
- Tu,si può sapere che ci fai qui?
- Io?Ordino il pranzo,penso che ha quest'ora la gente mangi dopo aver
finito di lavorare,almeno il tempo di prendersi una pausa....
- Non'è a quello che mi stavo riferendo e
comunque,perchè non me l'hai detto prima?
L'assassino da parte sua sembrava tranquillo,come se le parole di
Sesshomaru non lo toccassero minimamente,continuava a fissarlo,come se
nulla fosse.
- Non capisco a cosa tu ti riferisca.
- Alla donna,hai visto i suoi occhi?Tu vuoi davvero che io derubi una
cieca?
Ecco dove voleva andare a parare,l'impossibilità
dell'anziana di poter vedere era un ostacolo per le intenzioni di
Sesshomaru,il ragazzo che aveva davanti a se mostravo uno sguardo
rancoroso verso il fiorentino,poteva sentire per certo che quella
richiesta che gli aveva chiesto di compiere si era tramutato da
semplice fastidio a disprezzo per la persona che glie lo aveva chiesto
ad una velocità strabiliante.
- La cosa ti crea problemi?Eppure sembra una cosa così
facile.
- Tu sapevi che non può vederci,e nonostante ciò
mi hai chiesto di rubare una collana ad un anziana cieca?
Già prima mi stavi antipatico,adesso invece mi fai schifo
con tutto me stesso.
- Davvero?Allora dimmi? Perchè adesso ti blocchi,quando
stamattina non avresti esitato a far del male a Yuki pur combattere
contro Akira ancora una volta?
- Con Yuki era diverso.
- Certo che era diverso,Yuki può combattere,questa donna
no,Yuki e perfettamente in grado di reagire,questa donna no,la
verità e che tu sei disposto ad agire in un determinato modo
solo con coloro che possono combattere contro di te,ma tendi ad evitare
il confronto con tutti coloro che non possono difendersi.
- Tu parli tanto,ma di me non sai niente.
- Cosa so io di te è una domanda secondaria al
momento,quello che è importante sapere adesso
è,quanto sai tu di te stesso?
- Che vuoi dire?
- Pensaci,perchè hai accettato l'incarico?Per orgoglio?Per
dimostrare che lo sapevi fare?No,tu hai accettato solo in
virtù del fatto che tu hai accettato questa mia richiesta
come se fosse una sfida,tu non ti tiri mai indietro,questa e una cosa
che ti fa onore.
- Che gentile,ma non credo che tu abbia finito di parlare,vero?
- No infatti,ma è proprio il fatto di non tirarti indietro
che non riesci a vedere le cose per quello che sono nel loro
intero,orgoglio e impazienza sono pessimi compagni di squadra,se fossi
stato più paziente ti avrei che il furto della collana
riguardava una persona priva della vista.
- Non me l'avevi detto.
- Non mi hai dato il tempo,lezione numero uno,quando ti prepari per una
missione cerca di ottenere il maggior numero di informazioni
possibili,la conoscenza e parte del successo.
E mentre loro parlavano,un corposo odorino più forte di
prima e carico di sapori stava uscendo delle cucine,la donna era
tornata con due piatti belli pieni.
- Ecco a voi
Disse la donna con un piccolo sorriso sulle labbra.
- La ringrazio.
Rispose Ezio lusingato da quella vista,appena l'anziana signora
posò i piatti sulla tavola subito i due mosserò
lo sguardo verso la loro pietanza,sottili tagliolini immersi in un
brodo dall'aspetto invitante,Ezio vide subito l'ingrediente aggiunto
del suo piatto,un mezzo uovo che galleggiava in quella vasca di
sapori,per un attimo ebbe la sensazione che lo stesso uovo si stesse
facendo una nuotata nel ramen per quanto fosse voglioso di mangiarlo.
Subito il fiorentino prese le bacchette che poste sopra il piatto,le
sistemò nel modo corretto tra il pollice e l'indice e poi
cominciò a mangiare,gustando la prima imboccata di
tagliolini,che andarono giù per la gola in un batter
d'occhio talmente che erano buoni,seppur caldi al punto giusto da
bruciargli un pò la gola.
Era incredibile come era da poco in quel paese e si già
adattato a mangiare con le bacchette,cosa che anche in quel momento gli
sembrava strana,chiedendosi perchè in quel paese non
mangiavano semplicemente con le posate.
- Sono ottimi.
La signora allorgò il sorriso di sincera gioia nel sentire
quelle parole e subito tornò indietro a svolgere
chissà quali mansioni.
Tuttavia Sesshomaru non sembrava aver intenzione di mangiare,non
toccò minimante la pietanza,continuò a fissare
ininterrottamente l'umano che aveva di fronte a se,di conseguenza Ezio
smise per un attimo di gustarsi il pranzo e incrociò
nuovamente lo sguardo con l'inuyokai.
- Dai mangia,se nò si raffredda.
- Non ho fame e poi io non mangio il cibo degli umani.
- Il cibo e cibo,che importa chi l'ha fatto? Finchè e buono
e ti riempe lo stomaco,non hai di che lamentarti,poi che ti importa,la
pago io.
- Non sono venuto fin qui per pranzare,ero venuto qui per
altro,cos'altro c'è sotto? Perchè raccontarmi
questa storia della collana?
- Vuoi sapere perché?
- Si.
- Va bene,se è questo quello che vuoi.
Appena finì di parlare Eziò spostò di
poco il piatto,quel tanto da poter poggiare le mani sul tavolo e infine
fissarlo negli occhi con uno sguardo così serio che a steto
si poteva dire che un attimo fa sorrideva alla vecchia signora.
Da parte sua Sesshomaru non distolse lo sguardo,anche quegli occhi,il
modo in cui l'assassino lo stava guardando era una sfida dalla quale
non si sarebbe tirato indietro.
Entrambi sembravano statuari,fissi,immobili,uno più rigido
dell'altro,entrambi pronti ad uno scontro di botte e risposte che
sarebbe iniziato presto.
- Se proprio vuoi sapere la verità allora te la
dirò,la donna che possiede quella collana ha perso il figlio
in un incursione da parte di alcuni malviventi,capitanati dallo stesso
uomo che hai combattuto nella foresta,quello che hai tuoi occhi sarebbe
sembrato un brigante.
Sesshomaru non smise di fissare l'umano,non riuscì a capire
il nesso tra la morte del figlio e il furto della collana,dov'era il
collegamento?
- Brutta faccenda,ma non trovo il collegamento con tutta questa storia.
Disse lui con aria seccata.
- Ci sto arrivando,pare che suo figlio qualche giorno prima
dell'attacco,fece una collana,con una pietra che aveva trovato in
precedenza,adesso non mi ricordo bene dove,ora,molto probabilmente
avrai intuito che quella che porta al collo non'è un
semplice ninnolo,ma piuttosto,un ricordo del figliolo
defunto,quindi,ora,capisci cosa voglio dire?
Lo yokai continuò a guardarlo dritto negli occhi,ma questa
volta il suo sguardo era cambiato,cominciò a sentirsi
indignato,quasi offeso,solo in quel momento si accorse di quello che
stava per fare e per quale motivo lo stesse facendo,all'inizio credeva
che la storia della collana fosse una specie di prova,un qualcosa di
sgangerato nella quale sarebbe accaduto qualcosa,come l'intervento di
Yuki o qualcosa del genere.
Ezio non lo aveva detto chiaramente,ma Sesshomaru era stato in grado di
leggere tra le righe,quello che aveva cercato di fargli fare e una
richiesta infima e miserevole.
- Ho accettato questa tua sfida,solo per accorgermi che mi hai chiesto
di portar via a una donna l'unico ricordo di un figlio che non
c'è più,credevo volessi fare di me un
ladro,invece mi rendo conto solo adesso che mi hai chiesto di compiere
un atto così in fame,prima credevo che mi stessi
antipatico,ora so per certo che non ti sopporto,se lo avessi saputo
prima non avrei mai accettato questo incarico.
- Eppure l'hai fatto,ma ora dimmi,credi davvero che sei arrivato fin
qui,in questa locanda,solo per una collana,no,tu oggi hai dato prova di
saper fare qualcosa,che vale molto di più delle tue
capacità ladresche,qualcosa che non ha prezzo,prova a
indovinare cos'è?
Sesshomaru restò in silenzio,a riflettere su ciò
che aveva fatto,eppure non aveva nulla di così
impressionante,si era mosso nella folla,aveva ascoltato una
conversazione che avveniva a diversi metri da lui ed era riuscito a
sentirla chiaramente in mezzo a quel discreto casino,ed infine era
giunto li per completare l'opera,ma dopo quello che aveva sentito non
lo avrebbe portato a termine.
Ma allora perchè l'uomo che stava davant a lui lo fissava in
quel modo? Non mostrava nessuna espressione particolare,sembrava
statico,ma allora perchè i suoi occhi mostravano quella
strana luce che gli era già capitato di vedere,come quella
stessa mattina,che gli aveva sorriso,quando lo aveva rassicurato che
nonostate quella cosa della connessione,lui gli sarebbe stato
vicino,lui,un umano,solo Rin era l'unica umana che aveva il permesso di
potergli stare accanto.
Più si sforzava e meno capiva quale potesse essere la
risposta,per sua fortuna l'assassino intervenne per scacciare ogni suo
dubbio.
- E l'onore ragazzo,una qualità che tu di certo possiedi.
- Tutto qui? Se questa è la tua risposta migliore penso
che...
- Ma sei anche testardo,arrogante,spregiudicato e facile
all'ira,permetti ad orgoglio e rabbia di accecare il tuo giudizio,di
conseguenza fai in modo di renderti vulnerabile e passi anche per
stupido.
A quel punto Sesshomaru gli puntò un dito contro e lo
guardò con sguardo minaccioso,sembrava sul punto di saltare
addosso l'assassino da un momento all'altro.
- Non ti permetto di insultarmi umano,la mia pazienza ha un limite.
- E io ho visto quanto sia corto quel limite,perché non ti
rendi conto dei continui sbagli che fai? Sei aggressivo,ti comporti
come se tutto ti desse fastidio,cerco di aiutarti ma tu non fai nulla
per rendere le cose più facili,ora dimmi,perché
fai così?
- Parli come se tu mi conoscessi,ma tu di me non sai assolutamente
niente.
- Ho visto più cose in te di quelle che tu vedi in te stesso
ragazzo,si orgoglioso di chi sei,oggi hai mostrato un lato nobile di
te,ti do un consiglio,un buon assassino deve sapere essere paziente,la
maggiorparte delle azioni fatte di fretta portano solo a pessimi
risultati,tu ad esempio,tendi ad essere troppo sbrigativo,sia in
combattimento che fuori,cerchi una soluzione rapida a problemi che
necessitano di tempo per essere risolti,si può dire che hai
tutto ciò che ti serve per divenire un assassino,ma non sai
come applicarti al tuo massimo potenziale.
- E cosa vorresti che facessi eh? Indossare un cappuccio per il resto
della vita,obbedendo ciecamente agli ordini di un qualche vecchio,con
l'intenzione di inculcarmi qualche strana filosofia? No grazie,non ci
tengo.
- Tutto quello che ti chiediamo ed essere attento e responsabile di
quello che fai,nel bene e nel male tutti gli individui ricevono il
compenso delle loro azioni,siano esse buone o meno e a proposito di
azioni,comincia a mangiare,o la zuppa si raffredderà.
E fu così che nonostante quell'uomo fosse davanti a
lui,nonostante il fatto che provasse un senso di rabbia per essere
stato usato in quel modo,il ragazzo si decise a mangiare.
Prese le bacchette e iniziò anche lui il pasto,avrebbe
potuto dire quello che voleva sul cibo degli umani,ma sapeva anche lui
che fare lo schizzinoso non avrebbe portato a nulla,anche se mangiare
un piatto offerto da una delle persone più seccanti che
avesse mai conosciuto non lo rendeva di certo più gradevole.
Ma non poteva negare che quei tagliolini in brodo avessero un buon
odore,probabilmente avevano anche un buon sapore,tutto sommato mangiare
un piatto cucinato da un umana anziana non gli avrebbe fatto male in
alcun modo.
Durante il pasto tra loro due ci fu solo silenzio,non freddo silenzio
di tomba,ma piuttosto quel silenzio generato dai momenti di calma,Ezio
mangiava,Sesshomaru mangiava,mangiavano tutti,silenzio relativo con un
atmosfera rilassata,suoni di piatti e tazzè per il
tè,suoni di vita quotidiana,suoni alla quale lui non era
abituato.
Mentre mangiava rimase in silenzio con i suoi pensieri,si chiedeva
perchè Ezio e Yuki lo sottoponevano a prove
continue,certamente lui non si sarebbe tirato indietro,ma questa storia
dell'allenamento stava diventanto veramente strana,doveva ancora
imparare tutto di quel mondo segreto che era la confraternita degli
assassini,ma sentiva che nel suo addestramento ci fosse qualcosa di
diverso,come se venisse trattato in modo differente,non sapeva
spiegarserlo bene,ma sentiva che c'era qualcosa che non gli tornava.
Più ci pensava e più sentiva che qualcosa non
quadrava,come se un istinto primordiale lo stesse avvertendo di un
qualcosa,ma non sapeva effettivamente cosa,poi,nel suo riflettere si
accorse che effettivamente c'era stato solo un altro yokai che lo stava
accompagnando in quella sua nuova quotidianità nel villaggio.
Era Toran,era Toran che al ritorno del villaggio si era preoccupata di
tenerlo sotto controllo nel cuore della notte nel caso succedesse
qualcosa,era stata lei ad affrontarlo nella sua prima prova,era stata
lei a portarlo in riva a quel fiume solo per potergli parlare.
Forse la presenza di Yuki,Ezio era comprensibile,ma Toran? C'entrava
anche lei in tutto questo? E come? Forse quella di lei era veramente
gratitudine nei suoi confronti,oppure la sua era una mossa
politicamente scorretta,ma accettabile?
O forse,per quanto improbabile potesse essere,si era veramente
invaghita di lui e semplicemente non se ne era reso conto?Tutte quelle
attenzioni,tutte quelle premure,solo per un sentimento che andava oltre
la semplice complicità?
- Ora che ci penso,com'è va con quella ragazza?
Sesshomaru spostò di nuovo la sua attenzione verso il
fiorentino con sguardo stranito.
- Ha importanza?
- Si,insomma,non vorrei che il tuo rapporto con lei compromettesse il
tuo allenamento,vedi...
- Che vorresti dire?
Chiese lui sempre più nervoso.
- Guarda che non c'è nulla di strano se provi qualcosa nei
suoi confronti,pensaci bene,tu sei giovane,lei e giovane per di
più andate d'accordo...so cosa vuol dire,anch'io da giovane
ero un rubacuori,pensa che a Firenze ero conosciuto da tutte le ragazze
dell'alta società.
- Non mi interessa la storia delle tue conquiste amorose,sappi che io
non l'è ho mai recato offesa alla sua dignità e
tanto meno,se te lo stai chiedendo,non l'ho defraudata del suo
onore,non sono un vile n'è tanto meno una
bestia,perciò attento a ciò che dici umano.
Sesshomaru sembrò prendersela eccessivamente sul
personale,come se la cosa lo avesse toccato nel profondo,Ezio dal canto
suo sembrava quasi divertito,fece un sorrisetto
arrogante,pensò tra se e se è cominciò
a supporre che forse Sesshomaru non'era il tipo glaciale e senza
interessi che dava a vedere.
Il suo piano stava riuscendo,lo yokai hai suoi occhi era come un libro
aperto,reagiva a determinate cose in modo annoiato,distaccato e sempre
pronto a rispondere in modo seccato,ma quando si andava a parare su
cose e persone che lo riguardavano personalmente cominciava a scaldarsi.
- Scusa,non sapevo che ci tenessi così tanto,però
non puoi negare,che sia una bella ragazza,coraggiosa,leale,accetta un
consiglio,donne come quelle sono più uniche che rare,valgono
più di tutto l'oro del mondo,credimi.
Lo yokai sembrava aver preso con attenzione quel consiglio,era rimasto
in silenzio,con sguardo attento e orecchie aperte,non lo dava a
vedere,ma dentro di se ripensò a ciò che accadde
al fiume,se n'era andato lasciandola li,dando ascolto alla sua
rabbia,quando forse avrebbe dovuto essere più composto e
misurato,forse il suo comportamento non'era poi così
giustificato.
- Va bene,ora,hai intenzione di sprecare altro fiato,oppure,hai
intenzione di farmi fare un allenamento vero?
Ezio ricominciò a mangiare non rispondendo alle sue
domande,l'assassino non poteva negare che il ragazzo avesse una certa
determinazione,oltre che delle capacità più che
buone,ma in quanto a pazienza era un disastro,gli sembrava di avere a
che fare con un cane rabbioso,sempre pronto ad andare addosso a
chiunque.
Eppure non poteva non notare un certo potenziale inespresso,forse con
il giusto addestramento e una buona motivazione avrebbe potuto tirar
fuori un assassino da quel ragazzo,poteva già
immaginarlo,furtivo,letale,un ombra sotto il sole,una lama tra la folla.
- Allora?Rispondimi.
Il fiorentino spostò di nuovo lo sguardo verso Sesshomaru e
gli fece un sorriso sinistro,per contro quest'ultimo fece uno sguardo
stranito dalla cosa.
- Va bene,ho una prova veramente seria,ma prima dobbiamo spostarci da
un altra parte,vieni con me.
Ezio si alzò e subito dopo tiro fuori dalla scasserla un
mucchietto di monete con un buco al centro e le lasciò sul
tavolo.
- Arrivederci.
E detto questo uscì dal locale,imitato subito da Sesshomaru.
Lo yokai non seppe più cosa pensare,se un attimo prima era
convito che quella giornata era stata una totale perdita di tempo,ora
invece si sentiva confuso,aveva notato un espressione divertita sul
volto dell'umano e la cosa lo lasciò perplesso,cos'altro
avrebbe dovuto fare ora?
Nel frattempo,alla casa del libro.
Yuki era seduta al suo posto intente a leggere un foglio,era stata
consegnata da un mebro della setta e portata di fretta e furia al suo
cospetto.
Lesse con attenzione ogni parola che vi era scritta sopra,sapeva
certamente che il momento sarebbe arrivato,ma non immaginava
così presto,posò il foglio sul tavolo e chiuse
gli occhi appogiando su una palpebra il pollice e sull'altra
l'indice,mentre sul suo volto apparve uno espressione irritata.
- Dannazione,vogliono già metterlo alla prova,non ha ancora
iniziato l'addestramento che vogliono già mandarlo in
missione,mi auguro solo che Sesshomaru sia pronto per tempo...o non so
proprio come farà a sopravvivere nelle terre degli ainu.
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