Carta velina
nera faceva da culla al regalo. Illya indugiò.
Gl’occhi di
Napoleon addosso, estasiato da ogni sua reazione, eccetto nel
momento in cui il nastro rosso si sciolse per rivelare l’elegante
scatola in velluto, dal logo di una boutique femminile.
Oh no.
«Cowboy…» Illya
soppesò parole e tessuto – spalline sottili, pizzo nero della coppa,
seta argentata del fiocchetto cucito al centro.
«Peril, posso
spiegare–»
«Tuoi fetish
arrivano fino a questo punto?» il russo inarcò un sopracciglio,
nessuna rabbia negl’occhi puntati all’americano, solo perversa
curiosità.
Napoleon
deglutì. Gesù!, certo che no! Ma le sue dita intorno al
reggiseno (lo sguardo avido con cui Illya l’inghiottì) fecero
da spartiacque per l’eccitazione. |