Inferno personale
INFERNO PERSONALE
Che viene e che va,
in là,
solitario, per mare,
per cielo e per terre
emerse,
scommessa contro la sovranità
imposta dalla tirannia del tempo;
credi che non mi dispiaccia
di dovertelo dire in faccia,
che proprio non mi va giù
il tuo modo di fare le cose, laggiù?
È sbagliato,
profondamente sbagliato.
Lontano dai riflettori
sono solo i tuoi desideri, i veri
padroni;
nessuno ti osserva,
tu ferisci,
brandisci e conserva
la tua destrezza,
fortezza
inespugnabile, mura alte,
falsate.
Tutto costruito secondo uno schema
secolare;
hai solo copiato, altroché genialità,
non voglio credere
alle tue finte potenzialità.
Tu non mi dici che non è vero;
io sono l’incudine, e tu il martello;
levi i chiodi dalle assi,
finto menestrello
i cui suoni che sai emettere
sono solo quelli prodotti dai tuoi
passi,
passi che sanno fremere,
a prescindere,
che fanno tremare,
balbettare,
odiare,
non ti celo che
non ti sopporto più perché
tu ti credi un re;
ciò che era, è stato sublimato,
e nulla sarà più ciò che è da sempre
stato.
Io e te;
polpi che si avvinghiano in una lotta
sconosciuta,
in combutta
con le porte intarsiate
dell’inferno;
anche se è giorno,
la notte regna su di noi,
perché noi,
poiché noi,
impotenti siamo di fronte alla nostra
essenza,
senza prudenza,
non c’è scadenza
ai nostri freddi calcoli.
In principio era il Verbo,
e che Verbo sia;
ossia,
dall’alto di un cielo stellato
con il passaggio della cometa di
Halley a risollevare
gli umori altalenanti degli
astronomi, e ciò è perfetto,
codesto pensiero s’illumina come la
scia
infuocata della cometa,
l’ultima cometa.
Sulla Terra,
ciò che sopravvive al tempo è solo l’asceta;
per noi, discesa
agli inferi,
senza pace,
solo guerra,
condanna,
paura,
della vita solo la lordura
a imbrattare,
insudiciare,
fingere di lasciarci crepare
nel nostro infame inferno personale.
NOTA DELL’AUTORE
Grazie, come sempre, per il fedele supporto ^^
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